commendatore Luigi Ravelli

La sottile lotta per la considerazione è un dramma che ci accomuna sullo stesso palcoscenico. Quarto classificato nell’Ottava Edizione della Quinta Era con Alessandro Forlani nelle vesti di guest star, un racconto di Patty Barale.

 
Il signor Gigi si rigirò nel letto e tese l’orecchio: il via vai alla camera accanto non si era interrotto per tutto il pomeriggio: aveva riconosciuto anche la voce della signora Lia, la vedova del secondo piano, infilarsi attraverso quell’uscio e restarvi per ben 37 minuti, dimenticandosi di passare a fare quattro chiacchiere con lui, il commendator Luigi Ravelli, decano degli ospiti della Casa di Riposo Villa Speranza.
Anche le signore che si occupavano dell’assistenza non avevano adottato il riguardo dovuto alla sua veneranda età, per concentrare tutta la loro attenzione su quella strega della signorina Susanna.
Era arrivata da soli sei mesi, dodici giorni e sette ore, ma era riuscita ad accaparrarsi tutte le attenzioni grazie a quel tumore al pancreas che, dicevano, le causava dolori atroci.
E così lui, il nonno ultracentenario, era stato accantonato: anche i ragazzi del volontariato parrocchiale, che fino a poco tempo prima salivano rumorosi fino alla sua camera per rendere omaggio al distinto vegliardo, ora si fermano nella sala comune per non arrecare disturbo alla signorina e così lui avrebbe dovuto scendere di sotto seduto sull’ignobile sedia a rotelle…
No, doveva fare qualcosa, quella strega non poteva sottrargli ciò che gli spettava di diritto!
Sì, perché il suo enfisema era forse da meno? “Dolori lancinanti”… perché, il suo respiro incastrato tra i denti non era forse un dolore terribile che si portava dietro da oltre trent’anni? E gli attacchi di gotta non davano forse una sofferenza intollerabile? E poi aveva avuto anche un infarto, solo che tutti lo avevano scordato!
Doveva correre ai ripari, doveva farsi venire un tumore!
Si ricordò che la sorella della cognata della nipote di sua moglie aveva avuto un cancro all’intestino e che il sintomo che aveva dato il via all’iter diagnostico era stata la stipsi protratta per parecchio tempo.
Il volto del signor Gigi si illuminò di un sorriso sdentato: sarebbe stato sufficiente fingere di assumere il lassativo che gli somministrava l’infermiera di turno per indurre una stipsi persistente e allora sì che si sarebbero preoccupati!
Certo, anche un tumore al polmone sarebbe stato utile, ma il mercato nero del tabacco era una cosa sconosciuta in quella struttura e poi una vita di nicotina gli aveva regalato solo un misero enfisema.
E un carcinoma alla prostata?
O una neoplasia ossea?
Doveva trovare una soluzione, doveva avere la meglio sulla signorina Susanna.
… e se lei fosse guarita?
Ma certo, se lei fosse guarita, lui sarebbe tornato protagonista, la star di Villa Speranza…
Nel comodino doveva esserci ancora quella bottiglietta di acqua benedetta: bastava riuscire a somministrarla alla signorina e sicuramente un miracolo non poteva essere negato a un devoto come lui…
 
«E’ permesso? Signor Luigi, posso entrare? Scusi se la disturbo, volevo solo darle una triste notizia: la signorina Susanna ci ha lasciati…»
«E’ andata via? allora non stava poi così male! Io, invece, volevo informarvi che…»