IN o OUT? - di Maurizio Bertino

Appuntamento per giovedì 9 febbraio alle ore 22.00.
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Peter7413
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IN o OUT? - di Maurizio Bertino

Messaggio#1 » giovedì 9 febbraio 2017, 22:55

IN o OUT?

«E dai, che ci vuole?»
Mi guarda, stropiccia il naso, streghetta.
«Il giorno della mia nascita, boom, Chernobyl.» Le ripeto una volta ancora. «Il primo giorno di scuola, la svalutazione della Lira…»
«Sì, sì…» Comincia a canzonarmi. «E quando hai iniziato le medie è morta Madre Teresa, quel giorno che bigiasti per la prima volta ci fu la strage degli studenti, prendesti la patente e cadde quell’aereo, andasti al tuo primo esame universitario e ci fu quel colpo di stato»
«Ecco, lo capisci? Non posso farlo, è una responsabilità troppo grande!»
«Scemo! Sei peggio di quelli che urlano tumore quando si graffiano!»
«Resta il fatto che non me la sento.»
«Senti, ci sei quasi.» Si avvicina, mi si struscia contro. «Schiaccia quello e sei dentro.»
«Non me la sento, ho un presentimento, è una roba grossa…» Non mi lascia finire, appoggia una mano sulla mia e mi spinge il dito sul tasto.
Login.
«Che bello! Vado subito a chiederti l’amicizia!» La sento esclamare mentre afferra lo smartphone.
Scuoto la testa, mi preparo al peggio.
Ed ecco il primo tling e lei che urla «Ti ho likato!»



Kuranes
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Re: IN o OUT? - di Maurizio Bertino

Messaggio#2 » venerdì 10 febbraio 2017, 14:08

Detto in tre parole, mi è piaciuto e l'ho capito, ma l'associazione uditiva fra goccia e like forse è un paio di passetti troppo in là...

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Peter7413
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Re: IN o OUT? - di Maurizio Bertino

Messaggio#3 » venerdì 10 febbraio 2017, 14:12

In verità ci sarebbe anche una velata associazione con il protagonista, goccia che fa traboccare il vaso in ogni situazione in cui va a infilarsi (o almeno così lui crede...) ;)

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Angela
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Re: IN o OUT? - di Maurizio Bertino

Messaggio#4 » venerdì 10 febbraio 2017, 14:14

La palma dell'originalità riguardo all'interpretazione del tema va a te, senza se e senza ma. Quasi tutti hanno identificato la goccia con l'acqua, la pioggia, il sangue, le lacrime; al tling non aveva pensato nessuno. Se non lo avessi firmato, avrei capito comunque che era tuo, memore di un passato glorioso di racconti destinati a restare nella memoria dei lettori.
Forse la parte che ho apprezzato meno è la prima, perché la lista delle catastrofi è troppo lunga tanto da diventare quasi forzata; altra cosa, manca la caratterizzazione del personaggio principale. La streghetta bene o male riesco a raffigurarla, ma di lui non lasci indizi.
A parte queste sottigliezze, un vero piacere leggerti. Ottima la scelta del titolo.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

Hitherto
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Re: IN o OUT? - di Maurizio Bertino

Messaggio#5 » venerdì 10 febbraio 2017, 14:15

Ciao Maurizio,
se ho ben capito, il tema della "goccia" è interpretato nel suono che fa il like di facebook, è corretto? Se è così, è un'interpretazione molto originale! La storia del protagonista mi ha fatto pensare ad un personaggio della serie tv "Lost". Mi piace il ritmo del tuo racconto. La storia è piacevole da leggere ma niente di particolarmente originale, secondo me. Buono lo stile, meno la trama.
A me le d eufoniche piacciono!

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raffaele.marra
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Re: IN o OUT? - di Maurizio Bertino

Messaggio#6 » venerdì 10 febbraio 2017, 15:37

Trovo molto originale e pertinente l'interpretazione che dai del tema: quel rumore lì (di cui non conoscevo il nome e che solo dopo numerose letture ho capito cosa rappresentasse) è in effetti una "goccia" ormai importante, quasi fondamentale nelle vite di tutti noi. Questa tua riflessione implicita è un'ottima prova di sensibilità e attenzione nei confronti del nostro tempo. Credo che il racconto sarebbe stato ancora più bello se ti fossi limitato ad esasperare l'importanza del "like" senza dover ricorrere per forza ai parallelismi tra le tappe fondamentali della vita del protagonista e alcune grandi tragedie di portata globale. Comunque si tratta di una buona prova. E poi, con una storia così, l'Antico non potrebbe darti che "pollice su" (tling!).

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Polly Russell
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Re: IN o OUT? - di Maurizio Bertino

Messaggio#7 » venerdì 10 febbraio 2017, 15:54

Ooook. Ho due figlie e la conseguente abitudine a tenere in silenzioso i miei apparecchi. Che siano pc, tablet o telefono. Quindi senza aver letto i commenti non ci sarei mai arrivata. Però avevo capito "la goccia che fa traboccare il bacio". Solo che qui il vaso non trabocca, quindi non mi tornano i conti.
Detto questo è scritto molto bene.
Polly

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Peter7413
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Re: IN o OUT? - di Maurizio Bertino

Messaggio#8 » venerdì 10 febbraio 2017, 16:06

Beh, Polly... Il tema era LA GOCCIA e non LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO... ;)

Detto questo, ho gia scritto più sopra riguardo all'interpretazione del perché il mio protagonista abbia questa particolare "fobia".

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maria rosaria
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Re: IN o OUT? - di Maurizio Bertino

Messaggio#9 » venerdì 10 febbraio 2017, 22:53

Ciao Maurizio.
Hai associato il rumore della goccia al tling dei like sui social! Una vera sorpresa che nel finale mi ha lasciato a bocca aperta.
Un tema declinato in un modo molto particolare anche se a me, onestamente, è sembrato un po’ forzato.
A parte ciò il racconto è scritto benissimo ed è anche molto simpatico.
Maria Rosaria

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Andrea Partiti
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Re: IN o OUT? - di Maurizio Bertino

Messaggio#10 » sabato 11 febbraio 2017, 21:05

Allora, il tema non ce lo vedo neanche a impegnarmici. Il suono di una notifica di Facebook, meh, per me è molto diverso dal suono di una goccia d'acqua.
Non trovo neppure la goccia che fa traboccare il vaso, perché da come presenti la situazione, la protagonista pensa che quando lei fa un passo importante, da qualche altra parte, in maniera scorrelata, succede qualcosa di brutto. Non c'è un suo intervento, come goccia.

Ci vedo un voler criticare facebook (o i social network in generale) mettendolo alla pari con disgrazie come chernobyl, ma con una critica così generale che non inquadra il _perché_ tu pensi che siano alla pari, ma ce lo presenta come un dato di fatto, è molto inefficace.
Io potrei allo stesso modo riscrivere un racconto - quasi identico - in cui ad ogni grande evento della vita della protagonista succede qualcosa di bellissimo, segue la stessa interazione, si iscrive a FB e finisce allo stesso modo, per celebrare la potenza dei social come evento storico e rivoluzionario in positivo. Messaggio inverso, stessa mancanza di motivazione, stessa debolezza.

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giancarmine trotta
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Re: IN o OUT? - di Maurizio Bertino

Messaggio#11 » domenica 12 febbraio 2017, 0:29

Un pregio di questo racconto è il perfetto binomio tra il tempo della narrazione e quello del parlato. Scorre e si fa leggere.
Leggendolo tutto, appunto, mi è rimasto l'amaro in bocca. Avrei voluto gustarmelo, tre o quattro volte più lungo, per vedere le reazioni al mondo social del protagonista, lui che era rimasto ancora distante da questo mondo. Più che altro per scoprire se la sua presenza portasse sciagure anche nella rete!
E' indubbiamente la declinazione più originale del tema goccia tra tutti i racconti, anche se leggermente forzata come ti hanno fatto notare.
Lettura piacevole!

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angelo.frascella
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Re: IN o OUT? - di Maurizio Bertino

Messaggio#12 » domenica 12 febbraio 2017, 18:35

Ciao Maurizio.

Parto col dirti che il tuo racconto, dal mio punto di vista, è fuori tema. Non sono contrario alle intepretazioni metaforiche, anzi spesso le uso, ma visto che questa volta era "la goccia" e non "la goccia che ha fatto traboccare il vaso" non riesco a farcelo stare dentro né con la metafora né col beep di FB (che non riesco a vedere come goccia).
Mettendo da parta questo, non mi ha convinto molto il racconto in se stesso; mi sembra davvero troppo esile: una scena di una vita normale: una persona un po ' superstiziosa sta per crearsi l'account su facebook e lo crea. Non accade nulla, se non una lista di giornate in cui lui pensa di aver portato sfiga al mondo. Un po' poco per un racconto: anche perché se lui ne fosse realmente convinto di avere questo effetto sul , avremmo un personaggio davvero bloccato nella sua vita quotidiana (e con in conflitto così forte ci sarebbe il tema per un bel racconto). ;a per la leggerezza con cui avviene il dialogo, si capisce non ci crede fino in fondo nemmeno lui. E allora figuriamoci io, lettore. Forse, se ci fosse stato un finale diverso (al login si scatena la fine del mondo) avrebbe avuto un po' più senso. Ma per com'è ora, mi dispiace, ma il racconto non mi dice niente.

A rileggerci,
Angelo

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