La vacanza
- giancarmine trotta
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La vacanza
I genitori di Leo avevano deciso di fare quel viaggio in Maremma e finalmente passare delle vacanze tra le spiagge di Follonica e l'Amiata.
Gino già si vedeva seduto nell'agriturismo tra piatti di pappardelle al cinghiale e bicchieri di Morellino. A Mamma Ada sarebbe bastata una sdraio in riva al mare e un buon libro da leggere.
Per Leo era la prima volta lontano da Pisa e dagli amici della I elementare.
“Babbo quando s'arriva?”
“Stai bono Leo, siamo a Livorno”.
Ada sorrise.
Poco lontano, un nuvolone nero confermò le previsioni del giorno prima.
“Variabile con possibilità di forti temporali lungo la costa”.
Gino sterzò di colpo, il cagnolino ormai fradicio rimase immobile sull'asfalto e fu il primo a sentire il botto. Ada e Leo chiamavano Gino.
Poi furono suoni confusi.
L'ambulanza.
La corsa in ospedale.
L'operazione a Gino.
L'attesa.
Ada e Leo, abbracciati davanti alla sala operatoria, attendevano un cenno, un soffio di speranza.
Il dottore uscì, sudato.
“Va tutto bene, ma ha bisogno di una trasfusione”.
I due si strinsero forte.
Quando Ada, ancora confusa, si accorse che Leo stava tardando in bagno, si alzò di scatto. Lo vide uscire bianco in volto e non credette ai suoi occhi.
“Portala al babbo”.
In mano Leo stringeva una boccettina con una goccia di sangue che aveva raccolto dalla sua ferita alla mano.
Gino già si vedeva seduto nell'agriturismo tra piatti di pappardelle al cinghiale e bicchieri di Morellino. A Mamma Ada sarebbe bastata una sdraio in riva al mare e un buon libro da leggere.
Per Leo era la prima volta lontano da Pisa e dagli amici della I elementare.
“Babbo quando s'arriva?”
“Stai bono Leo, siamo a Livorno”.
Ada sorrise.
Poco lontano, un nuvolone nero confermò le previsioni del giorno prima.
“Variabile con possibilità di forti temporali lungo la costa”.
Gino sterzò di colpo, il cagnolino ormai fradicio rimase immobile sull'asfalto e fu il primo a sentire il botto. Ada e Leo chiamavano Gino.
Poi furono suoni confusi.
L'ambulanza.
La corsa in ospedale.
L'operazione a Gino.
L'attesa.
Ada e Leo, abbracciati davanti alla sala operatoria, attendevano un cenno, un soffio di speranza.
Il dottore uscì, sudato.
“Va tutto bene, ma ha bisogno di una trasfusione”.
I due si strinsero forte.
Quando Ada, ancora confusa, si accorse che Leo stava tardando in bagno, si alzò di scatto. Lo vide uscire bianco in volto e non credette ai suoi occhi.
“Portala al babbo”.
In mano Leo stringeva una boccettina con una goccia di sangue che aveva raccolto dalla sua ferita alla mano.
Re: La vacanza
Il tuo racconto ha molti pregi; la prima parte è allegra, disincantata. Un viaggio in Toscana, aria buona, buon cibo. Poi l'incidente e la scelta di spezzare i paragrafi, a mio avviso azzeccata, perché riesce a cadenzare molto bene il dramma, seppure con pochi caratteri a disposizione evitando nel contempo le accelerazioni.
Il finale è di quelli che fanno venire la lacrimuccia: un ragazzino di prima elementare che fa una cosa così, considerati i tempi che corrono, è una boccata di ossigeno, un racconto da "Libro cuore". Il tutto scritto con la sensibilità che ti contraddistingue e con un bel dialetto toscano che non guasta :) Bravo Giancarmine.
Il finale è di quelli che fanno venire la lacrimuccia: un ragazzino di prima elementare che fa una cosa così, considerati i tempi che corrono, è una boccata di ossigeno, un racconto da "Libro cuore". Il tutto scritto con la sensibilità che ti contraddistingue e con un bel dialetto toscano che non guasta :) Bravo Giancarmine.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)
- raffaele.marra
- Messaggi: 397
Re: La vacanza
Il bello dei racconti brevissimi è che c'è l'opportunità di veder venire fuori l'istinto, l'anima, la vera essenza di chi li scrive. Puoi essere un bravo cantante perché quando sei davanti al microfono sai camuffare, ma la tua vera voce è quella che viene fuori per un attimo quando ti danno un pizzicotto al fianco. Ecco, in questo racconto mi pare proprio di trovare quello che accomuna davvero i tuoi scritti, cioè una delle caratteristiche peculiari del tuo "io" scrittore. Parlo di quel misto di sentimento e buoni valori che sai trasmettere senza darli mai per scontati, ma nascondendoli molto bene fino a quando vuoi, per poi condividerli con il lettore. In questo caso sei riuscito a raccontare una vicenda complessa e articolata con pochissimi caratteri, e ciò che resta è, appunto, il piacere del sentimento.
Re: La vacanza
Ciao Giancarmine,
ho davvero apprezzato il tuo racconto in ogni modo in cui lo si possa apprezzare. Mi è piaciuto lo stile, mi è piaciuta la trama e mi è piaciuto quel "qualcosa in più" che non si trova spesso in ciò che si legge. Non è eccessivamente difficile scrivere un racconto "carino" e/o con una svolta finale. Tu in questo racconto sei andato oltre e hai regalato a chi legge un sentimento. Complimenti!
ho davvero apprezzato il tuo racconto in ogni modo in cui lo si possa apprezzare. Mi è piaciuto lo stile, mi è piaciuta la trama e mi è piaciuto quel "qualcosa in più" che non si trova spesso in ciò che si legge. Non è eccessivamente difficile scrivere un racconto "carino" e/o con una svolta finale. Tu in questo racconto sei andato oltre e hai regalato a chi legge un sentimento. Complimenti!
A me le d eufoniche piacciono!
Re: La vacanza
Mi è piaciuto, anche se la frase finale è un po' "impegnativa" per la costruzione del periodo (e forse toglie forza all'impatto emotivo). Al di là di questo, la resa è eccellente e camminando sul filo che separa bontà e buonismo caschi dalla parte giusta.
- Polly Russell
- Messaggi: 812
Re: La vacanza
Molto ben scritto, sull'attardarsi del bimbo in bagno ho temuto di trovarmi davanti a @storie per quarantenni di di facebook. Tremavo aspettando il bambino suicida, con le bene tranciate, nella speranza di salvare il padre. Per fortuna non è stato così, e hai tirato fuori un finale delicato che strappa una lacrima e un sorriso. Bravo.
Polly
- Andrea Partiti
- Messaggi: 1038
- Contatta:
Re: La vacanza
Meh, non mi piacciono i racconti che esagerano col sentimentalismo. Questo bambino che non si comporta da bambino ma in maniera matura. Va in bagno da solo (a sei anni? in un luogo pubblico?) Nessun bambino sarebbe presente nel momento in cui un medico arriva a dire se il padre vive o muore.
Capisco voler commuovere il lettore, voler toccare le corde della sua sensibilità, ma a esagerare si rischia l'effetto opposto, surreale e improbabile.
Capisco voler commuovere il lettore, voler toccare le corde della sua sensibilità, ma a esagerare si rischia l'effetto opposto, surreale e improbabile.
Ultima modifica di Andrea Partiti il sabato 11 febbraio 2017, 0:06, modificato 1 volta in totale.
- maria rosaria
- Messaggi: 687
Re: La vacanza
Ciao Giancarmine.
La goccia nel tuo racconto è quella di sangue, il sangue di Leo, piccoletto di sei anni che vuole salvare il papà rimasto ferito in un incidente.
Bel racconto, in cui mi ha fatto sorridere l’uso della calata toscana nei dialoghi il che rende più vive le scene e veri i personaggi.
C’è molto sentimento in questa storia scritta anche bene.
La goccia nel tuo racconto è quella di sangue, il sangue di Leo, piccoletto di sei anni che vuole salvare il papà rimasto ferito in un incidente.
Bel racconto, in cui mi ha fatto sorridere l’uso della calata toscana nei dialoghi il che rende più vive le scene e veri i personaggi.
C’è molto sentimento in questa storia scritta anche bene.
Maria Rosaria
- angelo.frascella
- Messaggi: 716
Re: La vacanza
Ciao, Giancarmine.
Racconto di persone normali e buoni sentimenti, con lacrimuccia finale, di quelli che ogni tanto è bello leggere. Non mi è piaciuto troppo l'inizio, troppo "raccontato", che sembra quasi il riassunto di un altra cosa e tutto sommato, inutile. Avrei preferito essere messo direttamente in macchina con la famigliola in vacanza.
A rileggerci,
Angelo
Racconto di persone normali e buoni sentimenti, con lacrimuccia finale, di quelli che ogni tanto è bello leggere. Non mi è piaciuto troppo l'inizio, troppo "raccontato", che sembra quasi il riassunto di un altra cosa e tutto sommato, inutile. Avrei preferito essere messo direttamente in macchina con la famigliola in vacanza.
A rileggerci,
Angelo
Re: La vacanza
Difficile parlare male di questo racconto. C'è però qualcosa che non mi convince e credo stia nelle connessioni tra le sue varie parti. In effetti, un testo di questo tipo ha bisogno di tempo per entrare nella testa dei lettori, farli empatizzare con i suoi protagonisti e farli "entrare" nella storia. Qui in 1300 caratteri c'è troppa roba, troppo sviluppo. Credo che il concentrarti solo sulla scena finale allargandola ad abbracciare tutto il racconto sarebbe stata la scelta più giusto. Un bimbo che sta aspettando notizie dal padre, riesce a entrare da solo in un bagno e a ferirsi per ottenere quell'unica, sacra, goccia.
Re: La vacanza
Ti racconto il dietro le quinte di questo racconto. Avevo in mente il primo posto per Marco Roncaccia o Raffaele Marra, racconti differenti e di difficile accostamento. Quindi, potenzialmente i primi due posti erano già occupati. Però c'era questo racconto che mi era rimasto in testa: l'idea potente di un bambino capace di fare una cosa imprevedibile. Ho visto in quella boccetta molto di più del poco sangue raccimolato, ci ho visto un pezzo di cuore.
Dico sempre che Maurizio Bertino ha la capacità naturale di scrivere racconti che non si dimenticano (vedi Ica Ossa, il piccione-Fenice, il T-Rex, giusto per citarne alcuni), ma ti assicuro che questo è un racconto che terrò a mente e che in qualche modo ti qualifica come persona. Complimenti Giancarmine e grazie per questo racconto.
Dico sempre che Maurizio Bertino ha la capacità naturale di scrivere racconti che non si dimenticano (vedi Ica Ossa, il piccione-Fenice, il T-Rex, giusto per citarne alcuni), ma ti assicuro che questo è un racconto che terrò a mente e che in qualche modo ti qualifica come persona. Complimenti Giancarmine e grazie per questo racconto.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)
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