Three Days Edition: Lista racconti e classifiche

Appuntamento per giovedì 9 febbraio alle ore 22.00.
59 minuti di tempo per scrivere.
1313 caratteri max per racconto.
3 giorni per commentare e postare le proprie classifiche (commenti di minimo 113 caratteri).
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antico
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Three Days Edition: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » giovedì 9 febbraio 2017, 23:52

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Quindici arrivati, tredici partecipanti! TRE GIORNI PER COMMENTARE E CLASSIFICARE!
Dei tredici iscritti hanno postato in undici, quindi subentrano due riserve. Ambra Stancampiano, iscritta, ha finito con qualche minuto di ritardo e finisce nel Laboratorio. Insieme a lei vanno nel Labo anche Aristide Capuzzo (paradossalmente il primo a postare tra tutti) e Patty Barale. Rientrano invece nei tredici le due riserve Andrea Partiti e Raffaele Marra.
Linkerò anche i tre racconti nel Laboratorio, spero che vogliate tutti andare a leggerli e lasciare il vostro commento (e visto che si tratta del Labo, anche la richiesta di grazia se penserete che il racconto sia già pronto per la Vetrina).

Ecco i 13 racconti in gara:

Speranza, di Polly Russell, ore 22.26, 1016 caratteri
La primavera, di Angela Catalini, ore 22.34, 1280 caratteri
La penombra e l’ansito, di Hitherto ore 22.41, 1293 caratteri
La prova, di Angelo Frascella, ore 22.43, 1313 caratteri
Immediato trasloco, di Chiara Rufino, ore 22.43, 1174 caratteri
L’autobiografia di Ugo, di Marco Roncaccia, ore 22.43, 1310 caratteri
Aspettative, di Maria Rosaria Del Ciello, ore 22.54, 1303 caratteri
IN o OUT, di Maurizio Bertino, ore 22.55, 1071 caratteri
La vacanza, di Giancarmine Trotta, ore 22.57, 1307 caratteri
Gocce dal boccaporto, di Giuseppe Gangemi, ore 22.58, 1023 caratteri
Il terrore di Fu Manchu, di Kuranes, ore 22.58, 1310 caratteri
Acqua, acqua ovunque, di Andrea Partiti, ore 22.55, 1299 caratteri
… PLIC…, di Raffaele Marra, ore 22.54, 1310 caratteri

E qui di seguito, i racconti non in gara che vi chiedo di leggere e commentare perché di sicuro gli autori che si sono impegnati a scrivere meritano dei feedback da parte vostra.

Tic-tic-tic-titic, di Aristide Capuzzo, ore 22.23, 1313 caratteri
Per sempre, di Patty Barale, ore 22.55, 1170 caratteri
Lo specchio, di Ambra Stancampiano, ore 23.34, 1304 caratteri

13 i racconti in gara, dunque, Avete tempo fino alle 23.59 di domenica 12 febbraio per commentare e postare le vostre classifiche, vi avverto che sarò fiscale e non accetterò classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all’ultimo, ma in quel caso gradisco essere avvertito, sapete come trovarmi. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all’ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, la guest star SARA TIRABASSI posterà la sua (che avrà VALORE DOPPIO).

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 113 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti.
– 6 punti malus per chi commenta anche solo un racconto con meno del numero di caratteri minimo richiesto.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto
Ha valore il solito CONTATORE per il conteggio dei caratteri.


Potete commentare i vari racconti nei singoli tread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata qui.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA THREE DAYS EDITION EDITION A TUTTI!



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marco.roncaccia
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Re: Three Days Edition: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » venerdì 10 febbraio 2017, 10:59

Salve a tutt*,
in questa edizione di MC sono costretto a postare la classifica e i commenti direttamente qui e non sotto i rispettivi racconti. Devo partire per un week end di formazione e non ho altra possibilità. Chiedo scusa se da ora e fino a lunedì mattina non potrò interloquire con nessun* di voi. Da lunedì in poi sono disponibile per chiarimenti, considerazioni e insulti. Devo dire che stilare una classifica e giudicare i vostri racconti mi genera qualche imbarazzo, vista la prova epica a cui siamo stati sottoposti. Io mi sono divertito e stressato parecchio con queste regole. Peraltro, in linea con l’edizione ho i secondi contati anche ora in sede di commento. Quindi a prescindere da quanto scritto qui sotto mi sento di fare i miei più sentiti complimenti a tutt*. Non sono riuscito a comprendere bene e a pieno tutti i racconti e forse alcuni sono penalizzati da un limite tutto mio. Altri invece (quelli che antropomorfizzano la goccia), pur essendo ben scritti, si trovano in fondo per una questione di gusto personale.


1. … PLIC…, di Raffaele Marra,
2. IN o OUT? - di Maurizio Bertino
3. La primavera, di Angela Catalini
4. Acqua, acqua ovunque, di Andrea Partiti
5. La vacanza, di Giancarmine Trotta,
6. Speranza, di Polly Russell,
7. La prova, di Angelo Frascella
8. Immediato trasloco, di Chiara Rufino
9. Gocce dal boccaporto, di Giuseppe Gangemi
10. La penombra e l’ansito, di Hitherto
11. ASPETTATIVE di M.R. Del Ciello
12. Il terrore di Fu Manchu, di Kuranes



… PLIC…, di Raffaele Marra,
Ciao Raffaele,
un gioiellino questo racconto, nella trama, nella costruzione, nel ritmo, nella voce, nella risoluzione finale. Ottima prova, primo posto per me e punto, anzi PLIC!

IN o OUT? - di Maurizio Bertino
Ciao Maurizio.
Ottima interpretazione del tema. La goccia è il rumore della notifica di facebook e il dramma che metti in atto è quello della gestione di un “like” da parte di un personaggio che si sente all’origine di tutte le catastrofi mondiali. Ottima prova!

La primavera, di Angela Catalini
Ciao Angela,
Complimenti per il ritmo lento e descrittivo che riesci a dare a un racconto di così breve respiro. La semplificazione della trama che ne risulta non è fastidiosa. Buona prova.

Acqua, acqua ovunque, di Andrea Partiti
Ciao Andrea,
il tuo racconto, pur non essendo per me del tutto intellegibile ha una coerenza interna stilistica e di senso e un buon ritmo. I tre spezzoni ci proiettano nel mondo percettivo del protagonista e nella sua solitudine. La goccia di pioggia del finale sembra pacificare lui e il lettore con un sentire meno alieno.

La vacanza, di Giancarmine Trotta,
Ciao Giancarmine,
a mio avviso hai scritto due ottimi pezzi di racconti, L’avvio scanzonato e la seconda parte tragica e commovente. Ho qualche perplessità nel trovarli cuciti insieme.

Speranza, di Polly Russell,
Ciao Polly,
il monologo interiore della tua protagonista vittima della caccia alle streghe è ben strutturato ed efficace. La scelta della voce però non mi convince pienamente (niente di oggettivo è una questione di come mi suona).

La prova, di Angelo Frascella
Ciao Angelo,
Complimenti per il tipo di Universo che costruisci in così poche battute. La trama è il punto forte di questo racconto, il punto debole sono i dialoghi a cui sei costretto per rendere le informazioni necessarie per la comprensione.

Immediato trasloco, di Chiara Rufino
Altro che goccia, nel tuo racconto non manca di certo l’acqua. Idea originale e ben realizzata. Il tuo psicopatico ecologista e violento esce fuori in modo netto. Unica pecca, a mio avviso il cambio di POV nell’ultimo blocco.

Gocce dal boccaporto, di Giuseppe Gangemi
Racconto divertente, molto divertente. Ritmo molto buono. Non ho afferrato l’attinenza con il tema, a parte il titolo e, a mio avviso le ultime 3 righe sono di troppo. Quello che il protagonista ha combinato nella vasca è già chiaro e sapere cosa ha mangiato non è rilevante.

La penombra e l’ansito, di Hitherto
Ciao Hitherto,
A mio avviso fai una buona operazione dal punto di vista stilistico. Però quello che proponi si allontana dalla mia idea di racconto avvicinandosi di più a quella della poesia. Il femminile per la goccia di lei e il maschile per quella di lui mi sembra un po’ un azzardo. Mi trovo un po’ interdetto. Il testo mi piace molto ma non lo considero un racconto.

ASPETTATIVE di M.R. Del Ciello
Ciao Maria Rosaria,
il tuo racconto, ben scritto e divertente, più che un racconto mi sembra un apologo. Nonostante il divertimento, però ti confesso che con l’antropomorfizzazione della goccia non ce la posso proprio fare! E’ un mio limite soggettivo.

Il terrore di Fu Manchu, di Kuranes

Devi perdonarmi ma non riesco a dare un giudizio sul tuo racconto. Semplicemente perché non l’ho capito. Quello che mi arriva è un esercizio stilistico interessante. Però dopo tre letture il bandolo della matassa mi è del tutto oscuro e questo è l'unica cosa che mi permette una valutazione.

Hitherto
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Re: Three Days Edition: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » venerdì 10 febbraio 2017, 14:53

Prima di tutto, mi complimento con tutti voi. Avendo avuto così poco tempo e così pochi caratteri a disposizione mi aspettavo molteplici disastri narrativi (anche da parte mia), tipo trame incomprensibili o banalissime, invece in qualche modo ci siamo difesi bene!
Per questa mia classifica ho cercato di fare una somma del mio giudizio su trama e stile, con un lieve vantaggio della trama. Eccola:

1 - La vacanza, di Giancarmine Trotta
2 - La primavera, di Angela Catalini
3 - ...PLIC..., di Raffaele Marra
4 - Acqua, acqua ovunque, di Andrea Partiti
5 - Speranza, di Polly Russel
6 - Immediato Trasloco, di Chiara Rufino
7 - La prova, di Angelo Frascella
8 - IN o OUT, di Maurizio Bertino
9 - L'autobiografia di Ugo, di Marco Roncaccia
10 - Aspettative, di Maria Rosaria Del Ciello
11 - Gocce dal boccaporto, di Giuseppe Gangemi
12 - Il terrore di Fu Manchu, di Kuranes

1 - Ciao Giancarmine,
ho davvero apprezzato il tuo racconto in ogni modo in cui lo si possa apprezzare. Mi è piaciuto lo stile, mi è piaciuta la trama e mi è piaciuto quel "qualcosa in più" che non si trova spesso in ciò che si legge. Non è eccessivamente difficile scrivere un racconto "carino" e/o con una svolta finale. Tu in questo racconto sei andato oltre e hai regalato a chi legge un sentimento. Complimenti!

2 - Ciao Angela,
trovo che il tuo racconto sia molto ben scritto ed ho apprezzato davvero la trama, che mi ricorda quella di un film di Muccino o di Ozpetek. Hai descritto perfettamente la cristallizzazione del sorriso nonostante il dolore interno e la goccia assume un significato molto profondo. Credo che eventi come questi si verifichino non di rado, prima o poi, nella vita di chiunque, dunque sono sentimenti accessibili a chi legge. Complimenti, hai scritto bene e con una bella trama.

3 - Ciao Raffaele,
ho apprezzato il tuo racconto sia dal punto di vista stilistico che dal punto di vista della trama. Credo che con così pochi caratteri a disposizione si potesse difficilmente fare di meglio. Ti faccio in particolar modo i complimenti per i punti in cui è avvenuta fusione tra l'onomatopea ripetuta e la trascrizione dei pensieri dello spirito, molto efficace!

4 - Ciao Andrea,
forse inizio a riconoscere i tuoi racconti dal tuo stile. Questo testo in particolare ha una leggera impronta surreale e metafisica. Non ho compreso perfettamente il significato della goccia nel finale, ma ritengo che in questo tipo di racconti non sia necessaria una comprensione esatta per apprezzarli. Hai usato delle immagini evocative ed un'introspezione godibile. Bel racconto

5 - Ciao Polly,
ciò che ho apprezzato in particolar modo nel tuo racconto è il finale, trasmette al lettore una bella sensazione. La storia è ben contestualizzata ed è efficace nella narrazione. Alcuni appunti: hai scritto "E' ora è buio". Inoltre, credo che il termine "abiurare" non c'entri molto con questo contesto ma che si tratti piuttosto di una falsa confessione.

6 - Ciao Chiara,
credo che il punto forte del tuo racconto sia la resa della rabbia della protagonista nei confronti del suo compagno ossessionato dallo spreco dell'acqua. Mentre leggevo me la figuravo proprio bene in ciò che descrivevi e francamente avrei sperato in un finale in cui lei usciva vittoriosa, ma la trama è a totale discrezione di chi scrive. Racconto piacevole da leggere, con un finale amaro.

7 - Ciao Angelo,
forse a causa della brevità del racconto, ho dovuto rileggerlo per comprenderlo completamente. Ciò che ho apprezzato maggiormente è il finale e il fatto che la goccia di sudore riveli l'umanità del personaggio principale. Forse una trama del genere l'avrei trovata più interessante in un testo più ampio. La fantascienza non è il genere che preferisco ma ammetto che questo racconto non è male.

8 - Ciao Maurizio,
se ho ben capito, il tema della "goccia" è interpretato nel suono che fa il like di facebook, è corretto? Se è così, è un'interpretazione molto originale! La storia del protagonista mi ha fatto pensare ad un personaggio della serie tv "Lost". Mi piace il ritmo del tuo racconto. La storia è piacevole da leggere ma niente di particolarmente originale, secondo me. Buono lo stile, meno la trama.

9 - Ciao Marco,
il tuo è un racconto divertente e ha il ritmo giusto per questo tipo di storia e per questo tipo di gara. Il tuo stile è senza dubbio efficace e fa sorridere il lettore. Un solo appunto: dove scrivi "Ugo, cadendo, pensò che era in corso una tragedia e che, visto che sull'albero ci era salito da solo, autore e personaggio corrispondevano e quindi quella era la sua autobiografia." secondo me perdi il ritmo cadenzato del resto del racconto. Penso che la cosa sia risolvibile semplicemente togliendo quel "e quindi quella" e sostituendolo con un punto.

10 - Ciao Maria Rosaria,
concordo sulla buona resa dell'atmosfera fiabesca che caratterizza questo tuo racconto. Le descrizioni rendono bene, ma purtroppo ho trovato questo tipo di personificazione un po' banale. Non ho trovato banale che sia stata personificata la goccia, ma il modo in cui è stato fatto. "La goccia arrabbiata perché voleva essere il mare" mi sa un po' di fiaba che si può trovare in un libro di storie per bambini, poco accattivante. Al di là di questo che può perfettamente rispecchiare un gusto personale, il racconto mi sembra scritto bene.

11 - Allora Giuseppe...non te la prendere ma il mio primo commento è "Che schifo!". Al di là dell'immagine bucolica che hai evocato nel racconto, ciò che mi piace è il ritmo, scandito perfettamente dall'onomatopea dello sparo. L'immaginazione del protagonista e la realtà si susseguono senza creare straniamento. Mi sembra soltanto che forse il tema della goccia non sia molto centrato.

12 - Ciao Kuranes,
ho letto il tuo racconto due volte ieri sera ed una volta oggi, ma continua a non essermi chiaro di cosa parli. Prima di leggere il tuo commento di spiegazione avevo capito soltanto che una donna veniva torturata in qualche modo e che la saliva aveva un ruolo importante ma incomprensibile nella storia. L'idea di orrore/allucinazione è trasmessa bene, ma per me è alquanto incomprensibile cosa succede, mi spiace! Forse allungando il racconto nel laboratorio potrebbe uscire un testo più apprezzabile.
A me le d eufoniche piacciono!

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antico
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Re: Three Days Edition: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » venerdì 10 febbraio 2017, 14:55

Copiate i commenti come al solito, mi raccomando.

Kuranes
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Re: Three Days Edition: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » venerdì 10 febbraio 2017, 15:05

Scrivere racconti brevissimi è un casino! Detto questo, la mia classifica. Premetto che mi ero posto l'obiettivo di scrivere senza onomatopee e nominando l'oggetto del discorso il meno possibile, quindi sono propenso a premiare chi ci sia riuscito (sicuramente meglio di me!)

1) La penombra e l'ansito
2) L’autobiografia di Ugo
3) Acqua, acqua ovunque
4) La primavera
5) La prova
6) ...PLIC...
7) Aspettative
8) La vacanza
9) IN o OUT?
10) Speranza
11) Immediato trasloco
12) Gocce dal boccaporto



1) Qualcuno ti ha detto male perché "è più poesia che racconto", io dico che chi scrive prosa ed evoca la poesia merita gli applausi, non il demerito. Il racconto mi piace, mi dispiace che tu abbia ceduto e usato la parola "goccia" dove ce l'avresti fatta benissimo anche senza (il soggetto implicito non avrebbe tolto chiarezza alla frase). D'altronde che usare la parola sia un demerito è tutta una mia paranoia

2) Dopo questo e "Il centesimo dito" mi convinco di voler leggere altra roba tua, hai uno humour che funziona (e far ridere è sempre un casino). L'apertura soprattutto è fenomenale.

3) Salvo la mia disattenzione, bello! Intuisco che la goccia di pioggia segnali che il tempo torna a scorrere, forse ci sarebbe stata un'altra frase che evocasse il disastro successivo. Però anche la chiusa dolce-amara ci sta (l'immagine della goccia che cade in sé e per sé è positiva, ma contestualizzata alla luce di quello che viene prima è terribile... Ho capito bene?)

4) "Il risveglio della primavera" è sempre un concetto pericolosissimo... Direi che hai schivato la maggior parte dei rischi derivanti da smielosità ed eccessi di sentimentalismo. Il racconto è delicato e offre tutta l'intensità del caso senza scadere nel manierismo. Brava!

5) Bello! Lo snodo fondamentale (nelle penultime due frasi) a prima lettura è oscuro, paradossalmente non per la chiarezza ma per il tono che spezza l'attenzione: la protagonista è piuttosto didascalica e l'informazione cala dall'alto della penna più che dal basso della scena. Più che “Un poliziotto robot non toccherà l’avatar meccanico di un essere umano, a meno che non abbia prove certe della sua colpevolezza”, nella tensione della situazione mi sarei atteso un "Sei uno sbirro, non puoi toccare il mio avatar meccanico se non hai prove!" o qualcosa del genere. Anche solo "non può toccare" al posto di "non toccherà" potrebbe aiutare

6) Bello, salvo per "urla dell'inferno", che ha un sapore un po' trito. Bella la nebbia nera. L'onomatopea e l'idea di usarla ero partito odiandole, ma l'uso che ne fai in continuazione delle frasi è un bel salvataggio!

7) "Life in a nutshell". Se solo potessimo aspettarci un'uscita di scena ugualmente distratta anche noi bipedi! Bello.

8) Mi è piaciuto, anche se la frase finale è un po' "impegnativa" per la costruzione del periodo (e forse toglie forza all'impatto emotivo). Al di là di questo, la resa è eccellente e camminando sul filo che separa bontà e buonismo caschi dalla parte giusta.

9) Detto in tre parole, mi è piaciuto e l'ho capito, ma l'associazione uditiva fra goccia e like forse è un paio di passetti troppo in là...

10) La prima persona è ottima per entrare dritti nella sua testa, la resa della prigionia e del tormento ci sono tutte. Sono solo un pelo deluso dal finale, ma in fondo il racconto è una bella istantanea e funziona anche così.

11) Bello, pulito, netto. Approvo soprattutto il tentativo di misdirection dell'attenzione (sarà l'acqua? no, è il sangue!). Evviva la prosa senza fronzoli!

12) Vorrei poter vincere il disgusto (de', ma non è una brutta cosa eh) per un giudizio imparziale. Però mi accodo: la goccia (LA) qual è? Fra gli schizzi ce n'è tante, ma qui il protagonista più che una goccia è una [BIP]

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chiara.rufino
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Re: Three Days Edition: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » venerdì 10 febbraio 2017, 18:37

Ok, è difficile commentarvi perché, purtroppo, non avete "strafatto" come vostro solito. "A chi tocca, non si ingrugna", come diciamo a Roma e ci vediamo tra un po' per un'edizione vera.

La penombra e l’ansito

Ho qualche dubbio a livello della struttura: sembra quasi che manchi qualcosa in questo racconto e non saprei dirti cosa sia. Anche le ripetizioni disturbano la narrazione che era partita benissimo e che va scemando man mano che vai avanti.

Acqua, acqua ovunque

Leggendo questo racconto mi sono ricordata di una nuova graphic novel; parla di due tizi che, quando fanno sesso e hanno un orgasmo, fermano il tempo attorno a loro e continuano a vivere. Mi ha anche ricordato, in qualche modo, il triste destino del Dottor Manhattan di Watchmen. Bel racconto come al solito, non c’è che dire.

La primavera

Non male, nonostante i pochi caratteri, forse dovresti concentrarti di più su questo stile. Bello anche il colpo di scena con lui che dichiara di amare un’altra, nonostante i trascorsi con la nostra protagonista e la loro intimità.

Speranza

Storia ben riuscita ma concordo con Andrea, avrei tagliato prima il finale, magari ponendo l’accento sull’abiura o anche solo sulla descrizione dell’acqua e di come finalmente le ridoni la vita che le stanno togliendo con le torture.

IN o OUT?

Bella goccia che semini ovunque. Ammetto che ho dovuto leggere i commenti degli altri per capirla (come Polly, tengo tutto molto silenzioso perché sennò diventerei scema), ma ho trovato sia il culmine di una cosa, come l’ultima goccia del vaso o il like attinenti tra di loro. Lui pensa che sia l’ennesimo inizio della fine...Chissà se accadrà poi:D.

La prova

L’unica vera nota negativa di questa storia è che hai settato tutto in modo “troppo” rapido per così pochi caratteri, contando che parliamo sempre di fantascienza e di cose che man mano si stanno anche avvicinando nella vita reale. Detto questo, il tema c’è e suona benissimo con la storia.

La vacanza

Il racconto un po’ spiazza e in bene, specie per il risvolto “da eroe” del bambino. Certo che è davvero da sfigati finire all’ospedale per così poco e i primi giorni di vacanza! Per il resto è una buona prova e si sente l’originalità del tema.



Gocce dal boccaporto

Sono perplessa e potrai capire bene perché; pensavo a un ragazzino che giocava nella vasca da bagno con le paperelle e bombardava qualsiasi cosa e poi leggo...Questo. Mi accodo agli altri, la goccia dov’è?

...PLIC…

Da insonne posso ben capire che tortura provi il tuo personaggio e, tra l’altro, mi hai ricordato un cartone con Paperino dove subisce la stessa odiosa nottata. Per il resto, trovo che il racconto sia ben scritto ed esprima bene tutte le sue caratteristiche.

L’autobiografia di Ugo

Ho trovato un po’ tirato il riferimento alla scuola di scrittura, i tre atti e tutti gli altri riferimenti. Ovviamente il protagonista va in bici e qua sappiamo anche perché:). Per il resto non so, non mi ha convinto così tanto, e mi dispiace darti una critica così negativa.

Aspettative

Carino, anche se era un po’ chiamato, vista la facilità del tema. Però non ci trovo niente di strano e senza neanche troppi fronzoli. Concordo però quando ti fanno notare che magari è un po’ banale caratterizzare così una goccia sognatrice. Alla prossima

Il terrore di Fu Manchu

Bella, questa lista della spesa. E “intorno al cranio del corpo” è una frase che non solo è atroce ma che trovo anche sbagliata a livello anatomico e sintattico. Quindi, che senso ha questa storia? Dove sono le torture inimmaginabili?


1....PLIC...
2.IN o OUT?
3.Acqua, acqua ovunque
4.Speranza
5.La vacanza
6.La primavera
7.La prova
8.La penombra e l'ansito
9.L'autobiografia di Ugo
10.Aspettative
11.Gocce dal boccaporto
12.Il Terrore di Fu Manchu
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maria rosaria
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Re: Three Days Edition: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » venerdì 10 febbraio 2017, 23:43

Ciao. Ecco la mia classifica, anche se, data la difficoltà della prova, vi avrei messo tutti vincitori.
:D :D

1 IMMEDIATO TRASLOCO di C. Rufino
2 PLIC di Raffaele marra
3 LA PROVA di Angelo Frascella
4 SPERANZA di Polly Russell
5 LA PRIMAVERA di Angela Catalini
6 LA PENOMBRA E L’ANSITO di Hitherto
7 LA VACANZA di G. Trotta
8 L’AUTOBIOGRAFIA DI UGO – di M. Roncaccia
9 IN o OUT di M. Bertino
10 ACQUA, ACQUA OVUNQUE di Andrea Partiti
11 IL TERRORE DI FU MANCHU di Kuranes
12 GOCCE DAL BOCCAPORTO di Giuseppe Gangemi




PLIC di Raffaele marra
Bel racconto, originale, ottima interpretazione del tema. Mi hai affascinato.
All’inizio avevo pensato a una perdita di qualche tubatura. Per un nanosecondo mi è venuta anche in mente un film di Ingmar Bergman (ahimè di parecchi anni fa) che si intitolava Scene da un matrimonio la cui parodia (di Raimondo Vianello) aveva come sottofondo proprio il gocciolio di un rubinetto…
A parte gli scherzi, ho continuato a leggere con la curiosità di capire cosa stava succedendo a quest’uomo e sono rimasta molto colpita dal finale.
Mi è piaciuto anche l’uso che hai fatto del rumore della goccia per separare le varie scene.
Complimenti!


IL TERRORE DI FU MANCHU di Kuranes
Onestamente non ho capito molto di questa storia. Credo sia per colpa dei caratteri, troppo pochi per un racconto che nelle sue intenzioni credo voglia essere una sorta di horror perturbante. Grazie all’uso di parole e fraseggio criptico riesci a trasmettermi un non so che di inquietante ma, purtroppo, non ho colto bene il senso della vicenda. Sicuramente un mio limite perché la lettura e lo stile non sono affatto male, anzi.
Continuo, dopo aver letto le tue motivazioni, a credere che manchi qualcosa che possa chiarire meglio il tutto. Forse utilizzando un maggior numero di caratteri ne può venire fuori una cosa molto interessante.
E no, non penso tu sia pazzo. Ieri sera è stato un delirio anche per me. :D

GOCCE DAL BOCCAPORTO di Giuseppe gangemi
Anche tu come Marco Roncaccia hai scelto l’ambientazione da impellente bisogno fisiologico.
La cosa che mi ha lasciato perplessa è che per quasi tutto il racconto il protagonista sembra un bamboccione che gioca nella vasca a fare il lupo di mare. Poi verso la fine, quando arriva l’ “urgenza” e si volta a guardare le paperelle nella vasca ho pensato a un bimbo per poi cambiare di nuovo idea alla frase “impepata di cozze”, che sicuramente poco ha a che fare con un bambino.
Insomma sembra la storia di un bambino ma il linguaggio non è quello di un bambino.
Inoltre, anche io non trovo la goccia...

LA VACANZA di G. Trotta
La goccia nel tuo racconto è quella di sangue, il sangue di Leo, piccoletto di sei anni che vuole salvare il papà rimasto ferito in un incidente.
Bel racconto, in cui mi ha fatto sorridere l’uso della calata toscana nei dialoghi il che rende più vive le scene e veri i personaggi.
C’è molto sentimento in questa storia scritta anche bene.

ACQUA, ACQUA OVUNQUE di Andrea Partiti
Racconto evocativo, che trasuda disperazione. Devo ammettere che se pur ben scritta la storia è costretta in questi “dannati” pochi caratteri e questo non le rende giustizia.
Tema a mio avviso forse non perfettamente centrato.

IN o OUT di M. Bertino
Hai associato il rumore della goccia al tling dei like sui social! Una vera sorpresa che nel finale mi ha lasciato a bocca aperta.
Un tema declinato in un modo molto particolare anche se a me, onestamente, sembra un po’ forzato.
A parte ciò il racconto è scritto benissimo ed è anche molto simpatico.

L’AUTOBIOGRAFIA DI UGO – di M. Roncaccia
Molto divertente. Hai inserito una lezione di scrittura in un racconto. Fantastico! Concordo con chi mi ha preceduto sull’originalità della storia e sull’uso veramente inusuale della goccia.
Il finale anche è esilarante.
Un appunto: capisco la volontà di divertire, ma il protagonista che ha l’urgenza di fare la cacca, proprio sull’albero deve salire? Non sarebbe stato più semplice accucciarsi dietro lo stesso?
Ovvio che il collegamento con la lezione di cui sopra non ci sarebbe stato.
Ma te lo dico solo perché mi sono immedesimata :D

IMMEDIATO TRASLOCO di C. Rufino
Forte questo racconto, mi è piaciuto moltissimo. Tra le cose tue che ho letto sinora credo questa sia la migliore, o almeno quella che a me è piaciuta di più. In pochissimi caratteri hai delineato due personaggi e l’epilogo tragico di ciò che in realtà doveva essere una vendetta.
Forse non pulitissimo lo stile ma sicuramente efficace.
Bravissima!

LA PROVA di Angelo Frascella
Un racconto di fantascienza in pochi caratteri. Sei stato molto bravo e hai rispettato il tema alla grande. La goccia (di sudore) è la prova che mette allo scoperto l’umanità della protagonista. Finale perfetto.
A essere sinceri mi piacerebbe che questa storia fosse sviluppata in un maggior numero di caratteri per darle tutto il respiro che merita.

LA PENOMBRA E L’ANSITO di Hitherto
A una prima lettura non avevo compreso che si trattasse di gocce. Pensavo a due persone, una cieca, l’altra sorda.
Poi l’ho riletto e ho compreso la coraggiosa impresa che hai saputo realizzare.
Il racconto è affascinante, le gocce si incontrano e sono loro a vivere una storia d’amore con tanto di concepimento finale.
Hai saputo creare la giusta atmosfera, utilizzano uno stile appropriato ed elegante.
Bravo.


LA PRIMAVERA di Angela Catalini
Bello questo tuo racconto triste di un amore non corrisposto. Ho apprezzato molto il passaggio dalla descrizione del tempo e dell’ambientazione a quella dei personaggi. La virata finale e la risposta della ragazza delusa poi sono una vera chicca.
Ti segnalo solo in una delle prime righe un uso eccessivo del verbo era:

SPERANZA di Polly Russell
Bel flusso di coscienza di una donna probabilmente condannata per stregoneria. Così l’ho interpretato io. All’inizio resiste, si difende, alla fine soccombe alle torture e confessa il falso. Tutto sembra perduto finché non trova dell’acqua. La salvezza.
Racconto lineare, ben costruito, con un finale che lascia una speranza, forse.
Maria Rosaria

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raffaele.marra
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Re: Three Days Edition: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » sabato 11 febbraio 2017, 0:19

Gran bella edizione. I tempi e gli spazi ristretti, a mio parere, hanno aumentato la qualità generale delle opere. A parte il primo e gli ultimi posti, ho avuto notevoli difficoltà a stilare la mia classifica. Non me ne vogliate se non siete d'accordo:




1) Acqua, acqua ovunque, di Andrea Partiti

2) La primavera, di Angela Catalini

3) La vacanza, di Giancarmine Trotta

4) L’autobiografia di Ugo, di Marco Roncaccia

5) La prova, di Angelo Frascella

6) IN o OUT, di Maurizio Bertino

7) Speranza, di Polly Russell

8) Aspettative, di Maria Rosaria Del Ciello

9) Immediato trasloco, di Chiara Rufino

10) La penombra e l’ansito, di Hitherto

11) Il terrore di Fu Manchu, di Kuranes

12) Gocce dal boccaporto, di Giuseppe Gangemi



Acqua, acqua ovunque, di Andrea Partiti
Gran bel racconto! Basta solo la prima frase a scatenare un mondo di suggestioni e di

possibili sviluppi. Qualcosa che accade, ad esempio, quando leggo Stephen King. Detto questo,

lo stile è praticamente perfetto: ben curato e assolutamente equilibrato nonostante il poco

tempo a disposizione. La storia è interessante e si lascia leggere con attenzione, attesa e

curiosità. Il finale è aperto a varie interpretazioni che spingono il lettore a rileggere (e

con piacere) tutto dall'inizio. Il significato della goccia finale è tutto da decidere.

Potrebbe essere il segnale che il pericolo è scampato (quella strana alba particolarmente

luminosa mi ha fatto pensare ad un'esplosione nucleare, o qualcosa che giustificasse una stasi

temporale tanto lunga). Ma potrebbe anche essere proprio l'inizio dell'evento dal quale doveva

scappare il protagonista; secondo questa seconda ipotesi, l'alba di cui sopra avrebbe dovuto

essere il richiamo di salvezza e invece lui ha scelto di scappare nella direzione sbagliata).

Complimenti!

La primavera, di Angela Catalini
Lo trovo un racconto sorprendente. Gradevole la lettura e interessante fin dalle prime righe.

Ma ciò che mi colpisce di più è la capacità di sorprendere nel finale che mi aspettavo

completamente diverso. La brevità del testo, poi, rende ancora più cruda e tagliente questa

storia in cui la gioia si trasforma in tristezza in un solo attimo. Bello, anzi fondamentale,

il ruolo svolto dalla "goccia". Complimenti.

La vacanza, di Giancarmine Trotta
Il bello dei racconti brevissimi è che c'è l'opportunità di veder venire fuori l'istinto,

l'anima, la vera essenza di chi li scrive. Puoi essere un bravo cantante perché quando sei

davanti al microfono sai camuffare, ma la tua vera voce è quella che viene fuori per un attimo

quando ti danno un pizzicotto al fianco. Ecco, in questo racconto mi pare proprio di trovare

quello che accomuna davvero i tuoi scritti, cioè una delle caratteristiche peculiari del tuo

"io" scrittore. Parlo di quel misto di sentimento e buoni valori che sai trasmettere senza

darli mai per scontati, ma nascondendoli molto bene fino a quando vuoi, per poi condividerli

con il lettore. In questo caso sei riuscito a raccontare una vicenda complessa e articolata

con pochissimi caratteri, e ciò che resta è, appunto, il piacere del sentimento.

L’autobiografia di Ugo, di Marco Roncaccia
Sorvolando sulle leggi della fisica generale che qui stiracchi e violenti con la solita

leggerezza dell'essere (aggiungerei "dell'essere bravo"), superando la perplessità di

immaginare un piccione che fa pipì (neanche Povia aveva osato spingersi a tanto), tralasciando

la parte di merito che (giustamente) mi attribuisci per aver anticipato in qualche modo il

tema in una sera in cui fare due gocce equivaleva, almeno temporalmente, a mettere giù un paio

di idee buone, al netto di tutto ciò mi sembra che il racconto, nel narrare le epiche

conseguenze di questo poetico, drammatico "moto interiore", sia ben riuscito. Mi sono permesso

di sorridere durante la lettura perché, ancor prima di vedere dove andasse a parare (o a

cagare, fai tu...) me lo immaginavo letto dalla voce baritonale degli Squallor su un tappeto

di musica accattivante. E ci stava benissimo. Dico "mi sono permesso" perché oggi,

rileggendolo più volte, in realtà mi sta nascendo un dubbio che ribalterebbe totalmente il

tono della storia narrata: non è che si tratta davvero di un racconto autobiografico?

La prova, di Angelo Frascella
Alla fine la goccia è arrivata e ha salvato il racconto con un finale che dà valore all'intera

storia, oltre a renderla in tema per il contest. A mio parere si tratta di una buona prova, in

uno stile sobrio e gradevole (come è tuo solito, del resto) e di una interpretazione molto

originale del tema. Bene così.


IN o OUT, di Maurizio Bertino
Trovo molto originale e pertinente l'interpretazione che dai del tema: quel rumore lì (di cui

non conoscevo il nome e che solo dopo numerose letture ho capito cosa rappresentasse) è in

effetti una "goccia" ormai importante, quasi fondamentale nelle vite di tutti noi. Questa tua

riflessione implicita è un'ottima prova di sensibilità e attenzione nei confronti del nostro

tempo. Credo che il racconto sarebbe stato ancora più bello se ti fossi limitato ad esasperare

l'importanza del "like" senza dover ricorrere per forza ai parallelismi tra le tappe

fondamentali della vita del protagonista e alcune grandi tragedie di portata globale. Comunque

si tratta di una buona prova. E poi, con una storia così, l'Antico non potrebbe darti che

"pollice su" (tling!).

Speranza, di Polly Russell
La voce di una presunta strega che lentamente impazzisce nella prigionia, tra una tortura e

l'altra. Poni immediatamente in chiaro la situazione e aiuti così il lettore ad entrare

nell'atmosfera, nei luoghi e nei tempi della storia. Hai fatto bene, vista la scarsità di

caratteri. Il finale è da interpretare: si tratta di follia? Si tratta dell'inizio di un vero

miracolo che porta alla salvezza? O si tratta del prologo della fine? Bene così.

Aspettative, di Maria Rosaria Del Ciello
Hai scelto la via della fiaba, con la personalizzazione di una goccia. Con tale

interpretazione mostri come il ciclo dell'acqua, che per noi umani è assolutamente meccanico e

deterministico, in realtà è per una goccia l'equivalente di un vero e proprio destino, con

tutta la carica di aspettative, delusioni, illusioni e sorprese che porta con sé. Bene così!

Immediato trasloco, di Chiara Rufino
Racconto dallo stile asciutto, distaccato, freddo ed essenziale. Credo sia proprio questa la

caratteristica di maggior pregio del tuo lavoro. Ciò che narri è potente e, a ben pensarci,

spaventoso. Eppure sai governare il tutto senza cadere nel patetico, nell'orrido o nel

moralista. La goccia è presente nella scena finale, ma anche intesa come goccia che fa

traboccare il vaso della pazienza prima dell'una e poi dell'altro.

La penombra e l’ansito, di Hitherto
Mi sembra una buona prova, originale e molto in tema. Secondo me avresti potuto ottenere molto

di più limando un altro po' lo stile, accentuando i tratti erotici impliciti nel testo

attraverso una maggiore ricercatezza in grado di sviluppare meglio gli accenni poetici che

comunque non mancano. Ovviamente tutto ciò sarebbe stato più semplice farlo se il tempo non

fosse stato così breve.

Il terrore di Fu Manchu, di Kuranes
L'ho letto e riletto più volte, ma non riesco ancora a capire realmente il ruolo di questa

goccia che "non cadendo, risparmia Fu Manchu". Perché? Ammetto di aver conosciuto il

personaggio solo dopo aver sbirciato qua e là sul web, e mi piace pure, tale "Fu Manchu". Ma

il senso vero della tua storia sfugge. Resta un buon impatto della parte iniziale, ottenuto

grazie ad una descrizione sapiente e ad un buon uso del linguaggio.


Gocce dal boccaporto, di Giuseppe Gangemi
Questo contest sta prendendo una piega che un po' mi preoccupa. Detto ciò, veniamo a noi. La

storia c'è e la carica ironica la sostiene con piacere. Mi piace come si passa

dall'immaginazione del protagonista (che per un po' è anche la convinzione del lettore) alla

triste realtà. Ciò che però non trovo con chiarezza è la presenza del tema del contest: dov'è

la goccia?

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Re: Three Days Edition: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » sabato 11 febbraio 2017, 16:50

Special fulminea che ha prodotto dei bei testi, forse perché in pochi caratteri abbiamo dovuto eliminare il superfluo. Carver avrebbe apprezzato.
Il podio era chiaro fin da subito, anche se non in quest'ordine. Quando ho dei dubbi, rileggo sempre i testi prima di decidere, per questo i commenti a volte non rispecchiano la classifica. I racconti centrali (Polly, Angelo, Maurizio e Maria Rosaria) vanno considerati pari merito, ma un ordine andava comunque dato.
Spero che l'Antico decida per un'altra edizione di brevissimi. Complimenti a tutti.

CLASSIFICA


1) …PLIC…
2) La vacanza
3) L’autobiografia di Ugo
4) Speranza
5) La prova
6) In o out
7) Aspettative
8) Acqua, acqua ovunque
9) Gocce dal boccaporto
10)La penombra e l’ansito
11) Il terrore di Fu Manchu
12) Immediato trasloco

COMMENTI


…PLIC.. di Raffale Marra
Invidio l'idea e anche il modo originale di resa della narrazione intervallata da quel ...plic... capace di dosare le informazioni fino al finale che non ti aspetti. Ero rimasta al rubinetto che perde, ai tubi forse; molto belle le descrizioni della nebbia nera fuori dalla finestra (a "mattino" però sento la mancanza dell'articolo).
Un fantasma intrappolato in un loop temporale. Bravissimo Raffaele :)

La vacanza di Giancarmine Trotta

Il tuo racconto ha molti pregi; la prima parte è allegra, disincantata. Un viaggio in Toscana, aria buona, buon cibo. Poi l'incidente e la scelta di spezzare i paragrafi, a mio avviso azzeccata, perché riesce a cadenzare molto bene il dramma, seppure con pochi caratteri a disposizione evitando nel contempo le accelerazioni.
Il finale è di quelli che fanno venire la lacrimuccia: un ragazzino di prima elementare che fa una cosa così, considerati i tempi che corrono, è una boccata di ossigeno, un racconto da "Libro cuore". Il tutto scritto con la sensibilità che ti contraddistingue e con un bel dialetto toscano che non guasta :) Bravo Giancarmine.

L’autobiografia di Ugo – Marco Roncaccia

No dai, non puoi aver tirato fuori un racconto così in un'ora! La scrittura è ineccepibile e il testo breve secondo me l'ha resa ancora più tagliente. Conoscevo la lezione di scrittura creativa di cui parli (scuola Omero - Roma) e mi sono divertita a "leggerla" in una scena che se non fosse critica, la definirei comica. La goccia che fa traboccare il vaso - in questo caso di Pandora - mi pare abbia fatto molti danni. Mi sono divertita troppo a leggerlo, per questo ti ringrazio e ti faccio un grosso in bocca al lupo per il contest. Meriti il massimo. Bravo.

Speranza di Polly Russell

Sei una delle mie autrici preferite e ti ho lasciata per ultima, o quasi. Il periodo dell'inquisizione è uno dei più amati dagli scrittori ma anche dai registi e a mio avviso un racconto che narra le vicende di una strega, nasce con una marcia in più. Però, probabilmente per via della brevità, non sei riuscita a sfruttare le tue potenzialità per esempio utilizzando le descrizioni in cui sei maestra. A differenza degli altri, a me è arrivato un messaggio diverso: quella sul muro non è acqua, perché ha un sapore dolciastro. E se fosse sangue? E se lei fosse davvero una strega?

La prova di Angelo Frascella
Una bella idea che nel finale trova la sua massima realizzazione. Pur non leggendo fantascienza, ho apprezzato il racconto perché non l'ho trovato di difficile comprensione, anzi.
L'incipit è uno dei migliori di questa tornata, perché inizia in medias res catapultandoci in un momento fondamentale della narrazione.
Concordo con Maurizio Bertino riguardo ai dialoghi, andando a capo non è chiaro se il robot a parlare. Forse un congiuntivo mancato, ma mi sembra che funzioni anche l'indicativo. (cosa aveva/avesse sbagliato).

In o Out di Maurizio Bertino
La palma dell'originalità riguardo all'interpretazione del tema va a te, senza se e senza ma. Quasi tutti hanno identificato la goccia con l'acqua, la pioggia, il sangue, le lacrime; al tling non aveva pensato nessuno. Se non lo avessi firmato, avrei capito comunque che era tuo, memore di un passato glorioso di racconti destinati a restare nella memoria dei lettori.
Forse la parte che ho apprezzato meno è la prima, perché la lista delle catastrofi è troppo lunga tanto da diventare quasi forzata; altra cosa, manca la caratterizzazione del personaggio principale. La streghetta bene o male riesco a raffigurarla, ma di lui non lasci indizi.
A parte queste sottigliezze, un vero piacere leggerti. Ottima la scelta del titolo.

Aspettative di MR del Ciello
Il tuo racconto mi ha ricordato una fiaba che ho letto tempo fa, con splendide illustrazioni dei cielo, delle nuvole e delle gocce di pioggia. Questo è un racconto tenero e delicato, anche se triste. Mi piace molto l'idea di una goccia che aspiri a un destino migliore che finire in una pozza d'acqua sporca, magari il fiume, magari il mare. I raggi di un sole traditore, mettono fine alle sue divagazioni.
La forma in alcuni punti andrebbe rivista, per esempio avrei eliminato la frase "la goccia era depressa" a beneficio di una descrizione che ce lo mostra oppure la goccia che assume un aspetto altero che non riesco a immaginare. Per il resto penso che la fiaba si sposi molto bene con il tema proposto, belle le descrizioni e il finale poetico di una goccia che torna nel cielo.

Acqua, acqua ovunque di Andrea Partiti
Potrei fare copia incolla del commento di Giancarmine, anche perché ha citato "Mirmate Deep Action" che a mio avviso è uno dei migliori racconti nella storia di MC.
Lo stile porta la tua firma, penso che in una eventuale edizione anonima, saprei riconoscerlo, è il contentuo che mi lascia a bocca asciutta, perché ci sono troppi interrogativi che restano irrisolti. La prima parte è chiara, il personaggio principale è in grado di schivare ogni pericolo, perché per qualche motivo ha a disposizione un tempo supplementare per prevenirlo. La seconda parte invece è criptica e io credo che lo sia volutamente, perché non hai voluto scoprire le tue carte e in sostanza hai preferito rendere la vita difficile al lettore.
Anni fa, parlando con un poeta della mia zona, gli rimproverai il suo essere criptico e lui mi rispose: "Il problema della poesia non è quello di essere comprensibile."
Sono scelte che privilegiano alcuni lettori, chi come me preferisce testi scorrevoli e poco impegnativi, deve faticare.

Gocce dal boccaporto di Gangemi
Ho sorriso del finale e concordo con Raffaele: questo contest ha preso una piega preoccupante :) Scherzi a parte, mentre leggevo non avevo idea di dove andassi a parare e ammetto che in questo modo hai catturato la mia attenzione. Più che una goccia direi che è proprio un mare... Un punto per l'originalità e uno per l'ironia.

La penombra e l’ansito di Hitherto
Incredibile la varietà di gocce che siete stati capaci di realizzare. A questa forse, non aveva pensato nessuno e non per pudore, semplicemente abbiamo preso direzioni differenti. All'inizio della narrazione si va alla cieca (attenzione che manca una virgola proprio nell'incipit dopo la parola "direzione"), poi il racconto prende corpo e i corpi si muovono godendo l'uno dell'altro. Non sappiamo chi sono, se non che si tratta di un uomo e di una donna vigini all'orgasmo. Ho apprezzato particolarmente le descrizioni che non cadono mai nel volgare ma che trasmettono la sensazione di calore, di corpi in movimento, di sussulti e gemiti soffocati, almeno è questa l'immagine che mi è arrivata.
Apprezzabile anche il finale che culmina con l'orgasmo e nello stesso tempo gli umori del corpo che si mescolano nell'intimità. Complimenti per la realizzazione non facile e per la resa a mio avviso molto buona oltre che tema centrato.

Il terrore di Fu Manchu di Kuranes
Ci sono alcuni passaggi interessanti, descrizioni fulminee; le parti in corsivo in particolare. Però se non avessi letto lo spiegone che hai fatto nei commenti, ammetto di non aver capito che stavi parlando della tortura della goccia. Secondo me manca una parte nell'incipit, sarebbe bastata una riga per introdurre qualche elemento utile a inquadrare il testo. Così si rischia di uscire di strada ed è un peccato perché le potenzialità per fare un buon lavoro ci sono. Mi è stato chiaro fin da subito che Fu Manchu fosse un carnefice, ma non sono riuscita a mettere a fuoco il resto perché è mancato un narratore lucido, se mi passi il termine. Comunque è un lavoro interessante a prescindere, perché mostra stati allucinatori che sei riuscito a contestualizzare molto bene.

Immediato trasloco di Chiara Rufino
Testo tagliente che raggiunge il suo scopo con una chiusura netta e decisa. Però ci sono alcune cose che a mio avviso andrebbero riviste. La prima, quella che balza all'occhio quasi subito è che lui prima l'ammazza, poi scrivi che nota i rubinetti aperti. Se non li aveva notati prima, per quale motivo la uccide? Questo credo sia il grosso neo del testo che si porta dietro altri interrogativi, per esempio per quale motivo lui l'aspetta all'uscita del palazzo. Penso che questo sia un testo interessante che ha risentito della fretta. Il tocco da maestro è nel finale e in quel gesto di levare via la goccia di sangue, anzi di assaporarla, ci mostra in pieno il carattere del protagonista e la sua ferocia.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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Re: Three Days Edition: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » domenica 12 febbraio 2017, 17:42

Ecco la mia classifica:

1) ...PLIC..., di Raffale Marra
2) L'autobiografia di Ugo, di Marco Roncaccia
3) La primavera, di Angela Catalini
4) La prova, di Angelo Frascella
5) La vacanza, di Giancarmine Trotta
6) Acqua, acqua ovunque, di Andrea Partiti
7) Immediato trasloco, di Chiara Rufino
8) Aspettative, di Maria Rosaria Del Ciello
9) Gocce dal boccaporto, di Giuseppe Gangemi
10) Speranza, di Polly Russell
11) La penombra e l'ansito, di Hitherto
12) Il terrore di Fu Manchu, di Kuranes

...PLIC..., di Raffaele Marra
1300 caratteri per un racconto completo e pienamente soddisfacente: bravissimo. Originale nel suo voler giocare con l'idea più banale che poteva venire in mente nel pensare a GOCCIA, ben organizzato con un buon inizio, un bello sviluppo e un gran finale.

L'autobiografia di Ugo, di Marco Roncaccia
Rispetto ad Andrea, penso che questo racconto possa funzionare alla grande anche all'infuori del contest. È assolutamente demenziale per tutto il suo svolgimento (e quindi ci sta anche il suo pensare durante la caduta) e ha un finale che chiude con gran classe. Davvero ottimo.

La primavera, di Angela Catalini
Molto bello. Un solo neo, a mio parere... lui le chiede se piange, eviterei e me lo giocherei con lei che la giustifica, la goccia, come poi fa. In pratica eliminerei solo la domanda di lui aggiustando il giusto la riga successiva. Il tema c'è, cristallizzato in questa goccia di delusione e silente disperazione. Davvero un'ottima prova.

La prova, di Angelo Frascella
Ottimo spunto sf, come tuo solito. C'è un problema legato a due linee di dialogo consecutive della ragazza che tu separi con un a capo e che fanno pensare che sia il robot a parlare. Poi, si fatica un po' con il concetto degli avatar meccanici... Si capisce, ma è forzato. Per il resto, racconto buono e finale ottimo.

La vacanza, di Giancarmine Trotta
Difficile parlare male di questo racconto. C'è però qualcosa che non mi convince e credo stia nelle connessioni tra le sue varie parti. In effetti, un testo di questo tipo ha bisogno di tempo per entrare nella testa dei lettori, farli empatizzare con i suoi protagonisti e farli "entrare" nella storia. Qui in 1300 caratteri c'è troppa roba, troppo sviluppo. Credo che il concentrarti solo sulla scena finale allargandola ad abbracciare tutto il racconto sarebbe stata la scelta più giusto. Un bimbo che sta aspettando notizie dal padre, riesce a entrare da solo in un bagno e a ferirsi per ottenere quell'unica, sacra, goccia.

Acqua, acqua ovunque, di Andrea Partiti
Idea molto bella, davvero. Prima parte di contestualizzazione della stessa, poi lo sviluppo. Sembra la fine del mondo, ma la goccia che ricomincia a scorrere nel giusto tempo ci dice che è salvo lasciandoci la domanda "da cosa?" e questo lo lascia un po' incompleto. Ma che bello sarebbe stato se fosse davvero arrivata la fine del mondo e il suo potere lo avesse sigillato in un infinito limbo senza tempo?

Immediato trasloco, di Chiara Rufino
Parto da alcune contraddizioni narrative. 1) se il rubinetto principale, come lo chiami tu, è stato chiuso, come fa ad aprirli tutti e fare scrosciare l'acqua? 2) se lui nota solo dopo averla uccisa che i rubinetti sono aperti, perché le dice "ti avevo chiesto di non sprecare l'acqua, stupida troia"? 3) da dove sbuca lui? In un migliaio di caratteri sono troppi buchi, devi stare attenta a incongruenze di questo tipo perché te ne lasci sempre scappare qualcuna. Chiaro, in questo caso 59 minuti erano davvero pochi, ma dovresti arrivare a punto di vederli prima. Per il resto, buon racconto, godibile, ma penalizzato rispetto ad altri con pari giudizio per quanto esposto più sopra.

Aspettative, di Maria Rosaria Del Ciello
Sono assolutamente d'accordo con il commento di Andrea Partiti. La lunga intro è accessoria e non permette al lettore d'immergersi ed empatizzare. In più, avresti dovuto dedicare più spazio alla goccia e alle sue macchinazioni (mentali) per uscire da quella pozza. Per il resto, molto bella l'idea e la sensibilità con cui la metti in scena, però, appunto, a mio parere, necessita di una diversa strategia narrativa.

Gocce dal boccaporto, di Giuseppe Gangemi
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l'impepata di cozze, mi sembra strano che non sia stato rilevato da chi mi ha preceduto nei commenti. Qui il problema grosso è solo quello dell'età del protagonista: in effetti vacilla... Inizialmente sembra un adulto, poi un bambino, infine di nuovo un adulto. Potrebbe essere un anziano un po' uscito di testa, ma avresti dovuto fornire più elementi per aiutare il lettore. Peccato, perché tutta la prima parte aveva notevoli potenzialità.

Speranza, di Polly Russell
Non mi è arrivato. Parlando di tema: la goccia c'è, ma non la vedo, appunto, come tema... Il racconto non è costruito su quel concetto e neanche ci ho visto una metafora. Bello da leggere, quello sì, ma non si chiude e mi lascia domande che non dovrebbe lasciare, perlomeno a me. Direi un ottimo spaccato, ma poco contestualizzato.

La penombra e l'ansito, di Hitherto
Un racconto che nasce da un peccato originale: senza conoscere a priori il tema del contest è impossibile comprenderlo. Quindi qui è il tema che permette la comprensione del testo e non viceversa. Vero, scritto bene e assolutamente coraggioso, ma la problematica evidenziata e decisamente penalizzante.

Il terrore di Fu Manchu, di Kuranes
Hai già dettu tutto tu nel tuo commento: il racconto non e venuto "con il buco". Peccato, ma ho apprezzato il tentativo: chi non risica non rosica. In questo caso non è andata, ma la penna è decisamente molto buona.

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Re: Three Days Edition: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » domenica 12 febbraio 2017, 18:57

1 ...PLIC...
2 La penombra e l'ansito
3 Immediato trasloco
4 Speranza
5 La primavera
6 Acqua, acqua ovunque
7 La vacanza
8 Aspettative
9 L'autobiografia di Ugo
10 IN o OUT?
11 Gocce dal boccaporto
12 Il terrore di Fu Manchu


...PLIC... di Raffaele Marra

Il racconto è molto bello: forse il fantasma è prigioniero ancora della terra o forse semplicemente quello è il suo inferno. La rivelazione è gestita bene e colpisce il personaggio prima che noi. Bello anche il ritmo della gocciolina e l'approccio stilistico.

La penombra e l'ansito - di Hitherto

Racconto molto particolare il tuo. Umanizzi due gocce d'acqua come allegoria di quello che sta succedendo fra l'uomo e la donna. Il fatto che la femmina sia cieca e l'uomo sordo mi fa pensare al modo diverso di percepire il rapporto sessuale fra i due sessi e la goccia figlia che complementa i due probabilmente allude al figlio che nascerà da quel rapporto. Stilisticamente mi piace, anche se ammetto che, a prima lettura, mi aveva lasciato interdetto e ho dovuto tornare indietro e rileggerlo per capirlo. Forse siamo più dalle parti della poesia che della narrativa, ma su uno spazio così breve secondo me ci può stare.

Immediato trasloco di Chiara Rufino

Mi è piaciuto il racconto. In poche righe fai arrivare al lettore la rabbia di lei e l'ossessione di lui, senza dover dire nulla esplicitamente. C'è però un buco logico al centro: da dove è arrivato lui e come fa a sapere che lei stava sprecando acqua?
Se sta salendo le scale in senso contrario, non può saperlo e se lui era in casa quando ha fatto il gesto di vendetta (e quindi lui l'ha seguita giù dalle scale) le ci fa la figura della stupida. Magari lui stava salendo in ascensore mentre lei andava via per le scale, è arrivato su ha visto l'acqua aperta ed è corso da lei. Basterebbe dire quando esce che l'ascensore è occupato per lasciare intuire una cosa del genere.

Speranza di Polly Russell

Bel racconto, molto "pollyano" con la strega prigioniera e ridotta allo stremo delle forze e dall'acqua che filtra dalle pareti e un aiuto misterioso, forse soprannaturale che arriva a darle la forza di resistere. Nessuna critica negativa da muovere. Promosso.

La primavera da Angela

Racconto semplice, ma denso il tuo. Immaginavo il finale perché avevi detto su FB, spoilerando qualcosa sul fatto che ti vengono sempre racconti tristi. In ogni caso questo non ha rovinato la lettura.

Acqua, acqua ovunque - di Andrea Partiti

Il tuo racconto mi ha fatto pensare a un episodio della serie di Ai Confini della Realtà anni '80, in cui una madre di famiglia scopre di avere il potere di fermare il tempo. L'episodio è leggero fino al finale, con l'inizio di una guerra nucleare. La mamma ferma il tempo, esce da casa e vede il missile fermo sopra la loro città. Qui non sappiamo quale sia il pericolo, magari una guerra con armi non convenzionali? O forse il suo potere è impazzito? Fatto sta che lui si trova prigioniero di quella situazione fin quando una goccia di pioggia gli fa capire di essersi "liberato". Qui si chiude la storia che, pur interessante, mi lascia in parte insoddisfatto: ci sono più domande che risposte, come se il racconto fosse un estratto di qualcosa di più grande e complesso. Anche la prima parte molto compressa, sembra quasi un infodump: insomma un racconto che sta stretto in 1300 caratteri e chiede di essere espanso,

Aspettative - di M.R. Del Ciello

Fiaba tenera e dolce la tua, piacevole e con un retrogusto malinconico.
Il racconto si divide in due parti: nel primo descrivi la pioggia che sta per cadere e nella seconda la breve vita della goccia. Questo personalmente mi ha fatto un attimo sentire spiazzato quando hai deciso di umanizzare la goccia, passando da un contesto realistico a uno favolistico: avrei preferito che la tua protagonista fosse stata introdotta fin da subito. Concordo con Angela sulla "goccia depressa". Aggiungo che nelle prime due righe c'è una doppia ripetizione della parola pioggia, che stona un po' così ravvicinata.

La vacanza di Giancarmine Trotta

Racconto di persone normali e buoni sentimenti, con lacrimuccia finale, di quelli che ogni tanto è bello leggere. Non mi è piaciuto troppo l'inizio, troppo "raccontato", che sembra quasi il riassunto di un altra cosa e tutto sommato, inutile. Avrei preferito essere messo direttamente in macchina con la famigliola in vacanza.


L'autobiografia di Ugo - di Marco Roncaccia

Qui stiamo in piena meta-narrativa (oltre che dalla messa in pratica il fatto che "dai diamanti non nasce niente / dal letame nascono i fior :).
Il racconto contiene una riflessione sulle schematizzazioni a cui a volte arrivano le lezioni di narrativa che, in quanto tali, non possono contenere tutta la tua verità (nel tuo racconto probabilmente il protagonista morirà cadendo, ma siamo in piena commedia).
Il racconto è godibile, ma forse si sente un po' troppo l'infrastruttura meta-testuale (Ugo sta per morire e mi sembra difficile continui a pensare tranquillamente al corso). Ti segnalo una e congiunzione accentata in "Un cane saltò è riuscì ad arpionare" (la fretta è cattiva consigliera) e gli spazi fastidiosi fra i paragrafi.


IN o OUT? - di Maurizio Bertino

Parto col dirti che il tuo racconto, dal mio punto di vista, è fuori tema. Non sono contrario alle intepretazioni metaforiche, anzi spesso le uso, ma visto che questa volta era "la goccia" e non "la goccia che ha fatto traboccare il vaso" non riesco a farcelo stare dentro né con la metafora né col beep di FB (che non riesco a vedere come goccia).
Mettendo da parta questo, non mi ha convinto molto il racconto in se stesso; mi sembra davvero troppo esile: una scena di una vita normale: una persona un po ' superstiziosa sta per crearsi l'account su facebook e lo crea. Non accade nulla, se non una lista di giornate in cui lui pensa di aver portato sfiga al mondo. Un po' poco per un racconto: anche perché se lui ne fosse realmente convinto di avere questo effetto sul , avremmo un personaggio davvero bloccato nella sua vita quotidiana (e con in conflitto così forte ci sarebbe il tema per un bel racconto). ;a per la leggerezza con cui avviene il dialogo, si capisce non ci crede fino in fondo nemmeno lui. E allora figuriamoci io, lettore. Forse, se ci fosse stato un finale diverso (al login si scatena la fine del mondo) avrebbe avuto un po' più senso. Ma per com'è ora, mi dispiace, ma il racconto non mi dice niente.

Gocce dal boccaporto da Giuseppe Gangemi

Racconto simpatico (e un po' "estremo" come tematica :). Mi sembra però che il tema manchi completamente (se non per il titolo). Inoltre qualcosa non mi torna: lui è un bambino (che quindi gioca con paperelle e navi mentre fa il bagno) che mangia le cozze o un adulto (che quindi mangia l'impepata di cozze) che gioca come un bambino?
Toglierei un po' di Bum dalla prima parte: sono troppi e appesantiscono il testo.

Il terrore di Fu Manchu di Kuranes

Ho provato a leggere più volte il racconto (anche cercando di leggere prima solo le parti non in corsivo e poi quelle in corsivo) e non l'ho capito. Lo stile molto denso, non aiuta. L'idea è buona e dovresti lavorarci, senza il limite di caratteri per renderla fruibile.

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Re: Three Days Edition: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » domenica 12 febbraio 2017, 19:29

Edizione bellissima. In 59 minuti sono stati scritti dei signori racconti. Credo al prossimo giro, con 3000 e 4 ore, saremo ben allenati.
A quelli in fondo mancava qualcosa, ma non molto per essere all'altezza dei primi. La classifica è sempre dura...

1) ...PLIC...
2) La primavera
3) La prova
4) La penombra e l'ansito
5) IN o OUT?
6) L'autobiografia di Ugo
7) Speranza
8) Aspettative
9) Immediato trasloco
10) Acqua, acqua ovunque
11) Gocce dal boccaporto
12) Il terrore di Fu Manchu

Commenti:

...PLIC...
Il racconto di un gesto fatale che mi ha emozionato per l'umanità dello spirito, per il distaccamento dalla vita che non è netto, ma graduale e scandito da una goccia di sangue, come se fino a quell'ultima goccia lo spirito sia legato comunque al corpo, senza possibilità di abbandonarlo.
Ci nascondi l'origine del rumore e ci lasci basiti di fronte alla morte: questa non fa più paura allo spirito, perché ormai l'ha superata e attende solo l'ultimo "Plic".
Raccontato benissimo, complimenti

La primavera
Un racconto elegante.
Un dramma dell'amore vissuto con gli occhi di chi accetta, a malincuore, la fine di un sogno insieme. E proprio dagli occhi nasce quella goccia che è la prima di tante, aperitivo delle gocce che anche dal cielo faranno compagnia a Gilda.
La sensibilità a certi temi non ti è nuova. Con questo bellissimo racconto l'hai solo confermata.
Brava!

La prova
La goccia di sudore centra il tema e fa risaltare positivamente tutta la costruzione del racconto. Che è tanta roba. Perché i protagonisti agiscono in un contesto ben definito, anche se di loro sappiamo poco. Hai già risposto a Kuranes su quella frase che anche a me ha fatto perdere un po' il ritmo, perché sembra di un avvocato più che di una persona in difficoltà.
Ma la costruzione del testo e il finale sono ben resi. Per me un buon lavoro, stretto nella morsa dei 1300 caratteri... :-)

La penombra e l'ansito
Hai scelto una strada complicatissima, ma non priva di soddisfazioni!
Ho letto gli altri commenti ed effettivamente qualche aggiustatina avrebbe reso il testo un piccolo prontuario dell'Amore. Ma in 59 minuti era difficile fare meglio. Perché dare voce alle gocce significa camminare in una viuzza stretta stretta su un burrone; cadere nella banalità o nel fantasy senza senso era tremendamente facile.
L'originalità del testo, evocativo e poetico, mi soddisfa (in 59 minuti!).
Una buona prova.

IN o OUT?
Un pregio di questo racconto è il perfetto binomio tra il tempo della narrazione e quello del parlato. Scorre e si fa leggere.
Leggendolo tutto, appunto, mi è rimasto l'amaro in bocca. Avrei voluto gustarmelo, tre o quattro volte più lungo, per vedere le reazioni al mondo social del protagonista, lui che era rimasto ancora distante da questo mondo. Più che altro per scoprire se la sua presenza portasse sciagure anche nella rete!
E' indubbiamente la declinazione più originale del tema goccia tra tutti i racconti, anche se leggermente forzata come ti hanno fatto notare.
Lettura piacevole!

L'autobiografia di Ugo
Lo "stile Roncaccia" non è mai banale.
Certo mi è parsa forzata la scena della pipì e tutto ciò che ne consegue; e senza scomodare le leggi della fisica come ha scritto l'autore che ti ha "stimolato"!
Ma leggerti è un piacere. Riesci sempre ad essere originale, ironico, imprevedibile. Ci metti qualcosa di tuo che è sorprendente e fa sorridere
Alla prossima originale lettura!

Speranza
Il marchio di fabbrica di Polly è presente anche in questo racconto: in tre righe siamo dentro a una storia. Spesso lontana, magicamente descritta. Ho trovato la prima parte ottima, un po' meno il finale che si apre a tante interpretazioni.
La qualità della narrazione è la solita; la stessa che ho letto nelle ultime edizioni: brava!

Aspettative
Il racconto scorre tranquillo e leggero. La declinazione del tema non è affatto banale: dare voce ad una goccia d'acqua comporta dei rischi che sei riuscita quasi sempre ad evitare. I pochissimi caratteri ti hanno costretta a velocizzare delle descrizioni che meritavano più spazio: mi riferisco ad esempio alla delusione di non essere parte di un torrente. Potendo inserirlo, avrei visto bene un racconto della delusione, della mancata emozione durante la discesa. Bello il finale, che dà un'altra possibilità alla molecola. E chissà se sarà la volta buona!
Piacevole lettura.

Immediato trasloco
Racconto che riesce a caratterizzare bene i due personaggi. Anche la situazione, per certi versi paradossale, è ben descritta. La trama mi ha lasciato un poco perplesso, ma solo perché nel mio immaginario lo stereotipo di chi odia lo spreco è rappresentato dalla donna più che dall'uomo. Si legge bene e la rabbia della protagonista è ottimamente descritta.
Il finale, amaro, centra il tema e fa risaltare il cambio di prospettiva rispetto alla goccia.

Acqua, acqua ovunque
Sono in difficoltà perché l'ho letto due volte e non mi ha preso.
Associo il tuo nome a racconti per me bellissimi come "In cima alla catena" e "Mirmate deep action" e non colgo le stesse emozioni. Probabilmente la scelta di una storia così aperta, per me troppo aperta dall'inizio alla fine, rende la lettura difficoltosa. Lo stile della scrittura è sempre all'altezza, è superfluo anche sottolinearlo.
Alla prossima Andrea!

Gocce dal boccaporto
Nooooo! Un peccato colossale l'ultima frase!
Perché l'impepata?
All'inizio mi sembrava un adulto. Poi le paperelle mi hanno portato verso l'ipotesi del bambino e ho ripensato a tutti i boom (flatulenze intestinali ripetute!) con un ghigno di piacere.
Che colpo! ho pensato: Finti i cannoni, finta la flotta, finta la morte. Vero il mal di pancia e vero l'ultimo colpo. Una genialata.
L'ultima frase mi rifionda nell'adulto e ci resto di stucco. Bastava aver esagerato con un po' di cioccolato invece delle cozze e anche l'appunto sull'attinenza al tema, che non è centrato al cento per cento, sarebbe passata in secondo piano.
Un lavoro che con pochi aggiustamenti meriterebbe la vetrina.

Il terrore di Fu Manchu
No, non sei pazzo! Le descrizioni e i giochi di parole, il linguaggio ricercato e tutti i passaggi sono assolutamente interessanti. Manca la spina dorsale e in questi caratteri non poteva starci tutto. Nei tremila classici probabilmente sì.
Il "non detto" o sussurrato è un piacevole modo di scrivere e regala al lettore belle sensazioni; sei solo andato un poco oltre. Alla prossima!

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giuseppe.gangemi
Messaggi: 165

Re: Three Days Edition: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » domenica 12 febbraio 2017, 22:00

Vi chiedo scusa sia per il racconto e sia per i commenti e la classifica. Sto studiando per un concorso e sono mezzo fuso.

Classifica
1- L’AUTOBIOGRAFIA DI UGO, DI MARCO RONCACCIA
2- ACQUA, ACQUA OVUNQUE, DI ANDREA PARTITI
3- LA PROVA, DI ANGELO FRASCELLA
4- … PLIC…, DI RAFFAELE MARRA
5- LA PRIMAVERA, DI ANGELA CATALINI
6- LA VACANZA, DI GIANCARMINE TROTTA
7- SPERANZA, DI POLLY RUSSELL
8- IN O OUT, DI MAURIZIO BERTINO
9- ASPETTATIVE, DI MARIA ROSARIA DEL CIELLO
10- LA PENOMBRA E L’ANSITO, DI HITHERTO
11- IMMEDIATO TRASLOCO, DI CHIARA RUFINO
12- IL TERRORE DI FU MANCHU, DI KURANES



Commenti


1- L’AUTOBIOGRAFIA DI UGO, DI MARCO RONCACCIA
Ciao Marco,
il tuo è un racconto bello, simpatico e divertente.
Mi piace molto per la presenza della mini lezione di scrittura creativa al suo interno.
Poi hai affrontato una “tematica” simile a quella del mio racconto, solo che tu l’hai fatto in maniera migliore di me.
Goccia “poeticamente” presente.
Giudizio positivo da parte mia.

2- ACQUA, ACQUA OVUNQUE, DI ANDREA PARTITI
Ciao Andrea,
buon racconto.
Il genere e le tematiche che hai scelto mi sono piaciute.
La capacità del tuo protagonista cattura molto l’attenzione del lettore.
Mi piacerebbe molto sapere come va avanti la storia dopo che la goccia bagna la fronte del tuo protagonista.
Scusa se non ti ho dato input per migliorare il racconto.
Paletto richiesto presente.
Bravo.

3- LA PROVA, DI ANGELO FRASCELLA
Ciao angelo,
mi piacciono le tue storie sci-fi. Distopie interessanti che mi fanno ricordare alcune puntate del Doctor Who.
“E anche per oggi è tutto. Sono Sibilla, la goccia che scava nelle vostre coscienze per portarle vicine alla verità.”
togli la parola vicine. La tua protagonista per avere seguito deve promettere la verità non qualcosa che si avvicina soltanto.
Bello il finale con la goccia che rivela la vera natura della protagonista.
Alcuni passaggi sono un po’ ostici da capire alla prima lettura.
Bel racconto

4- … PLIC…, DI RAFFAELE MARRA
Ciao Raffaele,
il racconto è buono e lo trovo ben organizzato a livello di scansione.
Lo trovo un buon esempio di utilizzo delle prima persona e di come non si deve cadere nella trappola della black box. http://pennablu.it/black-box/
Mi piace il modo in cui alterni le parole in alcuni passaggi.
Goccia presente.
Buona prova

5- LA PRIMAVERA, DI ANGELA CATALINI
Ciao Angela,
racconto molto delicato e mi dispiace per la protagonista. Il lettore grazie al modo in cui scrivi parteggia per lei.
Il tema è presente con la lacrima nel finale.
La tua storia mi piace molto perché descrive il mutamento repentino nelle vite delle persone. Dalla felicità alla delusione nel giro di pochi secondi.
Complimenti.

6- LA VACANZA, DI GIANCARMINE TROTTA
Ciao Giancarmine,
buon racconto con qualche leggerissima pecca.
A Mamma Ada sarebbe bastata una sdraio in riva al mare e un buon libro da leggere.
Puoi togliere da leggere.
Qualcosa non fluisce bene nella parte centrale del tuo racconto
Gino sterzò di colpo, il cagnolino ormai fradicio rimase immobile sull'asfalto e fu il primo a sentire il botto. Ada e Leo chiamavano Gino.
Forse questa frase va espansa e chiarita.
Anche a me il finale con quel gesto del bambino (anche se bellissimo) lascia un po’ perplesso.
Tema presente.
Racconto ok

7- SPERANZA, DI POLLY RUSSELL

Ciao Polly,
è sempre bello ritrovarti.
Secondo me il tuo racconto ha un'unica pecca. A un certo punto la tua protagonista confessa e chiede di essere lasciata libera. Secondo me in quell’epoca di cui narri anche un pazzo sapeva di fare una brutta fine dopo aver confessato di aver invocato il maligno o maledetto un campo.
Io nel finale ci metterei veramente la presenza del maligno.
La vicenda scorre bene e lo stile è ottimo.
Brava

8- IN O OUT, DI MAURIZIO BERTINO
Ciao Maurizio,
nel tuo racconto è sicuramente presente la goccia più originale. A me sinceramente non sarebbe mai venuta in mente questa idea.
Il tuo racconto distrae un po’ all’inizio (specialmente con i primi due tre eventi storici). Io ho provato a vedere se gli eventi da te citati corrispondessero veramente alle tappe della vita della tua protagonista.
Tematica molto bella e attuale.

9- ASPETTATIVE, DI MARIA ROSARIA DEL CIELLO
Ciao Maria Rosaria,
la tua fiaba che ruota attorno al ciclo dell’acqua l’ho trovata molto carina.
Questa goccia che cerca di differenziarsi alla massa delle sue compagne mediocri è molto simpatica.
Il racconto è scritto molto bene.
L’inizio non mi piace molto, sembra che hai inserito delle frasi per prender tempo, come per saggiare il terreno.
Poi con l’entrata in scena della goccia mi sei piaciuta di più.
Buona prova, tema certamente presente.

10- LA PENOMBRA E L’ANSITO, DI HITHERTO
Ciao Hitherto,
ciò che mi piace di più sono le immagini che hai creato.
M piacciono queste due gocce che poi diventano un tutt’uno.
È un racconto scritto molto bene ed è ben strutturato.
Hai sbagliato a non sottolineare il fatto che la goccia nata dall’unione delle altre due è in grado sia di vedere e sia di sentire. Tipo una frase con: Vedo e sento…
Buona prova

11- IMMEDIATO TRASLOCO, DI CHIARA RUFINO
Ciao Chiara,
per quel che mi riguarda il tuo racconto mi è piaciuto.
Molto buono il modo in cui tratti il tema di questa ossessione del partner della tua protagonista.
Ho trovato un piccolo errore di distrazione sull’accento della e
“E’ uno spreco contro
“È uno spreco contro
Per il resto hai scritto con lo stile più adatto a questo genere di storie.
Bene.

12- IL TERRORE DI FU MANCHU, DI KURANES
Ciao Kuranes,
Il tema del tuo racconto è interessante.
Sicuramente hai usato il personaggio più figo di tutti.
Questa storia merita più caratteri di quelli richiesti in questo contest.

Ignori la donna nuda che si divincola sul tappeto, logorato dall’emicrania.
Sposterei logorato dall’emicrania a inizio frase.

Il tuo stile di scrittura è molto potente e ho visto molto impegno nella resa di alcuni passaggi.
Il problema di questo racconto è che per essere compreso non può essere compresso in 1300 caratteri.
Comunque hai una scrittura potente.

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Andrea Partiti
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Re: Three Days Edition: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » domenica 12 febbraio 2017, 23:58

Mi è stato spiegato di recente che non serve giudicare i racconti per come sono, indipendentemente dal tema di cui parlano o dal messaggio che trasmettono. Ci sono stili morbidi e stili spigolosi e se si ha uno stile morbido si è autorizzati a svalutare i racconti dallo stile spigoloso, e viceversa.

Fino a oggi mi ero impegnato a rimuovere questo fattore personale, durante la lettura, e valutare ogni racconto indipendentemente dal mio gusto personale su stile e genere, cercando di vedere i meriti nei racconti che non sono nelle mie corde ma hanno comunque un loro pubblico potenziale. Oggi ho messo in fondo racconti dignitosi, magari ottimi, ma troppo morbidi per me, perché hanno messaggi sociali, perché fanno eccessivo appello alle reazioni emotive del lettore, perché sfruttano eventi di cronaca per fare presa (insomma, avete capito il genere), mentre apprezzo di più idee sorprendenti, racconti "istantanea" statici e quei racconti che spesso vedo, impropriamente, definire "divertissement" per sminuirli.

Da oggi si può.

Quindi, dal basso: fuori tema, morbidi, spigolosi, spigolosi con tema portante.


Speranza, di Polly Russell
► Mostra testo

La primavera, di Angela Catalini
► Mostra testo

La penombra e l’ansito, di Hitherto
► Mostra testo

La prova, di Angelo Frascella
► Mostra testo

Immediato trasloco, di Chiara Rufino
► Mostra testo

L’autobiografia di Ugo, di Marco Roncaccia
► Mostra testo

Aspettative, di Maria Rosaria Del Ciello
► Mostra testo

IN o OUT, di Maurizio Bertino
► Mostra testo

La vacanza, di Giancarmine Trotta
► Mostra testo

Gocce dal boccaporto, di Giuseppe Gangemi
► Mostra testo

Il terrore di Fu Manchu, di Kuranes
► Mostra testo

…PLIC…, di Raffaele Marra
► Mostra testo

Tic-tic-tic-titic, di Aristide Capuzzo
► Mostra testo

Per sempre, di Patty Barale
► Mostra testo

Lo specchio, di Ambra Stancampiano
► Mostra testo




1. … PLIC…, di Raffaele Marra
2. La penombra e l’ansito, di Hitherto
3. La prova, di Angelo Frascella
4. Speranza, di Polly Russell
5. Immediato trasloco, di Chiara Rufino
6. Il terrore di Fu Manchu, di Kuranes
7. La primavera, di Angela Catalini
8. Aspettative, di Maria Rosaria Del Ciello
9. L’autobiografia di Ugo, di Marco Roncaccia
10. La vacanza, di Giancarmine Trotta
11. IN o OUT, di Maurizio Bertino
12. Gocce dal boccaporto, di Giuseppe Gangemi

Zebratigrata
Messaggi: 308

Re: Three Days Edition: Lista racconti e classifiche

Messaggio#15 » lunedì 13 febbraio 2017, 20:41

DISCLAIMER:
Premetto che ho commentato tutto in cieco rispetto ad autori e altri commenti, perciò probabilmente ad alcune delle osservazioni che ho fatto avrete già risposto sul forum discutendo tra voi... leggerò tutto appena postato questo messaggio!
Essendo guest ho cercato di sviscerare il più possibile le mie impressioni sui racconti: ne sono derivati commenti più lunghi del solito e particolarmente stronzi, ma sappiate che è solo per cercare di dare un feedback da lettrice più utile e preciso possibile. Alla fin fine, quando una cosa piace c’è poco da dire, mentre su ogni neo si può parlare mezz’ora. Ho anche inserito quella parte del commento che di solito ometto quasi interamente anche se è sempre presente nella mia mente col titolo “L’angolo della scopavirgole”. I refusi li ho lasciati perdere perché in un’ora tutto è concesso. Insomma, non sono cattiva dentro. Davvero.


1. …PLIC…
2. Gocce dal boccaporto
3. La prova
4. Acqua, acqua ovunque
5. La primavera
6. Speranza
7. IN o OUT
8. Aspettative
9. L’autobiografia di Ugo
10. La vacanza
11. Il terrore di Fu Manchu
12. La penombra e l’ansito
13. Immediato trasloco



Speranza

Il tema c’è, l’interpretazione data mi è piaciuta e il racconto rende abbastanza bene la disperazione della presunta strega. Due punti si potrebbero migliorare secondo me: innanzitutto ‘abiurare’ non mi sembra il termine migliore in questo caso perché non significa semplicemente ritrattare ma implica il ritrattare una qualche posizione di principio, una dottrina, una fede, una teoria, insomma un ampio sistema di valori e convinzioni. Perciò non lo userei in questo caso in cui lei semplicemente pensa di dichiararsi semplicemente colpevole dell’incendio anziché innocente pur di sfuggire alla tortura. Il secondo punto è “è dolce al sapore” che non ha molto senso come frase grammaticalmente. Si può dire invece che “il sapore è dolce”, o che “è dolce al gusto”.

La primavera

Tema ok, hai scelto di interpretarlo in modo molto delicato. Però il racconto poteva essere ancora meglio (partendo comunque dal fatto che mi è piaciuto). Innanzitutto questa è una storia che credo ciascuno ha vissuto in un modo o nell’altro, quindi la sua potenza sta nella possibilità di evocare l’emozione che descrivi, il ricordo di quella ‘lacrima’ in ciascuno di noi. Per questo io avrei preferito che i nomi dei personaggi fossero generici, o anche del tutto assenti. ‘Marco’ ci sta, ma ‘Gilda’, è un nome forte, che evoca tutta una personalità, perciò distoglie l’attenzione dalla storia in sé, almeno a mio parere. Poi spendi diverse righe a dirci quello che pensa Gilda. Normalmente sono un po’ controcorrente, amo il ‘tell’, gli spiegoni e tutto il resto. Però in questo caso ho la sensazione che il racconto potesse funzionare meglio mostrandoci le azioni di lei invece di dirci direttamente i suoi pensieri. O magari riducendo il racconto al solo dialogo o poco più.
Oltre a questo ci sono un paio di frasi che mi sembrano difettose. La prima è “Marco arrivò in ritardo e non indossava la tuta da ginnastica come al solito”: per qualche ragione alla prima lettura nella mia mente mi sono figurata un Marco che va a correre nudo tutti i giorni. Ma forse volevi dire che di solito va in tuta e quel giorno invece non l’aveva. Perciò rigirerei la frase per renderla più scorrevole e meno ambigua.
Passando alla parte finale del racconto, la frase chiave è “Mi sono innamorato di Miranda. Stavolta sul serio.” Ecco, io mi immagino Marco che si innamora di Miranda un giorno sì e l’altro pure. Per evitare ambiguità e rendere la frase più potente la cambierei un po’, per esempio “Mi sono innamorato. Stavolta sul serio. Di Miranda” che ci lascia anche inizialmente quel po’ di suspense, per un attimo crediamo che possa essersi innamorato di Gilda e viviamo di più la delusione con lei.
Un’ultima cosa, che è più che altro una mia idiosincrasia: “footing” è una parola usata in italiano con un significato (andare a correre) diverso da quello inglese, inoltre ha avuto un periodo di popolarità tra gli anni ’80 e ’90 ma è in declino, perciò secondo me è molto meglio scrivere ‘andare a correre’ oppure usare il più corretto ‘jogging’ per non dare al racconto un’impronta datata.

La penombra e l’ansito

Molto bella l’idea che sta dietro al racconto, e ovviamente il tema c’è. Tuttavia si regge interamente sul punto di vista delle gocce che fanno da narratori. Funziona bene per la prima goccia, anche se parli di ‘corpo’, che è un elemento che si può mettere a fuoco solo con un punto di vista molto più ampio, e non da parte di una goccia che si dichiara cieca. Nella parte della seconda goccia però c’è più che un’imperfezione riguardo al punto di vista, sembra che veda entrambi i corpi e descrive il corpo della donna come lo vedesse da lontano, mentre questo dovrebbe trovarsi vicino ed essere quindi molto poco individuabile come entità nel suo insieme. La goccia è piccola, può vedere colline, avvallamenti, ma difficilmente descrivere una persona come lo farebbe un’altra persona. Quindi, ecco, bella idea però da rivedere per avere una maggiore coerenza del punto di vista della goccia e non far crollare il gioco.
Usi ‘declive’ in maniera secondo me non completamente corretta. Non significa infatti ‘in basso’ ma ‘in discesa’. Il punto più declive non è un avvallamento ma il punto ‘più in discesa’ quindi più ripido, mentre mi sembra di capire che i due corpi sono uniti, come a formare una V, e la goccia sta dive si toccano, nella ‘valle’. In generale anche se questo genere di parole può contribuire a dare un tocco aulico alla scena, in un racconto così corto potrebbero essere più efficaci dei termini comuni.

La prova

Bella l’idea della goccia di sudore come prova di umanità. Forse tutto l’impianto che sta attorno alla scena è eccessivo per un racconto così breve e si sente il bisogno di un po’ di caratteri in più per descrivere l’ambiente, il mondo popolato da robot e umani ‘incapsulati’, un movimento di ribellione che si intuisce, ecc. Comunque anche così è tutto comprensibile a una lettura attenta.

Immediato trasloco

Il tema c’è, gocce dai lavelli, la goccia che fa traboccare il vaso, ecc. Però la situazione è veramente al limite della credibilità. Lei scappa per le scale invece di prendere l’ascensore: perché? E perché prende a calci la sua valigia? Capirei se prendesse a calci la roba di lui, ma la sua? Inoltre la cosa le fa probabilmente perdere tempo e lei vuole andarsene in fretta. Poi lui la raggiunge e la uccide perché lei ha sprecato l’acqua. Poi però torna su e nota i rubinetti aperti… che doveva aver già notato prima quando l’ha inseguita e l’ha uccisa proprio per averli aperti. Infine, il mignolo destro è un posto strano per la goccia di sangue residua considerando che si è sporcato di sangue riempiendola di botte e si è appena lavato le mani… l’avrei messa su un labbro, per esempio. Insomma la storia ci sarebbe anche però va sistemata la coerenza perché tutti questi dettagli in un racconto breve saltano all’occhio. Anche il titolo mi sembra un po’ legnoso, avrei per lo meno invertito aggettivo e sostantivo.

L’autobiografia di Ugo

In questa edizione per qualche ragione il tema scatologico è andato alla grande! Pur essendo una grande fan di “Larva” però, non riesco ad apprezzare questo racconto. È una gag da cartone animato in cui non si va a cercare troppo la coerenza e il realismo (quindi van bene anche il piccione che fa pipì, la goccia il cui peso è critico, tutta la meccanica dei cani che abbassano rami in maniera improbabile e, soprattutto, questo che deve andare sull’albero per cacare XD). Però non arriva ad essere così surreale da raccontare una storia interessante. Il filo della riflessione sulla scrittura fa sorridere però.

Aspettative

Il tema c’è, carina l’idea della storia di una goccia d’acqua. Mi sembra ben scritto ed evochi bene la strada, l’asfalto, e tutto ciò che alla goccia non piace. Però il finale secondo me non soddisfa appieno, chiude la storia ma lo fa in modo tale da farla rimanere una storia per bambini, piuttosto prevedibile. Avrei preferito uno scorcio del nuovo inizio, un finale che desse più spessore alla vicenda, la trasformasse in una piccola fiaba con una morale, ponesse almeno qualche domanda, ci facesse sospettare che la goccia rinasce tale e quale, o ci confermasse che è sparita per sempre, non saprei.
Una nota: l’acquazzone che ‘cade’ mi suona davvero male, in genere ‘si abbatte’ 

IN o OUT

Tema ok, idea carina. Però mi è piaciuta più l’idea del primo like come ‘goccia’ che quella di lui che è convinto di portare jella quando inizia qualcosa, soprattutto perché costruisci un’aspettativa nel lettore che poi viene un po’ delusa. Mentre se tu avessi strutturato il racconto diversamente ma sempre con l’idea del like-goccia credo che potesse venirne fuori un racconto molto bellino. Quelli che urlano ‘tumore’ quando si graffiano, grazie al cielo, mi mancano (ma la società rivela sempre delle sorprese); tuttavia questo elemento e alcuni altri contribuiscono a creare un narratore che ci immaginiamo come un ragazzino, e alcuni termini che usi nella narrazione (per esempio ‘canzonare’ al posto di ‘prendere in giro’ o ‘prendere per il culo’, ecc.) stonano perché non sono tipici del lessico di un ragazzo. Questo rende il punto di vista un po’ debole, a quel punto secondo me meglio girare tutto in terza persona.

La vacanza

Il tema c’è e la narrazione fila. Ci sono però alcuni dettagli che mi impediscono di apprezzare davvero il racconto. Il primo problema sono Gino e Ada. Anche con i 3000 caratteri standard di Minuti Contati, molti di più di quelli a disposizione stavolta, si finisce per cadere sui nomi da tre lettere. Però soprattutto in un racconto corto il nome fa il personaggio. Gino e Ada avranno almeno 60 anni, a occhio (non che non ci siano Gini e Ade più giovani, ma sono nomi più diffusi in una determinata fascia d’età e nella mia mente automaticamente Ada ha la crocchia di capelli grigi e Gino e il nonno medio con barba baffi e occhialoni). Quando scopro che Leo non è un trentenne precario ma va in prima elementare il quadro inizia a stridere. Quindi meglio due nomi più giovani per i genitori, o due nomi di quelli senza tempo come Luca e Anna. L’altro problema è il personaggio del bambino, su cui poggia tutto il racconto. Ai miei occhi non è davvero credibile: un po’ perché sembra molto indipendente per avere 6-7 anni, va in bagno da solo in una situazione del genere e capisce cos’è una trasfusione. Un po’ perché la boccettina non si capisce da dove la prende. E un po’ perché se tuo marito è sotto i ferri quando il medico viene a parlarti e potrebbe anche dirti che è morto, tu non fai ascoltare tuo figlio, perché una notizia così gli va data nel modo giusto, da te e non dal medico. Se però alzi l’età del bambino il suo tentativo di dare il sangue al padre non risulta più tenero e ingenuo, e viene meno il perno del racconto. Quindi secondo me è un po’ da rivedere qualche dettaglio della scena per dare maggiore credibilità e coerenza al personaggio del bimbo.

Gocce dal boccaporto

Tema ok con la goccia che fa chiaramente traboccare il vaso e molto altro. Devo dire che normalmente non troverei un racconto del genere particolarmente interessante o sostanzioso ma riesci a raccontare questo quadro in maniera davvero magistrale, secondo me, con lo stile giuto e i trucchi giusti. Il lettore si cala subito nella fantasia, i ‘boooooom’ uno dopo l’altro fanno anche nascere un briciolo di esaltazione, e tutto sommato non si vede dove vai a parare e alla fine mi sono fatta prendere di sorpresa quanto il protagonista. Un dettaglio sull’ultima frase “scattò fuori dalla vasca in uno stile che ricordAVA” mi sembra più corretto grammaticalmente.

Il terrore di Fu Manchu

Ho letto questo racconto moltissime volte, ma continuo a non afferrarne completamente il senso. La situazione è confusa e fatico a dare un significato all’alternanza di corsivo e tondo. Ho capito che sono due diverse cornici del racconto, ma non afferro la storia. Lui viene torturato e l’altra è una sua fantasia, una difesa per la mente? Ma perché i dolci? Per la connessione goccia-saliva?
La sensazione è quasi quella di condividere un po’ il delirio e la confusione mentale di una persona sotto tortura, se questo era lo scopo (e penso lo fosse almeno in parte) è stato raggiunto.
Conosco Fu Manchu, ma non ho capito perché lo scegli come protagonista, quindi suppongo che ci sia qualche riferimento che mi manca nonostante tutto (a meno che non si tratti solo di uno stratagemma per farci pensare subito a un nemico cinese e farci pensare alla tortura della goccia).
Un paio di dettagli linguistici: usi due volte ‘avallo’, che però significa ‘approvazione’ o ‘garanzia’ o altra roba giuridica ma non ‘avvallamento’, che è il significato con cui lo usi. Ci sono alcune espressioni che non sono convinta siano corrette: debordare non è transitivo perciò il tavolino non deborda dolciumi ma piuttosto i dolciumi debordano dal tavolino; ‘ottanta seimila’ scritto staccato non mi piace molto; nella seconda frase c’è un modificatore sintatticamente sconnesso e sembra che sia il tappeto ad essere logorato dall’emicrania, poverino! “L’acquolina ti riempie la bocca” stride un po’ perché ‘acquolina’ difficilmente si sente usare al di fuori di un paio di espressioni idiomatiche: avrei optato per ‘saliva’ oppure, se ci tenevi a una terminologia più evocativa forse meglio andare direttamente con ‘senti/hai l’acquolina in bocca’; il “cranio del corpo” ancora devo capire cos’è, oppure è un altro modificatore sconnesso e intendevi “la morsa del corpo intorno al cranio”.
Mi dispiace molto di non essere riuscita a capire del tutto il racconto, sento che qualcosa mi sfugge ma sarò felice di leggere la spiegazione se hai voglia di scrivermela! Forse in questo caso 1000 caratteri erano davvero troppo pochi.

Acqua, acqua ovunque

Carina l’idea, tema centrato. Però ci sono due cose che non mi tornano: perché può intervenire sul mondo in alcuni casi ma non in altri? Dice che apre le porte ma poi non può bere o mangiare. Questo mi sembra incoerente, sempre di spostare materia si tratta. E poi il finale è molto aperto, ci vorrebbe un indizio in più per rivelarci il pericolo che lo ucciderà: capiamo che non ha più speranza, ma ora siamo curiosi del perché. Certo, ridurrebbe l’impatto della frase finale, ma secondo me gioverebbe al racconto.
Altro dettaglio: io toglierei la riga “Perché sono una tartaruga? Forse tutti lo sono, ecc.”. Secondo me il lettore non se lo sta chiedendo, lo accetta. Nel momento in cui il narratore fa presente la questione, diventa però un problema e il lettore a quel punto se non trova una mtivazione ragionevole resta insoddisfatto.
Molto bella in ogni caso l’idea, e ben narrato il racconto.
Il riferimento a Coleridge, se è voluto, va completamente perso in italiano purtroppo.

…PLIC…

Questa interpretazione del tema mi è piaciuta moltissimo. Perché è la prima che viene in mente, quella ovvia, la gag che abbiamo visto in cento cartoni animati e pubblicità, il racconto banale che ci si aspetta di trovare sotto al titolo ‘La goccia’. Solo che poi non lo è. Salvo il fatto che poi la famigerata goccia non si trova, spiazza il lettore, e il finale è totalmente all’altezza. L’unico neo per la mia sensibilità personale è rappresentato dal ‘dannato’ e dal ‘fottutissimo’ che mi suonano forzati e artificiosi, ma per carità forse ormai sono entrati nella lingua.

Kuranes
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Re: Three Days Edition: Lista racconti e classifiche

Messaggio#16 » lunedì 13 febbraio 2017, 23:06

Che vergogna! Anni di giurisprudenza hanno storpiato il mio vocabolario!

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