Gruppo PRAGMA: Lista racconti ammessi e classifiche

Appuntamento lunedì 20 febbraio dalle 21.00 all'una con il tema scelto da Eliselle!
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antico
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Gruppo PRAGMA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#1 » martedì 21 febbraio 2017, 2:02

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BENVENUTI ALLA ELISELLE EDITION, LA SESTA DELLA QUINTA ERA DI MINUTI CONTATI!

Questo è il gruppo PRAGMA della ELISELLE EDITION con ELISELLE nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo PRAGMA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo EROS.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo LUDUS.


Questo è un gruppo da SETTE racconti, pertanto saranno i primi TRE racconti ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da ELISELLE. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti Rank d'Era (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo PRAGMA:

Il sacrificio, di Polly Russell, ore 22.30, 2994 caratteri
Comitato Recupero Uomini Disperati, di Francesco Nucera, ore 00.44, 2984 caratteri
Dove sei, Pongo?, di Linda De Santi, ore 23.22, 2996 caratteri
Cuore cieco, di Vilma Cretti, ore 00.11, 2369 caratteri
Un gesto banale, di Alessandra Corrà, ore 23.33, 2962 caratteri
Il mio Dio non vuole, di Giuseppe Patti, ore 23.19, 2987 caratteri
Pollini, di ClaudiaEnrica, ore 00.11, 1964 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 2 MARZO per commentare i racconti del gruppo EROS. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 3 MARZO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare gli OTTO racconti del EROS e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete VENTIDUE (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo EROS.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA ELISELLE EDITION A TUTTI!










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DandElion
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Re: Gruppo PRAGMA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#2 » giovedì 23 febbraio 2017, 22:12

Ok ammetto la mia totale incapacità di relazionarmi con i Forum. Adesso mi ricordo perchè smisi di farlo con C6 nel lontano (inserire anno con 19.. davanti a scelta).. DOVE va postata la classifica?? Io la mia già ce l'ho perché purtroppo -o per fortuna- la mia prima impressione pesa sul giudizio finale personale. Dove/come posso postarla? grassssssie
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Spartaco
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Re: Gruppo PRAGMA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#3 » giovedì 23 febbraio 2017, 22:23

Devi postarla qui sotto. ;)

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DandElion
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Re: Gruppo PRAGMA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#4 » giovedì 23 febbraio 2017, 23:50

Spartaco ha scritto:Devi postarla qui sotto. ;)

grazie :)
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DandElion
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Re: Gruppo PRAGMA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#5 » venerdì 24 febbraio 2017, 0:00

1. Dove sei Pongo?
2. Cuore cieco
3. Un gesto banale
4. Il mio Dio non vuole
5. Comitato Recupero Uomini Disperati
6. Il Sacrificio
7. Pollini

I miei perchè_
1_Dove sei Pongo è un racconto perfetto, si apre, si chiude, ti coinvolge ti riporta a quanto più di umano ci sia, cioè la ricerca di amore e di essere visti e apprezzati, a volte anche con il mezzo sbagliato. l'ho adorato, mi piaceva con il primo finale, ma il secondo mi fa ben sperare in un sequel in cui torni Aida o almeno che l'Aida della mia vita torni. (l'Aida della mia vita è tornata. è la 4° volta in 6 settimane che se ne va e poi torna, comincio a pensare che sia il suo modus operandi O.O )

2_Cuore cieco_
Solo chi non ha mai amato non può apprezzare questo amore doloroso e passionale. C'è sempre un cavolo di uomo che è indeciso tra due donne - almeno nella mia vita c'è sempre stato- e quindi trovo semplicemente fantastico non essere sola nell'universo. commenti personali a parte trovo che sia oggettivamente bellissimo e scritto benissimo.

3_Un gesto banale_
Trattare una tematica delicata come l'abuso familiare con questa grazia dolorosa e sofferta è veramente una cosa rara. Io non sarei stata capace di scrivere una cosa del genere senza soffocare il nonno volontariamente con le mie mani. Chapeau davvero bellissima. Per chi leggeva l'odio e non l'amore, l'amore è proprio in questo: accudire qualcuno senza fargli male pur avendo il potere di farlo. E' la più alta forma di amore.

A malincuore sono costretta a far uscire gli altri dal mio personale podio. mi pento e mi dolgo, ma purtroppo non si possono dare pari merito :(

4_ Il mio Dio non vuole_
Era nella mia classifica finché non ho letto "Cuore cieco" lo trovo molto bello, estremamente vero e sentito. Forse avrebbe avuto bisogno di qualche battuta in più per trovare completezza, mi spiego, il finale secondo me andava sviluppato un poco di più in maniera che fosse evidente l'epilogo dello scontro tra Odio/giudizio e Amore/apertura all'altro.

5_Comitato Recupero Uomini Disperati_
L'ho trovato molto bellino, è un'idea che secondo me andrebbe sviluppata oltre un racconto breve.
Così rimane un po' scarno, ma non per questo non è geniale. Un po' mi disturba il ricorso sempre e comunque alla generalizzazione della tematica per cui prete= individuo spregevole. Conosco individui laici e spregevoli e consacrati anche buoni.

6_Il sacrificio_
Ecco questo proprio non l'ho digerito come racconto breve. Voglio sapere tutto, ma proprio tutto sul tizio palestrato, sulla sacerdotessa, su tutto quello che meriterebbe di essere trattato oltre le 3mila battute. E non vedo la dicotomia amore/odio quanto più una sesso/morte che per carità è una bella contrapposizione ma non mi torna il tema. Voglio leggere qualcosa di tuo più lungo se possibile!!

7_Polline_
Non ho gli strumenti per poter apprezzare questo racconto. L'ho trovato dolciastro, non sono riuscita a farlo mio, né come lessico né come emozioni. L'ho letto varie volte a caldo e anche adesso. Niente, per me non scorre, si inceppa, è troppo introiettato, avviluppato su se stesso. Mi dispiace, non mi piace proprio. Limite mio. Scusami :(
Ultima modifica di DandElion il lunedì 27 febbraio 2017, 16:43, modificato 1 volta in totale.
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Zebratigrata
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Re: Gruppo PRAGMA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#6 » venerdì 24 febbraio 2017, 1:45

1. Cuore cieco, di Vilma Cretti
2. Dove sei, Pongo?, di Linda De Santi
3. Comitato Recupero Uomini Disperati
4. Il sacrificio, di Polly Russell
5. Un gesto banale
6. Pollini
7. Il mio Dio non vuole

Il sacrificio, di Polly Russell, ore 22.30, 2994 caratteri

Il tema c’è e la storia non mi dispiace. Devo ammettere che fatico un po’ a capire le motivazioni della sacerdotessa però, andrebbero approfondite. Certo, è una sacerdotessa, resiste all’amore perché sennò non può più esserlo. Ma, in fondo, perché? Ci descrivi un sistema in cui bene o male è accettato e inevitabile il fatto che le sacerdotesse crescono e ne arrivano di nuove. Perché soffrire così e non assecondare i suoi desideri? Non sappiamo neanche quale fantomatico potere le dia il fatto di essere sacerdotessa: un accenno a questo o a qualche altro elemento (magari è l’ultima, non ce ne sono altre, se cede uccidono la sua famiglia, ecc.) avrebbe aiutato a rendere la sua scelta più comprensibile. Perché sennò, sarò prosaica, ma tra spalmarsi poltiglia addosso tutte le mattine all’alba e Marcus…
Per il resto, alcune frasi sono un po’ legnose secondo me: per esempio nel pezzo “Marcus, le aveva portato il solito cesto di offerte e lei lo aveva accolto con un sorriso.
I profondi occhi verdi brillarono, quando lo vide salire su per la scalinata, sollevò lo sguardo al cielo solo un istante, poi lo lasciò cadere di nuovo sui muscoli scolpiti dello schiavo.”
Avrei levato la prima virgola che separa soggetto e verbo (non perché ‘non si fa’ ma perché qua ci sta male e rompe un po’ la narrazione secondo me) la seconda e la quarta che spezzano la frase in punti in cui non serve farlo rallentando e spezzando inutilmente la lettura.
Altro esempio: “lo percepii vibrare” sembra più adatto a un tubo che a una persona; “lo sentii tremare” è più banale a livello lessicale se vuoi, ma più umano e sensato in questo caso.

Comitato Recupero Uomini Disperati, di Francesco Nucera, ore 00.44, 2984 caratteri
Il tema c’è ma secondo me ci sono anche varie cose che non tornano nella storia. Ad esempio all’inizio non ho trovato credibile che il protagonista dia retta al tizio che gli bussa sul vetro. Normalmente in una situazione del genere quasi chiunque richiude il vetro va via pensando sia un pazzo qualunque. Per renderlo credibile il prete avrebbe dovuto presentarsi in un contesto molto più formale. Anche il dialogo in cui uno dà del tu e l’altro del lei non sta in piedi: mostra una situazione asimmetrica in cui chi dà del tu è superiore a chi dà del lei, mentre nei fatti è il contrario qui e secondo me questo contrasto disturba solo la narrazione. L’altro elemento che porta il racconto in una direzione non ottimale è il focus finale sul prete che svela il suo inganno. La storia era potente, perché accennando alla TAC ci fai pensare che la moglie sia malata. Poteva benissimo essere una società che costruisce androidi (facendosi pagare un sacco) e sfrutta il malessere di chi si trova ad affrontare la malattia di chi gli sta vicino. Questa è una storia enorme secondo me. Giurare di amare qualcuno per sempre, e amarlo davvero, ma trovarsi a vivere con una persona che non è più quella, anche se non è colpa sua. Dover convivere col desiderio di riavere ciò che si è perso e con la consapevolezza di non amare ciò che si ha di fronte, anche se “si dovrebbe”. Un vero peccato che un tema così profondo vada poi perso portando l’attenzione sul prete malandrino un po’ da fumetto… Secondo me c’è qualcosa di grosso da sviluppare.

Dove sei, Pongo?, di Linda De Santi, ore 23.22, 2996 caratteri

Questo racconto mi è piaciuto molto, una bellissima idea per affrontare il tema. Mi piace che il uo protagonista sia così umano, in preda alla confusione emotiva e agli sbalzi d’umore. La perdita del cane forse è la goccia che fa traboccare il vaso e lui non riesce più a tenersi tutto dentro, però invece di tirarlo fuori in grandi proclami a testa alta lo fa in maniera umanamente meschina. L’incubo in cui tutto è mescolato rende molto bene secondo me.
Però devo comunque farti un appunto: secondo me il racconto doveva finire a “non mi rimane più nessuno”. È un quadro di ‘tristezza’ molto vivido e non aveva bisogno di un lieto fine. Il fatto che ritrovi il cane non aggiunge nulla secondo me e, anzi, sposta l’attenzione sulla ricerca del cane mentre la parte forte e potente del racconto è quella che riguarda la crisi del protagonista.

Cuore cieco, di Vilma Cretti, ore 00.11, 2369 caratteri
Molto bella questa interpretazione del tema in cui affianchi l’oscillazione tra l’amore e l’odio per qualcuno ai movimenti della danza, e in particolare del tango che forse è, nell’immaginario collettivo, il ballo a cui sono più associate le passioni forti ma anche in un certo senso volubili.
Non ho molto da dirti, quando ho iniziato a leggere il racconto mi sembrava un po’ a “rischio banalità” ma mi sembra che tu abbia invece saputo gestirlo molto bene!
Unica nota: “ritma il cuore” mi suona proprio male. Capisco che vuole essere una licenza, ma non è così riuscita secondo me.

Un gesto banale, di Alessandra Corrà, ore 23.33, 2962 caratteri
Il tema c’è, e l’idea ha del potenziale secondo me. Nello svilupparla però, forse per via dei pochi caratteri a nostra disposizione, secondo me hai mancato di approfondire a sufficienza le motivazioni della protagonista e il suo ruolo. Suppongo sia una badante/infermiera/amante, ma non è chiaro. Non è chiaro perché lui non sia in ospedale e che tipo di medicinale abbia a disposizione a casa (deduco che è a casa perché a un certo punto arriva la figlia). Ma, soprattutto, non è chiaro perché lei lo ami. Mentre per l’odio ci dai diverse motivazioni comprensibili e convincenti l’incantesimo con cui ha conquistato la protagonista è molto vago e poco convincente, perciò è difficile da lettrice riuscire a capire la sua dicotomia amore/odio.

Il mio Dio non vuole, di Giuseppe Patti, ore 23.19, 2987 caratteri
Il tuo racconto più che un racconto è una sorta di parabola, nel senso che la vicenda che ci presenti è il raffronto di due stereotipi da cui si vuole far trarre al lettore un determinato insegnamento, principio, o simile. Anche la tecnica narrativa è molto ‘biblica’ cioè elenchi gli avvenimenti in maniera abbastanza neutra da un punto di vista esterno e ci descrivi i sentimenti e le vicissitudini dei tuoi personaggi in modo generico (felici, armoniosi, si amano, ecc.). Per questi motivi la narrazione risulta un po’ “insipida”. Secondo me potresti provare a giocare di più con la tua storia. Anche volendo mantenere la sostanza uguale a quella di questo racconto, considerandolo una sorta di ossatura degli avvenimenti, potresti provare a raccontarci l’amore delle due coppie attraverso i loro gesti, descrivendo una scena anziché raccontando dall’esterno. Poi potresti giocare col punto di vista: raccontare la storia dal punto di vista di uno dei personaggi, oppure alternare tre scene: una dal punto di vista della coppia etero, una dal punto di vista della coppia omosessuale, una dal punto di vista di una delle persone che li odiano. Credo che qualche sperimentazione gioverebbe alla vivacità e alla leggibilità della storia.

Pollini, di ClaudiaEnrica, ore 00.11, 1964 caratteri
L’idea non è malvagia, fondamentalmente è la storia di un’innamorata che quando vede che le viene preferita un’altra trasforma il suo amore in odio per il fatto di essere stata ferita. Solo che invece che persone sono fiori e api. Però un racconto del genere per funzionare bene (a mio avviso) dovrebbe parlare dei sentimenti ‘umani’ nascondendo fino alla fine il fatto che invece parla di un’ape e un fiore, per poi rivelarlo con un colpo di scena finale. Se viene a mancare questo meccanismo del punto di vista ‘nascosto’ la storia svanisce e delude un po’, perché ci si aspetta qualcosa in più. Tu purtroppo ci fai capire tutto troppo presto, fin dal titolo ‘pollini’ e dagli accenni al vento, al nascere ‘piccolo e leggero’, ecc. È giusto seminare indizi ma non devono essere così rivelatori. Secondo me andrebbe riscritto facendo attenzione a nascondere di più i soggetti fino alla fine.

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Adry666
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Re: Gruppo PRAGMA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#7 » venerdì 24 febbraio 2017, 11:46

Ciao a tutti e complimenti per i testi, tutti con una qualità media molto alta; di seguito la mia classifica:

1. Cuore cieco, di Vilma Cretti, ore 00.11, 2369 caratteri
2. Il sacrificio, di Polly Russell, ore 22.30, 2994 caratteri
3. Dove sei, Pongo?, di Linda De Santi, ore 23.22, 2996 caratteri
4. Un gesto banale, di Alessandra Corrà, ore 23.33, 2962 caratteri
5. Comitato Recupero Uomini Disperati, di Francesco Nucera, ore 00.44, 2984 caratteri
6. Pollini, di ClaudiaEnrica, ore 00.11, 1964 caratteri
7. Il mio Dio non vuole, di Giuseppe Patti, ore 23.19, 2987 caratteri



Il sacrificio, di Polly Russell
Ciao Polly,
tema centrato, l’amore c’è, e l’odio (assassino) anche ))
Il tuo racconto è scritto con notevole maestria narrativa: scorre bene, buon ritmo, ambientazione coerente. Mi ha ricordato alcuni scrittori di genere e scenografie “indiane” (alla Salman Rushdie per intenderci).
Una sola domanda, quando scrivi: “Sami aveva tre anni quando si manifestò la "grazia". La più giovane sacerdotessa bianca che il mondo ricordi, e ora, a diciassette, la più vecchia. Nessun'altra era riuscita a rimandare l'estro tanto a lungo.”
Ho capito l’estro rimandato fino a 17 anni, ok, ma cosa intendi per “…aveva tre anni quando si manifestò la "grazia"…” Non ho capito.
Nel complesso ottima prova.
Ciao
Adriano

Comitato Recupero Uomini Disperati, di Francesco Nucera

Ciao Francesco,
tema centrato.
L’idea è buona, è sempre un piacere leggerti!
Il ritmo in qualche parte è un po’ claudicante anche a causa di qualche refuso (vedi sotto).
Penso che limando qualche parola e aggiustando alcune frasi non proprio riuscite la 100%, può venirne fuori un ottimo racconto.
Attento ad alcuni refusi:
“«Amore, sei già rientrato? Marta e ha annullato l'appuntamento.»
e:
“per ricordargli che è lei quella quella realizzata”
Nel complesso buona prova.

Ciao
Adriano

Dove sei, Pongo?, di Linda De Santi
Ciao Linda,
tema centrato.
Il tuo racconto è scritto molto bene e l’accuratezza dei termini scelti e il ritmo sono da racconti con più tempo a disposizione; notevole.
Tutto fila bene ma non ho capito il collegamento tra la ragazza e le telefonate notturne del protagonista. Perché l’incubo del cane perso lo porta ad accanirsi verso la collega? (sicuramente bramata, forse una ex, però perché si comporta così?)
Comunque nel complesso una buona prova, l’amore e l’odio ci sono. ))
Ciao
Adriano

Cuore cieco, di Vilma Cretti,

Ciao Vilma,
tema centrato: il dramma della gelosia, si ama e si odia nello stesso tempo (amandosi e odiandosi anche da soli).
Il racconto scorre ritmico e musicale come il tango dei protagonisti. Nessun intoppo, la situazione è molto chiara, quanto difficile la sua risoluzione.
In effetti in alcuni sodalizi sportivi nascono delle passioni che si confondono e confondono le persone, anche quelle più integre e fedeli.
Notevole la frase: “Mi riprendi tra le braccia e mi trasformo in cera,”, immagine molto bella!
Invece la frase: “La musica scivola nelle vene e ritma il cuore,” l’avrei scritta diversamente, quel “ritma” mi suona strano.
Nel complesso ottima prova, complimenti!
Ciao
Adriano

Un gesto banale, di Alessandra Corrà
Ciao Alessandra,
tema centrato, anche se in questo caso non so se si possa parlare di “amore” con l’A maiuscola, sicuramente c’è tanto odio.
La prima parte potrebbe generare un po’ di confusione sull’io narrante, poi però tutto torna. Tema difficile, spiazzante, crudo. Il finale è un colpo al cuore unito a rabbia e odio.
La chiosa è molto bella, la pietas ci rende umani, rende umana la protagonista / vittima.
Nel complesso buona prova.
Ciao
Adriano

Il mio Dio non vuole, di Giuseppe Patti
Ciao Giuseppe,
tema centrato.
Il tuo racconto affronta un argomento, ahimè, ancora delicato in modo ironico e surreale. Tuttavia, come ti hanno fatto già notare ci sono alcune cose da sistemare nel “tono” generale della narrazione per far passare di più la parte ironica.
Inoltre ti segnalo:
«Quelle bestie di satana stanno convertendo anche della gente normale per combattere contro dio!» Qui ci vorrebbe una D maiuscola.
Nell’incipit:
“Fu nell'anno 2016, quando Andrea ed Elia scoprirono di amarsi alla follia e che il loro amore doveva avere una chance di vita, e loro una di felicità. E dopo circa dieci anni di amicizia il loro rapportò mutò, e provarono a costruirsi una vita insieme.”
L’incipit è importante, in un racconto breve ancora di più, farei attenzione al ritmo e alla fluidità. Qui c’è qualcosa che non gira bene, costringe a rileggere per capire.
Nel complesso discreta prova che con alcune “riscritture” può diventare un ottimo racconto.
Ciao
Adriano

Pollini, di ClaudiaEnrica,
Ciao Claudia,
tema centrato.
Il tuo racconto è spiritoso, mi ha fatto sorridere. Sinceramente non l’ho trovato troppo mieloso o infantile ma solo ironico. Ironia basata anche sul prendere dei simboli classici dell’amore spiegato ai bimbi: api, polline, rose, ecc.
Certo, come ti hanno fatto notare ci sono cose da sistemare un po’; ad esempio nell’incipit:
“..Volteggiava, si librava, lasciava scie di pensieri dietro di se. Pensieri per lei, che lo guardava ogni giorno, immobile, toccata solo dal vento che aveva in sé il potere di farle volgere lo sguardo. Se vento non c’era, lei sguardo non volgeva. Immaginava scie di pensieri d’amore che lui disegnava solo per lei.
Una danza di profumi e amore, ogni giorno, un andirivieni di chi esplode dalla voglia di vedersi, pazzo nell’ andare su e giù…”
Molto bella: lasciava scie di pensieri dietro di se
Ma poi usi un linguaggio troppo aulico: Se vento non c’era, lei sguardo non volgeva. Suona male, troppo artificioso per la semplicità narrativa del racconto.
Nel complesso prova discreta che con qualche ritocchino potrebbe tendere all’ottimo
Ciao
Adriano

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Andrea Partiti
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Re: Gruppo PRAGMA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#8 » venerdì 24 febbraio 2017, 14:27

Ecco anche la mia classifica!

Il sacrificio, di Polly Russell
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Comitato Recupero Uomini Disperati, di Francesco Nucera
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Dove sei, Pongo?, di Linda De Santi
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Cuore cieco, di Vilma Cretti
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Un gesto banale, di Alessandra Corrà
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Il mio Dio non vuole, di Giuseppe Patti
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Pollini, di ClaudiaEnrica
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1. Cuore cieco, di Vilma Cretti
2. Dove sei, Pongo?, di Linda De Santi
3. Il sacrificio, di Polly Russell
4. Comitato Recupero Uomini Disperati, di Francesco Nucera
5. Un gesto banale, di Alessandra Corrà
6. Pollini, di ClaudiaEnrica
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raffaele.marra
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Re: Gruppo PRAGMA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#9 » domenica 26 febbraio 2017, 22:41

Ragazzi, ecco la mia classifica di questo mese. Pochi racconti in gara, poca differenza di qualità tra di loro. Qualità media buona e alcuni spunti originali di cui fare tesoro:

1) Un gesto banale, di Alessandra Corrà
2) Pollini, di ClaudiaEnrica
3) Il sacrificio, di Polly Russell
4) Cuore cieco, di Vilma Cretti
5) Comitato Recupero Uomini Disperati, di Francesco Nucera
6) Dove sei, Pongo?, di Linda De Santi
7) Il mio Dio non vuole, di Giuseppe Patti


Un gesto banale, di Alessandra Corrà
I bambini sono la bocca della verità. Nel tuo racconto, bastano tre parole pronunciate da una bambina a svelare tutto il senso della storia. Le parole di Ida chiariscono i ruoli, danno spessore ai personaggi e un aspetto diverso all'intera vicenda. E così quello che sembrava un racconto un po' stantio si rivela per essere particolarmente graffiante, duro, scomodo. Il fatto che sia una storia "a sorpresa", cioè con un finale disvelatore che dà una nuova chiave di lettura al tutto, qui su MC è un po' un'arma a doppio taglio: troverai apprezzamenti e critiche per lo stesso identico motivo. Per quel che mi riguarda, io adoro questo genere di storie. Dunque il mio giudizio è senz'altro positivo.

Pollini, di ClaudiaEnrica
Un racconto molto originale, con una declinazione del tema del mese che finalmente va al di là dell'umano. Ci presenti una rosa innamorata di un insetto, accecata dalla propria vanità (se dovessi immaginare una caratteristica del "carattere" di una rosa penserei appunto alla vanità) fino al punto di non accorgersi che quello non la ama semplicemente perché di fiori così ce ne sono a bizzeffe. La cosa che ho apprezzato di più del tuo racconto è la variazione di stile: ho notato infatti che i pensieri della protagonista sono inizialmente molto lirici, poetici, scritti in uno stile alto che mi ha affascinato. Man mano però che la vicenda va avanti, lo stile decade in una prosa molto più arida, povera di punte poetiche. Questo mutamento graduale accompagna secondo me alla perfezione l'involuzione dei pensieri della rosa che man mano si rende conto di non essere amata. E così, lessicalmente, si passa da "amore mio" (e tutte le belle frasi poetiche che caratterizzano la prima parte) a "fai schifo" (ecc...) con una gradazione stilistica che ho apprezzato.

Il sacrificio, di Polly Russell
Un racconto molto convincente, che associa un ottimo stile ad una notevole capacità di governare l'andamento della storia con le varie scene perfettamente equilibrate e concatenate tra loro. L'interpretazione del tema del mese è senza dubbio molto originale. Mi permetto di dissacrare un po' l'aura mistica del tuo racconto: nella sacerdotessa che vorrebbe tanto essere violata dallo schiavo ma fa di tutto per restare sulle sue e mantenere così la sua superiorità che è fatta anche di capacità di negarsi intravedo la metafora della donna che un certo potere ce l'ha eccome sull'uomo (pur senza essere sacerdotessa) e che, spesso, riesce a rendere perfettamente il senso della sacralità del proprio essere. Insomma, che l'uomo sia schiavo di certi desideri è un dato di fatto. Che la donna sia una creatura mistica dal potere sovrannaturale è un dato di fatto. Che il concedersi di questa alle voglie proprie e del sottoposto sia una forma di concessione estremamente democratica è un dato di fatto. Che le conseguenze di tale gesto, a volte, siano l'annientamento definitivo del maschio è un dato di fatto. Un altro dato di fatto è che il tuo racconto è davvero ottimo.

Cuore cieco, di Vilma Cretti
Odi et amo. Mi riporta alla mente Catullo e tutta una infinita serie di amanti incompresi, gelosi, insoddisfatti e quindi drammaticamente perduti nel più fatidico e classico dei contrasti emotivi: l'amore e l'odio. Il racconto è bello, appassionato, vibrante, vero. Peccato per lo stile che non è sempre all'altezza del contenuto. Intendiamoci, il tutto è scritto molto bene. Però a tratti di pura poesia in cui la forma sostiene alla perfezione il contenuto (e ricordo che il contenuto è classico, quindi poetico, romantico, passionale) subentrano poi alcuni (pochi per fortuna) pezzi in cui non noto gli effetti del "labor limae". Un esempio tra tutti: il riferimento alla mentina che mi ha fatto cadere un po' le braccia. In definitiva, comunque, complimenti.


Comitato Recupero Uomini Disperati, di Francesco Nucera
L'idea sicuramente è buona, e porta in sé un'originalità che, a mio parere, aveva delle potenzialità migliori di quanto sei riuscito ad ottenere. L'interpretazione del tema mi è piaciuta, un po' meno lo stile che trovo qua e là poco curato; mi riferisco soprattutto ad una serie di refusi che "disturbano" in qualche modo la fluidità dello scritto. Ho l'impressione che per qualche motivo tu abbia avuto problemi di tempo durante la stesura del racconto. Me ne accorgo dal fatto che manca una attenta rilettura e dai limiti del suddetto stile (conosco i tuoi racconti e so che di solito curi molto di più la resa finale del racconto). Riassumendo, si tratta di un buon racconto che con qualche attenta revisione potrebbe diventare probabilmente un'ottimo pezzo.

Dove sei, Pongo?, di Linda De Santi
Mi è piaciuto il confronto tra l'amore/odio tra uomo e donna e l'amore/odio tra uomo e cane. Nel tuo racconto i due aspetti si sommano e si sovrappongono arrivando a confondersi sia nelle vicende del protagonista sia nell'immaginario di chi legge. Quest'ultima caratteristica, devo dire, non mi sembra curata alla perfezione: in altre parole, la confusione che generi nel lettore tra Pongo e Aida nel finale lascia qualche dubbio che probabilmente non era tua intenzione generare. Quindi, in definitiva, credo sia necessario qualche piccolo intervento migliorativo per rendere il tuo racconto più convincente.

Il mio Dio non vuole, di Giuseppe Patti
Parto dal fatto che la declinazione del tema mensile è buona: l'amore vero, autentico anche se non conforme ad una certa morale dominante si scontra con l'odio di chi, accecato da questa morale, non è capace di riconoscerlo e quindi di accettarlo. Leggo una critica ai giorni nostri (e, ahimè, anche tanto passato), e il fatto che il racconto si proponga di trattare un tema attuale particolarmente scottante è sicuramente un punto di merito. La trattazione che ne fai, però, mi risulta alquanto scontata, per niente originale e, di conseguenza, un tantino noiosa. Quello che accade nel tuo racconto accade in maniera assolutamente prevedibile, senza alcuna sorpresa, senza alcun tentativo, da parte tua, di andare al di là della spiegazione di un fatto che ne riassume tanti altri. Non vedo una ricerca stilistica, un tentativo di rendere più piacevole la lettura o, magari, più pungente, tale da lasciare il segno. La storia c'è, intendiamoci, ma senza queste particolari cure resta solo la citazione di un qualcosa che tutti abbiamo in mente perché è nell'immaginario collettivo. Il mio suggerimento, se posso, è quello di rivedere il racconto riscrivendolo da capo: non devi buttarlo, ma semplicemente riaffrontare la bella idea che hai avuto all'inizio associando alla voglia di trasmettere un messaggio anche il tentativo di appassionare maggiormente il lettore. Sono convinto che con una lettura più piacevole anche il contenuto potrà lasciare il segno in maniera più decisa.

valter_carignano
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Re: Gruppo PRAGMA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#10 » lunedì 27 febbraio 2017, 17:42

Ciao a tutti
ecco qua la classifica. Buonissima qualità, a mio parere. Chi primeggia per l'idea, chi per la realizzazione, ma forma e sostanza trascolorano l'una nell'altra e alla fine è l'amalgama fra le due che 'prende' il lettore, naturalmente secondo i propri gusti e preferenze.

1. Comitato Recupero Uomini Disperati
2. Cuore cieco
3. Dove sei, Pongo
4. Pollini
5. Il sacrificio
6. Un gesto banale
7. Il mio Dio non vuole


Comitato Recupero Uomini Disperati
ciao
alcuni appunti riguardanti refusi e dintorni ti sono già stati fatti - maledetto il tempo che ultimamente mi fa sempre commentare tardi! - e non li ripeto. In un Minuti Contati, secondo me, ci possono anche stare, e poi il sonno è veramente brutto.
Non condivido invece quasi nulla di quanto ha scritto Alemar, in effetti alcune cose non le capisco nemmeno, come il riferimento a 'più coniugazioni diverse' o tutti i riferimenti riguardanti le incongruenze derivanti dal fatto che 'prima erano in macchina': mi sembra molto chiaro che il doppio spazio (più gli asterischi, per fugare ogni dubbio) introduca una scena diversa e diversamente ambientata. Si utilizza comunemente anche a questo scopo, quindi davvero non capisco la critica.
Per il resto, racconto dall'idea molto interessante, bello il capovolgimento finale, stringate le scene ma ampiamente sufficienti a comprendere tutto.
È da rivedere, lo sai anche tu, ma nell'ambito del contest secondo me una buonissima prova.


Cuore cieco
ciao
odio il tango. O meglio, come musicista lo apprezzo in quanto 'standard', pur se non troppo duttile e musicalmente abbastanza limitato e tuttavia con una sua storia, il repertorio argentino d'inizio secolo... ma odio tutta la manfrina nazional-popolare che ci sta intorno.
E quindi il tuo racconto... diomio, un racconto sul tango che mi è piaciuto. Starò invecchiando.
Scusa lo scherzo, davvero sei riuscita a creare una bella atmosfera narrando di cose già viste e sentite millemila volte (i due ballerini, la lezione, lui maestro e lei allieva...), davvero complimenti.
Lo stile è buono, in eventuale fase di revisione attenta a due o tre virgole rimaste nella tastiera (ma nei Minuti Contati è normale e ci sta). Le sensazioni della protagonista sono molto ben delineate.
Uno dei racconti più coerenti e compiuti della tua sezione. Poco sopra le righe 'l'anima al diavolo', forse espediente troppo letterario e di cliché.
Comunque ottimo lavoro.

Dove sei, Pongo?
ciao
anch'io, come Vastatio, credevo fossero due donne. Poi ho pensato a un amore lesbico. E poi finalmente ho capito che era un uomo. Al di là delle mie turbe mentali (che forse sono le stesse di Vastatio, chi può dirlo?) sono d'accordo con andrea e adriano, le due parti potrebbero essere fuse meglio.
Detto questo, racconto scritto molto bene, flash di una situazione interiore molto ben delineata e accurata.

Pollini
ciao
plauso e apprezzamento incondizionato per l'idea, poeticamente già frequentata fin dal Trecento ma comunque originale e ben scelta. Ma devo convenire con chi ha commentato prima di me, l'umanizzazione di ciò che non è umano (una rosa o un alieno o un cane, non fa differenza) dà origine a problemi che bisogna gestire con attenzione: gli occhi, per esempio. E poi, essendo tutto in prima persona, vedendo noi dal punto di vista della rosa, è strano che ci dica che l'insetto si posa su un tulipano. Come va a sapere che è un tulipano? O meglio: anche nel suo linguaggio il tulipano è 'tulipano', come nel linguaggio degli umani? Oppure quellla frase non la dice la rosa, ma il narratore onnisciente? Se è così, la sua intrusione a questo punto sa un po' di infodump...
Insomma, bella idea, realizzata con un linguaggio a tratti poetico che secondo può stare bene, ma da rivedere per renderlo davvero buono.

Il sacrificio
ciao
mi è mancato il tempo di commentare prima, e molti degli appunti che avevo in mente sono già stati fatti. Non li ripeto inutilmente.
Il racconto scorre bene, i caratteri erano pochi ed è normale che alcune cose non siano così chiare come avrebbero potuto essere avendone una manciata in più. Però, personalmente, un pizzico di 'ambiente' in più l'avrei messo. Inoltre, non mi è stato immediatamente chiaro che la scena di sesso fosse immaginata e non reale; sempre personalmente, l'avrei resa più evidente mettendola in corsivo.

Un gesto banale
ciao
ho dovuto rileggere per capire. Non avevo capito chi era che narrava, non avevo capito il suo ruolo... insomma, non avevo capito niente. Ma invece si capisce, perché la bambina dice chiaramente 'mamma' e 'nonno'... rimango dubbioso. Poi leggo che anche altri due non hanno capito. E se in tre non capiamo, almeno non subito, allora forse dovevi sottolineare meglio alcuni passaggi.
Detto questo, fatte salve alcune virgole che dovresti aggiungere in fase di rilettura (ma nei Minuti Contati scappa sempre qualcosa, e a me personalmente molto più di qualcosa) un racconto che ha una sua integrità, con un buon ritmo.
Le motivazioni di lei andrebbero forse un poco più approfondite per essere davvero dredibili - di fatto, è passata dalla ripugnanza al non poter fare a meno di lui per effetto di un bacio, a quanto è dato immaginare anche preso con violenza e a forza. Ma anche per questo, MC non aiuta.
In definitiva, secondo me un buon lavoro, che potrebbe essere un pochino più chiaro.

Il mio Dio non vuole
ciao
buona declinazione del tema, buono il raffronto fra i diversi tipi d'amore (che poi sono lo stesso tipo, perché ogni amore fa storia a sé e paragonarli non ha senso), buono anche l'arco narrativo con un inizio, un centro e una conclusione, tutti secondo me ben centrati.
Ma anch'io, come quasi tutti quelli che hanno commentato prima di me, ho trovato pesante l'intromissione così palese del narratore onnisciente, quasi un vecchio professore pedante che ci vuole dimostrare la sua tesi, o sciorina l'ennesima lezione.
Che si tratti di un racconto a tesi è ovvio, e questo va benissimo, sono scelte e sulle scelte di fondo non si discute. Ma forse - personalmente, suggerisco senza voler assolutamente sminuire il tuo lavoro - avresti potuto renderlo ancora più esagerato, quasi grottesco. Nella risposta a un commento hai parlato di voler fare una 'caricatura', credo che se questa era la tua intenzione avresti dovuto calcare molto di più la mano.

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Vastatio
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Re: Gruppo PRAGMA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#11 » lunedì 27 febbraio 2017, 21:53

Classifica

1. Cuore cieco
2. Dove sei, Pongo?
3. Il sacrificio
4. Comitato Recupero Uomini Disperati
5. Pollini
6. Un gesto banale
7. Il mio Dio non vuole


Commenti

Il sacrificio
Ciao,

non so se partire dalla glassatura o dalle dimensioni della supposta da ricoprire. Partiamo dall'inizio del tuo racconto, così evito di perdermi.
Ti ringrazio per avermi presentato Sami, sacerdotessa dotata di potere (cosa faccia esattamente non lo dici ma non è importante, ci è sufficiente sapere che questo la qualifica come sacerdotessa) che perderà nel caso le venga il ciclo o la verginità? Qui, sinceramente, non sei molto chiara. Utilizzando "estro" mi confondi, facendomi pensare al ciclo, ma a giudicare dal resto del racconto probabilmente dovrebbe essere solo la verginità.
Ma grazie al rito (i maschietti ringraziano per il fatto che l'intruglio non sia solo da mangiare ma anche da spalmare) è possibile ritardare tale nefasto evento (grazie anche per i 17 anni, con 18 saremmo stati però più tranquilli).
Sami è la sacerdotessa. Il suo potere è troppo importante. I suoi ormoni battono sulle ovaie come bonghi in un rito africano.
Per semplificarle la vita i suoi servitori non sono pudiche ancelle, a cui è vietato parlare delle loro conquiste amorose, oppure gobbi pelosi ma devoti.
No. C'è Marcus. L'idraulico dei tempi antichi. Tonico, palestrato, che suda sesso e voglia che manco Siffredi all'Isola dei Famosi.
E come ogni buona clip porno che si rispetti non importa cosa succeda, lo scopo è mostrare carne.
Ti sfioro una caviglia e parte l'ormone.
- Signora, non ti ho mai vista mangiare
- E mai lo farai - Zac e addenta il frutto sacro.
Il frutto sacro è la bottiglia di latte delle sopracitate clip porno.
Subito Marcus si denuda per offrire la propria tonicità muscolare e la sua veste (ricordiamo che suda sesso il ragazzo) per pulire il santissimo mento della sacerdotessa.

Play sul filmato. Ovazioni e like dagli spalti.

Finisce finalmente la parte ormonale e comincia il racconto.
Bello. Capisce di non poter resistere grazie alla grazia (ahahahaah) che le mostra un possibile futuro o solo al rullare dei bonghi e lo ammazza.
Ci sta, lo avrei fatto anche io se un servo palestrato si fosse spogliato davanti a me, che prendo a testate il muro tutte le mattine per rimanere puro.

Scritto bene, evocativo là dove serve, la fine mi è piaciuta assai. Diciamo che la parte iniziale, se non si è capito, la trovo un po' forzata per giustificare la clip erotica.
"Sacrificio" è per la seconda parte, "La Voglia" per la prima.



Comitato Recupero Uomini Disperati

Ciao,

buona idea ma perdi lucidità ad ogni cambio scena.
La prima è ottima, presenti la situazione e chiudi con effetto.
Nella seconda cominciano i problemi: presenti un "androide" costruito in base a una tac del mese precedente. Ci butti in faccia una teconlogia "avanzata" (o una presa per il culo ciclopica) e una TAC, quindi qualche malattia/sospetto che la giustifichi. Parlando sempre di TAC cosa le avrebbero fatto, una total body? Quindi infiliamo anche la TAC nella sezione "prese per il culo/raggiri".
Avresti potuto usare la clonazione al posto dell'androide, meno problemi per "estrarre" i dati (un po' di sangue/saliva/ecc).
La terza è confusa. Non si capisce bene perché lui debba avere una pistola, visto che l'arma che ci hai presentato tu è un ombrello: senza il tuo aiuto non avrei capito che lui si è suicidato alla fine (forse dopo essersi reso conto che non era un "androide").
Ti sono vicino nel sonno, quindi capisco che non ti sia uscita come volevi la chiusa causa perdita di concentrazione.


Dove sei, Pongo?

Ciao,

per tutta la prima parte del racconto ho pensato che si trattasse di due colleghe che parlavano tra loro alla macchinetta.
Manca un po' il "disagio" di ritrovarsi davanti alla propria ex, considerando anche come sembra soffrirne nella seconda parte, o qualche riferimento più mascolino (anche scadendo nei cliché) quando la vede andare via.
Mi è piaciuto il ribaltamento dell'amore/odio sul cane e, per quanto possa non sembrare esplicativa la fine (dubito che si possa portare un cane all'interno di un ufficio, a meno di non essere i grandi capi), l'ulteriore fusione di sogno/realtà/psicosi.


Cuore cieco

Ciao,

considerando che chi legge è un pezzo di legno incagliato sei riuscita a non farmi sembrare la tua scena completamente aliena.
Il racconto è bello, tanto più se si considera che è persino più corto del consentito. Se di solito ci ammazziamo per tagliare caratteri, mettendo a repentaglio la comprensione, tu sei riuscita a condensare il messaggio in modo efficace.
Ti contesto solo un po' il finale: hai voluto tirarla lunga (ti vergognavi di finire sotto i 2300?) e hai tirato fuori il vendere l'anima al diavolo.
Scivolone. Il diavolo può tutto e, nel caso, saprebbe come far sparire l'altra donna (leggi: se proprio devi aumentare i caratteri di lagnanz... di struggimento, cambierei soggetto).
Al netto di preferenze personali: ottimo.



Un gesto banale


Ciao,

non riesco, davvero, a empatizzare con le motivazioni della tua vedova che scoppia di passione per il padre del marito.
Tutta la parte centrale è una sbrodolata di "passione" da prendere per buona per un uomo deplorevole.
Tiri in ballo, forse, l'unica giustificazione plausibile alla fine, ma permettermi di dubitare che uno che pratica parapendio/deltaplano possa lasciare la famiglia in miseria.
Disprezzare in quel modo il figlio/marito e ribaltare i propri sentimenti per "passione" (quello non è amore), con una figlia?
Nella vita reale sono sicuro che una cosa del genere possa anche succedere, ma non mi hai dato le giuste motivazioni per convincermi: magari lei era sempre stata attratta da lui e "disapprovava" alcuni comportamenti meno "brutali" del marito. Allora sì, la mia indole non lo accetterebbe, ma razionalmente potrei trovare coerente la tua protagonista.
Bella l'entrata in scena della bambina, unica luce umana tra bestie.

Il mio Dio non vuole

Ciao,

mi chiedo, ma io volevo partecipare a questa lezione su cosa è l'amore e come tu ritenga corretto gestirlo? La risposta è forse.
Forse se me lo avessi proposto in una forma meno scontata e banale. Hai anche il problema che la "vediamo allo stesso modo", quindi non porti nulla di nuovo ai miei occhi come contenuti.
Il tema è spinoso (per la società moderna) e, se si decide di affrontarlo, devi provare nuove strade. Fammi empatizzare coi bigotti, per poi schiaffeggiarmi nel finale e farmi "sentire una merda" ad esempio.
Così invece i dialoghi sono cliché per altro anche forzati (non so, ma una coppia omosessuale si autodefinisce o chiama le altre "omosessuale" nei propri discorsi? Non è un po' troppo "scientifico e freddo"?).
Qualche refuso, ma ci sta in MC, specie se si comincia a tagliare a destra e sinistra, quando si deve ancora prendere la misura (non sembra ma 3k sono veramente pochi).
PS: "Dio", se è l'unico e, soprattutto, in bocca a chi crede, va maiuscolo. Quando scrivi non sei TU, ma sei il Personaggio e la Società in cui li incastri.

Pollini


Ciao,

partiamo dal presupposto che le api operaie, da quel che mi ricordo, sono tutte femmine, se parliamo di vespe invece il pungiglione non dovrebbero averlo i maschi... quindi abbiamo un problema di sessi. Aggiungiamo anche i fiori, con stami e pistilli, e abbiamo in realtà un rapporto in cui la rosa è più simile a un trans con una donna.
Ma sorvoliamo questa premessa (a memoria dalle nebbie del passato scolastico), visto che il tuo scopo non credo sia una lezione di Scienza & Natura ma semplicemente l'amore non corrisposto di UNA rosa con UN insetto.
Parti male, il titolo mi spoilera già tutto. Avresti potuto mantenere un'aura quasi equivoca, ma non è il tuo caso.
Non mi piace l'umanizzazione in generale, non quando è così "profonda" e incoerente: la rosa (giustamente) non può girarsi senza l'ausilio del vento, ma ha occhi (dove?) per vedere dove va e rischi di sbattere l'insetto.
Avrei preferito di gran lunga sentire l'ansia della rosa, che può "comunicare" con l'insetto solo quando è tra i suoi petali: suo amante e contatto col mondo, anzi, che gli porta (come in effetti fa) i baci di altre rose o fiori.
Occhio al "terzo" monologo: fino ad ora (e anche dopo) la tua rosa si rivolge all'insetto, ma in questo blocco parla "al mondo", hai rotto qualcosa mentre leggevo.
In ogni caso l'idea è bella, in tema, e mi è piaciuta la trasformazione del sentimento della rosa. Forse da sviluppare in modo da non "tralasciare" i dettagli che, almeno per me, trasformano un esercizio di umanizzazione "banale" in qualcosa di "minuzioso".

Alemar
Messaggi: 12

Re: Gruppo PRAGMA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 2 marzo 2017, 14:11

Classifica

1. CUORE CIECO di Wilma Cretti
2. UN GESTO BANALE di Alessandra Corra
3. IL SACRIFICIO di Polly Russell
4. DOVE SEI, PONGO? di Linda De Santis
5. IL MIO DIO NON VUOLE di Giuseppe Patti
6. POLLINI di Claudia Enrica
7. COMITATO RECUPERO UOMINI DISPERATI di Francesco Nucera

Commenti

IL SACRIFICIO

Ciao Polly,
il tuo racconto ha una bella stesura, non ti conosco ma credo tu abbia un ottimo background. La storia, il ritmo, la narrazione.. considerando che il tutto è concentrato in 3000 battute fa capire che si tratta senza dubbio di un buon lavoro.
Mi sono solo trovata a rileggere la parte dove racconti del rapporto: non capisco se è una visione della sacerdotessa oppure è stato realmente consumato. Lei ha ucciso Marcus perché ha solo immaginato che avrebbe ceduto alla passione perdendo ciò che stava preservando, oppure hanno consumato, e solo nella lucidità del dopo ha realizzato la gravità dell'accaduto e l'ha ucciso?
È un racconto molto evocativo, credo non sia importante stabilire se si tratta o meno della perdita della verginità, tutto rimane molto nebuloso, ma ci sta: nulla è definito, e credo che sviscerare il fatto 'scontato', dare troppe specifiche sulla trama, lo abbia reso nel complesso ancora più piacevole.
Per quel poco che possa valere il mio parere (qui sono una new entry), BRAVA!
È stato un piacere leggerti.

COMITATO RECUPERO UOMINI DISPERATI
Ciao Francesco,

ho letto più volte il tuo racconto, premetto fin d'ora che non userei mai il verbo presente come hai fatto tu. Soprattutto per un racconto breve. Si tratta comunque del mio parere personale, questo non invalida il tuo scritto. Non trovo invece corretto l'uso di più coniugazioni diverse perché si corre il rischio di fare confusione:

«Stammi lontana!» urla, come avrebbe voluto fare poco prima in casa. Invece aveva abbassato lo sguardo.

... rimandato giù il bolo
(bolo? Il bolo si riferisce al cibo masticato e impastato con la saliva, che poi viene ingoiato. Ti riferivi al bolo isterico? Forse sarebbe stato meglio specificarlo..

aveva finto di uscire con Diego.
('di' uscire? Più corretto 'per' uscire con Diego)..

«Faccio parte del C.R.U.D. e sono qui per aiutarla…»
«Crut?»
(C.R.U.D. o CRUT? È un errore di battitura?)

***

(tutto il collegamento tra gli avvenimenti successivi è affidato agli asterischi??)

«Ed Eva non lo saprà?»
(saprà cosa? Non è chiaro)..

«Se lo fa prima che rientri
(rientri? Ma non erano in macchina?)

«È come scritto sui fogli che ha firmato.»
«Non mi hai dato il tempo di leggerli…»
(già credo sia difficile credere che qualcuno firmi un contratto consegnato da uno sconosciuto mentre si trova in auto di notte, figuriamoci senza leggerlo prima)..

«E l'avete creato con i risultati della tac del mese scorso?»
(tac? Manca il riferimento/collegamento)..

«Già.» L'uomo si allunga e gli infila un foglio in tasca. «Leggerà i dettagli con calma.»
(vedi sopra, relativamente al contratto)..

Paolo si fa coraggio, apre la porta ed entra in casa.
(Idem, non erano in macchina)?

«Amore, sei già rientrato? Marta e ha annullato l'appuntamento.»
(Ma Eva non aveva deciso di uscire con Diego mentre erano in auto?)..

«Hai detto qualcosa?» chiede lei, sbucando da dietro la porta della sala.
«No.» Paolo fissa la bocca di Eva e sente il digrignare dei denti che lo tiene sveglio la notte.
(Alludi al bruxismo? È praticamente impossibile soffrirne da svegli mentre si è coscienti: è un fenomeno che si manifesta la notte, in condizione di non auto-controllo).

***

(di nuovo tutta la spiegazione intermedia affidata agli asterischi)..

Mario osserva i poliziotti fare irruzione in casa dei coniugi Ripolli. Se non ha sbagliato i conti, troveranno Paolo con la pistola in mano ed Eva morta al suo fianco.
(Chi è Mario? Non hai mai collegato il nome al tizio del C.R.U.D. Chi sono i coniugi Ripolli? Prima hai scritto di Paolo ed Eva. È spuntata una pistola, ma Paolo non si stava 'divertendo' con un ombrello?)..


Francesco perdonami, il fatto è che trovo il tuo racconto molto confuso. Non ho ancora letto nulla di tuo, sono certa che questo non sia il tuo miglior pezzo. Forse la stanchezza e la scrittura impostata su 3000 battute hanno reso Il tutto meno piacevole.
Leggerò qualche altro tuo racconto!


DOVE SEI, PONGO?
Ciao Linda,
nel tuo racconto il rapporto amore e odio ci sono come richiesto, ma li trovò un po' slegati fra loro. Non ho trovato un collegamento effettivo quando parli del sogno del protagonista: lui si rende conto che Pongo è diventato Aida.. si chiede come lei possa trattarlo come se fosse diventato invisibile, si domanda perché non gli venga data una seconda possibilità, quindi ne traccia un profilo umano, si capisce proprio qui che i due hanno avuto una relazione. Poi scrivi:
'per tutta risposta, Aida si gratta l'orecchio e ulula'.
Quindi dal tratto umano gliene dai subito dopo uno animale.
Questo a mio avviso stride un po'.
Anche il finale mi ha lasciata perplessa: come mai Poldo ricompare in ufficio e non a casa? Lo portava al lavoro? Era abituato a stare con lui in ufficio? Di solito i cani riconoscono la dimora dove vivono come tana sicura, se scappano quando tornano lo fanno puntando verso casa, se è lì che vivono, e tu parli di un piccolo spaccato della loro vita comune proprio in casa, non sul luogo di lavoro.

Per il resto, applausi per la descrizione delicata e sincera dei sentimenti: ho percepito la nudità d'animo, la confessione di solitudine e rabbia miscelati a dovere, senza mai diventare lacrimosi.
Bel racconto!
Ciao, Alemar.


CUORE CIECO
Ciao Willy,
il racconto che hai scritto calza a pennello sul tema, amore e odio che tormentano l'anima. Mi è piaciuta molto anche l'ambientazione: una milonga!
Mi sono chiesta se ci fosse qualcosa di vero, di vissuto in prima persona, perché il coinvolgimento di chi scrive si percepisce. O meglio, a me è arrivato dritto dritto al cuore.
Il tuo averlo specificato nella risposta data al commento di un altro autore, mi ha chiarito l'unico punto nebuloso "(.. lo so perché un'altra donna ti aspetta.")
Quando infine parli del saluto, di lui che le lascia un bacio sfiorato sulle labbra.. ma che stronzo! Scusa, ma sapere che ha un'altra e bacia la partner di tango non lo fa brillare per correttezza e coerenza.. :-;
Per il resto, lo trovo molto bello e scritto bene.
(Grazie per aver condiviso uno spaccato personale e non troppo felice della tua vita, io non ne sarei capace).

A presto, Alemar.


UN GESTO BANALE
Ciao Alessandra,
nel tuo racconto hai rispettato perfettamente il tema, usando un contesto molto difficile, crudo.
Il passaggio dalla terza persona alla prima persona mi ha disorientata, in casi come questo faccio fatica a seguire il filo conduttore.
Anche io come zebratigrata non sono riuscita a dare un ruolo chiaro alla protagonista; quello di sua figlia Ida l'ho capito solo alla fine.
Se il malato è il nonno della bambina significa che sta parlando di un rapporto incestuoso?
Ho apprezzato molto il finale, la compassione che alla fine vince sull'odio profondo e viscerale che l'ha perseguitata per tanto tempo.
Tutto sempre sul filo del rasoio: lo uccido perché se lo merita.. no, mi fa pena, in fondo è un poveraccio.. il dilemma è molto ben marcato.
Un bel racconto, non c'è che dire!
A presto,
Alemar


UN GESTO BANALE
Ciao Giuseppe,
per il tuo racconto hai scelto a mio avviso un tema decisamente tosto! Forse proprio per questo non mi sembra del tutto ben sviluppato, ovvero, per una storia come quella scelta da te non credo bastino 3000 battute. Personalmente (è solo la mia opinione, prendila come tale) non ho sentito emozioni vere, palpitanti, che delineino i personaggi. Non ho riscontrato carattere ma una sorta di narrazione un po' piatta, come la lettura di un diario con la descrizione dei fatti accaduti. Rimanda più a una cronaca, non so se riesco a rendere l'idea.
Avrei forse optato per una scena più breve e dilatata, inserendo però la descrizione dei loro sentimenti attraverso dei gesti, delle parole.. qualcosa di più personale raccontato da loro stessi.
Sai, non mi è piaciuto leggere che alla fine muoiono tutti e quattro.. Suona un po' apocalittico! Ma questo non è legato al parere sulla narrazione, è solo una questione di gusto personale.
I refusi capitano, soprattutto in prove come queste. Se tutti avessimo avuto a disposizione più tempo e più battute per sviluppare la trama e i personaggi, sono sicura che il tuo racconto avrebbe avuto un respiro diverso.
Questa però è una prova con 'i minuti contati'!
A presto,
Alemar


IL MIO DIO NON VUOLE
Ciao Giuseppe,
per il tuo racconto hai scelto a mio avviso un tema decisamente tosto! Forse proprio per questo non mi sembra del tutto ben sviluppato, ovvero, per una storia come quella scelta da te non credo bastino 3000 battute. Personalmente (è solo la mia opinione, prendila come tale) non ho sentito emozioni vere, palpitanti, che delineino i personaggi. Non ho riscontrato carattere ma una sorta di narrazione un po' piatta, come la lettura di un diario con la descrizione dei fatti accaduti. Rimanda più a una cronaca, non so se riesco a rendere l'idea.
Avrei forse optato per una scena più breve e dilatata, inserendo però la descrizione dei loro sentimenti attraverso dei gesti, delle parole.. qualcosa di più personale raccontato da loro stessi.
Sai, non mi è piaciuto leggere che alla fine muoiono tutti e quattro.. Suona un po' apocalittico! Ma questo non è legato al parere sulla narrazione, è solo una questione di gusto personale.
I refusi capitano, soprattutto in prove come queste. Se tutti avessimo avuto a disposizione più tempo e più battute per sviluppare la trama e i personaggi, sono sicura che il tuo racconto avrebbe avuto un respiro diverso.
Questa però è una prova con 'i minuti contati'!
A presto,
Alemar


POLLINI
Ciao Claudia!
Ho letto il tuo racconto, e la prosa lirica iniziale mi è piaciuta (mi riconosco in questo tipo di narrazione), solo che anche secondo me fa un po' a pugni con il resto del racconto. Poi mi aggiungo anche io a quelli che i fiori li coltivano, non ne scrivono!
Il tema è rispettato, la scrittura è fluida, sciolta, scorrevole; si legge con leggerezza. Il fatto che la rosa sia così altezzosa mi ha fatto sorridere: vuoi mai che sia della stessa varietà di quella del Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry?
Che stronzetta vanitosa!!
In ogni caso, benché non sia nelle mie corde scrivere di fiori, il racconto rispetta i canoni richiesti.
Cercherò di leggere altro di tuo (come di tutti gli altri autori) per capire meglio il tuo stile.
Ciao!

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antico
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Re: Gruppo PRAGMA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#13 » domenica 5 marzo 2017, 19:00

Ecco a voi la mia classifica! Complimenti a tutti, ho trovato dei racconti molto buoni.

1) Cuore cieco
2) Dove sei, Pongo?
3) Il sacrificio
4) Un gesto banale
5) Comitato Recupero Uomini Disperati
6) Il mio dio non vuole
7) Pollini

Cuore cieco, di Vilma Cretti
Molto bene, anzi ottimo. Interpretazione del tema DOC e realizzazione precisa ed emozionale al tempo stesso. I due personaggi che tratteggi prendono vita durante la lettura e tu non sembri perdere un colpo, fino alla fine. Non ho appunti da fare, per me va bene così. Un racconto già pronto per la Vetrina, direi. Pollice su.
Dove sei, Pongo?, di Linda De Santi
Racconto scritto bene e ottimamente controllato, fino al finale. Sono del partito di quelli che pensano che il ritorno di Pongo, almeno come lo hai declinato, non aggiunga nulla, semmai tolga. E detto questo, sarei per il mantenere il suo ritorno, ma chiarire meglio le tue intenzioni, sicuramente una revisione potrebbe essere utile. Il tema è declinato in modo molto originale, lo nascondi dietro una copertina (la ricerca di Pongo), brava. Per me un pollice tendente all'alto e anche un po' di più per la qualità con cui l'hai scritto e il modo in cui hai affrontato il tema.
Il sacrificio, di Polly Russell
Buon racconto, gradevole , ben controllato, senza grossi punti deboli se non, forse, che la visione del rapporto, se con corsivata, sembra non essere visione e allora diventa difficile per il lettore, o quanto meno non immediato, capire cosa stia succedendo. Il tema c'è, lei ha qualcosa che la contraddistingue e che non vuole perdere, quindi si nega e nega, eliminando la fonte di disturbo, l'amore. Certo è che il racconto ne guadagnerebbe se tu andassi ancora più a fondo con le motivazioni. Del resto, la tua protagonista ha, in sostanza, paura di crescere e di evolversi... Direi che, partendo dalla base di questa storia, potresti puntare ad andare ancora più in alto. Pollice tendente all'alto, proprio perché ritengo che non tutte le potenzialità del testo si siano ancora manifestate.
Un gesto banale, di Alessandra Corrà
Una scelta molto coraggiosa, la tua. A mio avviso non funziona il finale. Da come hai impostato il racconto questa donna è ammaliata, legata, impossibilitata a sciogliere un legame di dipendenza con il padre dell'ex marito. Non è che non lo uccide perchè presa da un colpo di umanità, ma perché non può farlo. E in quel marcio il racconto dovrebbe affogare mentre invece con quella frase lo riabiliti, confondendo le carte. Il mio giudizio è comunque da pollice tendente all'alto, ma questa tua scelta finale lo rende, ai miei occhi, meno coerente di altri. Assolutamente da proporre nel Laboratorio, risolto il punto che ti ho evidenziato credo sia pronto per la Vetrina.
Comitato Recupero Uomini Disperati, di Francesco Nucera
Idea assolutamente formidabile, realizzazione che paga il pegno della stanchezza con cui ti sei approcciato alla scrittura. Cosa manca? Tutti i vari, minimi, indizi, che possono portare il lettore a capire che il piano era stato studiato nei minimi dettagli (altrimenti il tizio cascherebbe fuori dal nulla, per di più mostrandosi mentre lui è in macchina, tanto per fare un esempio). Necessita di una revisione e anche di un ampliamento, ma già così, quasi solo per l'idea, per me è da pollice tendente all'alto (magari stai sotto ad altri racconti con uguale giudizio, ma è giusto così, visto che qui le imprecisioni sono molte e sparse). Per me questo è il tipico racconto da Laboratorio (e se lo posti lì vediamo di analizzarlo meglio di quanto abbia fatto in queste poche righe).
Il mio dio non vuole, di Giuseppe Patti
Parti e sembra una parabola, ambientata ai giorni nostri. Poi, d'un tratto, compare IL POPOLO e si capisce che siamo in un villaggio, al che sorge il dubbio che la società rappresentata non sia proprio la nostra, ma che, appunto, il tutto sia ambientato in una zona fuori dal tempo, quel tanto che basta a trasmettere la morale. E ci sta, ma allora va corretta l'intro. La chiusa non mi piace, troppo veloce e salvifica nei confronti della coppia che l'amore, invece, l'aveva aggirato. Credo sia necessaria una ristrutturazione del racconto, non riesco a bocciare le tue intenzioni, ma vanno orientate meglio. Pollice ni, per il momento. Ci provi nel Laboratorio?
Pollini, di ClaudiaEnrica
Hai sperimentato, ma il risultato, almeno per me, non è convincente. Umanizzare è sempre arduo, qui perdi il ritmo dopo i primi paragrafi, non riesco a discernere se per via della perdita del carattere aulico o semplicemente perché, dopo un po', non può funzionare e basta. Quindi, in buona sostanza, alla fine diventa un esercizio che mi conferma la tua buona penna, ma che non riesce ad andare oltre. Il tema c'è, ovviamente. Potrebbe essere una buona idea revisionarlo e provare a presentarlo nel Laboratorio, tanto per provare se con una diversa strategia può funzionare. Pollice ni, questa volta.

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