Battuta di caccia 3.0 - di Maurizio Bertino

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Peter7413
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Battuta di caccia 3.0 - di Maurizio Bertino

Messaggio#1 » lunedì 9 gennaio 2017, 14:14

Ecco il racconto con cui sono arrivato quarto alla Vaporosamente Live Edition. Alle guest è piaciuto, agli altri partecipanti meno, vediamo se riesco a migliorarlo e renderlo presentabile per la Vetrina...


Immagine

Battuta di caccia 3.0
di Maurizio Bertino

«Carabina, quella automatica, cinque colpi in sequenza, grazie.»
«Preferisce lo stile anni novanta del diciannovesimo o anni venti del ventesimo? O magari qualcosa di più moderno?»
«Quella con il mirino 150X, possibilmente adattata su un modello anni venti del ventesimo, grazie. E si acquatti che rischia di farmi scappare la preda, non mi fido di una distanza di quattrocentocinquanta metri, quegli animali sono dotati di sensi particolarmente affilati.»
«Certo, mi acquatto e sussurro, così va meglio?»
«Molto meglio, un caddy perfetto, tesserò le sue lodi nel modulo.»
«La ringrazio, obbligato. La carabina, dorata o stagionata?»
«Stagionata, la considerò più adatta all’impresa.»
«Decisione inappuntabile, mi congratulo.»
«Ho una lunga esperienza, in effetti. Lo vede? Tenga, usi il mio binocolo. Laggiù, all’altezza della quercia, quella che svetta nella radura.»
«Lo vedo.»
«Noti la tensione dei muscoli sospesi nell’attesa del momento più propizio per aggredire la preda…»
«La noto, uno spettacolo meraviglioso, in effetti.»
«E quella livrea nera, perfettamente lucida, quasi sembra che i raggi della luce le si riflettano contro, non trova?»
«Abbagliante… Nel mirino della carabina l’occhio rischia di rimanere offeso dal riflesso… E questo rende la presa della preda ancora più valorosa in caso di riuscita e anche di non riuscita perché il fallimento del cacciatore sarebbe giustificato dalla difficoltà dell’impresa.»
«Esattamente, lei mi capisce. Ed era proprio la sfida che cercavo, non ha idea dell’adrenalina che mi sta assalendo in questo preciso momento, sensazioni sopite di pura bestialità legata, senza dubbio, all’istinto di sopravvivenza che riesco a riscoprire solo in battute tarate su una difficoltà così alta. E ora mi scusi, ma procederei all’atto finale.»
«Prego, mi scanso.»
«La ringrazio. Un colpo che costa quanto dieci stipendi di un normale ingegnere della mia azienda, ma un gatto di quella perfezione è raro perfino tra le riproduzioni d’epoca. Ma s’immagina? Animali che vivevano nella case anche di poveracci e tutto questo solo fino a pochi secoli fa. A volte provo a concentrarmi e a pensare a quei mentecatti a stretto contatto con animali vivi e davvero, le giuro, la mia mente si perde negli infiniti bivi che abbiamo dovuto superare per giungere a ciò che siamo. Immagini quante volte abbiamo rischiato di prendere la direzione sbagliata e perderci portando l’umanità verso chissà quale tragico destino…»
«Già…»
«E ora impalliniamo quella creatura, sono curioso di scoprire quale reazione gli è stata programmata nel caso di colpo non mortale… Punterò alla coda.»
Ultima modifica di Peter7413 il lunedì 9 gennaio 2017, 14:21, modificato 1 volta in totale.



Hitherto
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Re: Battuta di caccia 3.0 - di Maurizio Bertino

Messaggio#2 » lunedì 9 gennaio 2017, 23:42

Ciao Maurizio,
primo racconto tuo che leggo! Devo ammettere che mentre lo leggevo ho pensato "Ora si scopre che sta mirando ad un uomo, ora si scopre che sta mirando ad un uomo", ma poi non è successo ahah
Anche in questo modo la piega della trama non mi dispiace, ma la parte "A volte provo a concentrarmi e a pensare a quei mentecatti a stretto contatto con animali vivi e davvero, le giuro, la mia mente si perde negli infiniti bivi che abbiamo dovuto superare per giungere a ciò che siamo. Immagini quante volte abbiamo rischiato di prendere la direzione sbagliata e perderci portando l’umanità verso chissà quale tragico destino…" la trovo di difficile lettura rispetto al resto del testo, che tra l'altro trovo scritto bene. Il registro linguistico mantiene un certo livello, fino a quando fai degli scivoloni che secondo me andrebbero tolti o modificati, come quando dici "non ha idea dell’adrenalina che mi sta assalendo in questo preciso momento" o "Animali che vivevano nella case anche di poveracci". Al di là di questi appunti, il racconto mi piace perché riesce ad incuriosire il lettore nonostante sia presente un gergo che non appartiene a chiunque e per la trama.
Spero di leggere presto un altro tuo racconto!
A me le d eufoniche piacciono!

alexandra.fischer
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Re: Battuta di caccia 3.0 - di Maurizio Bertino

Messaggio#3 » martedì 10 gennaio 2017, 20:55

Trovo il racconto molto leggero. La descrizione della caccia con la carabina fatta attraverso il mezzo del dialogo fra il cacciatore e il caddy è efficace. Per il cacciatore si tratta di un’esperienza riservata a pochi eletti (quasi fosse la degustazione di un vino di lusso: il paragone mi è venuto leggendo la parte di dialogo in cui il cacciatore sceglie la carabina: dorata, o stagionata? Del diciannovesimo secolo o del ventesimo?) difatti, dare la caccia a una preda tanto ambita e sfuggente costa davvero carissimo, dieci stipendi di un ingegnere normale. La livrea nera mi aveva fatta pensare a una pantera, invece, si tratta di un gatto tornato preda in un mondo da incubo, dove non si caccia più per necessità, ma per sadismo (il colpo non mortale diretto alla coda del felino deve testarne il grado di sopportazione della sofferenza, caratteristica programmata in laboratorio). L’elemento ottocentesco è nella spocchia vittoriana del cacciatore (del suo disprezzo del modo di vivere dei suoi predecessori, i quali vivevano con i gatti anziché cacciarli). Forse, dovresti legare la frase finale del cacciatore all’usanza che lui depreca: il tragico destino dell’umanità, forse sarebbe stato di perdere il gusto della caccia familiarizzando troppo con gli animali? La fotografia che accompagna il racconto è molto bella, rispecchia lo spirito della storia (ottocentesco: mostra un mondo in estinzione a causa del progresso).

Aspetto notizie.

Yuk
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Re: Battuta di caccia 3.0 - di Maurizio Bertino

Messaggio#4 » mercoledì 11 gennaio 2017, 10:14

Ciao Maurizio,
il tuo racconto mi è piaciuto, anche se la sorta di arringa finale mi ha lasciato un po' dubbiosa. Come Andrea, anche io pensavo si trattasse di una costosa caccia all'uomo futurista e mi sta bene invece scoprire che stiano mirando a un gatto (tra l'altro meccanico, vero?), ma ciò che dice il protagonista non ci sta, o forse non lo capisco.
Loro hanno creato un mondo asettico, dove tutto è pulizia e ordine, eleganza ed educazione, visti anche i toni garbati dei due, controllo quasi totale delle emozioni tanto da andarle a ricercare in una specie di gioco virtuale, ma perché inorridire degli usi passati se fino all'istante prima stava decantando la perfezione dell'animale? Inorridisce per la promiscuità o per il fatto che animali tanto perfetti fossero banalmente presenti nelle case di tutti?
A mio avviso, se lavori un po' sulla parte finale, il racconto ne può guadagnare parecchio.

alexandra.fischer
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Re: Battuta di caccia 3.0 - di Maurizio Bertino

Messaggio#5 » martedì 7 febbraio 2017, 21:05

Questa nuova versione del racconto scorre meglio della precedente soprattutto nel finale: ora si capisce meglio che il progresso sta nel non avere affetto per i gatti al punto da viverci insieme, ma considerarli prede rare da collezionare.

Chiedo la grazia

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AmbraStancampiano
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Re: Battuta di caccia 3.0 - di Maurizio Bertino

Messaggio#6 » sabato 18 febbraio 2017, 13:48

Ciao Maurizio,
mi piace molto il disvelamento graduale dell'ambientazione attraverso il dialogo, dai le pennellate giuste al momento giusto e l'effetto riesce alla perfezione.
Condivido invece le perplessità di Yuk sull'arringa finale, che invece di darmi delle risposte mi porta a farmi altre domande, una su tutte: il nostro protagonista, nel rimembrare un passato in cui esistevano gli animali, prova disgusto o nostalgia? Credo che il tono eccessivamente formale del cacciatore ci impedisca di capirlo al meglio, e così facendo di neghi un'importante chiave di comprensione per questo mondo così bizzarro.
L'altro appunto riguarda le due voci dei personaggi, che sono fin troppo simili. Formale il caddy, probabilmente a causa della sua posizione, formale il cacciatore, per il motivo opposto; niente di male, ma secondo me dovresti trovare un modo di rendere dissimili i due tipi di formalità, caratterizzando i due personaggi attraverso le loro parole.
Il racconto mi piace molto, è stuzzicante e sono curiosa di leggerne altre versioni ;)
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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antico
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Re: Battuta di caccia 3.0 - di Maurizio Bertino

Messaggio#7 » lunedì 20 febbraio 2017, 13:55

Questo racconto è fuori laboratorio. Essendo mio e non potendolo pertanto giudicare con la dovuta oggettività, procedo ad archiviarlo.

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