La sospensione Franco Brambilla Edition

alexandra.fischer
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La sospensione Franco Brambilla Edition

Messaggio#1 » martedì 1 agosto 2017, 11:12

LA SOSPENSIONE
Di Alexandra Fischer
Chissà come se la sarebbe cavata Myrtha Stern su quel razzo, pensò Alina osservandone la fase di decollo.
La sospensione di un’allieva tanto importante dal collegio di Helvetica III aveva colto di sorpresa tutte le compagne.
Ma solo in sei avevano avuto l’ardire di salutarla l’ultima volta.

Tina si avvicinò a Jeanne: - Credi che la manderanno a Nemesi IV? – le sussurrò timida.
Jeanne, impeccabile nel suo caschetto castano, rispose con voce sottile: - Ci proveranno. Hai sentito anche tu come ha sistemato quella vecchia arpia della Castorp, oggi a lezione.
Tina le domandò: - E sei d’accordo con lei?
- Sicuro. Anch’io credo che il benessere di pianeti come Helvetica III sia dovuto agli alieni e non a noi umani, capacissimi soltanto di imitarli.
Jeanne le indicò il quartiere degli artisti dalle basse case dalle tinte lattiginose e lo stesso collegio dalle torri bianche come la Luna d’Agosto, uno stile architettonico imitato anche negli edifici governativi di Nova Ellas.
Abbassando la voce, Tina chiese a Jeanne: - E il resto che ha detto alla Castorp, lo condividi?
La risposta di Jeanne fu molto calma: - Certo. Pensa alle tue escursioni nei dintorni. Hai forse ancora qualche creatura del bosco e del lago tipiche di Helvetica III?
Tina scosse la testa, ben ricordando la montagna e il lago ridotti a riserva ripopolata con creature di origine terrestre allevate in laboratorio.
Le si velarono gli occhi guardando Jeanne, la quale la consolò energica: - Su, su. Gli Stern possono contare su alleati molto potenti.

Lo scambio di battute fra Jeanne e Tina arrivò all’orecchio di Hermine, la quale insinuò: - Saranno del tutto inutili, la giuria sarà severissima con lei. No, non rivedremo più la nostra amica. E faremmo meglio a sbrigarci a salutarla se non vogliamo fare la sua fine anche noi.

Lo spauracchio del razzo fece tremare Sybil e Georgette, le più ligie al regolamento per via della linguaccia di Hermine, forte della sua conoscenza di leggi e regolamenti per via del padre avvocato.
Jeanne, vedendo le cugine sul punto di disperarsi temendo di veder irrompere la direttrice, rimise a posto Hermine: - Pensiamo piuttosto che questo razzo è accanto ai monumenti allo Spirito Pioneristico della Galassia.
Hermine ribatté con voce sommessa: - La barca e il piccolo razzo? Che paragoni fai? Rappresentano viaggi avventurosi con il lieto fine. Temo non sarà così quello della nostra cara Myrtha Stern.

L’ex- bambina prodigio che aveva incantato le coetanee sugli olo nastri con i suoi occhi viola dalle pupille dorate e la sua capigliatura biondo platino era riuscita a esasperare l’intero corpo docente dopo aver ammesso di aver insultato la professoressa di Storia del Colonialismo Galattico.

Myrtha Stern, ricca e orfana, si era distinta dalle altre fin dal primo giorno del suo arrivo in collegio.
Oltre ad avere una camera tutta per sé, poteva compiere delle escursioni solitarie lungo le montagne del pianeta, frequentando le lezioni liberamente e con buoni risultati dovuti alla sua memoria di attrice.
La capacità di inventare di continuo battute spiritose le aveva procurato ben sei amiche.
La bionda e fragile Tina, la misteriosa Hermine dai pantaloni color sabbia pieni di tasche e la capo gruppo, la studiosa Alina dalla camicia a scacchi sempre impeccabile.
A completare il gruppetto, le cugine Georgette, Sybil e Jeanne abituate a girare sempre tutte e tre insieme controllando di continuo lo stato dei caschi e delle bombole.

Nessuna delle sei amiche era voluta mancare all’addio a Myrtha.
Niente educazione raffinata, per lei, niente più olo nastri musicali con i cantanti dai ciuffi a banana e dalle canzoni languide, per non parlare poi del localino grigio che serviva panini al formaggio Helvetia e cioccolata della stessa marca.
La direttrice avrebbe evitato volentieri quell’ultimo saluto a Myrtha, ma Alina aveva preso il furgone rosso e bianco caricandovi le amiche di prima mattina, dopo che queste ultime erano riuscite a ingannare l’insegnante di educazione fisica aggregandosi al gruppo della pedalata mattutina.
Rimanere indietro e poi caricare le biciclette sul pulmino guidato da Alina era stato facilissimo, al contrario del viaggio, scomodo fra le strade di montagna.
E la direttrice, ormai decisa a eliminare ogni traccia ufficiale della Stern dal collegio, aveva lasciato correre quella piccola ribellione delle allieve.
Aveva altro a cui pensare, a partire dalle istruzioni da impartire alle cameriere robot in merito allo sgombero della stanza di Myrtha e alla conseguente distruzione degli effetti personali.

Il pilota computer, nonostante le curve a gomito, però, ha fatto il suo dovere.

Eccole lì, a salutarla, arrivate giusto in tempo prima del decollo.

Myrtha Stern non si è affacciata all’oblò.
Detesta gli addii.
Sa bene che per lei l’età della scuola è finita e le si sta preparando un nuovo modo di vivere, molto probabilmente al chiuso di una cella d’isolamento.
Ha rinunciato a portarsi uno degli abiti eleganti da sfoggiare al processo, scegliendo i pantaloni marroni e la camicia a scacchi della tenuta da escursionista come ultima sfida al corpo docente, che l’avrebbe forse preferita nell’abito rosa a pois bianchi con il quale è arrivata in collegio.
Lo ha lasciato nella propria stanza insieme al resto del guardaroba e degli accessori perché non è più quella di prima.
Nella tasche dei pantaloni non c’è posto per il bracciale con i charms e gli orecchini a bottoncino regalatile dallo staff della produzione della sua ultima olo pellicola, sono zeppe dei fossili che le sono costati una serie di litigi con la professoressa Bongar a proposito della flora e della fauna autoctone del pianeta.
La docente intendeva farle eliminare quelle prove ritenendole nocive per la tranquillità del collegio, arrivando a insinuare che si trattassero di un falso creato apposta da Myrtha per le olo trasmissioni scandalistiche, ma lei le ha usate nella tesina per la Castorp sulla storia di Helvetica III, stravolgendo la teoria ufficiale sulle origini del pianeta.
Ripensandoci sul razzo è certa che nessuna delle sue amiche dimenticherà la lezione che ha voluto dare alla Castorp: il coraggio della verità.
Ultima modifica di alexandra.fischer il lunedì 18 dicembre 2017, 22:49, modificato 5 volte in totale.



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Il Dottore
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Re: La sospensione Franco Brambilla Edition

Messaggio#2 » martedì 1 agosto 2017, 16:24

Oh!
Finalmente il Laboratorio riprende a popolarsi!

Buon lavoro
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

MTHS
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Re: La sospensione Franco Brambilla Edition

Messaggio#3 » giovedì 7 settembre 2017, 5:52

Ciao Alexandra

ricca di potenziale questa storia, mi ha fatto venire voglia di saperne di più degli alberi senzienti, dei collegi coloniali, delle conquiste umane e delle loro atrocità
MA
onestamente ci sono parecchie cose che cambierei del tuo racconto.

1 trama statica: il tuo racconto non ha alcuna trama, inizia esattamente nello stesso istante in cui finisce (le ragazze che guardano la loro compagna andarsene via) e tutto quello che c'è in mezzo non è altro che un lungo flashback. La tua protagonista non interagisce né subisce, semplicemente qualcuno la osserva, da lontano. Non cresce, non sbaglia, non rischia, non desidera nulla: di lei sappiamo solo che è stata una studentessa modello, e che è stata espulsa per le proprie opinioni. E come se non bastasse, quest'ultima informazione ci viene data alla fine del racconto, in un ulteriore flashback.
Non sarebbe stato più efficace seguire Myrtha in una sua classica giornata di scuola, mostrare la sua relazione con le compagne di classe e/o i docenti, e perché no il motivo per cui è arrivata a fare delle affermazioni che le sono costate addirittura l'espulsione? Questo è solo un esempio, ma magari potresti pensare a riarrangiare la struttura della storia con i pezzi già a tua disposizione per renderla più dinamica e meno statica.

2- la scelta del tempo: un modo semplice per risolvere il punto uno, nonché un esercizio sempre interessante, potrebbe essere porsi dei limiti nella scelta dei tempi verbali.
Il presente è estremamente efficace per raccontare una storia veloce e dal ritmo serrato, o per rendere più concrete le sensazioni e le emozioni dei personaggi, mentre il passato remoto non ha rivali nell'evocare atmosfere e dare dignità e credibilità a eventi e ambientazioni. Al tempo stesso, però, il presente non è particolarmente efficace per dare informazioni ai lettori, e nel passato a volte le azioni rischiano di risultare lente, non immediate o non più rilevanti. Al posto tuo proverei a ripensare il racconto limitandomi il più grammaticalmente possibile a uno di questi due tempi verbali, cercando di evitare dove non strettamente necessario di usare altre coniugazioni.

3 - "Myrtha Stern era ricca e orfana, con una zia originaria di Helvetica III, la quale aveva concordato con la direttrice la massima libertà per la nipote.
E quest’ultima aveva acconsentito, pur di togliersi dai piedi quella versione invecchiata di Myrtha in abbigliamento più consono a un’escursione che a un colloquio scolastico.
Anche lei in camicia a scacchi e pantaloni color sabbia e con sotto il braccio il casco tondo e la bombola a ossigeno cilindrica legata alla schiena.
La direttrice si era dimostrata disponibile a riservare un trattamento di favore a Myrtha, pur di togliersi di dosso lo sguardo viola della donna."
A parte il fatto che l'ultimo periodo è una ripetizione di "e quest'ultima aveva acconsentito", fai un uso piuttosto liberale e confusionario dei pronomi personali e della punteggiatura: io mi limiterei a " Myrtha, ricca e orfana, era riuscita a farsi accordare la massima libertà dalla direttrice, la quale si era abbassata ad un trattamento di favore pur di liberarsi della zia della bambina, etc." o qualcosa di simile.

4-dettagli e punti di vista: spesso e volentieri per descrivere un personaggio l'unica informazione che dai sono i vestiti che indossa, o la capigliatura. E sono dettagli che potrebbero anche essere utili, se visti dal punto di vista della protagonista, perché ci permetterebbero di capire ciò a cui Myrtha presta attenzione e ciò che invece passa inosservato, ma qui la voce narrante è esterna. In un.racconto non hai bisogno di dare questo tipo di informazioni, a meno che non servano un preciso scopo all'interno della trama. Non stai dando delle indicazioni precise a un regista per declamare l'estetica da associare al tuo copione: lascia che la fantasia dei lettori riempia i buchi e abbia spazio per lavorare, e scrivi solo ciò che è necessario per far arrivare il.tuo messaggio.
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Va tutto bene.
Va tutto bene?

Canadria
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Re: La sospensione Franco Brambilla Edition

Messaggio#4 » sabato 23 settembre 2017, 16:01

Ciao, Alexadra!
Le tue storie mi colpiscono sempre molto per l'immaginazione fervida di scene inusuali. Anche in questo caso, il mondo è completamente diverso dal nostro e rivedo esattamente la fotografia che era il tema dell'edizione da cui deriva questo racconto.
Come storia lontana dal tema dell'edizione, però, ho avuto qualche difficoltà a mettere a posto i pezzi. I nomi sono particolari ed è complicato ricollocarli nelle giuste posizioni. Parli di Helvetica III, Libra IX, Nemesi IV, Bouganville V ma è "tutto troppo" per un lettore che non è ancora entrato nel tuo mondo. Forse ci vuole più tempo, più calma, maggiori spiegazioni, oppure meno nomi, più "concretezza".
Infine, devo dirti che ho riletto questa parte più volte ma non riesco a capire esattamente che cosa volessi dirci!

"Lo spauracchio del razzo ha reso insicure Sybil e Georgette fin dall’inizio dell’anno per colpa della linguaccia di Hermine, forte della sua conoscenza di leggi e regolamenti per via del padre avvocato.
Jeanne, vedendo le cugine sul punto di disperarsi, rimette a posto Hermine: - Pensiamo piuttosto che questo razzo è accanto ai monumenti allo Spirito Pioneristico della Galassia.
Hermine, con voce sommessa, le risponde: - Sì, li vedo. Un mini razzo e la scultura di una barca, tutti simboli di viaggi avventurosi andati a lieto fine. Temo non per la nostra cara Myrtha Stern."

alexandra.fischer
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Re: La sospensione Franco Brambilla Edition

Messaggio#5 » domenica 24 settembre 2017, 16:51

Ciao Canadria, grazie del commento. Sono contenta che la storia nel complesso ti sia piaciuta. Un po' meno per la frase criptica. Volevo dare un loro posto anche agli altri due veicoli presenti nell'illustrazione (barca e mini razzo) così vicini al missile in partenza da avermi suggerito la contrapposizione viaggi andati bene-viaggio tragico (ossia barca e mini razzo che sono un omaggio ai viaggi spaziali delle origini in netto contrasto con il missile che porterà via per sempre Myrtha).
Sybil e Georgette sono insicure perché sanno che essere lì comporta una grave violazione del regolamento (nessuno può salutare un'allieva sospesa forse a vita) e hanno paura di seguirne il destino per il solo fatto di essere lì. Jeanne insiste sul carattere eroico del destino di Myrtha (il missile è accanto ai monumenti simbolo del Pionerismo Spaziale) che aprirà la strada al rispetto per gli alieni. Hermine è meno idealista, vede solo l'esilio di Myrtha.

alexandra.fischer
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Re: La sospensione Franco Brambilla Edition

Messaggio#6 » domenica 24 settembre 2017, 21:26

Ecco la mia versione modificata del racconto secondo i suggerimenti ricevuti. Sono disposta ad aggiustarlo ulteriormente, nel caso ci fossero ancora difetti.

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Massimo Tivoli
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Re: La sospensione Franco Brambilla Edition

Messaggio#7 » martedì 3 ottobre 2017, 22:52

Ciao, Alexandra.
Complimenti per il "mondo" che sta dietro il racconto. L'ho trovato interessante, mi ha incuriosito parecchio, ce n'è da costruirci intorno.

Per quanto riguarda la revisione che hai fatto del racconto (ho seguito i vari post), credo che ci siano ancora delle cose che potrebbero essere migliorate, in particolare sui dialoghi e riguardo all'eliminazione di dettagli che, dopo tutto, non sono funzionali alla storia, e riguardo anche alla possibilità di ripensare tutta la struttura del racconto. Nel seguito, faccio qualche esempio.

1) "pensa la ragazza bruna dalla coda di cavallo"
perché non semplificare con un semplice, diretto "pensa Alina"? così, nel seguito, eviti anche di dover "spiegare" che si tratta di Alina: "La bionda e fragile Tina... la studiosa Alina dai capelli neri raccolti a coda di cavallo." tra l'altro che Tina è bionda lo dici prima e che è fragile si dovrebbe capire da come approccia i dialoghi all'inizio del racconto

2) E' così cruciale sapere che Tina è bionda, o che Jeanne ha il caschetto castano? non mi è sembrato siano caratteristiche dei personaggi funzionali alla storia. Eliminare questi dettagli non funzionali ti permetterebbe di semplificare rendendo la lettura più scorrevole. Ad esempio:

"La bionda Tina sussurra timida alla ragazza accanto a lei: - Credi che la manderanno a Nemesi IV?
Jeanne, impeccabile nel suo caschetto castano, risponde con voce sottile: - Ci proveranno. Hai sentito anche tu come ha sistemato quella vecchia arpia della Castorp, oggi a lezione.
- E sei d’accordo con lei? – le domanda Tina."

potrebbe tranquillamente tradursi in qualcosa tipo:

"Tina si avvicina a Jane. - Credi che la manderanno a Nemesi IV? - le sussurra timida.
- Ci proveranno. Hai sentito anche tu come ha sistemato quella vecchia arpia della Castorp, oggi a lezione. - risponde Jeanne.
- E sei d’accordo con lei?"

3) Alcuni dialoghi sembrano un po' artificiali, dovuto al fatto che, per come è strutturata la storia, sei costretta a "spiegare":

"Abbassando la voce, Tina chiede a Jeanne: - E il resto che ha detto alla Castorp, lo condividi?
Jeanne le risponde calma: - Riguardo alla definizione dell’umanità come razza di assassini? Certo. Pensa alle tue escursioni nei dintorni. Hai forse ancora qualche creatura del bosco e del lago tipiche di Helvetica III?"

ecco, la frase "Riguardo alla definizione dell’umanità come razza di assassini?" sa di artificio; se Tina e Jeanne hanno entrambi assistito al confronto tra la Castrop e la protagonista, nella realtà il dialogo sarebbe più simile a una cosa tipo:

"Abbassando la voce, Tina chiede a Jeanne: - E il resto che ha detto lo condividi?
Jeanne le risponde calma: - Certo. Pensa alle tue escursioni nei dintorni. Hai forse ancora qualche creatura del bosco e del lago tipiche di Helvetica III?"

chiaramente, vista la struttura del racconto, non te la puoi cavare così e sei costretta a fornire spiegazioni nei dialoghi che li rendono forzati.
Un altro esempio è il seguente:

"Jeanne, vedendo le cugine sul punto di disperarsi temendo di veder irrompere la direttrice, rimette a posto Hermine: - Pensiamo piuttosto che questo razzo è accanto ai monumenti allo Spirito Pioneristico della Galassia.
Hermine, con voce sommessa, le risponde: - Sì, li vedo. Un mini razzo e la scultura di una barca, tutti simboli di viaggi avventurosi andati a lieto fine. Temo non per la nostra cara Myrtha Stern."

ecco, la frase "Un mini razzo e la scultura di una barca" molto probabilmente in un dialogo reale non ci sarebbe. Valgono le stesse cose dette sopra.

4) Di tanto in tanto, troppi aggettivi. Ad esempio:

"Jeanne le indica il quartiere degli artisti dalle basse case bianche e lo stesso collegio dalle bianche torri, uno stile architettonico imitato anche negli edifici governativi di Nova Ellas."

e in particolare: "dalle BASSE case BIANCHE e lo stesso collegio dalle BIANCHE torri"

oltretutto qui vuoi fare intendere che si tratta di un'architettura ispirata a quelle aliene e "bianco" mi sa poco di alieno. Magari "lattescente" sa più di alieno?

5) Altre evidenze che la struttura probabilmente deve essere ripensata:

"E faremmo meglio a sbrigarci a salutarla se non vogliamo finire su quel razzo anche noi."

non si capisce, il lettore si blocca... lo capirà solo dopo che sono intimorite da probabili ritorsioni da parte della direttrice.

Spero che i miei commenti possano esserti utili. Ripeto, il mondo dietro il racconto è interessante, vale la pena ripensarne la struttura per avere una lettura più scorrevole e la piena comprensione della vicenda.

Ciao

alexandra.fischer
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Re: La sospensione Franco Brambilla Edition

Messaggio#8 » domenica 15 ottobre 2017, 11:08

Ciao Massimo, grazie del commento. Farò come dici riguardo alle parti forzate (renderò più spontanei i dialoghi e farò attenzione alle descrizioni di troppo). Sono contenta che la storia nel suo complesso ti sia piaciuta.

alexandra.fischer
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Re: La sospensione Franco Brambilla Edition

Messaggio#9 » domenica 15 ottobre 2017, 15:53

Ecco la versione modificata del racconto in base alle indicazioni ricevute finora. Nel caso in cui permanessero errori, ci lavorerò ancora su.

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Massimo Tivoli
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Re: La sospensione Franco Brambilla Edition

Messaggio#10 » giovedì 2 novembre 2017, 10:13

Ciao Alexandra,
questa nuova versione della storia la preferisco. Per quanto mi riguarda, adesso scorre e si capiscono i vari retroscena della vicenda. Complimenti!

RICHIEDO L'AMMISSIONE ALLA VETRINA

alexandra.fischer
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Re: La sospensione Franco Brambilla Edition

Messaggio#11 » domenica 5 novembre 2017, 18:07

Ciao Massimo, grazie. Sei stato davvero gentilissimo. Sono contenta che la nuova versione della storia ti sia piaciuta.

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SalvatoreStefanelli
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Re: La sospensione Franco Brambilla Edition

Messaggio#12 » sabato 11 novembre 2017, 16:18

Ciao Alexandra. Ho letto il racconto adesso, dopo tutte le modifiche che altri ti hanno suggerito, e lo trovo ostico. Mi racconti ma io non entro appieno nel mondo che hai creato, mi sento come davanti a uno schermo a guardare qualcosa che non mi appassiona ed è un vero peccato visto i tanti punti potenzialmente interessanti che hai inserito. Ancora adesso il commento di MTHS mi sembra azzeccato. Io ti consiglierei di usare un tempo al passato perché, a mio parere, limiterebbe la sensazione del tipo "qualcuno ti legge una cronaca di giornale". Altra cosa che non mi ha convinto e il continuo spiegare le azioni, per esempio, tutti quei Tina sussurra, Tina domanda, Tina chiede... che si leggono all'inizio, già il fatto di andare a capo e non inserire altri personaggi in un dialogo fa capire che sono sempre i due a dialogare e se la frase termina con un "?" è chiaro che sia una domanda. Insomma, tanto potenziale ma non sfruttato a dovere. Scusami ma non me la sento di chiedere la grazia, non ancora.

alexandra.fischer
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Re: La sospensione Franco Brambilla Edition

Messaggio#13 » martedì 21 novembre 2017, 16:13

Ciao Salvatore, terrò conto dei tuoi consigli e modificherò il racconto di conseguenza. Grazie del commento. Mi dispiace che ti sia parso ostico e di lettura difficoltosa.

alexandra.fischer
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Re: La sospensione Franco Brambilla Edition

Messaggio#14 » sabato 25 novembre 2017, 19:45

Ecco la nuova versione del racconto modificata tenuto conto dei pareri ricevuti finora. Sono disposta a lavorarci ancora su.

Gualtiero Bianchi
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Re: La sospensione Franco Brambilla Edition

Messaggio#15 » domenica 10 dicembre 2017, 19:38

Ciao Alexandra,
ho letto più e più volte il tuo racconto e i precedenti commenti per capire cosa non funzionasse.
Il messaggio c'è, l'ambientazione anche (anzi, sinceri complimenti sotto questo profilo), ma...
Secondo me il punto è semplicemente che in questo racconto c'è troppo ma succede troppo poco.
Come ti è stato detto nel primo commento, la vicenda è statica, sostanzialmente un'istantanea, e tutto il racconto si intreccia su dialoghi, ricordi, e il parallelo con la direttrice, l'antagonista principale in quanto espressione dell'ideologia "colonialista" al potere.
Il problema è che davvero a parte la prima parte, in cui la dinamica delle riflessioni tra le compagne funziona, e la conclusione in cui le amiche che si recano a porgere l'estremo saluto, tutto il resto è superfluo, non aggiunge nulla.
Ti faccio un esempio: la direttrice.
La figura della direttrice, se la studi a fondo, è totalmente superflua così come l'hai delineata.
E' evidente sin dall'inizio che la sospensione è dovuta ad una grave violazione concernente il pensiero di Myrtha rispetto ai regolamenti. La contrapposizione è già chiara, satura: il continuare ad insistere sulla necessità di dover espellere la ragazza non aggiunge nulla.
Ma anche i riferimenti alla zia di Myrtha e al fratello avvocato, a mio parere non aggiungono davvero niente e anzi disturbano la lettura generando sovraccarico informativo e ridondanza.
Se vogliamo anche la descrizione delle amiche, come ti è già stato sottolineato un po' ripetitiva (ti concentri sempre sui capelli per tratteggiare i personaggi), rimane lì a mo' di trait d'union ma risulta stucchevole.
Secondo me questo racconto avrebbe bisogno di staccarsi dalle immagini, dalle descrizioni dell'universo che hai abilmente costruito (e che cerchi gelosamente di custodire, come è giusto che sia), per andare alla ricerca di contenuti che paiono francamente latitare.
Perdonami se sono stato troppo severo, ma questo è quanto penso.

alexandra.fischer
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Re: La sospensione Franco Brambilla Edition

Messaggio#16 » lunedì 11 dicembre 2017, 17:02

Ciao Gualtiero, grazie del commento. Ma no, quale severità. Hai ragione nel dire che in effetti dovrei riscrivere il racconto dimenticando che è nato dalla descrizione di un'illustrazione (quindi è statico per forza...certo, però dovrò differenziare ugualmente i personaggi. Non sarà facile ma ci proverò, del resto intendo assolutamente migliorarmi nella scrittura (provare nuovi stili, nuove tecniche).

alexandra.fischer
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Re: La sospensione Franco Brambilla Edition

Messaggio#17 » mercoledì 13 dicembre 2017, 21:08

Ecco la versione modificata del racconto in base ai consigli ricevuti finora. Sono disposta a lavorarci su nel caso in cui rimanessero difetti.

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roberto.masini
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Re: La sospensione Franco Brambilla Edition

Messaggio#18 » sabato 16 dicembre 2017, 11:27

Ciao, Alexandra.
Purtroppo non ho seguito le tue varie versioni che hanno preso in considerazione le critiche letterarie. Credo però che il difetto si sia solo attenuato: succede troppo poco. Non ne faccio una questione di tempi verbali o di descrizioni di capi di abbigliamento che non ho trovato così ininfluenti. E' proprio la domanda:"Per quale motivo è stata sospesa Myrtha?" che non viene sviluppata ma solo accennata e neppure dalla protagonista della vicenda. Lo deduciamo da quelle che dicono le sue amiche che sembra particolarmente importante come l'opposizione tra alieni e umani. Un incipit interessante per un lungo racconto. Ma forse il difetto è relativo al fatto, come tu hai affermato, che il racconto prende spunto da una illustrazione. Allora forse il contest aveva un tema che non conosco a cui fa riferimento questa statica trama.
Non conoscendo tutte le vicissitudini precedenti del racconto, io accennerei ancora di più alla contrapposizione tra Myrtha e il corpo docente. Mi allineo alle dichiarazioni degli altri circa l'ottima ambientazione fantascientifica.

alexandra.fischer
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Re: La sospensione Franco Brambilla Edition

Messaggio#19 » sabato 16 dicembre 2017, 21:13

Ciao Roberto, grazie del commento. Seguirò il tuo consiglio e rimetterò mano al racconto per vedere che piega prenderà la storia. Grazie infinite dei complimenti riguardo all'ambientazione fantascientifica.

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Il Dottore
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Re: La sospensione Franco Brambilla Edition

Messaggio#20 » sabato 10 marzo 2018, 23:05

Ciao, Alexandra.

Il racconto è fermo dal 18 dicembre.
Lo archiviamo?
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

alexandra.fischer
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Re: La sospensione Franco Brambilla Edition

Messaggio#21 » domenica 11 marzo 2018, 17:48

Ciao Dottore, sì, va bene.

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antico
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Re: La sospensione Franco Brambilla Edition

Messaggio#22 » domenica 22 aprile 2018, 11:38

Procedo ad archiviare il racconto.

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