Senza più polvere

Lunedì 20 marzo 2017 dalle 21 all'una!
Avatar utente
willy
Messaggi: 190

Senza più polvere

Messaggio#1 » lunedì 20 marzo 2017, 22:44

«Mamma, perché la fila non si muove? Sono stanca.»
La voce di Dian sfuma lamentosa.
«Ci siamo quasi, potrai bere quanto vuoi quando arriveremo.» Un passo alla volta ci avviciniamo alla nave cisterna atterrata poche ore prima. Anche il più debole alito di vento alza una polvere sottile che si insinua ovunque. Ai lati del sentiero resistono pochi ciuffi d'erba stentati. Siamo in coda da parecchio e comincio a non poterne più, come mia figlia.
Ma la cosa che mi dà più fastidio è il rumore che attraversa la siepe quando passiamo all'altezza dell'enorme cupola del guardiano maggiore.
Ci sono continui "splash" e gridolini di piacere e non posso fare a meno di immaginare i figli di quel pancione sguazzare in piscina, la loro pelle lucida, i rivoli che scivolano dai capelli e corrono lungo la schiena. Pensare alla loro testa sott'acqua, immaginare di essere io a potermi immergere, mi procura un dolore quasi fisico che mi fa contrarre il basso ventre.
Alzo gli occhi sul quel cielo quasi viola che ci asseta da anni. Il cielo di un pianeta nuovo.
Un pianeta che ci hanno imposto, l'esilio per le idee rivoluzionarie di mio marito.
Penso a lui, a tutte le cupole che ha dovuto costruire e che ancora sta costruendo, e mi tornano in mente le piramidi.
Mi rivedo sui banchi di scuola a studiare l'Egitto e i faraoni che affamavano il popolo.
Quando lo abbiamo fatto un passo indietro così lungo?
Come mai nessuno si lamenta? Perché rimaniamo in coda ogni settimana per ore con le nostre taniche, mentre c'è chi riempie una piscina con ettolitri di preziosa acqua? Perché non saltiamo sopra la nave cisterna e ci facciamo riportare indietro?
I fucili laser ben stretti nelle mani dei guardiani, quando arriviamo davanti alla grande astronave, mi danno tutte le risposte.
«Mamma... » Dian mi strattona il braccio e mi riprendo. Guardo i suoi capelli, i riccioli hanno raccolto la polvere lungo la strada e il cuore mi fa un battito strano, quasi sordo. Tendo la mia tanica.
Un'idea mi sfiora, un lampo. Stanotte. Sì, stanotte.

Indossiamo una leggera veste che l'aria fa danzare a ogni passo. Ci siamo quasi, un punto della siepe è meno spesso e mi apro un varco con mani ansiose.
Quando riprendo la piccola mano di Dian sento il suo fremito. Siamo creature che si muovono silenziose nella notte.
La superficie manda riflessi che mi ipnotizzano. Avanzo piano, determinata.
Appoggio un dito sulle sue labbra di mia figlia.
«Ssshh!» Poi mi immergo con lei, mi lascio abbracciare dall'acqua con un brivido che mi sfiora ogni centimetro di pelle. Nuotiamo testa sotto per un buon tratto. Quando la sua testa spunta fuori i suoi capelli lucidi brillano nella notte, senza più polvere.
Ascolto il lento sciabordio intorno a noi.
«Mamma... » La guardo. Gli occhi mandano bagliori di allegria che non vedevo da tanto.
Le vesti ci stanno attaccate come una seconda pelle. Ci abbracciamo.

È probabile che nessuno si accorga di niente, ma comunque vada, che possono farci?
Potrebbero sempre decidere di mandarci in esilio.



Avatar utente
antico
Messaggi: 7217

Re: Senza più polvere

Messaggio#2 » lunedì 20 marzo 2017, 23:09

Molto bene, Vilma! Caratteri ok, tempo anche! Divertiti in questa Vietti Edition!

Avatar utente
Linda De Santi
Messaggi: 497

Re: Senza più polvere

Messaggio#3 » domenica 26 marzo 2017, 11:21

Ciao Vilma! Del tuo racconto mi piacciono l’ambientazione affascinante e la tua tecnica di scrittura, molto scorrevole e piacevole.
Ci sono però alcune cose che non mi hanno convinto. A quanto capisco, le cupole sono un’idea rivoluzionaria del marito della protagonista, ma se è lui che le costruisce, perché lei e la figlia dovrebbero esserne escluse? Oppure, diversamente, il marito è costretto a costruire cupole e le idee rivoluzionarie che aveva sono altre, ma in questo caso credo che andrebbe chiarito meglio questo punto.
L’entrata attraverso la siepe forse è un po’ debole: come mai la protagonista sapeva che c’era un punto meno spesso? Se la sorveglianza è così bassa (tanto che è probabile che nessuno si accorga di niente), perché anche gli altri esiliati non entrano nella piscina?
Mi lascia dei dubbi anche il pensiero della protagonista nel finale: alla fine del paragrafo precedente vede i fucili laser dei guardiani (cosa che almeno a me ha fatto presupporre il fatto che questi, all’occorrenza, non esiterebbero a uccidere), ma poi alla fine pensa che la cosa peggiore che può capitare è di essere mandati in esilio.
Insomma, un racconto con una buona idea, una bella ambientazione e una narrazione ben gestita, ma che secondo me ha bisogno di approfondire alcuni passaggi. Spero di esserti stata utile in qualche modo. Alla prossima! :)

Zebratigrata
Messaggi: 308

Re: Senza più polvere

Messaggio#4 » domenica 26 marzo 2017, 15:22

Il racconto è in tema, ma la situazione mi sembra decisamente poco credibile e questo fatto rovina la lettura; in un contesto del genere non ha senso che non ci siano guardie, barriere, telecamere o simili se l’acqua è un bene così prezioso e viene negato alla maggior parte della popolazione: la gente andrebbe a rubarla ogni sera. Per di più la fila per l’acqua passa di fianco alla piscina di uno dei privilegiati… Sembra la ricetta perfetta per una rivolta violenta, io licenzierei seduta stante chiunque si occupi di organizzare la distribuzione dell’acqua fossi il panzone summenzionato. Infine, l’accenno all’esilio non è chiaro: è meglio se li esiliano? Vanno in un posto migliore? E allora perché non ci vanno volontariamente e non commettono infrazioni a tutto spiano pur di farsi mandare via? Cosa li trattiene lì? Quell’ultima frase scatena un sacco di domande a cui non puoi dare risposta nel breve spazio del racconto. Meglio chiudere con “Ci abbracciamo.” a mio avviso.

In generale è scritto bene ma secondo me non dovresti esitare a creare le immagini che vuoi tu, togliendo tutti i ‘quasi’ e i giri di parole che sanno di 'timidezza': il cielo quasi viola è un cielo viola, il battito quasi sordo è un battito sordo, il dolore non è quasi fisico, è fisico. E arrivati alla siepe ci sono, senza ‘quasi’. Sono lì, devono entrare. “...immaginare di essere io a potermi immergere…” è meno scorrevole e blocca il lettore, facendolo uscire dal racconto, più di “immaginare di immergermi” o “immaginare di essere al loro posto” o comunque qualcosa che abbia meno di quattro verbi, qualcosa di più diretto. Secondo me tutto diventa più vivido ed efficace così.

Zebratigrata
Messaggi: 308

Re: Senza più polvere

Messaggio#5 » domenica 26 marzo 2017, 18:58

Sono fusa, ho ricollegato ora la battuta finale dell'esilio: loro sono già in esilio. La parola 'esilio' mi confonde un po': da una parte viene usata per indicare, per esempio, la pemranenza forzata a Sant'Elena di Napoleone. Ma in realtà il significato più comune della parola è 'allontanamento' da un posto, dalla patria. Dunque fatico a vederlo come sinonimo di imprigionamento. Se il tuo pianeta è una sorta di colonia penale secondo me meglio evitare la parola 'esilio'. Comunque le due righe finali secondo me sono dannose lo stesso la risposta alla domanda posta dalla protagonista è: torturare e uccidere lei, la figlia, il marito e tutte le altre persone a loro care. Insomma, c'è qualcosa di peggio dell'esilio.

Avatar utente
willy
Messaggi: 190

Re: Senza più polvere

Messaggio#6 » martedì 28 marzo 2017, 0:24

Grazie a Linda e Zebra per essere passate. In effetti la fantascienza è un terreno che ho frequentato poco, quindi mi muovo con meno dimestichezza del solito. Voglio dire, avevo le idee chiare: la famiglia viene mandata via da una Terra tecnologicamente molto "avanti" per le idee rivoluzionarie del marito (in tremila caratteri non chiedetemi se era di sinistra) e finisce in questo pianeta da costruire (le cupole concedetemele, vi prego...)
Sulla vigilanza in genere sono stata un po' soft, eh? Sono abituata ai nostri agenti ai posti di blocco che hanno il mitra ma non lo usano... Grazie per i preziosi suggerimenti (la ripetizione di quasi, ma quante volte l'ho scritto?) e per la frase con tre parole e quattro verbi, quasi cinque ;)

Avatar utente
Polly Russell
Messaggi: 812

Re: Senza più polvere

Messaggio#7 » martedì 28 marzo 2017, 12:10

Ciao! Avrei evitato il bagno in piscina. Davvero inverosimile che riescano ad entrare in una delle cupole, che immagino esisteranno per concedere, a chi vi dimora, aria fresca e magari più respirabile. Saranno, come minimo sigillate, e loro entrano scavalcando una siepe? Non sono cupole, sono gazebo! :)
Per il resto, ottima ambientazione, una bella fantascienza, tendente al distopico, come piace a me.
Polly

Avatar utente
willy
Messaggi: 190

Re: Senza più polvere

Messaggio#8 » martedì 28 marzo 2017, 16:17

Grazie Polly, bella fantascienza è più di quanto sperassi. Per le perplessità: in realtà non si parla di temperatura nel racconto, la mancanza d'acqua non è un presupposto indispensabile alla calura eccessiva. La mia fantasia mi ha fatto pensare a un giardino oltre la siepe, dove si trova la piscina esterna, quindi, dalla cupola del guardiano maggiore. Lo so, troppi particolari restati nella mia testa... ;)

Avatar utente
Polly Russell
Messaggi: 812

Re: Senza più polvere

Messaggio#9 » martedì 28 marzo 2017, 17:18

È solo la parola "cupole" che trae in inganno. Soprattutto perché paiono necessarie. Quella del guardiano, tutte quelle che il marito è, immagino, costretto a costruire. Quindi pendo a qualcosa di essenziale, e per esserli, il minimo è che diano refrigerio. ;)
Polly

Avatar utente
lordmax
Messaggi: 311

Re: Senza più polvere

Messaggio#10 » mercoledì 29 marzo 2017, 12:41

La storia è bella, mi piace molto l'inizio, crei un mondo e una società benissimo, definita e terribile.
La seconda parte però perde di mordente, va tutto bene, il climax che hai creato con la prima parte non viene fatto esplodere ma implodere nella riuscita senza difficoltà dell'azione sovversiva.
Avrei voluto vedere un qualche problema, disastro, casino, almeno un allarme collegato con la piscina o un cane legato alla catena e da ammansire per passare.
Mi manca in sostanza un avversario da affrontare e sconfiggere per raggiungere il premio.
Non mi dilungo oltre perché vedo che gli altri hanno già detto tutto.

diego.ducoli
Messaggi: 265

Re: Senza più polvere

Messaggio#11 » giovedì 30 marzo 2017, 23:27

Ciao Vilma
Metti insieme un'ambientazione molto interessante, che potrebbe essere utilizzata per qualcosa di più lungo, ma sul finale deludi un po' le aspettative.
Benché la scena finale sia molto poetica, il tutto risulta troppo “facile” non una guardia, non una videocamera.
In soldoni il brano non mi è dispiaciuto, da rivedere un po'.

Avatar utente
antico
Messaggi: 7217

Re: Senza più polvere

Messaggio#12 » sabato 1 aprile 2017, 16:00

Non mi ricordo altri tuoi racconti di fantascienza e questo mi porta a pensare che per te sia un genere non propriamente conosciuto. Qui ti ci sei voluta cimentare e hai fatto bene perché è giusto tentare nuove strade, chissà mai che non si scopra qualcosa di nuovo di se stessi. Ci sono alcuni refusi e forme non precise, cosa che da te non sono abituato ad aspettarmi, questo incide parecchio nella lettura. Sulla storia del guardiano capo non discuto, i guardiani sembrano essere gli unici a detenere il potere in questa colonia però è vero che l'accesso alla piscina è davvero troppo facile, mi sarei aspettato degli ostacoli o quanto meno dei guardiani da eludere. Sai dov'è il problema principale? Che non sono riuscito a entrare in sintonia con la tua storia, non si riesce a empatizzare con la protagonista e la stessa non affronta prove, ma da un suo pensiero consegue immediata soddisfazione e questo non va bene. Avresti dovuto immergerti da subito nell'azione e fare uscire il contesto attraverso essa in modo da non bruciarti troppo facilmente più della metà dei caratteri che ti sarebbero serviti per acchiappare meglio il lettore. Pollice ni al pelo per me, questa volta.

Torna a “97° Edizione -Vietti Edition - la Settima della Quinta Era”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti