Apocaliptogenesi

Lunedì 20 marzo 2017 dalle 21 all'una!
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raffaele.marra
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Apocaliptogenesi

Messaggio#1 » martedì 21 marzo 2017, 0:42

Apocaliptogenesi
di Raffaele Marra


In principio era l’acqua. E l’acqua era vita.
La vita popolò la Terra con innumerevoli specie, sulle quali ebbe il dominio assoluto l’Uomo. Egli conobbe la disciplina della pietra e del ferro, inventò la legge, la guerra, la città, praticò l’arte, la poesia, la filosofia, il calcolo, l’astronomia e, talvolta, l’amore.
E l’Uomo plasmò la Terra a suo piacimento, riempiendola di infiniti artifizi, mutandone per sempre l’aspetto, il colore, l’odore, la temperatura. Venne così l’era della velocità, dell’acciaio, dei lampi di magnesio, dei tubi catodici, dei vapori, dei fumi, delle catene di montaggio, delle luci al neon, degli asfalti oleosi, dei centri commerciali, dei siliconi. Anni di pirotecnia, di microscopia, di psichedelia, di telefonia, di robotica, elettromagnetismo, consumismo, cosmetica, finanza e frenesia.
In quel tempo l’Uomo disimparò a vivere, rinunciando per sempre alla primordiale autenticità, rinnegando la sua stessa natura. E così egli non riconobbe più il fratello, ridusse i suoi simili alla schiavitù, al rango di animali. I popoli si divisero, si innalzarono i muri. Creature innocenti furono costrette a vagabondare di città in città senza asilo né calore, donne senza colpa furono uccise dai loro stessi mariti, bambini indifesi furono abbandonati o seviziati senza pudore. La gente continuò a rinchiudersi nelle proprie case, sedotta dall’illusione di un mondo virtuale, inebetita dalle menzogne di pochi, diabolici, governanti.
Così venne il giorno in cui, dal cielo, giunsero i Quattro Cavalieri, e l’Apocalisse ebbe compimento.
I quattro meteoriti colpirono il pianeta, uno dopo l’altro, nel giro di seicentosessantasei giorni, violandone per sempre forma e orbita. Quella che era stata un tempo la culla della vita vagò per decenni lungo un nuovo cammino, cristallizzata in un gelo astrale che cancellò ogni palpito e ogni Storia.
Infine venne il tempo dell’impatto, quando quel che restava della Terra fu catturato dalla gravità di un corpo mai conosciuto. Fu così che i due pianeti si fusero in un’unica, meravigliosa esplosione. E la Terra donò al suo improbabile amante la più preziosa delle sostanze. Tra i miliardi di frammenti che presero a danzare in un vortice ordinato e armonico, il più grande di questi recuperò un prezioso, infallibile equilibrio attorno alla sua stella, finalmente ricco di ciò che, dall’origine del Mondo, era sempre mancato nella sua essenza brulla: l’acqua.
Trascorsero molte ere da quell’evento, scandite dalla pazienza di innumerevoli rotazioni e rivoluzioni, nel silenzio di un cosmo diviso tra il ricordo di quello che era stato e l’attesa di un nuovo inizio. Poi, quando l’acqua giunta dalla Terra iniziò finalmente a muoversi, l’Universo, per la seconda volta nella sua lunghissima storia, conobbe la vita.



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antico
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Re: Apocaliptogenesi

Messaggio#2 » martedì 21 marzo 2017, 0:44

Ed ecco Raffaele! Tutto ol con i parametri, divertiti in questa Vietti Edition!

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DandElion
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Re: Apocaliptogenesi

Messaggio#3 » martedì 21 marzo 2017, 21:38

Bellissimo esercizio manierista di altissimo livello, però - stavolta- non sento alcun sentimento. Leggo e rileggo, ma non provo niente.

Ed è un peccato- un peccato vero!!- perché il tuo lessico è veramente molto bello e la scelta che compi dei termini è davvero estremamente affascinante, ma tutto questo cesellare soffoca l'idea (ottima) che hai avuto di una seconda rinascita solo grazie all'unica cosa che porta vita (almeno agli organismi a base carbonio) sulla Terra.

Il concetto che un possibile impatto non generi esplosioni sterili, ma nuovo vita è verosimile ed intrigante.

5° posto per te, nella mia classifica, sorry.
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

Fernando Nappo
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Re: Apocaliptogenesi

Messaggio#4 » martedì 21 marzo 2017, 22:06

Ciao Raffaele,
l'idea di base è buona, il tema è centrato - l'acqua è vita - ma in questo caso trovo il racconto inferiore al tuo solito, elevato standard. Non tanto riguardo alla scrittura, al linguaggio, anzi, ma piuttosto riguardo allo svolgimento della storia. Praticamente il racconto è un lungo elenco di eventi: da qui a lì, da su a giù, da questo a quello... Metà racconto va dalla genesi all'apocalisse, il seguito è un elenco di eventi che vanno dalla fine del mondo alla rinascita. Però scritto come fosse un breve articolo per una rivista scientifica, non con lo scopo di raccontare, ma per elencare fatti, informare.
Il titolo però è una figata.

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raffaele.marra
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Re: Apocaliptogenesi

Messaggio#5 » martedì 21 marzo 2017, 23:32

Ciao e grazie per i commenti. Capisco le vostre perplessità sul mio testo, ma questa volta ho voluto cambiare un po' le cose, tentare una strada nuova, fare una sorta di esperimento.
Ovviamente sottolineate il fatto che il testo risenta di una certa "freddezza", probabilmente dovuta alla mancanza di uno o più protagonisti ben individuabili. Qui protagonista è la Terra, anzi qualcosa di ancora più grande, e ovviamente al racconto non avrebbe affatto giovato la presenza diretta di uno tra i tanti individui accomunati dallo stesso terribile destino. Ho voluto osare un po', scrivere qualcosa che per me è sperimentale, cimentarmi in temi e stili completamente nuovi per me e questa, indipendentemente dall'esito del contest mensile, è una delle prerogative di Minuti Contati. Questo tipo di sperimentazione, naturalmente, è possibile solo in testi brevi come questo, che rappresentano appunto preziose occasioni per giocare la carta della novità e cercare di crescere e arricchirsi sempre più. Nel peggiore dei casi, resterà un breve esperimento non riuscito, cui corrisponderà, sempre nel peggiore dei casi, il costo di un minuto del prezioso tempo del lettore, sprecato inutilmente.

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Andrea Partiti
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Re: Apocaliptogenesi

Messaggio#6 » venerdì 24 marzo 2017, 13:36

Ciao,

la freddezza c'è, ma non mi disturba per il tipo di racconto che hai scelto.
Mi piacciono moltissimo i racconti "a elenchi", dove ogni frase è un elenco sempre più lungo di azioni, oggetti, dettagli, più o meno scollegati per creare un'atmosfera. Sono racconti rari perché sono difficili da scrivere e forse non hanno un grande pubblico di estimatori.
Un racconto di questo genere è quel che mi prometti nel secondo, terzo e un po' nel quarto paragrafo. E' tutto perfetto fino a lì e vorrei solo che continuassi a raccontarci lo sviluppo del pianeta in quella maniera, ma prendi una direzione diversa e torni a una narrazione "normale" spezzando l'atmosfera.
Penso che questo cambiamento improvviso nello stile sia quel che stride nel racconto, distraendo anche dalla circolarità dell'acqua da cui inizi e finisci che dovrebbe essere centrale ma in qualche modo sembra molto in disparte e nascosta dai movimento cosmici. Scompare e ricompare solo per il finale.

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willy
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Re: Apocaliptogenesi

Messaggio#7 » lunedì 27 marzo 2017, 21:05

Ciao Raffaele,
nonostante tu l'abbia inserita a più riprese nel racconto, l'acqua non sembra essere presente in modo efficace, non pervade la storia come mi sarei aspettata. Come al solito la tua scrittura è molto buona, ricca di termini perfettamente adeguati al tipo di narrazione e con qualche bello spunto di riflessione. Un po' di fastidio me lo hanno dato forse gli elenchi, troppo lunghi. È obiettivamente un racconto scritto bene che però non mi ha coinvolto più di tanto. Sarà che quando uno si fa conoscere crea delle aspettative piuttosto alte...
Alla prossima!

Kuranes
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Re: Apocaliptogenesi

Messaggio#8 » martedì 28 marzo 2017, 15:19

La cosa che mi è piaciuta più di tutte è l'implicita assunzione alla base del racconto di un Universo vuoto. "Per la seconda volta nella sua lunghissima storia" colpisce molto, o almeno ha colpito molto me, perché nei paesaggi fantascientifici dove si allarga lo sguardo a tutto l'Universo in qualche modo si assume il contrario... Per il resto mi accodo ai commenti di cui sopra, la parabola circolare funziona e lo stile elencativo non mi dispiace, però manca qualcosa che permetta al racconto di coinvolgere il lettore.

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raffaele.marra
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Re: Apocaliptogenesi

Messaggio#9 » martedì 28 marzo 2017, 15:33

Ciao Kuranes e grazie per il commento. Così come ringrazio tutti gli altri con i quali mi scuso per non aver trovato il tempo di rispondere prima di oggi. Vedo che siete un po' tutti d'accordo sul fatto che in questo mio racconto manchi "qualcosa" che lo renda più coinvolgente, emozionante, ecc. Più che "qualcosa", direi, manca "qualcuno". Non posso far altro che ripetere un mio precedente commento: si tratta di un racconto che riconosco essere diverso dal solito proprio perché non ha un protagonista né umano né tantomeno sub- o super-umano. E' la narrazione di qualcosa che fu, è e sarà, racchiusa in tremila caratteri (anche meno), riconosco di aver azzardato un tantino (!!!). Il tono un po' "freddo", quasi spassionato che assume la narrazione è dovuto a questa mancanza di fattore umano (se non nelle accezioni negative elencate a qualche parte durante il testo) ma, credo, anche all'intento di mantenere un equilibrio tra la citazione di uno stile biblico (anche la Genesi, in fondo, non è molto emozionante, e Dio mi perdoni per questo eccesso di critica) e la narrazione asettica e a volte cinica di un documentario scientifico. Sarebbe interessante capire, grazie ai vostri consigli, come potrei rendere più emozionante il testo senza rinunciare alla storia che ho scelto di narrare.

Kuranes
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Re: Apocaliptogenesi

Messaggio#10 » martedì 28 marzo 2017, 17:53

Be' diciamo che un protagonista, o un filo conduttore che vada al di là degli eventi messi in fila, ti serve. Più che mancare un protagonista umano manca un protagonista in assoluto: la Terra c'è, ma niente la qualifica come tale nel corso della narrazione se non l'essere lo spazio in cui avvengono "le cose". Un'idea a caso potrebbe essere individuare nell'acqua non solo l'elemento che fa da cornice ma anche il "minimo comune denominatore" che attraversa la narrazione e si ripresenta nelle varie vicende che vive il pianeta.

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marco.roncaccia
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Re: Apocaliptogenesi

Messaggio#11 » giovedì 30 marzo 2017, 20:13

Ciao Raffaele,
anche questa volta ti sei gettato anima e corpo nel cimentarti con una prova stilistica. Per l’occasione hai resuscitato addirittura il punto di vista onnisciente e. Tutto molto bello dal punto di vista lessicale ma, personalmente, rimpiango il Raffaele Marra che scriveva le vicende di miseri umanoidi con un problema da affrontare e un cambiamento da agire.

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antico
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Re: Apocaliptogenesi

Messaggio#12 » domenica 2 aprile 2017, 17:20

Un racconto sperimentale, questo è certo. Mi lascia però dubbioso, più che per la sperimentazione, per il contenuto. Di miliardi di anni di vita della Terra metti in risalto in special modo quei pochi millenni che hanno visto protagonista una delle tante specie che si sono alternate sulla sua superficie, l'uomo. Nel raccontare dell'uomo, poi, cadi sulla sua deriva quando, per fare un esempio, in Natura è naturale, prendiamo come esempio Il Re, il leone ;), l'uccisione dei piccoli alla conquista del nuovo branco. Poi, quando torno sul macro, l'incontro tra la Terra e un altro corpo vagante, porta allo stesso l'elemento acqua, come se il copyright WATER fosse di sua esclusiva proprietà. Insomma, da sistemare per renderlo davvero terracentrico e non umanocentrico. Per il momento (e credo sia la prima volta che mi capita con te da quando ci conosciamo, e sono ormai sinque/sei anni) il pollice è giù. :(

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