Un gioco pericoloso

Lunedì 20 marzo 2017 dalle 21 all'una!
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giancarmine trotta
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Un gioco pericoloso

Messaggio#1 » martedì 21 marzo 2017, 0:51

“Mo' che facimm?”
Nico lanciò sul divano di pelle il joystick della PS4. Giocavano da ore, vinceva sempre Lele U' moscerino e si era rotto i coglioni di vederlo esultare come quei calciatori sullo schermo.
U' latinlover rollava una canna con la solita aria da superiore. A lui importava solo fare i soldi e a quelle partite di merda avrebbe fatto pure a meno. Ma bisognava pure passare il tempo tra un lavoro e un altro.
“Vulite faticà o vulite fa' sempre e' criature?"
Le parole del loro capo furono per loro come un ammonimento. U' latinlover era l'unico maggiorenne ed era quello che teneva i rapporti con i fornitori.
Nico A' lumaca tolse le gambe dalla sedia e si avvicinò al tavolo dove ad attenderlo c'erano delle bustine di plastica trasparente e tanta marijuana. U' moscerino passò prima dal bagno: dal rumore degli schizzi sembrava non pisciasse da una vita, ma aveva bevuto solo troppa birra senza aver assaggiato manco un pezzo di pane.
Dopo il giro di canna e con il cervello appagato dalle molecole dell'infiorescenza in circolo, ripresero a imbustare in piccole quantità, certi che vendessero roba di prima scelta.
Le giornate passavano così, a contare rotoli di venti e cinquanta euro, a preparare le dosi e a giocare.

Solo che certi giochi erano pericolosi.

“Moscerì piglia e' carte”.
“Lumaco' amm' 'a fa ampress. Ho da fare”.
Lele sembrava nervoso. Non aveva voglia di giocare e guardava l'orologio, troppo spesso.
“Moscerì mischia che oggi faccio scopa cu' sette a denari”. Nico sfregò le mani dopo averle battute e guardò negli occhi il suo compare.
“Tre a te, tre a me”.
Poi sentirono la chiave entrare nella serratura, secca. Insieme a Ciccio U' latinlover c'era anche uno degli uomini che avevano visto entarre e uscire da S. Vittore, uno di quelli che il piombo lo aveva usato. E bene.
Moscerino abbassò lo sguardo e parve ancora più minuto di quanto già non fosse, mentre Nico raccolse le carte senza bisogno di sentirselo dire.
Ciccio avanzò con le mani nelle tasche, con lo stesso atteggiamento con cui rimorchiava le ragazze della scuola e quelle più mature nei pub. Poi parlò guardando l'amico dall'alto verso il basso.
“Moscerì dobbiamo fare un gioco”.
L'uomo rimase non lontano dalla porta, a guardare la scena e ascoltare U' latinlover, che continuò.
“Mi devi aiutare a trovare venti dosi d'erba, le ho perse”.
Lele annuì deglutendo a fatica. Avrebbe voluto un bicchiere d'acqua ma non si mosse dalla sua posizione. U' latinlover lo esortò a iniziare.
Guardò nei cassetti, nell'armadio, sotto al divano, dentro i cuscini. Niente.
I tre si misero comodi. Ogni tanto U' moscerino li guardava, ma sempre continuando a cercare.
Nel bagno, sotto al tappeto, tra la pasta e tra le bottiglie di liquore. E ancora vicino la playstation, dietro il termosifone, persine nelle sue tasche.
“Eh..” U' latinlover non disse altro. Acqua o fuoco, ora contava.
Moscerino cercò dietro il frigo e l'uomo si alzò.
"Acqua!"

Fu l'ultima parola che Lele sentì prima di morire.
Con venti dosi dentro le mutande.



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antico
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Re: Un gioco pericoloso

Messaggio#2 » martedì 21 marzo 2017, 0:52

Giancarmine, buonasera! E benvenuto in questa nuova edizione di Minuti Contati! Tutto ok con il tempo e i caratteri, buona Vietti Edition!

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DandElion
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Re: Un gioco pericoloso

Messaggio#3 » martedì 21 marzo 2017, 21:50

Il cliché dei cliché dei cliché..

Apologia di uno "spaccino"..
Tutti gli spacciatori hanno l'accento napoletano.
Tutti i giovani spacciatori non hanno nient'altro da fare nella vita che stare chiusi ad aspettare che i "clienti" piovano dal cielo.
L'erba fa male (infatti se la rubi muori).

Hai un modo interessante di costruire la narrazione e i periodi e sembra quasi di sentire l'afa che li attanaglia, sul divano su cui giocano: l'ho immaginato marrone.. L'odore della pelle sdrucita..

Il gioco dei soprannomi ben delinea la psiche dei personaggi....... Ma allora proprio per questo perchè uno che è "Lele U' moscerino" cioè il piccoletto e l'insignificante, palesemente un cacasotto si permette di tentare il colpo gobbo e quando viene tanato invece di smutandarsi COME FAREBBE QUALSIASI MISERRIMO si lascia ammazzare?

Non esistono pesci grandi così c***ioni da compiere un omicidio per 20 dosi d'erba essù, si' bono!
Gli avrebbe spezzato le gambe, gli avrebbe puntato la pistola alla tempia, facendolo seriamente cagare sotto!
Se tu gli avessi fatto spacciare roba seria avrei capito, se sparivano 3 kg di coca forse pure pure, ma sicuramente il gusto sadico di un capo gang è far sì che gli amici stessi ti mettano alle corde..
Chi si muove per 20 dosi d'erba? Chi si sporca le mani???

E poi 20 dosi d'erba confezionate singole nelle mutande serve un pannolone.. Della serie:"Hai una banana in tasca o sei molto felice di vedermi?"

Sesto ed ultimo posto per te.. provaci ancora Sam.
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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giancarmine trotta
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Re: Un gioco pericoloso

Messaggio#4 » mercoledì 22 marzo 2017, 8:57

"Ciccio t'nimm nu problema".
"Eh?" "Dicono che siamo nu cliché, na cosa già vista".
"Nu? Ahahh. È na strunzat Lumaco'!"
"Poi dicono che non s'accide pe' 20 dosi".
"Lumaco' nu simm diversi da l'at. Se gli sc'pezzavo e' gambe e se moscerino era nu cacasotto eravamo nu cliché, na cosa già vista".

DandElion i miei personaggi si sono ribellati!
Non cercavo un cliché ma un'ambientazione forte e in un dialetto ricostruibile (mi scusassero i napoletani ma ho fatto il possibile per avvicinarmi al loro parlato).
Non è assolutamente vero che tutti gli spacciatori hanno l'accento napoletano: se avessi narrato una storia di coraggio in Molise non significava che tutti i molisani sono coraggiosi.

Detto questo accetto e rilancio. Alla prossima farò tesoro di alcune tue osservazioni.

Fernando Nappo
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Re: Un gioco pericoloso

Messaggio#5 » mercoledì 22 marzo 2017, 22:30

Ciao Giancarmine,
non so se tu sia napoletano o meno, ma a me la parlata dialettale che hai usato suona credibile. Magari c'è qualche "oriundo" che può dare un parere più mirato del mio, al riguardo. Certo il tuo racconto soffre di un'ambientazione un po' stereotipata, per quanto ben resa. Non saprei dire se un boss possa uccidere per della semplice erba, ma credo che questo, più che dal valore della merce, dipenda da quanto il boss desideri far pagare l'affronto, anche per impartire una lezioni al resto degli accoliti. Quindi, a mio parere s'intende, questo è un aspetto che può tranquillamente starci.
Quello che a mi parere il punto più debole del racconto, in ottica contest di MC, è la pressocché totale assenza del tema, rintracciabile in un paio di semplice citazioni, ma non è al centro del racconto.

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giancarmine trotta
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Re: Un gioco pericoloso

Messaggio#6 » mercoledì 22 marzo 2017, 22:49

Ciao Fernando e grazie del commento.
Non sono napoletano e sono andato per assonanza e cercando in rete le parole più credibili. Anch'io credo che un napoletano di nascita possa trovare qua e là delle cose da sistemare. Magari mi sbaglio e sarebbe meglio.
Sul tema: come ho scritto prima su Facebook nel post di A. Vietti, ho cercato di dare un senso al punto esclamativo del tema. Acqua! è diventata quindi la parola del giochino acqua - fuoco che tutti abbiamo fatto da piccoli. Per non svelare il giochetto subito l'ho enfatizzata con la scena finale.
Mi fa piacere ti sia piaciuto e concludo con Ciccio U' latinlover che torna a commentare:
"Uagliò, u' tema n'gè. Statt buon!"

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DandElion
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Re: Un gioco pericoloso

Messaggio#7 » giovedì 23 marzo 2017, 21:52

Pensa che l'unica cosa che mi era piaciuta sul serio è proprio il giochino su acqua/fuocherello.. che però avrei forse enfatizzato con "fuoco" visto che lo ammazza- immagino- sparandogli..
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
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Andrea Partiti
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Re: Un gioco pericoloso

Messaggio#8 » venerdì 24 marzo 2017, 17:44

Non mi convince del tutto il racconto, purtroppo hai scelto un'ambientazione molto realistica, molto materiale, ma i personaggi si comportano in modo poco credibile. Reagisono eccessivamente senza un motivo apparente per il lettore.
Forse sostituendo l'erba con una droga più pesante funzionerebbe meglio. Più soldi coinvolti, moventi migliori, tutto alzato di un livello in quanto a gravità e pericolosità.
I ragazzotti napoletani che spacciano - da casa poi - non li uccidi per 20 dosi. Tra l'altro non userei "dosi" per la marijuana, anche quello è un gergo da droghe più pesanti. Al massimo parlerei direttamente di grammi, soprattutto se come suggerisci, si tratta di erba e non di fumo, che è un altro dettaglio poco credibile vista la bassa qualità di quel che vendono a cui alludi.
Il tema c'è, ma di straforo. Senza la battuta sul fuoco/acqua, il racconto funzionerebbe esattamente nello stesso modo, è un'aggiunta estetica per rientrare nei parametri, non ingranata nella storia.

(certi che vendessero > certi di vendere/stare vendendo)

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giancarmine trotta
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Re: Un gioco pericoloso

Messaggio#9 » venerdì 24 marzo 2017, 18:48

Ciao Andrea,
quello che volevo far passare era l'asimmetria di una certa criminalità: gioca alla play e uccide per niente. Gioca e ammazza. Però capisco le tue perplessità e quelle di DandElion riguardo la droga usata.
Grazie e alla prossima,
G.

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willy
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Re: Un gioco pericoloso

Messaggio#10 » martedì 28 marzo 2017, 0:02

Ciao Giancarmine, ho apprezzato le battute in dialetto, ti dirò che hanno reso molto "intimo" l'ambiente. Anche i personaggi sono ben caratterizzati non si fatica a vederli muovere nella stanza con i loro vizi ad accompagnare la giornata. La presenza dell'acqua, però, lasciatelo dire, si sente poco. Se non avessi saputo che era la traccia avrei detto che il tema era di tutt'altro tipo, più profumato, ecco...
Comunque una bell'ambientazione, ripeto, una scena vivida, bravo.

Kuranes
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Re: Un gioco pericoloso

Messaggio#11 » martedì 28 marzo 2017, 15:38

Secondo me l'idea era molto buona e la chiusura, a livello di costruzione del periodo, è una delle migliori che potessi trovare. Risente di alcuni difetti già notati dagli altri, tra cui la scarsa credibilità del quantitativo e (in misura minore) del tipo di stupefacente. Si percepisce una certa fretta anche nell'inserire il gioco acqua-fuoco, che forse avrebbe potuto essere anticipato.

Ti dirò che secondo me l'intero primo paragrafo era sacrificabile a favore di un occhio centrato tutto sulla scena del secondo, dove due o tre dettagli in più avrebbero avuto lo stesso effetto (e forse ti avrebbero dato più spazio per inserire il tema).

Non sono così tranciante nel dire che "la criminalità non uccide per 20 dosi di marijuana". "Nei libri la criminalità non uccide per 20 dosi di marijuana", nella realtà non ho gli strumenti per esserne certo ma ho quasi il sentore che sia una situazione (nella sua pochezza e assurdità) ben più realistica di altre.

"a quelle partite di merda avrebbe fatto pure a meno" -> "di quelle"?

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marco.roncaccia
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Re: Un gioco pericoloso

Messaggio#12 » giovedì 30 marzo 2017, 20:16

Ciao Giancarmine.
Ti faccio i miei complimenti perché ai miei occhi tutto sembra molto credibile. Il dialetto napoletano, la vicenda che racconti, l’uccisione del ragazzo. L’unico appunto che mi sento di farti è che sul gioco acqua, fuoco, fuocherello. A mio avviso avresti potuto giocarci di più accompagnando meglio la battuta “acqua” che arriva poco “disseminata”.
P.S. Sulla poca credibilità dell’omicidio per 20 dosi di erba mi sento di dire che in alcuni ambienti quel che conta è i prinicipio (tentare di fregare l’organizzazione) e che in questi giorni ad Alatri è stato pestato a morte un ragazzo per 2 Euro.

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giancarmine trotta
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Re: Un gioco pericoloso

Messaggio#13 » venerdì 31 marzo 2017, 7:42

Vilma, Kuranes e Marco: grazie per il commento. Di questo racconto è piaciuta a quasi tutti l'ambientazione realistica e tutti avete trovato il finale non gestito bene. Concordo anch'io su questo punto: avrei potuto trovare altre soluzioni che permettessero al tema di essere più presente e allo stesso tempo che chiudessero la storia per bene.
Sui futili motivi riguardo gli omicidi... purtroppo la realtà di questi giorni (come ha ricordato Marco) supera anche la peggiore fantasia.
Vi ringrazio ancora, i vs consigli sono sempre utilissimi.
Giancarmine.

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antico
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Re: Un gioco pericoloso

Messaggio#14 » domenica 2 aprile 2017, 17:40

Un paio di appunti... 1) vero, si uccide per poco, ma quelli sono i cretini mentre se fai parte della criminalità organizzata stai attento a tanti fattori, in primis a non uccidere in casa un ragazzo per una questione di venti dosi di una droga poco costosa. Insomma, la conclusione contrasta con la precisione della costruzione che hai messo in scena. 2) il tema lo infili a forza e non lo utilizzi come tema, perché non è quello il fulcro. Ben diverso sarebbe stato se tu avessi organizzato l'intero racconto sulla ricerca nella casa con questa voce guida che gli faceva ACQUA... FUOCHERELLO... ACQUA... Per chiudere con un invito a seguirli a fare un giro. Insomma, il racconto si legge alla grande, ma quello è perché tu sei bravo e non poco. C'è da dargli una sistemata sulla struttura, anche per appiccicargli addosso un tema che, allo stato attuale, come ti ho già sottolineato, c'è solo perché hai infilato la parola a forza. Pollice ni a questo giro.

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