SCOREGGE, MOSTRI E BULLI di Marco Roncaccia - DAY TWO
- marco.roncaccia
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SCOREGGE, MOSTRI E BULLI di Marco Roncaccia - DAY TWO
Ho una mostro che vive sotto al letto.
Io so che lui è lì giù, lui sa che io sono qui sopra.
Andiamo a dormire alla stessa ora e ci svegliamo insieme.
«Fai il caffè» dice lui.
«Oggi tocca a te!» rispondo io.
«Se non vai immediatamente, mi incazzo!» fa lui.
«Stai bluffando» faccio io.
Una zampa di rapace, grande quanto la mia faccia e un arto ricoperto di squame verde palude si sollevano ai piedi del letto. In meno di un secondo si abbattono sul cuscino, lacerando la federa e disseminando pezzi di gommapiuma.
Io ho i riflessi pronti e a questo punto già armeggio con la moka in cucina.
Quando il caffè esce mentre prendo le tazze dalla credenza, sento la porta del bagno sbattere.
Mi volto e la caffettiera è riversa nel lavandino, vuota.
Rifaccio di nuovo il caffè.
«Sbrigati, faccio tardi al lavoro!»
La risposta arriva puntuale sotto forma di scoreggia.
Dopo qualche minuto i mobili smettono di tremare.
Quando sono rumorose non sono puzzolenti, dicono.
Questa regola non vale per il mostro che vive sotto al mio letto.
Apro tutte le finestre.
Dopo un’ora circa esce dal bagno e si chiude in camera, mette lo stereo a tutto volume.
Il mostro che vive sotto il mio letto ha un unico CD: Gigi D’Alessio Greatest Hits.
Quando esco di casa i vicini mi guardano male.
Lavoro per il ministero. Giro nelle scuole per una campagna contro il bullismo.
Proprio io che ho un bullo in casa.
Non ho amici, non ho vita sociale. Ho paura dei rapporti che vadano oltre il formale.
Dover invitare qualcuno a casa sarebbe imbarazzante.
Il mostro è comparso nella mia vita da quando vivo qui.
Il vecchio proprietario svendeva la casa per poco. Ora so il perché.
Mi sono impegnato con un mutuo a 30 anni e ho investito tutti i miei risparmi per comprarla.
Ho provato a rivenderla, ma l’agente immobiliare che è venuto a valutarla è scappato a gambe levate.
Non oso immaginare cosa possa avergli fatto il mostro.
C’è un collega che abita in fondo alla via.
Mi incontra spesso mentre corro alla fermata dell’autobus in ritardo cronico.
Si offre di darmi dei passaggi con la sua auto.
Ogni volta il discorso si sposta sulle nostre abitazioni. Io cerco di cambiare argomento.
Stamattina mi ha detto che mi invidia, che gli piace la posizione della mia casa.
Ho preso la palla al balzo e gli ho proposto una permuta.
Si è rivelato così entusiasta che siamo andati dal notaio questo pomeriggio stesso.
Firmate le carte, abbiamo preso le nostre cose per trasferirci.
Entro nella mia nuova casa e guardo sotto al letto.
Non ci abita nessuno.
Salto sul materasso euforico finché, esausto, mi sdraio.
Vedo una luce sopra l’armadio. Due occhi verde fluo sopra due file di denti molto affilate, mi scrutano.
Mi prende un colpo.
«Oh no! Di nuovo».
Corro in cucina, prendo la caffettiera e glielo tiro contro.
Alcuni denti rimbalzano rumorosamente sul pavimento.
Il mostro s’infila sotto il letto.
«Patti chiari! Niente scoregge, Niente Gigi D’Alessio e domani il caffè alle 7.00!»
«Fiffignore» piagnucola.
A questo punto preparo il letto.
Io so che lui è lì giù, lui sa che io sono qui sopra.
Andiamo a dormire alla stessa ora e ci svegliamo insieme.
«Fai il caffè» dice lui.
«Oggi tocca a te!» rispondo io.
«Se non vai immediatamente, mi incazzo!» fa lui.
«Stai bluffando» faccio io.
Una zampa di rapace, grande quanto la mia faccia e un arto ricoperto di squame verde palude si sollevano ai piedi del letto. In meno di un secondo si abbattono sul cuscino, lacerando la federa e disseminando pezzi di gommapiuma.
Io ho i riflessi pronti e a questo punto già armeggio con la moka in cucina.
Quando il caffè esce mentre prendo le tazze dalla credenza, sento la porta del bagno sbattere.
Mi volto e la caffettiera è riversa nel lavandino, vuota.
Rifaccio di nuovo il caffè.
«Sbrigati, faccio tardi al lavoro!»
La risposta arriva puntuale sotto forma di scoreggia.
Dopo qualche minuto i mobili smettono di tremare.
Quando sono rumorose non sono puzzolenti, dicono.
Questa regola non vale per il mostro che vive sotto al mio letto.
Apro tutte le finestre.
Dopo un’ora circa esce dal bagno e si chiude in camera, mette lo stereo a tutto volume.
Il mostro che vive sotto il mio letto ha un unico CD: Gigi D’Alessio Greatest Hits.
Quando esco di casa i vicini mi guardano male.
Lavoro per il ministero. Giro nelle scuole per una campagna contro il bullismo.
Proprio io che ho un bullo in casa.
Non ho amici, non ho vita sociale. Ho paura dei rapporti che vadano oltre il formale.
Dover invitare qualcuno a casa sarebbe imbarazzante.
Il mostro è comparso nella mia vita da quando vivo qui.
Il vecchio proprietario svendeva la casa per poco. Ora so il perché.
Mi sono impegnato con un mutuo a 30 anni e ho investito tutti i miei risparmi per comprarla.
Ho provato a rivenderla, ma l’agente immobiliare che è venuto a valutarla è scappato a gambe levate.
Non oso immaginare cosa possa avergli fatto il mostro.
C’è un collega che abita in fondo alla via.
Mi incontra spesso mentre corro alla fermata dell’autobus in ritardo cronico.
Si offre di darmi dei passaggi con la sua auto.
Ogni volta il discorso si sposta sulle nostre abitazioni. Io cerco di cambiare argomento.
Stamattina mi ha detto che mi invidia, che gli piace la posizione della mia casa.
Ho preso la palla al balzo e gli ho proposto una permuta.
Si è rivelato così entusiasta che siamo andati dal notaio questo pomeriggio stesso.
Firmate le carte, abbiamo preso le nostre cose per trasferirci.
Entro nella mia nuova casa e guardo sotto al letto.
Non ci abita nessuno.
Salto sul materasso euforico finché, esausto, mi sdraio.
Vedo una luce sopra l’armadio. Due occhi verde fluo sopra due file di denti molto affilate, mi scrutano.
Mi prende un colpo.
«Oh no! Di nuovo».
Corro in cucina, prendo la caffettiera e glielo tiro contro.
Alcuni denti rimbalzano rumorosamente sul pavimento.
Il mostro s’infila sotto il letto.
«Patti chiari! Niente scoregge, Niente Gigi D’Alessio e domani il caffè alle 7.00!»
«Fiffignore» piagnucola.
A questo punto preparo il letto.
Ultima modifica di marco.roncaccia il martedì 18 aprile 2017, 23:58, modificato 1 volta in totale.
Re: SCOREGGE, MOSTRI E BULLI di Marco Roncaccia
Ciao Marco! Anche per te, secondo racconto in gara! Tutto ok con i parametri, buona Forlani Edition!
- patty.barale
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Re: SCOREGGE, MOSTRI E BULLI di Marco Roncaccia - DAY TWO
L’idea del racconto è eccezionale e il tutto è godibilissimo, anche se mi è sembrato di cogliere una minore cura formale rispetto al tuo solito (forse hai iniziato tardi?):
errore di battitura, ma che all’inizio mi ha fatto pensare che il protagonista potesse essere un europeo dell’est!
Gliela
Sinceramente non riesco a capire perché la caffettiera si sia rovesciata nel lavandino…
E forse una virgola dopo “quando il caffè esce” non ci starebbe male.
Sinceramente ho trovato inutile questo riferimento al lavoro e al bullismo (o forse mi sono persa qualcosa… ) e mi sembra che il tutto viaggerebbe benissimo anche senza questo pezzetto.
Ma soprattutto un racconto che non usa la seconda persona: tu la sai maneggiare molto bene e quindi non posso “usarla contro di te” , ma, personalmente non la amo per niente!
:-)
Ho una mostro
errore di battitura, ma che all’inizio mi ha fatto pensare che il protagonista potesse essere un europeo dell’est!
Corro in cucina, prendo la caffettiera e glielo tiro contro.
Gliela
Quando il caffè esce mentre prendo le tazze dalla credenza, sento la porta del bagno sbattere.
Mi volto e la caffettiera è riversa nel lavandino, vuota.
Sinceramente non riesco a capire perché la caffettiera si sia rovesciata nel lavandino…
E forse una virgola dopo “quando il caffè esce” non ci starebbe male.
Lavoro per il ministero. Giro nelle scuole per una campagna contro il bullismo.
Proprio io che ho un bullo in casa.
Sinceramente ho trovato inutile questo riferimento al lavoro e al bullismo (o forse mi sono persa qualcosa… ) e mi sembra che il tutto viaggerebbe benissimo anche senza questo pezzetto.
Ma soprattutto un racconto che non usa la seconda persona: tu la sai maneggiare molto bene e quindi non posso “usarla contro di te” , ma, personalmente non la amo per niente!
:-)
- marco.roncaccia
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Re: SCOREGGE, MOSTRI E BULLI di Marco Roncaccia - DAY TWO
Ciao Patty,
Grazie per il commenti
giusti buona parte degli appunti che mi fai (errore di battitura il primo. Il secondo invece è perché ho cambiato l'oggetto che il protagonista lancia contro la creatura dell'armadio, per via della pistola di Cechov, ho preferito all'ultimo mettere la caffettiera che già compariva nel racconto ... "glielo" era riferito all'oggetto precedente.
La caffettiera è vuota perché il mostro l'ha svuotata e si è chiuso in bagno.
Il discorso del bullismo l'ho inserito perché lui passa da vittima (primo mostro) a bullo (secondo mostro).
Quanto alla seconda persona, non mi pare di usarla troppo ultimamente qui su MC
Grazie per il commenti
giusti buona parte degli appunti che mi fai (errore di battitura il primo. Il secondo invece è perché ho cambiato l'oggetto che il protagonista lancia contro la creatura dell'armadio, per via della pistola di Cechov, ho preferito all'ultimo mettere la caffettiera che già compariva nel racconto ... "glielo" era riferito all'oggetto precedente.
La caffettiera è vuota perché il mostro l'ha svuotata e si è chiuso in bagno.
Il discorso del bullismo l'ho inserito perché lui passa da vittima (primo mostro) a bullo (secondo mostro).
Quanto alla seconda persona, non mi pare di usarla troppo ultimamente qui su MC
- patty.barale
- Messaggi: 349
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Re: SCOREGGE, MOSTRI E BULLI di Marco Roncaccia - DAY TWO
Come detto, mi ero persa la sottigliezza legata al bullismo (colpa mia!)
Per quanto riguarda il discorso sull'uso della seconda persona, il mio non era un invito a ridurne l'uso (che è vero, non è così frequente, ma avendo letto cinque minuti prima l'altro racconto...) ed era solo una considerazione personale, anzi era uno dei miei modi distorti x farti un complimento: io non la amo, ma tu la usi talmente bene che, in una valutazione, anche se spesso non abbastanza obiettiva, non posso usarla, come detto, contro di te!
Per quanto riguarda il discorso sull'uso della seconda persona, il mio non era un invito a ridurne l'uso (che è vero, non è così frequente, ma avendo letto cinque minuti prima l'altro racconto...) ed era solo una considerazione personale, anzi era uno dei miei modi distorti x farti un complimento: io non la amo, ma tu la usi talmente bene che, in una valutazione, anche se spesso non abbastanza obiettiva, non posso usarla, come detto, contro di te!
- marco.roncaccia
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Re: SCOREGGE, MOSTRI E BULLI di Marco Roncaccia - DAY TWO
Si Patty, il tuo apprezzamento mi era arrivato. Semplicemente cerco di limitare la seconda persona ai racconti che ... me la richiedono a gran voce e a non darla per scontata e utilizzarla in qualsiasi cosa scrivo. Però poi quando non la uso mi distraggo e escono fuori tutti quei refusi che segnali :D :D :D
Grazie ancora per commenti e complimenti dritti o storti che siano
Grazie ancora per commenti e complimenti dritti o storti che siano
- Andrea Partiti
- Messaggi: 1047
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Re: SCOREGGE, MOSTRI E BULLI di Marco Roncaccia - DAY TWO
Il racconto è ottimo, anche se starà comunque sotto al tuo della prima serata. Perché il tema è preso molto alla lettera in entrambi ma qua manca l'idea originale in più. C'è il mostro, il mostro del vicino, è meglio quello del vicino.
Le scenette sono belle e divertenti (e tristi quando devono esserlo) ma hanno poca ciccia.
La formattazione con gli accapi a ogni punto mi crea l'effetto "storia per bambini da libro illustrato". Vedo che non lo fai ad ogni punto, quindi dev'essere voluto. Ci aggiungi un po' di rime in più, qualche illustrazione, ed è hit istantanea, anche il tema del bullismo è perfetto.
Io so che lui è lì giù, lui sa che io sono qui sopra. > giù/su, sotto/sopra per fare contrasto, mischiati così proprio nell'incipit mi schiantano la scorrevolezza della lettura.
Le scenette sono belle e divertenti (e tristi quando devono esserlo) ma hanno poca ciccia.
La formattazione con gli accapi a ogni punto mi crea l'effetto "storia per bambini da libro illustrato". Vedo che non lo fai ad ogni punto, quindi dev'essere voluto. Ci aggiungi un po' di rime in più, qualche illustrazione, ed è hit istantanea, anche il tema del bullismo è perfetto.
Io so che lui è lì giù, lui sa che io sono qui sopra. > giù/su, sotto/sopra per fare contrasto, mischiati così proprio nell'incipit mi schiantano la scorrevolezza della lettura.
- marco.roncaccia
- Messaggi: 559
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Re: SCOREGGE, MOSTRI E BULLI di Marco Roncaccia - DAY TWO
Ciao Andrea,
mi pare che tu abbia colto perfettamente (sia nei punti forza sia nei limiti) il senso di questo racconto.
mi pare che tu abbia colto perfettamente (sia nei punti forza sia nei limiti) il senso di questo racconto.
- giancarmine trotta
- Messaggi: 383
Re: SCOREGGE, MOSTRI E BULLI di Marco Roncaccia - DAY TWO
Ciao Marco,
un racconto dal sapore agrodolce. Però non così amaro come il caffè del protagonista!
La struttura mi piace molto e gli "accapo" rendono bene nel contesto della tua ambientazione, perché si attendono i movimenti della "bestia" con la giusta ansia. Il bullismo è trattato da un punto di vista speciale: il protagonista si ribella e riesce a domare il nuovo bullo-mostro-verde.
Racconto in generale godibile, forse leggermente sotto i tuoi elevatissimi standard.
Tema centrato.
PS: Sei stato un po' bullo con Gigi!
Alla prossima lettura,
G.
un racconto dal sapore agrodolce. Però non così amaro come il caffè del protagonista!
La struttura mi piace molto e gli "accapo" rendono bene nel contesto della tua ambientazione, perché si attendono i movimenti della "bestia" con la giusta ansia. Il bullismo è trattato da un punto di vista speciale: il protagonista si ribella e riesce a domare il nuovo bullo-mostro-verde.
Racconto in generale godibile, forse leggermente sotto i tuoi elevatissimi standard.
Tema centrato.
PS: Sei stato un po' bullo con Gigi!
Alla prossima lettura,
G.
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Re: SCOREGGE, MOSTRI E BULLI di Marco Roncaccia - DAY TWO
Per i refusi ti ha già tirato le orecchie patty.barale. Gli a capo sono piaciuti a giancarmine trotta. A me no. Mettendo un a capo ad ogni punto fermo, sei poi costretto al salto di riga per segnalare la fine del paragrafo.
Il tema non è esattamente rispettato: quale dei due mostri è quello del vicino, più verde?
In più non ho trovato un preciso focus al racconto. Avrebbe dovuto essere, se non ho capito male, la lotta al bullismo, ma è molto più sviluppata la illustrazione del bullismo del primo mostro (quello del vicino? quello più verde?) che il suo contrastarlo (nei confronti del secondo mostro).
Un racconto in tono minore, direi, sia come idea che come svolgimento.
Il tema non è esattamente rispettato: quale dei due mostri è quello del vicino, più verde?
In più non ho trovato un preciso focus al racconto. Avrebbe dovuto essere, se non ho capito male, la lotta al bullismo, ma è molto più sviluppata la illustrazione del bullismo del primo mostro (quello del vicino? quello più verde?) che il suo contrastarlo (nei confronti del secondo mostro).
Un racconto in tono minore, direi, sia come idea che come svolgimento.
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Re: SCOREGGE, MOSTRI E BULLI di Marco Roncaccia - DAY TWO
Ciao di nuovo, Marco! :)
Questo racconto l'ho trovato frizzante, mi piace la frase con cui lo apri, mi piace quella con cui lo chiudi. Mi piace anche come cambi l'atteggiamento del personaggio, che da succube finalmente si erge a "dittatore". Ho avvertito la linea sottile che c'è tra la presenza scomoda ma quasi simpatica del mostro e la pesantezza che invece grava sull'umano, che vive tutto come un'ossessione, una paranoia di cui non parlare neanche. E pure se fa di tutto per liberarsene, alla fine lo accetta. Io l'ho vista così: ognuno di noi ha la sua croce, è bene imparare a conviverci.
Bello! A presto!
Ps: i mostri poi sono il tuo punto di forza, sei stato fortunato ;)
Questo racconto l'ho trovato frizzante, mi piace la frase con cui lo apri, mi piace quella con cui lo chiudi. Mi piace anche come cambi l'atteggiamento del personaggio, che da succube finalmente si erge a "dittatore". Ho avvertito la linea sottile che c'è tra la presenza scomoda ma quasi simpatica del mostro e la pesantezza che invece grava sull'umano, che vive tutto come un'ossessione, una paranoia di cui non parlare neanche. E pure se fa di tutto per liberarsene, alla fine lo accetta. Io l'ho vista così: ognuno di noi ha la sua croce, è bene imparare a conviverci.
Bello! A presto!
Ps: i mostri poi sono il tuo punto di forza, sei stato fortunato ;)
Re: SCOREGGE, MOSTRI E BULLI di Marco Roncaccia - DAY TWO
Titolo pessimo, il racconto è una piccola gemma (a mio parere). Il cerchio si chiude bene, la conclusione è logica e divertente, i personaggi non hanno bisogno di approfondimenti, anche se inizialmente mi sono domandato se fosse il caso di approffondire quello che propone lo scambio. Questo racconto è un divertissement ai confini delle realtà e come tale funziona che è un piacere. Il tema è preso in pieno. Pollice quasi su, mi piacerebbe lavorassi un pochetto sul titolo perché, davvero, ha appeal zero. Laboratorio?
- marco.roncaccia
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Re: SCOREGGE, MOSTRI E BULLI di Marco Roncaccia - DAY TWO
Solo per il titolo? Ok!
- giuseppe.gangemi
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Re: SCOREGGE, MOSTRI E BULLI di Marco Roncaccia - DAY TWO
Ciao Marco, potresti intitolarlo Permuta neomelodica. Il mostro accetta il divieto di gigi D'Alessio perché rifila al protagonista Nino D'Angelo.
- marco.roncaccia
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