Il mostro dell'anno - Francesco Nucera - DAY TWO
Inviato: mercoledì 19 aprile 2017, 0:37
Pino guardò fuori dal finestrino e strabuzzò gli occhi: centinaia di persone attendevano qualcuno sotto la scritta “Monster Aword”.
«Signore, siamo arrivati» disse l'autista, voltandosi.
Pino non capiva. A dire il vero non lo faceva quasi mai e si affidava all'istinto. La sua portiera si spalancò, le urla delle adolescenti lo assordarono e una selva di flash lo accecò. Poggiò i piedi sul tappeto rosso e si sistemò la tuta. L'avevano prelevato in piena notte senza dirgli nulla, ma almeno non sembravano sbirri.
Le urla e i flash smisero di colpo e Pino si trovò in piedi davanti a una folla che lo guardava con aria perplessa. La maggior parte di loro indossava maschere deformi che ne copriva il volto. Quei tipi li aveva già visti in televisione, se non ricordava male si ritrovavano in una città in Liguria. Sì, a Lucca, erano quelli che giocavano a fare i mostri.
«Mi segua.» Un uomo, alto quasi due, l'afferrò per il braccio e lo trascinò verso la porta d'ingresso del teatro.
«Il miglior Mostro femminile è…» Sul monitor alle spalle del presentatore, un uomo pallido dai lunghi canini, spiccavano tre immagini. La prima era una ragazzina che si guardava attorno roteando la testa di trecento sessanta gradi, l'altra una suora decisamente scopabile e la terza una bambina che indossava un lenzuolo sporco e portava i capelli schiacciati sulla faccia.
«Vince… Samara!»
Quella con i capelli sulla faccia uscì dal monitor e andò a ritirare il premio.
«Di la verità, non te l'aspettavi?»
«Sette giorni…» rispose la bambina, tornando nello schermo.
La folla esplose in una fragorosa risata.
«E ora veniamo al miglior Mostro maschile.» In sala tornò il silenzio. «Quest'anno abbiamo aperto le candidature agli “inconsapevoli”.»
Qualcuno mugugnò.
«Per aver spaventato milioni di bambini dopo essere tornato in auge grazie a “Nightmare – chi non dorme si rivede”: Freddy Kruger.»
L'immagine di un uomo bruciacchiato con addosso una maglietta a strisce orizzontali comparve sullo schermo.
«Per aver cambiato le abitudini alimentari di mezzo modo grazie alle scene di “Spuntino di mezzanotte”. Ecco a voi: Hannibal Lecter.»
Al Bruciato si affiancò il primo piano di un uomo con il volto coperto da una maschera di metallo.
«Ultimo, ma non di certo per cattiveria. L'uomo che ci ha spinto a cambiare le regole, colui che ha sfigurato con l'acido tre ex, adescato decine di bambine e ucciso un numero indefinito di vecchiette senza farsi mai incriminare. È con estremo piacere che vi presento: Giuseppe “Il Macellaio”.»
l'immagine di Pino andò a fare compagnia agli altri due mentre il teatro si riempiva di fischi.
«Il miglior mostro maschile è… Il Macellaio!»
Pino si guardò attorno estasiato. Si umettò le labbra, si alzò e corse sul palco. L'uomo dai lunghi canini gli strinse la mano.
«Cosa provi in questo momento?»
Pino si guardò attorno. Non sapeva cosa dire, allora fece come sempre e si affidò all'istinto.
«Volevo ringraziarvi tutti. E ricordate: le donne capiscono solo cazzo e cazzotti!»
«Signore, siamo arrivati» disse l'autista, voltandosi.
Pino non capiva. A dire il vero non lo faceva quasi mai e si affidava all'istinto. La sua portiera si spalancò, le urla delle adolescenti lo assordarono e una selva di flash lo accecò. Poggiò i piedi sul tappeto rosso e si sistemò la tuta. L'avevano prelevato in piena notte senza dirgli nulla, ma almeno non sembravano sbirri.
Le urla e i flash smisero di colpo e Pino si trovò in piedi davanti a una folla che lo guardava con aria perplessa. La maggior parte di loro indossava maschere deformi che ne copriva il volto. Quei tipi li aveva già visti in televisione, se non ricordava male si ritrovavano in una città in Liguria. Sì, a Lucca, erano quelli che giocavano a fare i mostri.
«Mi segua.» Un uomo, alto quasi due, l'afferrò per il braccio e lo trascinò verso la porta d'ingresso del teatro.
«Il miglior Mostro femminile è…» Sul monitor alle spalle del presentatore, un uomo pallido dai lunghi canini, spiccavano tre immagini. La prima era una ragazzina che si guardava attorno roteando la testa di trecento sessanta gradi, l'altra una suora decisamente scopabile e la terza una bambina che indossava un lenzuolo sporco e portava i capelli schiacciati sulla faccia.
«Vince… Samara!»
Quella con i capelli sulla faccia uscì dal monitor e andò a ritirare il premio.
«Di la verità, non te l'aspettavi?»
«Sette giorni…» rispose la bambina, tornando nello schermo.
La folla esplose in una fragorosa risata.
«E ora veniamo al miglior Mostro maschile.» In sala tornò il silenzio. «Quest'anno abbiamo aperto le candidature agli “inconsapevoli”.»
Qualcuno mugugnò.
«Per aver spaventato milioni di bambini dopo essere tornato in auge grazie a “Nightmare – chi non dorme si rivede”: Freddy Kruger.»
L'immagine di un uomo bruciacchiato con addosso una maglietta a strisce orizzontali comparve sullo schermo.
«Per aver cambiato le abitudini alimentari di mezzo modo grazie alle scene di “Spuntino di mezzanotte”. Ecco a voi: Hannibal Lecter.»
Al Bruciato si affiancò il primo piano di un uomo con il volto coperto da una maschera di metallo.
«Ultimo, ma non di certo per cattiveria. L'uomo che ci ha spinto a cambiare le regole, colui che ha sfigurato con l'acido tre ex, adescato decine di bambine e ucciso un numero indefinito di vecchiette senza farsi mai incriminare. È con estremo piacere che vi presento: Giuseppe “Il Macellaio”.»
l'immagine di Pino andò a fare compagnia agli altri due mentre il teatro si riempiva di fischi.
«Il miglior mostro maschile è… Il Macellaio!»
Pino si guardò attorno estasiato. Si umettò le labbra, si alzò e corse sul palco. L'uomo dai lunghi canini gli strinse la mano.
«Cosa provi in questo momento?»
Pino si guardò attorno. Non sapeva cosa dire, allora fece come sempre e si affidò all'istinto.
«Volevo ringraziarvi tutti. E ricordate: le donne capiscono solo cazzo e cazzotti!»