Gruppo TOLOMEA: Lista racconti ammessi e classifiche

Quella di aprile sarà un’edizione nella formula della Two Days Edition e, come dice il nome, si svolgerà in due date: lunedì 17 e martedì 18 aprile.
Alessandro Forlani sceglierà due Temi diversi.
Alle 21:00 del lunedì verrà svelato sul forum il primo Tema e i partecipanti avranno tempo fino all’una per postare un racconto di massimo 3000 battute spazi inclusi.
Il giorno seguente, sempre alle 21:00, verrà svelato il secondo tema e, di nuovo, i partecipanti avranno tempo fino all’una per postare un racconto di massimo 3000 battute spazi inclusi.
Sarà possibile, per chi avrà già partecipato il lunedì, partecipare anche il giorno seguente gareggiando, così, con due diversi racconti.
Come nella migliore tradizione del contest, i racconti verranno divisi in più gironi. I primi di ogni girone entreranno in finale e saranno giudicati da Alessandro Forlani che deciderà quali saranno i migliori sette dell'Edizione.
Tutti i finalisti verranno pubblicati sulla Vetrina di Minuti Contati.
Avatar utente
antico
Messaggi: 7171

Gruppo TOLOMEA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#1 » mercoledì 19 aprile 2017, 2:15

Immagine

BENVENUTI ALLA FORLANI EDITION, L'OTTAVA DELLA QUINTA ERA DI MINUTI CONTATI!

Questo è il gruppo TOLOMEA della FORLANI EDITION con ALESSANDRO FORLANI nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo TOLOMEA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo ANTENORA.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo CAINA.


Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE racconti ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da ALESSANDRO FORLANI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo per eccesso, ma in casi particolari posso decidere di aumentare il rapporto per garantire almeno NOVE FINALISTI. Ricordo anche che non sarà possibile per un autore avere più di un racconto in finale. Se un autore dovesse piazzare due racconti nelle posizioni che portano in finale (e all'accesso diretto in Vetrina), si qualificherà in finale solo il meglio piazzato mentre il secondo finirà comunque in Vetrina.

ESEMPIO:
Pinco arriva secondo e terzo nel gruppo X con i suoi due racconti. I tre migliori del gruppo X hanno l'accesso alla finale e la pubblicazione diretta in Vetrina. Il racconto meglio piazzato di Pinco andrà sia in finale che in Vetrina mentre l'altro racconto finirà solo in Vetrina. Il terzo posto valido per la finale verrà invece preso dal racconto quarto classificato, sempre che non sia il secondo racconto di Pallo (vincitore del gruppo con il suo primo racconto). Nel caso che Pinco e Pallo piazzino i propri due racconti nei primi quattro posti, allora andrà in finale il racconto di Tizio, quinto classificato. Nota bene: TUTTI I FINALISTI HANNO LA PUBBLICAZIONE ASSICURATA IN VETRINA.

ESEMPIO 2:
Pinco piazza i propri racconti quinto e sesto. Ai fini dei punteggi assegnati per il Rank d'Era varrà solo il quinto classificato mentre il sesto non gli porterà punti. In quel caso il settimo classificato prenderà i punti del sesto e l'ottavo i punti del settimo. Il concetto è che ogni autore può acquisire punti solo con il proprio migliore classificato


Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti Rank d'Era (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo TOLOMEA:

Fragile, di Raffaele Marra, ore 00.56, 2998 caratteri (IL PRIMO TENTACOLO NON SI SCORDA MAI)
L’invidiabile vita mondana dei nostri vicini, di Raffaele Marra, ore 00.48, 2985 caratteri (IL MOSTRO DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE)
Canta che ti passa, di Francesco Nucera, ore 00.20, 2992 caratteri (IL PRIMO TENTACOLO NON SI SCORDA MAI)
Il mostro dell’anno, di Francesco Nucera, ore 00.37, 2974 caratteri (IL MOSTRO DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE)
La margiaconda, di Zebratigrata, ore 00.04, 2944 caratteri (IL PRIMO TENTACOLO NON SI SCORDA MAI)
Tutto a posto, di Viviana Tenga, ore 23.54, 2993 caratteri (IL MOSTRO DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE)
Rosa fu la morte, di Andrea Crucitti, ore 01.02, 2969 caratteri (IL PRIMO TENTACOLO NON SI SCORDA MAI)
50 sfumature di polpo, di Giuseppe Gangemi, ore 00.32, 2992 caratteri (IL PRIMO TENTACOLO NON SI SCORDA MAI)
La prossima volta che lasciate stare LineaVerde, guardatevi MacGyver e costruitevi un lanciafiamme, di Giuseppe Gangemi, ore 00.19, 2980 caratteri (IL MOSTRO DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE)

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 27 APRILE per commentare i racconti del gruppo ANTENORA. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 28 APRILE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete NOVE giorni per commentare e classificare i NOVE racconti del ANTENORA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete TRENTACINQUE (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, NOVE giorni sono troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo ANTENORA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA FORLANI EDITION A TUTTI!



Canadria
Messaggi: 242

Re: Gruppo TOLOMEA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#2 » sabato 22 aprile 2017, 13:36

In genere lascio passare qualche giorno tra la prima stesura della classifica e la sua pubblicazione, questa volta, invece, ho voluto agire più di istinto.
Ho avuto la possibilità di (ri)leggere i racconti tutti d'un fiato, tutti nuovamente ma in un'unica mattina. Alcuni li ho apprezzati di più e, per questo, ho voluto premiarli.
Molti dei racconti di questo gruppo, secondo la mia opinione, si equivalgono e questo ha reso difficile la scelta. Inoltre, commentare e classificare due racconti di uno stesso autore si è rivelato più complicato del previsto.
Vi ringrazio perché è sempre bello leggervi, mi scuso se i miei giudizi non vi hanno soddisfatto, ricordate sempre che sono puri pareri personali e che sono sempre disponibile a discuterne. Alla prossima!

Fragile, di Raffaele Marra
► Mostra testo


L’invidiabile vita mondana dei nostri vicini, di Raffaele Marra
► Mostra testo


Canta che ti passa, di Francesco Nucera
► Mostra testo


Il mostro dell’anno, di Francesco Nucera
► Mostra testo


La margiaconda, di Zebratigrata
► Mostra testo


Tutto a posto, di Viviana Tenga
► Mostra testo


Rosa fu la morte, di Andrea Crucitti
► Mostra testo


50 sfumature di polpo, di Giuseppe Gangemi
► Mostra testo


La prossima volta lasciate stare LineaVerde, guardatevi MacGyver e costruitevi un lanciafiamme, di Giuseppe Gangemi
► Mostra testo


Classifica:
1. L’invidiabile vita mondana dei nostri vicini, di Raffaele Marra
2. La margiaconda, di Zebratigrata
3. Rosa fu la morte, di Andrea Crucitti
4. Fragile, di Raffaele Marra
5. Il mostro dell’anno, di Francesco Nucera
6. La prossima volta lasciate stare LineaVerde, guardatevi MacGyver e costruitevi un lanciafiamme, di Giuseppe Gangemi
7. Tutto a posto, di Viviana Tenga
8. 50 sfumature di polpo, di Giuseppe Gangemi
9. Canta che ti passa, di Francesco Nucera

Avatar utente
lordmax
Messaggi: 311

Re: Gruppo TOLOMEA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#3 » martedì 25 aprile 2017, 14:53

Difficile fare una classifica con due temi diversi, molto difficile.


Classifica
1. La margiaconda, di Zebratigrata
2. L’invidiabile vita mondana dei nostri vicini, di Raffaele Marra
3. 50 sfumature di polpo, di Giuseppe Gangemi
4. Tutto a posto, di Viviana Tenga
5. Fragile, di Raffaele Marra
6. Il mostro dell’anno, di Francesco Nucera
7. Rosa fu la morte, di Andrea Crucitti
8. Canta che ti passa, di Francesco Nucera
9. La prossima volta che lasciate stare LineaVerde, guardatevi MacGyver e costruitevi un lanciafiamme, di Giuseppe Gangemi


La margiaconda, di Zebratigrata
Un racconto quasi onirico ben diviso in due parti distinte, forse troppo per alcuni versi.
Le due sezioni si uniscono solo nel finale quando è palese il perché il protagonista si trovi nello spazio e cosa realmente si accinge a fare, vendetta.
La prima parte lasciano intendere che il racconto sarà una critica sociale mentre la seconda riprende una sorta di flashback spiegando cosa a portato a quella situazione.
Probabilmente una maggiore lunghezza avrebbe contribuito a rendere più immediato il tutto, la mancanza totale di dialoghi nella prima sezione lo rende poco fruibile e difficile da riagganciare alla parte successiva.
Bello il dialogo con il numero delle emergenze che cambia atteggiamento quando capisce che il chiamante è un problema per la società
Bello il distacco emotivo del protagonista quando vede il padre morire.
Il tema è presente anche se mai accennato.
La pecca principale è la mancanza di maggiori connessioni fra le due sezioni però l’ambientazione è molto azzeccata.


L’invidiabile vita mondana dei nostri vicini, di Raffaele Marra
Bella situazione, quotidiana e surreale al tempo stesso.
Quadretto di vita famigliare ben reso dai personaggi veri e propri cliché del genere.
Contrasto fra bassa società e apparentemente alta società.
Prepotenza della televisione che entra in casa delle persone disinteressata al fastidio per gli altri.
MI è piaciuto molto come hai orchestrato e gestito il tutto.


50 sfumature di polpo, di Giuseppe Gangemi
Un hentai senza le scene clou direi.
La frase ‘Le catene furono spezzate.’ In realtà mi sembra spezzi di più il racconto in due parti. È come se la prima parte non avesse nulla a che vedere con la seconda e mi lascia un poco disturbato.
Il protagonista, novello Ataru, ottiene un potere incredibile e come farebbe Ataru lo usa per i suoi fini da pervertito dimenticando totalmente la vendetta.
In sé una bella parodia degli hentai giapponesi e, purtroppo, ne riprendi anche in parte la confusione che rende difficile l’intero racconto da digerire.
In ottica di divertissement è un buon racconto e anche il finale, con le suore estatiche, è particolarmente azzeccato.


Tutto a posto, di Viviana Tenga
Racconto interessante, quotidianità e mostro dell’alcol contro mostro della speranza, bella trovata.
Mi sono completamente perso con i nomi, troppo simi forse e con i cambi di soggetto.
La crescita della tensione che porta al danno finale è più che buona ma mi ha lasciato confuso su alcuni passaggi pratici.
Decisamente una buona idea da rivedere alcuni passaggi per renderli più chiari.
In alcuni punti non ho capito chi stava parlando a chi e l’arrivo improvviso di Elena, madre di Selena mi ha spiazzato.
Si capisce bene che Giulia, la protagonista, ha qualche nevrosi ma avrei preferito un maggiore stacco fra dialogo interiore e dialogo con le bambine per rendere più evidente e palese la situazione.


Fragile - DAY ONE di Raffaele Marra
Bel racconto, lento e inesorabile, ogni cosa accade poco a poco e niente può fermarla, proprio come il terremoto che invece non è lento per nulla.
Il tema mi pare esserci, scelta una interpretazione molto simbolica (che a me piace sempre) e con una contrapposizione fra i tentacoli rappresentati dagli squarci sui muri, rapidi e distruttivi e dai tentacoli delle radici, lente e portatrici di vita.
Quello che mi ha lasciato invece un poco freddo è lo stile che hai scelto per il racconto, molto esterno, da spettatore, non ho trovato elementi che mi facessero realmente empatizzare con Nino. Ok la catena ma io lettore sono un turista della storia non sono Nino.


Il mostro dell’anno, di Francesco Nucera
Bel festival.
L’inizio è strano, lascia perplessi.
Ho iniziato a capire meglio quando hai parlato della Lucca con la gente in maschera (belle l’idea della Liguria).
Mi sono poi perso quando si confonde realtà (cosplay) e realtà (Samara esce dallo schermo realmente) entrando de facto nel momento più surreale del racconto.
Anche questo un ottimo divertissement che unisce molti elementi dell’immaginario televisivo per creare una situazione alla Scary movie.
Mi sono perso sul finale che direi abbastanza inutile, avrei interrotto il racconto con il macellaio che corre sulle scale per prendere il premio.


Rosa fu la morte, di Andrea Crucitti
Evocativo, decisamente un racconto evocativo.
Solo che mi sono perso parecchio nel leggerlo.
Prima parli di una città in cui tutti si innamorano di una donna misteriosa ma lei si innamora di un pescatore assente e distratto… come si sono conosciuti? Per caso? Quando? Lui è interessato solo al mare ma si innamora di lei, allora non è vero che non le presta attenzione.
Il tentacolo del tema come si unisce alla storia? Il primo tentacolo è quello di Marco, primo e ultimo perché ne muore o era la prima vittima di Marina che fugge per sempre… se fugge per sempre visto che di tanto in tanto si sente urlare.
Mi è piaciuta molto l’idea di una bocca di rosa al contrario e mi sono piaciute le suggestioni che crei con le immagini del mare ma il racconto mi ha lasciato un poco confuso.


Canta che ti passa, di Francesco Nucera
Mi piace il coraggio di un racconto basato al 90% sul dialogo, con un racconto così breve è un vero azzardo ma questa parte mi sembra ben riuscita.
Discreto lo scambio di passaggi caotici e illogici del Gino ubriaco, da esperto confermo che qualche volta capita.
Non avevo capito che si trattava di ‘quel’ Rino fino a quando lo hai presentato con vestito e mandolino ma ci sta perfettamente, era chiaro quasi da subito che si trattasse di un ‘amico’ immaginario quando non lo aiuta a rialzarsi.
Mi è però totalmente sfuggito il tema del racconto, immagino tu intendessi l’alcol ma non c’è nulla di specifico… e io di norma sono il primo a inserire i temi in modo esoterico.
Il ritmo del dialogo regge bene tranne nella parte finale che cala leggermente di tono. Avrei preferito un finale più secco o che virasse in modo brusco verso qualcosa di diverso.


La prossima volta che lasciate stare LineaVerde, guardatevi MacGyver e costruitevi un lanciafiamme, di Giuseppe Gangemi
Bellissima idea quella delle piante carnivore.
Purtroppo la scelta di un racconto completamente descrittivo al passato mi ha tenuto molto lontano dalla vicenda, non ho trovato alcun punto di empatia per la protagonista ne per la vicenda.
Sembra più l’essay della storia che la storia vera, una specie di appunto dello scrittore per non perdere la struttura del racconto a cui vuole lavorare realmente.
Infatti la struttura è corretta e coerente e la sequenza degli eventi pure. Manca solo la parte di aggancio del lettore.

Avatar utente
marco.roncaccia
Messaggi: 559
Contatta:

Re: Gruppo TOLOMEA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#4 » martedì 25 aprile 2017, 19:20

1. La margiaconda, di Zebratigrata,
2. Fragile di Raffaele Marra
3. L'invidiabile vita mondana dei nostri vicini di Raffaele Marra
4. 50 sfumature di polpo, di Giuseppe Gangemi,
5.Tutto a posto - Viviana Tenga - DAY TWO
6. La prossima volta lasciate stare LineaVerde, guardatevi MacGyver e costruitevi un lanciafiamme - DAY TWO di Giuseppe Gangemi
7. Il mostro dell’anno, di Francesco Nucera
8. Rosa fu la morte, di Andrea Crucitti
9. Canta che ti passa, di Francesco Nucera

Tutto a posto - Viviana Tenga - DAY TWO

Ciao Viviana,
il tuo potenzialmente è un ottimo racconto. Però penso che vada sviluppato un po’ meglio. Anche io ho trovato ostico, all’inizio, seguire i vari personaggi e trovo che il modo con cui arrivi al finale manca di disseminazione nella parte precedente. Detto questo, il personaggio di Giulia mi sembra molto credibile, per quanto riguarda il tema, per me è ok.

La prossima volta lasciate stare LineaVerde, guardatevi MacGyver e costruitevi un lanciafiamme - DAY TWO di Giuseppe Gangemi

Ciao Giuseppe,
il tuo racconto si legge senza intoppi, il tema è affrontato in modo diretto, il titolo attira l’attenzione per la sua originalità. Dal punto di vista della trama, a mio avviso, regge molto bene fino a quando Valeria non entra in casa della rivale. A questo punto la mia sospensione dell’incredulità vacilla e gli eventi prendono una piega abbastanza prevedibile.

50 sfumature di polpo, di Giuseppe Gangemi,

Ciao Giuseppe,
Di questo racconto amo il suo saltare di palo in frasca, andando a parare un po' dove gli pare.
Ti invito però a riflettere su alcune soluzioni che mi sembrano troppo scontate. Il bidone radioattivo, per esempio. Come dire che vien pizzicato da un ragno e sviluppa la facoltà di arrampicarsi. Dopo, "lo chiamavano jeeg robot" una soluzione del genere non può non essere considerata banale. Idem il finale. Quel "di lui non si seppe più niente" suona come .... ho finito il tempo o i caratteri o la voglia di scrivere. Quindi, per me, andamento anarcoide della trama ok ma cerca di affinare le soluzioni.

Rosa fu la morte, di Andrea Crucitti

Ciao Andrea,
Quando tu spieghi il racconto nel commento è tutto chiaro. Non lo è invece nel racconto. A me sembra che tu sia vittima del linguaggio tra poetico ed evocativo con cui scegli di raccontare questa storia e anche per le involontarie citazioni di De André. Bocca di Rosa non solo nel titolo ma anche nel primo passaggio (persino il parroco che non disprezza, ECC.). Poi da bocca di rosa sembra che passi a Marinella (volata in cielo in una stella), anche se a dipartire è il povero Marco. Occhio a polipo... onde evitare la confusione con altro (problematiche della salute umana)lo eviterei. Secondo me meglio polpo."

La margiaconda, di Zebratigrata,

Ciao Sara,
Una ottima idea. Buona la voce e la interpretazione del tema. Quello che non mi convince è il montaggio. O meglio, a mio avviso, se quello è il montaggio, mancano alcune informazioni in grado di orientare il lettore, tipo la distanza temporale che separa le due scene. Dal tipo di considerazioni che il personaggio fa sul governo sembrerebbe essere passato parecchio tempo (se no sarebbero incongrue per un bambino)



Il mostro dell’anno, di Francesco Nucera

Ciao Francesco,
Questo racconto mi sembra parecchio sotto i tuoi standard. L'idea è buona, la voce convincente ma ci sono due cose che mi lasciano parecchio perplesso. La scena del mostro femminile, mi sembra non aggiunga niente e rimanga parecchio... appesa. Anche la categoria del mostro inconsapevole (non sa di essere un mostro? O non sa di partecipare agli Awards?) la trovo un po’ artefatta. Peraltro Kruger e Lecter sono mostri dell'immaginario mentre il nostro Pino è un personaggio reale nel mondo che descrivi. Non so come ma, forse, te la saresti dovuta giocare in modo diverso.

Canta che ti passa, di Francesco Nucera
Ciao Francesco e fanculo (non fanulo).
Perché hai scritto un racconto che mi ha fatto spisciare dalle risate e nonostante questo ti devo affibbiare una critica di merda. Ti vedo lì con sottofondo musicale ad che ti abbandoni alla scrittura, fottendotene del contest. Bravo! Ogni tanto fa bene farlo, però fanculo anche, perché mi costringi a prendere le parti di chi non conosce Rino Gaetano (colpa grave!) e le sue canzoni e la sua versione musicale dell'assurdo di Ionesco e Beckett.
Quindi niente, il racconto mi è piaciuto, so che ti sei divertito a scriverlo e quindi andrai in fondo alla classifica.

L'invidiabile vita mondana dei nostri vicini di Raffaele Marra
Ciao Raffaele,
Grottesco, ecco il primo termine che mi viene in mente leggendo questo racconto. Il che, dal mio punto di vista, non è per niente male. Il colpo di scena finale è ben costruito e il fatto che utilizzi dei cliché nella costruzione dei personaggi non stona più di tanto, visto che giocare con questi cliché portandoli all’estremo è ciò che forse ti sei prefisso con questo racconto.

Fragile di Raffaele Marra
Ciao Raffaele,
La tua evocazione dei vari significati psicologici del terremoto per il tuo protagonista la trovo molto convincente, il cambio di prospettiva che proponi, facendoci scoprire il dramma della vita precedente al sisma anche. Forse, a volte, cedi un po’ troppo al lirismo (i tentacoli delle radici, ad esempio). Ciò non toglie che giudico positivamente questo racconto.

Avatar utente
Vastatio
Messaggi: 621

Re: Gruppo TOLOMEA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#5 » giovedì 27 aprile 2017, 20:57

Fragile (IL PRIMO TENTACOLO NON SI SCORDA MAI)

Ciao,
per tutto il racconto ho pensato che volessi usare il terremoto come "paraculata". In un certo senso lo fai, ma inserisci nel finale un buon twist che risolleva di parecchio il racconto. La tragedia che ne porta a galla un'altra, ben più crudele.
L'idea mi piace parecchio, così come il tentacolo/catena/prigione. Peccato l'indugiare "banale" sul terremoto, quando il focus principale è ben di altra levatura.


L’invidiabile vita mondana dei nostri vicini (IL MOSTRO DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE)
Ciao,

il racconto si basa tutto sul colpo di scena finale e il testo è in preparazione di questo. C'è la motivazione (la lagna della moglie), ma, proprio per farmi "apprezzare" la fine, mi annoi prima.
Mi piace, ma forse l'effetto lagna fa perdere forza al racconto.
PS: il titolo lungo mi indispone. Sempre. Tanto più che in questo caso sembra uno spiegone della tua interpretazione.

Canta che ti passa (IL PRIMO TENTACOLO NON SI SCORDA MAI)

Ciao,

l'interpretazione del tentacolo mi piace. Sulla realizzazione/coerenza del testo c'è poco da criticare, trattandosi di un ubriaco. Alcuni dei riferimenti forse li perdo, non conosco tutta la discografia di Rino Gaetano, quindi non riesco a cogliere se i versi possono essere stralci di altro (eventi assimilabili a quelli citati nelle canzoni da cui estrai le parole) o se sono solo messi lì a caso (forse, conoscendoti, sono a caso).

Il mostro dell’anno (IL MOSTRO DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE)

Ciao,
un Nucera "classico" senza però il brio che normalmente ti contraddistingue. Dai un bel colpo finale, ma in qualche modo perde coerenza con le premesse: ti manca lo spazio per caricaricarlo. Se, in finale, avressi trovato il modo per dimostrare che anche tutti gli altri partecipanti erano "mostri" (magari solo lui "costretto" a partecipare, senza la trisitissima soluzione degli "inconsapevoli") allora sì, la tua competizione sarebbe stata "sensata". Così è come far capitare diciotto metri di robot in lega Z a una gara di cosplayer.


La margiaconda (IL PRIMO TENTACOLO NON SI SCORDA MAI)

Ciao,
idea carina per quanto servirebbe qualche giustificazione un po' più "plausibile" di un ipotetico complottone del governo per lasciar scorazzare liberamente le margiaconde. Magari, proprio per dare forza a questa visione, ci starebbe bene una chiusura diversa: una comunicazione del "pilota" che ha appena scaricato il protagonista a qualcuno che li avverte che questa volta è solo un poveraccio senza speranza... o forse no? dopotutto... Hola, mi nombre es Inigo Montoya, tu hai ucciso mi padre. Preparate a morir!


Tutto a posto (IL MOSTRO DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE)


Ciao,
bel tentativo che si perde un po' per strada. In qualche modo cerchi di avvitare il disagio/gli eventi scatenanti/il climax sul tema senza però riuscire a dargli quella carica in più. Sarebbe da risistemare in modo da amplificare l'effetto "goccia che fa traboccare il vaso" in modo da suggerire in qualche modo lo stato di Giulia anche prima (tutti i genitori in qualche modo si arrabbiano, sgridano, ecc senza però eccedere nell'alcolismo).


Rosa fu la morte (IL PRIMO TENTACOLO NON SI SCORDA MAI)

Ciao,
devi deciderti però. O Marco se ne invaghisce (come sembra dalla seconda parte) o non se la caga, come dici nella prima.
A parte questo insegui un po' troppo la "poetica" e perdi in effetto scadendo in soluzioni banali: lei che nessuno sa da dove viene o chi sia, tutti che la vogliono, lui che non la caga ma lei che si innamora, la maledizione, lei che è un polpo mannaro (dai, falla almeno una stella marina!).
Speravo che alla fine arrivasse almeno un po' di crudeltà e cinismo... ma niente.



50 sfumature di polpo (IL PRIMO TENTACOLO NON SI SCORDA MAI)
Ciao,
le premesse dementi cominciano dal titolo, ma trasformi in tale il tuo racconto solo da metà in una escalation di nonsense. Manca di equilibrio e, in 3000 caratteri, fa tanto ritrovarsi spaesato per ben due volte: il titolo promette qualcosa che poi l'incipit non mantiene, e nemmeno il resto del testo visto che fai riferimento a un "feticismo che non sfrutti".


La prossima volta che lasciate stare LineaVerde, guardatevi MacGyver e costruitevi un lanciafiamme
Ciao,
premesso che i titoli lunghi mi irritano, non lo trovo nemmeno così divertente/irriverente.
L'idea in sé non è male, anzi, una declinazione quasi letterale del tema. Peccato solo che raccontando praticamente tutto, mi anestetizzi. I colpi di sceni sono telefonati, forse anche per colpa del titolo e del tema per cui "il mostro" prima o poi lo devi far saltare fuori.



Classifica

1. La margiaconda
2. L’invidiabile vita mondana dei nostri vicini
3. Canta che ti passa
4. Fragile
5. Tutto a posto
6. Il mostro dell’anno
7. 50 sfumature di polpo
8. Rosa fu la morte
9. La prossima volta che lasciate stare LineaVerde, guardatevi MacGyver e costruitevi un lanciafiamme

Avatar utente
erika.adale
Messaggi: 304

Re: Gruppo TOLOMEA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#6 » giovedì 27 aprile 2017, 22:12

Commenti
Fragile di Raffaele Marra
L'interpretazione del tentacolo come crepa prodotta dal sisma è davvero bella. E ho apprezzato molto anche l'idea di questo mostro che emerge dal passato, inteso come il terremoto. Ricordo il terremoto dell'Irpinia, alcuni bambini rimasti senza casa erano stati come "sfollati" al nord e messi nelle nostre classi delle elementari. Li rammento come creature traumatizzate, bastava sbattere una porta perché tremassero terrorizzati.
Ora, quanto dico rientra completamente nel campo dei gusti personali: proprio perché mi rendo conto dell'entità di "quel" mostro, ho trovato il secondo tentacolo (la catena) quasi un "di più" estremo letterario. Sarebbe bastato il sisma, la distruzione della propria famiglia per lasciare quest'uomo disastrato e fargli nascere la tardiva voglia di ricostruire. Anche senza violenza famigliare ( che potrebbe quasi giustificare il vedere lo sterminio dei genitori come una liberazione).
Il racconto è comunque ben scritto, anche se, come dice LordMax, non si crea una straordinaria empatia con il protagonista.
L'invidiabile vita mondana dei nostri vicini di Raffaele Marra
The Others ai tempi di Verissimo.
Idea assai divertente, con un colpo di scena che mi ha fatto sorridere risollevando le sorti di un racconto che, fino a quel momento, non mi aveva coinvolto eccessivamente, forse perché un po' ripetitivo. Anche se ben descritto, rimane un po' il cliché di casa Vianello "che noia- che barba", complice anche il letto.
Resta, a mio giudizio, più inverosimile della sussistenza degli spiriti a suscitare interesse mediatico, il duplice omicidio per far tacere una moglie noiosa e non amata. Alla fine sarebbe stato più facile ammazzare lei.
Canta che ti passa di Francesco Nucera
Faccia a faccia Rino/ Gino, in mezzo il Gin: e di assonanze ce ne sono abbastanza.
Rino Gaetano ha l'aspetto perfetto per fare il grillo parlante, anche se gli manca la credibilità vista la sua storia ( e Gino non se lo fa sfuggire). Inoltre l'apparente non sense delle sue canzoni ricade perfettamente nel solco delirante dell'ubriaco. Io lo so che probabilmente l'hai scritto di getto rosicchiando l'ultima costina di Pasquetta, ma lo trovo un racconto "colto" e raffinato. Solo questo giustifica il finale sottotono, in cui non succede sostanzialmente niente. Più che una storia, è il flash di una condizione.
Il mostro dell'anno di Francesco Nucera
acconto che mi è piaciuto, soprattutto per quanto riguarda la caratterizzazione del protagonista. Forse sarà una mia impressione, ma spesso nei tuoi racconti accanto al volo pindarico sfiori la denuncia sociale e qui trovo interessante l'opinione che emerge sulla spettacolarizzazione dei mostri di cronaca. Il vincitore è in tal senso fin troppo (riunisce in sé varie efferatezze, forse ne sarebbe bastata una).
Terminerei il racconto con la reazione del pubblico alla frase di Pino o, come suggerisce qualcuno, un attimo prima. Questo perché, in un gioco di specchi, il pubblico è ancora più mostruoso di lui.
La margiaconda di Zebratigrata
Ottima idea e bell'ambientazione.
Come altri prima di me, alla prima lettura ho trovato le due metà del racconto un po' disgiunte e la seconda francamente più godibile della prima. Certo, bisognava spiegare il contesto, ma le informazioni mi sono arrivate in modo un po' asettico, mi sono interessata a loro solo dopo aver letto la parte finale (prequel, in realtà) e aver empatizzato con il protagonista.
La sensazione è quindi che questo sia in potenza un ottimo racconto stipato in troppi pochi caratteri e in troppo poco tempo. Spero che tu lo voglia rielaborare in qualcosa di più ampio
Tutto a posto di Viviana Tenga
Come altri prima di me, ho avuto qualche perplessità iniziale sui nomi, per chiarire chi sia figlia di chi. Al di là di questo particolare, ho colto da subito la tensione della protagonista, dunque il suo "eccesso" finale mi sembra giustificato. Trovo che l'alcool sia addirittura di troppo, non sia indispensabile a giustificare il tracollo, nel senso che nella parte iniziale Giulia è lucida nel suo stato ansioso-depressivo, già potenzialmente pronta a dare fuori di matto, per capirci, e la comparsa di una sostanza non è preparata da altro che non dai consigli non richiesti ( che potrebbero essere anche giustificati dalle manifestazioni del disagio psicologico). Ma sto facendo la punta agli aghi di pino.
Quello che davvero forse andrebbe chiarito meglio è lo scenario. Perché all'inizio ci sono madre e figlia; poi siamo al parco e c'è l'amichetta ( ma la figlia è sparita), poi appare Elena. Insomma, se ci sono dei cambi di contesto o delle entrate e uscite dalla scena, le accennerei.
Argomento spinoso gestito con grazia, comunque. Un buon racconto.
Rosa fu la morte di Andrea Crucutti
Un racconto profumato di mare, in ogni suo angolo. Mi sono un po' persa nella collocazione geografica perché parli di Julien (alla francese), poi però leggo da Canadria che facevi riferimento a Malta, (Julian) dunque tutto OK, i nomi italiani ci stanno. E mi piace anche il fatto che entrambi contengano la radice "mar", a fare riecheggiare l'ambientazione.
Anche alcune immagini le ho trovate interessanti, il mosaico di rughe sul collo, ad esempio, e il movimento sinuoso della tua protagonista.
Un difetto, a mio avviso, resta quanto già tu hai notato: manca la parte dell'innamoramento, anche solo accennata, e dunque sfugge come dall'indifferenza Marco sia scivolato nella passione. Inoltre ho individuato alcune imprecisioni, tipo "Qualcuno mormorava che anche Padre Alfonso era più distratto del solito, tanto da confondersi a volte con la predica da quando quella donna frequentava la messa" (ci vorrebbe un congiuntivo) -"Nessuno sapeva da dove lei venisse, un giorno spuntò sul molo più grande" ( a questo punto della storia sarebbe meglio il trapassato).
Comunque una lettura piacevole.
50 sfumature di polpo di Giuseppe Gangemi
Ecco un racconto weird che più weird non si può. Che poi non è il mio genere preferito ma permette i voli pindarici più ampi: infatti chapeau alla fantasia. Mi sono divertita anche durante questa lettura, anche se l'ho trovato più "barzelletta" e meno correttamente ciclico come l'altro tuo racconto in gara.
Perplessità?
Solo
"insieme a quella schifezza ucraina."
Perché non capisco cosa intendi, all'inizio ho creduto ti riferissi a un altro tizio da fare fuori invece solo dopo ( e con un minimo di difficoltà) ho realizzato che era qualche inquinante radioattivo.
E poi, a voler fare i sofisti, quando il protagonista viene definito "molestatore" dal tipo che lo sta per ammazzare. Insomma, un po' troppo forbito.
La prossima volta che lasciate stare LineaVerde....di Giuseppe Gangemi
Sono contenta di dover commentare questo racconto perché mi dà l'opportunità di giudicarlo quasi perfetto. A partire dal titolo, divertente anche se lunghissimo, per continuare con una storia scanzonata, che nel suo orrore strappa il sorriso. Non ci sono spiegazioni? In un contesto ( e in un contest) di racconti brevi, non sempre servono: sicuramente non qui, tutto torna con il minimo sindacale delle informazioni. Mi hai fatto ripensare alla "Piccola bottega degli orrori".
Perchè allora "quasi" e non perfetto? Per le ripetizioni, certo figlie della fretta. In particolare i nomi all'inizio. Sono certa che in un rimaneggiamento successivo riuscirai a gestire i personaggi senza dire continuamente "Valeria" e "Giuditta".

CLASSIFICA A SEGUIRE

Avatar utente
erika.adale
Messaggi: 304

Re: Gruppo TOLOMEA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#7 » giovedì 27 aprile 2017, 22:31

1) Fragile di Raffaele Marra
2) La prossima volta che lasciate stare LineaVerde...di Giuseppe Gangemi
3) Canta che ti passa di Francesco Nucera
4) Il mostro dell'anno di Francesco Nucera
5) La margiaconda di Zebratigrata
6) 50 sfumature di polpo di Giuseppe Gangemi
7)L'invidiabile vita mondana dei nostri vicini di Raffaele Marra
8)Tutto a posto di Viviana Tenga
9)Rosa fu la morte di Andrea Crucitti

Avatar utente
Gimmi
Messaggi: 75

Re: Gruppo TOLOMEA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#8 » venerdì 28 aprile 2017, 0:57

1 Fragile
2 Il mostro dell’anno
3 L’invidiabile vita mondana dei nostri vicini
4 Tutto a posto
5 La margiaconda
6 50 sfumature di polpo
7 La prossima volta che lasciate stare LineaVerde (ecc..)
8 Rosa fu la morte
9 Canta che ti passa

Avatar utente
antico
Messaggi: 7171

Re: Gruppo TOLOMEA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#9 » lunedì 1 maggio 2017, 14:57

Ecco a voi la mia classifica, mi scuso per avervi fatto attendere tanto, ma questi per me sono giorni assai incasinati. In serata spero di poter già pubblicare la news ufficiale di chiusura del gruppo.

1) L’invidiabile vita mondana dei nostri vicini, di Raffaele Marra

Racconto che si gioca tutto sul finale e funziona. Vero è che anch’io ho pensato a una situazione anni ’50 e che i vicini avessero una tv nuova, ma penso che anche questo facesse parte della tua opera di dissimulazione, quindi ok. Molto ben affrontato il tema. Pollice su per me, lavoro molto buono, complimenti.
2) La prossima volta lasciata stare Linea Verde…, di Giuseppe Gangemi
Rispetto all’altro tuo racconto in gara, questo è decisamente più coerente, dall’inizio alla fine. Potenzialmente, forse, l’altro è migliore, ma questo è davvero godibile. Non ho sentito la mancanza della spiegazione del perché e del percome la protagonista volesse vincere per forza il premio del pollice verde, pertanto non ci ho visto problemi di empatia, anche perché non penso sia lì che si giochi la partita. Certo, una piccola revisione qua e là ci vuole per ripulire un po’ il testo. Tema ben affrontato, titolo molto buono. Direi un pollice quasi su.
3) Fragile, di Raffaele Marrra
Il tuo intento m’è sembrato quello di creare un parallelo tra le ferite inferte dalla terra e quelle dell’anima, ben più profonde, causate dall’umanità. Troppo poco spazio per renderlo al meglio anche perché così ti giochi l’empatia del protagonista e la necessità di lavorare meglio proprio sul tuo tema. Quello dell’edizione, invece, è molto ben rappresentato con l’originaria paura, quella dei maltrattamenti, che cova sotto la superficie di quella più evidente. Per me un pollice tendente all’alto proprio per questa tua interpretazione, ma il racconto potrebbe ancora, e molto, essere migliorato.
4) 50 sfumature di polpo, di Giuseppe Gangemi
Racconto molto divertente e che meriterebbe una posizione di classifica più elevata se solo fosse più omogeneo nella sua anarchia. Parte dal polpo che gli si attacca in acqua e da lì è un crescendo di nonsenso che ho parecchio apprezzato. Prima, però, non ci mostri il carattere molestatore del protagonista, ma solo un innamorato destinato a un pessimo destino. Basta poco, devi solamente concentrarti nel rendere da subito il protagonista nella sua ossessione, che non è Silvia, ma semplicemente tette e culi. Il tema c’è, anche se non mi fa impazzire la sua trattazione. Direi un pollice tendente all’alto, ma di poco, considerato il debole equilibrio interno.
5) Rosa fu la morte, di Andrea Crucitti
Idea molto buona, ma la resa non avviluppa il lettore. Troppo narrato, servono dialogo, abbiamo bisogno di "vedere" i protagonisti e capire come Marco possa essersi innamorato di lei (perché se tu parti dicendo che era l'unico a non esserne attratto, quella informazione pesa come un macigno sul lettore che poi ha bisogno di "vedere" il perché del cambiamento. Occhio che per dialoghi non intendo riempirlo, ma disseminarli, come pennellate, un po' qui e un po là, senza pesare sulla struttura. Pollice ni al momento, ma penso proprio che dovresti continuare a lavorarci.
6) Tutto a posto, di Viviana Tenga
Racconto che è evidente che avevi ben chiaro in testa e infatti non concordo con chi sottolinea che si perde per strada, arriva esattamente dove volevi portarlo. Il problema, semmai, sta nel come ci arriva. Il personaggio di Elena compare all'improvviso e fino a quel momento avevamo visto Irene, Selena e Giulia... Va inserita prima e fatta interagire, insomma. Non funziona per nulla il secondo paragrafo, molto forzato, e l'intro del terzo. Il primo può starci. La sensazione generale è che sia molto artefatto e poco genuino, proprio per il fatto che ti era ben chiaro in testa. Pollice ni, ma devi solo ristrutturarlo per dargli il giusto equilibrio.
7) Il mostro dell’anno, di Francesco Nucera
Mi è mancato un po' il contesto, nel senso che dovrebbe essere un mondo di mostri mentre qui aggiungi proprio la categoria "inconsapevole" che va un po' a rovinare il tutto. Per come la vedo, avresti dovuto affrontare la tua storia partendo dal chiaro assunto che non ce n'è uno che non sia un mostro, pertanto la ricerca è ampliata al mono intero e magari c'è addirittura una corsa, nel corso dell'anno, per riuscire ad aggiudicarsi la nomination. In effetti, tutte le nomination femminili e le altre due maschili mi sono sembrate inutili e poco significative, potevi sbizzarrirti raggiungendo ben altre vette. E no, niente fischi al protagonista, in un mondo di mostri non sono ammessi, in quel contesto solo applausi. Ci vedo poco il tema, però... Dov'è il mostro del vicino? Non lo trovo e neppure la tematizzazione dell'invidia. Pollice ni per me, ma grandissime potenzialità.
8) La margiaconda, di Sara Tirabassi
Grandissime potenzialità, ma al momento il racconto mi sembra ancora "lavorabile". Ho faticato parecchio a entrare in sintonia con il protagonista e a capire la situazione. Che lui sia arrivato su Plutone per distruggere le menti che controllano le margiaconde mi è arrivato solo dopo rilettura e, anche lì, non mi è sembrato così chiaro. Se posso darti un suggerimento, cambierei il nome del protagonista, è uguale a quello di un personaggio de LA STORIA FANTASTICA equesto ha contribuito a portarmi da subito in atmosfere che però non contraddistinguono il tuo lavoro. Per me il pollice, al momento è ni.
9) Canta che ti passa, di Francesco Nucera
Racconto che se non conosci Rino Gaetano... Sei fregato. E io non lo conosco. Cioè, sì, lo conosco, ma non ricordo i testi delle sue canzoni e senza i commenti degli altri autori non ci sarei mai potuto arrivare. E anche così non ho gli strumenti per poterlo apprezzare, pertanto mi rimane distante. Certo, apprezzo la declinazione del tema, ma per il resto non posso andare oltre un pollice ni, assolutamente personale e soggettivo, ma la lettura è anche, e soprattutto, questo.

Torna a “98° Edizione - Forlani Edition - l'Ottava della Quinta Era - NOVANTOTTESIMA ALL TIME”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti