Gruppo GIUDECCA: Lista racconti ammessi e classifiche

Quella di aprile sarà un’edizione nella formula della Two Days Edition e, come dice il nome, si svolgerà in due date: lunedì 17 e martedì 18 aprile.
Alessandro Forlani sceglierà due Temi diversi.
Alle 21:00 del lunedì verrà svelato sul forum il primo Tema e i partecipanti avranno tempo fino all’una per postare un racconto di massimo 3000 battute spazi inclusi.
Il giorno seguente, sempre alle 21:00, verrà svelato il secondo tema e, di nuovo, i partecipanti avranno tempo fino all’una per postare un racconto di massimo 3000 battute spazi inclusi.
Sarà possibile, per chi avrà già partecipato il lunedì, partecipare anche il giorno seguente gareggiando, così, con due diversi racconti.
Come nella migliore tradizione del contest, i racconti verranno divisi in più gironi. I primi di ogni girone entreranno in finale e saranno giudicati da Alessandro Forlani che deciderà quali saranno i migliori sette dell'Edizione.
Tutti i finalisti verranno pubblicati sulla Vetrina di Minuti Contati.
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Gruppo GIUDECCA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#1 » mercoledì 19 aprile 2017, 2:46

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BENVENUTI ALLA FORLANI EDITION, L'OTTAVA DELLA QUINTA ERA DI MINUTI CONTATI!

Questo è il gruppo GIUDECCA della FORLANI EDITION con ALESSANDRO FORLANI nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo GIUDECCA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo CAINA.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo ANTENORA.


Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE racconti ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da ALESSANDRO FORLANI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo per eccesso, ma in casi particolari posso decidere di aumentare il rapporto per garantire almeno NOVE FINALISTI. Ricordo anche che non sarà possibile per un autore avere più di un racconto in finale. Se un autore dovesse piazzare due racconti nelle posizioni che portano in finale (e all'accesso diretto in Vetrina), si qualificherà in finale solo il meglio piazzato mentre il secondo finirà comunque in Vetrina.

ESEMPIO:
Pinco arriva secondo e terzo nel gruppo X con i suoi due racconti. I tre migliori del gruppo X hanno l'accesso alla finale e la pubblicazione diretta in Vetrina. Il racconto meglio piazzato di Pinco andrà sia in finale che in Vetrina mentre l'altro racconto finirà solo in Vetrina. Il terzo posto valido per la finale verrà invece preso dal racconto quarto classificato, sempre che non sia il secondo racconto di Pallo (vincitore del gruppo con il suo primo racconto). Nel caso che Pinco e Pallo piazzino i propri due racconti nei primi quattro posti, allora andrà in finale il racconto di Tizio, quinto classificato. Nota bene: TUTTI I FINALISTI HANNO LA PUBBLICAZIONE ASSICURATA IN VETRINA.

ESEMPIO 2:
Pinco piazza i propri racconti quinto e sesto. Ai fini dei punteggi assegnati per il Rank d'Era varrà solo il quinto classificato mentre il sesto non gli porterà punti. In quel caso il settimo classificato prenderà i punti del sesto e l'ottavo i punti del settimo. Il concetto è che ogni autore può acquisire punti solo con il proprio migliore classificato


Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti Rank d'Era (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo GIUDECCA:

Sull’assenza dello stupore, di Andrea Partiti, ore 00.32, 2975 caratteri (IL PRIMO TENTACOLO NON SI SCORDA MAI)
Il bio vicino di casa, di Andrea Partiti, ore 00.39, 2990 caratteri (IL MOSTRO DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE)
L’ombra nera, di Giancarmine Trotta, ore 00.38, 2991 caratteri (IL PRIMO TENTACOLO NON SI SCORDA MAI)
Il primo della fila, di Chiara Rufino, ore 00.07, 2596 caratteri (IL PRIMO TENTACOLO NON SI SCORDA MAI)
Davy Jones, di Patty Barale, ore 01.01, 2958 caratteri (IL PRIMO TENTACOLO NON SI SCORDA MAI) MALUS QUATTRO PUNTI causa consegna ritardata
commendatore Luigi Ravelli, di Patty Barale, ore 00.57, 2977 caratteri (IL MOSTRO DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE) MALUS QUATTRO PUNTI causa modifica effettuata dopo l'una
Chloroforming, di Giuseppe De Micheli, ore 00.00, 2925 caratteri (IL PRIMO TENTACOLO NON SI SCORDA MAI)
San Giorgio e il drago, di Giuseppe De Micheli, ore 22.57, 2540 caratteri (IL MOSTRO DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE)
Il rosso cupo dei gerani, di Carolina Pelosi, ore 23.49, 2674 caratteri (IL MOSTRO DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE)

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 27 APRILE per commentare i racconti del gruppo CAINA. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 28 APRILE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete NOVE giorni per commentare e classificare i NOVE racconti del CAINA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete TRENTACINQUE (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, NOVE giorni sono troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo CAINA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA FORLANI EDITION A TUTTI!



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angelo.frascella
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Re: Gruppo GIUDECCA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#2 » domenica 23 aprile 2017, 0:02

Ciao a tutti.

Ecco la mia classifica e i miei commenti.
In ogni caso, come ogni volta, grazie per i vostri racconti e per esservi messi in gioco.

1) commendatore Luigi Ravelli
2) Sull'assenza dello stupore
3) San Giorgio e il drago
4) Il bio vicino di casa
5) Il primo della fila
6) Il rosso cupo dei gerani
7) Davy Jones
8) Chloroforming
9) L'OMBRA NERA

commendatore Luigi Ravelli, di Patty Barale

Racconto molto carino che, secondo me, rende molto bene la psicologia di alcune persone che hanno così bisogno delle attenzioni altrui che le cercano a qualunque costo. Funziona perché è basato su un ossimoro concettuale che vediamo spesso nella realtà. Il finale, con l'equivoco fra ciò che è accaduto e quello che è al centro dei pensieri del commendatore, è la ciliegina sulla torta.

San Giorgio e il drago, di Giuseppe De Micheli

Idea simpatica (tra l'altro ci avevo pensato pure io a due paesi medievali uno dei quali invidia il drago dell'altro più feroce. Per fortuna poi sono passato avanti :) con divertente sorpresa finale che mi ha fatto sorridere.
Alcuni difetti che trovo:
- un po' di refusi da correggere e "inintelliGGibili" con la doppia g (comunque i refusi in MC capitano)
- ho trovato, in alcuni passaggi, un po' forzato il linguaggio finto-aulico che usi per ottenere l'effetto umoristico (per esempio quando parli di verone invece che di balcone). Magari cercherei di ammorbidirlo un po', per rendere le lettura più "naturale".
- La parte finale è un po' troppo frettolosa (quando descrivi il "duello" col drago): invece di quella narrazione molto raccontata, avrei preferito che l'obiettivo rimanesse sulla nobildonna, mentre lei commentava entusiasta i rumori che ascoltava.
In sintesi un racconto divertente che necessita di una revisione.

Sull'assenza dello stupore di Andrea Partiti

Non ho molto da dirti sul racconto, se non che mi è piaciuto. Mi è piaciuta la descrizione fredda e dettagliata di ciò che accade (e per buona parte del racconto, ho pensato che l'assenza di stupore fosse del protagonista) e la nota finale, che, tu potrai anche averlo scritto in modo non intenzionale, ma è impossibile non interpretare come una metafora del nostro mondo ormai anestetizzato a tutte le brutture.

Il bio vicino di casa di Andrea Partiti

Il tuo racconto è divertente, però... il tema è un po' trito in questo periodo. Sembra che ci sia una corsa a ridicolizzare i vegani. Io non lo sono e all'inizio trovavo divertenti tutte le prese in giro, ma alla fine mi sembra che ormai si ripetano sempre le stesse cose e mi viene quasi da difendere chi ha fatti questa scelta estrema. Diciamo che l'effetto del racconto è stato, su di me, come quando guardando Zelig viene fuori l'ennesimo comico che fa le battute sul rapporto con uomini e donne, giocando sui luoghi comuni (l'uomo che non si lava, la donna complicata e che se dice sì, vuol dire no...). Magari le battute sono divertenti e sorrido, ma mi viene da dire "di nuovo?"
Tra l'altro l'approccio stilistico che ai scelto (quasi da blog o, comunque, da resoconto non narrativo... anzi magari proprio da monologo di Zelig) rinforza la precedente sensazione.

Davy Jones - Patty Barale

Ti devo dire la verità: alla prima lettura non avevo capito il racconto. Probabilmente colpa mia: il nome di Davy Jones non mi diceva niente e non avevo colto il non detto e la natura del tentacolo. A parte questo, ho trovato il tuo racconto un po' legnoso (mi sembra che lo stile del monologo della ragazza sia troppo da lettera scritta, più che da parlato) e nell'insieme mi ha dato l'impressione di già visto (so che è un tema forte, ma anche molto usato in letteratura e al cinema).
Non che sia un brutto racconto, ma mi è piaciuto molto di più l'altro.

Il rosso cupo dei gerani - Carolina Pelosi

Il racconto è scritto in modo pulito ed efficace, il tema è centrato e il confronto mostra in maniera lampante il senso del racconto. Quello che non mi convince del tutto è il modo in cui agisce l'assassino. Non c'è un movente convincente seppure, non c'è rabbia, non sembra esserci nemmeno esserci follia, se non nel gesto finale dei gerani.
Non è chiaro a chi scriva la mail: se a un'amante, non mi sembra logico (uccidendo la moglie in modo così plateale, difficilmente la passerà liscia); se alla moglie morta che lui sta per raggiungere suicidandosi, non si capisce la sua rilassatezza successiva.
Insomma, al momento tutto sembra finalizzato al "messaggio". Occorrerebbe renderlo narrativamente più coerente.

Il primo della fila - Chiara Ruffino

Casualmente qualche giorno fa, leggendo American Gods, vi ho trovato la descrizione di una bravissima persona che però, alla fine, si rivela un ufficiale delle SS (non è uno dei personaggi del libro, ma una digressione dell'autore). Il tuo racconto mi ci ha rimandato subito lì. Al di là di questo, che è poco importante, nel descrivere il piattume della vita del protagonista sei stata abbastanza piatta e questo, da un lato, è coerente con l'effetto che volevi ottenere, dall'altro rende un po' monocorde il racconto. Insomma, l'effetto drammatico è tutto concentrato nell'ultima riga: questo è accettabile in un racconto così breve, però mi ha lasciato lo stesso un po' "freddino".


Chloroforming, di Giuseppe De Micheli

Trovo questo secondo racconto troppo "narrato" e questo lo rende poco coinvolgente. L'idea inoltre è un po' debole e l'insistenza sui numeri atomici all'inizio mi pare eccessiva. Non mi è chiaro il finale: cosa sarebbe il tentacolo dell'umano? Un semplice tubo per spruzzare ossigeno o una mutazione dell'uomo del futuro? Nell'insieme mi ha lasciato un po' freddino: non sono riuscito a empatizzare né con l'alieno invasore né con l'eroe umano (ma poi basta uccidere uno di questi alieni per sconfiggere l'invasione?)

L'OMBRA NERA - di Giancarmine Trotta

La prima cosa che mi sento di dire del tuo racconto è che mi sembra poco attinente al tema. Usi la parola tentacoli per dire "il tema" è qui, ma mi sembra molto forzato.
Inoltre la prima parte dovrebbe fare paura, ma sarà questione di ritmo, di stile o della cosa in sé che hai scelto (un'ombra nera) poco spaventosa, ma questo terrore del protagonista non mi è arrivato.
Inoltre ho trovato qualche passaggio un po' pesante: in particolare, nel dialogo è difficile pensare che qualcuno possa davvero pronunciare una frase del tipo: "Ogni oggetto nuovo sarà l'atto sessuale che concepirà entità libere di avvicinarsi alle paure del protagonista".
Insomma l'idea c'è, ma bisognerebbe liberarla dalle catene che la stringono per renderla in maniera efficace.

A rileggerci,
Angelo

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Adry666
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Re: Gruppo GIUDECCA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#3 » lunedì 24 aprile 2017, 12:16

Ciao a tutti!

La mia classifica per un gruppo di altissimo livello:

1. L’ombra nera, di Giancarmine Trotta
2. commendatore Luigi Ravelli, di Patty Barale,
3. Il bio vicino di casa, di Andrea Partiti
4. San Giorgio e il drago, di Giuseppe De Micheli,
5. Il rosso cupo dei gerani, di Carolina Pelosi,
6. Chloroforming, di Giuseppe De Micheli,
7. Davy Jones, di Patty Barale
8. Il primo della fila, di Chiara Rufino,
9. Sull’assenza dello stupore, di Andrea Partiti

-------------------

E di seguito i singoli giudizi già postati agli autori:


Sull’assenza dello stupore, di Andrea Partiti,

Ciao Andrea,
il tema è centrato, non so e si tratti di “primo tentacolo”, ma sicuramente non verrà dimenticato dai vari protagonisti.
Il tuo racconto è scritto bene, ha un buon ritmo, ma il contenuto non mi ha suscitato particolari emozioni se non repulsione per la scena un po’ truculenta.
Alcune notazioni:
“Seduto a un tavolino del bar strappai la bustina di zucchero e la vuotai nella tazza. Osservai la schiuma del cappuccino aprirsi lentamente, erodere i cristalli e accoglierli con un risucchio.”
Erodere mi suona bruttino, forse sarebbe meglio sostituirlo con un sinonimo (consumare, sciogliere)
“Fissava nel vuoto e tremava, sobbalzava”
Fissava nel vuoto è corretto ma preferirei: “Fissava il vuoto”
Nel complesso discreta prova.
Ciao
Adriano

Il bio vicino di casa, di Andrea Partiti

Ciao Andrea,
il tema è centrato pienamente.
Come al solito il racconto è scritto bene e si fa leggere.
Il ritmo ne guadagnerebbe se asciugassi alcuni periodi, manca un po’ l’opera di “taglio e montaggio”.
L’idea è carna ma non “stupefacente” (IMHO ovviamente)
Nella frase:
“Il mio vicino di casa fa yoga. Ogni mattina all’alba aspetta il sorgere del sole sulla sua veranda, rivolta a est, poi stende un tappetino e per un’ora ritrova se stesso.
Da quando ha notato che lo osservavo con curiosità, non perde occasione per elogiare i benefici dello yoga, di come migliori postura, respirazione, sonno. Di come apra i chakra e illumini la mente.”
Questa ripetizione sullo yoga non mi convince, taglierei; non ha nemmeno un senso forte rispetto al finale.
A presto
Adriano

L’ombra nera, di Giancarmine Trotta

Ciao Giancarmine,
tema centrato: il tentacolo della prima paura infantile. Anche se probabilmente le prime paure provate da bambini non sono quelle che tu descrivi nel racconto, diciamo le prime adolescenziali.
Il racconto è scritto molto bene, fila e termina con un finale accettabile.
Non so se sia una forma di vendetta verso tutti gli editori che non pubblicano scrittori validi, ma ci sta! )))
Sfoltirei un po’ questa frase:
“Come corri, sono all'inizio. In questo libro ci metterò le paure della mia adolescenza: le ombre che si congiungono e prendono vita. Si avvicinano e ti tolgono il respiro. E ogni notte sarà testimone della nascita di forme inconsuete. Ogni oggetto nuovo sarà l'atto sessuale che concepirà entità libere di avvicinarsi alle paure del protagonista. Succhiandole avidamente”.
E’ un po’ troppo barocca e ridondante.
Nel complesso ottima prova
Ciao
Adriano

Il primo della fila, di Chiara Rufino
Ciao Chiara,
tema centrato, il mostro tentacolare c’è, e fa male (ha fatto male in passato, e ancora fa male alla nostra anima).
Il racconto fila liscio senza intoppi, e questo è un pregio, ma anche un difetto: non ci sono picchi particolari e il finale chiude la storia senza però far alzare troppo i battiti cardiaci del lettore (IMHO).
In un racconto così breve mi sarei aspettato qualche “cattiveria” in più.
Nel complesso discreta prova.
Ciao
Adriano
Davy Jones, di Patty Barale
Ciao Patty,
il tema è centrato in pieno, ahimè )) Molto delicato e triste.
Il tuo racconto scorre bene, ma c’è qualcosa che non lo fa rendere al massimo. Penso che la voce narrante sia troppo piatta; va bene all’inizio, ma poi mi aspetterei un crescendo fino a un’esplosione di rabbia, odio e vendetta finale. Invece il ritmo è costante dall’inizio alla fine senza coinvolgere troppo il lettore.
Proverei a impersonarmi di più nella povera protagonista.
Nel complesso discreta prova.
Ciao
Adriano

commendatore Luigi Ravelli, di Patty Barale
Ciao Patty,
il tema è ok, “I nuovi mostri” come urla una nota trasmissione tv.
Il racconto è carino, spiritoso e anche impietoso in alcune parti: la vanità umana è spesso penosa, indubbiamente.
Una nota “tecnica”, nella frase:
“sarebbe stato sufficiente fingere di assumere il lassativo che gli somministrava l’infermiera di turno per indurre una stipsi persistente e allora sì che si sarebbero preoccupati!”
Questa frase genera un po’ di confusione: a una prima lettura si capisce al contrario, cercherei di scriverla diversamente.
Nel complesso buona prova.
Ciao
Adriano

Chloroforming, di Giuseppe De Micheli
Ciao Giuseppe,
il tema è centrato, il tentacolo c’è e l’ET non se lo scorderà di certo.
IL tuo racconto è scritto bene ma in alcuni tratti fatica con il ritmo (numeri atomici, permessi avventati) e oscilla pericolosamente tra la sentinella di Brown e Men in Black.
Il finale mi sembra un po’ ingenuo, se fossi in te lo rivedrei in un’ottica meno semplicistica. Immagino che per l’esiguità dei caratteri hai dovuto tagliare in modo repentino la narrazione.
Nel complesso discreta prova.
Ciao
Adriano

San Giorgio e il drago, di Giuseppe De Micheli,
Ciao Giuseppe,
tema centrato, il mostro del vicino era più figo! ))
Il tuo racconto mi è piaciuto.
Ci sono alcuni refusi che rendono incespicante la lettura di un racconto scritto bene e con un’idea ben resa.
Il finale l’avrei scritto diversamente, così come è fatto leva un po’ di pathos al tutto, mentre invece in un racconto così breve sarebbe utile chiosare bene.
Occhio anche ad alcuni termini un po’ troppo ricercati che se non adoperati con parsimonia potrebbero far diventare il racconto quasi comico.
Nel complesso buona prova.
Ciao
Adriano

Il rosso cupo dei gerani, di Carolina Pelosi,
Ciao Carolina,
il tema è centrato, il mostro vicino di casa c’è, non è verde ma c’è (non so perché mi ha ricordato il “mostro” di Benigni).
Il marito assassino sembra troppo freddo, non si tratta di un killer professionista che non conosce la vittima. Si tratta del marito, a cosa è dovuto tale distacco? Una forma di pazzia momentanea? E’ il movente qual è?
La frase finale è molto belle e chiude bene il tutto.
Lavorerei un po’ sul carattere del marito.
Bella la contrapposizione con la normale quotidianità dei vicini.
Nel complesso buona prova

Ciao
Adriano

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ilVeltro
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Re: Gruppo GIUDECCA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#4 » mercoledì 26 aprile 2017, 18:57

Ecco il listone:

1.San Giorgio e il Drago
2.Il primo della fila
3.Il bio-vicino di casa
4.L'ombra Nera
5.Chloroforming
6.Sull'assenza dello stupore
7.commendatore Luigi Ravelli
8.Davy Jones
9.Il rosso cupo dei gerani

E i commentacci:

1:un racconto interamente nelle mie corde.Lessico ricercato, ambientazione fantasy ma alla Zappa e Spada, audace colpo di scena finale. Spassoso e dissacrante. Quando con cotanto poco spazio/tempo si riesce innescare un sorriso nel lettore, il mio auro non può che esser vostro!

2: Beh, Chiara, sfondata una porta aperta ...
L'argomento rientra nel novero dei miei maggiori campi d'interesse (se ti va dà un'occhiata al mio racconto ..). Il modo con cui hai trattato il tema di Forlani è calzante, pochi fronzoli, volutamente asettico, come il senso dell'onore e della fedeltà che alberga nel petto del protagonista.
(IM)parzialmente, un plauso al merito.

3:Ciao ho passato in rivista il tuo racconto, per primo, e devo dire che è stato un piacevolissimo incipit. Non mi soffermo su tempi verbali o grammaticaglia affine, dal momento che io stesso ho sudato quattro pigiami a comporre qualcosa di umano nel tempo concesso, ma sul contenuto che mi ha avvinto fino al "colpo di scena" conclusivo sapientemente ben giocato. Stilisticamente trovo il racconto, asciutto e a tratti ironico, adeguato alla materia trattata.
Punto debole, paradossalmente magari, è la "troppa" aderenza al tema di Forlani: il vicino di casa in carne e ossa, cosa che io ho depennato a priori dal vaglio delle possibili trame.

4:Ciao Visionario,
un racconto degno di essere letto, riletto e sviscerato con il rischio di ritrovarsi con un pugno di granelli gialli e corruschi ... ma oro o pirite?
certi slanci e alcuni spunti risultano avvincenti, altri dissonanti dal contesto.
io l'ho vissuto come un'esperienza onirica, molto personale e sensoriale, anche se il mantello talvolta diventa cappio e dà l'impressione di costringerti anziché avvolgerti.
resto con un sapore ambiguo nel palato, come se nell'ombra mi fosse sfuggito qualcosa, e forse anche a te ...

5:Originale, indubbio.
Cloroformare in luogo di terraformare, la disquisizione sui numeri atomici e gli arti, la preghiera cloro-francescana dell'invasore e le sue speculazioni sentimentali ...
Poi mi cadi sul primo radicale libero terrestre che spazza via la tua simpatica orchestra di avvelenatori!
Speravo che, a differenza di Sentinella di Brown, stavolta fossero i nostri a soccombere.

6:Secondo giro, ma sempre un tuo racconto! (fai gli straordinari, beato te…). Ben scritto e condotto, nulla da eccepire sullo stile che anzi riserva pennellate e colpi d’occhio da romanziere scafato. La trama, invece, non mi ha convinto pienamente. Anche questo “troppo” adesivo all'argomento proposto dal Master, il tentacolo a mio avviso non andava raffigurato ma teorizzato, una fobia appunto o un evento immaginifico del protagonista. In più, ma questo è meramente personale, mi ricorda il modus operandi di certi sedicenti vampiri di un serial che ho smesso di seguire dopo la seconda puntata … Ah, il titolo poteva essere “La Banalità del Male” …

7:Ciao Patty,
ho apprezzato anche il tuo secondo racconto, tra Arsenico e Vecchi Merletti e una macabra commedia all'italiana (avrei visto bene Sordi nel ruolo del degente...).
Il solo appunto che umilmente ti rivolgo sta nella pesantezza di alcuni periodi (all'inizio usi addirittura due volte di fila i due punti e le virgole senza un punto che separa le frasi) anche se mi rendo conto che il tempo concesso per il contest fa a cazzotti con il minimo sindacale per una rilettura approfondita!
Buona Forlani edition!

8:Ciao Patty,
scusa l'ignoranza, ma chi è Davy Jones?
Scherzi a parte, la parte che più apprezzo del tuo racconto è la traumatica svolta narrativa e il colpo di grazia finale.
La prosa è scorrevole.
Mi dispiace, ma un no secco alla similitudine anacronistica e quantomeno grottesca tra un nonno e Jack Sparrow (la letteratura pullula di pirati più consoni).
Buona Forlani Edition,
Luca

9:Ciao Carolina,
innanzitutto il titolo: molto accattivante. Il resto non era purtroppo molto nelle mie corde.
L'idea del vicino indubbiamente è centrata, ma la prosa non mi convince del tutto: un po' troppo piatta e con dettagli superflui e caratterofagi.
La frase che chiude il racconto è per caso una citazione? Altrimenti fatico sinceramente ad afferrarne il senso e l'importanza all'interno del contesto.
Il mio umile consiglio è di osare maggiormente nella prosa e non perderti in sfumature non necessarie ed approfondire invece la caratterizzazione dei tuoi personaggi.
Grazie, buon contest!
Non è morto ciò che può vivere in eterno e in strani eoni anche la morte può morire.

Quando sento la parola "cultura" alzo il cane della mia Browning.

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Linda De Santi
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Re: Gruppo GIUDECCA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#5 » mercoledì 26 aprile 2017, 22:06

Ciao a tutti! Ecco la mia classifica, e bravi tutti per i racconti!

I commenti in ordine sparso:

Sull’assenza dello stupore di Andrea Partiti


Ciao Andrea, una cosa così truculenta da parte tua non l'avevo ancora letta :) Bello, molto bello, mi ha coinvolto fin dalle prime righe. Ho letto il tuo commento a proposito del fatto che le persone che non mostrano stupore nel finale sarebbero altri tentacoli non ancora emersi. Hai fatto bene e a non mettere la frase finale, così lasci la possibilità al lettore d'interpretare come vuole la storia: a me piace pensare che sia stata tutta una fantasia a occhi aperti del protagonista, che nel profondo sogna un rovesciamento drammatico della realtà e che alla fine, voltandosi, vede che è l'unico a essere sconvolto perché in realtà tutto è accaduto nella sua testa.
L'unico appunto che posso farti è sul titolo, che non mi convince molto. Avrei preferito qualcosa del tipo "Una mattina al bar" o, come suggeriva ilVeltro, "La banalità del male".
In ogni caso, un ottimo racconto.

Il bio vicino di casa di Andrea Partiti

Ciao di nuovo! Il racconto in sé non mi dispiace, la lettura è piacevole e divertente.
A livello di struttura, però, mi è piaciuto di più quello del DAY ONE: questo, infatti, si basa su dei presupposti un po' difficili da rendere credibili. Primo fra tutti: ma il protagonista sta sempre fuori sul portico, per conoscere tutte queste cose sul vicino? :) Okay, ha solo un'immagine di facciata visto che ignora il suo segreto, ma in ogni caso mi pare che conosca un sacco di dettagli sulla sua vita (forse ne basterebbe giusto qualcuno in meno: ai fini della storia, ad esempio, non ci serve sapere che pratica yoga). Anche l'atteggiamento del vicino è strano: sembra voler attirare a tutti costi l'attenzione del protagonista sbandierando i benefici del suo stile di vita, ma avendo un mostro in giardino forse sarebbe più plausibile un atteggiamento più schivo e riservato.
Insomma, un racconto piacevole, ma a mio parere quello del DAY ONE è riuscito meglio :)
Alla prossima!

Il primo della fila di Chiara Rufino

Ciao Chiara, anch'io mi unisco a quanto già espresso nei commenti precedenti al mio. Lo stile monocorde mi ha un po' fatto storcere il naso all'inizio (di regola l'incipit dovrebbe essere coinvolgere da subito il lettore per convincerlo a proseguire la lettura, mentre leggere di una persona che fa un lavoro noioso e poi della pesca al polpo mi ha un po' fatto perdere l'entusiasmo), ma poi dopo il racconto si riprende bene, soprattutto nel modo in cui sviluppa il tema. Nel complesso è un buon racconto. Alla prossima!

Davi Jones di Patty Barale

Ciao Patty! Il titolo mi aveva fatto presupporre tutt’altro tipo di racconto. Dico la verità, in genere questo tipo di storie non mi arriva. In sé non è una brutta prova, ma i racconti in cui la narrazione parte con un funerale, poi passa a un flashback su quando il defunto era vivo e alla fine si conclude con un rimpianto, non sono proprio nelle mie corde. Onestamente non saprei dirti come migliorarlo, credo che in questo caso sia una questione di gusti.
L’altro tuo racconto invece l’ho trovato fantastico. Alla prossima!

Commendatore Luigi Ravelli

Fantastico! Nella sua semplicità e nel modo in cui è narrato, il racconto mi ha conquistata da subito. La storia in sé non ha pretese di alcun tipo, tuttavia sei riuscita a creare un personaggio fantastico, che secondo me meriterebbe di diventare il protagonista di una serie di mini-racconti tipo questo. Bellissimo il finale e tema centrato in pieno. Che dire, brava! :)

Chloroforming di Mezzomatto

Oddio, quanti numeri! Ho fatto una fatica boia a superare la prima parte. Troppe informazioni, troppo infodump. Dopo migliora, ma se non fossimo in un contest letterario in cui per regolamento dobbiamo leggere i racconti fino alla fine, difficilmente credo che avrei proseguito la lettura oltre la quinta riga.
A differenza degli altri, stranamente ho capito subito cos’era il tentacolo, ma la domanda comunque è sorta anche a me… basta sconfiggere un solo membro della specie aliena per far fallire l’invasione?
Decisamente mi è piaciuto di più l’altro tuo racconto ;) Alla prossima!

San Giorgio e il drago di Mezzomatto

Ciao Mezzomatto, pensa che a me nemmeno piacciono i racconti con i draghi. Questo però è irresistibile, e mi ha fatto capire una cosa: se proprio devono esserci draghi, è giusto che vengano usati per parodizzare le imprese dei paladini. Rispetto all’altro tuo racconto, che ho un po’ criticato, questo riesce a coinvolgere da subito il lettore, mantiene un buon ritmo e ha un finale che, per quanto mi riguardo, mi ha soddisfatto.
Per me pollice su per questo racconto, che ho trovato piacevolissimo. A rileggerci! :)

Il rosso cupo dei gerani di Carolina Pelosi


Ciao Carolina! Il tuo racconto ha una bella prosa, pulita e chiara. La lettura è piacevole e scorrevole e anche il modo in cui hai sviluppato il tema è molto buono. Anch’io però condivido i dubbi già espressi da altri gladiatori: com’è possibile che il protagonista non tema conseguenze per l’assassinio della moglie? A meno che non sia un killer professionista, che già sa come occultare il cadavere e riuscire a passarla liscia, non vedo come possa salvarsi. Solo che se davvero è un professionista, la cosa dovrebbe emergere dal racconto, ma non è così.
Insomma, una buona prova, ma che purtroppo cade un po’ nella trappola in cui finiscono molti racconti che parlano di un omicidio… il raccontare dell’uccisione assumendo che dopo non ci siano conseguenze.
Alla prossima!

L’ombra nera di Giancarmine Trotta

Ciao Giancarmine! Sulla poca naturalezza di alcune battute di dialoghi si sono già soffermati alcuni gladiatori, quindi evito di tornare sull’argomento.
Il racconto in sé mi è piaciuto, soprattutto per le atmosfere oniriche che riesce a creare e per alcune frasi, tipo questa: “sentivamo quasi con irriverenza i racconti che già i nostri nonni ci avevano in parte tramandato: forse per metterci paura, forse per superarla.”
Secondo me avresti potuto caratterizzare meglio l’ombra nera: dal racconto mi arriva l’idea di un insieme vago di paure, mentre a mio parere sarebbe stato interessante ricondurla a una paura ben precisa (visto che a parlarne è un anziano, sarebbe stato interessante che fosse riferita alla paura che porta gli uomini a considerare i propri simili come un pericolo e a ritenere giusto discriminarli o perseguitarli, o cose simili).
Purtroppo anch’io ho trovato poca aderenza al tema: i tentacoli dell’ombra sembrano messi lì solo per far vedere che il tema del contest c’è.
Nel complesso una buona prova, ma che secondo me potrebbe essere resa più incisiva. A rileggerci!


La classifica:

1) Commendatore Luigi Ravelli di Patty Barale
2) Sull’assenza dello stupore di Andrea Partiti
3) San Giorgio e il drago di Mezzomatto
4) Il primo della fila di Chiara Rufino
5) Il bio vicino di casa di Andrea Partiti
6) L’ombra nera di Giancarmine Trotta
7) Il rosso cupo dei gerani di Carolina Pelosi
8) Davi Jones di Patty Barale
9) Chloroforming di Mezzomatto

valter_carignano
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Re: Gruppo GIUDECCA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#6 » giovedì 27 aprile 2017, 10:05

Eccomi all'odiato momento, aggravato dal fatto che ci sono due racconti belli per molti dei partecipanti. Classifica che risente, come sempre, dei gusti personali e del momento in cui li ho letti, i primi sei sarebbero praticamente quasi a pari merito.

1.IL BIO VICINO DI CASA
2.COMMENDATORE LUIGI RAVELLI
3.SULL'ASSENZA DELLO STUPORE
4.IL PRIMO DELLA FILA
5.L'OMBRA NERA
6.DAVY JONES
7.SAN GIORGIO E IL DRAGO
8.CHLOROFORMING
9.IL ROSSO CUPO DEI GERANI

IL BIO VICINO DI CASA
Boh, che dire, illustri commentatori prima di me hanno trovato tanti difetti... non dubito che ci siano e che io non li abbia visti (tranne il difetto dei tempi verbali sbagliati che invece non sono sbagliati per niente, e su questo non ci piove, l'italiano non è un'opinione). Ma a me è piaciuto molto.
Ottima la scelta del tono, ottimo il vicino che fa 'l'amicone' per non destare sospetti, ottimo il narratore 'congelato' nella sua funzione di 'uomo che guarda'.
Ottimo.

COMMENDATORE LUIGI RAVELLI
ciao
molto carino, non so come fosse la 'extended version' ma - secondo me - così è buono, non soffre del taglio di caratteri che hai dovuto effettuare per farlo entrare in gioco.
Buono il tono generale, buono il finale. L'espediente dell'acqua benedetta dà un tocco di pochezza in più a un personaggio che è già molto 'poco' di suo.
Brava.

SULL'ASSENZA DELLO STUPORE
ciao
mi sembra che il tema sia perfettamente centrato, in quanto credo che i 'temi' in quanto tali non siano che 'cloud' nei quali ognuno può vedere quello che la sua fantasia e il suo essere gli detta. Interpretarli in maniera univoca, secondo me, è un grave errore, a meno che non siano esplicitamente analitici e vincolanti.
A differenza di Andry, a me 'erodere' piace, mi sembra che preluda allo splatter successivo. Ma si sa, sono gusti.
Mi sembra anche molto buona l'idea del parallelo fra i tentacoli veri e l'indifferenza. Certo, magari un po' di caratteri in più avrebbero reso tutto più chiaro, ma secondo me è un ottimo lavoro, che migliora quando ci si ripensa.

L'OMBRA NERA
ciao
il racconto, secondo me, scorre bene. L'incipit è buono, evocativo, forse anche troppo. Mi spiego, senza che questo voglia essere una critica ma solo una perplessità: un ragazzo di quattordici anni che prende il motorino e va di sera nella piazza del paese a sentire i racconti 'del terrore' (o del delirio...) di un anziano, per me è un'immagine che può arrivare al massimo alla fine degli anni Sessanta, forse inizio Settanta se il paese è un paesino piccolo (e io sono vissuto in un paese, da giovane). Già dopo la metà degli anni Settanta lo troverei fuori luogo, troppa televisione, troppe mode, il post contestazione, le discoteche e i pub... non si va in piazza a sentire un vecchio.
Embè? Dirai tu. Niente, è che mi sembra (ma può proprio soltanto essere una mia impressione, costruita senza ragione dalla mia mente) che poi questo ragazzino sia troppo ingenuo, per quegli anni, che si faccia spaventare dal nulla. E poi mi sembra (come sopra) si arrivi nel presente, e allora il protagonista deve avere almeno una sessantina d'anni... non lo so, non riesco a definire per bene nemmeno io, la sensazione è che ci sia qualcosa di poco chiaro nel momento temporale degli avvenimenti.
Mi interessa molto la tua risposta. Non influisce sulla classifica, non ho ancora letto gli altri della tua sezione ma in tutti i casi il tuo mi sembra scritto molto bene.

IL PRIMO DELLA FILA
ciao
non ho purtroppo (o per fortuna) nulla da aggiungere a variare rispetto a quanto hanno già detto Andry e Angelo, mi trovo d'accordo sia sugli apprezzamenti che sugli appunti.
Volendo aggiungere qualcosa, direi che sicuramente il tentacolo c'è (la macchina del nazismo o di ogni altra organizzazione che manipoli le coscienze di chi non aspetta altro, e purtroppo sono sempre molti) e quindi tema ok.


DAVY JONES
ciao
non so perché, alla terza riga già avevo capito che il nonno era un pezzo di m... ehm, era quello che era. Tu però non hai dato alcun indizio, almeno non così presto, e quindi devo chiedermi la ragione di certi miei processi mentali. O forse no, che è meglio.
Detto questo, mi sembrano ottimi i riferimenti a un immaginario cinematografico, la data di uscita del prima film è coerente con la possibile età della ragazzina, e anche al fatto che ne abbia fatto un cult, come molti della sua età (e non solo, se è per questo).
Concordo con chi ha detto che forse poteva essere meno 'letterario', ma in ogni caso mi sembra un racconto riuscito.

SAN GIORGIO E IL DRAGO
ciao
come qualche volta succede, ho ben poco da aggiungere ai pareri illustri di Andry e Angelo. L'idea è carina, l'ambientazione 'comic-fantasy' regge bene, personalmente avrei reso più appetibile la nobildonna, in modo che il cavaliere avesse il suo perché nell'accettare la missione (dato che non si parla di denaro o altro).
Ben riuscito il finale, fatto salvo quanto gli altri ti hanno già fatto notare.

CHLOROFORMING
ciao
lavoro gradevole. Anch'io non ho capito subito - come Angelo - cosa fosse il 'tentacolo', però ti capisco riguardo ai 'minuti contati'. Anch'io quasi mai, e se càpita è più fortuna che bravura, riesco a dare il meglio senza revisione, metto sempre dentro cose che potrebbero non esserci e tralascio quelle due frasi fondamentali che darebbero il miglior risultato.
Non dico che l'abbia fatto anche tu, non mi permetto, però mi sembra che il racconto soffra un po' della 'sindrome di prima stesura' nel tono e anche nel finale, che mi pare un po' tirato via (possibile che l'alieno sia così ingenuo?).

IL ROSSO CUPO DEI GERANI
ciao
se ho capito bene se 'nuova' di MC, quindi benvenuta e in bocca al lupo.
Come Angelo, anch'io non ho capito bene il perché e il percome. Buona la contrapposizione fra le due famiglie, che a mio modesto parere poteva però essere molto più calcata ed efficace (fra l'altro, se i De Pergolis sono così ricchi - vedi l'anello al dito della moglie - perché abitano in una casa che costa meno dell'anello stesso?).
Ma anch'io non ho capito perché l'ha uccisa, fino a che non ho letto la tua risposta ad Angelo.
In tutti i casi, una buona prova.

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Re: Gruppo GIUDECCA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#7 » giovedì 4 maggio 2017, 21:59

Scusandomi per il ritardo, ecco a voi la mia classifica per il vostro gruppo...

1) commendatore Luigi Ravelli, di Patty Barale
Alcuni refusetti sparsi e quella frase finale troncata che non ha il giusto impatto, ma il racconto funziona ed è moto carino. Ottima anche la resa del tema, lo hai declinato in modo davvero ottimale, tra i migliori dell'edizione. Il protagonista è decisamente ben reso, assoluto punto forte del tutto. Pollice quasi su per me, peccato per quei refusi qua e là.
2) San Giorgio e il drago, di Giuseppe De Micheli
Racconto molto divertente cui mi sento di criticare solo la battuta finale del drago, bruttino il farlo parlare, avrei preferito di gran lunga una scena senza parole e solo sguardi languidi. Tema molto ben preso, linguaggio divertito e divertente (il "membro membro membro" iniziale è da antologia. Pollice tendente all'alto, quasi su per me.
3) Il bio vicino di casa, di Andrea Partiti
Anche questo scritto benissimo, anche qui un problemino a livello di strategia interna del racconto. Tutto è incentrato sulla compostiera, però la citi una volta sola all'inizio e una seconda volta alla fine, troppo poco per "montare" al punto giusto la rivelazione finale riguardo la vera ossessione che domina il vicino. Serve qualcosa di più, una semina migliore, non necessariamente troppo marcata, ma almeno un pelo di più, quello sì. Il tema c'è. Pollice tendente all'alto anche per questo e posizione migliore perché il problema da me rilevato nell'altro mi sembra essere più determinante per la resa complessiva.
4) Sull’assenza dello stupore, di Andrea Partiti
Racconto scritto benissimo, formalmente perfetto, non ci trovo difetti evidenti. Ho qualche perplessità, invece, riguardo alla tua strategia nel voler tratteggiare quest'apatia imperante. Intendiamoci, mi trovi d'accordo sulla riflessione generale, ma il fatto che l'indifferenza parta dal locale stesso mi lascia incerto. Diverso sarebbe stato se tutto il resto del mondo si fosse dimostrato lontano, chiunque non fosse stato toccato in prima persona dall'evento. Se invece mi scindi tra coinvolti e apatici tra i presenti, allora mi chiedo perché qualcuno sì e altri no, laddove la riflessione mi sembra si spinga sulle cose che non s'incocciano con la nostra strada (mentre, quando lo fanno, siamo costretti ad affrontarle). Pollice tendente all'alto per me perché il racconto è di estrema qualità, non su perché, come detto, non concordo con la tua strategia.
5) Il primo della fila, di Chiara Rufino
Poco da aggiungere a quanto ià fatto notare da chi mi ha preceduto nel commentarti, il racconto procede lungo la linea che gli hai disegnato e lo fa anche discretamente, anche se, questo è da sottolineare, il tuo disvelare il termine SS alla fine fa pensare che tu lo volessi tenere nascosto quando invece è già ben chiaro da molto prima di cosa si stia parlando. Detto questo, affrontiamo la discussione partendo dalla paura, perché quel tentacolo deve fargli paura: è il tema per cui l'hai scritto. Ecco, manca totalmente questo immergere il lettore nella sua paura per qualcosa che poi lo ha inglobato trasformandolo in un ingranaggio di se stessa, inconsapevole o meno che lui lo sia. Andare a revisionare il racconto in quest'ottica potrebbe dargli il boost decisivo per portarlo al livello che gli compete, a mio parere. Al momento è un pollice che mira timido verso l'alto, ma le potenzialità ci sono tutte.
6) L’ombra nera, di Giancarmine Trotta
Quello che mi è arrivato è che attraverso la scrittura lui sia pronto a liberarsi dalle proprie paure per affibiarle ad altri, in questo caso l'editore. Il soggetto c'è, la narrazione è ben condotta e la forma pulita però è come se mancasse un'amalgama tra le parti, il cemento che unisce i mattoni e li fissa in una costruzione. Ho percepito poca empatia con il protagonista, il discorso dell'ombra va reso ancora più inquetante e approfondita la connessione con la sua crescita personale. Infine, lo stacco finale sul suo futuro da scrittore mi è arrivato anche troppo netto. Pollice ni tentende all'alto perché gli ingredienti ci sono tutti, a mio parere, ma va un pochetto rivista la ricetta.
7) Il rosso cupo dei gerani, di Carolina Pelosi
Le tue intenzioni non passano, ma ci sta: i tremila caratteri sono severi e il tempo limitato non permette di rivedere il racconto se qualcosa non funziona. In questo caso, ti sei fermata all'aspetto formale: la situazione è ben descritta, la lettura assai piacevole. Però niente, gli indizi disseminati non conducono il lettore nella direzione da te desiderata e così, alla fine, le domande sono per tutti le stesse e anch'io mi accodo agli altri. Paradossalmente funziona molto meglio la seconda coppia. Perché "paradossalmente"? Perché ai fini di una resa della linea narrativa principale credo che sarebbe da eliminare per portare tutta l'attenzione sul protagonista e il suo folle gesto. Pollice ni a questo giro.
8) Davy Jones, di Patty Barale
La protagonista è ancora giovane eppure sembra avere capito perfettamente la gravità di quanto fattole dal nonno e nonostante questo non l'ha mai denunciato. Non dico che se ancora succube avrebbe dovuto intervenire per aiutarlo, ma di sicuro l'elaborazione che le fai fare nel finale del racconto mi sembra già un passo ulteriore rispetto al trauma in cui dovrebbe essere ancora immersa dalla parte del "che cacchio sta succedendo, qualunque cosa sia non mi piace", si trova già sul fronte vendetta. Detto questo, perché la bambina si fida così tanto di quanto le dice il nonno? In quale contesto è cresciuta? Chi ha contribuito a toglierle ogni certezza riguardo all'amore dei propri parenti? Insomma, la mia sensazione è che tu abbia affrontato la problematica da un punto di vista troppo esterno, troppo deterministico e scontato. Pollice ni, questa volta.
9) Chloroforming, di Giuseppe De Micheli
Una specie aliena eppure i numeri atomici degli elementi sono uguali? Ci sta se accettiamo una fantascienza alla Adams, non se il modello è Brown. Ma abbracciamo la prima ipotesi (anche se in alcuni passaggi mi hai fatto pensare che stessi giocando con la seconda): ecco, a questo punto il tutto si risolve troppo in fretta e non sto a ripeterti quanto già scritto dagli altri commentatori però sì, è evidente che tu avessi bisogno di fare una revisione migliore di quella che ti concede un contest come Minuti Contati. Pollice ni piuttosto meh, questa volta.

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