Gruppo CAINA: Lista racconti ammessi e classifiche

Quella di aprile sarà un’edizione nella formula della Two Days Edition e, come dice il nome, si svolgerà in due date: lunedì 17 e martedì 18 aprile.
Alessandro Forlani sceglierà due Temi diversi.
Alle 21:00 del lunedì verrà svelato sul forum il primo Tema e i partecipanti avranno tempo fino all’una per postare un racconto di massimo 3000 battute spazi inclusi.
Il giorno seguente, sempre alle 21:00, verrà svelato il secondo tema e, di nuovo, i partecipanti avranno tempo fino all’una per postare un racconto di massimo 3000 battute spazi inclusi.
Sarà possibile, per chi avrà già partecipato il lunedì, partecipare anche il giorno seguente gareggiando, così, con due diversi racconti.
Come nella migliore tradizione del contest, i racconti verranno divisi in più gironi. I primi di ogni girone entreranno in finale e saranno giudicati da Alessandro Forlani che deciderà quali saranno i migliori sette dell'Edizione.
Tutti i finalisti verranno pubblicati sulla Vetrina di Minuti Contati.
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antico
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Gruppo CAINA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#1 » mercoledì 19 aprile 2017, 9:50

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BENVENUTI ALLA FORLANI EDITION, L'OTTAVA DELLA QUINTA ERA DI MINUTI CONTATI!

Questo è il gruppo CAINA della FORLANI EDITION con ALESSANDRO FORLANI nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo CAINA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo TOLOMEA.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo GIUDECCA.


Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE racconti ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da ALESSANDRO FORLANI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo per eccesso, ma in casi particolari posso decidere di aumentare il rapporto per garantire almeno NOVE FINALISTI. Ricordo anche che non sarà possibile per un autore avere più di un racconto in finale. Se un autore dovesse piazzare due racconti nelle posizioni che portano in finale (e all'accesso diretto in Vetrina), si qualificherà in finale solo il meglio piazzato mentre il secondo finirà comunque in Vetrina.

ESEMPIO:
Pinco arriva secondo e terzo nel gruppo X con i suoi due racconti. I tre migliori del gruppo X hanno l'accesso alla finale e la pubblicazione diretta in Vetrina. Il racconto meglio piazzato di Pinco andrà sia in finale che in Vetrina mentre l'altro racconto finirà solo in Vetrina. Il terzo posto valido per la finale verrà invece preso dal racconto quarto classificato, sempre che non sia il secondo racconto di Pallo (vincitore del gruppo con il suo primo racconto). Nel caso che Pinco e Pallo piazzino i propri due racconti nei primi quattro posti, allora andrà in finale il racconto di Tizio, quinto classificato. Nota bene: TUTTI I FINALISTI HANNO LA PUBBLICAZIONE ASSICURATA IN VETRINA.

ESEMPIO 2:
Pinco piazza i propri racconti quinto e sesto. Ai fini dei punteggi assegnati per il Rank d'Era varrà solo il quinto classificato mentre il sesto non gli porterà punti. In quel caso il settimo classificato prenderà i punti del sesto e l'ottavo i punti del settimo. Il concetto è che ogni autore può acquisire punti solo con il proprio migliore classificato


Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti Rank d'Era (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo CAINA:

Il mio zombie è differente, di Marco Roncaccia, ore 00.34, 2957 caratteri (IL PRIMO TENTACOLO NON SI SCORDA MAI)
Scoregge, mostri e bulli, di Marco Roncaccia, ore 23.53, 2964 caratteri (IL MOSTRO DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE)
Scaricabarile, di Roberto Romanelli, ore 23.26, 2650 caratteri (IL MOSTRO DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE)
Spaventapasseri, di Erika Adale, ore 23.04, 2496 caratteri (IL PRIMO TENTACOLO NON SI SCORDA MAI)
Giardini da guardia, di Erika Adale, ore 00.48, 1532 caratteri (IL MOSTRO DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE)
1985, di Canadria, ore 22.25, 2036 caratteri (IL PRIMO TENTACOLO NON SI SCORDA MAI)
Il Cavaliere Oscuro, di Canadria, ore 23.08, 2187 caratteri (IL MOSTRO DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE)
Maestri, di Massimiliano Enrico, ore 23.59, 2659 caratteri (IL PRIMO TENTACOLO NON SI SCORDA MAI)
Quindici, di Sgargaminuto, ore 23.46, 1958 caratteri (IL PRIMO TENTACOLO NON SI SCORDA MAI)

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 27 APRILE per commentare i racconti del gruppo TOLOMEA. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 28 APRILE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete NOVE giorni per commentare e classificare i NOVE racconti del TOLOMEA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete TRENTACINQUE (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, NOVE giorni sono troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo TOLOMEA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA FORLANI EDITION A TUTTI!



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Andrea Partiti
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Re: Gruppo CAINA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#2 » sabato 22 aprile 2017, 0:45

Fare le classifiche separate per giorno, tema per tema? Check, facile.
Mischiarle in maniera convincente senza dei parametri evidenti? Meh.

IL PRIMO TENTACOLO NON SI SCORDA MAI

Il mio zombie è differente, di Marco Roncaccia
► Mostra testo

Spaventapasseri, di Erika Adale
► Mostra testo

1985, di Canadria
► Mostra testo

Maestri, di Massimiliano Enrico
► Mostra testo

Quindici, di Sgargaminuto
► Mostra testo


IL MOSTRO DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE

Scoregge, mostri e bulli, di Marco Roncaccia
► Mostra testo

Scaricabarile, di Roberto Romanelli
► Mostra testo

Giardini da guardia, di Erika Adale
► Mostra testo

Il Cavaliere Oscuro, di Canadria
► Mostra testo



1. 1985, di Canadria
2. Il mio zombie è differente, di Marco Roncaccia
3. Spaventapasseri, di Erika Adale
4. Giardini da guardia, di Erika Adale
5. Scoregge, mostri e bulli, di Marco Roncaccia
6. Il Cavaliere Oscuro, di Canadria
7. Quindici, di Sgargaminuto
8. Scaricabarile, di Roberto Romanelli
9. Maestri, di Massimiliano Enrico

mezzomatto
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Re: Gruppo CAINA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#3 » martedì 25 aprile 2017, 19:21

Classifica:
1. IL MIO ZOMBIE E' DIFFERENTE di Marco Roncaccia - DAY ONE
2. IL CAVALIERE OSCURO - Canadria - DAY TWO
3. 1985 – Canadria - DAY ONE
4. SCOREGGE, MOSTRI E BULLI di Marco Roncaccia - DAY TWO
5. SPAVENTAPASSERI - Erika Adale - DAY ONE
6. QUINDICI – Sgargaminuto - DAY ONE
7. GIARDINI DA GUARDIA – Erika Adale - DAY TWO
8. MAESTRI - Massimiliano Enrico - DAY ONE
9. SCARICABARILE - Roberto Romanelli - DAY TWO


Commenti:

IL MIO ZOMBIE E' DIFFERENTE di Marco Roncaccia - DAY ONE
Quasi profetico. Il tema del racconto potrebbe andar bene anche per DAY TWO! Originale lo zombie-feto. non ho dimestichezza con il genere, ma credo che non sia un tema molto trattato. Interessante l'uso della seconda persona: il narratore non si rivolge al lettore (che è un uso molto scontato della seconda persona), ma al protagonista. Mi ricorda Ray Bradbury di "Sera".
Sono un po' meno d'accordo sull'uso del presente e dei punto e a capo. Danno un tono concitato alla narrazione, mentre lo sviluppo del testo appare più disteso e riflessivo. Ovviamente è una questione di gusti (del mio gusto). Indovinata la scelta delle scene attraverso cui sviluppare la narrazione, con perfetto dosaggio, direi raffinato, degli elementi di azione con quelli di ambientazione. Un solo appunto: nel flash back del ritrovamento del feto il passato dovrebbe imporsi ("Te lo eri ritrovato...", o, meglio ancora "Te lo trovasti...").
Giudizio complessivo: molto OK.

SCOREGGE, MOSTRI E BULLI di Marco Roncaccia - DAY TWO
Per i refusi ti ha già tirato le orecchie patty.barale. Gli a capo sono piaciuti a giancarmine trotta. A me no. Mettendo un a capo ad ogni punto fermo, sei poi costretto al salto di riga per segnalare la fine del paragrafo.
Il tema non è esattamente rispettato: quale dei due mostri è quello del vicino, più verde?
In più non ho trovato un preciso focus al racconto. Avrebbe dovuto essere, se non ho capito male, la lotta al bullismo, ma è molto più sviluppata la illustrazione del bullismo del primo mostro (quello del vicino? quello più verde?) che il suo contrastarlo (nei confronti del secondo mostro).
Un racconto in tono minore, direi, sia come idea che come svolgimento.

SCARICABARILE - Roberto Romanelli - DAY TWO
Non ci ho capito niente, se non che la burocrazia è uguale in tutte le galassie. Ho persino pensato che ci fossero riferimenti a qualche saga di fantascienza a me sconosciuta (cosa possibile perché, da Zelazny in poi, mi sono un po' staccato dal genere).
Anche le sigle dopo i numeri non le ho decifrate. Ho capito solo che i numeri rappresentavano gli anni, ma per le sigle non mi ci sono raccapezzato. E pensare che ho tabellato in foglio excel lo schema di Ward-Shelley (un compendio visivo della fantascienza&fantasy dall'epopea di Gilgamesh al 2005 d.C.) per cui mi sarebbe stato facillimo andare a controllare.
In sintesi: un racconto che non è riuscito a esprimere tutte le sue potenzialità in immagini suggestive. Senza dubbio colpa della formula tiranna di minuti contati, non dell'autore.

SPAVENTAPASSERI - Erika Adale - DAY ONE
Una buona idea che non ha trovato sufficiente forza nel finale. A parte il tentacolo che non appare (o forse è metaforico? in questo caso sarebbe necessario esplicitarlo un po' di più). Non è così automatico che lo spaventapasseri salvi la vita alle due protagoniste. Se avessero proseguito si sarebbero trovate più avanti, fuori portata dall'auto in sbandata.
"...osservò la bambina che, in prossimità della curva, si raggomitolò sul seggiolino..." Forse meglio: "si raggomitolava".

GIARDINI DA GUARDIA – Erika Adale - DAY TWO
Non ho capito il nesso fra i gemiti e gli ansiti di piacere notturni, il suo giardino lussureggiante e il mostro vegetale che fa scappare le probe dame del quartiere.
Forse perché non ho il pollice verde.
Peccato perché è ben scritto e coinvolgente.
E anche la frase finale:
i loro gerani non le avrebbero mai difese così.
mi sembra alludere (ma molto, troppo vagamente) alla insoddisfazione delle notti coniugali (o solitarie?) delle due dame. Però sarebbe occorso qualche maggiore sviluppo di particolari nella prima parte del racconto.

1985 – Canadria - DAY ONE
Racconto di sentimenti delicati e di misteriosi legami che saltano le generazioni. Anch'io ho avuto consapevolezza della morte quando mi è morta la nonna quando avevo poco più di sei anni. E anch'io ho sentito un tentacolo di ghiaccio avvolgersi attorno alla pancia, quella che trasforma il cibo in forza vitale.

IL CAVALIERE OSCURO - Canadria - DAY TWO
Io l'ho letto come un sogno a occhi aperti del bambino che si prepara a una bella zuffa con l'odiato bulletto del cortile. Alla faccia del bagnetto appena fatto e della più che probabile reprimenda successiva. In questo quadro la figura di Pippo l'ho letta come l'immagine di un tontolone che non si azzuffa per non sporcarsi dopo il bagno. Magari si poteva insistere sul personaggio di Pippo, trasformandolo in Superpippo grazie alla nocciolina. Ma anche così, come Cavaliere Oscuro, va bene.
L'atmosfera di gioco l'ho percepita subito, dalla corda di spugna e dai capelli bagnati.
Va da sé che ho gustato molto il racconto.

MAESTRI - Massimiliano Enrico - DAY ONE
Sono un po' disorientato. I nomi, sfortunatamente, mi erano sconosciuti, quindi non mi hanno aiutato. Però ho capito che il primo maestro e relativo allievo, erano stati vaporizzati con la prima astronave.
Non ho capito perché Leung e allievo abbiano eliminato i primi uomini armati incontrati e poi siano passati tranquillamente attraverso gli altri.
Ho capito che il maestro Davros fosse nemico di leung, ma non ho realizzato che avesse sacrificato una propria astronave per eliminarlo.
Peccato perché il tema del macchiavellismo di Davros è un bel colpo di scena finale.
Anch'io vedo un po' forzato l'inserimento del tentacolo nella chiusa del racconto.


QUINDICI – Sgargaminuto - DAY ONE
Lettura piacevole e finale gradevole, ma stesura che risente della fretta e che richiede una sistemata. Effettivamente il cameriere non dovrebbe essere nella fase del primo tentacolo, quello che non si scorda mai. Probabilmente sarebbe stato meglio specificare che quella era la prima volta che andava per polpi, così si giustificano anche i suoi errori nella caccia.
Insomma, da rifinire, ovviamente senza lasciar mai intendere il colpo di scena finale.

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giancarmine trotta
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Re: Gruppo CAINA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#4 » martedì 25 aprile 2017, 19:53

Ecco la mia classifica di questa particolare edizone e di seguito i commenti.

Classifica:

1) IL CAVALIERE OSCURO - Canadria
2) IL MIO ZOMBIE E' DIFFERENTE di Marco Roncaccia
3) GIARDINI DA GUARDIA – Erika Adale
4) 1985 – Canadria
5) SPAVENTAPASSERI - Erika Adale
6) QUINDICI – Sgargaminuto
7) SCOREGGE, MOSTRI E BULLI di Marco Roncaccia
8) MAESTRI - Massimiliano Enrico
9) SCARICABARILE - Roberto Romanelli

Commenti in ordine sparso:

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Il Cavaliere Oscuro

Ciao Canadria!
Mi è piaciuto molto.
Anche se fai poco per nascondere che siano dei bambini a combattere (corda di spugna, lascia segni ben evidenti), durante la lettura del primo periodo pensavo ad una battaglia vera. Poi tutto diventa nitido. Viene da sorridere pensando a questo bimbo che aspetta la battaglia da più di un anno.
E poi la mamma che lo chiama e gli offre il vestito di Pippo.. ecco, piccola nota: forse potevi scegliere un altro personaggio. Uno meno... disney, perché così è come se la mamma non conosce i gusti del figlio e la sua volontà di divertirsi mimando le gesta dei supereroi.
Bello anche il finale, gestito benissimo.
Per me un racconto riuscito, complimenti!
Alla prossima,
G.
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Il mio zombie è differente

Ciao Marco,
ho letto il tuo racconto due volte. La prima subito dopo la pubblicazione, con una sensazione orripilante.
Poi stasera, come ultimo racconto da commentare: il testo è ben bilanciato, aderente al tema. Ugualmente raccapricciante, ma credo sia un merito in questo caso e non un problema.
Il rutto poi è una chicca. Senza nemmeno battere le manine sulla schiena come di solito sui neonati.
Per me un bel lavoro, tra i migliori del gruppo.
Nient'altro da aggiungere, alla prossima lettura,
G.
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Scorregge, mostri e bulli

Ciao Marco,
un racconto dal sapore agrodolce. Però non così amaro come il caffè del protagonista!
La struttura mi piace molto e gli "accapo" rendono bene nel contesto della tua ambientazione, perché si attendono i movimenti della "bestia" con la giusta ansia. Il bullismo è trattato da un punto di vista speciale: il protagonista si ribella e riesce a domare il nuovo bullo-mostro-verde.
Racconto in generale godibile, forse leggermente sotto i tuoi elevatissimi standard.
Tema centrato.
PS: Sei stato un po' bullo con Gigi!
Alla prossima lettura,
G.
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Scaricabarile

Ciao Roberto,
anch'io ho letto, poi ho riletto aiutandomi con i commenti di Patty e Andrea e qualcosa ho colto. Ma da qui a dire di aver capito bene, no. Può essere un problema mio, però credo che i vari cloni, più che altro i loro nomi, abbiano messo a dura prova la (mia) memoria e la scorrevolezza del testo. Sono certo che ci spiegherai e probabilmente resteremo a bocca aperta, ma resta il problema dell'ermeticità: sembra un paragrafo di un testo di fantascienza spinto. In 3000 caratteri, partendo da zero, mi sembra troppo troppo specialistico. Come se dovessimo sapere tutto e in anticipo del mondo di quei cloni, della Costellazione Cassiopea e dei Container 1933-KK ecc..
Giudizio sospeso, ripasso anch'io!
Alla prossima lettura,
G.
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Spaventapasseri

Ciao Erika,
il dubbio di Patty mi ha subito bloccato il giudizio, fino a quel punto positivo: il racconto si legge bene e il finale, almeno così come l'ho inteso io, tende a far diventare "buono" agli occhi della bimba lo spaventapasseri "cattivo". Questo cambio sembra una conseguenza dello schianto evitato, come se lo spaventapasseri le avesse salvate; ed eccomi al dubbio di Patty: può una bimba così piccola elaborare questo pensiero?
Il racconto è al (tuo) solito ben descritto; mi sarebbe piaciuto un finale con un passaggio temporale con la bimba ormai ragazzina che si salva da un incidente e guarda lo spaventapasseri facendo l'occhiolino.
Dimmi che ne pensi!
Alla prossima lettura,
G.
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Giardini da guardia

Ciao Erika,
il finale è leggermente sottotono rispetto alla bellezza della prima parte. Ambientazione gustosa e spunti che alzano il livello del tutto ("ma una donna così sta bene in un condominio di città o nelle pagine di un romanzo.").
Leggendo la prima parte mi ritornava in mente De Andrè e la sua "Bocca di Rosa", con le comari del paesino che non brillano certo d'iniziativa (e si limitavano all'invettiva).
Solo che nel tuo finale le donne spariscono dalla scena senza una contropartita: qui concordo con Andrea, manca qualcosa a quest'ultima scena o al seguito che poteva esserci.
In generale è comunque un buon racconto, in cui si vede la tua bravura nel dipingere perfettamente certe ambientazioni.
Alla prossima,
G.
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1985

Ciao Canadria,
un buon racconto anche questo.
Assodato che si tratti più probabilmente del bisnonno, mi è piaciuta l'idea del tentacolo astratto, del dolore interiore. Secondo me, anzi, potevi osare di più (e anche i caratteri l'avrebbero permesso) nel rapporto (bis)nonno/bambino: un gioco per esempio, magari con delle armi giocattolo.
In conclusione un'idea con potenzialità enormi: il tema per me è centrato, peccato solo che è stato sviluppato (bene) in parte, senza altri particolari o guizzi che l'avrebbero reso ottimo.
A rileggergi,
G.
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Maestri

Sono molto confuso anch'io!
Maestro e allievo (anche se l'allievo usa un tono molto confidenziale all'inizio), nave nemica, segnale dell'esplosione.
Quindi chi fa esplodere i colpi e guarda la scena da fuori è in teoria d'accordo con il Maestro.
Però se nessuno si salva muore pure il Maestro Leung e il suo fido allievo (fuorviante se è così).

Poi sembra che l'esplosione derivi da un tentacolo (ho pensato ad un mostro marino!), invece sono due uomini che parlano (altro maestro, altro allievo). Quindi è un'arma non convenzionale a forma di tentacolo, un uncino bomba forse?
E poi chi è il maestro Davros?
Help!
Allo stato attuale mi risulta difficile commentarlo. O mi perdo qualcosa o manca qualche informazione. LordMax aiutaci!
Ciao,
G.

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Quindici

Il mio commento si avvicina molto a quello di Andrea. Bella idea, sfruttata abbastanza bene, ma con margini di miglioramento. Avrei preferito che tutta la prima parte fosse un'ossessione del cameriere/ristoratore, un incubo ricorrente. In questo senso l'ambientazione in un ristorante sul lungomare l'avrei vista benissimo, con decine di portate a base di frutti di mare, insalate di polpo, ecc..
Bella la battuta con cui chiudi mentre sul titolo credo che l'obiettivo fosse nascondere il finale fino all'ultima lettera: ci sei riuscito ed è un merito, anche se il titolo risulta effettivamente troppo staccato dal racconto, un particolare inutile (diverso se, ad esempio, un cliente abituale, seduto sempre al tav. 15 e che ogni giorno chiede 2 porzioni di polpo, dopo tutta quella fatica, cambia idea).
Lettura piacevole che strappa un sorriso alla fine.
Alla prossima,
G.

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patty.barale
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Re: Gruppo CAINA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#5 » mercoledì 26 aprile 2017, 10:27

IL MIO ZOMBIE E’ DIFFERENTE di Marco Roncaccia

“Lo strano caso del dottor Roncaccia e del signor Zombie”…
Ebbene sì, inizio a credere che questa sia la realtà, e la scrittura in seconda persona, così frequente nei tuoi racconti, mi porta a ipotizzare una sorta di disturbo dissociativo dell’identità, con Marco Roncaccia che racconta al suo alter ego zombie le prodezze di cui si è reso protagonista!
A parte queste divagazioni, questo racconto è ben strutturato e ambientato, il protagonista è quanto mai realistico (hai perfettamente descritto uno dei tre homeless che frequentano la biblioteca civica della mia città!) e la storia rappresenta una buona interpretazione del tema.
Quindi nessun appunto tranne… quel “rigettato”: rigettare indica l’azione del rimandare indietro qualcosa, anche nell’accezione di vomitare (almeno… in piemontese ha tale significato!) ma da parte del feto vedrei più indicato un “rifiutato”, anche perché, come ogni feto che si rispetti (e come ci dimostri) la sua via di nutrizione è rappresentata dal cordone ombelicale (ma forse questa è solo una mia “pippa mentale”)

SCOREGGE, MOSTRI E BULLI di Marco Roncaccia

L’idea del racconto è eccezionale e il tutto è godibilissimo, anche se mi è sembrato di cogliere una minore cura formale rispetto al tuo solito (forse hai iniziato tardi?):

Ho una mostro


errore di battitura, ma che all’inizio mi ha fatto pensare che il protagonista potesse essere un europeo dell’est!

Corro in cucina, prendo la caffettiera e glielo tiro contro.


Gliela

Quando il caffè esce mentre prendo le tazze dalla credenza, sento la porta del bagno sbattere.
Mi volto e la caffettiera è riversa nel lavandino, vuota.


Sinceramente non riesco a capire perché la caffettiera si sia rovesciata nel lavandino…
E forse una virgola dopo “quando il caffè esce” non ci starebbe male.

Lavoro per il ministero. Giro nelle scuole per una campagna contro il bullismo.
Proprio io che ho un bullo in casa.


Sinceramente ho trovato inutile questo riferimento al lavoro e al bullismo (o forse mi sono persa qualcosa… ) e mi sembra che il tutto viaggerebbe benissimo anche senza questo pezzetto.

E soprattutto un racconto che non usa la seconda persona: tu la sai maneggiare molto bene e quindi non posso “usarla contro di te” , ma, personalmente non la amo per niente!

SPAVENTAPASSERI di Erika Adale

un racconto tenero e delicato, il tuo, che bene affronta la paura irrazionale di una bambina. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai portato avanti la narrazione, semplice e senza sbavature.

Ho solo una critica: se la bambina è sul seggiolino anteriore, probabilmente è molto piccola (max tre/quattro anni) perché il peso max di questi seggiolini è 15 Kg: mi pare improbabile che a quell’età sia in grado di comprendere la gravità di quanto sarebbe potuto accadere, tanto da superare la sua grande paura e vedere nello spaventapasseri quasi un amico.

GIARDINI DA GUARDIA di Erika Adale

Mi trovo in sintonia con i commenti che mi hanno preceduta: la parte iniziale è superba, riesce a tratteggiare benissimo il piccolo mondo borghese del quartiere:

coppie infeltrite dal tempo sbirciando dai giardini pettinati, la osservavano le buone madri rimestando minestre surgelate.


è da standing ovation

Peccato per il finale che perde tono e incisività.

Piccola nota:

Non disse nulla ma non servì


Forse sarebbe più corretto "non ne ebbe bisogno" perché "non servì" mi fa pensare al tentativo non riuscito di allontanare le pie dame (e invece è il contrario!)

1985 di Canadria

Racconto delicato e poetico, sviluppato con un registro linguistico decisamente appropriato, e per questo aspetto ti faccio i miei complimenti.
Mentre ammetto di aver avuto bisogno di leggere i commenti per capire il finale:

Com’è dura essere l’ultimo tra i ventenni del tuo mondo, com’è dura avere vent’anni ottant’anni dopo, com’è dura averne dieci e insieme centosei!


Mi ha decisamente portato fuori strada, facendomi sguazzare in ipotesi simili a quelle di Andrea.

Mi associo alla "critica" legata al nonno/bisnonno.

Secondo me è da rivedere un po' il finale e soprattutto eliminerei

“Aufh” sputai, perché mi mancava il fiato.


che spezza la delicatezza e la poesia del tutto (IMHO)

IL CAVALIERE OSCURO di Canadria

Non posso non apprezzare il tuo racconto avendo una bimba di quattro anni che a carnevale, in mezzo a compagne di asilo in versione Frozen, Biancaneve e Cenerentola, spiccava per il suo costume da Supergirl (e da alcune settimane va in giro con una finta mazza da baseball dichiarando di essere Harley Queen!)
Hai saputo descrivere molto bene l'appostamento del bambino, seminando indizi sulla natura della tenzone, ma lasciando, comunque il dubbio: brava!
Mi associo alla critica del costume alternativo: da mamma, conoscendo i gusti di mia figlia, non le prenderei mai un costume da damina, al massimo, magari non trovando quello di un supereroe, avrei pensato a un prosaico tutore della legge come uno sceriffo o Zorro (ma non certo Pippo, anche se capisco la volontà di contrapposizione tra Disney, infantile, e D.C. Comics, più adulto)

Ultima critica da mamma ca....zzi:

vestiti da battaglia calzarono nuovamente a pennello sul suo esile corpo da seienne.


l costume dell'anno precedente difficilmente, su un bambino di sei anni, potrà calzare a pennello... (a quell'età crescono in fretta) quindi sarebbe più realistico che il vestito calzasse un po' stretto.

In ogni caso il racconto mi è piaciuto molto!

MAESTRI di Lordmax

passi una vita a pensare di avere un minimo di cultura e poi arrivi qui e scopri di essere un’Ignorante colossale!
Ottimo sprone alla curiosità!
A parte battute: l’idea di questo racconto è intrigante, ma la storia mi è risultata difficile da seguire e in linea di massima mi associo alle perplessità espresse nei commenti che mi hanno preceduta: credo che abbia bisogno di un maggiore respiro e non possa essere imbrigliata in così poche battute.
Anche il “tentacolo” mi pare un po’ forzato!|

QUINDICI di Mezzomatto

Carina l’idea del racconto, anche se il fatto che l’incontro col polpo sia reale invece che una fantasia del ristoratore, secondo me (e da quel che vedo anche secondo altri) non è proprio vincente, ma soprattutto mi lascia perplessa l’aderenza al tema: se il polpo è in menù e il cuoco lo pesca fresco fresco ogni volta… dove sta “il primo tentacolo”?
personalmente mi avrebbe colpito di più se, per esempio, il cuoco avesse avuto una menomazione fisica causata da un pregresso scontro con il suo primo polpo gigante e che a ogni ordinazione del cefalopode ritornasse al trauma primigenio (ovviamente IMHO)

SCARICABARILE Vastatio

la tua spiegazione mi ha un po’ aiutata, ma il testo risulta comunque troppo “di genere” e troppo criptico per le mie limitate conoscenze/capacita!
Sicuramente uno spazio maggiore avrebbe potuto consentire una maggiore chiarezza, ma credo che, invece, il tuo obiettivo fosse proprio la cripticità…
Inoltre mica ho capito dove sta il “primo tentacolo”…

CLASSIFICA da ultimo a primo:

9-SCARICABARILE
8-MAESTRI
7-QUINDICI
6-IL MIO ZOMBIE E’ DIFFERENTE
5-1985
4-SPAVENTAPASSERI
3-SCOREGGE, MOSTRI E BULLI
2-GIARDINI DA GUARDIA
1-IL CAVALIERE OSCURO

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chiara.rufino
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Re: Gruppo CAINA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#6 » mercoledì 26 aprile 2017, 12:41

Diventa sempre più difficile fare una bella classifica. Allora, il criterio usato è l'attinenza al tema e come l'abbiamo saputo sbrogliare per bene.
Chi c'è c'è, chi è ultimo mi dispiace.

Maestri

Belli i riferimenti pop ma ammetto che ho fatto un po’ di fatica a capire il tentacolo come “primo attacco”. E’ molto preso alla larga come tema ma il racconto mi sembra abbastanza chiaro e scorrevole; solo che, non so, se avessi letto i commenti precedenti avrei avuto qualche dubbio sull’attinenza al tema.

Il cavaliere oscuro

Il racconto è molto bello e “oscuro” ma capire che fossero due bambini non è stato proprio facilissimo, anche l’attinenza al tema mi è risultata un po’ ostica, così come la frase finale e mi dispiace, perché, in fin dei conti, ci hai ben rappresentato uno “scontro” tra bambini e dinamiche che vedo spesso facendo la babysitter.

Quindici

Tolta la domanda ricorrente che mi balenava in testa per tutto il tempo (Aka: ma quant’è grosso sto polpo?) l’idea è carina ma, come ti hanno fatto notare gli altri, risente di imprecisioni. Se lui fa quel mestiere da una vita non ha senso tematizzare un primo tentacolo così, mi sa di persona con l’Alzheimer che non ricorda mai quello che fa (oddio, magari se lo riscrivi puoi giocartelo così). Il titolo purtroppo arriva alla fine e mi aspettavo qualcosa di più.

1985

Ho apprezzato le ripetizioni ad hoc della storia e hanno lasciato trasparire quest’ansia della morte che, come hai commentato poi tu, era proprio “il tentacolo” che attanagliava il protagonista. Che poi perché primo, se dobbiamo morire una volta sola? O forse è quando per la prima volta ha sentito il peso della morte su di lui. Ci ragionerò ancora sopra.

Il mio zombie è differente

Intanto complimenti per il “tu” della storia, non è facile usarlo e lo sappiamo bene. Per quanto io legga horror da mane a sera, odio gli zombie in modo particolare, li trovo stupidi ma questa storia no, ha un qualcosa in più. Continuo a chiedermi di chi fosse prima questo ragazzino in formazione e perché sia finito così e, mentre me lo chiedo, noto come il racconto sia scritto molto bene e in linea con tutto.

Giardini da guardia

Lì per lì all’inizio mi sono detta “Oh, è tornata Erika e le sue storie!” Poi, come tutti, mi sono ammosciata quando non c’è stata la vera lotta finale ma solo un accenno di essa, questo gigantesco mostro verde che va contro queste donne con la libido sottozero e la morale troppo alta. E’ un gran peccato, poteva rendere molto meglio nello stesso spazio di caratteri.

Spaventapasseri

Che bel racconto "da mamma" che hai tirato fuori. Ho dovuto rileggere la parte finale (dannati finali!) e vedere il mondo dagli occhi di una bambina rimane sempre una cosa quasi mistica se vogliamo. Quel coso di stracci, ora minaccioso,ora no, diventa fondamentale quasi perché le salva. C'è qualcosa in questo racconto che rimedia a quello sui fiori e devo dire che mi è piaciuto molto.

Scaricabarile

“E’ tutto nella tua testa” è una delle frasi più ricorrenti che mi hanno detto (e che a volte mi hai detto anche tu) durante gli ultimi MC. E mi dispiace, perché leggendo lo scambio tra te e Andrea è venuto fuori un raccontone sci-fi non da poco. Ammetto però che tra i nomi dei personaggi e lo scaricare i bianchi, rossi e blu mi sono confusa non poco (e vista l’ora pensavo che i bianchi fossero i vini, mea culpa). Per favore, prova a riscriverlo e faccelo rileggere daccapo.

Scoregge, mostri e bulli

Il bullizzato che diventa bullo, un gran classico! Nonostante la prova e la risata che mi sono fatta sul mostro con la “zeppola”, trovo questo racconto un po’ troppo piatto per come scrivi tu. Ora non dico che hai dato il triplo nell’altro ma si sente qua una certa leggerezza che, purtroppo, va a pesare proprio sul racconto in sé.

1. Il mio zombie è differente
2. 1985
3. Spaventapasseri
4. Giardini da guardia
5.Il cavaliere oscuro
6. Scoregge, mostri e bulli
7. Quindici
8. Maestri
9. Scaricabarili
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Carolina P.
Messaggi: 28

Re: Gruppo CAINA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 26 aprile 2017, 19:56

Salve a tutti, è sempre un piacere tornare in mezzo a voi, è un po' come tornare a casa :)
Ma, a parte i sentimentalismi, ecco la mia classifica e la lista dei commenti:
1 - 1985, CANADRIA
2 - SPAVENTAPASSERI, ERIKA ADALE
3 - IL MIO ZOMBIE E’ DIFFERENTE, MARCO RONCACCIA
4 - SCOREGGE MOSTRI E BULLI, MARCO RONCACCIA
5 - IL CAVALIERE OSCURO, CANADRIA
6 - GIARDINI DA GUARDIA, ERIKA ADALE
7 - QUINDICI, SGARGAMINUTO
8 - SCARICABARILE, ROBERTO ROMANELLI
9 - MAESTRI, MASSIMILIANO ENRICO

7 - QUINDICI SGARGAMINUTO
Ciao!
Sono d'accordo con gli altri: avrebbe funzionato di più se fosse stata tutta una fantasia del cuoco! tuttavia mi piace la lotta col polpo, sopravvivenza da parte di entrambi, quasi! E il fatto che forse debba ripetere ogni volta questo processo è simpatico. Solo che in effetti, come dice Patty, dove sarebbe il primo tentacolo che non si scorda mai? a meno che non sia un cuoco novello e questa non sia la sua prima "pesca", non capisco.
Mi piace però come si chiude, hai reso vani i suo sforzi con leggerezza, io al posto del tuo cuoco avrei reagito diversamente... ;)

Alla prossima!

3 - IL MIO ZOMBIE E’ DIFFERENTE MARCO RONCACCIA
Ciao Marco!
Anche io ho letto il racconto due volte, tutt'e due le volte la sensazione è stata la stessa: quasi adrenalinico. Parte con tristezza, un feto morto abbandonato in un cassonetto non ha mai reso felice nessuno e per altro si porta dietro chissà quale altra brutta storia. Però poi e il vino e la craniata e il risveglio e i tentativi inutili di nutrirlo hanno creato in me una sensazione d'ansia, cioè mi sono domandata proprio "cazzo, e ora?", e poi bum... il feto si nutre da solo a modo suo. Col ruttino finale ha pure evidenziato la sua totale indipendenza :D
Mi è piaciuto, originale!

alla prossima

4 - SCOREGGE MOSTRI E BULLI MARCO RONCACCIA
Ciao di nuovo, Marco! :)
Questo racconto l'ho trovato frizzante, mi piace la frase con cui lo apri, mi piace quella con cui lo chiudi. Mi piace anche come cambi l'atteggiamento del personaggio, che da succube finalmente si erge a "dittatore". Ho avvertito la linea sottile che c'è tra la presenza scomoda ma quasi simpatica del mostro e la pesantezza che invece grava sull'umano, che vive tutto come un'ossessione, una paranoia di cui non parlare neanche. E pure se fa di tutto per liberarsene, alla fine lo accetta. Io l'ho vista così: ognuno di noi ha la sua croce, è bene imparare a conviverci.
Bello! A presto!

Ps: i mostri poi sono il tuo punto di forza, sei stato fortunato ;)

8 - SCARICABARILE ROBERTO ROMANELLI
Ciao Roberto!
Devo essere sincera, l'ho riletto e più volte e manco io ci ho capito granché. Sarà che sono un tantino carente in materia, ma mi sono persa diverse volte durante la lettura. Hai scritto di un mondo che probabilmente aveva bisogno di qualche spiegazione in più, di un aiutino o di una qualche introduzione. In realtà non so dirtelo bene neanche io, però purtroppo mi è stato difficile comprenderlo, mi dispiace. So, però, che 3000 caratteri non sono tanti per poter fare tutto quanto, ti capisco ecco...

In ogni caso, alla prossima!

2 - SPAVENTAPASSERI ERIKA ADALE
Ciao Erika,
sono arrivata alla fine del racconto e ho sentito qualcosa nello stomaco. Spiazzante. La genuinità della bimba, la sua paura e il tentativo di sua madre di farla tranquillizzare si contrappongono all'atrocità di un incidente. Come fosse sangue su carta bianca. Tutta la storia ha il colore del cielo e dell'erba, poi d'un tratto si tinge di scuro. Mi piace. L'unica cosa che stona un pochino, secondo me, è il fatto che Sara non abbia avuto la reazione che mi aspettavo di fronte ai rumori dello schianto, sembra non abbia provato un minimo di paura. Di solito i bambini reagiscono piagnucolando.
Nell'insieme, bella prova!

A presto :)

6 - GIARDINI DA GUARDIA ERIKA ADALE
Concordo con chi dice che l'ambientazione che hai creato è molto bella, dettagliata, quasi palpabile. Il tema potrebbe essere sempre attuale, una donna diversa viene mal vista dal resto dei vicini forse per invidia, per dirtela franca, il mio paese n'è pieno! Tuttavia, devo concordare anche col resto: sul finale si spegne un po'. Il mostro c'è e arriva, tutto impettito e pronto a difendere la padrona di casa, e poi? Io l'avrei fatto interagire un pochino di più, per non dargli solo un ruolo da comparsa.
La frase finale mi piace molto!

A presto

1 - 1985 CANADRIA
Ciao!
Questo racconto mi è piaciuto molto, mi ha emozionata e angosciata. La consapevolezza del nonno (o bisnonno, come dir si voglia) di essere mortale, seppure assolutamente normale, mi ha rattristata. Il "mal comune mezzo gaudio" ha un sapore davvero amaro, anche se lo sappiamo tutti quanti che non siamo eterni. Anche io ci ho visto quasi della poesia, nella parte centrale. Ahimè, tutte queste sensazioni sono state smorzate dalla frase finale, perché ho dovuto rileggerla più volte per capirla e ha rotto il ritmo che si era creato.
Tutto sommato, una bella prova!

Alla prossima :)

5 - IL CAVALIERE OSCURO CANADRIA
E io che all'inizio credevo di trovarmi a che fare con soldati/guerre/campi di battaglia! Sono scesa dalle nuvole quando sono stata smentita, anche se avrei dovuto fare tanta attenzione al fatto che la cintura fosse di spugna... ;)
Molto bello, delicato, semplice: è un eterno carnevale, per questo bimbo, m'immagino! Mi ha fatto ripensare a quando anche io da piccola mi travestivo e fingevo di essere dove non ero. Quindi l'ho letto quasi con tono nostalgico.
Solo che la situazione finale si risolve troppo in fretta, non so: la mamma ha comprato apposta un vestito nuovo (per giunta minimamente in linea con i gusti del figlio) e subito getta la spugna. Sarà che di solito sono abituata a ben altre lotte ;) bello però il finale!

A presto

9 - MAESTRI MASSIMILIANO ENRICO
Uhm... ok, mi sono persa un sacco di volte! Non saprei neppure che commento farti, se non che (per lacune personali probabilmente) non mi ha trasmesso molto, perché impegnata a capirci qualcosa. Sarà che io cerco sempre di tenermi lontana da questo genere perché non mi entusiasma più di tanto, mea culpa!

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Re: Gruppo CAINA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#8 » giovedì 27 aprile 2017, 0:02

CLASSIFICA:

1. IL CAVALIERE OSCURO
2. GIARDINI DA GUARDIA
3. SCOREGGE, MOSTRI E BULLI
4. SPAVENTAPASSERI
5. 1985
6. IL MIO ZOMBIE È DIFFERNTE
7. QUINDICI
8. MAESTRI
9. SCARICABARILE

[b]IL MIO ZOMBIE E’ DIFFERENTE di Marco Roncaccia


“Lo strano caso del dottor Roncaccia e del signor Zombie”…
Ebbene sì, inizio a credere che questa sia la realtà, e la scrittura in seconda persona, così frequente nei tuoi racconti, mi porta a ipotizzare una sorta di disturbo dissociativo dell’identità, con Marco Roncaccia che racconta al suo alter ego zombie le prodezze di cui si è reso protagonista!
A parte queste divagazioni, questo racconto è ben strutturato e ambientato, il protagonista è quanto mai realistico (hai perfettamente descritto uno dei tre homeless che frequentano la biblioteca civica della mia città!) e la storia rappresenta una buona interpretazione del tema.
Quindi nessun appunto tranne… quel “rigettato”: rigettare indica l’azione del rimandare indietro qualcosa, anche nell’accezione di vomitare (almeno… in piemontese ha tale significato!) ma da parte del feto vedrei più indicato un “rifiutato”, anche perché, come ogni feto che si rispetti (e come ci dimostri) la sua via di nutrizione è rappresentata dal cordone ombelicale (ma forse questa è solo una mia “pippa mentale”)

SCOREGGE, MOSTRI E BULLI di Marco Roncaccia

L’idea del racconto è eccezionale e il tutto è godibilissimo, anche se mi è sembrato di cogliere una minore cura formale rispetto al tuo solito (forse hai iniziato tardi?):

Ho una mostro


errore di battitura, ma che all’inizio mi ha fatto pensare che il protagonista potesse essere un europeo dell’est!

Corro in cucina, prendo la caffettiera e glielo tiro contro.


Gliela

Quando il caffè esce mentre prendo le tazze dalla credenza, sento la porta del bagno sbattere.
Mi volto e la caffettiera è riversa nel lavandino, vuota.


Sinceramente non riesco a capire perché la caffettiera si sia rovesciata nel lavandino…
E forse una virgola dopo “quando il caffè esce” non ci starebbe male.

Lavoro per il ministero. Giro nelle scuole per una campagna contro il bullismo.
Proprio io che ho un bullo in casa.


Sinceramente ho trovato inutile questo riferimento al lavoro e al bullismo (o forse mi sono persa qualcosa… ) e mi sembra che il tutto viaggerebbe benissimo anche senza questo pezzetto.

E soprattutto un racconto che non usa la seconda persona: tu la sai maneggiare molto bene e quindi non posso “usarla contro di te” , ma, personalmente non la amo per niente!

SPAVENTAPASSERI di Erika Adale

un racconto tenero e delicato, il tuo, che bene affronta la paura irrazionale di una bambina. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai portato avanti la narrazione, semplice e senza sbavature.

Ho solo una critica: se la bambina è sul seggiolino anteriore, probabilmente è molto piccola (max tre/quattro anni) perché il peso max di questi seggiolini è 15 Kg: mi pare improbabile che a quell’età sia in grado di comprendere la gravità di quanto sarebbe potuto accadere, tanto da superare la sua grande paura e vedere nello spaventapasseri quasi un amico.

GIARDINI DA GUARDIA di Erika Adale

Mi trovo in sintonia con i commenti che mi hanno preceduta: la parte iniziale è superba, riesce a tratteggiare benissimo il piccolo mondo borghese del quartiere:

coppie infeltrite dal tempo sbirciando dai giardini pettinati, la osservavano le buone madri rimestando minestre surgelate.


è da standing ovation

Peccato per il finale che perde tono e incisività.

Piccola nota:

Non disse nulla ma non servì


Forse sarebbe più corretto "non ne ebbe bisogno" perché "non servì" mi fa pensare al tentativo non riuscito di allontanare le pie dame (e invece è il contrario!)

1985 di Canadria

Racconto delicato e poetico, sviluppato con un registro linguistico decisamente appropriato, e per questo aspetto ti faccio i miei complimenti.
Mentre ammetto di aver avuto bisogno di leggere i commenti per capire il finale:

Com’è dura essere l’ultimo tra i ventenni del tuo mondo, com’è dura avere vent’anni ottant’anni dopo, com’è dura averne dieci e insieme centosei!


Mi ha decisamente portato fuori strada, facendomi sguazzare in ipotesi simili a quelle di Andrea.

Mi associo alla "critica" legata al nonno/bisnonno.

Secondo me è da rivedere un po' il finale e soprattutto eliminerei

“Aufh” sputai, perché mi mancava il fiato.


che spezza la delicatezza e la poesia del tutto (IMHO)

IL CAVALIERE OSCURO di Canadria

Non posso non apprezzare il tuo racconto avendo una bimba di quattro anni che a carnevale, in mezzo a compagne di asilo in versione Frozen, Biancaneve e Cenerentola, spiccava per il suo costume da Supergirl (e da alcune settimane va in giro con una finta mazza da baseball dichiarando di essere Harley Queen!)
Hai saputo descrivere molto bene l'appostamento del bambino, seminando indizi sulla natura della tenzone, ma lasciando, comunque il dubbio: brava!
Mi associo alla critica del costume alternativo: da mamma, conoscendo i gusti di mia figlia, non le prenderei mai un costume da damina, al massimo, magari non trovando quello di un supereroe, avrei pensato a un prosaico tutore della legge come uno sceriffo o Zorro (ma non certo Pippo, anche se capisco la volontà di contrapposizione tra Disney, infantile, e D.C. Comics, più adulto)

Ultima critica da mamma ca....zzi:

vestiti da battaglia calzarono nuovamente a pennello sul suo esile corpo da seienne.
[/quote]

l costume dell'anno precedente difficilmente, su un bambino di sei anni, potrà calzare a pennello... (a quell'età crescono in fretta) quindi sarebbe più realistico che il vestito calzasse un po' stretto.

In ogni caso il racconto mi è piaciuto molto!

MAESTRI di Lordmax

passi una vita a pensare di avere un minimo di cultura e poi arrivi qui e scopri di essere un’Ignorante colossale!
Ottimo sprone alla curiosità!
A parte battute: l’idea di questo racconto è intrigante, ma la storia mi è risultata difficile da seguire e in linea di massima mi associo alle perplessità espresse nei commenti che mi hanno preceduta: credo che abbia bisogno di un maggiore respiro e non possa essere imbrigliata in così poche battute.
Anche il “tentacolo” mi pare un po’ forzato!|

QUINDICI di Mezzomatto

Carina l’idea del racconto, anche se il fatto che l’incontro col polpo sia reale invece che una fantasia del ristoratore, secondo me (e da quel che vedo anche secondo altri) non è proprio vincente, ma soprattutto mi lascia perplessa l’aderenza al tema: se il polpo è in menù e il cuoco lo pesca fresco fresco ogni volta… dove sta “il primo tentacolo”?
personalmente mi avrebbe colpito di più se, per esempio, il cuoco avesse avuto una menomazione fisica causata da un pregresso scontro con il suo primo polpo gigante e che a ogni ordinazione del cefalopode ritornasse al trauma primigenio (ovviamente IMHO)

SCARICABARILE Vastatio

la tua spiegazione mi ha un po’ aiutata, ma il testo risulta comunque troppo “di genere” e troppo criptico per le mie limitate conoscenze/capacita!
Sicuramente uno spazio maggiore avrebbe potuto consentire una maggiore chiarezza, ma credo che, invece, il tuo obiettivo fosse proprio la cripticità…
Inoltre mica ho capito dove sta il “primo tentacolo”…

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Re: Gruppo CAINA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#9 » giovedì 27 aprile 2017, 0:03

Ho riportato la classifica perché mi sono accorta di non aver rispettato le direttive sul formato classifica...

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Re: Gruppo CAINA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 3 maggio 2017, 18:42

Scusandomi per il ritardo, ecco a voi la mia classifica.

1) Scoregge, mostri e bulli, di Marco Roncaccia
Titolo pessimo, il racconto è una piccola gemma (a mio parere). Il cerchio si chiude bene, la conclusione è logica e divertente, i personaggi non hanno bisogno di approfondimenti, anche se inizialmente mi sono domandato se fosse il caso di approffondire quello che propone lo scambio. Questo racconto è un divertissement ai confini delle realtà e come tale funziona che è un piacere. Il tema è preso in pieno. Pollice quasi su, mi piacerebbe lavorassi un pochetto sul titolo perché, davvero, ha appeal zero. Laboratorio?
2) Il mio zombie è differente, di Marco Roncaccia
Un racconto decisamente malato, e lo dico in senso buono. Riesci a immergere il lettore in una realtà marcia, tanto marcia che forse, ed è un difetto, questo, avresti potuto sporcare anche un po' di più il tuo protagonista. Coerente dall'inizio alla fine, tema colpito e affondato, la tua solita seconda persona "che eppure funziona!". Direi un pollice quasi su per il piccolo appunto che ti ho fatto.
3) Il cavaliere oscuro, di Canadria
Una cosa è certa: scrivi benissimo. Il racconto mi è piaciuto davvero molto e il mio giudizio è, anche qui, un pollice quasi su. Perché non su? Perché nei suoi ingranaggi qualcosa non fila liscio e rallenta la lettura. Formalmente è perfetto, forse anche troppo e allora potrebbe essere che sporcandolo un po' potresti portarlo a un livello ancora più alto. Il tema, infine, c'è, anche se poco fondante il racconto tutto.
4) 1985, di Canadria
Un racconto molto particolare, estremamente poetico, luminoso nonostante la tematica trattata. Forse non sono riuscito ad afferrare in pieno quanto volevi trasmettere, ma credo sia proprio uno di quei testi che parlano in modo estremamente personale a ciascuno di noi, pertanto bene così. Il tema è affrontato molto bene. Per me un pollice quasi su, non pieno pieno perché ho la sensazione che potresti ancora migliorarlo.
5) Spaventapasseri, di Erika Adale
Bella la figura di questo spaventapasseri prima minaccioso e infine amichevole. Leggendo, si sente aumentare la tensione durante l'avvicinamento di madre e figlia al "mostro" e poi il rovesciamento ed ecco che il pericolo stava altrove. Ho solo un grandissimo problema logistico: la madre ferma la bici, prende la figlia, s'incammina nel campo, s'avvicina allo spaventapasseri... Poi lo schianto... Solo che se non si fosse fermata si sarebbe già trovata almeno un centinaio di metri più avanti, a dir poco... E questo fa cadere tutta l'impalcatura. Noto però che nessuno oltre a me ha rilevato questa incongruenza, quindi devo anche considerare che sia una mia fisima personale. Il tema è preso perfettamente. Direi un pollice tendente verso l'alto, ma quanto ti ho sottolineato continua a ronzarmi in testa...
6) Giardini da guardia, di Erika Adale
Poco da aggiungere a chi mi ha preceduto se non che parte come una gemma e tale deve diventare dopo la revisione. La lettura si colora di verde e di freschezza e questa è una qualità indiscussa della tua prosa. Assolutamente da sistemare la seconda parte, da rendere più incisiva la conclusione. Al momento, in ogni caso, il mio giudizio e comunque un pollice tendente all'alto, anche se magari non così deciso.
7) Maestri, di Massimiliano Enrico
La prosa è molto buona, ma richiedi davvero troppo al lettore, soprattutto considerata a natura breve del racconto. Non ci si può arrivare, io non ci sono arrivato. E sai perché? O almeno un possibile perché... Non si riesce a empatizzare con i protagonisti, rimangono lontani e anche l'aver utilizzato Bruce Lee non aiuta, anzi porta all'effetto opposto perché a quel punto si cerca il perché della tua scelta e non lo si trova. Hai bisogno di più caratteri, questo è chiaro, ma rispetto al tuo racconto dello scorso mese ho notato che sei riuscito a prestare molta più attenzione sull'aspetto formale. A breve, sono sicuro, vedremo il vero Max. Pollice ni per me.
8) Scaricabarile, di Roberto Romanelli
Questa volta ti sei lasciato un pelucchio andare... Il racconto è arduo a dire poco e un lettore casuale che ci si avvicinasse per farsi un'idea del Vastatio temo non lo completerebbe neppure. I nomi non aiutano e quello slash in mezzo ammazza la lettura oltre modo, quindi no, non riutilizzarli in futuro, non funzionano proprio. Pollice giù, questa volta.

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