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La prima

Inviato: lunedì 15 maggio 2017, 23:29
da Polly Russell
«Non è un ipotesi. Non è nulla!» La donna serrò i pugni con tale forza da far divenire bianca la punta delle dita. «Servilio non è un pretendente accettabile.» La ragazzina che aveva davanti, sorrise e si avvicinò di un paio di passi. «Non è accettabile finire la nostra vita in mano a vostro cognato, madre.»
«Sei troppo piccola Prima, non puoi capire. Si dicono cose su di lui.»
«Si dicevano cose anche su mio padre, eppure l'avete sposato.»
«Io non avevo scelta.»
Prima sfiorò il nastro bianco che le stringeva i capelli e sciolse la coda. I riccioli scuri caddero sulle spalle esili. «Non l'avete nemmeno ora. Acconciatemi i capelli.»
Una delle due ornatrix che seguivano la matrona si fece avanti ma si bloccò al gesto secco della padrona. Abbassò il capo e si portò di nuovi accanto alla parete.
«Non ti cederò a quel criminale, ed è la mia ultima parola.» Raccolse la stola e tese la mano verso la schiava. La ragazza, dai lineamenti orientali, corse verso di lei e le porse il braccio, permettendole di appoggiarsi.
«Vieni Burra. Dobbiamo prepararci a partire. Non credo che mio cognato ci concederà di vivere qui. Tra le molte cose che invidiava al suo defunto fratello, c'era questa casa. Raduna tutti, abbiamo molto da fare.»

Prima attese che anche la seconda schiava seguisse la padrona e si sedette su una panca intarsiata. Guardò la bambola che aveva lasciato sul tavolo, le labbra si incurvarono in quello che sarebbe sembrato un sorriso, se una lacrima non l'avesse lambito. Stirò delle inesistenti pieghe dalla veste e, di nuovo, raccolse i capelli. Acconciò due riccioli dietro alle orecchie e drizzò la schiena. Con ampie falcate poi, superò l'atrium deserto.
Un vecchio schiavo stava spostando delle anfore greche da una teca all'altra. Movimenti lenti, misurati.
«Che stai facendo, Archimagirus? Non avremo ospiti, se non mio zio e la sua piccola corte. E per gente come loro non serve cambiare la disposizione degli arredi.» La ragazza si voltò, guardò il colonnato per qualche lungo istante. «Tu aiutavi mio padre a redigere i suoi documenti. Non negare, lo so. Imiterai la sua grafia un'ultima volta. Seguimi.»
«Cosa volete che faccia, padrona?»
«Una carta. Nella quale mio padre acconsente alla richiesta di matrimonio di Servilio Abulius.»
«Ma... Rifiutò, qualche giorno prima di lasciarci. Scrissi io la lettera.»
«Questo lo sa solo Servilio, e sono convinta che lo terrà per sé.»
«Perché contravverreste al volere del padrone? E per un uomo tanto laido.»
Prima si affacciò sulla porta. Nel cortile sua madre impartiva ordini a decine di schiavi indaffarati, elegante e austera. «Per proteggere lei.»

Re: La prima

Inviato: lunedì 15 maggio 2017, 23:32
da antico
Ciao Polly! Tutto ok con i parametri, divertiti in questa Franco Forte Edition!

Ps: ti ricordo che puoi modificare il racconto fino alle 00.59 senza incorrere in malus. Occhio a modificarlo dalle 01.00 alle 01.33 perché in tal caso lo considererò postato fuori tempo e quindi in malus. Ovviamente ripasserò per ricontrollare i caratteri in caso di tue modifiche.

Re: La prima

Inviato: martedì 16 maggio 2017, 22:23
da ChiaradiLuna
Trattandosi del contest, ho scelto di suddividere i miei commenti in 5 paragrafi (tema, stile di scrittura, chiarezza dei contenuti, idea generale, conclusioni) in modo da essere precisa, imparziale e toccare ogni lato dei racconti. O almeno questo è il mio tentativo ^^

Veniamo a noi, Polly.

Tema: Dunque, una giovane ragazza si ribella agli ordini della madre ed è pronta a “sacrificarsi” sposando un pretendente malfidato. Forse si sarebbe potuto enfatizzare di più a cosa andasse incontro la ragazza, magari descrivendo meglio lo zio “cattivo”; in questo modo si sarebbe dato più risalto alla sua scelta e al suo coraggio nell'affrontare le conseguenze. Nonostante questo credo che il tema sia ben reso.

Stile di scrittura: Scorrevole, niente da dire. Ti faccio solo un paio di note:
- Il refuso Abbassò il capo e si portò di nuovi accanto alla parete;
- Nella seconda riga sposterei la virgola da prima a dopo sorrise.

Chiarezza dei contenuti: confesso che ho dovuto rileggere un paio di volte il tuo racconto per capire effettivamente chi-sposa-chi, e tutt'ora non ne sono molto sicura. Ho capito che lo zio aveva chiesto di sposare la nipote ma il padre aveva rigettato la proposta. Ora la ragazza sceglie di sposarlo lo stesso per proteggere la madre, nonostante il suo dissenso. Sbaglio?
Quello che mi chiedo è che bisogno ha di proteggerla dal cognato? Quello che mi viene in mente sono problemi di eredità vista la frase Non credo che mio cognato ci concederà di vivere qui. Tra le molte cose che invidiava al suo defunto fratello, c'era questa casa, ma di solito non è la moglie a ereditare tutto?

Idea generale:
La figlia che cerca di proteggere la madre è un risvolto interessante, poiché di solito si pensa sempre al contrario.

Conclusioni: Purtroppo la mia confusione di quello che ho esposto sulla chiarezza dei contenuti influenza molto il mio giudizio. Ma forse mi sono solo persa in un bicchier d’acqua ^^’


In bocca al lupo! ^^

Re: La prima

Inviato: martedì 16 maggio 2017, 23:01
da Polly Russell
Ciao e grazie, figurati, colpa mia! In età repubblicana (anche imperiale, in minor misura) la donna non aveva diritti, l'eredità quindi sarebbe passata al cognato, con l'eredità la loro custodia. Credo si chiami "manus". Il pretendente è un altro. Uno che non piaceva al defunto, ma che avrebbe garantito alla madre una vita migliore rispetto a quella prevista col cognato. Nella mia testa era tutto chiaro, e ho cercato di evitare gli spiegoni, invece mi sa che serviva! ;)

Re: La prima

Inviato: martedì 16 maggio 2017, 23:27
da ChiaradiLuna
Cavoli, mi sa che sono proprio un'ignorante XD grazie di aver condiviso la tua conoscenza!
Ecco, ora in effetti mi è molto più chiara la faccenda di chi-sposa-chi e perché. Mi spiace non averla colta leggendo il racconto.

Re: La prima

Inviato: martedì 16 maggio 2017, 23:38
da Polly Russell
Tranquilla! Ripeto, è colpa mia. Sono io che devo rendere fruibile il racconto a chi lo legge. Quindi grazie di avermelo fatto notare! Kiss

Re: La prima

Inviato: venerdì 19 maggio 2017, 13:21
da Terribile
Ciao Polly,

purtroppo nemmeno io ero a conoscenza di questi dettagli, in effetti importanti se si vuole capire la trama. Prima sembrava una pagina strappata da un libro e come racconto a sè stante può essere difficile capirlo. Potevano essere gestiti meglio i caratteri credo aggiungendo così qualche spiegazione in più, so che non è facile e nemmeno io ci sono tanto riuscito tuttavia poichè siamo stati chiamati a valutare in questo modo andiamo fino in fondo.
Per esempio si potevano eliminare alcune frasi superflue a mio parere, come "La donna serrò i pugni con tale forza da far divenire bianca la punta delle dita", poteva andare "la donna serrò così tanto i pugni da far divenire le nocche bianche", eliminare in "la ragazzina che aveva davanti..." bastava "la ragazzina sorrise e si avvicinò...".
Tocchi in pieno il tema del coragggio con la figlia che acconsente a sposare un uomo così laido pur di proteggere la madre, anche se mi sembra un sacrificio troppo grande per una figlia e la reazione della madre è pur che comprensibile, a meno che lei non lo voglia veramente, ma questa è un'altra storia.
Il tuo stile scorre scorrevole e dai un immagine vivida dei personaggi con le descrizioni e i dialoghi.
In bocca a lupo :)

Re: La prima

Inviato: sabato 20 maggio 2017, 19:18
da willy
Ciao Polly, mi piace quando i racconti iniziano con un dialogo, si entra subito nel vivo della scena.
Quello che ti contesto (perché da soli è difficile essere obiettivi con la storia già chiara in testa) è il dover rileggere minimo due volte, anche tre volte per capire bene quale delle due protagoniste parla per prima.
Alcune delle frasi che hai usato (stirò delle insistenti pieghe… con ampie falcate) sono ormai troppo sentite e arricchiscono poco la storia.
Lo stile è buono, bella anche l’ambientazione, forse da curare meglio l’insieme.

Re: La prima

Inviato: domenica 21 maggio 2017, 13:50
da Fernando Nappo
Ciao Polly,
un racconto interessante, in cui la figlia decide di sacrificarsi per proteggere la madre. Il tema mi pare pienamente centrato - un sacrificio richiede una notevole dose di coraggio -, e l'ambientazione è chiara. Quello che a mi avviso risulta talvolta poco chiaro, soprattutto nella prima parte, e che rende un po' difficile la comprensione "al volo" del racconto, è chi stia parlando, quale sia il personaggio che tiene la scena.
Non sapere esattamente perché il cognato è laido e pericoloso, così come pare fosse il padre della ragazza, non è per me un grosso problema, dato che il racconto è più impontato sulle due protagoniste, sulle loro reazioni e emozioni alla notizia di doversi maritare con Servilio.
I due refusi te li hanno già segnalati.

Re: La prima

Inviato: lunedì 22 maggio 2017, 16:59
da Adry666
Ciao Polly,

tema il centrato.

Il racconto è scritto bene ma c’è un problema con la comprensione della trama: non sembra così lineare e così “easy” a una prima lettura. Penso che il tuo potrebbe essere un racconto molto valido con a disposizione un migliaio di caratteri in più.
Una frase mi è suonata stonata:
“La donna serrò i pugni con tale forza da far divenire bianca la punta delle dita”, secondo me sono le nocchie a diventare bianche, le punte delle dita non dovresti vederle nemmeno e se sì dovrebbero essere rosse (prova!)

Ciao
Adriano

Re: La prima

Inviato: lunedì 22 maggio 2017, 22:12
da lordmax
Direi che il tema è più che centrato. Mi è piaciuta l’inversione dei ruoli e l’evidente coraggio della figlia nello sfidare la madre.
Il primo appunto che posso farti è nell’ambientazione, non si coglie immediatamente mentre per il racconto che hai impostato è fondamentale.
Il secondo appunto è sulle descrizioni, ti dilunghi sulle descrizioni di alcuni dettagli anziché sulla descrizione dell’animo dei protagonisti. Non serve a nulla sapere che ha stretto le mani fino a farle sbiancare etc, basta uno stringe le mani con forza e i caratteri in più usali per parlarci del cognato e del pretendente. Fai capire il ribrezzo del pretendente e il disgusto per il cognato per dare vita alla psiche delle protagoniste.
Detto questo la trama è bella, la storia c’è ed è interessante, la narrazione scorre lineare. Bella prova.

Re: La prima

Inviato: lunedì 22 maggio 2017, 23:54
da raffaele.marra
Un racconto molto originale in cui indubbiamente c’è da apprezzare il tentativo, almeno in parte riuscito, di ricreare un preciso momento storico attraverso usi, costumi, ambientazione e linguaggio. Tuttavia, al di là del contesto sicuramente ben delineato, non riesco a trovare sufficiente emozione nel leggerlo. Può darsi che sia un mio limite di lettore, ma la vicenda in sé non è tale da appassionarmi più di tanto. È possibile che ciò dipenda da una scarsa conoscenza del “modus vivendi” degli antichi Romani, che si traduce immancabilmente in una incapacità di immedesimazione totale. È possibile anche che ciò dipenda dai dialoghi che, a mio parere, sono forse un po’ troppo “freddi”, cioè non curati al punto da trasmettere una “humanitas” tale da coinvolgere il lettore incondizionatamente.

Re: La prima

Inviato: mercoledì 24 maggio 2017, 11:43
da ilVeltro
Ciao Vestale,
il tema del coraggio è pienamente centrato e delineato in tutto il plot.
Accurata la ricostruzione storica (da cui si evince una capillare cultura in materia) e pienamente condivisibile l'ambientazione Peplum in linea con la guest del contest (io stesso ho scelto questa line storica).
Il registro generale è piacevolmente scorrevole anche se molto lontano dal mio bizzarro sentire letterario, diciamo che il tuo è un rivo carezzato da una lene brezza mentre il mio è un Acheronte intasato (:-!!), e refusi a parte che ritengo ineludibili in sfide come queste il racconto regge bene il confronto nel gruppo.
A presto e buona Forte Edition!
Il Veltro

Re: La prima

Inviato: mercoledì 24 maggio 2017, 22:39
da AmbraStancampiano
Ciao Polly,
il tuo stile è sempre molto chiaro e scorrevole e hai scelto per il tuo racconto un'ambientazione molto interessante.
Purtroppo i dettagli di cui parli nel tuo commento non sono proprio di dominio pubblico, quindi è facile rimanere spaesati e un po' insoddisfatti di fronte a una trama che accenna un retroscena di cui non sappiamo nulla.
Volendo comunque mettere in secondo piano le leggi imperiali, sarebbe stato utile sapere qualcosa in più sul pretendente che la madre e il padre di Prima rifiutano così fortemente. Anche un semplice aneddoto sussurrato di schiavo in schiavo sarebbe bastato a darci una dimensione reale dell'atto di coraggio di Prima.
Mi piace molto l'amore madre-figlia che traspare dal tuo racconto, il messaggio è molto bello.

Re: La prima

Inviato: giovedì 25 maggio 2017, 18:29
da Polly Russell
Terribile ha scritto:Ciao Polly,

purtroppo nemmeno io ero a conoscenza di questi dettagli, in effetti importanti se si vuole capire la trama. Prima sembrava una pagina strappata da un libro e come racconto a sè stante può essere difficile capirlo. Potevano essere gestiti meglio i caratteri credo aggiungendo così qualche spiegazione in più, so che non è facile e nemmeno io ci sono tanto riuscito tuttavia poichè siamo stati chiamati a valutare in questo modo andiamo fino in fondo.
Per esempio si potevano eliminare alcune frasi superflue a mio parere, come "La donna serrò i pugni con tale forza da far divenire bianca la punta delle dita", poteva andare "la donna serrò così tanto i pugni da far divenire le nocche bianche", eliminare in "la ragazzina che aveva davanti..." bastava "la ragazzina sorrise e si avvicinò...".
Tocchi in pieno il tema del coragggio con la figlia che acconsente a sposare un uomo così laido pur di proteggere la madre, anche se mi sembra un sacrificio troppo grande per una figlia e la reazione della madre è pur che comprensibile, a meno che lei non lo voglia veramente, ma questa è un'altra storia.
Il tuo stile scorre scorrevole e dai un immagine vivida dei personaggi con le descrizioni e i dialoghi.
In bocca a lupo :)

Grazie Terribile, contenta che tu abbia apprezzato, almeno in parte. Sì, l'aver dato per scontato il conoscere le abitudini romane, mi ha un po' fregato in effetti! :)
Per le frasi da elidere, no! :) che non mi si tocchino le mie ampollosità! Scherzo! :)

Re: La prima

Inviato: giovedì 25 maggio 2017, 18:30
da Polly Russell
willy ha scritto:Ciao Polly, mi piace quando i racconti iniziano con un dialogo, si entra subito nel vivo della scena.
Quello che ti contesto (perché da soli è difficile essere obiettivi con la storia già chiara in testa) è il dover rileggere minimo due volte, anche tre volte per capire bene quale delle due protagoniste parla per prima.
Alcune delle frasi che hai usato (stirò delle insistenti pieghe… con ampie falcate) sono ormai troppo sentite e arricchiscono poco la storia.
Lo stile è buono, bella anche l’ambientazione, forse da curare meglio l’insieme.

Willy grazie anche a te, sì è vero alcune frasi sono "datate" ma è una scelta. In racconti brevi prediligo non "inventare nulla". Così si sa di cosa si sta parlando e si va sul sicuro. ;)

Re: La prima

Inviato: giovedì 25 maggio 2017, 18:32
da Polly Russell
Fernando Nappo ha scritto:Ciao Polly,
un racconto interessante, in cui la figlia decide di sacrificarsi per proteggere la madre. Il tema mi pare pienamente centrato - un sacrificio richiede una notevole dose di coraggio -, e l'ambientazione è chiara. Quello che a mi avviso risulta talvolta poco chiaro, soprattutto nella prima parte, e che rende un po' difficile la comprensione "al volo" del racconto, è chi stia parlando, quale sia il personaggio che tiene la scena.
Non sapere esattamente perché il cognato è laido e pericoloso, così come pare fosse il padre della ragazza, non è per me un grosso problema, dato che il racconto è più impontato sulle due protagoniste, sulle loro reazioni e emozioni alla notizia di doversi maritare con Servilio.
I due refusi te li hanno già segnalati.

Grazie Fernando.
Che dire, perchè Servilio sia laido è pericoloso, per la verità, non lo so nemmeno io! :)
Mi serviva un "cattivo X" per far comprendere il sacrificio, ma visto che non sei il solo ad avermelo fatto notare, qualche lume in più dovevo darlo. :)

Re: La prima

Inviato: giovedì 25 maggio 2017, 18:34
da Polly Russell
Adry666 ha scritto:Ciao Polly,

tema il centrato.

Il racconto è scritto bene ma c’è un problema con la comprensione della trama: non sembra così lineare e così “easy” a una prima lettura. Penso che il tuo potrebbe essere un racconto molto valido con a disposizione un migliaio di caratteri in più.
Una frase mi è suonata stonata:
“La donna serrò i pugni con tale forza da far divenire bianca la punta delle dita”, secondo me sono le nocchie a diventare bianche, le punte delle dita non dovresti vederle nemmeno e se sì dovrebbero essere rosse (prova!)

Ciao
Adriano

Vacca sozzo a, Adry è vero! :) :)
Sono stata un quarto d'ora a rallentarmi la circolazione per dimostrare che avevi torto... E invece... Le nocche diventano bianche! Erano pure meno caratteri!

Re: La prima

Inviato: giovedì 25 maggio 2017, 18:36
da Polly Russell
lordmax ha scritto:Direi che il tema è più che centrato. Mi è piaciuta l’inversione dei ruoli e l’evidente coraggio della figlia nello sfidare la madre.
Il primo appunto che posso farti è nell’ambientazione, non si coglie immediatamente mentre per il racconto che hai impostato è fondamentale.
Il secondo appunto è sulle descrizioni, ti dilunghi sulle descrizioni di alcuni dettagli anziché sulla descrizione dell’animo dei protagonisti. Non serve a nulla sapere che ha stretto le mani fino a farle sbiancare etc, basta uno stringe le mani con forza e i caratteri in più usali per parlarci del cognato e del pretendente. Fai capire il ribrezzo del pretendente e il disgusto per il cognato per dare vita alla psiche delle protagoniste.
Detto questo la trama è bella, la storia c’è ed è interessante, la narrazione scorre lineare. Bella prova.

Eh sì, me lo han fatto notare un po' tutti. :)
Volevo incentrare il tutto sul rapporto madre figlia, sulla sfida è sul loro amore non detto. Ma mi sa che non mi è venuta...

Re: La prima

Inviato: giovedì 25 maggio 2017, 18:38
da Polly Russell
raffaele.marra ha scritto:Un racconto molto originale in cui indubbiamente c’è da apprezzare il tentativo, almeno in parte riuscito, di ricreare un preciso momento storico attraverso usi, costumi, ambientazione e linguaggio. Tuttavia, al di là del contesto sicuramente ben delineato, non riesco a trovare sufficiente emozione nel leggerlo. Può darsi che sia un mio limite di lettore, ma la vicenda in sé non è tale da appassionarmi più di tanto. È possibile che ciò dipenda da una scarsa conoscenza del “modus vivendi” degli antichi Romani, che si traduce immancabilmente in una incapacità di immedesimazione totale. È possibile anche che ciò dipenda dai dialoghi che, a mio parere, sono forse un po’ troppo “freddi”, cioè non curati al punto da trasmettere una “humanitas” tale da coinvolgere il lettore incondizionatamente.

Grazie caro!
Che dire? La freddezza è voluta, ma immagino, mal misurata. Avrei venuto dare un senso di distacco forzato, che immagino tipico di una famiglia romana importante, ma dovevo "studiarmela" meglio.

Re: La prima

Inviato: giovedì 25 maggio 2017, 18:39
da Polly Russell
ilVeltro ha scritto:Ciao Vestale,
il tema del coraggio è pienamente centrato e delineato in tutto il plot.
Accurata la ricostruzione storica (da cui si evince una capillare cultura in materia) e pienamente condivisibile l'ambientazione Peplum in linea con la guest del contest (io stesso ho scelto questa line storica).
Il registro generale è piacevolmente scorrevole anche se molto lontano dal mio bizzarro sentire letterario, diciamo che il tuo è un rivo carezzato da una lene brezza mentre il mio è un Acheronte intasato (:-!!), e refusi a parte che ritengo ineludibili in sfide come queste il racconto regge bene il confronto nel gruppo.
A presto e buona Forte Edition!
Il Veltro

"Capillare" è eccessivo, ma apprezzo, dandomi un paio di pacche sulla spalla sinistra. :)
Contenta che ti sia piaciuto, ahimè dovevo considerare che la passione per "il quotidiano" romano, è mia e non del mondo. :)

Re: La prima

Inviato: giovedì 25 maggio 2017, 18:42
da Polly Russell
AmbraStancampiano ha scritto:Ciao Polly,
il tuo stile è sempre molto chiaro e scorrevole e hai scelto per il tuo racconto un'ambientazione molto interessante.
Purtroppo i dettagli di cui parli nel tuo commento non sono proprio di dominio pubblico, quindi è facile rimanere spaesati e un po' insoddisfatti di fronte a una trama che accenna un retroscena di cui non sappiamo nulla.
Volendo comunque mettere in secondo piano le leggi imperiali, sarebbe stato utile sapere qualcosa in più sul pretendente che la madre e il padre di Prima rifiutano così fortemente. Anche un semplice aneddoto sussurrato di schiavo in schiavo sarebbe bastato a darci una dimensione reale dell'atto di coraggio di Prima.
Mi piace molto l'amore madre-figlia che traspare dal tuo racconto, il messaggio è molto bello.

E anche tu hai ragione, ho dato troppo per scontato stavolta. :) in realtà pensavo non fosse importante sapere perché il pretendente era da evitare, lo davo come un assunto. È cattivo. Ma visto che più o meno tutti ne lo avete fatto notare, la prossima volta gli darò un po' di corpo. :)

Re: La prima

Inviato: giovedì 25 maggio 2017, 22:45
da giuseppe.gangemi
Ciao Polly,
l'ambientazione romana del tuo racconto è ben caratterizzata e definita. L'inizio tuttavia mi ha fatto pensare a un ambientazione greca e a Penelope che respinge i pretendenti. Ho avuto questa piccola falsa partenza. Poi sei andata bene fino alla fine. di diritto romana non sono un esperto e mi rimangono dei dubbi su alcuni punti del tuo racconto. è una storia molto piacevole da leggere. Tema rispettato.

Re: La prima

Inviato: lunedì 29 maggio 2017, 18:50
da antico
Non mi resta che confermare quanto già detto da altri. Ho faticato anch'io, nel primo scambio di battute, a definire chi dice cosa. E poi, mancandomi il bagaglio di conoscenze a riguardo, ho faticato anche a capire perché la figlia volesse sposare Servilio e il quid del suo sacrificio. Una volta letta la spiegazione, tutto a posto, ma se mi trovassi il racconto al netto di tutto, non riuscirei ad apprezzarlo. Direi un pollice ni leggermente rivolto verso l'alto perché una volta fatti gli inserti giusti potrà assurgere al suo reale valore.