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Storie e non storie

Inviato: lunedì 15 maggio 2017, 23:43
da Ad_
Scrivere non è affatto semplice e Jack lo sapeva bene.
Ogni sera, dopo il lavoro, cercava freneticamente di fermare sulla carta le storie che lo venivano a trovare.
Il problema di mettersi alle dieci di sera a raccontare una storia, cercando di darle una forma, è che, i dettagli, sono vaghi.
La mattina si era svegliato con il ricordo di un musicista: riccio, dai capelli un po' lunghi, suonava una chitarra nella sua stanza ma le note non erano mai quelle giuste. Per chi suonava?
Ormai non se lo ricordava. La routine mattutina stava cancellando lentamente i colori di quel sogno.
A mezzogiorno, mentre stava lavorando, il volto niveo e perfetto di Jacquline lo colpì all'improvviso. Era lì, davanti a lui, un riflesso sulla finestra visibile solo ai suoi occhi. Aveva quel sorriso misterioso di chi conosce tante cose ma difficilmente le rivela. Ma dove stava andando? Nonostante la pausa pranzo gli avesse ricordato che doveva andare a cambiare i soldi non riuscì a dimenticarsi del suo vestito rosso e della rosa che teneva tra le mani.
Ed ecco Nicole, sola e sperduta, in piedi immobile ad una fermata della metro. Il suo dolore era palpabile, lo aveva colpito talmente forte che non finì il pranzo. Ma era difficile prestarle attenzione mentre i colleghi gli parlavano. La vide andare via e si rammaricò per non averla fermata.
Nel pomeriggio, i conti di bilancio non gli lasciarono tregua. La mente era talmente occupata che non vide altro. Se ne rese conto quando Ivan passò accanto a lui mentre scendeva le scale. Per quanto non aveva visto le storie? E quale era quella di questo ragazzo con uno zaino in spalla che saliva la rampa? Il tempo di voltarsi, lo squillo del telefono e di lui non ci fu più traccia.
Si massaggiò le tempie mentre si accordava per un aperitivo con gli amici.
Ivan, Nicole, Jacquline, il musicista.
Quattro storie che lo erano venuto a trovare, avevano bisogno di essere ascoltate, scritte, sentite.
La serata al bar proseguì con una cena fuori programma, ogni fantasma era svanito dalla sua mente.
Un giro di chiavi e la serratura scattò. Una doccia e poi eccolo, quel momento perfetto, seduto sul divano con il computer sulle gambe, coricato nel limbo della calma e del niente. Era quello l'istante in cui dovevano farsi vedere quei personaggi, sedersi con lui, raccontandoglisi.
Si guardò attorno speranzoso di una visita che non arrivò.
Si domandò perché, ogni dannata sera, nel momento in cui avrebbe potuto prestare loro tutta l'attenzione possibile, nulla, restavano al di fuori delle sue mura. Ma non poteva abbandonarli.
Un nuovo file, due, tre, quattro. Uno per ognuno di loro che si univano agli altri file di testo rimasti semivuoti.
Tutte quelle storie, si chiese se magari, Nadette, avrebbe potuto coinvolgere Nicole nella danza, o se il musicista avrebbe suonato per loro.
Sperò di sognarli, scoprendo nuovi dettagli sulle loro vite, riuscendo a dargli una forma perché lo sapeva, erano storie desiderose di essere lette.

Samantha Bolanaz

Re: Storie e non storie

Inviato: lunedì 15 maggio 2017, 23:48
da antico
Samantha, benvenuta a Minuti Contati! Tutto ok con i caratteri e il tempo, buona Franco Forte Edition!

Ps: ti ricordo che puoi modificare il racconto fino alle 00.59 senza incorrere in malus. Occhio a modificarlo dalle 01.00 alle 01.33 perché in tal caso lo considererò postato fuori tempo e quindi in malus. Ovviamente ripasserò per ricontrollare i caratteri in caso di tue modifiche.

Re: Storie e non storie

Inviato: martedì 16 maggio 2017, 18:37
da SalvatoreStefanelli
Mi spiace ma anche in questa storia, come già in altre, non ho riscontrato il coraggio. L'idea è per se stessa interessante, descrivi abbastanza bene quello che accade a ognuno di noi che amiamo scrivere. Belle scene e una giusta atmosfera ma non credo, parere mio , che tu abbia centrato il bersaglio. Avrei anche tolto un paio di virgole, quelle che cingono "i dettagli" nella parte finale del terzo rigo.

Re: Storie e non storie

Inviato: martedì 16 maggio 2017, 19:57
da Andrea Partiti
Il tema non c'è, o se c'è si è perso nelle pieghe della storia.
Descrivi una situazione comune da creativo, in cui le idee abbondano nel momento in cui non ci si può lavorare ma muoiono nel tempo che ci si potrebbe dedicare. Peschi in un target già molto chiaro di lettori e sei sicura di trovare empatia verso la situazione che descrivi.
Penso che il racconto sia molto asciugabile. Tante riflessioni del tuo protagonista passano comunque agevolmente dalla sua routine.

Musicista che suona una chitarra nella sua stanza ma le note sono sbagliate
Jacquline dal sorriso misterioso, conosce tante cose ma non le rivela (tra l'altro la grafia del nome senza "e" è intenzionale?)
Nicole dal dolore palpabile
Ivan, sfuggente e zaino in spalla

I quattro personaggi che incontra sono tutti troppo simili. "Brooding", misteriosi, pieni di significati. Perché non variarli, renderli più distinguibili l'uno dall'altro? Da lettore penso che il tuo protagonista non riesca a scrivere perché incontra solo personaggi cupi che lo indispongono. Fammi trovare una persona allegra, una che piange, una bambina, un vecchio, un albero che danza, quel che ti pare! (ok, l'albero no.) La varietà che mi aspetto da una mente esuberante e creativa che frigge creando storie di sottofondo venti ore al giorno.
Io taglierei a tre personaggi incontrati in modo da poterli caratterizzare in modo più violento e diretto.

Re: Storie e non storie

Inviato: martedì 16 maggio 2017, 22:07
da Laura Cazzari
Ciao Samantha,
innanzitutto benvenuta su MC. La prima volta può essere dura, ma se saprai trovare i giusti consigli sono sicura che ti servirà. Passiamo al tuo racconto: le tue parole sfrecciano veloci da una scena all’altra e a volte è difficile starti dietro. Come quando abbiamo difficoltà ad ascoltare una persona che parla troppo velocemente. E’ come se mi presentassi dei flash e io non faccio in tempo a metterli a fuoco. Mi piace l’idea di dar voce alle storie degli altri e sicuramente mi immedesimo nel protagonista seduto sul divano col computer sulle gambe (come sono io adesso). Tuttavia anch’io non leggo il tema del coraggio tra le tue righe, forse è rimasto troppo nascosto.

Re: Storie e non storie

Inviato: martedì 16 maggio 2017, 22:48
da Ad_
Innanzi tutto vorrei ringraziarvi per la lettura e i consigli che mi avete dato e scusarmi per il tema non centrato, la verità è che non letto bene il regolamento e quindi questa storia non c'entra niente con il coraggio.
Apprezzo la franchezza e si, ho buttato giù un racconto in fretta solo per provare a partecipare, pescando la prima cosa cosa che avevo in mente, un argomento forse troppo "commerciale".
Andrea Partiti mi hai fatto notare una cosa, che se pur avevo davanti agli occhi non ho proprio notato, ovvero quanto siano simili quei quattro personaggi. Nella mia testa il musicista era sconsolato, malinconico ma non demordeva; Jacquline era allegra e piena di vita; Nicole era, lei era esattamente come l'ho descritta, Ivan più semplicemente era di corsa. Quel che volevo dire è che ho capito quanto poco riesco a trasmettere dei personaggi, alla fine, come hai detto, sono tutti cupi, misteriosi e malinconici. Su questo voglio proprio lavorare. Grazie.
Ah, la mancanza della "e" è stata distrazione, e l'utilizzo delle virgole è uno dei miei numerosi difetti però mi sento migliorata! (Si, ci sono cose che ho scritto per cui mi prenderei a schiaffi). Il non caratterizzare i personaggi era invece una cosa voluta.
Salvatore Stefanelli grazie per l'apprezzamento sull'atmosfera.
Laura Cazzari, è vero, mi capita spesso di scrivere in maniera "visiva" e di non riuscire a dare un filo logico a quei flash, anche su questo cercherò di lavorare.

Re: Storie e non storie

Inviato: mercoledì 17 maggio 2017, 12:22
da Hitherto
Ciao Samantha,
benvenuta su Minuti Contati. É inutile che io ti dica che il racconto non è centrato sul tema, visto che hai già provveduto a dare una spiegazione del perché. Commenterò comunque il racconto facendo alcune osservazioni. Concordo sull'abuso di virgole, che a volte separano addirittura soggetto e verbo. Una volta ho sentito da qualche parte che "scrivere della scrittura è pericoloso". Non so esattamente il perché, ma credo che possa essere perché scrivere della scrittura può essere NOIOSO per il lettore. Al di là di una cerchia di lettori/scrittori che possono comprendere e condividere ciò che hai scritto, per il lettore "comune" credo che questo potrebbe risultare un testo privo di spunti. I personaggi sono accennati ( per la ristrettezza del numero di battute disponibili) e mi sembra che il racconto, in questo modo, non comunichi molto. Leggo una serie di flash che mi fanno soltanto venire voglia di saperne di più, lasciandomi insoddisfatto. Mi è capitato di sfogliare in libreria un libro in cui un famoso autore raccoglieva in una serie di brevi racconti le donne della sua vita. Ecco, trovo che questo tipo di letteratura abbia il grande rischio di essere superficiale e vuota. Sfogliando quelle pagine e leggendo gli arrancati tentativi di essere profondo nella descrizione di ogni donna, riuscivo soltanto a pensare "che palle!". Ovviamente non prendertela per le critiche, sono assolutamente costruttive! Scusa la lunghezza del commento!

Re: Storie e non storie

Inviato: giovedì 18 maggio 2017, 18:13
da giancarmine trotta
Ciao Samantha e benvenuta.
Ho letto con molta attenzione il tuo racconto. Certamente ha un'anima, riesce a comunicare il rammarico dello scrittore che perde l'attimo e lascia per strada una storia da raccontare. Sul tema hai detto già tu quello che tutti abbiamo pensato dal primo momento: il coraggio non c'è.
Sull'uso eccessivo delle virgole potremmo parlare per ore, confrontarci, provare a dividere le parti dei racconti: una descrizione ne ha certamente bisogno, ma dev'essere un momento, un passaggio.
Sui personaggi: credo che quattro siano troppi per 3000 caratteri e che i nomi (oltre alle caratteristiche di cui ti hanno già detto) non siano azzeccati, mi spiego: per essere riconoscibili avrei preferito differenze:
- un personaggio dal nome italianissimo;
- un personaggio dal nome straniero (c'è! ok)
- un personaggio senza nome riconoscibile dal mestiere (c'è!, ok)
In generale la narrazione non dispiace, è lineare, anche se il racconto prende una piega malinconica lasciando un po' di amaro in bocca.
Alla prossima,
G.

Re: Storie e non storie

Inviato: giovedì 18 maggio 2017, 23:25
da erika.adale
Ciao Samanta e benvenuta.
Il tema "coraggio" è sfuggito, capita che una storia abbia l'urgenza di emergere le regole del gioco. Hai scelto un racconto per aspiranti scrittori, in cui però l'identificazione scatta con difficoltà. La causa l'ha identificata Andrea: i personaggi "in cerca d'autore" sono figure indistinte e poco coinvolgenti. Se nella tua testa avevano particolari in più, mostrali rubando caratteri alla descrizione della giornata del protagonista (che, in fondo, non aggiunge nulla al concetto che vuoi trasmettere). Occhio alle virgole: senza perdersi nella teoria, rileggi a voce alta calcando sulle pause da interpunzione. Ti verrà naturale fare le giuste correzioni.

Re: Storie e non storie

Inviato: venerdì 19 maggio 2017, 2:40
da Monica Patrizi
Ciao Samanta.
Il tuo racconto possiede diversi punti di forza: il titolo, per esempio, che cattura immediatamente l'attenzione del lettore ed è aderente con il contenuto. Lo stile: hai una scrittura scorrevole e molto piacevole da leggere. La trama, che ho trovato ben scritta e ben costruita, nello snocciolarsi di una tipica giornata schizofrenica e scissa di un aspirante scrittore.
I punti di debolezza sono stati già individuati: il tema non centrato, l'uso improprio delle virgole (punto di debolezza facilmente correggibile) e la scarsa caratterizzazione dei personaggi che popolano i pensieri del protagonista, risultano sfuggenti, aleatori, non li afferra l'aspirante scrittore ma neanche chi legge... Nel complesso comunque una buona prova! Alla prossima.

Re: Storie e non storie

Inviato: lunedì 22 maggio 2017, 15:53
da jimjams
Non vedo il collegamento con il tema. Qui abbiamo un problema comune a molti di noi scribacchiatori del ritaglio di tempo che viene dopo il tutto. Le idee, i personaggi, che spesso ci saltano nella mente con prepotenza quando non possiamo dedicare loro neppure il tempo di fissare sulla carta un abbozzo, spariscono poi quando ormai stanchi ci mettiamo davanti al foglio. Sicuramente trovi la nostra empatia per questa storia. Però al di là della malinconia che induce, del senso di condivisione che tutti sentiamo per il povero protagonista, manca un pizzico di pepe.