La Grigia - Jacopo BERTI

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Jacopo Berti
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La Grigia - Jacopo BERTI

Messaggio#1 » lunedì 15 maggio 2017, 23:53

La Grigia

Avevano percorso migliaia di anni luce, quelli stronzi, per arrivare, una sera di qualche mese prima, sopra casa sua, levitando furtivi oltre i lampioni e i fanali della statale, glissando sopra le siepi di biancospino, con il cielo e il suolo tempestati di candide perle. L’avevano sorpresa con un tè caldo, coi compiti da correggere e con Enya nel lettore mp3 scassato. Mentre i vetri del gazebo vibravano, gracchiando Sail away in combutta con le casse del computer, eccoli arrivare da Deneb, o da Canis IV, i maledetti, strombazzando peti come in Incontri ravvicinati, con le loro luci pacchiane da scenografie in cartone. Tutto, poi, aveva cominciato a girare, e Amelia era stata catturata in un vortice senza tempo, mentre il mondo attorno a lei sembrava scorrere e accorrere freneticamente.
Dell’interno dell’astronave ricordava poco, ma era sicura d’esserci stata: ne rammentava le luci e l’aria da cinema multisala, i loro volti inespressivi, i loro occhi pieni di entropia. Volevano contagiarla, renderla simile a loro, un ibrido umano-alieno. Per questo le avevano messo sottopelle l’impianto CN-CR, che l’aveva fatta sua, prima del previsto. Ed ora eccola lì, la Grigia, davanti allo specchio: con il volto scavato, il cranio oblungo e glabro, gli occhi protrusi, come gli alieni di X-files.
C’è un senso in tutto questo? – si domandava Amelia. Aveva guardato troppe serie di fantascienza, e se ne rendeva conto. Ma a vedersi così non poteva che immaginarsi un’Osservatrice. Un’incaricata speciale – qualche donna doveva pur esserci – con la missione di sorvegliare il mondo e agire sulle piccole cose, per ritardare la catastrofe inevitabile e imminente. Dopotutto, ora aveva imparato a guardare fuori di sé con distacco, necessario ad agire per il meglio, senza farsi prendere dal panico.
Ogni sera, quando l’impianto le dava un attimo di respiro, andava alla mensa della Caritas, a servire i pasti ai senzatetto e agli immigrati. Le avevano dato un cappello da cuoca, ma lei – qualcuno le diede anche della cinica – preferiva non indossarlo, sperando che la sua condizione potesse sollevare gli altri dalla loro.
In classe, invece, non aveva ancora messo piede. “Buongiorno”, “Può rispiegare” e “Mi giustifico” erano il novanta percento delle interazioni che gli studenti si concedevano con un’insegnante di matematica e fisica. Cosa avrebbe detto loro, dopo mesi di assenza? – si domandava mentre entrava in ascensore e tutti i colleghi si scostavano come vicino a una cosa fragile. Non avrebbe certo accennato al rapimento alieno, la storia che si raccontava un po’ per scherzo. Come avrebbero reagito i ragazzi a questa visita? Le prime classi, ancora bambini, l’avrebbero guardata con sorpresa, nostalgia, forse affetto. Ma in quarta e in quinta erano quasi adulti – meditava, mentre bussava alla porta della VB – conoscevano e sapevano esibire quel misto di commiserazione, pietà e vicinanza che Amelia non poteva sopportare e che chiamava “faccia da cancro”.


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antico
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Re: La Grigia - Jacopo BERTI

Messaggio#2 » martedì 16 maggio 2017, 0:02

Oooh!!! Ecco Jacopo! Finalmente! :) Tutto ok con i parametri, buona Franco Forte Edition!

Ps: ti ricordo che puoi modificare il racconto fino alle 00.59 senza incorrere in malus. Occhio a modificarlo dalle 01.00 alle 01.33 perché in tal caso lo considererò postato fuori tempo e quindi in malus. Ovviamente ripasserò per ricontrollare i caratteri in caso di tue modifiche.

ChiaradiLuna
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Re: La Grigia - Jacopo BERTI

Messaggio#3 » mercoledì 17 maggio 2017, 0:02

Trattandosi del contest, ho scelto di suddividere i miei commenti in 5 paragrafi (tema, stile di scrittura, chiarezza dei contenuti, idea generale, conclusioni) in modo da essere precisa, imparziale e toccare ogni lato dei racconti. O almeno questo è il mio tentativo ^^

Veniamo a noi, Jacopo.

Tema: Tu racconti di una donna che, trasformata in simil-aliena, cerca di riprendere la vita di sempre, seppur con un “incarico” in più. Però forse, più che il suo coraggio, traspare la sua arrendevolezza: le cose adesso stanno così, lei le accetta e va avanti. Certo deve affrontare sguardi, commenti e comportamenti sgradevoli, ma se penso a lei non me la figuro come una donna coraggiosa.

Stile di scrittura: Lineare, preciso, scorrevole. Usi vocaboli ricercati e azzeccati. Molto bene!

Chiarezza dei contenuti: La vicenda è chiara, le descrizioni della protagonista e del rapimento sono ben rese. Tutto questo è giusto, ma mi risulta leggermente povero. Nel senso, non ci sono messaggi da intuire, non ci sono sfumature da cogliere, non ci sono vere emozioni trascinanti, non ci possono essere seconde interpretazioni. Descrivi esattamente ciò che è. Il che va bene ma, almeno a mio parere, un pochino piatto.

Idea generale: Una donna che, nonostante sia stata rapita dagli alieni e trasformata, riprende a fare le solite cose senza pubblicità, senza pianti, senza cercare compassione. Certo non si può dire che ti manchi l’originalità!

Conclusioni: Carino. Come ho detto, a parer mio non hai reso perfettamente il tema e il racconto risulta un po' povero, ma tutto sommato piacevole.

In bocca al lupo! ^^

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ilVeltro
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Re: La Grigia - Jacopo BERTI

Messaggio#4 » venerdì 19 maggio 2017, 15:45

Ciao Abduttore,
il filone fantascientifico ha innumerevoli tentacoli e tu hai scelto uno dei più intriganti e "complottisti" a mio avviso interpretandolo con encomiabile originalità.
Ti plagerò credo in futuro (ma non nei contest di questo sito, tranquillo :-)...) un'immagine: occhi pieni d'entropia. Mondiale.
Unico appunto, personalissimo, è l'allusione ripetuta e penso voluta a riferimenti troppo terricoli come Enya, Incontri Ravvicinati e X-files che fanno scadere leggermente il tono tutt'altro che prosaico che adotti.
IN attesa della graduatoria finale,
buona Forte Edition!
il Veltro
Non è morto ciò che può vivere in eterno e in strani eoni anche la morte può morire.

Quando sento la parola "cultura" alzo il cane della mia Browning.

Fernando Nappo
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Re: La Grigia - Jacopo BERTI

Messaggio#5 » domenica 21 maggio 2017, 14:39

Ciao Jacopo,
la sfumatura SF del racconto mi piace, e mi ha fatto tornare in mente vecchi servizi visti su alcuni canali TV o articoli letti in gioventù, dove si teorizzava la possibilità che alcuni esseri umani avessero sviluppato forme tumorali dopo essere stati rapiti dagli alieni. Ecco, in questo senso, forse, il tuo racconto non brilla molto per originalità, perché l'associazione cancro/alieni non è una novità. Se ben ricordo anche Scully in X-Files fu rapita e si ritrovò con un tumore, ma potrei non ricordare chiaramente.
La scrittura è, come tuo solito, molto buona, e il tema, a mio avviso centrato: il coraggio di affrontare gli altri portando sul volto i segni del cancro. Non importa come e perché si sia sviluppato.
Credo che nella frase iniziale ci sia un refuso:
Avevano percorso migliaia di anni luce,quelli quegli stronzi,
Altrimenti sembra che ad essere particolarmente stronzi siano gli anni luce, anziché gli alieni. O magari era proprio questa la tua intenzione?

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Adry666
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Re: La Grigia - Jacopo BERTI

Messaggio#6 » lunedì 22 maggio 2017, 17:00

Ciao Jacopo,

tema centrato.

Racconto che mi ha fatto sorridere in molte parti; ci sono citazioni sparse che non passano inosservate ai cultori della fantascienza. Lo stile e il ritmo ci sono, mi pare una buona prova.
Una sola domanda, quando dici: “…i loro occhi pieni di entropia”, wow, mi sono detto, bella espressione ma poi pensandoci non riesco a immaginarmi/capire come può essere un viso con occhi pieni di entropia, cosa intendi esattamente?

Ciao
A presto
Adriano

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Jacopo Berti
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Re: La Grigia - Jacopo BERTI

Messaggio#7 » lunedì 22 maggio 2017, 22:08

Grazie a tutti per i commenti e i posti in classifica!
@chiarodiluna, il tuo commento mi ha spiazzato: io pensavo di essere stato abbastanza chiaro, come d'altronde hanno fatto notare altri che hanno commentato, che la donna, in seguito a un rapimento da parte degli alieni o meno, di fatto ha "semplicemente" un cancro, e il coraggio è quello di rientrare nella classe e di affrontare in queste condizioni l'incontro con i suoi studenti.
@ilVeltro: grazie! Ho messo apposta le citazioni "pacchiane" delle cose stranote, mi sembravano un bel contrasto. Poi però capisco che possano fare effetti diversi da quello desiderato.
@fernando: Grazie anche a te! Sì, non è originalissimo, ma devo dire che ogni tanto c'è bisogno di ripercorrere sentieri già battuti, perché non s'infittisca troppo la vegetazione ;) Io ho pensato a un raccontino sf di Roberto Vacca, ora non ricordo come si chiama o come trovarlo, ma se mi ricordo te lo faccio sapere. Grazie per la segnalazione del refuso, che confermo essere tale.
@adriano: grazie! Quanto a "gli occhi pieni di entropia", l'ho immaginata come un sentimento, una disposizione d'animo, tipo "gli occhi pieni di tristezza" o "gli occhi pieni di gioia". Una disposizione d'animo fredda, impersonale, annichiltrice.
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lordmax
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Re: La Grigia - Jacopo BERTI

Messaggio#8 » lunedì 22 maggio 2017, 22:10

Apperò
Devo ammettere che non ho capito il vero nocciolo della storia fin quasi alla fine, fino a quando hai detto che non era ancora tornata a lavorare… cosa ovvia dopo una operazione così impegnativa.
L’ambientazione da fantascienza si adatta perfettamente alla storia che una matematica e fisica potrebbe raccontarsi per non soccombere sotto il peso del cancro.
Hai creato immagini stupende, veramente stupende.
Hai lasciato suggestioni per far capire che tutta la fantascienza era solo nella mente della protagonista e che serviva solo a mascherare qualcosa di molto peggio eppure non ho capito fino alla fine.
Molto azzeccate le immagini sulla scenografia di cartone, le luci da cinema e i rumori di peti per mascherare l’ambulanza che l’ha portata via.
Il tema lo trovo più che azzeccato già nella scelta di darsi al volontariato e poi, ancora di più, nel voler affrontare il pietismo dei ragazzi.
Prova direi eccellente.

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AmbraStancampiano
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Re: La Grigia - Jacopo BERTI

Messaggio#9 » lunedì 22 maggio 2017, 23:48

Ciao Jacopo,
è davvero un piacere rileggerti.
Il racconto è chiaro e preciso, le immagini davvero molto belle, la scrittura stilosa come al solito.
Mi piace moltissimo la professoressa irridente nel ripensare agli "alieni", più preoccupata per ciò che dirà ai suoi studenti che per il cancro; la declinazione del tema è delicata e interessante.
Ti confesso di non aver capito se il rapimento è davvero avvenuto o se sia stato solo un modo che la sua mente ha usato per proteggerla dalla verità, ma restare con questo dubbio dopo la rivelazione finale non mi crea alcun fastidio, anzi.
Ancora bentornato.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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raffaele.marra
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Re: La Grigia - Jacopo BERTI

Messaggio#10 » lunedì 22 maggio 2017, 23:55

Un’ottima idea, quella di porre l’attenzione sulla psicologia di una vittima di abduzione non nella fase “durante”, ma nel “dopo”, cioè nella successiva reintegrazione nella nuova normalità. Conduci il racconto con maestria e sei capace di destare la partecipazione del lettore stimolandone curiosità e, al contempo, empatia. Mi chiedo se sia giusto concludere così il racconto o se sarebbe stato meglio sviluppare un po’ di più l’interazione tra la protagonista e il suo mondo. Ovviamente ciò sarebbe stato difficilissimo da fare, vista la carestia di caratteri tipica di MC. A tua “discolpa”, comunque, gioca l’ultimissima parola del tuo racconto, che mi ha suscitato un forte brivido. È nato subito nella mia mente un triste parallelismo tra l’abduzione aliena e qualcosa di molto più terrestre che stravolge altrettanto intensamente la vita di qualche sfortunato cambiandola inesorabilmente e mutando definitivamente il suo rapporto con la vecchia normalità. Non so se questo parallelismo sia stato da te voluto, ma ha fatto salire il tuo racconto di un punto nella mia personalissima classifica.

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Terribile
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Re: La Grigia - Jacopo BERTI

Messaggio#11 » martedì 23 maggio 2017, 2:00

Ciao Jacopo,
mi piace il genere della fantascienza, e il tuo racconto ricorda appunto X-files con Mulder e Scully che da un momento all'altro sbucano nella scena mostrando il distintivo: «Mulder e Scully, F.B.I» :D.Tuttavia non è mi chiaro dove la tua storia voglia andare a parare. Dopo il rapimento, Amelia diventa una di loro, una specie di emissaria, ma non ho capito l'obiettivo di questi alieni. Hai accennato a una catastrofe imminente da evitare, quindi suppongo che non hanno degli scopi proprio pacifici, ma qual è il compito di questa donna? Riesci a sondare bene il suo stato d'animo e le sue sensazioni, ma indugi poco sui piani di quegli "stronzi". Immagino che si voglia ribellare ma queste dinamiche non vengono esplorate.
Il tema del coraggio viene affrontato in pieno, come ho detto riesci a sondare gli stati d'animo della donna, sia che si tratti di un rapimento alieno sia di un lutto o di qualsiasi altra disgrazia: affrontare il mondo, con la consapevolezza che gli altri ti guardino in un altra maniera può turbare a qualcuno.
Poi ho trovato un incongruenza dovuta a distrazione in riferimento al tempo: all'inizio è scritto un mese prima alla fine è scritto dopo sei mesi.

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giuseppe.gangemi
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Re: La Grigia - Jacopo BERTI

Messaggio#12 » giovedì 25 maggio 2017, 22:43

Ciao,
il racconto va bene. Molto belle le citazioni di film e telefilm legati al mondo della fantascienza. Anche se meno popolare di X Files a me è piaciuta la citazione di Fringe e degli Osservatori. Dorse il finale è un pò debole rispetto all'inizio più spumeggiante. Il tema del coraggio è presente, ma ho la sensazione che la tua protagonista sarà per sempre un outcast. Rinforzerei la seconda parte del racconto.

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antico
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Re: La Grigia - Jacopo BERTI

Messaggio#13 » martedì 30 maggio 2017, 12:15

Forse trascini troppo a lungo la cosa degli alieni e questo ha portato in molti a non capire che, sostazialmente, era una costruzione mentale fatta dalla tua protagonista al fine di dare una spiegazione irrazionale, ma pur sempre razionale all'irrazionalità della fine imminente per una malattia che l'ha colta nel pieno della vita... Resta il fatto che lo sottolinei con l'affermazione "Non avrebbe certo accennato al rapimento alieno, la storia che si raccontava un po’ per scherzo.", quindi devo richiamare molti a una lettura più attenta prima di passare al commento (sia chiaro, succede anche a me e più spesso di quello che vorrei, cosa per cui ripeto sempre di leggere e rileggere quando ci sono dubbi).
Passando al racconto, mi è piaciuto. Forse seminerei già un po' prima il dubbio riguardo alla situazione reale, ma per me è comunque un pollice quasi su.

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