Il mio amico Cono

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Linda De Santi
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Il mio amico Cono

Messaggio#1 » martedì 16 maggio 2017, 0:20

“Buonasera dottore, mi spiace disturbarla a quest’ora. Del resto è stato lei a dirmi di chiamarla in ogni momento, quindi… beh, ecco, spero di non aver interrotto niente di imbarazzante.
La chiamo per quel mio solito problema. La mia, ehm… introversione ansiosa, come la chiama lei.
Ha presente quando le ho raccontato di aver incontrato una ragazza che mi faceva stare bene, e lei mi ha detto che dovevo trovare il coraggio di dirglielo?
Ecco, dottore, finalmente ce l’ho fatta. Le ho detto che mi piace. È stato uno sballo, sa? Sapesse che batticuore! E sa lei cos’ha fatto quando gliel’ho detto? Non ci crederà, dottore, ma mi ha chiesto di uscire.
Ed è andata bene, dottore, oh, è andata benissimo. Solo che, ehm, per farle capire la mia attuale situazione, forse è meglio se parto dall'inizio. Intendo da quando ero bambino.
Come sa, da piccolo ero ben più timido di adesso. Ed ero fifone, così fifone che non avevo neppure il coraggio di chiedere ai miei genitori di giocare con me, anche perché a casa non c’erano praticamente mai. A dire il vero ogni tanto papà rientrava con qualche sconosciuta, ma quando c’erano altre donne in casa si chiudeva in camera con loro e non badava a me.
Fortuna che in questi momenti c’era un amico che mi veniva sempre a trovare. Si chiamava Cono ed era un gelataio. Arrivava con il suo chioschetto dei gelati passando dalla gattaiola e guidava fino alla mia cameretta. Mi faceva scegliere i gusti e poi mi preparava un cono gelato buonissimo. Era proprio un gelato delizioso, dottore. Una volta che avevo finito, se ne andava dal terrazzo di camera mia suonando il clacson. Stranamente i miei genitori non si sono mai accorti di lui, anche se veniva a trovarmi tutti i giorni.
Ero così contento di averlo come amico che un giorno, mentre mi stava preparando il cono, gli ho dato un bacio su una guancia. Lui si è bloccato, è diventato di sale e si è sfaldato insieme al suo chioschetto. Tutto quello che ne è rimasto è un mucchio di polvere. Pazzesco, vero dottore?
Comunque, per tornare alla ragazza che mi piace e con cui sono uscito stasera, come le dicevo è andata alla grande. La serata è stata incantevole, lei era così bella che non mi capacitavo di come la gente non si voltasse a guardarla per strada. Adesso siamo a casa mia e lei è sul divano. E fino a un attimo fa ero anch’io sul divano con lei. Ci crede, dottore? Io, così ansioso, sul divano con una ragazza. Incredibile.
Immagini perciò come ci sono rimasto quando ci siamo baciati e lei è diventata come Cono. Nel senso che, appena ci siamo toccati le labbra, puf! Si è polverizzata.
Le pare possibile, dottore? Ogni volta che c’è qualcuno che mi piace e a cui piaccio, finisce così.
Oh, sapesse che ragazza deliziosa che era. Così dolce e gentile. Peccato che non la conoscerà mai, dottore. Beh, almeno ho avuto il coraggio di dichiararmi. Possiamo considerarlo un passo avanti nella terapia, vero, dottore?
Mi sta ascoltando? Sono stata coraggioso, vero? Inizio a guarire, vero, dottore?”



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antico
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Re: Il mio amico Cono

Messaggio#2 » martedì 16 maggio 2017, 0:28

Ciao Linda! Tutto ok con caratteri e tempo, buona Franco Forte Edition anche a te!

Ps: ti ricordo che puoi modificare il racconto fino alle 00.59 senza incorrere in malus. Occhio a modificarlo dalle 01.00 alle 01.33 perché in tal caso lo considererò postato fuori tempo e quindi in malus. Ovviamente ripasserò per ricontrollare i caratteri in caso di tue modifiche.

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Laura Cazzari
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Re: Il mio amico Cono

Messaggio#3 » martedì 16 maggio 2017, 11:45

Ciao Linda,
la tua storia mi ha fatto sorridere nel punto in cui il ragazzo dice “forse è meglio se parto dall'inizio. Intendo da quando ero bambino”. Mi sono immaginata la scena del dottore che alza gli occhi esasperato. Allora il tema del coraggio c’è, e l’idea di base è carina e mi ha lasciato il dubbio sul fatto che anche il dottore fosse un amico immaginario, o almeno è così che ho interpretato io. Mi piace lo stile che hai usato, ma credo, nella mia modestissima opinione, che alla fine forse sarebbe stato meglio un finale diverso. Ad esempio la tipa non scompariva ma spariva invece il dottore. Questo è solo una mia idea personale, senza nulla togliere al tuo racconto.
Laura Cazzari

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SalvatoreStefanelli
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Re: Il mio amico Cono

Messaggio#4 » martedì 16 maggio 2017, 15:36

Una storia simpatica e che fa tenerezza. S'intravvede il coraggio nel gesto di lui, anche se essere certo che fosse un lui a parlare così non mi suonava bene (mi pare ci sia un errore di battitura verso la fine, stata al posto di stato nella penultima frase). Mi ha colpito ciò che narra dopo l'aver baciato, non riesco a dargli una ragione plausibile e la verosimiglianza la ritrovo pensando solo alla follia. Anch'io ho concluso che il dottore sia solo un altro parto della sua mente e non mi è dispiaciuto come finale, seppure l'idea che suggerisce Laura Cazzari poteva essere più interessante.

Hitherto
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Re: Il mio amico Cono

Messaggio#5 » martedì 16 maggio 2017, 16:38

Ciao Linda,
ciò che mi piace del tuo racconto è soprattutto lo stile. Credo che la modalità di narrazione "telefonica" sia particolarmente efficace nell'attirare l'attenzione del lettore. Si ha l'impressione di origliare una telefonata e questo aumenta ancora di più l'interesse per ciò che viene detto. Quando scrivi del gelataio ho pensato "Ecco, il pedofilo di turno", invece per fortuna era solo frutto della sua immaginazione e dunque non aveva alcuna intenzione di fargli del male. Nel racconto si ha un crescendo di comprensione della psiche del personaggio e della trama e anche questo è molto efficace. Mi piacciono le storie che lasciano un dubbio finale e la tua lo perfettamente. Spero di leggere in futuro qualcosa di tuo con molti più caratteri.
A me le d eufoniche piacciono!

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Andrea Partiti
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Re: Il mio amico Cono

Messaggio#6 » mercoledì 17 maggio 2017, 11:35

Intanto, lo stile che hai scelto mi piace molto ed è perfetto per la storia che racconti.
Anche io ho avuto il momento "oh, ecco, il gelataio è il pedofilo della situazione che ha causato tutti i problemi del protagonista", scoprire che era solo un amico immaginario con della scenografia immaginaria attorno crea un simpatico effetto "alto-basso" di tensione.
Quello che mi sembra stonato nella storia è che al suo dottore, uno psicologo immagino, anche se immaginario, non abbia mai raccontato della sua infanzia, del suo rapporto col padre e di quello che gli è successo. Strano che abbiano affrontato i suoi problemi sociali e abbia ricevuto suggerimenti su come confrontarsi senza aver mai approfondito le cause scatenanti. Forse si spiega alla fine quando mettiamo insieme i pezzi e capiamo che anche il medico è immaginario, ma disturba il monologo.
Quasi preferirei che il medico fosse reale e scoprisse con quel messaggio che la donna a cui il paziene vuole dichiararsi e verso cui l'ha spinto è immaginaria. Se tutti si sbriciolano, resta un mondo davvero desolato e triste attorno al tuo protagonista!

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Monica Patrizi
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Re: Il mio amico Cono

Messaggio#7 » sabato 20 maggio 2017, 23:46

Ciao Linda,
un bel racconto, delicato e con uno stile lineare, molto piacevole da leggere, senza una sbavatura, fino alla fine.
Il tema è abbastanza centrato, spesso l'ansia ostacola il coraggio, specie nelle relazioni, direi che il protagonista le usa entrambe e in pari dosi! Avrei preferito un finale diverso, non tanto nella dissolvenza della ragazza, che è coerente con la storia e la psicologia del personaggio, quanto piuttosto nella chiusura della telefonata... lascia qualcosa di irrisolto... questo dottore, uno psichiatra presumo, che sia reale o immaginario, un feedback al protagonista dovrebbe darglielo, anche solo fosse "benissimo, ne parleremo meglio nella prossima seduta", per dare un senso di chiusura al racconto. Una bella prova, complimenti, spero di leggere ancora altro di tuo, magari con più caratteri a disposizione.

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jimjams
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Re: Il mio amico Cono

Messaggio#8 » lunedì 22 maggio 2017, 15:00

Grazioso racconto che mi lascia una sensazione positiva eppure anche l'impressione che ci sia una carenza di qualcosa. Forse perché è vicino alle mie corde. Forse un pizzico di sogno in più, di dolcezza, perché questo omino io me lo immagino dolcissimo, buono, gentile, fino all'esasperazione. Insomma mi piace e magari mi piacerebbe anche di più con un po' di nebbia sfuggente e sognante in più

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giancarmine trotta
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Re: Il mio amico Cono

Messaggio#9 » lunedì 22 maggio 2017, 18:54

Ciao Linda,
mi ha convinto la narrazione, mi ha convinto in parte il contenuto, meno il finale. L'ipotesi di Laura è accattivante perché chiuderebbe un cerchio: il protagonista che, immaginando, crea e distrugge i personaggi. Non solo, crea e divide i legami tra loro. Così non siamo certi della figura del dottore e, se fosse reale, il racconto finirebbe non all'altezza di come l'hai costruito secondo me.
Sottolineo la tua capacità di rendere benissimo il disagio del ragazzo con un racconto - fiume al cui interno sono raccontate tante emozioni e non manca il coraggio.
Anche se la parte finale, per me, è il punto debole, la frase con cui chiudi è degna di lode:
---Inizio a guarire, vero, dottore?---
Se il dottore immaginario avesse risposto "Sì", anche con un silenzio assenso...
Ecco... potevi terminare con: Puf

Alla prossima,
G.

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Linda De Santi
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Re: Il mio amico Cono

Messaggio#10 » lunedì 22 maggio 2017, 21:35

Ciao a tutti e grazie per i commenti, come sempre utilissimi.
Di solito non mi piace intervenire per spiegare un aspetto di un racconto che ho scritto (anche perché se si presenta questa necessità significa che sono io che non ho reso abbastanza bene alcuni passaggi), ma in questo caso mi sembra doveroso chiarire un punto: le fantasie del protagonista si sgretolano nel momento in cui lui le tocca. Credevo che fosse evidente per il fatto che sia Cono che la ragazza si polverizzano dopo che lui li ha baciati, ma mi pare che questa cosa non emerga bene.
Sul dottore ho preferito lasciare le cose ambigue, potrebbe essere una fantasia del protagonista come potrebbe essere reale, ma di sicuro non può svanire alla fine, visto che il protagonista, parlandoci al telefono, non lo sta toccando.

Spero di essere riuscita a chiarire meglio il finale del racconto - anche se, ripeto, i dubbi che ha lasciato in molti di voi sono senza dubbio una mia mancanza :)

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erika.adale
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Re: Il mio amico Cono

Messaggio#11 » mercoledì 24 maggio 2017, 19:01

Il racconto ha un bello stile, il tono del narratore è tale da portarci a spasso nella sua improbabile storia senza annoiarci e facendoci interessare a una situazione inverosimile.
Ho capito solo dalla tua spiegazione successiva che i personaggi della fantasia del protagonista si dissolvono con un tocco. Al di là dell'indiscutibile bravura a tenere la narrazione, la trama mi lascia poco soddisfatta. Mi aspetterei qualcosa in più: o la scomparsa anche del dottore (ma è al telefono, in effetti) o una sua risposta a "chiudere". E' come se questa vicenda restasse aperta e mi dà una sensazione di inconcluso.

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antico
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Re: Il mio amico Cono

Messaggio#12 » venerdì 26 maggio 2017, 11:51

Un racconto piacevole, ben controllato, si legge bene. Non ho avuto difficoltà nel capire che le sue fantasie si dissolvono al tocco, anche se il fatto che tu lo associ al bacio può essere fuorviante. Credo che il testo ne gioverebbe se tu rendessi più chiara la cosa e a questo punto giocassi con il fatto che il dottore lo sente solo per telefono, rendendo impossibile l'interagire fisicamente con lui. Credo ci siano ampi margini di miglioramento, seguendo questa linea. Il tema c'è, anche se solo all'apparenza perché il focus non è sul coraggio, ma sulla follia. Pollice tendente all'alto per me e un invito a sistemarlo in caso non si qualifichi per la finale.

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