La classifica e i commenti di Luca Tarenzi

Regole speciali per la CENTESIMA di Minuti Contati!
Lunedì 12 giugno: DELLA ROSSA NIGHT
Mercoledì 14 giugno: FRASCELLA NIGHT
Lunedì 19 giugno: BERTINO NIGHT
Una serata per ogni Campione di MC (manca Bommarito causa impegni). Si potrà decidere di partecipare a una sola serata, a due o a tutte tre. Ogni Campione potrà partecipare alle serate degli altri Campioni. Ogni serata sarà trattata come edizione a se stante (quindi i racconti non verranno mischiati) e i partecipanti di ogni serata avranno una settimana di tempo per consegnare commenti e classifica. Ogni serata avrà divisione in gruppi in caso di superamento dei 13 partecipanti. Al termine della settimana di commenti e classifiche, a qualle degli autori si aggiungerà quella del Campione della serata e i migliori di ogni serata verranno raggruppati in un gruppone finale e commentati dagli autori (volontari) che non avranno ottenuto l'accesso alla finale e da guest (volontarie, tra quelle che hanno dato vita alla Quarta e alla Quinta Era). Sarà possibile accedere al Gruppo Finale con più di un racconto. Il vincitore del Gruppo Finale sarà dichiarato CAMPIONE DELLA CENTESIMA EDIZIONE.

Questa CENTESIMA EDIZIONE non sarà considerata come tappa della Quinta Era, bensì come PRIMA TAPPA del circuito de LO SCRITTORE DELL'ESTATE 2017.
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La classifica e i commenti di Luca Tarenzi

Messaggio#1 » mercoledì 12 luglio 2017, 12:30

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Luca Tarenzi è stato guest star della SETTANTASETTESIMA Edizione di Minuti Contati.

"Laureato in storia delle religioni all'Università Cattolica di Milano, è stato giornalista e redattore. Collabora con varie case editrici come traduttore, editor e consulente: tra le sue traduzioni figurano opere di Douglas Preston e Lincoln Child per Rizzoli, e di Jonathan Stroud e Nahoko Uehashi per Salani.
Ha esordito come scrittore nel 2006 con il romanzo di genere urban fantasy Pentar (Alacran) (ripubblicato nel 2008 con il titolo Pentar – Il patto degli dei).
Sempre nel 2006 ha dato alle stampe il saggio-biografia a tema spirituale La sciamana del deserto (edizioni Lindau – L'Età dell'Acquario), sulla vita di Doña Maria, un'italiana istruita nello sciamanesimo dagli Huicholes del Messico.
Nel 2008 ha pubblicato Il libro dei peccati (Alacran), raccolta di racconti di varia natura (storici, fantasy, horror) e ambientazione (la Costantinopoli del VII secolo, la protostoria biblica, l'Italia del XIII secolo, la Scandinavia medievale e il mondo contemporaneo), tutti sul tema della colpa e della redenzione.
Nel 2009 ha partecipato all'antologia Sanctuary (Asengard) con il racconto Saint Vicious, e ha pubblicato Le due lune (Alacran), primo urban fantasy ambientato a Milano;[senza fonte] il romanzo, descritto dal punto di vista di una ragazza diciassettenne, ha per tema la licantropia e basa buona parte della propria ambientazione su leggende tradizionali italiane, personaggi storici (come il conte Giuseppe Gorani) e luoghi realmente esistenti (la chiesa di San Bernardino alle Ossa, la cripta di San Giovanni in Conca, il Cimitero Monumentale di Milano).
Nel 2010 ha pubblicato per Asengard il romanzo breve Il sentiero di legno e sangue, rielaborazione in chiave new weird di Pinocchio; ha poi partecipato all'antologia Stirpe angelica (Edizioni della Sera) con il racconto Il re, l'angelo e il serpente, ambientato alla corte di Salomone.
Nel febbraio 2011 viene pubblicato Quando il diavolo ti accarezza, edito da Salani: il romanzo, sempre di genere urban fantasy, è ambientato nella stessa Milano de Le due lune e ha per tema principale gli angeli e i demoni; anche in questo caso l'autore si rifà a figure reali della mitologia inerente (Arioch, Azazel, Hadraniel), della storia (i conti Giuseppe Gorani e Manfredo Settala) e della città in cui il racconto si svolge (in particolar modo vanno ricordate la Stretta Bagnera, Piazza Mercanti e Piazza Vetra). Nel 2012 il romanzo ha vinto il Premio Italia[1].
Nel 2013 pubblica il romanzo urban fantasy Godbreaker, con protagonista millenarie divinità incarnate, ambientato tra Milano, Amsterdam e Londra. Nonostante sia un romanzo autoconclusivo, vi compaiono Lena e Arioch (protagonisti di Quando il diavolo ti accarezza) in un simpatico cameo.
Nel 2014 pubblica due romanzi con la neonata Acheron Books: "Poison Fairies - La guerra della discarica", primo capitolo di una trilogia urban fantasy, e "Demon Hunter Severian - La signora dei cancelli della notte", ambientato nella Milano imperiale del IV secolo D.C.
Nel 2015 esce il secondo capitolo di "Poison Fairies", intitolato "I re delle Macerie", sempre per Acheron Books.
Appassionato di occulto, cinema, telefilm e giochi di ruolo, prosegue tuttora i suoi studi di storia delle religioni e ha tenuto numerose conferenze in Lombardia e Piemonte. Alan D. Altieri lo ha definito "il geniale autore italiano che ha portato in primo piano la variazione di genere nel genere chiamata urban fantasy".[2]
Vive ad Arona sul Lago Maggiore." (biografia tratta dalla SUA PAGINA WIKIPEDIA)

QUI potete trovare la sua intervista rilasciata al nostro SPARTACO in occasione dell'Edizione che l'ha visto guest star.

QUI potete trovare un suo racconto pubblicato sulla Vetrina di Minuti Contati.

Ed ecco a voi i suoi commenti ai finalisti della CENTESIMA, a seguire la classifica.


COMMENTI

Versioni, di Riccardo Rossi
Adorabile quadretto weird che mi ha fatto un effetto realmente inquietante. Non è originalissimo, ma funziona senz’altro, grazie soprattutto alla scelta delle allusioni. Al massimo, per renderlo ancora migliore sarebbe servito uno scioglimento di qualche tipo anziché il finale aperto (che è appropriato ma è anche un espediente “comodo”).

Assenza, di Viviana Tenga
Bello, forte, preciso, sintetico. E nemmeno così scontato. Non ho molto da commentare perché è praticamente tutto a posto: un ottimo lavoro davvero.

Troppo visibile, di Fernando Nappo

Racconto ben scritto ed efficace, di cui ho apprezzato soprattutto il ritmo conciso e incalzante. Dove la storia voglia andare a parare è abbastanza evidente fin dalle prime frasi, ma non credo che il punto fosse arrivare a un finale a sorpresa, quanto piuttosto arrivare bene a un finale annunciato. E in questo il racconto per me ottiene il suo effetto.

Il male assoluto, di Marco Roncaccia
Per quanto io non ami molto le storie basate sull’expoitation devo ammettere che questa funziona, sia nel creare l’effetto orrorifico “senza mostrare nulla” sia nel veicolare la follia del protagonista. Prescindendo dai gusti personali, non ho obiezioni: è un racconto con una sua forza.

Il generale in barca, di Andrea Partiti
Ho qualche remora sul linguaggio (tanti aggettivi, ordine delle parole non sempre elegante), ma in generale il testo scorre bene e trasmette un’impressione vivida (a me anche troppo: ho un certo orrore per la pesca). Il finale mi ha colto di sorpresa, ed è appropriato. Per me il racconto funziona senz’altro.

Il cacciatore di sguardi, di Raffaele Marra
Uno dei racconti meglio riusciti a livello di atmosfera. Sul piano linguistico parte un po’ zoppicando, ma si riprende in fretta. Quel che mi convince di meno è il finale, non perché sia inappropriato (non lo è) ma perché l’ho intuito quasi da subito e speravo in qualche scioglimento un po’ più inatteso.

Camera 303, di Erika Adale
L’idea di base è buona e lo svolgimento funziona, ma nella seconda parte c’è un grosso errore nel punto di vista, che passa senza soluzione di continuità da Alice (apprendiamo che il punto di vista è il suo perché ne leggiamo i pensieri) a quello dell’infermiere anziano poche righe sotto (a quel punto vediamo i pensieri di quest’ultimo, senza che ci sia stato alcuno stacco nella scena). Senza questo errore sarebbe stato un buon racconto.

Sul gradino, di Ambra Stancampiano

Sostanzialmente un quadretto d’atmosfera, senza dubbio ben scritto a livello lessicale ma senza nulla di concreto da trasmettere o raccontare. Approvo la forma (anche se parole come “gloglottare” sono davvero troppo desuete, anche in un contesto come questo) ma non trovo niente nei contenuti.

La vita nonostante, di Maurizio Bertino

Racconto scritto abbastanza bene a livello linguistico ma che semplicemente non funziona: mette le sue carte in tavola troppo presto, e a neanche metà dello svolgimento non ha già più nulla da dire, se non rimarcare (in maniera volutamente esplicita, parlando di “ribaltamento dei ruoli”) quanto ha già detto nelle prime venti righe.

Lag, di Eleonora Rossetti
La situazione descritta dal racconto in sé è angosciante, non lo nego, ma il racconto stesso non mi ha trasmesso nulla. Forse semplicemente dedica troppo spazio alle elucubrazioni del protagonista anziché a una sequenza di eventi più incalzante di quella che in effetti vediamo svolgersi nella storia.

Il grande inquisitore, di Giuseppe De Micheli
Racconto abbastanza inconsistente, che punta soprattutto sull’effetto exploitation e si conclude pure troppo in fretta, con una specie di sforbiciata che non comunica granché, nemmeno in termini emotivi. L’unica parte che cattura un po’ di attenzione sono le elucubrazioni numerico-teologiche del protagonista nella parte inziale.

Non dovevi farlo, di Giancarmine Trotta
Racconto che gioca sull’effetto “pugno nello stomaco” e sull’attualità della tematica, ma sono costretto a dire che lo svolgimento non mi ha convinto: i pensieri del protagonista mi suonano affastellati, e il realismo della sua psicologia ne risente alquanto.

Un nuovo inizio, di Roberto Romanelli

Racconto che parte bene, con linguaggio sintetico e descrizioni secche che creano subito una buona idea di ambientazione, ma si arena sul finale, che invece non ha particolare senso. Forse più di tutti gli altri racconti, questo mi ha dato l’impressione che l’idea di base avrebbe avuto bisogno di più spazio per essere sviluppata a dovere.

Dettagli, di Sara Tirabassi
Racconto che davvero non ho capito. Certo, il titolo rende già chiaro di che cosa si parlerà, ma proprio non ho afferrato che cosa intende trasmettere il testo, anche solo a livello di atmosfera. Nulla da eccepire sul linguaggio (e un paio di buone scelte), ma anche null’altro di buono da dire sul racconto.

Not Safe For Witches, di Mario Pacchiarotti
Secondo racconto che tratta di torture inquisitorie, per me ancor meno riuscito dall’altro. Per quanto non mi aspettassi la rivelazione finale, non c’è nulla in tutta la scena dell’interrogatorio che sia vagamente credibile dal punto di vista storico, anche esercitando una buona dose di sospensione dell’incredulità. Nemmeno il linguaggio è molto curato.

CLASSIFICA

1. Versioni
2. Assenza
3. Troppo visibile
4. Il male assoluto
5. Il generale in barca
6. Il cacciatore di sguardi
7. Camera 303
8. Sul gradino
9. La vita nonostante
10. Lag
11. Il grande inquisitore
12. Non dovevi farlo
13. Un nuovo inizio
14. Dettagli
15.NotSafe For Witches



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