Pagina 1 di 1

Il cacciatore di sguardi - di Raffaele Marra

Inviato: martedì 13 giugno 2017, 0:44
da raffaele.marra
Il cacciatore di sguardi
(di Raffaele Marra)


È un giorno come tanti altri e Nino, nel suo abito grigio, cammina lungo il marciapiede. Guarda le scarpe logore perpetrare mansuete il suo solito, lento cammino, e di tanto in tanto solleva lo sguardo verso il mondo.
La gente lo affianca, lo incrocia, lo evita, o, molto spesso, semplicemente non lo vede.
Nino, muto e perso in una città troppo grande per essere sua, a volte prova a incrociare uno sguardo, scegliendo a caso nella moltitudine. Lo fa con il cuore che batte e le mani che tremano. Il cacciatore di sguardi, lo chiamerebbero alla TV se fosse un serial killer, se la TV si accorgesse di lui, se solo lui fosse in grado di fare qualcosa di più eclatante di sostenere uno sguardo sconosciuto per poco più di tre secondi.
E invece, il cacciatore di sguardi non è neanche un buon cacciatore, e gli sguardi vanno via in pochi attimi, come le persone della città, come tutto ciò che potrebbe rendere meno anonima la sua esistenza.
Nino è solo, ovunque solo, eternamente solo.
Dorme e si sveglia da solo, in un quartiere popolato da persone mute, tutte uguali come i mattoni ruvidi delle loro case, forse meno utili di ciascuno di quei mattoni.
Si sveglia e va a lavoro, in ufficio, là dove l’addetto al personale conosce il suo codice fiscale e il suo livello di retribuzione e un superiore sa che, alternando svogliatamente uno “scusi” con un “bada”, ottiene da Nino il minimo sindacale.
E poi c’è la pausa pranzo, e il tramezzino freddo della mensa, masticato svogliatamente nel brusio lontano di chi ha qualcosa da dire e qualcuno a cui dirlo.
E quindi ancora lavoro, e poi cammino fino a casa, mattone tra i mattoni, silenzio nel silenzio, cacciatore senza preda.
È un giorno come tanti altri, eppure il passo di Nino, prima che sia sera, devia verso la piazza.
Il cacciatore di sguardi solleva la testa più volte, saggia le direzioni, valuta le alternative. Raggiunge il centro della piazza vacillando come un bimbo ai primi passi, o un vecchio agli ultimi.
Raggiunge il centro e si ferma, immobile come una statua.
Dentro, invece, è tutto un mare in tempesta di pensieri, dubbi, tentativi, ripensamenti.
Non è come nei pomeriggi di domenica quando suona “Let it be” alla chitarra o nei giovedì sera a indovinare metà delle domande del telequiz, o nei sabati a mangiare gelato al carrefour o la pizza senza sale del martedì. Qui è tutto diverso, tutto possibile.
“Mi scusi, da che parte è la stazione?”
Il cacciatore di sguardi si volta. La ragazza, guance di pesca e profumo d’estate, attende risposta.
Nino fa un cenno con il capo.
“Grazie”.
La osserva andarsene con passo deciso.
Poi la ragazza si gira e, per un istante, gli sorride.
È un giorno come tanti altri, e Nino, sazio, decide di tornarsene a casa.
Lascia stare il centro della piazza e i pensieri, e l’idea che lo aveva tentato per tutto il giorno. Aveva portato una pistola con sé, ma non la punterà alla sua tempia. E non premerà il grilletto per avere finalmente un nome.
Non accadrà. Perché, in fondo, è solo un giorno come tanti altri.

Re: Il cacciatore di sguardi - di Raffaele Marra

Inviato: martedì 13 giugno 2017, 0:47
da antico
Vincitore della Franco Forte Edition, BUONASERA! Tutto ok con i parametri, buona CENTESIMA anche a te!

Re: Il cacciatore di sguardi - di Raffaele Marra

Inviato: mercoledì 14 giugno 2017, 10:36
da Daniel Travis
Abbiamo avuto idee molto simili per cui inevitabilmente non mi dispiace dove hai portato il tuo racconto - anche se io ho parlato di cose da fare, tu di attenzione concessa. La forma, nella sua semplicità priva di guizzi particolari, scorre bene, e il tema è centrato. Il finale è abbastanza amaro da sollevare di un'altra tacca il pezzo, complimenti.

Re: Il cacciatore di sguardi - di Raffaele Marra

Inviato: giovedì 15 giugno 2017, 22:08
da jimjams
A volte, e capita di rado, avrei voglia di chiudere questa incombenza a modo mio. Ma c'è un vincolo di parole e allora mi contenterò questa volta di inserire per ultimo, alla fine di questo, il commento che sarebbe giusto per questo racconto. Ma leviamoci il dovere, prima del piacere.

Il racconto va contro corrente rispetto alla tendenza che ha preso questo gruppo di voltaparole cui entrambi apparteniamo: quella di scrivere veloci storie di azione, che sorprendano e colpiscano. Qui quello che mi prende è lo stile, ma più che lo stile l'atmosfera che crei. Mi ricorda qualcosa, qualcuno, ma mi sfugge un nome. Delicatezza e dolcezza melanconica. Potrei riassumere credo questa impressione in una frase che la dissolve improvvisamente: La ragazza, guance di pesca e profumo d’estate, attende risposta.

Lo so che è un gioco un po' furbo ma è piazzato al punto giusto e in quel punto rappresenta bene, molto bene, quella rottura di atmosfera, la svolta, il cambiamento che salva una vita. Bella storia insomma, ben costruita, con questi piccoli colpi di artista che convincono e avvincono. Questo era il commento per minuti contati.

Ecco il mio, più breve eppure altrettanto completo:

grazie!

Re: Il cacciatore di sguardi - di Raffaele Marra

Inviato: giovedì 15 giugno 2017, 22:41
da Eugene Fitzherbert
Tocca a me, Raffaele, commentare questo racconto. Ma davvero, cosa potrei aggiungere, che non sia già stato detto dagli altri Autori prima di me? Ribadisco il ritmo preciso e la cadenza quasi dinoccolata dell storia, che arriva al suo punto di svolta finale quasi dolcemente. Mi è piaciuto indubbiamente. Complimenti!

Re: Il cacciatore di sguardi - di Raffaele Marra

Inviato: venerdì 16 giugno 2017, 8:37
da eleonora.rossetti
Ciao Raffaele, ancora complimenti per la scorsa vincita :)
Che dire? E' un bel racconto, ci guidi poeticamente nella giornata priva di "significato" del protagonista, quel suo trascinarsi ineluttabile in cerca di attenzione. E quando la ottiene, seppur minima e per puro tornaconto (un'indicazione stradale), si considera sazio e abbandona il proposito di farla finita e interrompere quello strascico monotono. Anche la consuetudine del quotidiano lo narri in maniera niente affatto banale, non "lista della spesa" ma contamini il nostro POV con quello, amaro, del protagonista.
La malinconia dei toni ci fa vivere Nino a pelle, sentiamo ogni suo gesto, la fatica e la rassegnazione, quasi, a non essere nessuno per nessuno.
In definitiva: bravo :)
Ciao!

Re: Il cacciatore di sguardi - di Raffaele Marra

Inviato: lunedì 19 giugno 2017, 15:04
da Andrea Partiti
Penso che tutti abbiamo un po' bestemmiato sul tema, perché se non succede nulla non deve esserci conflitto, e se non c'è conflitto non c'è storia, quindi abbiamo di comune accordo deciso che il tema fosse "usiamo dei conflitti interiori in modo che non succeda nulla solo in apparenza", e va benissimo così.
Il tuo racconto è molto lirico, tante immagini, tanto ritmo nel linguaggio. Forse quasi un tantino eccessivo, una volta capito dove stai puntando. Funziona bene per creare un'estrema monotonia nella giornata del tuo protagonista, con immagini che richiami più volte facendoci sempre fare un paio di passi avanti e un paio indietro (i mattoni, gli sguardi, la lentezza). Mi stupisce in parte la routine settimanale che descrivi, che mi sembra quasi fuori personaggio. Da come ne parli fino a quel punto me lo aspetto che torna a casa a mangiare minestra sciapa e pane integrale, non a suonare la chitarra e mangiare la pizza fuori.
In generale, mi sembra un racconto molto godibile, quando si è dell'umore giusto.

Re: Il cacciatore di sguardi - di Raffaele Marra

Inviato: lunedì 19 giugno 2017, 15:45
da raffaele.marra
Volevo ringraziare tutti per lettura e commenti.

In particolare un salutone a jimjams che mi ha colpito particolarmente per le belle parole!

Andrea, grazie anche a te. Vedo che hai colto bene alcuni aspetti del mio racconto. Ma consentimi una precisazione.
Ho pensato di creare una routine settimanale molto anonima, banale, quasi impersonale. E credo che in essa ci rientrino bene una periodica e solitaria strimpellata di chitarra ("Let it be" è uno dei motivi più facili da accompagnare e canticchiare, lo so perché, oltre a essere uno strimpellatore io stesso, ho fatto una brevissima ricerca su google proprio per cercare il brano più scontato che esistesse), il gelato al carrefour e una pizza senza sale al martedì (non ho detto che la mangia fuori...). Si tratta di immagini che, a mio parere, conservano una certa coerenza con il personaggio.

Re: Il cacciatore di sguardi - di Raffaele Marra

Inviato: martedì 20 giugno 2017, 16:23
da diego.ducoli
Ciao Raffaele
Non credo di aver molto da aggiungere. Un buon pezzo con il giusto ritmo.
Il ritmo che hai usato, per quanto forse un po' eccessivo, si sposa bene col racconto e aiuta a calarsi nella storia e nel personaggio.Qunando un racconto mi piace faccio fatica a raggiungere i 300 caratteri, ma questa è la legge e quindi cazzeggio... Poco da dire una prova d'alto livello.