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Assenza - di Viviana Tenga

Inviato: mercoledì 14 giugno 2017, 23:52
da viviana.tenga
“Alberti!”
“Presente” rispose Paola, lanciando un’occhiata obliqua alla nuova professoressa di italiano. Sulla trentina, minuta, con un’aria nervosa, forse perché era la prima volta che aveva una classe da portare alla maturità.
“Amerio!” proseguì l’insegnante, ma Paola già non l’ascoltava più.
Il nodo che sentiva allo stomaco sembrava risucchiare ogni sensazione. Tornò a chiedersi come fosse possibile non aver versato nemmeno una lacrima al funerale di Fabio due giorni prima. L’immagine della bara balenò nella sua mente, seguita dalle foto della moto distrutta sul giornale locale.
Si sentiva uno schifo, a non aver pianto al funerale di Fabio. Ripensò ai pomeriggi passati a giocare insieme da bambini, ma si accorse con orrore che le apparivano distanti. Deglutì in silenzio, mentre la professoressa chiamava il nome di Farelli.
Sentì il cellulare vibrare nello zaino. Un messaggio di Alex che le chiedeva di vedersi nel pomeriggio.
Ad Alex aveva sempre dato fastidio che lei frequentasse Fabio, non importava quante volte Paola gli avesse spiegato che si conoscevano da quando avevano tre anni ed erano solo amici. Fabio le aveva sempre detto che Alex non era il ragazzo giusto per lei.
Il nodo allo stomaco si fece più stretto mentre rifletteva su quanto poco avesse visto Fabio durante l’estate, in quelli che erano stati gli ultimi mesi della sua vita. E tutto perché Alex era geloso e lei non aveva voglia di litigarci.
Il bidello entrò con una circolare e l’appello si fermò a Serini.
Avevo promesso a Chiara di accompagnarla a cercare un regalo per sua sorella… scrisse Paola. Sapeva che a Chiara non importava della sua presenza, voleva solo cercare di distrarla, ma le stava bene.
Pochi secondi dopo arrivò una faccina arrabbiata.
Le tue amiche dovrebbero mettersi in testa che sei fidanzata e non puoi essere sempre a loro disposizione.
Paola sospirò.
Senti, una settimana fa è morto il mio migliore amico, lasciami in pace, digitò, ma non trovò il coraggio di inviare il messaggio e lo cancellò. Alex si sarebbe imbestialito. Non aveva le forze per affrontare la cosa.
“Tario!” riprese la professoressa.
Le balenò nella mente un ricordo lontano. Lei che piangeva al parco, dovevano essere i primi anni delle elementari, Fabio preoccupato che la consolava. Non ricordava cosa fosse successo, ma era stato la conseguenza di qualcosa da cui Fabio aveva cercato di dissuaderla.
“Prometti che d’ora in poi segui sempre i miei consigli” le aveva detto lui; Paola aveva promesso.
Non aveva quasi visto Fabio nei sui ultimi mesi di vita perché Alex era geloso.
Le dita si mossero da sole a digitare un nuovo messaggio.
“Zunini!”
Un silenzio imbarazzato calò nell’aula. Il registro era stato preparato prima dell’incidente, nessuno aveva fatto cancellare il nome di Fabio. La professoressa nuova aveva letto meccanicamente senza rendersi conto.
“Ehm…” tossicchiò qualcuno.
Lasciami in pace e non farti più sentire.
“Presente” disse Paola, mentre inviava il messaggio. “Fabio Zunini è presente.”

Re: Assenza - di Viviana Tenga

Inviato: giovedì 15 giugno 2017, 0:42
da antico
Tutto a posto con tempo e caratteri, buona CENTESIMA EDIZIONE, Viviana!

Re: Assenza - di Viviana Tenga

Inviato: giovedì 15 giugno 2017, 22:29
da valter_carignano
ciao
bel racconto adolescenziale, autentico e non scontato pur nella sua semplicità.
Il flusso dei pensieri della protagonista è rappresentato bene, l'appello dell'insegnante fa da scansione del tempo, una specie di metronomo dell'anima.
Ce lo si aspetta, che l'insegnante arrivi a chiamare il nome del ragazzo morto. Ma non che questo coincida con la presa di coscienza della ragazza.
Secondo me, davvero un buon lavoro.

Re: Assenza - di Viviana Tenga

Inviato: giovedì 15 giugno 2017, 23:18
da patty.barale
Ciao! Mi è piaciuta molto questa declinazione del tema! Bello!

Re: Assenza - di Viviana Tenga

Inviato: venerdì 16 giugno 2017, 13:21
da Callagan
Ciao, Viviana.
Il racconto mi è piaciuto. È leggero ma allo stesso tempo contiene contenuti forti. Probabilmente è giusto che tu abbia mantenuto un tono così piatto nel narrato (molto scorrevole) dal momento che rispecchia lo stato d'animo della protagonista. L'ultimo messaggio del ragazzo è un macigno. Forse personalmente avrei sostato di più a palesare le emozioni della ragazza. Ma il racconto arriva comunque bene. Non sono solo convinto della ripetizione iniziale sul "funerale di fabio", ti direi o di levarla o di renderla più incisiva.
Nel complesso comunque molto bene.

ps. Credimi, il mio giudizio non è corrotto dal mio riconoscimento per la mano che ci stai dando con Lèzere ;)

Re: Assenza - di Viviana Tenga

Inviato: domenica 18 giugno 2017, 15:53
da jimjams
State diventando tutti troppo bravi e scegliere sarà sempre più difficile. Il racconto ha dentro di se una buona idea, ma non solo, ha il pregio, almeno per me, di contenere un messaggio preciso, facile da cogliere, ma ben presentato. Anzi direi più di uno. La cosa che poi ho apprezzato particolarmente è che il racconto si carica come una molla, con progressione, fino a scaricare il suo carico nell'ultima frase. Che arriva improvvisa, perché alla penultima ci siamo arrivati da un pezzo, però quella frase sulla presenza è un colpo ben assestato. Lui c'è, in effetti. Mi ha commosso.

Re: Assenza - di Viviana Tenga

Inviato: domenica 18 giugno 2017, 22:48
da Eugene Fitzherbert
Ciao, Viviana,
complimenti per la storia, così leggera immediata e allo stesso tempo profonda e carica di significati.
Un po' mi è dispiaciuto del co-protagonista friendzonato a favore de trucido di turno ma è interessante come alla fine riesca a far ragionare la ragazza e farle prendere la decisione migliore per lei. Un piccolo estratto di amore adolescenziale, così forte e puro, ma già contaminato dal senso del possesso adulto che emerge di anno in anno.
Ottima prova, davvero.

Re: Assenza - di Viviana Tenga

Inviato: mercoledì 21 giugno 2017, 12:46
da viviana.tenga
Grazie a tutti per i commenti, mi fa piacere che il racconto vi stia piacendo

@Filippo: hai perfettamente ragione sulla ripetizione

@Eugene: io avevo pensato al rapporto tra i personaggi come a una sincera amicizia fraterna senza friendzonati, ma l'interpretazione è libera :)

Re: Assenza - di Viviana Tenga

Inviato: giovedì 22 giugno 2017, 17:43
da Andrea Partiti
Di solito non apprezzo i racconti che fanno troppo appello ai sentimenti, però mi è piaciuta molto la tua scelta di creare la storia all'interno del singolo appello, con una evoluzione della protagonista in un tempo così breve grazie a interazioni in classe e a distanza.
Usare personaggi adolescenti è sempre complicato, forse più complicato che usare i bambini, perché c'è sempre una esasperazione di reazioni e sentimenti e comportamenti che è difficile sia da rendere per scritto sia da riuscire a simulare per rendere la scena credibile. Riesci a mettere la dose perfetta di immaturità in uno stato psicologico difficile.
Finiti i complimenti, io cambierei il cognome di Fabio in qualcosa di meno ovviamente "scelto per stare in fondo all'elenco alfabetico", perché è troppo palese così :)

Re: Assenza - di Viviana Tenga

Inviato: giovedì 22 giugno 2017, 21:00
da erika.adale
Uso originale del termine "presente" e storia che coglie nel segno.
Ho qualche pregiudizio sulle storie adolescenziali, mi sembra che spesso si carichino di un'epica esagerata, in cui eventi minimi acquistano valori universali o, per lo meno, ci si aspetta che così succeda. Anche qui è raccontato un momento miliare della protagonista: non appena ci si accorge dei limiti che le impone il fidanzato, si inizia ad attendere la ribellione, con tutte le giustificazioni del caso. Non ho apprezzato tanto il cliché del "risveglio emotivo" della teen ager quanto la scelta formale di aver fatto accadere tutto nel tempo di un appello, chiudendo con grazia un racconto circolare.

Re: Assenza - di Viviana Tenga

Inviato: giovedì 22 giugno 2017, 21:10
da Terribile
Ciao Viviana,
mi è piaciuta l'idea base del racconto, una sorta di appello all'indipendenza, una specie libertà emotiva che spesso molti sopprimono per compiacere l'altro/a, anche se secondo me la decisione di mandarlo a quel paese sia un po' drastica, se non viene data al lettore una visione più chiara del rapporto tra i due. Purtroppo i pochi caratteri sono stati un limite e non c'era ulteriore spazio per chiarire quest'aspetto. Tuttavia hai reso bene l'incertezza emotiva della protagonista, aspetto tipico dell'adolescenza.

Re: Assenza - di Viviana Tenga

Inviato: giovedì 22 giugno 2017, 23:36
da ceranu
Ciao Viviana, buon racconto anche se secondo me c'è un errore grossolano. Perché insiste sul fatto che l'avesse visto poco quando erano anche compagni di classe?
Capisco che questo punto sia fondamentale per la frase finale, ma personalmente gli ha fatto perdere di forza piuttosto che dargliene. Non serviva, il concetto era già chiaro da qualche riga: lei avrebbe trovato la forza di mandare a quel paese il fidanzato per rispettare il volere dell'amico. Insomma, personalmente lo toglierei dalla sua classe.
Nel complesso è un buon racconto che però non mi convince molto.
Ciao e alla prossima.

Re: Assenza - di Viviana Tenga

Inviato: venerdì 23 giugno 2017, 8:33
da viviana.tenga
@Ceranu:
viviana.tenga ha scritto:Il nodo allo stomaco si fece più stretto mentre rifletteva su quanto poco avesse visto Fabio durante l’estate, in quelli che erano stati gli ultimi mesi della sua vita.

Il racconto è ambientato al primo giorno dell'anno scolastico (insegnante nuova appena arrivata); Paola e Fabio erano compagni di classe ma non si sono visti quasi per niente durante l'estate, nonostante fossero amici di vecchia data. Pensavo fosse chiaro, mi dispiace se non è stato così.