Tutto Da Capo

Appuntamento a mercoledì 14 giugno alle ore 21 con il tema di Angelo Frascella, Campione della Terza Era di Minuti Contati. Chi vorrà partecipare avrà tempo fino all'una di notte per postare un racconto di massimo 3000 caratteri spazi inclusi incentrato su quel tema.

NB: la partecipazione alla Frascella Night non preclude la partecipazione alla Della Rossa Night e alla Bertino Night. Volendo, si può partecipare anche a tutte e tre!
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Eugene Fitzherbert
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Tutto Da Capo

Messaggio#1 » giovedì 15 giugno 2017, 0:08

Tutto Da Capo
di Eugene Fitzherbert

Aveva firmato il suo primo quadro con lo pseudonimo di Brahma, il Dio della Creazione, seguendo un consiglio della sua Liz.
Divenne famoso: i critici adoravano la sua arte, fatta di segni sanguigni e profondi, con pennellate dure che tratteggiavano anime disperate perse nella loro angoscia. Aveva imparato a cogliere i dietro-le-quinte dell’esistenza umana: che fosse una Danzatrice, un Banchiere o un Professore, gli occhi dei suoi soggetti scintillavano di una luce feroce, devastata, specchio di una società malata.

Una mattina di gennaio, la sua Liz gli chiese di farle un ritratto. ‘Certo, mia Musa!’
Quando prese il pennello in mano, la natura di Brahma prese il sopravvento sull’Uomo che amava Liz e mise su tela quello che la ragazza mai avrebbe immaginato di possedere. La potenza di quel quadro, con i colori scuri che cozzavano con le tinte pallide della carnagione della sua Musa dallo sguardo spezzato, fu devastante,.
Non seppe mai cosa emerse dalle pieghe della mente di Liz, ma ad aprile la ragazza si sgretolò e seguì la via più breve che porta sul selciato.
Brahma ne fu distrutto.

Si dedicò solo a nature morte, paesaggi o oggetti inanimati e mai più avrebbe incrociato con il pennello lo sguardo di un essere umano.
Si rintanò nel suo attico, lavorando forsennatamente alla sua opera più monumentale e dettagliata: la ripresa panoramica della Città, grigia di cemento, sospesa in una luce crepuscolare, sconfinata: i palazzi alti del Distretto Economico, i Bassifondi di mattoni sbrecciati, giù fino alla vecchia Discarica.
Dopo sei mesi, guardando fuori dalla finestra da dove Liz aveva spiccato il balzo, la sua visione della Città era terminata. Con un’ultima pennellata data con la violenza di un urlo trattenuto, Brahma appose la firma al suo ultimo quadro e si fermò ad ammirare la sua tela. Adorava la completa assenza delle persone, con le loro ossessioni e la loro disperazione.
Staccò la tela dal cavalletto e la poggiò a terra, a faccia in su. Con movimenti misurati, salì sul tavolino dove faceva gli schizzi preparatori. Avvicinò i piedi al bordo, incombendo come un gigante sulla Città. Poi, quasi senza pensarci, fece un passo avanti, nel vuoto, verso quel metro e dieci centimetri che lo separava dal pavimento e chiuse gli occhi.

Avvertì solo una sollecitazione all'orecchio interno e si trovò per strada, nella via principale della sua Città, immerso in una luce quasi crepuscolare: da una parte c’erano i grattacieli del Distretto Economico, dall'altra i Bassifondi, e in fondo la Discarica.
Era finito dentro la Città che aveva creato!
Urlò per liberarsi dalla tensione emotiva che lo aveva ingolfato fino ad allora. Si mise una mano in tasca e trovò un mozzicone di matita. Si accovacciò e cominciò a tratteggiare il volto di Liz. ‘Il lavoro non è ancora finito…’ Lo sguardo allegro della sua Musa emerse dallo stesso selciato su cui si era frantumato. Quando lei gli sorrise, Brahma capì che si poteva rifare tutto da capo.
Lui era il Creatore, d’altronde…



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antico
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Re: Tutto Da Capo

Messaggio#2 » giovedì 15 giugno 2017, 0:50

Tutto ok con i parametri, bis anche per te!!! :)

Daniel Travis
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Re: Tutto Da Capo

Messaggio#3 » giovedì 15 giugno 2017, 19:28

Ciao e complimenti.
Mi piace l'idea e lo stile se la cava, anche se non ha il pathos che uno potrebbe aspettarsi considerata la trama. Quello che mi crea qualche problema e la linearità del racconto: certo, nel passato c'è il conflitto/tragedia della morte della musa del protagonista, ma il resto fila via senza un accenno di dramma e il tono, come detto sopra, non ha l'intensità per reggere da solo il finale. Lo vedrei molto bene come soggetto per un corto.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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DandElion
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Re: Tutto Da Capo

Messaggio#4 » venerdì 16 giugno 2017, 11:39

Eh niente..
Ciao Eu <3
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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Piscu
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Re: Tutto Da Capo

Messaggio#5 » venerdì 16 giugno 2017, 12:56

racconto interessante che a mio avviso avrebbe potuto essere molto più incisivo. il tema dell'artista-demiurgo è affascinante (e trovandoci tra autori, chi non ci ha mai pensato?), ma si perde nella parte centrale del racconto dove non si riesce a percepire l'angoscia del protagonista per la perdita della musa. ovvio che non è facile renderlo in così poco spazio, ma leggendo sembra che il suo pensiero sia "oh beh, è morta, che peccato, vabbè mi metto a fare altro". la sequenza finale invece è molto valida, non fosse per quella maledetta frase in corsivo che ci spiega cosa è appena successo appena dopo averlo visto succedere. avevi così tanta paura che non si capisse? è come se avessi spiegato una barzelletta appena dopo la battuta, prima che si potesse cogliere la parte divertente: a quel punto smorzi la possibile risata e l'unica reazione che ti puoi aspettare è un "ah, oh, ok, divertente..."

Canadria
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Re: Tutto Da Capo

Messaggio#6 » domenica 18 giugno 2017, 18:17

Ciao, Eugene!
Il tuo racconto mi è piaciuto anche se avrei speso qualche parola in più sulla decisione del tuo protagonista di buttarsi nel quadro appena creato. La frase in corsivo andrebbe eliminata, spiega qualcosa che si è già perfettamente capito e rompe il ritmo ben dettato del racconto.
Inoltre mi sembra che, sul finire, si passi dall’uso all’abuso del maiuscolo: perché Città, Distretto Economico, Bassifondi, Discarica? Forse, sulla linea della Danzatrice, del Banchiere e del Professore, volevi dare l’idea di una vitalità insita nel quadro? Non so ma a me è sembrato eccessivo (persino nel titolo!): il racconto ci dice già tutto da sé.
Ciao, alla prossima!

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Peter7413
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Re: Tutto Da Capo

Messaggio#7 » martedì 20 giugno 2017, 22:38

Secondo tuo racconto che leggo in pochi giorni e posso già azzardare qualche riflessione. Sei un grandissimo visionario, hai una fantasia notevole e anche la capacità di metterla su carta. Non ho ancora trovato, però, alcune connessioni, quel quid che aumenta l'empatia. Non sei solito usare dialoghi e invece in un racconto come questo ci stavano eccome, anche solo poche linee, disperse qua e là, di confronto con la sua amata. Ed ecco il problema della linearità e dell'empatia: avvolgendo il tutto in questo dialogo frammentato, facendolo uscire saltuariamente, partendo già con la creazione del suo quadro sulla città potevi raccontarci la stessa storia avvicinandoci di più a lui e al contempo dicendoci qualcosa di più su questa sua decisione di dedicarsi proprio a quel soggetto, quasi che una forza interna l'avesse spinto verso la soluzione ai suoi problemi. Detto questo, il mio giudizio è positivo, ma qui hai tra le mani un soggetto FANTASTICO che in questa forma non esprime che una parte, quella più formale, del suo potenziale. E sono davvero curioso di rileggerti nei prossimi mesi.

mezzomatto
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Re: Tutto Da Capo

Messaggio#8 » martedì 20 giugno 2017, 23:00

Tutto da capo, di Eugene Fitzherbert
Purtroppo il titolo dice già tutto. Mi sarebbe piaciuta una motivazione più profonda della distruzione di Litz ad opera del ritratto. E anche una maggiore intensità del dramma di Brahma, che giustificasse il suo salto nella città. O anche una ripetizione del ritratto (questa volta con Litz in positivo) da gettare nella città. E' chiaro che il tuo soggetto ha patito le ristrettezze di tempo tipica di Minuti Contati (ne so qualcosa!).

Fernando Nappo
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Re: Tutto Da Capo

Messaggio#9 » mercoledì 21 giugno 2017, 20:45

Ciao Eugene,
il tuo racconto è interessante e ha un potenziale inespesso notevole. Non ti ripeterò le cose che ti ha già detto chi mi ha preceduto, ma mi soffermerò su un particolare che a me ha dato un po' fastidio (tranquillo, nulla di che, anzi una cosa che spesso ho fatto pure io).
Il particolare è questa frase:
...mise su tela quello che la ragazza mai avrebbe immaginato di possedere.
E cioè? Cosa avrà mai dipinto di così devastante il protagonista da spingere la ragazza al suicidio? Con una frase così vaga e priva di agganci, il lettore è costretto a fare il 100% del lavoro di immaginazione, mentre credo che almeno una parte spetti allo scrittore. Non tutto, ovvio, ma almeno un indizietto, un pochino di sforzo per dare il la al lettore, così che questi possa poi mettere in moto la sua fantasia e completi il lavoro. Un cinquanta e cinquanta, diciamo; non zero a cento. Così mi chiedi (a me lettore) uno sforzo davvero eccessivo che potrei scambiare per pigrizia. E dire che l'immaginazione non ti manca, anzi, c'è tutto il resto del racconto a dimostrare che ne hai in abbondanza.
Il tema mi pare decisamente centrato.

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Emilia Bifano
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Re: Tutto Da Capo

Messaggio#10 » giovedì 22 giugno 2017, 23:10

Ciao!
Trovo il tuo stile particolarmente interessante. L'idea mi piace molto e ho apprezzato anche l'utilizzo che fai delle parole. Condivido con gli altri il fatto che il potenziale del racconto non sia stato completamente esaurito. Avrebbe potuto cogliere maggiormente nel segno ma, ti ripeto, l'idea non è affatto male.
Credo che il limite di battute ti abbia penalizzato. L'atmosfera non si è scaldata a dovere. Mi piacerebbe ci rimettessi mano e lo trasformassi in qualcosa di maggiormente carico di emozioni. Buon lavoro!
Emilia Bifano

diego.ducoli
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Re: Tutto Da Capo

Messaggio#11 » giovedì 22 giugno 2017, 23:48

Ciao Eugene
L'idea di base è molto interessante ma lo stile che hai scelto non gli rende merito.
Hai dei personaggi molto forti che non “vengono fuori”, la componente drammatica del brano dovrebbe essere il cavallo di battaglia ma sentimenti ed emozioni sono relegati in secondo piano.
Hai raccontato la storia ma, in questo caso, mostrala sarebbe stato molto più efficace.
Le battute a disposizione sono poche ma se decidi di riprendere in mano il pezzo e ampliarlo hai un buon margine di miglioramento.

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