La fine del mondo, di Francesco Nucera

Appuntamento a mercoledì 14 giugno alle ore 21 con il tema di Angelo Frascella, Campione della Terza Era di Minuti Contati. Chi vorrà partecipare avrà tempo fino all'una di notte per postare un racconto di massimo 3000 caratteri spazi inclusi incentrato su quel tema.

NB: la partecipazione alla Frascella Night non preclude la partecipazione alla Della Rossa Night e alla Bertino Night. Volendo, si può partecipare anche a tutte e tre!
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ceranu
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La fine del mondo, di Francesco Nucera

Messaggio#1 » giovedì 15 giugno 2017, 0:45

Ansante, Davide si lanciò contro la porta di casa. Mise la mano nella tasca dei pantaloni, afferrò le chiavi e le estrasse. Con loro vennero fuori anche due proiettili che caddero e tintinnarono sul pavimento. Strinse i denti e si chinò a raccoglierli. Erano gli ultimi e non poteva perderli.
La pistola, infilata nella cintura come nei film americani, scottava ancora e nelle narici sentiva l'odore ferroso del sangue.
Dalle scale arrivò il umore delle scarpe che picchiavano sui gradini. Si bloccò ad ascoltare: dovevano essere una decina e dalla velocità con cui salivano dovevano essersi appena trasformati.
«Dai, cazzo!» imprecò. Uno dei proiettili si era infilato sotto il vaso del beniamino della signora Franca.
Raccolse l'ultimo proiettile rimasto, infilò la chiave nella toppa e si infilò in casa.
Sbatté la porta, si allungò, recuperò una sedia e la incastrò sotto la maniglia. Finalmente era al sicuro.
Passò accanto al divano e sentì l'impulso di gettarcisi sopra. Era in fuga da più d'un giorno, ma non era ancora arrivato il momento del riposo.
Entrò in bagno e infilò la testa sotto i rubinetto. L'acqua gelata indugiò sulla nuca, poi iniziò a colargli sulle guance e, tinta di rosso, ricadde nel lavandino.
Chiuse gli occhi e cercò di riordinare le idee.

Dei fari puntano contro di loro.
Jessica urla.
Luca scoppia a piangere.
Lo schianto zittisce tutti.


Davide si ritrasse, spalancò gli occhi e fissò i suo riflesso allo specchio. La fronte, incrostata dal sangue e dal fango, era attraversata da un taglio che si perdeva tra i capelli.
Dei colpi violenti alla porta d'ingresso lo riscossero.
Prese un asciugamano e si frizionò i capelli. Una fitta di dolore lo costrinse a chiudere gli occhi.

Dal cofano della macchina esce del fumo bianco.
Jessica è in strada; in braccio stringe Luca.
La testa di loro figlio ciondola, inerte.
Dall'altra auto scende un uomo, ha gli occhi vitrei e dalla bocca gli esce del sangue.
L'uomo corre verso Jessica, gli salta addosso e l'azzanna.


I colpi alla porta cessarono di colpo ma Davide sapeva che quella era solo una pausa, una vota fiutata la preda quei mostri non si sarebbero più fermati.
Andò in cucina e recuperò un coltello dal ceppo di legno. Lo soppesò, facendolo saltare da una mano all'altra, e sorrise.
«Non assaggerete la mia carne» disse.
Un rumore di vetri infranti provenne dalle sue spalle. Si voltò giusto in tempo per vedere un'ombra travolgerlo.
Cadde all'indietro e picchiò la nuca contro il pavimento. La stanza si offuscò e i rumori si allontanarono.
«Non ti muovere» gli intimò una voce.
«Gli zombie…» bofonchiò lui.
«Tango due, l'abbiamo catturato.»
«Sono tutti zombie, sono tutti zombie…» La stanza divenne buia e le voci sparirono.

Un lampeggiante blu illumina la strada.
Jessica è sdraiata a terra, su di lei ci sono due uomini in divisa catarifrangente.
Il corpo di Luca è steso sotto un lenzuolo verde.
Davide si alza dal ciglio della strada.
«Fottuti zombie, vi ammazzerò tutti!» Si alza e si allontana.



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antico
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Re: La fine del mondo, di Francesco Nucera

Messaggio#2 » giovedì 15 giugno 2017, 1:01

E bis sia anche per te, Francesco!

Daniel Travis
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Re: La fine del mondo, di Francesco Nucera

Messaggio#3 » giovedì 15 giugno 2017, 11:30

Ciao e complimenti.
Bel pezzo, semplice e diretto. La tragedia resta un po' in secondo piano dato il tono da film di Robert Rodriguez, e onestamente, anche il paio di battute del protagonista («Non assaggerete la mia carne»), anche se è chiaro l'intento di sottolineare la sua illusione, appesantiscono un po'. Al di là di queste minime osservazioni è un bel pezzo e pure in tema.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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Piscu
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Re: La fine del mondo, di Francesco Nucera

Messaggio#4 » venerdì 16 giugno 2017, 18:19

racconto che si basa su un twist abbastanza prevedibile, i mostri che non sono tali ma vengono visti come mostri dal protagonista. di per sé potrebbe essere anche la base per un buon racconto, soprattutto se molto breve come questo, però qui mi sembra che sia troppo repentino il passaggio dalla sanità alla follia. non vedo un collegamento diretto e plausibile tra quanto gli succede e la sua immediata ossessione per gli zombie, va bene lo shock dell'incidente ma perché vede gli agenti attaccare e mordere la moglie? insomma mi sembra un po' artificiosa la costruzione dell'evento drammatico, avresti potuto alleggerire la caccia nel presente e dare qualche riga in più di sviluppo alla nascita della sua paranoia.

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ceranu
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Re: La fine del mondo, di Francesco Nucera

Messaggio#5 » sabato 17 giugno 2017, 10:26

Ciao Piscu, obiezioni assolutamente lecite. Il protagonista crea questo mondo zombie per giustificarsi e far passare in secondo piano l'incidente. Durante un'apocalisse zombie le sue colpe sarebbero azzerate, tutti sarebbero destinati a morire. Probabilmente avrei potuto inserire il pensiero che lo porta a questo cambiamento, ma sarebbe stato in contrasto con l'asetticità del ricordo.
Comunque, vedrò se metterci mano in un secondo momento o abbandonare il racconto.
Mi piaceva il contrasto tra l'agitazione nel presente e la mancanza di sentimenti nel ricordo. Pensavo potesse essere un buon paradosso.

Canadria
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Re: La fine del mondo, di Francesco Nucera

Messaggio#6 » domenica 18 giugno 2017, 17:20

Ciao, Francesco!
Ho letto il racconto diverse volte come faccio spesso con i racconti di MinutiContati soprattutto quando non li capisco a fondo subito o quando mi piacciono particolarmente. Purtroppo, in questo caso, si tratta della prima evenienza. In particolare, rileggendolo, ho cercato nelle azioni iniziali del tuo protagonista qualcosa di riconducibile a qualche sua azione sul luogo dell’incidente. Mi spiego meglio:

“Ansante, Davide si lanciò contro la porta di casa. Mise la mano nella tasca dei pantaloni, afferrò le chiavi e le estrasse. Con loro vennero fuori anche due proiettili che caddero e tintinnarono sul pavimento. Strinse i denti e si chinò a raccoglierli. Erano gli ultimi e non poteva perderli.
La pistola, infilata nella cintura come nei film americani, scottava ancora e nelle narici sentiva l'odore ferroso del sangue.”


Sta facendo qualcosa di simile anche al momento dell’incidente, mentre arrivano i soccorsi? Contro cosa si lancia? Che cosa cerca nei pantaloni? Che cosa scambia per due proiettili? Che cosa tiene infilato nella cintura?

“Dalle scale arrivò il umore delle scarpe che picchiavano sui gradini. Si bloccò ad ascoltare: dovevano essere una decina e dalla velocità con cui salivano dovevano essersi appena trasformati.”

Sta davvero arrivando qualcuno? Chi sta arrivando? Quanto tempo è passato? O forse è solo tutto frutto della sua immaginazione?
L’idea del racconto è valida: la fuga nella fantasia dopo un evento drammatico, ma credevo ci fossero dei legami nel racconto, dei riferimenti tra il mondo reale e il mondo pensato, tra la verità e la paranoia. Probabilmente sono stata io a non trovarli e, se così fosse, mi scuso in anticipo.
Credo che la storia potrebbe migliorare provando a collegare meglio e più strettamente le due parti raccontate.

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ceranu
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Re: La fine del mondo, di Francesco Nucera

Messaggio#7 » domenica 18 giugno 2017, 19:29

Ciao Canadria,
Effettivamente non ci hai capito molto.
Amen, buona centesima ;)

Canadria
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Re: La fine del mondo, di Francesco Nucera

Messaggio#8 » domenica 18 giugno 2017, 19:33

Mi dispiace :(
Mi sono impegnata ma evidentemente ho fallito. Vedrò di migliorare anche come lettrice ;)

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ceranu
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Re: La fine del mondo, di Francesco Nucera

Messaggio#9 » domenica 18 giugno 2017, 21:07

Riproviamoci.
Davide rientra a casa di corsa con qualcuno che lo insegue. Sta scappando da 24 ore, probabilmente sarà esausto.
Ansante, Davide si lanciò contro la porta di casa. Mise la mano nella tasca dei pantaloni, afferrò le chiavi e le estrasse.

Dalle scale arrivò il umore delle scarpe che picchiavano sui gradini. Si bloccò ad ascoltare: dovevano essere una decina e dalla velocità con cui salivano dovevano essersi appena trasformati.

Passò accanto al divano e sentì l'impulso di gettarcisi sopra. Era in fuga da più d'un giorno, ma non era ancora arrivato il momento del riposo.

Si infila in bagno e cerca di mettere in ordine quello che gli è successo.
Chiuse gli occhi e cercò di riordinare le idee.

Ricorda l'incidente:
Dei fari puntano contro di loro.
Jessica urla.
Luca scoppia a piangere.
Lo schianto zittisce tutti.

In cui deve aver picchiato la testa. Questo punto è un po' più complicato da intuire, poco lineare.
La fronte, incrostata dal sangue e dal fango, era attraversata da un taglio che si perdeva tra i capelli.

A questo possiamo unire i buchi nei ricordi e la confusione che sfocia nell'alterazione della realtà.
Dal cofano della macchina esce del fumo bianco.
Jessica è in strada; in braccio stringe Luca.
La testa di loro figlio ciondola, inerte.
Dall'altra auto scende un uomo, ha gli occhi vitrei e dalla bocca gli esce del sangue.
L'uomo corre verso Jessica, gli salta addosso e l'azzanna

Qui inizia la confusione e i vuoti. Sono flash che altera con il suo nuovo presente.
I colpi alla porta cessarono di colpo ma Davide sapeva che quella era solo una pausa, una vota fiutata la preda quei mostri non si sarebbero più fermati.
Andò in cucina e recuperò un coltello dal ceppo di legno. Lo soppesò, facendolo saltare da una mano all'altra, e sorrise.
«Non assaggerete la mia carne» disse.
Un rumore di vetri infranti provenne dalle sue spalle. Si voltò giusto in tempo per vedere un'ombra travolgerlo.
Cadde all'indietro e picchiò la nuca contro il pavimento. La stanza si offuscò e i rumori si allontanarono.
«Non ti muovere» gli intimò una voce.
«Gli zombie…» bofonchiò lui.
«Tango due, l'abbiamo catturato.»
«Sono tutti zombie, sono tutti zombie…» La stanza divenne buia e le voci sparirono.

E finalmente dissipiamo i dubbi.
Davide si è convinto di essere in un mondo zombie, ma quelli che lo inseguivano erano poliziotti che alla fine fanno irruzione dalla finestra.
Un lampeggiante blu illumina la strada.
Jessica è sdraiata a terra, su di lei ci sono due uomini in divisa catarifrangente.
Il corpo di Luca è steso sotto un lenzuolo verde.
Davide si alza dal ciglio della strada.
«Fottuti zombie, vi ammazzerò tutti!» Si alza e si allontana.

E qui chiudiamo il passato. Davide abbandona la realtà e inizia la lotta contro i suoi mostri.

Vero, potevo scrivere iniziando dall'incidente, proseguendo con la fuga e arrivando all'arresto, ma non mi piacciono le storie facili. MC è una buona palestra per superare i propri limiti.

Ammetto la poca originalità del testo, ma credo che ci siano tutti gli elementi per ricostruire gli accadimenti.

Spero di aver chiarito i tuoi dubbi.

Alla prossima

Canadria
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Re: La fine del mondo, di Francesco Nucera

Messaggio#10 » lunedì 19 giugno 2017, 2:16

Grazie per la spiegazione, so che è fastidioso dover spiegare ciò che si scrive e mi dispiace averti creato questo disagio.
Ad ogni modo la storia mi era arrivata tutta ad eccezione dell'ultima parte: i poliziotti! Non riuscivo a capire chi fosse a bussare alla porta e, successivamente, a catturarlo. Adesso mi è più chiaro e la storia scorre meglio, ma sono ancora convinta che qualche migliaio di caratteri in più porterebbe il racconto su un livello molto maggiore, perché l'idea mi sembra il giusto punto di partenza per ottimi sviluppi.

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Peter7413
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Re: La fine del mondo, di Francesco Nucera

Messaggio#11 » lunedì 19 giugno 2017, 15:21

Buon racconto. Certo, l'inserimento di qualche elemento dissonante rispetto al presente soggettivo potrebbe rendere il tutto più funzionale. Allo stato attuale riveli tutto sul finale senza seminare altro, semplicemente vai da A a B per poi, alla fine, rivelare che in verità era un andare da C a D, non so se mi spiego. Inserisci degli elementi dissonanti rispetto alla sua percezione e sarà più facile, per il lettore, empatizzare con il racconto. Detto questo, anche così funziona e il tema è ben affrontato, la lettura piacevola. Un solo appunto riguardo a un problema minore che ha infastidito la mia lettura: entrato in casa scrivi "finalmente era al sicuro" e sembra definitivo, ma trattasi di una sicurezza momentanea. Sarà una cavolata, ma quella definizione così certa mi ha fatto domandare, proseguendo nella lettura, sul perché fosse al sicuro.

Fernando Nappo
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Re: La fine del mondo, di Francesco Nucera

Messaggio#12 » martedì 20 giugno 2017, 18:23

Ciao Francesco,
in un primo momento il tuo racconto mi ha fatto venite in mente "Io sono leggenda", poi, a mano a mano che procedevo nella lettura, la vicenda ha preso forma e gli eventi mi sono stati più chiari. Non nego di averlo dovuto rileggere per chiarirmi del tutto alcuni passaggi, e senza dubbio qualche "gancio" in più avrebbe accompagnato ancora meglio il lettore verso la verità. Ma comunque l'ho trovato un buon racconto, godibile. E anche in tema, a mio parere.

mezzomatto
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Re: La fine del mondo, di Francesco Nucera

Messaggio#13 » martedì 20 giugno 2017, 22:55

La fine del mondo, di Francesco Nucera.
Anch'io non l'ho capito. L'idea è quella di descrivere un presente deformato dallo stato psichico del protagonista. Però tenendo all'oscuro i lettori di come stanno effettivamente le cose. Sembra un po' un trucchetto da prestigiatore, l'autore che alla fine tira fuori il coniglio dal cappello. Visto come sono stato bravo? Sembra dire. Invece non è stato per niente bravo. Come se descrivesse un sentiero di montagna e alla fine dicesse che è, invece, una superstrada, senza spiegazioni e, soprattutto, senza aver seminato indizi che le cose potessero essere diverse da quel che sembra.

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Emilia Bifano
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Re: La fine del mondo, di Francesco Nucera

Messaggio#14 » giovedì 22 giugno 2017, 20:38

In questo racconto ho subito percepito un agglomerarsi di informazioni ben congegnate ma troppo affollate tra loro per essere subito chiare. Alcuni riferimenti, come quello ai film americani,hanno distolto la mia attenzione portandomi lontana dalla tua storia.
I passaggi sono, a mio parere, troppo rapidi e mi costringono a tornare più volte sui miei passi per coglierne il senso. L'idea di utilizzare l'archetipo del mostro nella forma di zombie è una davvero azzardata per poterla esaurire in 3000 battute e anche, per alcuni versi, già sentita. Il passaggio tra vittima e carnefice che mi sembra di aver colto, è davvero repentino. Sono certa che se il tutto fosse sviluppato con un respiro più ampio e con un maggior tempo di riflessione, la luce che adesso si scorge tra le tue parole non sarebbe più così eterea. In ogni caso trovo la tua scrittura davvero valida e interessante. Lo stile è funzionale a raccontare questo squarcio di "altro presente" che ci hai voluto regalare. Spero di poterne presto leggere una versione più ampia.
Emilia Bifano

diego.ducoli
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Re: La fine del mondo, di Francesco Nucera

Messaggio#15 » giovedì 22 giugno 2017, 23:53

Ciao Francesco
Un pezzo semplice e diretto le dinamiche interne al racconto sono chiare, come anche la molla che fa scattare la follia, anche l'alternanza dei momenti, reale e fantastico mi sembra ben gestita.
Il punto negativo del pezzo è che sembra un po' la solita solfa. L'ho letto con piacere ma da te mi aspetto qualcosa di meglio soprattutto se parli di zombie.

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