Faccia di luna

Appuntamento a lunedì 19 giugno alle ore 21 con il tema di Maurizio Bertino, Campione della Prima Era di Minuti Contati. Chi vorrà partecipare avrà tempo fino all'una di notte per postare un racconto di massimo 3000 caratteri spazi inclusi incentrato su quel tema.

NB: la partecipazione alla Bertino Night non preclude la partecipazione alla Frascella Night e alla Della Rossa Night. Volendo, si può partecipare anche a tutte e tre!
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alberto.dellarossa
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Faccia di luna

Messaggio#1 » lunedì 19 giugno 2017, 23:38

Gli sudavano le mani. Laggiù, nello scantinato male illuminato, le efflorescenze di muffa disegnavano sui muri umidi ombre simili ai mostri che venivano a visitarlo la notte, nei pochi momenti in cui la veglia cedeva il passo all'oblio e ai terrori del sonno. I raggi della luna piena filtravano attraverso il vetro lurido della feritoia e vestivano la stanza di un'opalescenza lattiginosa e molliccia, così simile alla sua pelle e alla sua carne che talvolta sognava di fondersi con essa e filtrare via, oltre la porta che lo proteggeva da quel mondo esterno così vasto e sconosciuto.
La luce è innocua, pensava, non fa male a nessuno. I pensieri si srotolavano lenti nella sua testa, come gli insetti che strisciavano nell'angolo incrostato dove si accosciava per evacuare. Si contorcevano nel liquame, si facevano strada nella segatura inzaccherata e lui amava guardarli per ore, finché la luce dal vetro non si faceva debole e lui non riusciva più a vedere nulla, a parte le ombre dei topi che correvano lungo i bordi del muro. Allora, prima che diventasse buio pesto, raccoglieva un insetto tra le dita goffe e se lo cacciava in bocca. Alcuni erano buoni più di altri, e quelli senza zampe avevano un sapore migliore.
Ogni tanto, a intervalli regolari gli sembrava, al buio si sostituiva quel chiarore pallido, così diverso dal bagliore giallo che illuminava la stanza durante il giorno. Gli piaceva quella luce. Piace anche ai topi, si diceva, perché è più facile prenderli e addentarli. Li preferiva agli insetti e loro sì, avevano un sapore davvero buono ed erano caldi, anche se la mamma gli diceva sempre di non mangiarli, che gli facevano male.
La mamma gli portava il cibo e l'acqua, e a volte anche la segatura, quando la puzza era forte. Poche volte per fortuna, perché si arrabbiava tanto se c'era puzza, anche se non capiva a cosa si riferisse. A lui sembrava ci fosse sempre lo stesso odore, ma lui era stupido, la mamma lo diceva sempre.
Era buona, la mamma. Si prendeva cura di lui e lo proteggeva. Perché tu non vai bene per gli altri, diceva, ma la mamma ti vuole bene lo stesso anche se sei cattivo e brutto.
Gli sudavano le mani. Non avrebbe dovuto aprire la porta, lo sapeva. Non poteva uscire, era sbagliato. Lo diceva sempre, la mamma. Tu sei sbagliato. Ma la mamma non scendeva e non diceva più nulla da giorni, e nemmeno sentiva più il bastone battere sul soffitto quando lui si metteva a piangere di notte, per i mostri del sonno. Nessun rumore, nemmeno un passo, e la luce del vetro era calata tante volte.
Mise la mano sulla maniglia. Forse la mamma se n'era andata. Forse l'aveva fatta arrabbiare. Forse perché io sono cattivo, pensò, mentre apriva la porta col cuore in gola.



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antico
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Re: Faccia di luna

Messaggio#2 » lunedì 19 giugno 2017, 23:45

E finalmente rivediamo Alberto Della Rossa, il Campione della Quarta Era, scendere nell'Arena! Tutto ok con i parametri, buona CENTESIMA!

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Simone Cassia
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Re: Faccia di luna

Messaggio#3 » martedì 20 giugno 2017, 15:23

Faccia di Luna – di Alberto Della Rossa
Ciao Alberto,
quando ho finito di leggere il racconto sono andato a rivedere il numero di caratteri, complici probabilmente la formattazione e la fluidità di lettura, me ne aspettavo almeno 500 di meno :P
Come avrai già intuito, il tuo racconto si legge con piacere e tutto d’un fiato. Ottime le descrizioni e lo spunto narrativo. Il tema è sicuramente centrato, ma non troppo indagato e questo, insieme al finale decisamente aperto, lascia al lettore più domande (forse anche troppe) che certezze.
È sicuramente un ottimo pezzo, ma, sinceramente, lo trovo più adatto come prologo che come racconto a se stante.

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alberto.dellarossa
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Re: Faccia di luna

Messaggio#4 » martedì 20 giugno 2017, 16:24

Ciao Simone. Grazie per le belle parole, quanto al finale aperto sapevo perfettamente che avrebbe incontrato resistenze. E questo è un peccato, perché sempre più ci si appiglia a finali chiusi e conclusi, senza permettersi di godere della sospensione, di quella frase che ci costringe a diventare parte attiva di un racconto. Il finale aperto è impegnativo, sì. Richiede la responsabilità di proiettare sé stessi nel testo invece che abbandonarsi completamente alla visione di qualcun altro, spiegata in ogni dettaglio. È una tendenza che ho comunque visto più volte e che credo sia figlia di un'assuefazione al linguaggio cinematografico, una sorta di horror vacui. Poi immagino sia anche questione di gusti, ma interpreto così l'invito di Stephen King a non sentire la compulsione a spiegare tutto. Con questo lungi da me dire che il finale aperto di questo racconto sia valido o meno, ma se non altro mi fermo a riflettere: perché i finali aperti fanno così paura?

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Vastatio
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Re: Faccia di luna

Messaggio#5 » mercoledì 21 giugno 2017, 8:30

Ciao,

Signori e signori (e le signore? S'ignorano! [cit.]), dopo il delta a estuario e il delta lobato, vi presentiamo il delta a Della Rossa! Così aperto che non si capisce dove finisca il fiume e cominci il mare!
Sistemata la questione "finale" vediamo il resto.
Bell'idea anche se mi aspettavo più potenza, visti i protagonisti che metti in campo. Ti perdi forse troppo nel cercare di descrivere le discutibili condizioni igieniche in cui vive il tuo protagonista o la sua dieta che non riesco bene a capire quale fosse il tuo scopo, a parte farmi tornare in testa Sloth dei Goonies.
3k sono una spina nel culo, lo sappiamo benissimo, e da me non avrai mai critiche su ciò che lasci in sospeso o non dici (sono in grado di coprire tutti i tuoi buchi fintanto che non pretendi collimino con le tue idee), però omettere elementi che avrebbero amplificato l'empatia per ridondarmi muffa e mura umide o estrarre dal vocabolario efflorescenze e opalescenza (così assonanti e tremendamente vicine).
Anche avere il tuo protagonista che si rende conto degli intervalli regolari dei cicli lunari mi stona, ma questo per un problema mio per cui non riesco a credere che, in quelle condizioni, una persona riesca a percepire lo scorrere dei cicli lunari rispetto a quelli notte giorno (da questo punto di vista se fosse stata una lei avresti potuto associare la luna a un senso di liberazione finiti i suoi dolori mestruali, precisa come un calendario e sempre a distanza di pochi giorni dalla luna piena)
In conclusione mi è piaciuto, ma mi ha lasciato con un senso di "il ragazzo potrebbe fare di più"

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alberto.dellarossa
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Re: Faccia di luna

Messaggio#6 » mercoledì 21 giugno 2017, 11:14

uhm, point taken. Hai ragione su diversi aspetti, ci ragiono su ;)

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eleonora.rossetti
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Re: Faccia di luna

Messaggio#7 » venerdì 23 giugno 2017, 12:17

Ciao Alberto,
Nel complesso il racconto mi è piaciuto, anche se concordo con chi mi ha preceduto sul fatto che ci si poteva concentrare di più sui pensieri del ragazzo anziché sulle precarie condizioni igieniche a cui è ormai abituato.
Mi è piaciuto il binomio pelle-luna, forse mi ci sarei concentrata di più, con la frase "La luce è innocua, non fa male a nessuno" mi ero aspettata uno sviluppo della storia in quella direzione, mentre il protagonista l'ho sentito un po' "pochino", molto passivo (e attivo solo sul finale). Stiamo parlando di una persona rinchiusa da tanto tempo e senza mai uscire, né percepiamo la sua volontà di uscire per lungo tempo; non sentiamo mai i suoi pensieri se non pochissimi cenni.
Sul finale aperto, contrariamente per altri, non mi ha dato così fastidio, forse avrebbe fatto più presa alla luce delle considerazioni che ho detto poco sopra. Un qualcosa del tipo "fuori c'è più luce" e lui voglia correre a vederla (è un'idea su due piedi, liberissimo di bocciarla! XD)
Niente da puntualizzare sullo stile, ormai sono abituata alla tua padronanza di linguaggio.
Ripeto, mi è piaciuto; spero che il mio commento possa averti dato solo un piccolo spunto di riflessione.
A presto!
Uccidi scrivendo.

mezzomatto
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Re: Faccia di luna

Messaggio#8 » sabato 24 giugno 2017, 16:20

Faccia di luna, di Alberto Della Rossa
La maestria nell'espre4rssività è indubbia, ma... Fra lo spiegare tutto e il non spiegare niente lo spazio è molto vasto, e tu hai occupato proprio l'angolino adiacente al non spiegare niente. Non un pensiero personale del personaggio, non un indizio sui motivi della sua carcerazione, né del perchè venga lasciato in quelle condizioni di antiigiene assoluto. I pensieri affettuosi verso la mamma sono di maniera, sembrano appiccicati lì per dovere di ufficio. Ma soprattutto manca un antagonista potente. Ciò qualcosa che si opponga al desiderio di cambiare la situazione presente. C'è da lavorarci su parecchio su questa interpretazione del tema Io, Il male.

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luigi.brasili
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Re: Faccia di luna

Messaggio#9 » domenica 25 giugno 2017, 0:52

Ho trovato questo racconto, soprattutto nella prima parte, decisamente ridondante, troppo per i miei gusti. Anche le descrizioni accurate, per quanto davvero ben fatte, le ho trovate controproducenti nell’economia di una storia che mi ha lasciato la sensazione di incompletezza. Sono arrivato alla fine con parecchie domande, e questo è bene, ma di risposte, sarà colpa mia di certo, non ne ho trovate.

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Andrea Partiti
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Re: Faccia di luna

Messaggio#10 » domenica 25 giugno 2017, 16:01

Non trovo il finale aperto in senso negativo.
Ci hai dato tutti gli elementi di una situazione stabile e ben rodata, ci metti un inconveniente (madre che muore o immobilizzata o fuggite, non importa) e nel finale il tuo protagonista risolve il suo problema trovando coraggio di uscire dalla stanza nonostante il forte divieto sotto cui vive.
Per me questo è un finale vero. C'è un ostacolo, ora non c'è più. Può succedere altro, ci sono domande, ovvio, ma è vero per qualsiasi storia con qualsiasi livello di chiusura.
L'unico problema da affrontare è lo sbilanciamento. La lunga descrizione delle abitudini alimentari e il tornare a rimarcare lo scorrere del tempo, sembrano avere dei tempi da romanzo tranquillo in cui ci prepari a qualcosa di più grande, non da racconto.
Lo stile e la coerenza di linguaggio sono impeccabili, per quanto mi posso rendere conto. Lo stesso il tema, ben impresso nella mente del tuo protagonista dalla madre, passa in modo molto forte anche a chi legge.

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Rionero
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Re: Faccia di luna

Messaggio#11 » lunedì 26 giugno 2017, 16:48

Ciao Alberto,

io ADORO i finali aperti costruiti bene e...beh quindi il mio commento potrebbe chiudersi in effetti qui.
Secondo me l'esserti concentrato su altro arrivando solo alla fine ai discorsi sulla madre e sulla possibilità di uscire sono giustamente stranianti ed utilissimi a distanziare il protagonista dal mondo che c'è fuori: quello non è da descrivere, è il nostro mondo e lo conosciamo, come immaginiamo cosa sia successo alla madre e cosa potrebbe ora succedere a lui...

Appunti li sollevo al linguaggio: nulla da dire per chiarezza e padronanza, ma i miei appunti si muovono all'obiettivo del suo stile. "efflorescenze", "opalescenza" ma anche "oblio" o "inzaccherata" (e per mio ragionamento personale forse anche "buono") sono parole, per esempio, troppo affettate e straniano rispetto all'ambiente in cui ci hai posto. Fossi in te proverei a lavorare su questo: usare aggettivi e termini di paragone tutti racchiusi dentro a quel mondo piccolo e lurido.

A rileggerci^^

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