Crochi nella neve

Appuntamento a lunedì 19 giugno alle ore 21 con il tema di Maurizio Bertino, Campione della Prima Era di Minuti Contati. Chi vorrà partecipare avrà tempo fino all'una di notte per postare un racconto di massimo 3000 caratteri spazi inclusi incentrato su quel tema.

NB: la partecipazione alla Bertino Night non preclude la partecipazione alla Frascella Night e alla Della Rossa Night. Volendo, si può partecipare anche a tutte e tre!
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chiara.rufino
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Crochi nella neve

Messaggio#1 » lunedì 19 giugno 2017, 23:41

"Vivere per sempre
Ci vuole coraggio
Datti al giardinaggio dei fiori del male" -Baudelaire, Baustelle.


S’era seduto su un masso in quel giardino invernale e, trovato un fiore ancora intatto dalla neve, aveva iniziato a sfogliarne i petali. Li contava e ricordava gli amici che aveva visto nella sua vita.
La madre s’era raccomandata tanto, ogni volta che l’aveva rivisto tornare a casa con qualcuno.

“Poco, sei ancora piccolo per queste cose!”
“Sì mamma!”

Nessuno di loro era tornato indietro, svanito come quel croco che il ragazzino s’ostinava a sfrascare, nonostante sapesse che di fiori del genere non c’è da fidarsi, che arriverà un’altra gelata e i prati torneranno nella loro stasi.
S’alzo e, sollevata una mano, ne strappò degli altri, percorrendo in modo solenne la finta navata che divideva in due il giardino; per ogni fiore che cadeva ricordava gli amici e i periodi passati. C’era stato quel periodo dove in tanti erano venuti a giocare con lui, ispirati da scritti o trastullati da noia, in cerca di altro, come di chi si fa l’amante stufo della fidanzata.
E lui li aveva accolti, coccolati e lasciati in mano alla mamma, sicuro come loro della scelta che stavano per compiere.
Ricordava ancora la guerra che gli avevano mosso quegli invasati; tutti coperti da tuniche e croci, s’erano prodigati perché lui, il male, venisse estirpato dal mondo e tutti vivessero in armonia.

“All’inferno dovreste andare”.

In un turbinio di petali, era arrivato al fondo del giardino di casa sua e guardava ancora una volta, l’ennesima, il muro che la madre aveva fatto costruire quando degli strani tizi in camice bianco e stetoscopio avevano ricominciato a tormentarlo, sulla stessa linea dei fanatici religiosi di qualche secolo prima.
S’arrampicò in cima e scrutò l’orizzonte, in cerca di qualcuno con cui giocare un’altra volta. Va bene, c’erano quei malati che lo cercavano ossessivamente ma non era la stessa cosa con loro, non gli raccontavano quelle storie buffe da psicosi e non pretendevano di essere Napoleone come l’ultimo che l’aveva abbracciato prima di lanciarsi di sotto dal dodicesimo piano.
Alzò la testa e, notando sorgere le prime stelle della sera, si chiese se quella teoria bislacca che aveva sentito da altri fosse vera, se fossero sue creazioni e non mero frutto di teorie fisiche che aveva studiato con alcuni dei suoi amici.

“Scendi da là, sbrigati!”

Tornato sui suoi passi, si ritrovò davanti la madre in tunica nera d’alta ordinanza che s’apprestava ad andare a lavoro.

“Devo venire con te?”
“No, stavolta no, solo una strage. Riposati.”

Passata la falce alla madre, si chiese quando sarebbe stato finalmente riconosciuto anche lui, senza più scusanti o accuse inutili.
Lui, il Suicidio.
Ultima modifica di chiara.rufino il martedì 20 giugno 2017, 1:05, modificato 1 volta in totale.


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antico
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Re: Crochi nella neve

Messaggio#2 » lunedì 19 giugno 2017, 23:48

Super tris anche per te, Chiara!

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angelo.frascella
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Re: Crochi nella neve

Messaggio#3 » giovedì 22 giugno 2017, 23:09

Ciao Chiara.

Fino alla fine credevo che il bimbo fosse la pazzia e non il suicidio.
Il racconto non mi convince del tutto. Il fatto che sia così "narrato" me lo ha reso poco vicino emotivamente. Alcuni dettagli non mi sono chiari: perché la mamma dice che è presto per lui per certe cose? Perché questa evidenza data al croco (questo dubbio è probabilmente dovuto alla mia scarsa conoscenza della botanica)? Perché le stelle dovrebbero essere create da lui?
Inoltre non mi convince la scelta di usare un bambino poco consapevole che crede di giocare con degli amici per personificare il suicidio.

A rileggerci,
Angelo

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chiara.rufino
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Re: Crochi nella neve

Messaggio#4 » venerdì 23 giugno 2017, 10:32

Ciao Angelo.
Il perché sia un ragazzino dipende dal fatto che il suicidio ha avuto dei periodi in cui è stato "tamponato" a livello sociale da tutta una serie di fattori, da là la giovinezza rispetto alla "mamma".
I crochi sono fiori notoriamente resistenti, tant'è che sopravvivono al pieno inverno e sono i primi a spuntare a primavera, come se non fosse successo niente, quindi "gli sopravvivono".
Le stelle, quando sei piccolo, in teoria sono coloro che ami e che hai perso.
Mi dispiace che la mia scelta ti convinca poco, sarà che abbiamo due formazioni diverse alla base.
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maria rosaria
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Re: Crochi nella neve

Messaggio#5 » venerdì 23 giugno 2017, 22:10

Ciao Chiara.
C'è, in questo racconto, qualcosa che non mi convince.
Ci sono cose non dette che meriterebbero di essere meglio chiarite: ad esempio la cosa delle stelle che ho apprezzato solo dopo aver letto la tua spiegazione nel commento ad Angelo. Ma anche il modo e le parole che la madre rivolge al figlio.
C'è, poi, la frase finale: Lui, il Suicidio.
Sembra quasi una spiegazione di tutto quello che hai scritto prima. Mi sarebbe piaciuto arrivarci da sola, senza bisogno di quella frase. Mi sarebbe piaciuto trovare nel testo degli indizi (almeno per me) più comprensibili. Scoprire piano piano un finale palesarsi davanti senza bisogno di nominare nulla.
Perché l'idea mi piace molto, è anche ben scritta, ma purtroppo non sono riuscita a godere appieno il tutto.
Alla prossima
Maria Rosaria

valter_carignano
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Re: Crochi nella neve

Messaggio#6 » domenica 25 giugno 2017, 12:08

ciao
racconto indubbiamente difficile, denso di riferimenti e simbologie. Però, personalmente, lo trovo molto interessante, complice anche una prosa a tratti onirica, spesso ottocentesca. E allora rileggerlo non mi pesa, anzi lo rileggo con piacere per cogliere (o cercare di cogliere) sfumature e immagini nuove.
Non so, dirò una stupidaggine, ma il fatto che sia un poco oscuro - o meglio, direi 'nascosto' - in questo caso lo trovo più un pregio che un difetto.
Per me, nella sua particolarità, un buon lavoro.

Aristide Capuzzo
Messaggi: 44

Re: Crochi nella neve

Messaggio#7 » domenica 25 giugno 2017, 20:54

Ciao Chiara,
Per me io tuo racconto è riuscito, salvo alcune osservazioni che ho da fare, e che si accodano ai commenti già fatti.
Il finale proprio non mi piace. In realtà probabilmente non è colpa del finale rivelativo, ma piuttosto del non aver seminato indizi qui e là prima di concludere. Quando voglio un finale a sorpresa cerco di dare al lettore una di queste due alternative:
- hai previsto dagli indizi il finale a sorpresa, perciò il testo conferma la tua tesi;
- non hai previsto il finale ma quando lo svelo gli indizi seminati tornano a srotolarsi nella mente come un nastro.
In ogni caso il testo ne esce vincente. Nel tuo invece mancano - o non ho colto per ignoranza in fatto di simbologia - questi indizi.
Non ho apprezzato neanche la citazione iniziale perché in un testo così corto l'ho trovata pretenziosa.
Per il resto, come detto sopra, è un buon racconto.

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jimjams
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Re: Crochi nella neve

Messaggio#8 » lunedì 26 giugno 2017, 16:33

C'è una vena poetica che pervade il racconto e me lo rende gradevole, ma al tempo stesso non mi soddisfa abbastanza una volta arrivato al finale. Perché alla fine si fa fatica a ricollegare la rivelazione con quanto appena letto, se non appunto attraverso la poesia delle immagini. Ecco tendenzialmente mi viene da vederlo più come una poesia, un pochino ermetica come spesso lo sono le poesie, che richiede un'analisi per arrivare alla comprensione, piuttosto che come un vero e proprio racconto. Buona in generale l'idea di analizzare il Suicidio.

Fernando Nappo
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Re: Crochi nella neve

Messaggio#9 » lunedì 26 giugno 2017, 22:08

Ciao Chiara,
trovo molto buona l'idea di affrontare il tema parlando del suicidio per affrontare il tema. Il racconto mi è piaciuto abbastanza, ma anch'io non ho apprezzato molto il finale, al quale sono arrivato non preparato (probabilmente perché non sono stato in grado di cogliere gli indizi opportuni). Riguardo a qualche altro dubbio, hai già risposto nei commenti precedenti.
Il tema mi pare centrato.

antigone
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Re: Crochi nella neve

Messaggio#10 » martedì 27 giugno 2017, 21:12

Ciao Chiara,

Il tuo racconto é interessante. Anche io penso che abbia qualcosa di onirico.
Bella l'idea. Forse manca qualcosa che lo renda un po' piú chiaro. C'é qualche mancanza, qualche piccola falla narrativa qua e lá -- ma é possibile che io non sia riuscita a cogliere elementi importanti e, nel caso, mi scuso.
Sono d'accordo con chi ritrova, nelle tue parole, un'inclinazione (un'intenzione?) poetica.
Anche secondo me il finale poteva riuscire meglio. Mi sembra un pochino frettoloso.

Carmen

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