Un nuovo inizio - Roberto Romanelli

Appuntamento a lunedì 19 giugno alle ore 21 con il tema di Maurizio Bertino, Campione della Prima Era di Minuti Contati. Chi vorrà partecipare avrà tempo fino all'una di notte per postare un racconto di massimo 3000 caratteri spazi inclusi incentrato su quel tema.

NB: la partecipazione alla Bertino Night non preclude la partecipazione alla Frascella Night e alla Della Rossa Night. Volendo, si può partecipare anche a tutte e tre!
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Vastatio
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Un nuovo inizio - Roberto Romanelli

Messaggio#1 » lunedì 19 giugno 2017, 23:46

- Aprila, mia cara. - Il Capitano le indicò il sensore in termoplastica vicino alla porta, facendosi da parte. Lei roteò e piantò lo stivale davanti a lui, il tacco sprofondò un paio di centimetri nel sudiciume del vicolo senza compromettere il suo equilibrio. Era sempre stata leggera.
- Non ha senso. È certamente una trappola.
Il Capitano si lisciò i baffi con la mano artificiale, i micropori rilasciarono un olio di pregio alle essenze di eucalipto e pino.
- Una trappola è tale solo se è inaspettata, mia dolce fa…
Unghie di dieci centimetri riverberarono la luce dei neon, accarezzando il collo per arrestarsi sulle giugulari dell’uomo. - Posso perdonarti il dolce, ma non osare oltre!
Il Capitano rise, incurante dei tagli che i rasoi avrebbero potuto procurargli, la ragazza allontanò la mano sorpresa, ma lui le afferrò il polso e, torcendolo, spinse il palmo sulla piastra.
- Fanciulla, è tempo di incontrare il nostro vecchio amico.
La termoplastica era programmata per riconoscerli entrambi.
- Sei un animale! - La ragazza si massaggiò il polso, facendo scrocchiare le dita e ritraendo le lame.
- Non il peggio che mi sia stato detto.
La porta scivolò su binari invisibili, liberando un tanfo di marcio e putridume che li stordì per un istante.
I neon esterni erano l’unica fonte luminosa, più che sufficienti per le ottiche amplificatrici dell'occhio sinistro del Capitano. Sollevò il braccio per schermare il naso e si fece inghiottire dal buio.
- Ehi, sei impazzito? Non puoi lasciarmi sola!
I passi si allontanavano, si fermavano e poi riprendevano. Senza fretta.
L’odore tremendo, il buio. Due volte fece scappare e due volte tornò davanti a quel buco che inghiottiva la luce.
- Oh, maledetti gli uomini!
Entrò.

Non aveva un amplificatore di luce come il Capitano, non ne aveva mai avuto bisogno. Scrollò le spalle. Un lungo sospiro. Difficile far passare le vecchie abitudini. Sfiorò gli orecchini e un fascio di luce illuminò la scena.
Urlò e cadde o il contrario. Oppure cadde urlando. Non lo seppe mai.
Si risvegliò nel buio sulle ginocchia del Capitano.

- Siamo ancora dentro?
- Sì - rispose il Capitano mentre le accarezzava i capelli.
- Per tutte le stelle, perché?
- Perché io mi ero stufato di combattere una farsa eterna. Perché voi vi eravate stufate di seguirlo e avete convinto gli altri che era ora di accettare la realtà. Di crescere!
- Ma lui ha… - cominciò a singhiozzare.
- Sì, li ha cercati. Li ha trovati. I miei. I suoi. E li ha torturati.
- Perché? - riuscì a chiedere tra un singulto e l’altro.
- Per trovarmi. Per ricominciare il gioco. Per darmi un motivo.

Il capitano si alzò, reggendola tra le braccia, dal ceppo ai cui piedi giaceva la testa del suo vecchio nostromo e si diresse fuori. Lei affondò il viso nel suo petto, per proteggersi dai corpi martoriati delle sue compagne.
Si allontanò da quel magazzino, e la adagiò su un’aiola di erba sintetica. I tatuaggi delle ali sulla sua schiena tremavano ad ogni singhiozzo.
- Adesso rispondimi, Trilly… Sono davvero io, il male?



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antico
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Re: Un nuovo inizio - Roberto Romanelli

Messaggio#2 » lunedì 19 giugno 2017, 23:50

Roberto, benvenuto in questa CENTESIMA! Tutto ok i caratteri e il tempo, divertiti!

ChiaradiLuna
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Re: Un nuovo inizio - Roberto Romanelli

Messaggio#3 » martedì 20 giugno 2017, 10:09

Ciao Roberto! Vediamo di commentare il tuo racconto ^^
Tema: Uno dei "classici cattivi" che si scopre non essere peggio del "classico protagonista buono". Un risvolto del tema che non mi sarei mai aspettata.
Stile: Rendi benissimo l'atmosfera fantasy-scientifica (se così posso definirla). Stile scorrevole e intenso.
Chiarezza dei contenuti: Confesso che in prima lettura non ci stavo capendo una mazza. Non capivo chi fosse i protagonisti, chi fossero "i miei. I suoi" e "le sue compagne", il perché di tutta la faccenda.
Poi, l'ultima frase mi ha illuminato a giorno, e rileggendolo ho compreso tutto (almeno spero ;) ).
Mi hai fatto dire "aaaaaaaahn, ma allora è così!!" XD
Idea: il sequel di una classica favola in ambiente fanta-scientifico con l'inversione dei ruoli dei due avversari. Ammazza, certo non si può dire che ti manchi l'originalità!
Conclusioni: Pazzesco! Mi hai stravolto. Non so se riuscirò più a riprendermi XD
In bocca al lupo!

Daniel Travis
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Re: Un nuovo inizio - Roberto Romanelli

Messaggio#4 » martedì 20 giugno 2017, 12:16

Ciao e complimenti.
Gran figata l'ambientazione, sottesa, fairie-cyberpunk. Mica da tutti l'idea del Peter bambino incontrollabile che non accetta la fine dei giochi e trova il modo di far ricominciare la partita. Non sono un grande fan di Adesso rispondimi, Trilly… Sono davvero io, il male?, battuta un po' cheesy e di tono un po' troppo affettato rispetto al resto del racconto, ma per il resto un pezzo molto riuscito.
Bella prova.
Inoltre, se vuoi curiosare altro sul (Peter) Pan anarchico e selvatico e persino distruttivo, su una Campanellino più antica e allo stesso tempo più contemporanea del solito, e su un Uncino controllore dell'ordine, di consiglio Pan di Francesco Dimitri. Gran cazzo di lettura.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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giancarmine trotta
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Re: Un nuovo inizio - Roberto Romanelli

Messaggio#5 » domenica 25 giugno 2017, 15:01

Ciao Roberto,
il tuo modo di raccontare è sempre suggestivo. Ho letto il racconto due volte e ammetto che alla prima avevo capito poco. La seconda lettura e i commenti mi hanno aiutato. Ciò che è ben evidente è la tua capacità di descrivere il mondo delle fiabe e del fantasy per poi rivoltarlo come un calzino con finali inattesi e protagonisti che si scambiano i ruoli (non solo in questo racconto ma anche in altri precedenti). Tutto reso facile dal modo di scrivere che ti appartiene. Quando leggo i tuoi pezzi per commentarli sono sempre certo che leggerò qualcosa di raro in MC e non solo; a volte mi piacciono di più e a volte meno ma non passano mai e ripeto mai inosservati.
Per concludere, ambientazione da dieci e lode, storia ok e piccola pecca (per me) riguardo i chiarimenti su tutto il pezzo che arrivano all'ultimo respiro. E tocca rileggere. Piacevolmente però!
Alla prossima,
G.

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marco.roncaccia
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Re: Un nuovo inizio - Roberto Romanelli

Messaggio#6 » domenica 25 giugno 2017, 21:18

Ciao Roberto,
facciamo il conto che il lettore del tuo racconto non sappia chi siano Peter Pan, Trilly, e Capitan Uncino. Si trova davanti a questo racconto. Lo legge fino al dialogo in fondo, trascinato dai fatti e nell’attesa di arrivare a capire bene quello che succede. Ecco io mi sono posto in questa ottica e il risultato è con ci ho capito una mazza. Problema mio? Problema del tuo racconto? Io che lo valuto non posso prescindere da questo.

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Vastatio
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Re: Un nuovo inizio - Roberto Romanelli

Messaggio#7 » domenica 25 giugno 2017, 22:07

Bene, vediamo di rispondere.

@Chiaradilnuna. Beh, ho poco da rispondere, se non ringraziare per gli apprezzamenti.
@Daniel. Il problema è che il racconto è nato dall'ultima frase (anche se era al passato "Adesso dimmi trilly, ero davvero io il male?). L'ho scritta e poi ho dato un po' di INVII e ho iniziato a scrivere il racconto. Personalmente non la trovo fuori posto, alcune interpretazioni di Uncino lo vedono come una persona sola, sentimentale e melanconica. Però, ovviamente, ci sta che possa sembrarti stonata. PS: grazie della segnalazione. Vedrò di procurarmelo.
@Giancarmine. Nella prima versione del racconto non nascondevo il nome di Uncino. Volevo tenere come "ribaltamento" solo Pan e Trilly. Arrivato alla fine però mi sono chiesto se, usare subito il nome di Uncino, non avrebbe confuso il lettore che si aspettava una ambientazione da fiaba/piratesca e veniva invece sbattuto in un futuro fuori contesto rispetto all'originale. Ho sostituito tutte le occorrenze di Uncino con Capitano. Non so se sia stata la scelta giusta, ma ormai è fatta.
@Marco. Che posso dirti, appena hai tempo fammi un elenco di cosa è accettabile e si possa considerare di Dominio Pubblico per un racconto di 3000 caratteri. Che so: streghe sì, inquisizione sì, biciclette sì , automobili sì. Però sotto certi aspetti hai ragione. Se qualcuno non conosce Peter Pan non può apprezzare la mia storia. Mi fa piacere che ci sia un paladino pronto a combattere per loro.

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marco.roncaccia
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Re: Un nuovo inizio - Roberto Romanelli

Messaggio#8 » lunedì 26 giugno 2017, 7:23

Roberto,
la questione è molto semplice: se fai riferimento a narrazioni altre dovresti richiamare all'interno del racconto gli elementi necessari per renderlo intellegibile.
Se vuoi un esempio su Peter Pan, vai in edicola, prendi l'attuale numero (57) de Le storie, della Bonelli, dal titolo "polvere di fata" e fai un raffronto con il tuo racconto. E' una questione formale, sono quelle piccole regole che fanno si che un testo possa chiamarsi racconto. Puoi decidere tranquillamente di fregartene, però poi ti capita un valutatore rompicazzo come che ti schiaffa in fondo alla classifica.
I paladini li lascerei a combattere contro i saraceni nelle chanson de geste

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Re: Un nuovo inizio - Roberto Romanelli

Messaggio#9 » lunedì 26 giugno 2017, 7:53

Abbiamo un Capitano con una mano artificiale (in un contesto cybepunk/futiristico lasciargli l'uncino sarebbe stato estremamente eccentrico), una Fa...nciulla "leggera" con tatuate delle ali schiena e con un carattere lunatico. Un capitano con ai piedi la testa del suo vecchio nostromo. Riferimenti a combattere una farsa senza fine e al non voler crescere. Dulcis in fundo, per palesare l'arcano, subito dopo aver attirato l'attenzione sulla schiena e sui tatuaggi delle ali esce il nome Trilly. Unico nome proprio in tutto il racconto proprio per calamitare su di lui l'attenzione. Scrivi Trilly su Google ed esce fuori Peter Pan. Non conosci Peter Pan? Hai ragione. Ti serve conoscere Peter Pan per apprezzare il mio racconto. Se non lo conosci non bastano uno o centomila riferimenti nel testo, a meno di non fare una sinossi delle puntate precedenti, sempre ch etu non voglia prendere la storia/personaggi e "riadattarli" a tempi moderni.
Il mio però non voleva essere la storia riadattata o una sua reincarnazione, quanto più un possibile "seguito".

Quindi mi ASPETTO che al primo passaggio la storia possa essere nebulosa. Però se dopo la rivelazione di Trilly non riesci a ricollegare tutto (andando a memoria o rileggendo) allora non so davvero che farci.

Ora, se me ne ricorderò, prenderò il fumetto per quanto chiedere di paragonare un media con un altro completamente diverso è un attimo pretenzioso ma, almeno hai fatto uno sforzo per motivare il tuo commento+ultimo posto.

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Re: Un nuovo inizio - Roberto Romanelli

Messaggio#10 » lunedì 26 giugno 2017, 8:06

Un seguito presuppone una storia precedente a cui fa riferimento. Chiedere al lettore di cercare con google i riferimenti che potenzialmente non conosce o rileggersi la storia di cui il racconto che scrivi è il seguito... questo è pretenzioso per un racconto di 3000 caratteri all'interno di un contest.
Corrisponde a chiedere al lettore di fare il lavoro che l'autore non ha voluto fare.
Rispetto al fumetto: certo che si possono paragonare i racconti, a prescindere dal media con cui sono rappresentati, se no nessuno potrebbe parlare di un film in relazione al libro che lo ha ispirato e viceversa. In particolare nel fumetto citato l'abilità narrativa dell'autore sta nel far funzionare la storia a prescindere dalla conoscenza o meno del riferimento a Peter Pan.
Poi siamo su MC dai commenti si piglia quel che riteniamo possa migliorarci, può darsi che il mio non ti dia nessuno stimolo, puoi sempre ignorarlo e passare a quello successivo.

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Re: Un nuovo inizio - Roberto Romanelli

Messaggio#11 » lunedì 26 giugno 2017, 8:51

Peter Pan... Santo cielo! Non sto citando avventure specifiche della storia ma la sinossi generale. Non mi riferisco alla perdita dell'ombra, alla mano mangiata dal coccodrillo, al rapimento di wendy o che altro. "Pretendo" che il lettore conosca che Il capitano Uncino è il nemico di Peter Pan. Che peter Pan è il buono e che Trilly sia una fata.
Non devo pretendere che il lettore conosca Peter Pan? Però si può pretendere che conosca l'inquisizione, che conosca il modus operandi delle sale di tortura, che conosca il credo religioso cristiano, che conosca le streghe, i poteri tipici delle streghe, ch econosca gli zombie, che gli zombie infettano con il morso, che i vampiri succhiano il sangue e così via. Ritorno al mio quesito iniziale: chi decide cosa è di pubblico dominio?
Tu hai deciso che la fiaba di Peter Pan è "cultura di nicchia".
Opinione personale, che non posso che accettare, ma che, sempre personalmente, ritengo una cazzata.

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marco.roncaccia
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Re: Un nuovo inizio - Roberto Romanelli

Messaggio#12 » lunedì 26 giugno 2017, 14:42

Padronissimo tu di ritenere cazzate tutto ciò che vuoi.
Ti invito però a riflettere sulla differenza che c'è tra una opinione personale e una regola formale.

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antico
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Re: Un nuovo inizio - Roberto Romanelli

Messaggio#13 » lunedì 26 giugno 2017, 14:51

Direi che avete entrambi spiegato il vostro punto di vista e mi sembra evidente che per quanto riguarda questa discussione siano discretamente inconciliabili. Pace, può succedere, tanto qui non si vincono milioni, ma solo pareri e la possibilità di confrontarsi. Resta il fatto che quando i pareri sono così divergenti non resta che reciprocamente accettarli.

Buona continuazione a entrambi.

:)

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erika.adale
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Re: Un nuovo inizio - Roberto Romanelli

Messaggio#14 » lunedì 26 giugno 2017, 23:00

Ho sempre sospettato che Peter Pan avesse un che di demoniaco. Non dimentichiamo che nella storia di Barrie, prima di essere annacquata da Disney, "sfoltiva" i suoi compagni quando diventavano troppi. Direi che è un'interpretazione interessante del tema e, in generale, una visione di un aspetto non improbabile della fiaba. E, questa volta, non ho avuto difficoltà a seguirti ne' ho dovuto rileggere, come è avvenuto altre volte. Mi è piaciuto.

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Jacopo Berti
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Re: Un nuovo inizio - Roberto Romanelli

Messaggio#15 » martedì 27 giugno 2017, 11:04

Ciao Roberto,
il problema di un testo del genere (ben esemplificato dai post di Marco) è che se non lo si capisce (ovvero se non se ne capiscono i riferimenti) si incorre in un aut aut: ce la si deve prendere con se stessi o con il testo/l'autore. Io un po' me la prendo con me stesso per non aver capito i riferimenti fino alla fine, fino a che non è apparso il nome di Trilly. Ma un po' me la prendo anche con te e riconosco che il tuo gioco, quello citazionista e revisionista, è più facile di quanto non sembri a chi lo apprezza in ogni sua parte.
Detto questo, la trasposizione mi piace molto (belli gli ambienti e opportune le poche parole con cui sono dipinti) e anche l'introduzione di elementi di un qualche tipo di punk (immagino esista qualcosa tipo pirate-punk) a volte è convincente. Ho apprezzato descrizioni del genere: "Il Capitano si lisciò i baffi con la mano artificiale, i micropori rilasciarono un olio di pregio alle essenze di eucalipto e pino".
Altre invece mi sono sembrate "troppo funzionali" all'introduzione appunto degli stessi elementi tecnologici, come questa " più che sufficienti per le ottiche amplificatrici dell'occhio sinistro del Capitano". Il "più che sufficienti per..." è un tono troppo didascalico che esula da quello del racconto.
I caratteri di Uncino e di Trilly sono tratteggiati bene, mentre quello di Pan, come raccontato da Uncino, non è chiaro ed è un po' troppo "spiegone".
Come spesso accade per i tuoi racconti, riscontro marcati elementi positivi e negativi. Stavolta prevalgono i positivi. Nel complesso, bene ma non benissimo.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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Re: Un nuovo inizio - Roberto Romanelli

Messaggio#16 » martedì 27 giugno 2017, 21:23

@erika. Mi fa piacere che stavolta tu non abbia dovuto rileggere. Non farci l'abitudine però.

@Jacopo. Hai tirato fuori alcuni punti interessanti. Premesso che sono conscio che per fruire del mio racconto si debbano conoscere Peter Pan, Uncino e Trilly non voglio "riesumare" gli argomenti trattati precedentemente su cui credo di aver espresso il mio pensiero chiaramente.
Mi interessa di più il tuo aut aut. Come se un racconto fosse una gara tra autore e lettore, tra lo scoprire e non farsi scoprire. Certo, se vuole avere un finale a sorpresa l'autore deve essere bravo a dosare, ma non era questo il mio caso (anche se alla fine, per paura, ho nascosto troppo). Forse se avessi subito palesato il nome di Uncino avrei potuto spostare l'attenzione sulla storia e non sull'ansia "ma chi sono". Questo è il mio rammarico più grande.
Un altro punto che trovo interessante è il gioco "facile" (me lo rimarca anche la Rufino). Davvero è così facile prendere a prestito personaggi altrui e "ricontestualizzarli"? Certo, parte del lavoro è già fatto, ma proprio perché quel lavoro è già fatto ci si scontra immediatamente contro l'idea che il lettore ha di quei personaggi (sempre che ce l'abbia). Inseririli in un contesto diverso, farli parlare, muovere o comportarsi in modo differente è un rischio. Non è più facile crearsi un personaggio "proprio" dove il lettore non ha aspettative, tutto nuovo e tutto è coerente? Quanto è difficile costringere il proprio capitano a parlare come Uncino piuttosto che dargli una "voce" senza un binario preimpostato? Per me è più difficile stare nei paletti creati da altri che poter fare, e far fare, quello che mi passa per la testa.
Prendere un Uncino, un cavaliere dell'apocalisse, un principe azzurro o chiunque sia, per "usarlo" così come è uscito dalla penna del suo ideatore è una perdita di tempo. A me serviva un buono famoso e un cattivo famoso per ribaltarne uno e una Trilly "Cyberpunk" mi è entrata in testi in questi giorni. Ho deciso di sfruttare la cosa.
Avrei potuto usare archetipi e "senzanome". Un vampiro VS preti (così abusati), cavalieri VS draghi, angeli VS demoni o qualsiasi altra combinazione neutra propria dell'immaginario collettivo. Pensavo che Petar Pan potesse essere un Dracula un pelo meno famoso... avrei avuto le stesse critiche anche con Dracula?

A me piace leggere qualcosa che mi "prende", ma mi piace ancora di più rileggerlo e scoprire che tutto si incastra perfettamente anche con elementi extra.
La mia storia è banalmente quella di uno che sbrocca e che fa fuori tutti, amici e nemici, perché lo hanno abbandonato e, nel classico topos da mitomane di filmaccio americano, mostra il suo capolavoro ai "capi" delle bande che credevano di essersi liberati del passato.
Non si capisce? c'è lo spiegone sulle "futili" motivazioni del gesto. Un buono che si trasforma in cattivo tale, se non peggio, all'altro cattivo. Probabilmente senza il nome di Peter Pan non si capisce subito che lui fosse buono. Serve davvero alla comprensione del testo?
Trilly... catapultarvi nel mondo di Peter Pan... era davvero necessario per capire la dinamica della storia (alla Rufino l'ho rovinata)? A me piaceva l'idea e l'ho scritta.

Venendo ai punti più "mirati". Sì, la frase che citi non è molto in tono. Mi serviva per contrastare col metodo di accendere la luce di Trilly (se vogliamo cercare quella che ho volutamente cercato di nascondere è lei: Trilly). L'ho rimaneggiata e tagliata ed è uscita, col senno di poi, brutta in quel contesto.
Per Pan avevo pensato anche di "mostrare" i corpi in qualche posizione irrivirente, ma i caratteri non erano sufficienti quindi è rimasto solo lo spiegone, che sì, è uno spiegone proprio perché Uncino lo spiega a Trilly che non se ne fa una ragione.

ok... sono andato lungo, ma il tuo commento mi ha fatto riflettere su alcuni aspetti. Oltre a questo sono contento che, alla somma di tutto, siano prevalsi i punti positivi stavolta.

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Monica Patrizi
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Re: Un nuovo inizio - Roberto Romanelli

Messaggio#17 » martedì 27 giugno 2017, 22:58

“Fantastico” è quello che ho pensato arrivata alla fine del tuo racconto!
La prima parte mi è apparsa poco chiara, troppo nebulosa e priva di riferimenti per chi legge, e questo penalizza nel complesso il mio giudizio rispetto alla classifica. Avrei inserito qualche appiglio in più per il lettore.
Tutto è chiaro alla fine, geniale! Una rivisitazione fantasy/cyberpunk di una fiaba (tra le mie preferite) di tutti i tempi, davvero complimenti!

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