La mia Isa

Appuntamento a lunedì 19 giugno alle ore 21 con il tema di Maurizio Bertino, Campione della Prima Era di Minuti Contati. Chi vorrà partecipare avrà tempo fino all'una di notte per postare un racconto di massimo 3000 caratteri spazi inclusi incentrato su quel tema.

NB: la partecipazione alla Bertino Night non preclude la partecipazione alla Frascella Night e alla Della Rossa Night. Volendo, si può partecipare anche a tutte e tre!
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Eugene Fitzherbert
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La mia Isa

Messaggio#1 » lunedì 19 giugno 2017, 23:50

La mia Isa
Di Eugene Fitzherbert

Fermo la macchina di fronte alla casa fatiscente che mi aveva indicato Tania. Secondo lei, lì è dove tengono nascosta la mia piccola Isa. Dopo sei mesi di ricerche, di domande e di delusioni, forse ho trovato la pista giusta. Scendo dall’auto e mi avvio lungo il vialetto.
Senza pensarci due volte, sfondo la porta con una spallata. Dentro, mi basta poco per capire che l’ambiente è un crogiolo di disordine ed entropia. Al limite del mio campo visivo, un ragazzo cerca di scappare verso la cucina. In due veloci falcate, lo raggiungo e lo immobilizzo.
«Dimmi dov’è!»
Mi risponde con i suoi occhi blu: una botola al centro del pavimento.
Così cliché!
Torcendogli il braccio, lo invito ad aprirla: «Isa, sei laggiù?»
Sento un gemito, ma mi basta. Scaglio Occhiblù giù per la scala ripida tra urla soffocate, tonfi sordi e scricchiolii di ossa che si rompono. Scendo dopo di lui, calandomi nella notte artificiale. Dopo aver acceso una lampadina nuda, la vedo.
Isa! Mia figlia. Dopo sei mesi, la riconosco quasi dall’odore. Ha ancora lo stesso vestitino bianco, o forse è un altro, ma non è importante, perché è lei, È LEI!
Se ne sta rannicchiata in un angolo della cantina, le ginocchia raccolte sul petto e le braccia conserte a creare quel po’ di sicurezza come solo una bambina di quindici anni riesce a fare.
«Isa, bambina mia! Eccomi finalmente!» le sussurro.
La sua voce è ruvida, singhiozzante: «Perché? Perché…?»
Sicuramente sta per dirmi qualcosa di importante, ma sento il ragazzo che sta riprendendo conoscenza. Dopo tutto quello che ha fatto, dopo aver preso la mia Isa, mi avvicino a lui mentre sfodero il coltello da caccia dal retro dei pantaloni. Sento ancora l’odore di Tania sulla lama, il suo cinguettio da usignolo mentre mi prendevo tutte le ‘informazioni’, un pezzo alla volta. Con un movimento netto, taglio la gola di Occhiblù e lo lascio dissanguare.
Mi rivolgo a mia figlia, la mia adorata figliola.
«Isa, hai visto? Sono tornato per te! Ti ho cercato per così tanto tempo…»
La guardo meglio: il volto scavato, una cicatrice quasi impalpabile che le divide il sopracciglio in due, un occhio un po’ calante e niente più.
«Tesoro mio, sei stata lontano da me così a lungo che stai guarendo!» La afferro per i capelli e la faccio mettere in piedi. Le lascio scivolare la lama sporca di sangue sulla guancia. «Che cosa terribile! Ma porremo rimedio subito a tutto questo.»
Sento di nuovo i singhiozzi di Isa e non mi pare vero!
La trascino su per le scale e siamo quasi arrivati all’automobile, quando mi accorgo di un fatto incredibile: «Ma guardati! Guarda la tua pancia! Non mi dire che… Oh, ma dai! Davvero?» Non posso credere ai miei occhi: il suo ventre è gonfio e teso proprio là dove non te lo aspetteresti. «E dimmi, è mio? Eh?» Non attendo una risposta, in realtà, anche perché non può darmela mentre la scaravento nel bagagliaio. «Oh, che gioia! Sai una cosa? Ho sempre sognato di fare il ginecologo! Non vedo l’ora di farti il cesareo!»



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antico
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Re: La mia Isa

Messaggio#2 » lunedì 19 giugno 2017, 23:53

Direi un esordio davvero con il botto per te, Eugene! Prima edizione la CENTESIMA e sei riuscito a postare in tutte e tre le NIGHTS! Grande!

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Eugene Fitzherbert
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Re: La mia Isa

Messaggio#3 » martedì 20 giugno 2017, 0:02

antico ha scritto:Direi un esordio davvero con il botto per te, Eugene! Prima edizione la CENTESIMA e sei riuscito a postare in tutte e tre le NIGHTS! Grande!


Il merito è vostro che mi mettete addosso la giusta carica!

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Rionero
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Re: La mia Isa

Messaggio#4 » martedì 20 giugno 2017, 13:00

Che angoscia! Bravo!
La trama non è certamente tra le più originali e la svolta (a causa della conoscenza del tema) attesa. Ma non importa perché il racconto è decisamente riuscito, lo stile (presumo) volutamente normalizzato rende il tutto giustamente straniante e di conseguenza il tutto funziona complessivamente proprio bene, con le poche battute dirette che sono terribilmente efficaci.
Mi dispiace non ho appunti costruttivi da muoverti;-)

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Eugene Fitzherbert
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Re: La mia Isa

Messaggio#5 » martedì 20 giugno 2017, 13:21

Rionero ha scritto:Che angoscia! Bravo!
La trama non è certamente tra le più originali e la svolta (a causa della conoscenza del tema) attesa. Ma non importa perché il racconto è decisamente riuscito, lo stile (presumo) volutamente normalizzato rende il tutto giustamente straniante e di conseguenza il tutto funziona complessivamente proprio bene, con le poche battute dirette che sono terribilmente efficaci.
Mi dispiace non ho appunti costruttivi da muoverti;-)


Procedo a salvare e conservare questo commento direttamente nel mio cassetto delle cose bellissime che mi sono successe. Grazie!!

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eleonora.rossetti
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Re: La mia Isa

Messaggio#6 » giovedì 22 giugno 2017, 8:42

Ciao Eugene, ben ritrovato ;)
Bello. Conoscere il tema non mi ha rovinato il ribaltamento di scena e la sorpresa finale. Più leggevo e più mi inquietavo.
Non ho da farti appunti sullo stile perché scivola che è un piacere, quindi perdonami se sarà un commento corto. Comunque, mi permetto un'osservazione personale: ti leggo da pochissimo su MC e sei già entrato nella rosa degli stili narranti che preferisco: diretto, senza fronzoli, e al contempo evocativo ed efficace.

Ecco, l'unico dubbio che mi è venuto in mente è questo: perché questa ragazza si è nascosta e non è andata dalla Polizia? Essendo scappata da sei mesi... In fondo, per fuggire veramente e avere protezione - nonché far cessare l'incubo - sarebbe bastata una denuncia!
Ciò non toglie che questo racconto mi sia piaciuto tantissimo.
Bravo ;)
Uccidi scrivendo.

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Simone Cassia
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Re: La mia Isa

Messaggio#7 » giovedì 22 giugno 2017, 15:19

Ciao Eugene,
piacere di fare la tua conoscenza, ma ciancio alle bande, si comincia! :P
Il racconto, dopo qualche incertezza iniziale, diventa sempre più fluido e coinvolgente e per poi diventare sempre più agghiacciante ad ogni rigo che ti avvicina alla fine. Il tema direi che c’è.
Mi unisco all’osservazione di Eleonora circa la denuncia e tutto il resto e poi, per pignoleria, ti riporto le frasi che mi hanno fatto storcere un po’ il naso all’inizio:

Dentro, mi basta poco per capire che l’ambiente è un crogiolo di disordine ed entropia. Al limite del mio campo visivo, un ragazzo cerca di scappare verso la cucina. In due veloci falcate, lo raggiungo e lo immobilizzo.


Queste tre frasi concatenate mi avevano messo un po’ paura. Il “dentro” risulta un po’ superfluo e la struttura della frase “preposizione di luogo, preposizione principale”, ripetuta subito dopo con “al limite del mio campo visivo, etc …” rende la lettura un po’ saltellante e per concludere “lo raggiungo e lo immobilizzo” è un po’ troppo asettico, forse, no?
Comunque non voglio fare il maestrino, sono solo le mie impressioni che forse, essendo legate all’inizio dello scritto, mi hanno colpito più del dovuto. In ogni caso è un buon pezzo e non posso che farti i miei complimenti :)
A rileggerci.

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Eugene Fitzherbert
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Re: La mia Isa

Messaggio#8 » giovedì 22 giugno 2017, 23:20

Scusate se rispondo così in ritardo, ma sono incasinatissimo con il lavoro e tutte le mie attività collaterali.

Vi RINGRAZIO enormemente per i complimenti, non potete immaginare quanto bene facciano alla mia autostima!
Venendo alla questione POLIZIA:
ecco qui devo purtroppo usare un po' di sano turpiloquio, perché davvero me lo merito. Infatti, dopo che ho letto le vostre perplessità ho capito quanto deficiente e in parte coglione ero stato. Ma serio, eh, not kidding.

Nello sforbiciare e nel tagliare caratteri da ogni frase, beh, ne è saltata una che avrebbe reso la vicenda ancora più turpe e avrebbe spiegato quello che voi GIUSTAMENTE avete rilevato: l'io narrante, il padre di Isa, è così bravo a seguire le tracce (o le traccie, a sentire quelli del ministero) proprio perché è UN POLIZIOTTO. Questa preziosa informazione è finita nel macero dei caratteri in esubero e complice la stanchezza e la fretta con cui l'ho scritto l'ho completamente persa di vista. My Bad...

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Andrea Partiti
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Re: La mia Isa

Messaggio#9 » venerdì 23 giugno 2017, 21:05

Il tema c'è tutto. Ammetto che la trama e il colpo di scena sono un po' telefonati e perdono un po' d'impatto, ma racconti bene, quindi si resta facilmente attaccati.
La grande debolezza che percepisco nel racconto sono i dialoghi/monologhi. Li trovo molto innaturali, come se il tuo protagonista non stesse né parlando a qualcuno né a se stesso, ma tutto quel che dice fosse a beneficio del lettore, per spiegargli, per tenerlo lì. Preferirei un racconto più duro da leggere e da "rimettere insieme" ma con dei dialoghi più naturali, magari spezzati per lo stato mentale del protagonista. Esempio: quell'"Isa! Mia figlia", come pensiero. Non aggiungi a un nome anche il "mia figlia" se pensi a tua figlia, è solo per il lettore che hai paura non colga subito il rapporto tra i due personaggi in scena, ma penso che ci sia tutto quel che serve dopo per capirlo comunque!
(Isa, tra l'altro, è un nome proprio tipico dei racconti di Minuti Contati :D si sono viste un sacco di Isa, Ada, Eva, Lea, Lia, Zoe, non hai idea!)
Dialoghi a parte, mi piacciono i dettagli che inserisci nella scena, la cicatrice guarita che crea un arco temporale in cui inquadri la storia in modo molto più vivido dei "sei mesi" che citi all'inizio, e in generale gestisci molto bene la comunicazione non verbale tra i personaggi e i loro movimenti.
Il problema del perché non rivolgersi alla polizia non mi ha turbato particolarmente, sono lì nascosti perché ce lo dici. Non specifichi una ragione ma neppure ci dai ragione di pensare che non l'abbiano!

mezzomatto
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Re: La mia Isa

Messaggio#10 » sabato 24 giugno 2017, 16:23

La mia Isa, di Eugene Fitzherbert
Prima di tutto: cosa vuoi dire con “crogiolo di disordine e di entropia”? Un simile attacco indispone le menti ordinate e semplici come la mia. Che bisogno c'è di scomodare un concetto così diffcilòe come l'entropia per dire che semplicenmente c'era un casino indescrivibile? E che vuol dire quel “Così cliché!” in corsivo? Detto questo, devo ammettere che si tratta di un horror-noir di quelli tosti (cupi). Ma non mi ha preso un gran che. Mi sembra che tutto sia gratuito, cioè senza uno scopo (narrativo, s'intende) ma buttato lì perchè è così che si fa. Un clichè, appunto.

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Eugene Fitzherbert
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Re: La mia Isa

Messaggio#11 » sabato 24 giugno 2017, 21:08

Grazie, @Andrea Partiti per il commento e per le segnalazioni. A proposito del nome Isa, beh, è tra i più gettonati solo perché è composto da tre lettere e bisogna fare economia di caratteri!

mezzomatto ha scritto:La mia Isa, di Eugene Fitzherbert
Prima di tutto: cosa vuoi dire con “crogiolo di disordine e di entropia”? Un simile attacco indispone le menti ordinate e semplici come la mia. Che bisogno c'è di scomodare un concetto così diffcilòe come l'entropia per dire che semplicenmente c'era un casino indescrivibile? E che vuol dire quel “Così cliché!” in corsivo? Detto questo, devo ammettere che si tratta di un horror-noir di quelli tosti (cupi). Ma non mi ha preso un gran che. Mi sembra che tutto sia gratuito, cioè senza uno scopo (narrativo, s'intende) ma buttato lì perchè è così che si fa. Un clichè, appunto.


Prima di tutto: Ciao, Mezzomatto, bentrovato!
Risponderò al tuo commento in due parti.

Prima Parte
La questione dell'entropia.
Inutile farti la lezioncina sugli stilemi dei racconti in prima persona, ma sappiamo tutti e due che per far emergere il carattere e il background di un personaggio narrante è bene lasciargli lo spazio di esprimersi, rivelando qualcosa della sua personalità, della sua cultura, della sua indole. Poi, siamo in una specie di Noir, un filo di profiling fa sempre bene; il protagonista usa questa parola Entropia e questo lo inquadra come qualcuno che ha letto qualcosa a riguardo, ma è una conoscenza spartana, amatoriale, da rotocalco, tanto che usa la parola quasi fuori luogo, con enfasi. Poi il suo modo di guardare l'ambiente in penombra in un solo colpo d'occhio lo cataloga come un fin osservatore, altra caratteristica del mio personaggio (come lo dimostra la sua cura e la sua descrizione dei dettagli subito dopo).

Il cliché
La frase è apparentemente senza senso, a una prima lettura, ed è in corsivo per un duplice motivo: da una parte serve a sottolineare che è un commento del protagonista alla sua scoperta (Isa è tenuta nascosta in cantina) e che ne sembra quasi deluso. Dall'altra il corsivo serve a far rimanere in mente la frase al lettore, che continuerà a chiedersi Perché è un cliché? La risposta emergerà nell'ultima parte della storia, quando scopriamo che il protagonista non è un salvatore ma un aguzzino che sta rimettendo le mani sulla sua preda. E siccome anche lui l'avrà tenuta nascosta da qualche parte, evidentemente dal commento si può arguire che prima Isa era tenuta prigioniera in un'altra cantina . Ecco, così diventa un cliché, da una cantina all'altra.

È Davvero tutto buttato lì?
Beh, sull'assenza di scopo sono completamente in disaccordo, e mi spiace tanto. La ricerca di una vittima è uno scopo ben sufficiente per un serial killer torturatore; se poi è la sua vittima preferita, nonché sua figlia, allora le motivazioni sono ancora di più. Il gioco nel racconto sta nel creare un personaggio che all'inizio sembra un padre che cerca di salvare la propria figlia (come tante volte Liam Neeson ci ha dimostrato di saper fare), per poi arrivare a ribaltare la situazione, trasformando il padre in predatore che si riprende la preda (dopo sei mesi di caccia, per altro). La motivazione c'è e mi spiace che tu non l'abbia vista.


Seconda parte
Questa seconda parte serve invece per dirti che non ho gradito il tuo commento, non per le critiche (le aspetto perché sono l'unico modo che ho per migliorare), ma per la superficialità con cui hai affrontato il mio racconto e per l'aggressività e il livore con cui l'hai liquidato. Chiaramente non sei il lettore a cui questo racconto si rivolge, me ne rendo conto, è il bello delle storie. Ma in questo frangente mi sarei aspettato un po' più di approfondimento, lo stesso che io sto mettendo in ogni singolo commento che sto lasciando. Invece tu hai scritto la tua recensione velenosa e imprecisa e ti sei fiondato a fare la classifica, senza neanche aspettarti un minimo di confronto.
Personalmente ho interpretato questa fase del contest in maniera diversa e sto aspettando che gli autori che ho commentato rispondano se ne hanno voglia: solo dopo rilascio la mia classifica. So benissimo che non ti avrei fatto cambiare idea, il mio racconto sarebbe rimasto all'ultimo posto (me ne farò una ragione), ma è l'atteggiamento che mi ha amareggiato: esser chiamati a far da giudici è una cosa che va ponderata e non lasciata via a caso, senza un minimo di ragionamento. E questo è quel traspare dalle tue righe.

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luigi.brasili
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Re: La mia Isa

Messaggio#12 » domenica 25 giugno 2017, 2:40

La parte iniziale l’ho trovata fluida e dinamica, c’era un buon ritmo, a parte qualche piccolo passaggio che poteva essere più accurato, però poi “là sotto”, ho iniziato a storcere il naso, a causa dei dialoghi anzi dei discorsi a senso unico del salvatore/carnefice che più che parlare dava l’impressione di spiegare al lettore chi era lui e perché lui si trovasse lì. Voglio dire che forse la narrazione si poteva portare a compimento in un altro modo, mostrando le scene in modo alternativo rispetto alla scelta effettuata o comunque con dialoghi meno, a mio avviso, forzati.

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Vastatio
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Re: La mia Isa

Messaggio#13 » lunedì 26 giugno 2017, 14:10

Ciao,

un ottimo ritmo che, sfortunatamente, viene rovinato dal protagonista "nessun problema" (quando in realtà gli sono scappati e sfuggiti per sei mesi) che, personalmente, odio.
Sorvolando su preferenze personale trovo poco elegante la descrizione "crogiolo di disordine ed entropia" un cacofonico (D...D..D...D) vezzo che, visto il contesto, sembra lì solo per far vedere che sei in grado di incastrare parole "difficili".
Mi è piaciuto quando hai usato il "nomignolo" occhiblù, però poi passi da "visivo" (disordine/occhiblù) a "olfattivo" (riconosce la figlia dall'odore, l'odeore del sangue della moglie?/informatrice). Una caratterizzazione forte e univoca (quindi dare un nomignolo legato alla sfera olfattiva anche per lui) evita di farti rimbalzare tra sensi differenti.
Ti è rimasto nella tastiera, come leggo dai post, il motivo per cui, in sei mesi, non abbiano trovato una "soluzione" più efficace di una botola in una casa fatiscente (e manco una pistola alla figlia, santo cielo!). Non so però se mi sarebbe bastata (magari addizionata con ritardo mentale di moglie e figlia, tanto per aggiungere depravazione a questo bel personaggino).

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