Gruppo 3: Lista racconti ammessi e classifiche

Appuntamento a lunedì 19 giugno alle ore 21 con il tema di Maurizio Bertino, Campione della Prima Era di Minuti Contati. Chi vorrà partecipare avrà tempo fino all'una di notte per postare un racconto di massimo 3000 caratteri spazi inclusi incentrato su quel tema.

NB: la partecipazione alla Bertino Night non preclude la partecipazione alla Frascella Night e alla Della Rossa Night. Volendo, si può partecipare anche a tutte e tre!
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antico
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Gruppo 3: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#1 » martedì 20 giugno 2017, 2:05

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BENVENUTI ALLA BERTINO NIGHT DELLA CENTESIMA EDIZIONE DI MINUTI CONTATI!

Questo è il gruppo 3 della BERTINO NIGHT con MAURIZIO BERTINO nelle vesti di Campione che giudicherà i semifinalisti che usciranno dai gruppi per selezionare i cinque finalisti che andranno al giudizio delle guest star di questa CENTESIMA EDIZIONE DI MINUTI CONTATI!

Gli autori del gruppo 3 dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo 13.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo 313.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e per l'occasione saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i semifinalisti che verranno valutati da MAURIZIO BERTINO. I migliori CINQUE della classifica di MAURIZIO BERTINO accederanno invece alla finalissima (insieme ai migliori racconti delle altre due NIGHTS) dove verranno giudicati dalle guest stars di questa CENTESIMA EDIZIONE.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti nel RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che ancora non hanno punti rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo 3:

Solo pezzi unici, di Angelo Frascella, ore 00.55, 2992 caratteri
Prurito, di Ambra Stancampiano, ore 00.40, 2999 caratteri
Gualtiero e l’uomo nero, di Fernando Nappo, ore 00.46, 2984 caratteri
Ora e mai più, di Valter Carignano, ore 00.47, 2986 caratteri
Not safe for witches, di Mario Pacchiarotti, ore 23.19, 3000 caratteri
La crudeltà, di Maria Rosaria Del Ciello, ore 00.11, 2802 caratteri
Quattro dimensioni, di Aristide Capuzzo, ore 23.36, 2973 caratteri
Puttana, di Carmen Franzese, ore 00.26, 2994 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di martedì 27 GIUGNO per commentare i racconti del gruppo 13. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 28 GIUGNO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. [/b][/size]

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo 13.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA BERTINO NIGHT DELLA CENTESIMA EDITION A TUTTI!



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DandElion
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Re: Gruppo 3: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#2 » venerdì 23 giugno 2017, 1:11

Wiii prima a postare xD
Spero di non influenzare (negativamente o positivamente) gli altri.

La mia classifica è:

1. Ora e mai più – Valter Carignano
2. Solo pezzi unici – Angelo Frascella
3. Not safe for witches – Mario Pacchiarotti
4. Gualtiero – Fernando Nappo
5. Puttana – Antigone
6. Prurito – Ambra Stancampiano
7. Quattro Dimensioni - Aristide Capuzzo
8. La crudeltà – M.R. Del Ciello

1. Ora e mai più – Valter Carignano
Alla prima lettura, non ci stavo capendo un cavolo fino alla conclusione che è stata molto molto utile per il mio povero cervellino.. E di questo ti rendo merito, riletto avendo un'idea molto più netta dei personaggi è un gran bel lavoro. Mi piace, tantissimo, mi ricollego ad Eugene, mi piace tantissimo il fatto che Carestia in realtà sia il Signore di una abbondanza malata di oggetti effimeri. C**zo sei un genio.
Malattia in verde che regala bubboni di peste è una perla in cui non si può non vedere una Poison Ivy, in cammeo. Meraviglioso.

2. Solo pezzi unici – Angelo Frascella
Mi è piaciuto molto, fila, scorre, non si inceppa mai, voglio anche io i candelabri e se dovessi rinunciare ad un pezzettino della mia anima mi rimarrà sempre tutto il resto. Tanto indipendentemente dai bisogni indotti questa società ci chiede ogni giorno di rinunciare un pizzico in più a noi stesso a vantaggio di tutto quello che è massificare, cosa vuoi che sia un pezzettino di anima?
Mi ricollego al tema: IO, IL MALE, avrei preferito a questo punto che la voce narrante fosse protagonista e non narratore esterno. Forse Maurizio saprà esplicarci questo dubbio che andando a vedere sta salendo un po' a tutti.

3. Not safe for witches – Mario Pacchiarotti
jimjams ha scritto:«Che cerchi?» chiese una voce di donna.
«Amore» rispose l’uomo.

La peggiore bugia che esista.
Meraviglioso racconto che ti fa calare al 100% nel contesto. Dolorosamente bello. Ambientazione perfetta, ritmo ineccepibile. Conclusione non scontata, anche se molto scontato è che la donna protegga i suoi figli- consapevole o meno che tanto alla fine li ammazzavano ugualmente.
L'inquisizione è stata sicuramente una delle peggiori azioni del diavolo su questa terra. Forse lo conosci già, ma ti invito a leggere - se hai lo stomaco felpato- Storia della tortura di Riley Scott, un saggio molto bello ed "istruttivo"- se così si può dire- sulle pratiche locali di varie parti del mondo.

4. Gualtiero – Fernando Nappo
I miei alunni li immagino proprio così, la sera, a dire all'uomo nero "ti prego portami con te che ho il compito in classe". Mi è piaciuto molto, soprattutto per la seduzione dell'uomo nero nei confronti del bambino e per la sua incoscienza coraggiosa. Mi chiedo se anche qui IO:IL MALE sia così calzante (ma importa così tanto?) e se il male sia l'uomo nero, Gualtiero o la geografia..

5. Puttana – Antigone
Ben arrivata a bordo :)
Il tuo modo di scrivere mi piace tanto tanto, mi sono sentita subito molto addosso il personaggio:
antigone ha scritto:Me lo ricordo come mi guardavi, ma mi ricordo meglio ancora come non lo facevi. Cercavo nel tuo sguardo severo il riflesso della mia immagine, ma inciampavo in un vuoto nero.

antigone ha scritto:Volevo essere vista, ma tu non mi guardavi. Volevo che mi amassi, ma non ero abbastanza.

il suo modo di non essere mai abbastanza, il suo essere trasparente allo sguardo del padre e la reazione fanciullesca prima:
antigone ha scritto:l’urgenza di essere amata, di cercare l’attenzione altrui con la bellezza, la grazia, con la condiscendenza. Qualcuno mi ha amata, ma tu non ci hai nemmeno provato

e adulta poi
antigone ha scritto:Poi ho deciso di cercare una legittimazione di me stessa altrove: uomini pronti ad amarmi, ma io volevo solo quelli delle altre, per sottrarre amore con tutta la mia disperazione, che batteva forte sulle pareti del vuoto che hai scavato. Ho coperto la tua assenza saccheggiando altre vite, contando grumi infantili del bene che m’hai negato.

Solo che questo, secondo me, questo non è "il male" inteso come qualcosa di malvagio, questo è il male inteso come "il dolore" il male che si prova, non quello che si gode a somministrare, perché sebbene lei lo sappia che sta "rubando qualcosa a qualcuno" come ogni amante che si rispetti lei non gode a nutrirsi di questo amore rubato.
antigone ha scritto:Mando in frantumi le vite altrui, conto i cocci, li conservo, rido alle loro spalle, sputo sulle illusioni di chi ignora.

La chiosa così veloce e diretta, una sola riga.. Questo mi fa capire che lei ride delle loro debolezze, ma con il riso amaro di chi non riporta a casa di queste relazioni nulla, niente amore, niente passione, niente completezza, solo sesso, magari nemmeno buono, e la soddisfazione di dire: "siete tutti uguali"
Il pezzo in sé è molto molto bello, mi piace da matti, ma forse mi aspettavo qualcosa di più cattivo di più incentrato sul male come "infierire dolore deliberatamente godendo" che non su questa forma di delicato autolesionismo. Bello, comunque. Molto contenta di averti qui :)

6. Prurito – Ambra Stancampiano
Allora ho letto il tuo racconto. Non mi ha convinto molto, in verità. Ho riletto il tuo racconto forse ne avevo capito qualcosa in più. Ho letto lo spoiler e allora ho capito. Secondo me unire due temi così importanti e dolorosi non ha giovato al tuo racconto. E se levassimo il cancro che non è il vero male e ci incentrassimo solo sugli effetti reali e psicosomatici di quello che tu dici essere il vero male? (ci sto girando attorno per non spoilerare!) io penso che se tu lo riscrivessi attorno al tema che tratti solo in seconda lettura il racconto ne gioverebbe molto. Pensiamoci ;)

7. Quattro Dimensioni - Aristide Capuzzo
Sì, no, nì.
Mi spoglio un attimo di ogni morale e cerco di capire dove si inghippa tutto.
Tema forte, molto ben affrontato, però molta carne al fuoco. Fino all'ultima battuta ho creduto che la voce narrante fosse una donna e se tanto mi da tanto più che il male la voce narrante è un masochista del cavolo, perché passi l'incesto -ammettiamo che passi- comunque come puoi incazzarti con tua madre che hai messo incinta 1-2-3-4 volte ammesso che anche le altre volte sia stato tu, se lei da madre non ti ha fatto? Più che "il male" mi sembri un povero scemo che invece di mandare a battere la sua donna -veloce facile ed economicamente più remunerativo- tanto come la scopi tu, la fai scopare e ci mantieni la famiglia. Non lo so mi sembra inutilmente troppo crudo come tema e sebbene la struttura a spirale mi piaccia molto non mi hai convinto.
Forse andrebbe sviluppato caratterizzando meglio il personaggio.
In ogni caso: la scelta del tuo lessico è molto bella e curata. la struttura della frase mi piace da matti, se un giorno arriverò a scrivere con la stessa cura della forma e dei passaggi che hai avuto tu mi riterrò davvero fortunata!

8. La crudeltà – M.R. Del Ciello
IO:IL MALE? O io un povero diavolo frustrato che ha una vita di m**da molto diversa da come l'avevo sognata? Non so non mi ha molto convinto e un uomo che difende assassini, leva dignità alla vita altrui, tradisce la moglie ed è avvezzo a pagare una donna per sesso non mi sembra "il male" quanto più un povero ca**one che vedi quante ne prende se una volta sola gli va storto qualcosa. Non so mi aspettavo qualcosina di più avvincente.. Non mi hai molto convinta 'sto giro.
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

Canadria
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Re: Gruppo 3: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#3 » sabato 24 giugno 2017, 13:41

Ciao a tutti!
Ecco i miei commenti e la classifica al fondo. Complimenti per l'originalità delle trame, ognuna diversa dalle altre.

Solo pezzi unici, di Angelo Frascella
► Mostra testo


Prurito, di Ambra Stancampiano
► Mostra testo


Gualtiero e l’uomo nero, di Fernando Nappo
► Mostra testo


Ora e mai più, di Valter Carignano
► Mostra testo


Not Safe For Witches, di Mario Pacchiarotti
► Mostra testo


La crudeltà, di Maria Rosaria Del Ciello
► Mostra testo


Quattro dimensioni, di Aristide Capuzzo
► Mostra testo


Puttana, di Carmen Franzese
► Mostra testo


Classifica:

1. Not Safe For Witches, di Mario Pacchiarotti
2. Ora e mai più, di Valter Carignano
3. Solo pezzi unici, di Angelo Frascella
4. Gualtiero e l’uomo nero, di Fernando Nappo
5. La crudeltà, di Maria Rosaria Del Ciello
6. Prurito, di Ambra Stancampiano
7. Puttana, di Carmen Franzese
8. Quattro dimensioni, di Aristide Capuzzo

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Eugene Fitzherbert
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Re: Gruppo 3: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#4 » domenica 25 giugno 2017, 23:55

È una classifica molto molto difficile. Tanti bei racconti, tante belle storie, tutti ottimi narratori. Però è necessario mettere i numeri e allora lo faccio, sigh. Nothing personal!

1. Not Safe for Witches
2. Ora e Mai più
3. Solo pezzi unici
4. Gualtiero e l'uomo nero
5. Puttana
6. Prurito
7. Quattro dimensioni
8. La crudeltà

Solo pezzi Unici di Angelo Frascella
Ciao, Angelo,
non puoi sapere che ansia scrivere questo commento ed essere anche il primo a farlo!
Il racconto è bello e ricorda molto il caro vecchio Cose Preziose di Stephen King, con l'accoppiata oggetto e ossessione del possesso. La figura della proprietaria, così enigmatica, è ben riuscita ed è in linea con il tema. Si intuisce che la mamma del protagonista ha già frantumato la sua anima in tanti piccoli Horcrux per avere tutti i suoi oggetti del desiderio e che lo stesso stia per fare il protagonista: quel negozio è davvero una trappola!
L'unica cosa che mi stona è la spiegazione che Serena dà a voce, che è un po' pleonastica. Magari lasciata un po' in sospeso per far lavorare i neuroni del lettore avrebbe sortito un effetto più graffiante.

Lo stile è indiscutibile: non c'è una sola frase fuori posto. Complimenti (se possono servire...)!

Not Safe For Witches di Mario Pacchiarotti
La cara vecchia Inquisizione!
Un argomento molto caldo, visto quanto si sente in questi giorni, e come tu stesso dici, Mario, non se ne può più di questo sentimento di odio nei confronti delle donne. Per questo il tuo racconto è doppiamente doloroso, per il fatto che la donna sia innocente e viene spinta a confessare minacciando la cosa che ha di più caro al mondo e ancor di più per il cinismo, la crudeltà e la violenza con cui viene perpetrata la tortura e la morte della condannata.
La svolta soprannaturale da una parte è un'ottima allegoria che fa piombare il Male sulla terra direttamente dalle profondità dell'inferno, dall'altra però purtroppo fa perdere l'innocenza della donna: alla fine lei ha DAVVERO giaciuto con il demonio... O no?
Comunque, complimenti, sei bravo davvero (se può servire dirtelo) e hai uno stile praticamente magnetico!

Ora e mai più di Valter Carignano
Ciao, Valter,
è un'interessante rilettura e ricollocazione dei Four Horsemen, che non sono i Metallica. Ti confesso che avendo anche io affrontato in tempi non sospetti lo stesso argomento, ho capito subito l'andazzo dai colori che menzionavi, perfette metonimie narrative. La conferma è stato il bacio al sapore del Pus...
Bello il fatto che Carestia si consideri padrone del tempo dell'Opulenza, rappresentando (credo) una carestia di sentimenti e valori. L'aspetto allegorico è accennato, ma traspare lo stesso dalle righe della tua storia.
Complimenti!

Gualtiero e l'Uomo Nero di Fernando Nappo
Ciao, Fernando!
È una bella fiaba, la tua, una sorta di Rodari oscuro se Rodari avesse mai deciso di essere oscuro. La virata verso il comico grottesco è una bella trovata però snatura un po' il tema, annacquandolo. Tra l'altro, la figura dell'uomo nero, del Babau, sembra un po' il genio della lampada di Aladdin vestito a lutto, che si districa con qualche battuta dalle angherie del bambino.
Il racconto in sé è divertente, spensierato e carino, stilisticamente molto omogeneo e ben calibrato, solo che secondo me non è perfettamente in linea con il tema, o tende a farne una interpretazione un po' troppo larga.
Al di là di ogni chiacchiera da bar, comunque, complimenti per la fantasia e la realizzazione!

La Crudeltà di M. R. Del Ciello
Ciao M.R.!
È il secondo racconto tuo che leggo in questa edizione e mi sorprendo sempre per come gestisci bene i tempi e le come usi le parole: davvero, sono periodi scritti a orologeria. Da questo punto di vista, non ti si può dire davvero niente e mi limito a (ri)farti i miei complimenti!

Il racconto in quanto tale, secondo me, non centra appieno il tema. Quel che vedo di fronte a me, alla fine della lettura, è un avvocato con il vizietto di andare a donne, con un accenno di sadismo. Non è neanche così turpe da assecondare la difesa di un omicida tanto da doversi far convincere dal suo superiore a chiedere l'infermità mentale. Poi, non capisco in tutta onestà il finale: come avrebbe imparato a difendersi dalle donne che lo hanno ferito? Mi pare invece che lui le cerchi, queste donne, tanto che il primo pensiero dopo la giornataccia al lavoro è quello di andare dalla sua Eva...

Certo, il racconto in sè narra di vicende sbagliate, ma è più un male generalizzato e sottostante, di quelli che governano l'andazzo di buona parte della nostra esistenza, più che un male evidente, visibile e mordace.
Il tuo racconto profuma di Male, non ne ha un vero e proprio sapore.

Prurito di Ambra Stancampiano
Ciao, Ambra,
piacere di conoscerti!
Il tuo racconto è molto intenso e angosciante, come qualcosa che ti graffia da dentro. Immagino che in qualche modo tu abbia una conoscenza diretta della materia trattata, e anche una conoscenza approfondita e molto circostanziata: traspare perfettamente dal tuo scritto e ne ho avuto una conferma dal tuo intervento al commento di Marra.
Però, secondo me, questo essere addentro alla materia è anche una sorta di maledizione: mi è sembrato che tutte le allegorie che pian piano svelano l a reale condizione della protagonista sono evidenti solo a chi ha tutti gli strumenti necessari per coglierli al volo. A una prima lettura ho pensato che ci fosse qualcosa di anomalo (la operano, va tutte bene e sta ancora male?*), che stesse vivendo qualche trauma personale che non riuscivo a cogliere all'istante. Ho dovuto aspettare la tua spiegazione per entrare in sintonia con il racconto.
Bella comunque la scelta di declinare il tema in questa maniera, ribaltando la prospettiva e descrivendo il Male Dentro, il più pericoloso e quello più drammatico. Brava!

*Questa parte di racconto mi ha fatto venire in mente la battuta cinica con cui sfottiamo i chirurghi: L'intervento è riuscito perfettamente, il paziente è morto...

Quattro Dimensioni di Aristide Capuzzi
Ciao, Aristide!
uh, che pugno nello stomaco! È questo che mi viene in mente dopo aver letto e riletto il tuo racconto. Lo stile ricorda un po' Palahniuk, un po' sordido e beffardo, in grado di inanellare un'atrocità dopo l'altra come se fosse una lista della spesa scritta male. Però mi pare che alla fine il tuo racconto non arrivi a qualcosa di concreto: c'è la descrizione e il ricordo di una vita dannata, lesionata, quasi in frantumi, ma lo stesso il male non si vede davvero. Si vede che è tutto sbagliato, dalla vendita dei pezzi del proprio corpo fino all'incesto, ma alla fine di tutto, quel che davvero spinge il protagonista a fare quel che fa è il senso di responsabilità che ha verso i suoi fratelli/figli. Cosa sarebbe successo se avesse venduto una delle sue sorelline, per esempio? O se avesse usato il suo fratello come ricettacolo di sangue da offrire al migliore offerente? Ecco, forse il male in questa storia è un Male a metà...

Puttana di Carmen Franzese
Ciao, Antigone/Carmen,
è sempre un piacere leggere quel che scrivi!
Questo tuo ultimo racconto mi sembra più un monologo teatrale, stretto e tirato carico di angoscia e odio, ritmato per essere recitato. Sei riuscita a mettere in tremila caratteri tutta la vita della protagonista, dall'infanzia grigiastra e affossante, fino all'età adulta, con il carico di traumi, mancanze e frustrazioni che si porta dietro. Forse però, a parte la crudeltà della vita e l'ineluttabilità di un destino quasi segnato, non ci vedo un male così atroce e tremendo.

Poi, a margine, il racconto meritava di ricevere più enfasi in alcuni passaggi, magari andando a capo o usando qualche artificio grafico (corsivi, per esempio).
Per il resto, ottima prova, complimenti!

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raffaele.marra
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Re: Gruppo 3: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#5 » martedì 27 giugno 2017, 1:14

1° - Not safe for witches, di Mario Pacchiarotti

2° - Solo pezzi unici, di Angelo Frascella

3° - Gualtiero e l’uomo nero, di Fernando Nappo

4° - Ora e mai più, di Valter Carignano

5° - Prurito, di Ambra Stancampiano

6° - La crudeltà, di Maria Rosaria Del Ciello

7° - Puttana, di Carmen Francese

8° - Quattro dimensioni, di Aristide Capuzzo



1° - Not safe for witches, di Mario Pacchiarotti
Un racconto che per trequarti, pur essendo godibile (si fa per dire, visto quel che accade!), non presenta particolari spunti di originalità. Ma ciò che lo eleva a ottimo racconto, a parer mio, è la svolta finale in cui il Male si palesa nella sua quintessenza e ci mostra come ha ingannato la sua gente e persino noi lettori che troppo spesso diamo le cose per scontate. Insomma, credo che tu abbia fatto un gran bel lavoro, caratterizzato da uno stile incalzante, privo di fronzoli, eppure perfettamente coerente con la storia narrata. Ma, ribadisco, è il finale la vera forza del testo, questa sorpresa ben nascosta, ben gestita e altrettanto ben resa con pochi tratti. Complimenti.

2° - Solo pezzi unici, di Angelo Frascella
Un racconto non originalissimo ma sicuramente piacevole e avvincente. Ti incolla alla lettura più o meno come avviene ai protagonisti nei confronti degli oggetti. Il tema è presente, più o meno: la venditrice è il Male, ma mi sto chiedendo da giorni che differenza ci sia tra il tema "Io, il male" e il tema "Il male". In altre parole, a voler essere pignoli, ho l'impressione che il tema implicasse anche un riferimento a "Io", cioè a una soggettiva o a qualcosa del genere. Però io notoriamente non sono pignolo, quindi considererò in tema racconti di questo tipo in cui è ben evidente la presenza del Male. Detto ciò, lo stile è il tuo solito, efficace, lineare, essenziale e quindi perfettamente funzionale alla storia narrata. Forse in questo caso un tantino affrettato, ma va bene lo stesso. Insomma, a mio parere, un buon racconto, certamente migliorabile qua e là, ma, direi, di qualità.

3° - Gualtiero e l’uomo nero, di Fernando Nappo
Ho trovato molto interessante la prima metà del racconto, in cui il tuo (solito) stile accurato ed equilibrato è in grado di creare un'ambientazione molto credibile, a tratti coinvolgente. C'è un misto di paura e fascino nel leggere questa parte, una sintonia di sensazioni che mi ha fatto ritornare all'infanzia: se ciò è voluto allora sei davvero un maestro! Peccato che poi, nella seconda parte il racconto deluda un tantino. Attenzione, non sto dicendo che ci siano particolari difetti o addirittura errori. Semplicemente mi aspettavo qualcosa di più intenso a livello di trama, sia nel bene che nel male. Invece, da quando Gualtiero si tira indietro perché c'è da studiare anche a diventare l'uomo nero, viene meno drasticamente l'aura inquietante della prima parte e il racconto diventa molto più ironico (fino alla fine). Può anche darsi che questo cambio di tono sia voluto e, magari, potrà anche essere considerato un elemento di maggior pregio del tuo lavoro. Ma dal mio punto di vista lo ritengo un piccolo difettuccio che penalizza (minimamente, ripeto) un racconto che stava andando alla grande.

4° - Ora e mai più, di Valter Carignano
Molto, molto originale, questo racconto dal sapore epico-apocalittico eppure moderno, anzi dannatamente attuale. Insomma, in pochi tratti sei riuscito a creare e far maturare un'idea coraggiosa che è diventata un racconto per nulla banale. Forse la brevità penalizza un tantino lo svolgimento del testo, caratterizzato da una (prima) lettura rallentata dalla difficoltà di comprendere e dalla ricerca del senso di quanto si stia leggendo. Insomma, se tutte le informazioni, o magari possiamo chiamarle "indizi", fossero state diluite in un testo più lungo, la lettura probabilmente ne avrebbe giovato. Comunque, ribadisco, una buona prova.

5° - Prurito, di Ambra Stancampiano
Un racconto intenso, che lascia il segno. Merito indubbiamente del tema trattato, ma anche della tua capacità di attirare il lettore con uno stile ben curato (quasi) ovunque. La storia è dura, triste ma senza cadere nel patetico. Splendida la frase iniziale, molto meno la parte finale ("Alzandomi dal cesso ho avuto un capogiro, mi sono retta al lavandino e mi sono vista allo specchio; sono rimasta incantata a fissare l’immagine...") che, probabilmente a causa della carenza di caratteri, diventa un po' troppo cronaca fredda e per nulla poetica a differenza del resto.
Mi piace molto come il male della figlia si somatizzi sul volto della madre attraverso le rughe: è un modo drammatico ma comunque efficace per sottolineare un legame davvero unico.
Nei commenti ti avevo segnalato una (apparente) incongruenza che mi hai saputo spiegare molto bene nella tua risposta, anche se la necessità stessa di una spiegazione testimonia non solo una probabile mia debolezza di lettore ma forse anche una non perfetta chiarezza nel testo. Detto ciò ribadisco che il testo è buono e la prova è da considerarsi senza dubbio positiva.

6° - La crudeltà, di Maria Rosaria Del Ciello
Hai deciso di percorrere una via coraggiosa per declinare il tema del contest. Qui il male è ambiguo, quasi duplice: il male è la donna crudele che fa soffrire l'uomo ma è anche quest'ultimo che altrettanto cinicamente riesce a vederla solo come oggetto funzionale alla propria carriera o al proprio piacere. Entrambe le visioni, a mio parere, sono un tantino "blande", non riesco ad associarle al concetto di "il male" e tanto meno a "io, il male". Non sto dicendo che non sei in tema, ma solo che avrei preferito che il concetto di male nel racconto fosse un tantino più intenso. Detto ciò, il racconto è ben scritto, con un controllo e un equilibrio che non sono affatto semplici da mantenere. Lo stile è sobrio ed essenziale e le scene scorrono in maniera chiara e di conseguenza alimentano l'interesse del lettore. Che dire, si tratta indubbiamente di un buon lavoro, tecnicamente accettabile, ma che può non soddisfare tutti i palati, soprattutto a livello tematico ed emozionale.

7° - Puttana, di Carmen Francese
Ciao e benvenuta. Ho letto il tuo racconto con interesse e, a tratti, con una certa partecipazione. Sembra che tu sia molto brava nel descrivere la psicologia del personaggio attraverso un flusso di pensieri quasi ininterrotto che già di per sé, per forma e stile, contribuisce a trasmettere al lettore le sensazioni che tu vuoi trasmettere. La scrittura è intensa, emozionante, sostenuta da uno stile intenso, forse in alcuni tratti anche un tantino eccessivo. Ciò che manca, probabilmente, è un vero sviluppo narrativo, qualcosa che accada e che diventi "storia", al di là della vicenda di vita che descrivi molto bene attraverso i pensieri della protagonista. Insomma, oltre al flusso poetico e profondo, forse sarebbe stato meglio aggiungere qualche sviluppo, magari sul finale, magari a sorpresa, o comunque tale da definire una trama un po' più interessante. Comunque, per intenderci, la tua prova non è affatto negativa.

8° - Quattro dimensioni, di Aristide Capuzzo
Di solito mi piacciono molto i racconti con il colpo finale, in cui si verifica o una sorpresa inaspettata o un qualcosa di eclatante, che comunque dà maggiore spessore al resto del racconto. Nel tuo caso, il finale, che risuona con un certo clamore, non è altro che uno dei tanti elementi che utilizzi per descrivere "il male" della tua storia. Tutto il racconto, così, è la lunga elencazione di questi elementi la cui somma giustifica l'aderenza al tema in maniera più o meno credibile. Che dire, il racconto è scritto bene, ma non mi colpisce in maniera decisa come quella battuta finale probabilmente vorrebbe. Ci vedo un tentativo riuscito solo in parte, e qui ci sarebbe da capire perché, se dipende da una mia carenza di sensibilità o da qualcosa nel testo che non contribuisce come dovrebbe a creare la giusta interazione emotiva tra scritto e lettore.

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alberto.dellarossa
Messaggi: 230

Re: Gruppo 3: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#6 » martedì 27 giugno 2017, 14:34

1. Not safe for witches, di Mario Pacchiarotti
2. Prurito, di Ambra Stancampiano
3. Ora e mai più, di Valter Carignano
4. Puttana, di Carmen Franzese
5. Solo pezzi unici, di Angelo Frascella
6. La crudeltà, di Maria Rosaria Del Ciello
7. Quattro dimensioni, di Aristide Capuzzo
8. Gualtiero e l’uomo nero, di Fernando Nappo

Un appunto. Per quanto mi riguarda i primi 3 posti sono ottimi racconti. Avrei preferito come tematiche e originalità il racconto di Ambra che però presenta delle difficoltà rispetto a un racconto come quello di Mario che è costruito alla perfezione. Quello di Valter è finito terzo per il tema non originalissimo e per la lieve difficoltà nell'attribuire il ruolo di Carestia, controbilanciata da un'ottima prosa. Bravi tutti, i primi tre bravissimi.

FRASCELLA
Ciao Angelo.
Il racconto è interessante, mi piace molto l'idea sottesa sia per il discorso del diavolo che per il traffico d'anime (o di pezzetti di esse), e sebbene non sia certo il massimo dell'originalità, poco importa. Sono il primo a sostenere che un racconto non debba sempre stupire per novità; ritengo sia sufficiente che avvinca il lettore. E il tuo riesce nell'intento, senza dubbio. Però! qualche appunto lo devo fare. La prosa non è sempre scorrevole, e più volte mi sono ritrovato a tornare indietro di qualche parola. Bada, non c'è nulla che non vada nella sintassi, i rapporti sono chiarissimi, eppure per qualche motivo non ho trovato la prosa fluida come avrei desiderato.
Faccio un paio di esempi e ribadisco che si tratta di semplice gusto personale.

Thomas è spiazzato: era pronto a urlare e a minacciare tribunali.
questa frase nell'insieme stona, non per contenuto ma per l'intrusione dell'imperfetto in una struttura presente, e in maniera del tutto simile due righe sotto:Thomas approfitta per guardarsi attorno. Deve ammettere che la merce non è così male.
Forse il punto è che racconti, più che mostrare.
In altri punti il dialogo non è naturale mentre in altri scorre via liscio, un paio di gerundi di troppo si sarebbero potuti evitare e infine la frase sui social network suona superflua: abbiamo il diavolo a disposizione, la critica social(e) è di troppo, a parer mio: lascerei al lettore immaginare cosa può farsene il maligno dell'anima delle persone.

La chiusa è ben scritta, mi piace, e riprende in mano le redini del racconto.
Insomma, a me il racconto piace, ma ci sono alcuni aspetti che mi impediscono di goderlo appieno (e soprattutto si tratta di gusto personale più che di errori)

STANCAMPIANO
Ciao Ambra. Il racconto - non sto nemmeno a dirtelo, anzi no, via, lo dico lo stesso - mi piace moltissimo. È il tuo stile, e non ho molto da ridire. Toh, se proprio vogliamo essere pignoli si potrebbe appuntare la palma, o l'intingere, o il gerundio della frase Più che tornare, stavo fuggendo che rallenta un'affermazione che dovrebbe essere una fucilata (palla singola, 12ga).
Però hanno ragione: il rapporto malattia reale e somatizzazione è compresso dai 3k e non sufficientemente chiaro. Eliminerei anche io il tumore, sfrutterei piuttosto un male senza nome, all'ombra del quale la depressione finale risulterebbe lampante.
Detto questo, trovo il racconto bello e feroce.

NAPPO
Ciao Fernando,
il racconto non mi ha impressionato molto. Trovo il registro - così come il tema - troppo fluttuante. Leggendolo ho avuto la sensazione di qualcosa in bilico tra il motto di spirito e il racconto d'orrore, come se fossi indeciso fino all'ultimo su quale linea tenere fino al momento in cui - verso la fine - butti tutto in caciara con la faccenda della geografia. Il racconto così ne soffre e non riesce a creare alcuna sospensione d'incredulità.
Mi spiace, ma così com'è lo rivedrei da capo a piedi.

CARIGNANO
Molto, molto buono. Lo stile è perfetto per il tema del racconto, le pubblicità espressione di Carestia in un gioco di contrari (ho molto apprezzato l'idea della Carestia di valori in un mondo di opulenza, sì) pur restando su figure classiche che comunque hai avuto modo e coraggio di rivisitare. Ho apprezzato in particolare la Morte (signora per la quale ho sempre un debole). Devo dire che ho poco da dire, se non una cosa: per un qualche effetto strano, non risulta immediata l'attribuzione di Carestia, non fino alla fine, perlomeno. È una consapevolezza che coglie qualche istante dopo la fine della lettura. Comunque un ottima prova davvero.

PACCHIAROTTI
Ottimo. Semplice, efficace, violento, cattivo. La storia è quanto di più banale esista ma hey, funziona alla stragrande. E funziona soprattutto per le descrizioni e la prosa, che sono adeguate al contesto e ben gestite. Poco altro da aggiungere, il male è il Male, e ottima è anche la circolarità del racconto, perché non posso fare a meno di pensare che la povera inquisita non fosse altro che una madre che cercasse di guadagnarsi in qualche modo due denari per nutrire i figli. In questo senso la narrazione è perfetta: lei ha giaciuto col Demonio che addirittura riesce a far confessare la verità. Bravo.

DELCIELLO
Ciao Maria Rosaria.
Ottima la prosa, nulla da dire. Periodi ben costruiti, eleganti e scorrevoli, davvero brava. Mi convince meno il cuore del racconto perché non riesco a credere all'ambiguità del protagonista. È troppo debole per picchiare. Farsi picchiare, forse, non il contrario. La sua descrizione è oscillante, e non mi permette di inquadrare il chiaroscuro del protagonista. C'è qualcosa che non funziona proprio nel protagonista, per il resto il racconto sarebbe più che buono, davvero.


CAPUZZO
Uhm. Ha un suo perché, non lo nego, ma manca di controllo. Una sorta di flusso di coscienza che lascia trasparire comunque uno stile un po' acerbo (è la prima volta che ti leggo, quindi non è certo un giudizio assoluto: potrebbe essere solo uno scivolone come succede a tutti!). Ha quella potenza di chi si mette giù a scrivere col pensiero "SPACCO I CULI AI FRINGUELLI" e si trova a essere trascinato dalla penna, invece di controllarne l'andamento.

FRANZESE
Carmen, dico una cosa, ancora prima di leggere il racconto. Il titolo è fantastico, mi piace. Fra tre minuti ti dico se mi piace anche il resto.

.
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.
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Boom.
Potente e bello, con dei MA.
La prosa è ricca, forse troppo, complice la formattazione che avrebbe bisogno di più respiro (parlo io che scrivo cubi di testo). La storia c'è e non c'è, però riesci a sopperire benissimo con la descrizione di un rapporto padre-figlia gravido di sofferenza inespressa. Mi colpisce perché c'è del vero nella dinamica che racconti; niente più dell'assenza e del disinteresse del padre porta una donna a svilirsi in cerca di un surrogato maschile che in qualche modo - anche malato - la consideri un poco. È una tragedia reale, ed è per questo che la fine non regge. Non credo all'ultima frase perché non è ciò che la protagonista mi racconta in tutte le righe precedenti. (almeno per me, eh).
Comunque brava, c'è davvero del potenziale.

P.S. Voi donne siete terrificanti, come tranciate giudizi voi non riesce nessun altro, nemmeno il diavolo in persona.

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patty.barale
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Re: Gruppo 3: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#7 » martedì 27 giugno 2017, 17:42

1) ORA E MAI PIU' di Valter Carignano
2)PUTTANA di Carmen Franzese
3)NOT SAFE FOR WITCHES di Mario Pacchiarotti
4)PRURITO di Ambra Stancampiano
5)SOLO PEZZI UNICI di Angelo Frascella
6)QUATTRO DIMENSIONI di Aristide Capuzzo
7) GUALTIERO E L'UOMO NERO di Fernando Nappo
8)LA CRUDELTA’ DI M. R. Del Ciello


-------

SOLO PEZZI UNICI di Angelo Frascella

L'idea è interessante e, come ti è già stato fatto notare, molto Kingiana!
la prosa scorre lineare (non ti segnalo i refusi in quanto legati alla fretta).
La società dei consumi, capace di indurre desiderio dell'inutile, è ben resa, ma, personalmente, mi ha stonato l'accenno ai social: sicuramente è vero che questi rappresentano un vero e proprio imbuto per anime, ma l'ho visto troppo in contrasto con l'ambientazione che hai creato, fatta di polvere, cianfrusaglie e luci soffuse E soprattutto parte di quel troppo spiegato che appesantisce la lettura.
Per esempio :

Quando do via i miei pezzi unici devo essere sicura che il cliente non li voglia per un capriccio, ma perché ne è soggiogato.”

Non serve, era già tutto perfettamente chiaro!


PRURITO di Ambra Stancampiano
Di solito amo molto la tua scrittura secca, diretta e spigolosa, la tua capacità di dare informazioni senza mai cadere nell'infodump e il tuo frequente e attento sguardo sul male di vivere, ma questa volta mi hai lasciata perplessa.
Solo la tua spiegazione mi ha permesso di capire in quale rapporto stessero il prurito e il tumore, mentre mi è piaciuto molto il modo in cui i movimenti delle sopracciglia della madre rendono perfettamente l'accrescersi della preoccupazione e il legame a tratti morboso (come sottolineato da quel "ce la faremo) tra madre e figlia.
Insomma, tutte queste parole per dire che il racconto ha ottime potenzialità, ma così com'è lascia il lettore con troppi dubbi.

Alcune note:
Il fatto che la parte finale perda qualche colpo ti è già stato segnalato, per cui non mi ripeto, mentre mi soffermo sulla parte iniziale:

1)
la prima neve intingere il paesaggio verde e marrone


Qui mi hai fatto venire grossi dubbi:

INTINGERE: (dal Treccani) bagnare leggermente tuffando in un liquido.

Quindi l'immagine della prima neve che lambisce i tetti delle case c'è, ma il dubbio è questo: si intinge il pane nel sugo, non è il sugo a intingere il pane, per cui questa neve che intinge il paesaggio mi suona male (ma se ho preso una toppa ti sarei grata di una spiegazione, perchè proprio mi hai spalancato le porte del dubbio!)

2)
È stato come una piccola puntura sotto il piede sinistro, proprio al centro della palma


Quella del piede è la pianta e non la palma (e del resto anche quello della mano è il palmo, non la palma)

:-)

GUALTIERO E L'UOMO NERO di Fernando Nappo
Storia dal finale divertente, la tua, che interpreta il tema alla lettera, il male visto con gli occhi di un bambino che da esso è attratto e che vuole sfuggire un male più grande: lo studio della geografia!
Mi è piaciuto molto il modo in cui sei riuscito a rendere l'uomo nero e la sua paura della luce, ma ho trovato straniante il cambio di registro linguistico adottato dal babau nel momento in cui deve prendere Gualtiero:

Allora, spegni la torcia, mio giovane adepto, riporta l’oscurità nella stanza e consegnati a me.
Raggiante, Gualtiero spense la torcia la gettò in un angolo.
L’uomo nero lo ghermì. — D’ora in poi il tuo spirito sarà mio. E così come fece a suo tempo l’uomo nero che mi adottò, io ti insegnerò tutto ciò che so. Sarò il tuo maestro, la tua guida...


Improvvisamente la magia si è spezzata...

ORA E MAI PIU' di Valter Carignano
Reinterpretazione moderna dell'Apocalisse.
Ammetto che la prima lettura è stata ardua fino alla fine, quando diviene chiaro il soggetto in questione, ma la seconda lettura mi ha dato molta soddisfazione (soprattutto per aver colto gli indizi disseminati).

Solo alcuni dubbi:


Tre minuti, poi sei, poi undici. Undici. Giusto il tempo per andare a comprare quel nuovo deodorante.


3,6,11... sinceramente non ho compreso... i minuti di attesa aumentano?

Lo stringe, la fa sognare, le crea un vuoto che prima non c'era. La fa sua.


Qui se non ho capito male il cavaliere bianco esercita il suo potere su quello verde, induce in lei un vuoto (desiderio) che prima non c'era...
Il cambio di soggetto (LO stringe, LA fa sognare) presumo sia un errore di battitura...

Inoltre (e qui metto a nudo la mia ignoranza, e chiedo lumi per interesse personale) le mie conoscenze sui Cavalieri dell'Apocalisse sono molto limitate, in particolare a me risultava:

CAVALIERE BIANCO: Anticristo (interpretazione come forza del male)/Cristo (interpretazione come forza del bene)
CAVALIERE ROSSO: Guerra
CAVALIERE NERO: Carestia (e non morte)
CAVALIERE VERDE: Morte/Pestilenza

Quindi, erro io o hai deciso tu di attribuire un po’ arbitrariamente le caratteristiche ai singoli cavalieri?

E, inoltre:

La donna in verde a destra si alza, indossa uno splendido tailleur corto che mette in risalto il fisico statuario e abbronzato. È bella, le sue labbra hanno mietuto innumerevoli vittime. – Perché presiedi tu? Se facciamo il conto, io sono prima. Da sempre.


Il cavaliere verde è il IV cavaliere delle scritture e non il primo (che è il cavaliere bianco), per cui questo passaggio mi ha un po' confusa....

Detto tutto questo, l'idea è eccezionale, anche se non di immediata comprensione, soprattutto per gli incisi del mondo reale che disorientano e a tratti portano l'autore a intrufolarsi in maniera, secondo me, un po’ fastidiosa, ma devo definirlo un ottimo lavoro!

NOT SAFE FOR WITCHES di Mario Pacchiarotti
L’inquisizione è il Male, l’incarnazione del demonio e tu ce lo mostri a chiare lettere: mi piace!
La prima parte del racconto è scritta molto bene, nonostante si basi su un argomento già ampiamente sfruttato: mi hai riportato alla mente le forti emozioni provate visitando il museo della tortura di San Gimignano.
Nella seconda parte, se mi è piaciuto il fatto che l’Inquisitore sia la reale incarnazione del male, dall’altra l’ho trovata troppo sbilanciata verso la classica antitesi tra santa e puttana, elementi cardine della moderna inquisizione…
In ogni caso leggerti è sempre un piacere!

LA CRUDELTA’ DI M. R. Del Ciello

Vengo subito al punto: non mi convince!
Mi spiego: è chiara la volontà di mostrare la banalità del male (per usare una citazione inflazionata), di descrivere una persona “per bene” come tante che in realtà ha lo scheletro di ordinanza nascosto in fondo all’armadio.
Tuttavia in tutto il racconto c’è troppo Grisham (Il socio), c’è troppo sistema giudiziario e legale americano, proprio quello che poche righe prima

Il fatto è che la giustizia non è proprio come la si immagina sui banchi di scuola o guardando i telefilm americani.

Avevi bollato di poca aderenza alla realtà.

Un penalista di per sé ha lo stomaco a pelo lungo, poi, se diventato socio di uno studio che si presume importante, non riesco a credere che possa essere così ingenuo e tanto meno che possa mostrarsi tale ai suoi soci anziani senza che questi non lo guardino con gli occhi strabuzzati come se fosse un marziano (e se fino ad allora non gli avevano rivelato gli affari loschi, non lo farebbero certo in assoluta tranquillità davanti a un caffè!)

Infine, pur non approvando la violenza, anche la sua malvagità non è poi così malvagia: quello che si evince è che la cugina accetti di buon grado di essere picchiata durante il rapporto purché a fronte di un “pagamento”. In fondo si tratta di esseri adulti e consenzienti…

QUATTRO DIMENSIONI di Aristide Capuzzo
Flusso di coscienza non indifferente!
Dal punto di vista del contenuto mi ha colpito molto il modo in cui riesci a rendere il senso di colpa di un individuo vittima di pedofilia: se è il padre del suo primo fratello significa che la madre ha abusato di lui quando era bambino e lui, in ogni suo atto, in ogni suo gesto vede un lato negativo, un’incapacità a fare qualcosa di buono, nonostante tutto questo sia fatto per mantenere i fratelli.
Devo ammettere che il sistema di scatole cinesi, divagazioni ed elucubrazioni che hai creato mi ha lasciata perplessa, forse necessita di una gestione un po’ più controllata…


PUTTANA di Carmen Franzese

Wow, non so gli altri gironi, ma qui i flussi di coscienza dall’aspetto “sono un mattone e ‘mo ti arrivo in testa” abbondano! :-)
A parte battute, riesci a descrivere molto bene il desiderio di amore, attenzione e affetto che anima la bambina e che la porta, una volta diventata grande, a cercare un surrogato di tutto questo. Il tutto mi ha catturata fino all’ultima frase, una frase che, secondo me spezza la magia, che sembra voler sottolineare il tema, un tema che è presente in maniera sottile, impalpabile, soprattutto in quel far del male principalmente a se stessa, che, per l’appunto, la frase finale stronca.
Devo ammettere che anche la mancanza di “A capo” non mi è parsa fuori luogo, ma parte di una verità vomitata tutta d’un fiato quasi con il timore che il respiro possa far venire meno il coraggio…
Complimenti!

diego.ducoli
Messaggi: 265

Re: Gruppo 3: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#8 » martedì 27 giugno 2017, 23:54

Complimenti a tutti. Non ho travo iin questo girone un racconto oggettivamente brutto. La classifica va quasi solo a mio mero gusto.

Solo pezzi unici – Angelo Frascella

Ciao Angelo
Un buon pezzo. Il richiamo a “cose preziose” di King è evidente e, visto che ho amato quel romanzo, non può che farmi piacere.
L'unico punto debole è lo spiegotto di Serena, spezza un po il brano ma in un contest di tremila battute va più che bene.
Classica la figura del gatto ma ottimale nell'ambientazione.
Un buon pezzo.

Prurito – Ambra Stancampiano

Ciao Ambra
Il racconto mi è piaciuto, poi ho letto lo spoiler...Ammetto di non aver capito la correlazione tra depressione e malattia. Per me anche post intervento aveva delle metastasi, oppure era la chemio o la radio che la debilitavano.
Il racconto funziona abbastanza bene lo stesso, ma se l'intenzione è correlare i due mali devi ampliare maggiormente il discorso.

Gualtiero e l'uomo nero – Fernando Nappo

Ciao Fernando
Molto divertente, un pezzo leggero e scanzonato.
Il cambio di tono del babau mi sembra molto cinematografico, da commedia americana.
L'unica nota debole è quando Gualtiero va ad accendere la luce, un passaggio un po' troppo veloce secondo me merita qualche battuta in più.
Se l'intenzione era quella di strappare un sorriso ci sei riuscito.

Ora o mai più – Valter Carignano

Ciao Valter
In prima lettura non sono stato molto soddisfatto, ma una volta compreso il ruolo di Carestia tutto torna. In verità mi hai ricordato American gods, proprio per il nuovo approccio dell'uomo in bianco per acquisire potere. Sui colori non dico nulla secondo me sono calzanti e i ricordi biblici sono troppo lontani.
Un buon pezzo.

Not safe for witches – Mario Pacchiarotti

Ciao Mario
Nonostante l'inizio sia abbastanza classico l'hai gestito molto bene, ma sicuramente è la parte finale a dare uno slancio in più al pezzo.
Ammetto che la mia interpretazione della chiusa era leggermente diversa da quella che hai detto, immaginavo che la prostituta fosse la vittima successiva e non quella “appesa”. Ma funziona in ogni caso.


La crudeltà – M.R. Del Ciello

Ciao
Il racconto è ben scritto, i tre paragrafi sono chiari eppure mi sembra che manchi qualcosa.
Non vedo molto il tema, ma questo poco importa. Il tuo protagonista rimane un po' blando.
Non lo vedo come malvagio, di certo non è una bella persona ma di fatto fa poco male. La violenza sulla cugina è consensuale, lui è un omuncolo ma nulla più.

Quattro dimensioni di Aristide Capuzzo

Ciao Aristide
Ammetto che questo flusso di pensieri mi sembra un po' fuori controllo, la tematica e forte ed ammetto che non avevo compreso fino alla fine che il protagonista fosse un uomo.
Ma veramente si vende il sangue? E per farci cosa?
Tornando al pezzo: credo che abbia ottime potenzialità ma necessiti di maggiore controllo.

Puttana – Antigone

Ciao Antigone

Che mazzata.
Un buon flusso di pensieri, ammetto che qualche “a capo” non mi sarebbe dispiaciuto, giusto per far prendere aria al pezzo.
Ma il racconto funziona, toglie il fiato, manca solo un po' di storia.
Come ti hanno già detto è molto teatrale, recitato bene sarebbe un bellissimo monologo.


Classifica:

1)Not safe for witches
2)Gualtiero e l'uomo nero
3)Solo pezzi unici
4)Puttana
5)Ora o mai più
6)Prurito
7)La crudeltà
8)Quattro dimensioni

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