Gruppo Giorgio Raffaelli

Per partecipare alla Sfida basta aver voglia di mettersi in gioco.
Il giorno prestabilito, il BOSS darà un tema e dei bonus. I partecipanti dovranno scrivere un racconto e postarlo sul forum. A quel punto partirà la fase dei commenti e delle classifiche.
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Spartaco
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Gruppo Giorgio Raffaelli

Messaggio#1 » lunedì 17 luglio 2017, 0:10

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Questo è il gruppo Gorgio Raffaelli de LA SFIDA DIMENTICAMI TROVAMI SOGNAMI con Giorgio Raffaelli come giudice.

Gli autori del gruppo Giorgio Raffaelli dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo Greta Cerretti.

I racconti di questo gruppo verranno commentati dagli autori del gruppo Greta Cerretti.

I 2 migliori racconti di questo raggruppamento accederanno alle semifinali e saranno valutati da Giorgio Raffaelli che deciderà quale dovrà finire al vaglio di Andrea Viscusi.

Al girone verrà assegnato un lettore esterno che stilerà una classifica che si sommerà a quelle degli altri.

I gruppi sono stati formati seguendo l'ora di consegna.

E ora vediamo i racconti ammessi:

I regali della vita, di Francesco Nucera, 19945 caratteri, consegnato l' 13/07 alle 15:00.
L'acchiappasogni, di Mari Rosaria Del Ciello, 15442 caratteri, consegnato il 14/07 alle 19:07.
LOGOUT, di Francesco Capozzi, 19973 caratteri, consegnato il 16/07 alle 01:43.
ELETTROSHOCK, di Kaipirissima, 6963 caratteri, consegnato il 16/07 alle 21:52.
Non è il mio paradiso, di Angelo Frascella, 19987 caratteri, consegnato il 16/07 alle 23:57.


Avete tempo fino alle 23.59 di lunedì 24 luglio per commentare i racconti del gruppo Greta Cerretti.
Chi non postasse anche solo un commento verrà squalificato.
Chi non postasse la classifica verrà squalificato
Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Vi avverto che saremo fiscali e non accetteremo classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all'ultimo, ma in quel caso gradiamo essere avvertiti, sapete come trovare i moderatori. Vi ricordiamo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo.

I racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a SPARTACO.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo Greta Cerretti.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA SFIDA A TUTTI!



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Milena
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Re: Gruppo Giorgio Raffaelli

Messaggio#2 » sabato 22 luglio 2017, 13:42

Ciao a tutti, ecco la mia classifica; mi sono presa un paio di giorni perché è stato molto difficile, soprattutto dover inserire qualcuno negli ultimi posti... purtroppo una classifica andava fatta, ma siete stati tutti bravissimi! PS ho visto che nelle altre edizioni oltre alle classifiche venivano postati qui anche i commenti, quindi li ho incollati dai rispettivi thread. Se avessi sbagliato qualcosa, fatemelo sapere!

1. LOGOUT, di Francesco Capozzi
2. I regali della vita, di Francesco Nucera
3. Non è il mio paradiso, di Angelo Frascella
4. ELETTROSHOCK, di Kaipirissima
5. L'acchiappasogni, di Mari Rosaria Del Ciello


1. LOGOUT, di Francesco Capozzi
Il tuo racconto, nel mio caso, parte già con un punto di vantaggio: l'accenno a John Coffey è un tocco di classe che non passa inosservato! Scherzi a parte (ovvio che il giudizio non può basarsi solo su questo), la storia mi è piaciuta davvero.
Devo dirlo, a un certo punto della lettura ho iniziato a sospettare come potesse finire il racconto; ma questo è comunque avvenuto abbastanza avanti nella lettura, quindi nessun danno. Anzi, per certi versi questo può essere un pregio: significa che non c'è solo una ricerca forzata del finale a effetto che deve a tutti i costi sorprendere, ma una costruzione equilibrata che accompagna passo passo verso la verità narrata.

Ti segnalo un paio di errori dovuti probabilmente alla fretta. All'inizio incasini un po' i tempi verbali (Mike è un omone alto e pelato, piuttosto in gamba ma sempre con la testa tra le nuvole e molto spesso commette errori grossolani. Aveva l’abitudine, ad esempio...). Inoltre il primo tecnico del DSS viene chiamato in certi punti Marco e in altri Mario (ma magari questo è voluto, viste le due dimensioni in cui si svolge il racconto, in questo caso fingi che non ti abbia detto niente); ho anche notato un po' di ripetizioni qua e là (per esempio "spoglio" e "spogliatoi" molto vicini, ripetizioni della parola "poi", e così via.. Ma nulla che una rilettura non possa sistemare in quattro e quattr'otto ;)
Un piccolo appunto invece che ti farei riguarda l'artificio della chiave dimenticata da Mike. Ok, sono cose che possono capitare... ma in questo caso mi sembra un espediente un po' forzato, non so se mi spiego.

In ogni caso ti faccio i miei complimenti, la lettura del tuo racconto è stata davvero piacevole.


2. I regali della vita, di Francesco Nucera
Inutile dire che, anche senza leggere il tuo nome, credo ti avrei riconosciuto comunque. Lo stile è il tuo, il protagonista in piena crisi esistenziale mi ha ricordato alcuni personaggi dei tuoi racconti letti ultimamente. E come mi sono piaciuti quelli, così è stato anche in questo caso.
Ammetto che all'inizio ho un po' temuto... sei partito in maniera così schietta e poco "romantica" che ho pensato "aiuto chissà qui dove andiamo a finire"... invece mi hai sorpreso. Perché alla fine, invece, c'è stato un "ribaltone" (anche questo molto tipico del tuo modo di scrivere) che mi ha positivamente sorpreso. Perché in fondo si è trattato, correggimi se sbaglio, "solo" di un racconto sull'amicizia. Il protagonista è una persona normalissima ma soprattutto è circondato da persone che gli vogliono bene. I genitori innanzitutto, ma anche gli amici. Soprattutto Mario, che non solo non si lascia mettere in imbarazzo dalla storia del sogno, ma che anzi lo abbraccia e lo incoraggia tra una battuta di spirito e l'altra. C'è un senso di sollievo e leggerezza, in quest'ultima parte, molto piacevole. E per questo ti faccio i complimenti.
Ecco, se devo trovarti un appunto ti direi questo. Secondo me potresti togliere l'ultima frase, fermandoti all'esclamazione di Giorgio "...quel sogno non era il mio!". Infatti è già chiaro che il fulcro del racconto sia la forte amicizia tra il protagonista e gli altri personaggi (quanto meno Mario e Ada, lasciamo perdere la segretaria), quella frase (oltretutto con il punto esclamativo alla fine) è a mio avviso ridondante, quasi come spiegare il finale di una barzelletta... non so se rendo l'idea. Ma, a parte quello, che potrebbe benissimo essere un'opinione che nessun altro condivide, un bel racconto davvero.


3. Non è il mio paradiso, di Angelo Frascella
Un bel racconto, il tuo. Non si parla di sogni, in effetti, ma la Nuova Realtà in cui vivono i post umani ha diversi connotati del sogno, quindi direi che va bene.
La cosa che ho apprezzato di più sono i riferimenti e i dettagli. Il tizio con le sembianze di Hannibal the Cannibal, per esempio, o ancora di più quello vestito di bianco con bombetta e bretelle (manca il bastone, però ;-) ). I riferimenti a film o libri mi piacciono sempre ;) E soprattutto il nome del protagonista. Potrebbe essere un caso, ma non credo. Vive in una realtà fittizia e vorrebbe tornare in quella vera; non ho potuto fare a meno di visualizzare i tratti di Jim Carrey mentre leggevo. Ho visto giusto?

Per quanto riguarda la storia in sé, come dicevo è bella, ricca di implicazioni morali e filosofiche. Il sindaco così antipatico è forse un po' un cliché, ma in fondo ci può stare (per fortuna alla fine Fribot lo sostituisce ;) ); i personaggi principali, Truman e Fribot, sono secondo me ben delineati, un ottimo lavoro.
Quello che invece non mi convince è il "terrorista". Sembra quasi una macchietta, per la facilità con cui Truman lo convince a farsi dare l'antidoto. Ok, lui lo stupisce con gli effetti speciali dimostrando di essere immune alle leggi della robotica... ma quell'arrendevolezza stona con le sue iniziali intenzioni, ci sarebbe voluta un po' più di lotta.

Nel complesso, comunque, una storia che ho letto davvero con piacere.


4. ELETTROSHOCK, di Kaipirissima
Il tuo racconto mi è piaciuto, breve ma ben scritto. I punti di forza, a mio avviso, sono due. Il primo sono i dialoghi, ben costruiti e realistici. Il secondo la capacità descrittiva: riesci a tratteggiare bene ambienti e personaggi, che risultano definiti e facili da visualizzare. Persino il passaggio sulla poltrona, oggetto di arredamento quanto mai peculiare, è stato reso bene.
Bello anche il finale a sorpresa; non originalissimo, ci sono diverse opere che giocano sul fatto che la realtà descritta non sia che il parto della mente deviata del protagonista (sempre che io abbia inteso correttamente!) ma calzante nello specifico.
Però questo finale non viene introdotto da nessun indizio premonitore, che avrebbe reso magari (ma dico magari) la conclusione meno sorprendente ma più coerente. Inoltre mi piacerebbe sapere qualcosa di più di Marco, che mi sembra un personaggio importante ma che, dopo il primo paragrafo, non si fa più vivo. Ci dici che alla fine del sogno lui scompare; ma è perché nella realtà lui non esiste ed è solo un parto della sua fantasia? O magari lui nella realtà è morto - magari lei lo ha ucciso, chi lo sa? mi viene in mente Shutter Island... - e quindi lui compare nei suoi sogni? O nessuna delle due? Non so, forse il messaggio è chiaro e sono io che non l'ho colto (cosa tutt'altro che improbabile).

Però, a parte questo, ti confermo che la storia mi è piaciuta e l'ho letta davvero volentieri. Spero di esserti stata utile con questo commento.

5. L'acchiappasogni, di Mari Rosaria Del Ciello
Parto subito dicendo che il tema del tuo racconto mi ha affascinato molto. Premesso che tutte le storie ambientate in ipotetici futuri post-apocalittici mi mettono addosso un'ansia spaventosa, l'idea che in un futuro possa persino andare persa la capacità di sognare è terrificante e intrigante al contempo.
La storia è anche ben scritta, dal punto di vista formale non ho nulla da farti notare.
Quello che però mi ha convinto poco è l'avanzamento della trama; spieghi molto bene la situazione attuale così come il rapporto tra le due ragazze. Però non ti soffermi a mio avviso a sufficienza su ciò che io realmente vorrei sapere. Per esempio sugli acchiappasogni del titolo. Cosa sono? Vorrei saperne di più, indagare sul perché non hanno funzionato. E vorrei saperne di più anche sui genitori di Sonia; hanno un ruolo fondamentale nella storia, se la madre ha addirittura inventato un macchinario (?) che in qualche oscuro modo agisce sull'attività onirica, allora deve essere un personaggio chiave. E poi, che fine fa? E cosa succede a Sonia e Anna, dove vanno? Cosa riserva loro il futuro?
Insomma, per farla breve; più che un racconto sembra il primo capitolo di un bel romanzo. Ha del potenziale, e nemmeno poco. Premettendo che ci sono persone qui dentro molto più esperte di me, che sono più o meno l'ultima ruota del carro, mi permetto comunque di offrirti un piccolo consiglio: prenderei questo racconto e lo amplierei, secondo me potrebbe uscirne qualcosa di davvero notevole.

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LauSil
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Re: Gruppo Giorgio Raffaelli

Messaggio#3 » sabato 22 luglio 2017, 15:33

Ciao a tutti,
ecco la mia classifica, seguita dai commenti che ho postato anche nei singoli tread.

1) I regali della vita - di Francesco Nucera
2) Non è il mio paradiso - di Angelo Frascella
3) L'acchiappasogni - di Maria Rosaria Del Ciello
4) LOGOUT - di Francesco Capozzi
5) Elettroshock - di Kaipirissima

1) I regali della vita - di Francesco Nucera
Il tuo racconto mi è piaciuto molto: l'unico del girone privo di una componente "fantastica", mi ha colpito perché, pur non provando a sorprendere a tutti i costi, veicola bene il suo messaggio positivo e alla fine rimane impresso.
Inoltre, è raro vedere un autore che gestisce il tema dell'omosessualità come un "supporto" a una narrazione incentrata su altro - l'amicizia, in questo caso - e lo fa con naturalezza, schiettamente, verosimilmente (tanto per dire, il modo in cui Mario accetta giocosamente il coming out di Giorgio è proprio quel che mi aspetterei da alcuni miei amici se mai si dovessero trovare in una situazione analoga! ^_^).

L'unica domanda che stavo per farti l'hai già ampiamente chiarita nelle risposte agli altri commenti: da principio mi sono chiesta se la descrizione del Giorgio metrosexual, col sopracciglio curato e il fisico palestrato, non sconfinasse troppo rapidamente nella macchietta (per la serie "come ha fatto a non accorgersi di essere gay, quando incarna lo stereotipo?"). Ma se il tuo intento era caricaturale, allora l'hai sicuramente raggiunto! (in effetti, a tale proposito un grosso indizio lo dà la segretaria che rispondendo al capo sottintende "grazie, apprezzo il complimento anche se a te le donne non ti garbano"... :D).
Quindi... nient'altro da aggiungere, complimenti! ^_^

2) Non è il mio paradiso - di Angelo Frascella
Ciao Angelo,
il tuo racconto mi ha colpito per il messaggio alla base: ciò che è l'inferno per qualcuno, è il paradiso di qualcun altro. Davvero molto interessante, e devo dire anche poco sentito nella fantascienza, per quel che riesco a ricordare al momento.

E' ben scritto e scorrevole; volendo proprio trovare un margine di miglioramento (che mi pare sia un po' lo scopo del forum ^_^), forse è un po' "accelerato" nel finale, per quello che immagino sia stato un problema di spazi. Da lettrice, mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa in più nella scena della "resa" e confessione dell'hacker, e approfondire il suo confronto con Truman nel corpo dell'androide. Di contro, forse (a gusto mio, quindi parere da prendere assolutamente con le pinze :D) la seconda porzione del testo, che si "raccorda" alla prima quando il Bot si inserisce nella realtà virtuale, potrebbe essere invece un po' alleggerita, suggerendo più sibillinamente invece di spiegare nel dettaglio, e facendoti riguadagnare così un po' di caratteri.
Nel complesso il racconto mi è parso convincente e originale, e veicola un messaggio interessante: manca appena di un po' di "labor limae" (ma del resto questo è un contest a tempo) :)

3) L'acchiappasogni - di Maria Rosaria Del Ciello
Il tuo racconto suggerisce un'idea che mi è piaciuta subito molto: anche nel mezzo di un olocausto nucleare, smettere di sognare sarebbe una perdita insopportabile per l'animo umano, che si spingerebbe a trovare il modo di tornare a farlo al più presto e con qualsiasi mezzo - lecito o no. Per un artista (o aspirante tale) è un messaggio che fa davvero presa.

Lo stile è fresco e immediato, e ben si adegua alla narrazione.
Ci sono soltanto due punti di riflessione che mi sento di porre alla tua attenzione: il primo riguarda il fatto che i sogni si paghino in tempo, attraverso un braccialetto che fa scalare giorni di vita. Nella massima onestà, oltre a ricordarmi un film di qualche tempo fa, non mi pare aggiunga molto alla storia, e trovo renda più difficile la sospensione dell'incredulità; la mia impressione è che se le sedute si fossero pagate in soldi/crediti/ricchezze di altro tipo, comunque si sarebbe notato il parallelo con le sostanze che "tolgono la vita" dando dipendenza, e si sarebbe giustificata parimenti la preoccupazione dei genitori di Anna. Una piccola cosa, tutto sommato.

Il secondo punto riguarda il ruolo degli acchiappasogni: questo è accennato talmente velocemente che mi è parso un po' "appeso". In un'eventuale rifinitura, valuterei bene come gestire questo tema che, pur dando il titolo al racconto, non mi è parso molto incisivo nella storia (ammesso che io non mi sia persa qualcosa e che sia corretta la mia interpretazione del racconto come storia di formazione e presa di coscienza della protagonista ^_^).
Per il resto, è scritto bene, è molto vivido e secondo me ha un buon potenziale.

4) LOGOUT - di Francesco Capozzi

Allora, comincio dalla cosa che ho apprezzato maggiormente in questo racconto, e cioè il fatto che presenta un colpo di scena finale costruito con cura, e descritto in maniera convincente, che riesce a toccare il lettore (impresa non da poco con una lettrice "smaliziata" come la sottoscritta, appassionata di fantascienza e fantasy). :)

Purtroppo, però, l'aver letto e visto tanto nel settore mi ha portato anche a notare come il tema dell'indagine nella mente del criminale non sia originalissimo, e ad esempio sia già stata usato nel film visionario "The cell" (non so se lo conosci, magari è stata solo una sfortunata coincidenza, cose che capitano)...

Avrei poi un dubbio sull'uso delle citazioni, delle quali non sono sicura di aver compreso lo scopo: per esempio, quando richiami il John Coffee accusato di aver stuprato due bambine, strizzi l'occhio a Stephen King; mi sono domandata se tu l'abbia fatto per suggerire l'idea che il protagonista stia integrando inconsciamente parti della sua vita "reale" - per dare l'idea che quanto raccontato non sia la realtà - oppure se si tratti semplicemente di un omaggio a un autore che apprezzi.
Anche la scelta del nome "Redneck Island" per il carcere mi ha fatto sorgere il medesimo dubbio (per il reality show).
Se l'idea era effettivamente quella che ho ipotizzato, forse sono riferimenti un po' di nicchia (ok, ok, è difficile trovare chi non conosce Il Miglio Verde :D, ma Redneck Island magari è meno noto...). Se invece si tratta di "omaggi", potrebbero distogliere l'attenzione dalla storia principale per chi li coglie, senza aggiungere molto alla trama. :)

Sperando di fare cosa utile, direi anche che forse potresti omettere l'infodump iniziale sulla conversione tempo reale/tempo del sogno: quando poco dopo Simon dice "per voi sono passati cinque minuti, ma per me è stata una giornata intera, quindi ho bisogno di una doccia", credo sia già più che sufficiente! ^_^
Ultima piccola cosa che mi ha fatto pensare è come mai in un futuro dove si naviga nei sogni, si usino ancora le chiavi invece, che so, di un accesso tramite scansione della retina; valuterei un altro artificio per far ritardare i colleghi...

Insomma, ricapitolando, la struttura della storia mi sembra molto buona, ma potrebbe essere utile una revisione dei passaggi intermedi per perfezionarla :)

5) Elettroshock - di Kaipirissima

llora... la sensazione è quella di un'opera un po'... acerba. Ho colto le intenzioni, ma mi sono sembrate indebolite in primo luogo da alcuni passaggi un po' ingenui, e qualche cliché qua e là soprattutto nella prima parte - di stampo sentimentale (esempio, "capitolò lei mentre accoglieva la sua lingua" è una frase quasi "simbolo" della narrativa Harmony).
Altro esempio è il paragrafo speso a raccontare (invece di mostrare), la sedia che, prendendo così tanto spazio nell'economia di un racconto così breve, suggerisce che si tratti di un elemento fondamentale. Purtroppo però non ricompare più, e si ha quindi l'impressione di una "pistola di Checkov" scarica.
Ancora, dato che sei ampiamente al di sotto dei caratteri massimi consentiti dal contest, penso ci sarebbe molto spazio per ampliare, dato che alcuni elementi sono "toccata e fuga" nella narrazione (esempio: il taser con cui viene colpita la protagonista compare e svanisce nel giro di mezza frase, senza esser anticipato da indizi, togliendo pathos a una scena che invece potrebbe averne).

Il colpo di scena finale suggerisce che sia stato tutto il sogno/delirio di una ragazza malata, tema un po' abusato nella fantascienza.

Insomma, in linea di massima credo che sia un racconto migliorabile, soprattutto nel cercare di dosare indizi che diano forza alla conclusione finale :)

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federica.leonardi
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Re: Gruppo Giorgio Raffaelli

Messaggio#4 » sabato 22 luglio 2017, 17:15

Classifica:

- Non è il mio paradiso - Angelo Frascella
- Logout - Francesco Capozzi
- Elettroshock - Kaipirissima
- L'acchiappasogni - M. R. Del Ciello
- I regali della vita - Francesco Nucera

Commenti:

Non è il mio paradiso
Ciao Angelo,
ho trovato la tua storia originale nel complesso (forse c'è un piccolo omaggio all'episodio San Junipero di Black mirror e a Wall-E?), e bello lo scambio robot/umano. Non sono del tutto sicura che un server di quelle dimensioni, e l'energia necessaria a tenere "in vita" la NR, sia del tutto compatibile con l'intento ecologista dell'apparato, ma qui ci vorrebbero dei tecnici, perciò prendila come una riflessione personale.

Il racconto avrebbe bisogno di una riscrittura per colmare quei problemi segnalati dagli altri (la fretta di chiudere; il personaggio del terrorista così cedevole...).
Ti segnalo alcuni typo:

Sbuffando, andò ad aprire: gli umani erano riusciti a eliminare gli scocciatori neanche quando avevano provato a costruire il paradiso
qui ci va una negazione: gli umani NON erano riusciti.

Non è che non vogliamo accontentarsi.


Colui che aveva parlato indossava le sembianze di Hannibal The Cannibal.
"indossare le sembianze" non mi suona benissimo

Quel gruppo di teppisti aveva manomesso, in quella zona, le regole di base.
Fribot di sfruttare quelle modifiche a proprio vantaggio.
qui manca un pezzo.

Inoltre, sempre nello stesso punto, mi permetto di suggerirti di ripensare alla trasformazione di Fribot: si trova in sorta di quartiere del "cinema criminale", con vere e proprie icone del genere. Quando ha cominciato a "mutare" mi sarei aspettata un Robocop potenziato piuttosto che un drago. Ma qui, c'è da dire, è anche questione di gusto personale. E probabilmente presupporrebbe un background che forse Fribot non ha (come nel caso del David di Prometheus. Anche se, dal momento che ne riconosce la derivazione, magari così digiuno di vecchie pellicole proprio non è).

In conclusione: storia originale e con belle immagini, da approfondire e limare.

Logout

Ciao Francesco,
Allora, a parte i riferimenti kinghiani (e, forse, quelli dickiani), ti dico che il racconto è gradevole e il twist finale divertente.
Il racconto ha bisogno di un editing approfondito e di una buona "sbozzata" (mancano più accenti, alcuni punti si bissano, un ciocco si tramuta in coccio...).
Non mi è chiaro il frammento dedicato alla ragazza morta: chi è? Perché ce la presenti?
Ho avuto l'impressione che all'inizio volessi puntare ad altro e poi, scrivendo, siano sopraggiunte altre idee che ti hanno portato nella direzione finale. In questo caso, poiché quel pezzo non aggiunge proprio nulla al racconto, lo toglierei senza troppi drammi.
Personaggi: ho faticato un po' a districarmi fra i vari Simon, Mario/Marco, Mike e Jasper nei passaggi dall'uno all'altro.
Anche in questo caso, poi, i riferimenti ai padri della psicanalisi sembrano puntare verso un certo sviluppo (o desiderio di) della trama, ma non è così. Il che mi porta a domandarmi (di nuovo) se non ci fosse una storia che stavi narrando prima di arrivare a questa.
Ho trovato la caratterizzazione dei pg un po' debole. A mio avviso, Simon ha bisogno di un approfondimento caratteriale. Poi vorrei farti notare una cosa: con Mike fai quello che non hai fatto con Jasper. Mi spiego. Il novellino ce lo presenti attraverso atteggiamenti, pensieri e dialoghi. Intervieni poco per dirci, come narratore, chi è. E va bene così: perché da lettore riesco a figurarmi abbastanza bene il tipo.
Su Mike, invece, intervieni a gamba tesa. Dici:
"Mike è un omone alto e pelato, piuttosto in gamba ma sempre con la testa tra le nuvole e molto spesso commette errori grossolani. Aveva l’abitudine, ad esempio, di chiudere la porta della sala controllo a chiave e più di una volta l’aveva persa, lasciando Simon bloccato dentro."
Ora, perché invece di raccontarci quello che Mike ha fatto in passato e dirci che ha "la testa tra le nuvole" (che vuol dire poco e nulla), non provi a mostrarci la poca cura che mette nel suo lavoro?
Per esempio, dato che il racconto si chiude anche grazie alla sua inettitudine, potresti iniziare la storia con un Simon imprigionato nella sala di controllo, e un Mike con un mezzo hamburger in bocca che si cerca la chiave in tasca. E quando, alla fine, la ritrova e libera Simon, questo lo affronta imbestialito, domandandogli cosa pensa di fare e magari lo minaccia pure di fare rapporto, dato che è la terza volta in un mese che perde la stramaledetta chiave.

Elettroshock

Ciao Kai,
Pollici alti per i racconti brevissimi.
Dunque, l'influenza di senpai Murakami si sente, ma non è un problema. Il problema è capire cosa vuoi tu dal racconto.
Sara ha paura di perdere Marco? Perfetto. Sara ha qualche difetto fisico (magari che lei percepisce come tale), che potrebbe metterla in "competizione" con la cliente? Mostralo.
Sara è attaccata a Marco? Faccelo vedere con quel bacio appassionato (e se una frase ti sembra già sentita, non usarla ;) ), e, nella scena successiva, con una telefonata di lui che le dice che tarderà (meglio ancora un sms, o un messaggio su WA che non deve neppure pagare). Dalle il tormento e poi scaraventala nell'incubo della cliente.
La poltrona è perfetta: usala nel sogno. Niente volte del cielo. La cliente sogna di sbirciare in un tunnel oltre il quale c'è... che cosa? Che cosa vede Sara che la sta fissando dai fori della poltrona?
Il twist reale/follia (in questo caso: ossessione) è un bel twist. Usalo fino in fondo.

L'acchiappasogni

Tema interessante, che mi ha ricordato un po' Linea di confine. Ma ho trovato il racconto, in generale, confuso:
Cosa sono gli acchiappasogni?
Cosa se ne fanno i pusher di sogni dei minuti sottratti?
La tecnica dà l'idea di essere avallata dal governo, dato l'interesse degli scienziati e per beneficio comune, ma non è così.
Insomma: c'è tanto, molto, forse troppo nell'economia di un racconto tanto breve.
Gli infodump, a mio avviso, appesantiscono la storia senza dare granché a chi legge. Chiariamoci: è nell'interesse del lettore sapere alcune cose, ma le ho trovate messe un po' a "cucchiaio" (della serie: tieni lettore, mangia questa informazione che ti devo).
Credo che si sarebbero potute approfondire le relazioni di Sonia con i genitori (le cui morti mi sono sembrate un po' a servizio di trama), e concentrarsi sul conflitto di Anna. In quanto amica del cuore di Sonia, e concausa della morte di suo padre (a proposito: la madre di Sonia muore quando e perché?), immagino che Anna provi nei confronti dell'amica una serie di sentimenti che vanno dal desiderio di punirla, per il suo abbandono immotivato, a quello di proteggerla; dal senso di colpa al bisogno di riscatto.
In effetti, tra le due Anna è il personaggio più forte del racconto, quello che mostra un background più sviluppato e solido rispetto a quello indicato come protagonista.
Sullo stile non ho molto da dire, se non che alcune frasi (es. "La luce accecante del sole all’esterno la rese cieca"), andrebbero riviste e smussate; ci sarebbe anche da fare un passo in più verso lo show, soprattutto quando descrivi gli stati d'animo e i caratteri dei tuoi personaggi.
In conclusione:
Racconto interessante, che merita una buona revisione.

I regali della vita

Ciao Ceranu, comincio da te.
Cosa mi è piaciuto: il passaggio dal Mario idealizzato nel sogno al Mario reale. Quel capovolgimento di personalità, secondo me, dà al racconto una bella dose di veridicità.
Cosa mi è piaciuto meno: i dialoghi, che ho trovato legnosi e, in un paio di occasioni appesantiti dal ricorso a una certa fraseologia stereotipata (es. "Ti stai rivolgendo alla dottoressa o all'amica?").

In generale ho provato poco, leggendo il racconto. Giorgio non è riuscito a trasmettermi il suo disagio interiore: è come se non lo vivesse davvero, il suo "dramma". È tutto molto piano, lineare: manca il vero conflitto, che è solo di facciata e narrato, ma non provato.

Riflessione assolutamente personale: hai provato a considerare un ribaltamento tra il sogno e la vita di Giorgio?

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Eugene Fitzherbert
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Re: Gruppo Giorgio Raffaelli

Messaggio#5 » sabato 22 luglio 2017, 18:03

Mia classifica:

1. I regali della vita
2. LOGOUT
3. Non è il mio paradiso
4. L'acchiappasogni
5. Elettroshock

I regali della vita - Ceranu
Ciao, Ceranu!
Credo che questo sia il primo racconto tuo che leggo.
Lo stile è molto controllato e preciso, forse l'unica sbavatura di poco conto è il cambio di registro improvviso quando il protagonista commenta che si sta trasformando in ricchione. Capisco che è un espediente per mostrare la rabbia di quel momento, ma stona e stride con tutta la prosa controllata dei paragrafi precedenti. Ma ti ripeto è una cosa di poco conto.

Ho trovato interessanti i confronti con gli amici e con l'Estranea (la segretaria) che delineano la personalità a ogni riga di dialogo.
Forse una cosa manca all'appello: cosa ha scatenato i sogni? Perché proprio in quel momento e non prima?

Ti confesso che il protagonista non è solo gay, ma ha anche un disturbo ossessivo compulsivo (pure serio...) e che siccome la sua amica non se ne è accorta allora sì, è una psicologa da blog...

In definitiva il racconto mi è piaciuto, nonostante non sia il mio genere (ma questo non conta nulla). E ti faccio i complimenti per aver interpretato il tema in maniera così originale e allo stesso tempo molto attuale.

Ti faccio una domanda off the record: perché hai scelto di descrivere l'outing in questa maniera, affidandoti a una visione un po' macchiettistica dell'omosessualità? Bada, non è una critica, è che sono sinceramente curioso di saperlo.

Logout - Francesco Capozzi
Ciao, Francesco!
Bel racconto, devo ammetterlo, molto Black Mirror. Il finale mi ha lasciato spiazzato e mi ha sorpreso (esattamente come è stato già detto poco sopra.)
Mi pongo lo stesso dubbio sulle citazione culturali pop che hai inserito e sul loro senso: se sono semplici citazioni (oddio, del Miglio Verde hai preso in prestito un personaggio e tutta la sua storia...) le lasciamo stare lì, per quello che valgono. Se invece stai cercando, come ha già suggerito LauSil, allora, forse dovrebbero essere più organiche, integrate in maniera differente.
Immagino che la donna morta menzionata nel racconto sia la ragazza del protagonista, anche se così non tanto si percepisce.
Ti segnalo che ci sono un po' di typo sparsi qua e là, ma su un testo così lungo è quasi impossibile passare indenni da questa maledizione...
Nel complesso, ti faccio i complimenti per l'intreccio, ben riuscito!

Non è il mio paradiso - Angelo Frascella
Ciao, Angelo!
Vengo subito al sodo: il racconto è interessante, ha begli spunti (e condivido le riflessioni di Milena sull'intento ecologista vs alimentazione della server farm, ma alla fine, basterebbe avere miliardi di pannelli solari per riuscire a fare qualcosa con un po' di energia alternativa) e sicuramente sfrutta il tema in maniera originale, interpretando liberamente la materia del sogno.
Ci vedo diverse chiavi di lettura: da una parte il messaggio ecologista che è molto attuale, e deve esserlo visto quel che si legge in giro... Gli scambi di prospettiva tra Fribot e Truman che invertono anche l'interpretazione della realtà (vera o Nuova che sia) sono un bel tocco.

Purtroppo, ci sono alcune cose che stonano: il terrorista è il personaggio che più mi ha lasciato perplesso, per tanti motivi, per come parla innanzitutto, per le sue motivazioni: in pratica decide voler distruggere un'intera realtà virtuale (che lui stesso ha creato, per latro) per dare ai robot il mondo reale (che già posseggono e gestiscono). Pare un po' stiracchiata.
I dialoghi (e non solo quelli con il terrorista) spesso sono un espediente per dare informazioni, rendendo gli scambi quasi finti, o almeno è l'effetto che mi hanno fatto.
Sembra che Truman faccia richiesta di essere spostato in un Sintetico per condurre esperimenti di qualche genere: non si sa se è una pratica usuale o se è lui che ne fa richiesta giusto per innescare polemiche con il sindaco.
Su tutto questo, ci sono diversi typo sparsi in tutto il racconto, ma questa è una maledizione di cui non riusciremo mai a liberarci.

Nel complesso è stata una lettura piacevole, soprattutto grazie al tuo modo di gestire le parole, preciso e diretto, con un po' di spigoli da arrotondare per renderlo ancora migliore di quello che già non sia.

OFF the record, al di fuori del commento, ma solo per curiosità personale: cosa ne pensi se per esempio, nel primo paragrafo non si fa menzione del Nuova Realtà, ma si lascia il lettore alle prese con un fatto quasi soprannaturale (la sparizione della mela e poi de libro), fino al monito La vostra realtà sta per essere distrutta? E poi solo in quel momento, calare il primo asso e rivelare la presenza della Nuova realtà?

L'acchiappasogni - Maria Rosaria del Ciello
Ciao, Maria Rosaria!
Appena ho letto l'intro del tuo racconto, è partita automatica la sigla di Ken il Guerriero. Non me ne volere, sono un semplice figlio degli anni 80...
A parte questa premessa doverosa, il tuo racconto procede un po' claudicante come una delle due protagoniste. Il bel setting geo-politico che hai creato rimane disperso, rintracciabile in alcuni commenti e basta. Tutta la repressione per la ricerca scientifica quasi non si sente, se non come uno spauracchio anziché un sistema di distruzione del sapere.

La storia in sé per quanto lineare e tenuta insieme sull'esperienza di due personaggi, ha dei bei momenti, inframezzati da un po' di spiegoni vari, ma è comprensibile, vista la necessità di far capire al lettore quello che sta succedendo, quello che è successo prima e forse quello che potrebbe succedere in seguito. Talvolta anche ventimila caratteri sono troppo pochi!

Rinnovo le perplessità già sollevate da altre prima di me, e a cui hai risposto.
Nel complesso, ti faccio i miei complimenti per la prova, anche perché hai uno stile che mi piace, sempre.

Elettroshock - Kaipirissima
Ciao, Kaipirissima!
(Nickname bellissimo, anche se l'ho dovuto scrivere due volte prima di imbroccarlo, dannazione! aahaahah)

Ti confesso che mi sono sorpreso subito della lunghezza del racconto. Di solito, se i caratteri sono ventimila, siamo abituati a testi che raggiungono il limite o addirittura lo superano... Non è una colpa: ci sono storie lunghe e storie brevi e tutte hanno uguale dignità, sono solo rimasto sorpreso.
Il tuo racconto è nel complesso un po' repentino, diciamo così e si concentra su elementi che poi non influenzano molto la trama o il comportamento dei protagonisti.
L'idea è interessante, soprattutto con le sue limitazioni: si creano oggetti per migliorare i propri incubi e renderli più sopportabili; mi dà tanto l'idea di un gioco di ruolo. La resa su carta ha una doppia faccia: da una parte ci sono bei passaggi che mostrano un'inventiva e una fantasia fervida, dall'altra la scrittura cerca di rincorrere questo talento.
Una sola parola: focus. Devi focalizzarti su quello che ti interessa, su quello che possa far partire la trama, che possa raccontare qualcosa dei protagonisti. Ad esempio, all'inizio abbiamo due persone, un ragazzo e una ragazza (Marco e Sara) e il loro progetto. Poi nella seconda parte, la scena è tenuta dalla ragazza da sola. Immagina se, durante la colluttazione con la cliente, fosse entrato in stanza Marco con il taser, magari per aiutare Sara a divincolarsi dalla cliente un po' troppo invadente e in quel momento gli occhi di marco fossero diventati color argento come il cielo e il colpo di taser fosse arrivato dalle sue mani, facendo piombare la vita di Sara nell'incubo finale. (Questa è la prima cosa che mi è venuta in mente... è un'idea al ovolo per mettere dentro tutti i personaggi che hai presentato...)

Spero di essere stato chiaro e nel mio (molto) piccolo di esserti stato d'aiuto. Ti dico che qua in giro ci sono fior di professionisti della parola che di consigli possono dartene a centinaia. Tieni le orecchie aperte!

valter_carignano
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Re: Gruppo Giorgio Raffaelli

Messaggio#6 » lunedì 24 luglio 2017, 22:49

Ciao a tutti
bei racconti, alcuni che hanno espresso bene il loro potenziale, altri che necessitano di una revisione per apparire validi come meritano. Complimenti a tutti.

1. Non è il mio Paradiso
2. I regali della vita
3. L'acchiappasogni
4.Logout
5.Elettroshock

Non è il mio paradiso
ciao
buon (?) ultimo, ho ben poco da aggiungere a quanto già rilevato da altri nei loro commenti e da te nei commenti ai commenti.
Racconto ben scritto, come sempre, al di là dei refusi da 'non rilettura'. Mi è piaciuto molto l'aspetto citazionista e il tono leggero, da fiaba contemporanea (o futura). Mi sembrano molto ben caratterizzati i due personaggi principali, umano e robot, e le 'emozioni' del robot sono un tocco di classe divertente e molto funzionale.

I regali della vita
ciao
racconto che - come sempre - scorre perfettamente. Buonissimo lavoro, nella sua semplicità.
Per la mia esperienza, gay-che-non-vogliono-ammettere-di-esserlo come il protagonista non ce ne sono quasi più, sono quasi estinti (se mi si permette lo scherzo). Ma bisogna anche dire che nell'ambiente artistico che è quello di parte del mio lavoro - fra attori, ballerini e cantanti - le cose possono essere un poco diverse che nel resto della società o in altri ambiti.
In tutti i casi, Giorgio è una persona a modo, pur con le sue manie, e così Mario, un vero amico. Decisamente stronza Ada, che lo prende in giro peggio di un bullo delle medie e soprattutto - aaargh! - bagna il bonsai (una selvaggia, me la immagino con le unghiazze bicolore, vestita da puttanone fantozziano, tronfia e ignorante). E pure la segretaria non fa una bella figura, banalotta e vuota, che perde un'ottima occasione per stare zitta e parla a vanvera.
Era voluta, la contrapposizione fra donne (da poco) e uomini?
Ciao.

L'acchiappasogni
ciao
in effetti, chi ha scritto prima di me ha già detto tutto. La storia è ovviamente ben scritta, comincia lenta e quasi senza pretese ma getta semi che tengono viva l'attenzione (il fatto che si compra in 'tempo', per esempio); poi sale (chi sarà quella donna?); sale ancora (ah, è la madre che avverte di un pericolo); e poi però tutto si risolve con una spiegazione che lascia - come detto da altri - tanti dubbi.
Le ultime frasi, però, danno un tocco di poesia.
Forse avevi bisogno del doppio di caratteri, magari pensaci, se l'idea del racconto ti sembra che valga la pena.
In ogni caso, come sempre, un buon racconto che si legge con piacere.


Logout
ciao
scusami, commento alla fine e tutti quanti hanno già detto tutto.
Cominciando dalle cose buone, davvero molto buono il colpo di scena finale. Qualche idea non è originalissima, ma in questo non ci sarebbe niente di male, secondo me: tutto lo 'scrivibile' è già stato scritto e siamo indubbiamente piccolissimi nani sulle spalle dei giganti della letteratura; solo che lo stile mi sembra un poco pesante.
Può essere solo una mia impressione, dovuta ai miei gusti personali, ma trovo che il narratore onnisciente, usato come l'hai usato tu, allontani molto i personaggi e renda difficoltosa l'immedesimazione. In pratica, tu spieghi sempre al lettore cosa provano i personaggi, e questo mi sembra da un lato superfluo, e dall'altro un poco fastidioso.
Inoltre, i refusi sono parecchi, così come il cambio di nome Mario/Marco (perché un nome italiano accanto a Simon, Jasper, Redneck?), e mi sembra che della bionda morta non vi sia alcuna traccia, dopo che ce la presenti. Che fine ha fatto? O mi sono perso qualcosa io?
In conclusione, un racconto con buone potenzialità, con un ottimo finale, ma che richiede una revisione approfondita.

Elettroshock
ciao
anche in questo caso, commento per ultimo o quasi e hanno già detto tutto i miei illustri colleghi.
In effetti, l'impressione è un po' di scene slegate fra loro. Non dico che lo siano, non mi permetterei mai, dico solo che forse non sei riuscita a mettere per iscritto e a rendere chiaro a noi lettori ciò che avevi in testa, con i rapporti di causa ed effetto che legavano gli avvenimenti.
Ma, secondo me, l'idea merita, e alcuni passaggi sono molto buoni. Varrebbe la pena di una buona seconda stesura.

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Re: Gruppo Giorgio Raffaelli

Messaggio#7 » lunedì 24 luglio 2017, 23:25

Ecco la classifica del lettore anonimo con brevi commenti:

I regali della vita

Mi è piaciuta molto la storia, soprattutto su come Mario ha reagito a sentire i sogni di Giorgio su di lui. "Bravissimo/a"

L'acchiappasogni

È scritto bene, mi piace molto l'ambientazione, ma la storia non mi dice nulla di che.

Logout
Molto bella la storia, mi sentivo come se fossi lì a guardare tutto, e la fine non me l'apettavo proprio. Veramente bello,bello, bello!!!!

Elettoshok

La storia è molto bella, peccato che non è stata approfondita di più.

Non è il mio paradiso
La storia è molto simpatica e originale, mi piace molto com'è scritta.

Classifica
1 Logout
2 Non è il mio paradiso
3 I regali della vita
4 Elettroshok
5 L'acchiappasogni

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Re: Gruppo Giorgio Raffaelli

Messaggio#8 » lunedì 24 luglio 2017, 23:45

Ed eccoci alla classifica del girone:
In questo gruppo nessuno è riuscito a guadagnarsi i tre bonus, ma Angelo Frascella e Francesco Capozzi si aggiudicano i primi due con un -8 punti che risulterà decisivo per la classifica finale. Maria Rosaria Del Ciello si aggiudica il bonus da -3 punti.

1) Non è il mio paradiso, di Angelo Frascella = (14 - 8) 4 punti
2) LOGOUT, di Francesco Capozzi = (14 - 8) 6 punti
3) I regali della vita, Francesco Nucera = (14 - 0) 14 punti
4) L'acchiappasogni, di Maria Rosaria Del Ciello = (24 - 3) 21 punti
5) ELETTROSHOCK, di Kipirissima = (26 - 0) 26 punti

Accedono alla finale e verranno giudicati da Giorgio Raffaelli: Angelo Frascella con Non è il mio paradiso e Franecso Capozzi con LOGOUT.
Angelo e Francesco avranno tempo fino a mercoledì 26 luglio alle 23:59 per revisionare il racconto da sottoporre allo SPONSOR.

Complimenti a tutti per la qualità dei racconti!

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