UNA VOCE DALLA FOSSA

In occasione del matrimonio di Flavia Imperi e Beppe Roncari, conosciutisi proprio confrontandosi su Minuti Contati, ecco una Live at Home tutta Special! Sabato 24 giugno alle ore 19.00 circa (il circa è giustificato da tutte le varie ed eventali legate agli impegni fotografici di Beppe e Flavia) i due sposi riveleranno il tema e ci sarà tempo fino alle 23.59 del giorno successivo (domenica 25 giugno) sia per chi vorrà partecipare da casa che per coloro che, presenti al matrimonio, vorranno cimentarsi nella prova, per postare il proprio racconto sull'Arena. Dopo la fase di commenti, i migliori racconti verranno infine letti dai due sposi (una volta tornati dal loro viaggio di nozze) che li commenteranno e stileranno la propria classifica. In caso di mancata suddivisione in gruppi (quindi di numero di partecipanti inferiore a quattordici), gli sposi leggeranno, commenteranno e classificheranno tutti i racconti e la loro classifica verrà sommata a quella dei partecipanti, ma considerata di valore doppio.
francesco.damore
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UNA VOCE DALLA FOSSA

Messaggio#1 » domenica 25 giugno 2017, 20:42

Lontano dalle numerose casette in legno di un piccolo villaggio raccolto in una valle, al di là della coperta di nebbia che giace sull’intero borgo, si scorge una luce di un focolare acceso tra i boschi immersi nella notte. Un uomo magrolino e tremolante, privo di veste ma coperto da fango, terra e sangue è seduto accanto al focolare, di fronte a una tomba profonda, scavata appena fuori un piccolo capanno degli attrezzi. L’uomo ha in mano una Colt Paterson mentre con l’altra stringe un pugno, lo tiene ben chiuso.

“Puoi ancora permetterti il lusso di stare sereno” risponde la figura nascosta nella profondità della fossa.
“Sereno? come puoi dirlo?” dice l’uomo serrando i denti. “Tu sei il primo, dovresti esserne onorato”. L’uomo trema e piangendo prega invocando il nome di Dio “forse c’entra o forse no … chi lo sa” risponde la tomba “la prendi troppo seriamente, non potevi neanche immaginare quel che sarebbe successo”.
L’uomo stringe il pugno con tanta forza da far gocciolare del sangue dalla mano “Ma è successo”. Si affaccia nella fossa ma vede solo un profondo nero e niente più “da questa notte, la tua seconda notte … dovrai accettare la conseguenza della tua scelta. Allora sì che potrai avere sensi di colpa ma vedrai … col tempo svaniranno”. L’uomo guarda da lontano la nebbia che nasconde il villaggio “scegli, o tu o loro … chi vuoi che sopravviva?”.
L’uomo guarda la pistola “loro … scelgo loro”. Un fetore di carogna esce dalla tomba, portato via dal vento gelido “fino a quando esisterà un animale sulla Terra, sarà l’essere umano a mangiarlo … perché tu dovresti farti scrupoli. Dopo la terza, la quarta … i sensi di colpa andranno via e presto ce ne saranno altri come te a farti compagnia”. Le lacrime solcano il suo viso “mi faccio schifo … sono solo un mostro”.

Le nuvole nel cielo si stanno lentamente dissolvendo lasciando intravedere un primo spicchio di luna piena “sei qualcosa di meglio. l’hai portato?”. L’uomo apre la mano mostrando alla tomba il proiettile d’argento tinto del suo sangue.
Inserisce il proiettile nella roulette del revolver e se lo punta alla tempia. le nuvole stanno per mostrare la luna nella sua interezza “fai presto a decidere. Scegli di esistere o ritorna nella tomba”. Le sue mani lasciano cadere la Colt sul terreno, la Luna è ormai ben visibile e la sua luce fa brillare gli occhi gialli dell’uomo.
“Riempi di carne la mia fossa” le sue mani si tramutano in zampe, la bocca in fauci e il corpo si copre di un manto nero come la pece. “E Dio la seconda notte creò la consapevolezza che tutti i viventi sono cibo per il predatore più forte”.

Fine.



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antico
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Re: UNA VOCE DALLA FOSSA

Messaggio#2 » domenica 25 giugno 2017, 21:31

Ciao Francesco e bentornato a Minuti Contati! Ci voleva proprio il matrimonio di Beppe per rivederti in questi lidi!!! :D
Tutto ok con caratteri e tempo, buona Wedding Edition!!!

ChiaradiLuna
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Re: UNA VOCE DALLA FOSSA

Messaggio#3 » lunedì 26 giugno 2017, 2:15

Ciao Francesco!
La prima cosa che mi sento di dirti è che ho avuto qualche difficoltà con i dialoghi: dato che nella tua storia ci sono due figure di cui non fai mai il nome mi è capitato di non capire chi stesse parlando. Certo, ogni tanto ti riferisci ad una delle due come "la fossa" (che a proposito, non ho capito se è un uomo o chissà quale entità demoniaca), ma non sempre. Forse aggiungere qualche a capo in più avrebbe aiutato a distinguere tra la fine della battuta di un personaggio e l'inizio di quella dell'altro.
Purtroppo la conseguenza di queste mie indecisioni fa sì che non sia sicura di aver compreso la trama; la interpreto come un uomo che per qualche motivo oscuro (e mi sta anche bene non saperlo) si tramuta in un animale selvatico, e per evitare di fare male ad altre persone o animale vuole di farla finita mentre la voce nella fossa cerca di dissuaderlo. Giusto?
Ecco la mia ultima perplessità riguarda il finale: perchè quando è in procinto di spararsi lascia cadere la pistola e dice "Riempi di carne la mia fossa" (gran battuta d'effetto comunque)? Ma la carne di altri animali o la propria? Cioè non vuole più morire o vuole che sia l'altro ad ucciderlo?
Porta pazienza, l'ora è tarda e forse sono un po' fusa ^^'
In bocca al lupo!

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Sara Todde
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Re: UNA VOCE DALLA FOSSA

Messaggio#4 » martedì 27 giugno 2017, 9:58

Ciao Francesco,
il concetto che hai voluto trasmettere mi piace molto -il novello licantropo che vorrebbe fare la scelta più giusta, ma alla fine si arrende alla Bestia interiore- ma il racconto, in particolare il dialogo tra il protagonista e l'entità nella fossa, è veramente troppo confuso. Andare a capo ogni volta che cambi interlocutore renderebbe il tutto più leggibile e più incisivo. Inoltre calchi molto la mano con i puntini di sospensione, che ti consiglierei di sfoltire perché in buona parte dei casi non sono davvero necessari e non fanno altro che "allungare" visivamente le frasi.

Ti segnalo un passaggio un po' strano:
L’uomo ha in mano una Colt Paterson mentre con l’altra stringe un pugno, lo tiene ben chiuso.

Detto così, sembra che l'uomo stia stringendo con la mano il pugno di un'altra persona. Qualcosa del tipo "mentre l'altra mano era stretta a pugno" sarebbe più corretto.

Per quanto riguarda la fine, invece:
“Riempi di carne la mia fossa” le sue mani si tramutano in zampe, la bocca in fauci e il corpo si copre di un manto nero come la pece. “E Dio la seconda notte creò la consapevolezza che tutti i viventi sono cibo per il predatore più forte”.

Qui è anche questione di gusti personali, ma nel momento in cui ci mostri il colpo di scena finale della trasformazione, sfoderi non una frase ad effetto, ma due. Questo non aumenta l'impatto del momento, ma lo diluisce, e fa sembrare che abbia calcato troppo la mano. Personalmente metterei più enfasi sulla trasformazione, e sceglierei una delle due frasi, magari quella sulla seconda notte, che dà un bel tocco di biblico (e apocalittico) alla vicenda.
Once barely taking a break
Now she sleeps her days away

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Eugene Fitzherbert
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Re: UNA VOCE DALLA FOSSA

Messaggio#5 » martedì 27 giugno 2017, 16:10

Ciao, Francesco!
Il tuo racconto è molto inquietante, non c'è che dire. Si percepisce il contrasto interiore del protagonista, che non sa cosa scegliere: rimanere umano o cambiare definitivamente e diventare il predatore definitivo?

L'efficacia di u n tema così bello si perde un po' perché durante la storia i due personaggi sulla scena non sono inquadrati bene. C'è un po' di confusione durante i dialoghi e il fatto che tutto sia impersonale rende ancora più difficile seguire il corso degli eventi. Poi, non è ben spiegato perché alla fine Lui decida di diventare mostruosità: ce l'ha con gli abitanti del villaggio? c'è una delusione amorosa alle spalle? Un desiderio di vendetta? La gioia di arrivare in cima alla catena alimentare?
Sicuramente i 3000 caratteri sono una barriera che non rende giustizia a quello che vuoi dire, almeno non fino in fondo..

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jimjams
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Re: UNA VOCE DALLA FOSSA

Messaggio#6 » martedì 27 giugno 2017, 19:25

Prima frase: un tell secco e veloce, ci sta, introduce la scena e mi sta bene.
Un piccolo refuso alla fine, avrei messo: mentre stringe l'altra a pugno, lo tiene ben chiuso.
Poi inizia un dialogo tra la "fossa" e l'uomo. C'è una certa dose di confusione che potresti evitare con degli accapo ben inseriti. Anche se, per come la vedo io, l'uomo non parla con nessuno se non se stesso. La notte precedente si è trasformato per la prima volta in licantropo e ora deve prendere una decisione: vivere o uccidersi. La pistola con il proiettile d'argento rende tutto chiaro. Finale ok, ma avrei evitato la prima frase (riempi di carne la mia fossa) perché non aggiunge in fondo niente. In realtà anche la chiusa non mi piace troppo. Hai impostato un racconto che ha una certa potenza nel confronto tra le due parti dell'uomo, quella animalesca e quella razionale, e la tua intenzione, lo si capisce, e che la prima alla fine vinca. Ma non è tanto il dominio e la caccia che vincono a mio avviso, più forte di tutto è l'istinto della vita. Vivere insomma, a qualunque prezzo. Non male insomma l'idea, non malissimo lo sviluppo, che va solo un pochino ordinato, finale che ci sta, anche se lo avrei preferito focalizzato sulla forza della sopravvivenza piuttosto che sull'istinto ferino di caccia.

marians
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Re: UNA VOCE DALLA FOSSA

Messaggio#7 » martedì 27 giugno 2017, 23:39

Ciao Francesco,
Il tuo racconto mi è piaciuto, per prima cosa sono riuscita ad immaginarmi il vilaggio e lo sguardo che andava al di là della nebbia sul focalare nel bosco. Anche il dialogo tra la parte umana e la parte animale dell'uomo-animale è intensa. Anch'io come ti hanno fatto notare gli altri avrei tolto la frase - Riempi di carne la mia fossa -, non si capisce se la carne e' lui stesso e quindi la parte umana che parla o se a parlare è la parte animale che vuole il sacrificio di tante vite umane. Ad ogni modo un bel racconto è anche la frase conclusiva ci sta bene.

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eleonora.rossetti
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Re: UNA VOCE DALLA FOSSA

Messaggio#8 » giovedì 29 giugno 2017, 9:07

Ciao Francesco,
anche io, come altri, ho avuto la difficoltà a inquadrare bene la storia per via della confusione nei dialoghi.
Svariata punteggiatura mancante e gli a capo non dosati correttamente mi hanno costretto a tenere a mente chi stava dicendo cosa, e la lettura mi è parsa più difficile, anche per tenere il filo del discorso.
In sé la trama non è affatto male nella sua semplicità: il licantropo che deve scegliere se obbedire alla bestia o sacrificarsi per evitare vittime innocenti. Tra l'altro io ho pensato che la fossa, in sé, fosse la trasfigurazione della parte bestiale che lui intendeva uccidere e seppellire, e come immagine l'ho trovata molto bella.
La frase "Riempi di carne la mia fossa" a me è piaciuta, la seconda meno, fa perdere d'efficacia la prima.
Secondo me con una risistemata stilistica ne verrebbe fuori veramente un racconto accattivante.
Buon contest!
Uccidi scrivendo.

Danyramirez
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Re: UNA VOCE DALLA FOSSA

Messaggio#9 » giovedì 29 giugno 2017, 16:38

La tua storia ha un impatto visivo molto forte. Bella l'idea e anche in parte le descrizioni. Forse, come dicono gli altri, si potevano curare di più i dialoghi anche nella loro estensione per dare più pathos alla narrazione. Ci sono però una serie di elementi molto efficaci e belli e mi pare di poter dire che leggermente rivisto e reso più lineare possa essere un gran incipit per un romanzo. Anche il finale non è niente male.

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Andrea Partiti
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Re: UNA VOCE DALLA FOSSA

Messaggio#10 » venerdì 30 giugno 2017, 17:25

Ciao e benvenuto!
Crei delle belle immagini, nitide e giustamente inquietanti.
Purtroppo, come ti hanno già fatto notare, i personaggi in campo sono troppo poco distinguibili. Oltre al separare i dialoghi graficamente, penso sarebbe utile dare una voce molto più distinta ai due, anche se fossero soltanto anime o aspetti diversi del licantropo, due suoi aspetti che combattono.
Penso che potresti migliorare incredibilmente l'impatto del tuo racconto lavorando anche solo sugli aspetti formali della scrittura, per disporre positivamente il lettore e farlo sentire nel suo ambiente con tutta la punteggiatura e la formattazione al posto giusto. Può sembrare opzionale, ma spesso non lo è.
Condivido anche un suggerimento che mi ha aiutato a migliorare molti racconti: scrivi il racconto, poi cancella la prima e l'ultima frase. Funziona quasi sempre per aumentare il ritmo all'inizio senza perdere informazioni utili e per evitare un finale a strascico.
(La parte che ruota della rivoltella, dove inserisci i proiettili, si chiama "tamburo")

Fernando Nappo
Messaggi: 584

Re: UNA VOCE DALLA FOSSA

Messaggio#11 » domenica 2 luglio 2017, 11:36

Ciao Francesco,
l'idea alla base del tuo racconto è potente, un uomo che dopo la prima trasformazione in licantropo deve decidere se continuare a vivere - e ripetere periodiamente la trasformazione - o uccidersi, in favore degli altri. Anch'io ho interpretato che la fossa più come la parte oscura dell'uomo, quella che lo spinge a preservare la sua vita e ad accettare la condizione di licantropo, perfino a viverla con piacere.
In alcuni punti è piuttosto diffcile attribuire i dialoghi e capire con precisione chi stia parlando, e questo genera una certa confusione e conseguente difficoltà a seguire il racconto.
Una bella idea, che, a mio avviso, con una spolverata allo stile può agevolmente ambire alla vetrina del sito.

Francesco D'Amore
Messaggi: 13

Re: UNA VOCE DALLA FOSSA

Messaggio#12 » martedì 4 luglio 2017, 13:14

Grazie a tutti dei commenti ragazzi, li ho trovati molto utili e mi hanno aiutato molto. Ne ho già fatto uso per migliorare il racconto.
Alla prossima occasione.

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DandElion
Messaggi: 661

Re: UNA VOCE DALLA FOSSA

Messaggio#13 » domenica 9 luglio 2017, 15:14

ChiaradiLuna ha scritto:Ciao Francesco!
La prima cosa che mi sento di dirti è che ho avuto qualche difficoltà con i dialoghi: dato che nella tua storia ci sono due figure di cui non fai mai il nome mi è capitato di non capire chi stesse parlando. Certo, ogni tanto ti riferisci ad una delle due come "la fossa" (che a proposito, non ho capito se è un uomo o chissà quale entità demoniaca), ma non sempre. Forse aggiungere qualche a capo in più avrebbe aiutato a distinguere tra la fine della battuta di un personaggio e l'inizio di quella dell'altro.

Mi associo pienamente al pensiero di Chiara.
Ho fatto veramente difficoltà a immaginare i personaggi, Sara parla di Licantropo, mi ero persa anche quello. Ho letto di nuovo il racconto.
..
Cercavo il proiettile d'argento. l'ho trovato, ma così in fondo che - in my opinion - si perde il ritmo del racconto.
..
Ok buona l'idea, meno buona la caratterizzazione dei personaggi. Perché il Licantropo dovrebbe lasciarsi uccidere senza lottare? O non ho capito il racconto?
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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giuseppe.gangemi
Messaggi: 165

Re: UNA VOCE DALLA FOSSA

Messaggio#14 » domenica 9 luglio 2017, 20:31

Ciao Francesco,
l'idea del tuo racconto è buona. Il racconto è molto fumettistico e bonelliano.
Mi piace l'incipit filmico in cui ci presenti il set in cui si svolge la scena. Come ti hanno fatto notare questa parte si conclude con il piccolo difetto riguardante il particolare del pugno.
Il dialogo fra il novello lupo mannaro e la fossa fa emergere chiaramente il conflitto interiore del primo. Alcune volte si fa fatica a capire chi parla.
A me piacerebbe che la fossa fosse proprio un entità distinta e non la voce interiore del protagonista come sembra emergere dai commenti degli altri partecipanti. Questo aprirebbe cose molto interessanti nello sviluppo della storia.
un buon racconto stile penny steampunk

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