Dragon Fest Live at Home 2017: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Sabato 26 agosto dall'una alle 19.00, sarà possibile partecipare sia live direttamente dal Castello di Milazzo (dove si tiene la manifestazione del Dragon Fest) che da casa (accompagnando il proprio racconto con una foto ritraente se stessi con la scritta ANCHE QUI A (nome luogo da cui si scrive) SIAMO AL DRAGON FEST!
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antico
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Dragon Fest Live at Home 2017: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#1 » lunedì 28 agosto 2017, 14:42

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Tre prodi autori direttamente dal Dragon Fest e quattro coraggiosi domatori di draghi da Pisa, San Vito dei Normanni, Aprilia e Albano Laziale! Che la fase dei commenti e delle classifiche della Dragon Fest Live at Home Edition 2017 vada a iniziare!

Gruppo unico, tutti commenterranno e classificheranno tutti. Alla fine, quando tutte le classifiche dei partecipanti saranno arrivate, si paleserà il Giudiche di Gara Alberto Della Rossa con la sua classifica, di valore doppio, e a quel punto procederò a calcolare quella FINALE.

Ecco i SETTE racconti in gara:

Un sogno marino, di Fabiana Donato, cartaceo ore 17.50
La ragione di Francis, di Mario Pacchiarotti, ore 18.45, 4790 caratteri
Le pietre di Varacocha, di Ambra Stancampiano, ore 18.53, 3625 caratteri
Edi, di Eugene Fitzherbert, ore 18.53, 4970 caratteri
Il guardiano del faro, di Canadria, ore 18.55, 4269 caratteri
Il sacrificio, di Andrea Partiti, ore 18.59, 4466 caratteri
Marea nera, di Laura Silvestri, ore 19.00, 4893 caratteri

7 racconti in gara. Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 7 settembre settembre per commentare e postare le vostre classifiche. Vi avverto che sarò fiscale e non accetterò classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all’ultimo, ma in quel caso gradisco essere avvertito, sapete come trovarmi ( e del resto avete solo 7 racconti a testa da commentare e un bel po’ di giorni per organizzarvi). Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all’ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò quella di Alberto Della Rossa (di valore doppio rispetto alle vostre) e procederò al calcolo della classifica finale.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti.
– 3 punti malus per chi commenta anche solo un racconto con meno del numero di caratteri minimo richiesto.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto.
Oltre al contatore interno dell'Arena, ha valore il solito CONTATORE per il conteggio dei caratteri.


Potete commentare i vari racconti nei singoli tread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti dovrà obbligatoriamente essere postata qui.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA DRAGON FEST LIVE AT HOME EDITION A TUTTI!



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LauSil
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Re: Dragon Fest Live at Home 2017: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 30 agosto 2017, 19:57

Salve a tutti!
Apro le danze, e la faccio con un certo anticipo rispetto alla scadenza perché so già che i prossimi giorni non avrò molte occasioni di affacciarmi sul forum.
Dunque, ecco di seguito la mia classifica. Devo dire che tutti i racconti erano interessanti e hanno sviluppato un tema niente affatto facile (almeno, a mio parere :D).
L'ordine è dettato un po' dal gusto personale, naturalmente, un po' da quanta "compiutezza" mi hanno trasmesso i vari testi. Riporto a seguire i commenti postati nelle singole classifiche :)

1. Le pietre di Viracocha - di Ambra Stancampiano
2. La ragione di Francis - di Mario Pacchiarotti
3. Edi - di Eugene Fitzherbert
4. Il sacrificio - di Andrea Partiti
5. Il guardiano del faro - di Canadria
6. Un sogno marino - di Fabiana Donato

1. Le pietre di Viracocha - di Ambra Stancampiano
Ho adorato la tua scelta del tema. L'unico racconto del contest che parla di un nemico "storico" venuto dal mare, e che nemico! Il genocidio delle popolazioni autoctone americane è certamente un tema importante (e a me molto caro, ma la cosa, in questa sede, pesa solo fino a un certo punto). Nonostante la questione "calda", sei riuscita a scrivere un racconto fresco, leggero, che non ignora la bruttura dell'occupazione straniera alle porte, ma le gira attorno e porta una ventata di misurato - e godibilissimo - umorismo. Il chiacchierare perplesso dei due protagonisti di fronte alle apparenti insensatezze del conquistador si legge con gusto, e la comprensione di chi sia quest'ultimo arriva in punta di piedi, grazie a indizi ben dosati.
Un solo appunto: hai preso una via difficile nel finale. Il POV degli indios avrebbe implicato che le parole dette da José ai suoi compari risultassero incomprensibili, invece le leggiamo e capiamo chiaramente... fa un pochino storcere il naso. Immagino che cambiare il pov e portarlo su José proprio alla fine avrebbe cozzato troppo col resto del testo... non so, forse proseguire con uno "pseudo spagnolo" come avevi giustamente iniziato avrebbe potuto essere un'alternativa? Probabilmente, per un lettore italiano sarebbe stato comunque comprensibile. O, magari, invece di riportare il dialogo fra gli spagnoli per intero, far raccontare ai protagonisti che hanno colto qualche parola nuova, come "oro", "salvaje", e così via? Non lo so, probabilmente sono pessime idee :D Era giusto per ipotizzare una soluzione - per quanto scarsina - al problema che sollevo, ma che comunque non penalizza troppo un racconto di per sé ottimo, che mi è piaciuto davvero molto ^_^

2. La ragione di Francis - di Mario Pacchiarotti
Tema interessante, con una parte fantastica ben calata - in maniera credibile - in un preciso contesto storico. Informazioni fornite senza sbrodolamenti eccessivi nell'infodump (giusto nel "Stiamo attrezzando ogni imbarcazione affinché vi siano uomini armati a bordo, siamo in guerra, ma la vinceremo come abbiamo vinto ogni volta che ci siamo schierati", ho un po' storto il naso: possibile che Bacon non lo sappia già, nella sua posizione? Forse queste informazioni avrebbero potuto essere passate in maniera più defilata nella parte successiva del testo).
Potrebbe necessitare di un po' di labor limae ("armate i cannoni armati" magari potrebbe essere sistemato con un sinonimo, ad esempio) ma nel complesso ho apprezzato sia lo stile, ben curato, che la trama. Perfetta l'attinenza al contest. Un buon racconto, sotto molti punti di vista, incentrato su un personaggio storico interessante. Complimenti.

3. Edi - di Eugene Fitzherbert
Buon racconto, senza dubbio. Purtroppo - ma qui non posso dire nulla a te - è piuttosto simile a un racconto che lessi qualche tempo fa, di Alessandro Forlani. Pazienza, può succedere. Però ammetto che questo mi ha tolto un po' il piacere della lettura. Cercherò comunque di commentare, come giusto che sia, il racconto in sé, senza fare paragoni.

Piacevole la storia, azzeccata la scrittura, ben ponderato il colpo di scena finale. Interessante la figura della madre, un po' ambientalista oltranzista e non del tutto stabile di mente, un po' Cassandra che prevede il momento della resa dei conti.
Particolarmente azzeccato l'incipit, evocativo e che cala subito nell'atmosfera del racconto. Un piccolo dubbio: a tratti si direbbe che l'umanità sia già estinta, a tratti che qualcosa rimanga e che ci sia quindi una specie di guerra alle porte con questa razza marina. Mi sono persa qualcosa?
Qualche refuso qua e là, ma sicuramente, nel complesso, una buona prova.

4. Il sacrificio - di Andrea Partiti
Il racconto mi è senz'altro piaciuto. Lo stile è buono e appropriato al genere, lo svolgimento ha il giusto ritmo, suggerisce inevitabilità e non affretta troppo nonostante lo scarso spazio a disposizione.
Ammetto che non ho colto molto bene il modo in cui il villaggio "prende atto" di chi il parassita abbia scelto. E' solo un gioco di sguardi, un cercare di intuire, magari andare per esclusione? E il prescelto come sa di esserlo? La protagonista dice di vederlo solo dalle reazioni della sua famiglia... Ecco, forse avrei speso qualche parola su questo tema, che mi pare abbastanza importante nell'ottica di creare lo scenario cupo e claustrofobico del villaggio che sa e attende.
L'idea comunque del prescelto la trovo adorabilmente "creepy" e mi ricorda piacevolmente "The lottery" di Shirley Jackson nonché, da brava metallara quale sono, il bellissimo video di Marylin Manson ispirato a quel racconto.
Quindi, a parte quel punto un po' "oscuro" (almeno per me...)... direi nel complesso un racconto più che buono! Complimenti

5. Il guardiano del faro - di Canadria
Allora, un racconto particolare, che mi ha colpito positivamente per quanto riguarda l'accuratezza del lessico, la scelta di una scrittura ricercata ma comprensibile, un'attenzione alle sonorità delle parole, una certa vena lirica.
Difficile, però, cogliere in questo racconto il tema proposto: ammetto di non aver compreso in quale modo il nemico sia giunto dal mare. Leggendo mi è parso che il tema fosse l'alienazione, la lenta deriva del guardiano verso una innocua ma ben presente follia, il suo legarsi al mare e soffrirne al momento della separazione e del confinamento in un appartamento milanese, quanto di più lontano dal mare si possa immaginare. Ho forse interpretato male la metafora che volevi dare? (in tal caso, mea culpa :) ).
Alla luce di questa osservazione, il finale, per quanto ricercato ed evocativo, non arriva a coinvolgermi fino in fondo, e mi lascia qualche dubbio: la metaforica "propagazione" di questa follia attraverso l'acqua salata... per quanto poetica, secondo me manca un po' di connessione col resto del testo, arriva improvvisa; non parlo necessariamente di una connessione logica, ma almeno accennata in qualche modo nel paragrafo precedente. Non so se mi sono spiegata bene, ma non è semplice commentare un racconto così particolare.
Sicuramente, scritto molto bene... però il tema del contest lo sento un po' lontano.

6. Un sogno marino - di Fabiana Donato
Parto dicendo che si tratta di un buon racconto, soprattutto considerando che è stato scritto non nella pace della propria casetta, davanti al pc, come abbiamo fatto in molti, ma nel bel mezzo della fiera.

Per quanto riguarda la trama, l'ho trovata forse un po' lineare per il mio gusto personale, non ho sentito "scosse" durante la lettura. Lo stile semplice di per sé è una buonissima scelta; in alcuni casi però l'ho trovato un po' "ingenuo" (mi riferisco soprattutto all'uso di certe figure retoriche - es. "occhi viola che sembrano ametiste", un "sentimento magico" - Forse sarebbe stato possibile scegliere termini più intriganti per descrivere le stesse situazioni).
Ho notato un errore ripetuto nello scambiare la terza persona con la prima per alcuni verbi al passato remoto - es. "durante la mia ultima immersione, scoprì qualcosa"... invece di "scoprii"; "mi sentì stupido" invece che "sentii" - che penalizzano un po' la lettura.
Bizzarro anche che il sub si distragga per seguire un pesciolino senza far caso al fatto che stia finendo l'aria... però è interessante riprendere il tema, questa volta in maniera consapevole, nel finale.
Insomma, un racconto che avrebbe avuto bisogno di una piccola revisione, ma probabilmente il contesto in cui è stato scritto non lo ha permesso. :)

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jimjams
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Re: Dragon Fest Live at Home 2017: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#3 » lunedì 4 settembre 2017, 11:23

Qui abbiamo la mia classifica. Metterli in fila è stato più difficile del solito perché in pratica i primi cinque avevano tutti qualcosa che mi piaceva particolarmente. Questo è quello che è venuto fuori facendo dei confronti uno contro uno per arrivare a metterli in fila.

1. Le pietre di Varacocha, di Ambra Stancampiano
Il passaggio iniziale dal pensiero al dialogo, che risponde al pensiero come fosse stato conosciuto, è un pochino strano, forse potevi usare un dialogo anche per la primissima parte. Il passaggio di pov alla fine del racconto è evidente e non mi crea problemi, magari potevi sottolinearlo lasciando un paragrafo vuoto. La narrazione scorre bene, e ti porta con sé. La sorpresa finale non è forse completamente inaspettata ma di certo svolge bene la sua funzione. Il tema direi che è centratissimo. Brava

2. Il guardiano del faro, di Canadria
Ti piace "incrina" eh :-) Questo racconto è molto bello, molto molto molto bello. Lo devi sistemare appena un poco, o forse ci potresti lavorare senza i limiti di MC per dargli un po' di respiro, ma l'idea e il racconto sono semplicemente meravigliosi ai miei occhi. Non ti aspettare che lo apprezzino tutti, ma questo non è importante, emozionare una persona, anche solo una, lo è. E come minimo tu hai emozionato me.

3. Edi, di Eugene Fitzherbert
Non ho capito bene perché "Probabilmente, lei era l’ultimo essere umano sulla Terra.", considerando che prima si dice che la Madre parla sempre del Mondo Civilizzato da redimere, il che fa pensare che esista un mondo civilizzato. A meno che non si intenda che sia l'unica rimasta dotata di umanità. Mi lascia un pochino perplesso anche il sacrificio della madre, ma capisco che il finale si lega bene a questo. L'ultima frase la rivedrei un pochino, lascia stare "il nome me lo sono inventato io", perché rompe il ritmo e le emozioni. Una storia centrata bene sul tema, che ha una sua morale e mi piace. Qualche sistematina qui e lì e diventa perfetta. Una nota generale. Quando leggo i raccontini di MC mi rendo conto che molti potrebbero tranquillamente essere il nucleo per delle novelle o addirittura dei romanzi.

4. Marea nera, di Laura Silvestri
Un'interessante commistione tra realtà e fantasy. Mi ha ricordato "Armi, acciaio e malattie" un saggio. Il pericolo che viene dal mare è di un tipo che non si può combattere e c'è una sorta di ineluttabilità nella storia. Non andare sarebbe servito? Probabilmente no, alla fine il contatto ci sarebbe comunque stato e la fine sarebbe stata la stessa. Bello lo stile narrativo che mantiene un registro "antico".

5. Il sacrificio, di Andrea Partiti
Un po' Alien risuona nell'aria, un po' qualche reminiscenza demoniaca. L'unico momento in cui si intoppa leggermente e nel difficile passaggio tra la vita e la morte. Non avrei comunque saputo fare di meglio. Ben scritto e originale, una visione del tema piuttosto raccapricciante, fino a questo momento il racconto che ha il tocco noir maggiore del gruppo.

6. Un sogno marino, di Fabiana Donato
Piccole cose nel testo che cambierei. "Non ci credereste", direi piuttosto "So che è impossibile da credere" o qualcosa del genere, più netto insomma. "Non mi mancava l'aria, mi mancò lei", non so, quel mi mancò non mi convince, so che ripetere mi mancava può essere considerato brutto, ma lo avrei preferito. Il racconto è una lunga introspezione narrativa e anche se sono uno che pecca spesso dello stesso difetto, raccontare piuttosto che mostrare, non è troppo fastidiosa proprio perché contiene una sequenza di accadimenti. L'idea, anche se già sentita e letta, forse anche qui su MC, può andare. Il tema del nemico lo vedo un pochino debole. Nemico perché il mare uccide? Non so, qui la sirena appare di certo come un'amica più che altro, una fonte di salvezza e un oggetto d'amore.

1. Le pietre di Varacocha, di Ambra Stancampiano
2. Il guardiano del faro, di Canadria
3. Edi, di Eugene Fitzherbert
4. Marea nera, di Laura Silvestri
5. Il sacrificio, di Andrea Partiti
6. Un sogno marino, di Fabiana Donato

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Re: Dragon Fest Live at Home 2017: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#4 » lunedì 4 settembre 2017, 12:00

Commenti in ordine canonico e classifica al fondo.
Il primo posto per il racconto di Ambra era evidentissimo, quelli successivi sono stati difficili da scegliere e molto più aleatori.

Un sogno marino, Fabiana Donato
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La ragione di Francis, Mario Pacchiarotti
► Mostra testo

Le pietre di Viracocha, Ambra Stancampiano
► Mostra testo

Edi, Eugene Fitzherbert
► Mostra testo

Il guardiano del faro, Canadria
► Mostra testo

Marea nera, di Laura Silvestri
► Mostra testo





1. Le pietre di Viracocha, Ambra Stancampiano
2. Marea nera, di Laura Silvestri
3. La ragione di Francis, Mario Pacchiarotti
4. Edi, Eugene Fitzherbert
5. Il guardiano del faro, Canadria
6. Un sogno marino, Fabiana Donato

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Re: Dragon Fest Live at Home 2017: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#5 » lunedì 4 settembre 2017, 12:16

E' bello vedere come le classifiche cambino drasticamente passando da un lettore a un altro! Ecco la mia :)

Marea nera, di Laura Silvestri

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Il sacrificio, di Andrea Partiti

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Le pietre di Viracocha, di Ambra Stancampiano

► Mostra testo


La ragione di Francis, di Mario Pacchiarotti

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Un sogno marino, di Fabiana Donato

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Edi, di Eugene Fitzherbert

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Edi, di Eugene Fitzherbert (bis)

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1) La ragione di Francis, di Mario Pacchiarotti
2) Marea nera, di Laura Silvestri
3) Il sacrificio, di Andrea Partiti
4) Le pietre di Viracocha, di Ambra Stancampiano
5) Edi, di Eugene Fitzherbert
6) Un sogno marino, di Fabiana Donato

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Re: Dragon Fest Live at Home 2017: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#6 » lunedì 4 settembre 2017, 18:50

Una Classifica dolorosissima, perché tutti i racconti hanno degliencomiabili punti di forza, però è uno sporco lavoro e qualcuno lo deve pur fare.

1. Marea nera
2. la Ragione di Francis
3. Le pietre di Viracocha
4. Il guardiano del Faro
5. Il sacrificio
6. Un Sogno Marino

Marea nera
Ciao, Laura!
Fantasy di alto livello, anche nel tuo caso. Un fantasy con i piedi per terra, però, ma non meno vero. I dialoghi 'cortesi' tra i nobili di alto lignaggio sono semplicemente fantastici. E poi c'è questa frase di una ironia meravigliosa (volontaria o meno che sia): 'Il Delfino scese dalla nave fiero...', che in un racconto che parla di viaggi in nave e maree nere ha un suo perché imprescindibile.
Bello il finale 'morboso', nel senso che arriva il morbo, e per questo HG Wells ti avrebbe voluto bene, visto che la sua Guerra dei Mondi finisce allo stesso modo...
Complimenti ancora per lo stile e la realizzazione, molto molto sopra la media!

La ragione di Francis
Ciao, Mario!
Il tuo stile è come sempre preciso e schietto, sia che si abbia di fronte una prima stesura sia si legga un racconto 'lavorato'.
L'idea è carina: questo fantasy storico dove personaggi importanti e conosciuti affrontano mostri mi ha sempre affascinato (Paul di Filippo ci ha fatto i soldi, con questo approccio... E non solo lui).
Venendo alla tematica ecologista del racconto: beh, non posso non ricordare The Abyss (il film di Cameron) e Il quinto giorno (il romanzo di Schaizing, che ti consiglio di leggere se non hai già provveduto a suo tempo) e tutto rientra nel filone della vendetta della Natura sull'uomo. Ho molto apprezzato il sottotesto antireligioso, o meglio antidogmatico, e scientifico, che in bocca a Bacon ci sta benissimo.
Complimenti!

Le pietre di Viracocha
Ciao, Ambra!
Bell'idea davvero. Inaspettata sicuramente, ma anche molto ben architettata.
Ribadisco quello che già hanno detto Laura e Canadria: il cambio di POV è spaesante, soprattutto per quei dialoghi un po' spagnoli un po' nella lingua degli indios. Ad avere un po' più di spazio, sicuramente avresti fatto crescere il rapporto tra Viracocha e i due ladruncoli, mostrando il lato latino (se mi lasci passare il termine) del finto Dio.
Sicuramente, il finale è appagante, a parte questa piccola sbavatura, e rilascia la bomba al momento giusto.

PS: te lo chiedo off the record, al di là del commento 'critico' (mi fa ridere sta cosa...): Viracocha ha qualche significato? Esiste davvero? I nomi degli dei sono inventati?

Il Guardiano del Faro
Ciao, Canadria,
il tuo racconto ha un pregio elevatissimo: una prosa lirica di altissimo livello, sorprendente, senza ombra di dubbio. C'è uno studio (come tu abbia raggiunto un tale risultato in appena tre ore di contest è semplicemente straordinario) del ritmo e della cadenza che è incredibile. Brava davvero.
Peccato che poi la storia soffra di alcune piccoli difetti. All'inizio, complice il fatto che stavo cominciando a recitarlo, il tuo racconto mi è sembrato quasi fantasy, sognante, nostalgico, con questo guardiano del faro che è stato estromesso fuori dal suo habitat per essere ricollocato in un 'palazzo'. Credevo che fosse una sorta di prigioniero di guerra e il palazzo fosse un Palazzo (regale, con la P maiuscola) e non un condominio.
La virata in cui tutto piomba nella realtà dell'agosto milanese, da una parte aggiunge angoscia dall'altra è troppo straniante e poco connesso al resto.
Superato questo shock geografico-semantico, però, il finale con l'acqua di mare 'artificiale' è molto poetico.
Concordo con chi ha già ravvisato una risoluzione del tema un po' stiracchiato, ma capisco che il vero nemico del Guardiano è la tecnologia che non ritiene utile al suo stesso lavoro...
Complimenti per lo svolgimento e per le idee fuori dal coro!

Il Sacrificio
Ciao, Andrea.
Un racconto horror gotico alla vecchia maniera, con tanto di villaggio in pericolo, un po' tribale e un po' pagano.
Sulla scrittura non ho nulla da eccepire (e ci mancherebbe, sei bravo e non devo essere io doverlo ribadire!) e lo stesso vale per lo stile, funzionale e consono a quel che racconti.
Mi aggiungo al coro di quelli che ti chiedono 'Come diavolo fanno a scegliere la vittima?' e a Laura che ha trovato una somiglianza con La Lotteria di Shirley Jackson (che capolavoro!)
Io ti pongo anche un'altra domanda: PERCHÈ? Perché devono sottostare al ciclo vitale di questo parassita? Cosa succede se non lo fanno? Ma ancora di più, cosa ci GUADAGNANO quando lo fanno?
Poi, a parte queste piccolezze, ti rinnovo i complimenti!

Un sogno marino
Se non sbaglio, questo racconto è l'unico che è stato trascritto dall'Antico perchè consegnato a mano proprio durante il Dragon Fest, quindi per quel che mi riguarda ogni refuso, errore di trascrizione e battitura e la stessa impaginazione sono imputabili solo a LUI. AHAHAHAHAHH!

A parte gli scherzi, Fabiana,
il racconto è tenue e sottile, impalpabile come una immagine riflessa sull'acqua. Ed è struggente per come la ricerca di un amore così impossibile riesca a ossessionare e monopolizzare l'esistenza di una persona fino all'autodistruzione. È contemporaneamente nichilista e romantico in modo estremo.
Solo che non riesco a vedere il nemico che viene dal mare, ma anzi, il nemico È il mare, la barriera che nasconde e preclude la realizzazione del sogno del protagonista.
Ti faccio i miei complimenti per aver partecipato a questo contest dal vivo (CORAGGIOSA!) e per il tuo racconto!

Fabiana Donato
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Re: Dragon Fest Live at Home 2017: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#7 » martedì 5 settembre 2017, 23:29

Ciao a tutti! Era un po' che non scrivevo su Minuti Contati, ho trovato l'esperienza del dragon fest molto stimolante e piacevole, anche nel caos della festa, mi sono divertita molto a scrivere una storia. Ecco a voi classifica+commenti!

1 -La ragione di Francis – di Mario Pacchiarotti
ciao Mario! Inizio dicendoti che il tuo racconto per me è molto interessante. Penso questo, perché mi sono resa conto che leggendo, mi stava sempre più incuriosendo. E' ben strutturato, lineare e il linguaggio è scorrevole, senza intoppi o con troppi giri di parole, uno stile semplice e chiaro. Ho apprezzato la contestualizzazione, che mi ha fatto ben immaginare l'ambiente in cui si sviluppa la vicenda e come il tuo protagonista esplichi la sua ragione. Voglio capire la ragione di Francis. Non trovo difetti, forse sono stata ingannata dal titolo, ma mi sarei immaginata un Francis che sostiene di più la sua causa, qui lo vediamo ormai stremato e rassegnato, tanto che non spiega altro a chi non vuole capire. Avrei messo "La delusione...". Nel complesso hai scritto davvero un bel racconto fantasy, alla prossima!

2- Edi - di Eugene Fitzherbert
Ciao Eugene! Inizio dicendoti che mi hai spiazzata. Per tutto il tempo ho pensato ad altro, anzi non riuscivo a farmi un'idea ben chiara, perché non capivo cosa cavolo fosse la tua protagonista. Credo proprio che questo sia l'elemento che ti sei giocato meglio, in quanto mi hai incuriosita a continuare, ma anche un po' delusa. Ti dico subito il motivo. Ho adorato l'inizio del racconto, in quanto hai usato dei termini così belli e particolari, che mi hai trascinato piacevolmente nella lettura di questa storia, solo che poi hai modificato il tuo modo di narrare, usando termini meno ricercati, tanto da farmi notare che la magia non l'ho più ritrovata. Avrei preferito leggere un racconto con un linguaggio più lineare, in modo da dargli più coerenza a livello strutturale. Ho trovato più spiazzante questo, che il fatto di aver chiuso male il racconto. Per me non lo hai chiuso male, solo che lo hai chiuso un po' troppo tardi. Nel complesso è bello! Alla prossima!

3- Le pietre di Viracocha – di Ambra Stancampiano
Ciao Ambra! Anche quest'anno abbiamo partecipato al LIVE del Dragon Fest e devo proprio dire, che mi piace sempre di più partecipare. Inizio dicendoti che il tuo racconto è ben strutturato. Ho notato nei commenti, che gli altri partecipanti hanno rilevato questa imprecisione nel finale, ma che sinceramente per me non c'è. E' un testo che scorre lineare, con il tuo solito stile, che è capace di rendere una favoletta, un testo particolare. Alla fine il lettore si rende conto di cosa sta leggendo, al di là dell'imprecisione, non credo che sia tanto grave da compromettere il finale, che secondo me è riuscito. La cosa che ci tenevo a puntualizzare è che ciò che hai scritto è una bella storia, ma di solito inserisci più elementi, o comunque hai delle idee che mi intrigano di più. Forse ho trovato un po' sentito il tuo tema. Nel complesso, ottimo! Alla prossima!

4- Il sacrificio - di Andrea Partiti
Ciao Andrea! Inizio dicendoti che il tuo racconto è viscido, ma in senso buono! Infatti il genere è la cosa che proprio mi è piaciuta di più, splatter e disgustoso. Hai fatto benissimo a scrivere nel commento quella spiegazione, perché mi ha fatto comprendere meglio la trama. E' un'idea forte, che mi piace, ma davvero ho trovato qualche incomprensione nel leggerla. Non avevo ben capito cosa stesse accadendo e ho trovato, come ti hanno già riferito gli altri, delle incomprensioni. Forse, la tua storia doveva essere sviluppata più accuratamente, nel senso di far comprendere meglio le immagini che hai in testa, perché il linguaggio è corretto e impeccabile, ma qualcosa non mi ha permesso di leggerlo in maniera scorrevole. Nel complesso è geniale. Alla prossima!

5- Marea Nera – di Laura Silvestri
Ciao Laura! Inizio dicendoti che hai scritto un bel racconto fantasy! Soprattutto, anche se può essere che sia stata una coincidenza, ho apprezzato la denominazione del "popolo libero" perché mi ha ricordato il trono di spade! Ahahaha...Oltre questo, hai davvero scritto una storia che scorre benissimo, con un linguaggio adatto alle scene. Avrei voluto leggere qualcosa di più, non so, forse se le strofe fossero state più lunghe, avrei vissuto meglio le immagini da te narrate. Mi sarei voluta immergere di più in questo mondo. Per il resto mi piace l'idea ed è un racconto che leggerei volentieri. Nel complesso, mi piace. Alla prossima!

6-Il guardiano del faro - di Canadria
Ciao Canadria! Inizio dicendoti che il tuo racconto è tosto. Lo è nel senso che, è un poco pensantuccio. Sappi che ho apprezzato da morire la tua idea, molto astratta e poco legata a temi concreti. Mi piace, anche perché anch'io ho preso una soluzione simile alla tua per la mia storia, usando l'ossessione per il mare come "nemica". Ciò che non mi ha entusiasmato è che questo linguaggio così bello, è sprecato per un racconto che deve essere per lo più comprensibile. Mi spiego meglio. E' un errore che facevo anch'io prima, utilizzavo termini in maniera abbastanza articolata, caricando un racconto di 3000 caratteri. Non è una critica al tuo stile, anzi mi piace molto e soprattutto ti capisco, ma non l'ho trovato adatto per un racconto del genere. Hai delle belle idee, prova a scriverle in maniera semplice prima, e poi arricchiscile piano piano. Nel complesso gradevole. Alla prossima!

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Re: Dragon Fest Live at Home 2017: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#8 » giovedì 7 settembre 2017, 23:55

Ciao a tutti, scusate il ritardissimo!
Incollo i commenti in ordine sparso e la classifica in fondo.

La ragione di Francis
Ciao Mario,
il tuo racconto è come al solito estremamente ben scritto, ben argomentato e leggibile a più livelli; gestisci bene il personaggio di Bacon e il suo interlocutore e coinvolgi il lettore in un dialogo che scorre perfettamente liscio e lo accompagna fino al climax finale senza mai lasciarlo indietro.
L'unica perplessità che ho è legata all'apparizione del drago, che non ho capito se è legato o meno al popolo del mare con cui presumo - secondo le informazioni che mi fornisci appunto durante il dialogo col capitano - l'esercito di Elisabetta sia in guerra, o quantomeno in tensione.
Mi sembra comunque un ottimo lavoro.

Un sogno marino
Ciao Faby,
accidenti, sei migliorata tantissimo!
La tua scrittura è sempre semplice ed evocativa, anche se concordo con chi dice che potevi scegliere delle similitudini un po' meno "viste". Il tuo immaginario è sempre molto poetico e non fatico a empatizzare con il sub e col suo dramma, che questa volta sei riuscita a dipingere in maniera abbastanza accurata, senza lasciare niente solo nella tua testa :)
è vero, manca un conflitto che non sia quello interiore tra il vecchio sub innamorato del mare e il nuovo sub, che invece di goderselo lo scandaglia alla ricerca della sua sirena, ma devo dire che la cosa non mi disturba particolarmente, anzi. A livello psicologico te la sei cavata abbastanza bene.
Il tema lo trovo solo a metà, il nemico non viene dal mare, ma è proprio il mare che separa il tuo protagonista dalla sua amata.

Il sacrificio
Ciao Andrea,
è un po' che non mi capita di leggerti, e devo dire che trovo che la tua scrittura (già estremamente buona) sia molto migliorata. Il racconto si legge benissimo ed è molto "stiloso", il ritmo è perfetto.
Anche io, come gli altri, noto alcune incoerenze tra la prima e la seconda parte, però; in particolare:
- Se è lo stesso parassita a scegliere la sua prossima vittima, come fanno gli abitanti del villaggio ad accorgersene prima della vittima designata? E poi, se il parassita cresce dentro la vittima designata, com'è possibile che lei se ne accorga solo attraverso il cambiamento che percepisce negli altri?
- Se viene celebrata una cerimonia sacrificale per la vittima, com'è possibile che i bambini non ne sappiano davvero nulla? Possono non sapere esattamente cosa succeda durante il rito (come nel film The Village, per intenderci), ma devono necessariamente rendersi conto che dopo la cerimonia annuale sparisce nel nulla qualcuno in maniera un po' meno graduale rispetto a come ce la presenti.
- Perché la ragazza viene legata a un tronco e poi il tronco viene portato sulla spiaggia e poi in seguito viene incatenata? Non sarebbe più semplice e logico, visto che il parassita si manifesta una volta l'anno, utilizzare un sistema un po' più sicuro e scenico come un trono nelle acque, possibilmente lontano dal villaggio?

Infine, mi sembra che ci sia un piccolo errore di pov quando lei dichiara di vedere ai margini del suo sguardo la pelle del suo collo che si spacca, nonostante l'immagine sia molto forte e molto bella.

Ho molto apprezzato l'atmosfera horror fantasy, ma un po' devo contestarti il tema: in questo caso il nemico non viene DAL mare, ma viene AL mare; non ci chiarisci quanto questo parassita sia pericoloso del villaggio, e per ciò che possiamo desumere dal racconto in realtà si limita a distruggere il corpo ospitante per poi immergersi nell'acqua.

Edi
Ciao Eugene,
parto in controtendenza con gli altri commenti dicendoti da subito che io ho trovato il finale, colpo di scena annesso, assolutamente perfetto: all'interno di Edi esiste una natura che è più forte di ogni affetto e sovrastruttura umane, che non guarda in faccia nessuno, nemmeno l'impegno ecologist-pazzoide della madre. Bello, ed estremamente sensato. Ecco, forse il fatto che stiano per arrivare gli emissari del popolo del mare e che lei lo sappia già diventa un po' eccessivo, anche perché ci apre le porte su tutto un mondo di cui prima non ci hai affatto parlato, creandoci così uno spaesamento che parte da questa sorta di telepatia mai manifestatasi precedentemente (come fa Edi a sapere che loro stanno arrivando? Se è davvero un anello di congiunzione pianificato e non un errore, perché il popolo del mare non l'ha contattata prima? La telepatia è arrivata con la pubertà? in questo caso forse avresti potuto esprimerla in maniera un po' più chiara).
Il racconto parte con grande lentezza, e all'inizio presenti la situazione con un linguaggio un po' troppo arzigogolato, anche se evocativo, che rischia di creare disaffezione nel lettore. Non fraintendermi, il tuo stile mi piace molto, ma gli incipit che funzionano meglio per introdurre il lettore in una narrazione particolare come questa sono quelli asciutti e visivi; in generale, credo che le tue descrizioni del mare siano molto belle ma che avresti potuto limarle per concedere più spazio a punti della trama che sono molto meno chiari, come appunto il rapporto di Edi e della madre con il popolo del mare.
La madre è un personaggio stupendo, assolutamente reale, ed è perfetta così com'è, non cambierei nulla in lei (nemmeno la fine che fa e che, ti confesso, mi ha fatta anche un po' godere sadicamente, visto quanto ne ho personalmente piene le scatole di certi animalisti ecologisti integralisti da tastiera).
Il tema c'è e ci sta. Insomma, secondo me è un buon lavoro che andrebbe cesellato e rivisto solo in alcune piccolissime dinamiche.

Il guardiano del faro
Ciao Claudia,
devo dire che sono molto colpita dal racconto che sei riuscita a confezionare nonostante il caldo e le proibizioni del Dragon Fest.
Il tuo stile molto musicale e la declinazione tematica che hai scelto fanno ovviamente breccia in una terrona nostalgica come me ^_^.
è vero, ogni tanto magari la tua prosa diventa eccessiva, certe ripetizioni appesantiscono molto il testo e rendono non sempre facile seguire il filo degli eventi, e non sempre condivido il tuo utilizzo della punteggiatura, ma la tua storia sorretta da questa scelta stilistica fa breccia ed emoziona là dove può trovare comprensione; ecco, forse l'unico difetto che ci vedo è questo: descrivi un sentimento comprensibile solo a chi abbia già una certa affezione per il mare, e sebbene chiunque si sia dovuto forzosamente allontanare da una "vita marina" per approdare al grigiore della metropoli non potrà far altro che riconoscersi, chi del mare sa poco e niente resterà a guardare freddamente il testo. Onestamente non so come potresti migliorare in questo senso sena perdere parte della tua poetica, a volte bisogna semplicemente accettare che certi racconti, certi sentimenti non sono per tutti.
Ti segnalo solo una piccola imperfezione: come fa il guardiano del faro a fare il bagno con l'acqua salata in balcone? Usa una bacinella? Sembrerebbe scontato, ma secondo me va specificato.

Marea nera
Ciao Laura,
leggerti è stato veramente un piacere. Ho molto apprezzato la tua interpretazione del tema e il lessico, perfettamente adatto al tono della narrazione.
La vicenda scorre senza intoppi e i personaggi ricalcano perfettamente i loro ruoli come da fiaba, per cui non mi disturba il fatto che la regina sia un personaggio più passivo che altro o il fatto che il principe sia un po' troppo fiducioso nei confronti degli stranieri lontani, visto quel che pensa del popolo libero.
Fatico ad arrivare ai trecento caratteri: per me si tratta davvero di un ottimo lavoro.

1) Marea nera
2) Il guardiano del faro
3) La ragione di Francis
4) Edi
5)Un sogno marino
6) Il sacrificio
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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Re: Dragon Fest Live at Home 2017: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#9 » martedì 12 settembre 2017, 14:01

Un sogno marino – Fabiana Donato
Ciao Fabiana, felice di averti conosciuto al Dragon Fest! Passiamo al tuo delicato racconto: l’idea è delle più classiche, con una sirena che ammalia e – forse, ma potrebbe essere solo una mia idea – è di fondo una predatrice capace di far perdere la testa a un uomo. O forse è il mare stesso a essere l’amore senza speranza, fagocitante, di questo sommozzatore che null’altro ha nella vita ad eccezioni delle gioie della vita sott’acqua? Non so rispondere, però posso dire una cosa: il mare è solito prenderti un pezzo di cuore e custodirlo nelle profondità. Lo so bene anche io che al mare ci sono nato e cresciuto, e che ogni anno aspetto 11 mesi per poter tornare da lui.
Il tuo racconto mi piace e mi colpisce in un punto tenero, non di meno devo fare un paio di appunti: il nemico viene dal mare? O quest’uomo viene solo sollevato da un dolore di vivere? Siamo forse fuori tema, o in una situazione borderline, almeno.
Secondo punto (e che mi preme di più): la prosa potrebbe essere più scorrevole. Un racconto come il tuo esige scorrevolezza e musicalità, aspetti che a volte vengono a mancare. Fai largo uso di coordinate e allunghi i periodi più di quanto sia necessario. Ti suggerisco di provare a rivedere la forma cercando di abbreviare là dove cerchi il pathos e di allontanarti da una forma che ricalca forse troppo il narratore interno che senti dentro di te.

La ragione di Francis – Mario Pacchiarotti
Ciao Mario. Il tuo racconto mi è piaciuto moltissimo, sia per la sottile inversione di ruoli – il punto è che il nemico arriva dalla terra, non dal mare, ma Francis è l’unico illuminato a vedere la verità per ciò che è – e un po’ per questo omaggio a Bacone, spunto tratto (immagino) da La Nuova Atlantide (o c’entra il Leviatano di Hobbes, altro grande materialista della sua epoca?). In qualsiasi caso il tuo racconto ha diversi livelli di lettura, non ultimo quello sociale, sovrapponibile a ciò che succede oggi (e che succede da sempre) in tutto il mondo. Però, a differenza di altri, non me l’hai reso stucchevole e buonista. A livello formale attento a un paio di passaggi che rasentano l’infodump. A livello narrativo, invece, toglierei il drago. Perché diciamocelo, i draghi hanno rotto i coglioni, e ormai l’iconografia comune è quella fantasy. Invece il tuo racconto ha davvero un appeal Elisabettiano, e quando parli di tritoni e di mostri marini io immaginavo le bestie mitiche della cartografia seicentesca. Il serpente marino che metti in gioco era, nella mia immaginazione, degno di un’illustrazione di un mappamondo dell’epoca. E poi il solito drago…

Le pietre di Viracocha – di Ambra Stancampiano
Ciao Ambra. Ho parecchie perplessità in merito al tuo racconto: l’idea, seppur buona, presenta diversi punti deboli. So bene in quali condizioni hai scritto – ero lì con voi, e faceva un caldo infernale – e quindi posso capire la difficoltà. Ma siamo in un contest e sono chiamato a giudicare quello che è, non quello che sarebbe potuto essere. Ci sono alcune linee di dialogo che sono piuttosto legnose (“Adesso morirò, ma lo porterò insieme a me!” fa tanto telenovela messicana) e la temporalità subisce accelerazioni e rallentamenti troppo bruschi per un racconto di una cartella. Mi dici che Viraocha viene accolto con tutti gli onori, ma posponi la spiegazione dell’ostracismo nei confronti dei due poveretti che l’hanno trovato; la parte su come Viracocha comunica sembra riferita a un lasso di tempo di almeno qualche settimana, ma i conquistadores sono ancora lì quando lui torna indietro (e ci mette comunque troppo tempo a decidersi di tornare dai suoi). I galeoni vengono visti come mostri marini, ma una popolazione che vive sul mare comprende perfettamente che quelle sono enormi imbarcazioni… insomma, ci sono diverse inconsistenze di fondo che appesantiscono il racconto.

Edi di Eugene
Cazzo sì. Un bel racconto, scritto bene, con una prosa pulita e sulla quale ho davvero poco da dire. L’unico, vero appunto che ho da fare riguarda la lunghezza. Nel senso che ho avuto l’impressione che – a fronte dell’innalzamento della soglia a 5k – tu abbia sentito l’esigenza di scrivere il più possibile, quando alcuni passaggi sono superflui nell’economia di una storia che scorre e funziona perfettamente. Un esempio? Il riferimento a Computer e navi, ridondante rispetto al passaggio precedente dove con le informazioni sul Mondo Civilizzato (ottima intuizione usare la maiuscola, crea un distacco che da solo racconta moltissimo della psicologia della voce narrante).
La chiusura è perfetta, feroce e pulita, almeno fino all’ultima frase, che avrei asciugato: inutile la precisazione sul nome e sugli emissari, mentre avrei premuto il piede sull’acceleratore: più di un punto di congiunzione, il protagonista dovrebbe essere un messia, sospeso tra due mondi, che permetterà al suo popolo di riconquistare la terra ferma.
Inutile dirlo, trovo il tuo racconto tra i migliori dell’edizione, senza ombra di dubbio.

Il guardiano del faro di Cla de Fra
Ciao e felice di aver conosciuto di persona anche te. Passiamo al racconto, che devo essere onesto mi ha colpito, in molti sensi. C’è una prosa davvero molto bella e complessa, un’aggettivazione ricca, una vero e proprio caleidoscopio di immagini che vortica sempre più verso il finale con un’ultima frase, come un mulinello d’acqua. Però… però. Verso la fine ho l’impressione che certi passaggi ti siano sfuggiti di mano, o che siano stati inseriti a forza. Ti dirò di più: è un lavoro piuttosto raffinato, ben scritto, molto pensato, a tal punto da lasciarmi il dubbio che sia un racconto scritto in precedenza e poi adattato alle esigenze del tema dell’edizione. Non ce ci sia nulla di male (è accaduto anche a me di riprendere in mano idee, racconti, canovacci già ideati e adattarli per Minuti Contati; d’altronde se si scrive tanto si hanno anche tante bozze nel cassetto, ed è più che lecito usarle), ma è proprio qua che casca l’asino: il tema è pressoché assente, inoculato a forza in un racconto che non ha alcun bisogno di un nemico che viene dal mare. Insomma, un racconto eccezionale, ma in cui non vedo (quasi) alcuna aderenza al tema.

Il sacrificio – Andrea Partiti
Ciao Andrea. Solo due parole: BOOOOOOOOM, HEADSHOT!
Un racconto davvero eccezionale. Un’ottima prosa, asciutta, con un bel ritmo e una voce narrante che cala il lettore nella scena. Il distacco della protagonista, l’occhio di bue sul dolore della madre, la ritualità dei piccoli e grandi gesti accompagnano al finale che è meravigliosamente Lovecraftiano. Questi sono racconti che amo leggere, con un elemento di foreshadowing (l’impossibilità di suicidarsi) che chiude il cerchio e rende il tutto coeso e coerente. Il tema del patto innominabile, il mare viola, la piccola isola curata, la comunità rassegnata. Una serie di felicissime intuizioni, una dietro l’altra. Bravo.

Marea Nera – Laura Silvestri
Molto, molto buono. Lo stile favoleggiante è ben adeguato, e le scelte lessicali un tantino desuete riescono nello scopo di rafforzare l’impressione di favola nera. Di contro appesantiscono la lettura, ma forse fa parte del gioco, per cui non riesco a vederlo come un demerito. Ti dirò anche che mi hai fregato, mi sarei aspettato un patricidio bizantino e invece hai tirato fuori la malattia; mi aspettavo una conclusione scontata e invece mi hai stupito. Bel racconto!

Classifica:
1) Il sacrificio
2) Edi
3) La ragione di Francis
4) Marea Nera
5) Il guardiano del faro
6) Un sogno marino
7) Le pietre di Viracocha

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