Quello che Resta, di David G

Sfida il BOSS Matteo Di Giulio, l'autore di La congiura delle tre pergamene, e i suoi due SPONSOR: Adriano Barone e G.L. Barone
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DavidG
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Quello che Resta, di David G

Messaggio#1 » lunedì 25 settembre 2017, 0:00

Il signor Lanzini ieri con una scusa mi ha fatto andare in cucina.
Una volta soli mi ha messo le mani sotto la gonna e ha cominciato a toccarmi. Ho cercato di divincolarmi dalla sua stretta, ma l’ho fatto solo arrabbiare e mi ha dato due schiaffi. Mi ha detto che ero solo una puttanella ebrea e che avrei dovuto essere grata delle sue attenzioni.

«Ma senti Marta, io non credo mica che... Oddio ma che é quello?» disse Giovanna indicando qualcosa che veniva trasportato dalla corrente dell’Arno.
«O mamma, sembra un corpo!»
Le lavandaie smisero di fare il bucato e cominciarono a gridare.
«Barcaiolo! Barcaiolo!»
Un ragazzo asciutto e muscoloso, rispose con una voce e fece girare la snella barchetta con cui traghettava le persone da riva a riva; spingendo su una lunga pertica si diresse verso il punto indicato dalle donne e issó a bordo quello che effettivamente era il cadavere di una donna.
Pochi minuti dopo l’aveva portato a riva.
L’acqua non aveva ancora avuto il tempo di deturpare la bellezza della giovane.
Un capannello di persone si era formato, tutti erano morbosamente interessati a vedere e commentare il fatto.
«Ma io la conosco,» disse un’anziana «è Rebecca, una giudea che serve in casa dei Lanzini»


Oggi la signora non era in casa, e il signor Lanzini era ubriaco.
Mi ha presa e mi ha sbattuta per terra. Ho gridato.
Mi ha dato un pugno nello stomaco.
Poi, mentre piangevo mi ha violentata.
Non riuscivo a smettere di piangere, non riuscivo a respingerlo, era troppo pesante, troppo forte.
Ansimava, la sua faccia a poca distanza dalla mia. Puzzava di vino e sudore.
Chiamavo il nome di mio padre, ma ovviamente padre non poteva sentirmi.
Poi ha finito, si è alzato, ed è andato via. Mi ha lasciato lí, come una cosa usata.
Mi sento sporca e umiliata.



«Rebecca...»
La fioca luce della candela illuminava le pagine del diario.
L’anziano uomo solo riusciva a balbettare il nome della figlia, mente le lacrime gli rigavano le guance.


Oggi non sono riuscita a guardare in faccia nessuno.
Ho detto a mio padre che non mi sentivo bene e che sarei rimasta a casa.
Lui ha insistito perché andassi a servizio. Crede davvero che quell’uomo sia disposto a aiutarci, non ha idea di che persona sia. Ha preso i soldi, ma è certo che non li renderá mai.
Non so se raccontargli tutto, ma forse gli darei un dispiacere troppo grosso. Forse in fondo è solo colpa mia perché sono stata troppo gentile con il Lanzini.


«Signor Gonfaloniere...» disse rispettosamente Gioacchino entrando nella grande sala affrescata.
«Mi dica pure» rispose il magistrato, senza nemmeno alzare lo sguardo.
Il contrasto tra i due era evidente: da una parte l’anziano giudeo, in abiti dimessi e atteggiamento umile, dall’altra il magistrato Soderini, solenne e vanitoso nel suo abito nero e mantello rosso porpora.
«Credo le abbiano già riferito...» cominció Gioacchino.
«Si, mi scusi se saró breve. Ma purtroppo ho molti impegni.» continuó l’ufficiale «Mi hanno detto di sua figlia e, sinceramente, non vedo come possa aiutarla.»
«Mia figlia ha subito violenza dal signor Lanzini...»
«Questo è ció che dice lei»
«Ho qui il suo diario»
«Mi spiace ma non sono in grado di leggere l’ebraico. Anche se cosí fosse non c’è modo di provare le sue accuse, dato che sua figlia è deceduta.»
«Mi scusi, ma proprio questo è il punto.»
«Il signor Lanzini è un membro rispettabile della Repubblica. Ovviamente non posso trascinare il nome suo nome nel fango solo perché un giudeo usuraio lo accusa senza prova alcuna.»
«Il giudeo usuraio ha prestato piú denaro alla Repubblica di quanto ne abbia lei!» rispose oramai adirato il vecchio.
«Il suo è un mestiere criminale» rispose l’ufficiale «di cui purtroppo non possiamo fare a meno. Ma tenga presente che questo non le dá diritto a nessuna pretesa, giudeo» rispose il Soderini con la sua voce grave.
«É l’unico che ci avete lasciato...» ribattè il vecchio, dando le spalle al Gonfaloniere e andandosene.


Ho troppo vergogna di me stessa.
Che ne sarà di me adesso? Chi mi vorrà? Non potró mai prendere marito.
Se lo racconto nessuno vorrà avere a che fare con me, se non lo racconto sento che impazziró.
Che Dio mi aiuti.


Nonostante fosse notte, le pietre della strada ancora erano calde.
Non si respirava, l’afa era una cappa pesante che levava il respiro.
Il Lanzini tornava a casa. Aveva fretta, aveva bevuto un po’ ,ma non troppo.
Passó velocemente sotto l’Arco di San Piero. Non gli piaceva passare di lá, non c’erano torce a illuminare la strada.
«Lanzini» bisbiglió una voce.
L’uomo si giro. Gioacchino gli stava davanti con l’odio negli occhi.
«Che vuoi, ebreo di merda?» disse il Lanzini.
«Guardarti morire» rispose l’altro.
Un colpo sordo. La testa della mazza colpí con inaudita violenza prima un rene, poi l’altro.
Il Lanzini si accasció a terra, la bocca spalancata in un muto grido di dolore. Il corpo arcuato per l’estrema sofferenza.
La figura ammantata che lo aveva colpito alle spalle, sollevo ancora una volta la pesante mazza e lo colpí di nuovo a genitali.
L’uomo si raggomitoló su se stesso.
«Morirà tra non molto. Soffrendo.» disse rivolto a Gioacchino.
«Grazie. Considera saldato il tuo debito. Puoi andare ora.»
La figura assentí con un cenno della testa.« Dovrebbe andarsene, potrebbe passare qualcuno.»
«Non importa» rispose il vecchio «questo è tutto quello che mi è rimasto.»



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Wladimiro Borchi
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Re: Quello che Resta, di David G

Messaggio#2 » lunedì 25 settembre 2017, 13:57

Bravo, David G!
Classico RAPE&REVANGE, con ambientazione, stile e struttura assai originali.
Forse un po' criptico il finale, probabilmente per le mie scarse conoscenze del periodo storico in cui si svolge la vicenda.
A quel che ho inteso, il vecchio padre, vendica la figlia alla presenza del magistrato connivente, che non può far trionfare la giustizia degli uomini, per biechi motivi di opportunità. Ciononostante, Gioacchino assiste la giusta mano omicida e pare pronto a coprirla dinanzi a una legge farsa che, altrimenti, vedrebbe impunito l'originario misfatto.
Bello, appassionante e divertente.
Unica pecca, forse, non aver sfruttato il buio e la figura ammantata sul finale per creare un po' più di thriller.
In ogni caso ho goduto e tanto.
Grazie.
IMBUTO!!!

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Sonia Lippi
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Re: Quello che Resta, di David G

Messaggio#3 » martedì 26 settembre 2017, 11:30

Ciao David,

Bello e triste il tuo racconto, se il padre non avesse giustiziato il Lanzini, giuro che lo avrei fatto io in qualche modo!
Il tuo stile mi piace, però avrei voluto che il racconto durasse di più, avrei voluto un pò più di ambientazione, una maggiore descrizione dei personaggi, avevi 20.000 caratteri a disposizione e potevi sfruttarli per rendere tutto più ricco e più Thriller.
cmq bravo bel racconto!

Buona giornata

Sonia

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ceranu
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Re: Quello che Resta, di David G

Messaggio#4 » mercoledì 27 settembre 2017, 9:59

Ciao David, la tua versione "seria" mi affascina.
Sono abituato a leggere (abituato per modo di dire, ormai scrivi una volta all'anno) tuoi racconti indirizzati al trash e devo dire che in questa veste ci stai bene. La storia non è molto originale, ma i sentimenti che passano sono genuini e intensi. SI percepisce il dolore della ragazza e anche la sua impossibilità a reagire.
Però, almeno all'inizio, manca l'ambientazione. La storia sembra sospesa nel tempo. Non ci sono indizi che ci facciano capire in che periodo storico ci troviamo. Il fatto che lei sia Ebrea ed emarginata non basta, in Europa li hanno sempre perseguitati e nulla mi vieta di pensare che non lo faranno ancora. Hai a disposizione ancora tante battute, qualcuna la dedicherei per contestualizzare il racconto.
Nel complesso è una buona lettura che con più spazio può migliorare.

Ciao e alla prossima (sperando di non dover aspettare un altro anno ;) )

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DavidG
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Re: Quello che Resta, di David G

Messaggio#5 » giovedì 28 settembre 2017, 2:39

Ciao,
avete ragione tutti. In realtà in una giornata intera non sono riuscito a scrivere altro. Sarà che sarà piú di un anno che non lo faccio ma, nonostante avessi tutta la storia in testa, proprio non riuscivo a fare uscire le parole.
Piú o meno la cosa è andata cosí:
Scrivevo due righe e mi bloccavo. Allora ho rimesso a posto casa.
Scrivevo due righe e mi bloccavo. Ho guardato 25 video su Youtube tra cui "Migliorare la bracciata a stile libero", "Incidenti stradali in Russia" , "Come suonare Rock and Roll Ain't Noise Pollution degli AC/DC" e "Perchè non siamo mai stati sulla luna".
Scrivevo due righe e mi bloccavo . Ho portato un anello a Mordor e sono tornato.

Ma nulla. Quindi quello che ho scritto è praticamente solo l'ossatura. Lo rimpolperó per il prossimo giro...

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Spartaco
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Re: Quello che Resta, di David G

Messaggio#6 » giovedì 28 settembre 2017, 23:29

Primo lettore anonimo:

Bel racconto, sei riuscito/a a far trasparire in modo egregio le emozioni della ragazza, e anche se non hai mai detto il come è morta, non lasci molto spazio all’immaginazione.
La trama non è propriamente rispettata in quanto il racconto non si sviluppa su una sparizione, bensì su una vendetta.
Ti allontani leggermente dal thriller in quanto non c’è ne suspense ne un vero e proprio crescendo della trama, anche se avevi sotto mano la struttura per inserire questi elementi.
Se ne hai la possibilità mi piacerebbe leggere un racconto più contestualizzato nello spazio-tempo (non sempre questa contestualizzazione è necessaria, ma dal momento in cui inserisci certi elementi di classi sociali, allora bisogna farlo); inoltre avrei dato più spazio alla scena finale e all’uomo ammantato e al suo debito verso Gioacchino… e perché no, dare anche una mazzata al Gonfaloniere...

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Spartaco
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Re: Quello che Resta, di David G

Messaggio#7 » venerdì 29 settembre 2017, 23:47

Frettoloso. Forse troppo breve. Non trapela l'angoscia del padre. Non funziona l'alternanza diario/presente

Roberto Masini
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Re: Quello che Resta, di David G

Messaggio#8 » sabato 30 settembre 2017, 12:19

Ciao, David.
Interessante il tuo racconto, dove la ricerca storica dell'ambientazione viene solo suggerita e non descritta come afferma anche Eco quando critica "il vecchio e il mare" dove Hemingway descrive dettagliatamente tutti i pensieri di Santiago. Così pure la scelta di protagonisti ebrei ghettizzati per la religione ma richiesti per i prestiti in denaro. Solo il finale mi ha lasciato perplesso: la figura dell'incappucciato è quella del magistrato o no? Qualche commentatore dice di sì. Forse la forza del finale è proprio nell'indeterminatezza. Per quanto riguarda invece l'intero racconto, proprio la soluzione positiva della vendetta che io, come tutti ho apprezzato, rende tutto scontato, piacevolmente scontato ma perciò allontana un po' questa storia, che mi è piaciuta, dal genere thriller che il bando prevedeva.

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DavidG
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Re: Quello che Resta, di David G

Messaggio#9 » mercoledì 4 ottobre 2017, 20:46

I bonus ai quali aspiro sono :

1) UN MANOSCRITTO, UNA PERGAMENA, UN DIARIO, UNA LETTERA O UN DATTILOSCRITTO: -4 punti.
2) UN OMICIDIO O UN SUICIDIO: -2 punti.
3) UN PERSONAGGIO (STORICO O ATTUALE) REALMENTE ESISTITO/ESISTENTE - ANCHE COME RIFERIMENTO E NON NECESSARIAMENTE COME PERSONAGGIO DEL RACCONTO: -1 punto

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