Dolcetto o scherzetto

Partecipa al live di Minuti Contati all'interno della programmazione del Terni Horror Fest.
Guest Star dell'evento: Daniele Picciuti
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Polly Russell
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Dolcetto o scherzetto

Messaggio#1 » sabato 28 ottobre 2017, 14:59

Dolcetto o scherzetto

Anja attende il suo turno dietro una paratia di metallo dipinto in colori sgargianti. Respira forte. Si sporge quel tanto che basta per osservare la cerimonia, poi torna a schiacciarsi contro il paravento. Un paio di gocce le cadono sul viso. Solleva lo sguardo sulla volta, da una delle insegne più antiche stilla acqua. Scivola in rivoli sul corpo dell'uomo bianco che corre, che vi è ritratto, e sembra quasi scioglierlo, cosicché non raggiunga mai la freccia della vita eterna. Anche il fondo verde, ormai indistinguibile, pare sciogliersi.
Torna a guardare la cerimonia, tra poco sarà il suo turno. Quelle che era stata la sua migliore amica sta raggiungendo l'altare, davanti alla frana, in fondo alla "Galleria del Destino". La ragazza ha gambe sottili e sembrano cedere a ogni passo, sotto il peso della zucca celebrativa. Arranca sugli ultimi tre scalini di metallo. Si morde il labbro sollevando la zucca intagliata fino all'ara e ce la deposita con reverenza. Prima della sua, altre otto zucche, intagliate e decorate: davanti a ognuna un oggetto diverso. Uno sbuffo leggero quando si volta verso la folla, decine di metri più in basso. Dal marasma, vestito di nero e viola, solo qualche sospiro, un colpo di tosse e un brusio quasi impercettibile.
Il sacerdote ha il volto coperto dalla testa di un caprone imbalsamato, e il corpo avvolto in pesanti manti scuri; sovrapposti. «Sei pronta, figlia?» La voce cavernosa sembra provenire dal lato opposto del tunnel e Anja si sorprende a voltarsi in quella direzione. Quando la sua attenzione torna alla cerimonia, il sacerdote ha già estratto il coltello. «Hai raggiunto i diciassette anni, e devi divenire una donna o non divenire affatto. Adorna la tua zucca, adesso figlia. Noi pregheremo che sia gradita.»
La ragazza solleva le maniche slabbrate del maglione, un paio di misure più grande. Prende la ciotola sbeccata che aveva davanti e ne ispeziona il contenuto. Soppesa tra le dita gli attrezzi che le erano rimasti a disposizione, e sceglie un lungo chiodo ricurvo.
Anja trattiene il fiato e si lascia sfuggire un'imprecazione sommessa. «Maledizione, era quello per cui mi ero preparata. Ero convinta che nessuno lo avrebbe scelto.»
«Il chiodo del Gran Carpentiere.» Tuonò il sacerdote. «Una scelta impegnativa. Il chiodo con cui gli antichi hanno affisso le leggi, il chiodo con cui gli antichi hanno scavato questa sacra galleria, dove dopo molti millenni lo abbiamo trovato. E sia, figlia. Puoi iniziare. Preghiamo.»
La ragazza lo infila, con forza, nella superficie dura della zucca, accanto all'intaglio che raffigura una bocca sghemba e con un movimento deciso ne allarga il sorriso. Lo estrae subito dopo e se lo pianta nel palmo.
Il mantra recitato dalla folla muta da brusio a rumore, sempre più forte. Le parole si fondono le une alle altre, trasformandosi in un ronzio indefinito e ipnotico.
Il sangue della ragazza ha imbrattato, ormai, tutta la mano, ma lei continua a trafiggerla cercando di farne sgorgare il più possibile. Col palmo aperto traccia due linee, sulla superficie giallastra dell'ortaggio, si lascia sfuggire un grido.
Il mantra echeggia quasi, mentre lei continua a dipingere la zucca.
Il sacerdote ruota su se stesso, i pesanti drappi consunti si sollevano appena, alzando arabeschi di polvere. Le braccia al cielo e il volto alla parete di destra. Verso le immagini sacre.
Anche Anja si volge in quella direzione, il respiro pesante e gli occhi incollati su quello che era rimasto delle Scritture. "HAL WIN ARTY 017" Caratteri grandi, arancioni e verde acido, la raffigurazione di una zucca decorata vi troneggia sopra.
«Hai finito la tua opera, figlia. Come la finirono i figli degli antichi, prima di diventare uomini o donne. Chiedi, ora, all'oracolo il responso, e abbi il coraggio di ascoltarlo.»
La ragazza barcolla appena e si poggia sull'altare per raggiungere il tabernacolo. La raffigurazione dell'oracolo sembra guardarla con occhi lucenti. Il naso adunco e il sorriso sghembo, che tutti raffiguravano da secoli, quasi pare muoversi, alla tremula luce delle torce. Con dita timide fruga con rispetto tra le pieghe dell'abito liso. Proprio vicino alla Scopa del Tempo che l'oracolo cavalca, trova l'anello. Lo trae a sé fin quando glielo consente la cordicella, cui era legato. Lo trattiene assieme al respiro, aspettando il grido della massa. «Dolcetto o scherzetto?» ululano dal fondo della galleria agitando le scope, a lode e gloria del dio.
Lo lascia di scatto, gli occhi dell'oracolo brillano delle fiamme dell'inferno, come ogni anno, e la piccola effige gracchia la sua risata. «Uno scherzetto per questa bambina!» Decreta, accompagnando le parole con una melodia stonata.
Il sacerdote le piomba alle spalle e la afferra per i capelli. Stringe i dreadlock nella sinistra e, rapido, affonda la lama nella schiena della prescelta.
Uno scricchiolio sommesso, suggellato da una lacrima. La lama si incaglia tra due vertebre, e il respiro nella gola.
L'uomo spinge, uno schiocco quasi. Poi ruota la lama e la estrae. La ragazza si accascia come un sacco vuoto, gli occhi continuano a saettare per la navata.
«Nemmeno tu, figliola.» Sussurra. «Ora vedrai, e sentirai. Finché l'oracolo vorrà.» Pianta il coltello sotto al petto, nello stomaco. Lo afferra anche con l'altra mano e lo trascina a sé, aprendo il ventre della vittima in un tripudio di grida. Ampie volute di fumo si sollevano dalle interiora esposte, e ancora la ragazza grida, ancora i suoi occhi implorano. L'uomo infila le mani tra le viscere e ne solleva un lembo. Lo tira, mostrandolo alla folla, senza che il corpo della vittima possa reagire.
Anja si volta verso l'oracolo, il respiro è tanto forte da farle male nel petto, la cordicella è quasi del tutto rientrata, ancora un paio di note. Lo sa. Lo sa da sempre.
La musica sacra finisce e il sacerdote da termine al supplizio con un colpo deciso alla gola.
«Nemmeno questa figlia è stata ritenuta degna. Preghiamo che la sua anima immortale, torni il prossimo anno, a placare l'ira dell'onnipotente Jack.»
Due uomini vestiti di nero raggiungono l'altare, spostano la ciotola con gli attrezzi di decorazione davanti al posto vuoto, per la zucca successiva e trascinano via il corpo.
Il sacerdote affonda le mani in una ciotola nera piena d'acqua, i santi decori, sbiaditi dal tempo, sono ancora visibili: una zucca e la sagoma dell'oracolo. Si asciuga e indica la parete. La carta delle sacre scritture è consumata, strappata. «Almeno uno, signore. Concedi almeno a un giovane, di partecipare al tuo sacro party.» Assesta la testa di caprone e si rivolge ad Anja. «Vieni figlia. Tocca a te.»


Polly

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antico
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Re: Dolcetto o scherzetto

Messaggio#2 » sabato 28 ottobre 2017, 15:44

Ola Polly! Tutto ok con caratteri e tempo, divertiti in questa Terni Live Edition!

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maki.tese
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Re: Dolcetto o scherzetto

Messaggio#3 » mercoledì 1 novembre 2017, 12:57

Ciao Polly.
Un bel racconto il tuo, ricco di dettagli e di atmosfera.
Molti i particolari legati alla ambientazione, agli oggetti usati durante il rito, all'abbigliamento dei personaggi.
Mi piace la scelta del punto di vista di Anja, che aspetta il suo turno e guarda l'evolversi del rito e il sacrificio della sua amica da dietro un parapetto.
Alcuni refusi, ma minimi, dovuti chiaramente al poco tempo a disposizione. Alcuni passaggi e descrizioni non appaiono sempre chiari, il "figlia" con cui chiama le adepte il sacerdote ad esempio mi ha destabilizzato più di qualche volta. Sì percepisce una certa distanza emotiva, il registro con cui racconti la scena non mi ha fatto empatizzare con la povera vittima né con Anja.
Una prova molto buona nel complesso, complimenti!

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antico
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Re: Dolcetto o scherzetto

Messaggio#4 » mercoledì 1 novembre 2017, 21:50

Ciao Maki :)
Per caso sei uno degli autori di questa Live (con nick cambiato)?
Nel caso tu non lo sia, devo avvertirti che puoi leggere e commentare tutti i racconti che vuoi, ma che non potrai stilare una classifica in quanto le classifiche accettate sono solo quelle dei partecipanti e dei due moderatori, oltre a quella finale della guest. :)

Airali
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Re: Dolcetto o scherzetto

Messaggio#5 » giovedì 2 novembre 2017, 11:58

Mi sembrava strano che nessun altro avesse pensato alle messe nere per il racconto! Oltre ai refusi dovuti sicuramente alla fretta, non trovo nulla di cui lamentarmi. È molto ben costruito, le descrizioni molto curate e funzionali, raccapricciante quella del sacrificio della giovane. Anche io ho notato questa distanza emotiva del narratore, ma secondo me è un punto ancora piú a favore: chi racconta la scena non prova la benchè minima pietà per questi adepti, e pur non dicendolo, sembra che implicitamente li condanni. Come a dire "ve la siete cercata". Bellissima l'idea che sia il culto di Jack 'O Lantern! Una curiosità: ti sei ispirata a qualcosa che conosci, notizie lette sull'argomento per esempio, o questo culto è di tua invenzione? In entrambi i casi, sei stata fenomenale! Hai fatto miracoli in 7000 battute!

paola roela
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Re: Dolcetto o scherzetto

Messaggio#6 » venerdì 3 novembre 2017, 18:12

Il tuo racconto sembra un quadro dalle tinte fosche, una sala antica adorna di enormi, opprimenti tende di velluto rosso.
L'ho trovato molto bello, ricco di atmosfera, descritto in modo così vivido che sembra di partecipare alla scena.
Credo che non sia la tua prima esperienza a Minuti Contati altrimenti non riuscirei a spiegarmi come hai fatto a pensare e a scrivere una cosa del genere in così poco tempo.
Complimenti davvero e in bocca al lupo per il contest!

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marco.roncaccia
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Re: Dolcetto o scherzetto

Messaggio#7 » venerdì 3 novembre 2017, 21:18

Ciao Polly,
il tuo racconto è super convincente, soprattutto nella descrizione delle atmosfere e degli strani riti che vengono compiuti fino a che la folla non ulula “dolcetto o scherzetto”. A quel punto tutto mi si trasforma in parodia. I posteri che celebrano un rito rifacendosi ai resti rinvenuti di un Halloween Party del preistorico 2017 mi risultano comici e non riesco più a stare nello spirito horror del racconto. Probabilmente sono io, ma forse questa scena poteva essere reso meno rischiosa di un effetto paradossale non chiedermi come … ma sono sicuro il racconto ne guadagnerebbe. Comunque una buona prova (come al solito), ottimo il finale, pessimo il titolo.

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Monica Patrizi
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Re: Dolcetto o scherzetto

Messaggio#8 » sabato 4 novembre 2017, 17:42

Ciao Antico,
come ti scrivevo in privato, Maki.tese sono io, (mi sono connessa al sito con lo smartphone perché in quei giorni non avevo il portatile) e sono riuscita a loggarmi solo con il profilo FB Maki.tese, che ha l'indirizzo gmail.
Fammi sapere se, per correttezza, devo cancellare i commenti come Maki.tese e riscriverli con il mio profilo ufficiale (ora che ho recuperato il portatile mi loggo tranquillamente come Monica Patrizi) oppure dimmi tu. Intanto scusami/scusatemi per il pasticcio.
Monica

Francesco.F
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Re: Dolcetto o scherzetto

Messaggio#9 » sabato 4 novembre 2017, 19:33

Ciao Polly! I refusi sono davvero esigui, in effetti attribuibili alla fretta, sfido chiunque a non sbagliare nulla! All’inizio ho avuto un po’ di difficoltà a capire dove mi trovavo: quando leggo un racconto devo per prima cosa vedere cosa ho intorno, non ci sono riuscito benissimo la prima volta. Ok, “critiche”, peraltro molto soggettive, finite. Ora tutto il resto. Un racconto riuscitissimo, e per più di un motivo! Descrizioni dei personaggi, del rituale, del sacrificio finale dettagliate, pulite e nitide. Hai creato un culto praticamente, una setta, ma più che pensare ad una cerimonia cristiana o, perché no, satanica, penso ad un rituale massonico (forse il “chiodo del gran carpentiere” ha aiutato xD). La storia mi ha fatto indignare, anzi, mi ha fatto proprio incavolare, perché odio ogni forma di superstizione, odio i rituali eseguiti senza capirne il motivo, e quelle persone, nella loro ignoranza, incarnano ciò che odio, quindi, almeno per me, è un’ottima storia, perché mi ha dato emozioni. L’oracolo, nient’altro che un giocattolo con (forse) solo una bassa possibilità di decretare il “dolcetto”, ma da tutti venerato e reso potente fino al punto di decidere vita o morte di una persona, un’altra immagine riuscitissima. Tema del contest utilizzato in maniera originale e non abusato. Complimenti davvero, un ottimo lavoro.

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beppe.roncari
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Re: Dolcetto o scherzetto

Messaggio#10 » domenica 5 novembre 2017, 9:49

Ciao Polly, ben trovata.
Il tuo racconto rispetta senz’altro il tema del contest e il genere horror, contaminato con quello della farsa beffarda e con un po’ di fantascienza alla Mad Max. Belle e vive le descrizioni, molto suggestive. Mi pare che ci sia un lieve sfasamento del punto di vista, dovremmo vedere tutto con gli occhi di Anja, in attesa del suo turno davanti all’oracolo, ma i sentimenti e le sensazioni, soprattutto quelle orrorifiche, sono concentrate sulla vera protagonista del racconto, cioè la ragazza che compie il rituale e viene sacrificata e uccisa. Farci palpitare con lei, avrebbe creato probabilmente più immedesimazione, una linea diretta: lettore – protagonista, mentre ora abbiamo un doppio passaggio: lettore – Anja – protagonista.
Aggiungo un parere personale che non centra direttamente con il commento del racconto: mi chiedi di dare troppo per scontato nell’accettazione dell’ambientazione: una situazione del genere, con le decorazioni di Halloween e le statue meccaniche assurte a divinità di un mondo post-apocalittico, mi risulta davvero difficile da accettare, sospensione dell’incredulità o no, senza qualche indizio che faccia capire come si sia potuta creare davvero una società del genere. Mi spiego, nella realtà attuale mi pare che non ci siano possibilità per una deriva post-apocalittica di questo genere, mi sembra troppo tirata per i capelli, ed è probabilmente per questo che il racconto pende a mio parere più verso la farsa beffarda che verso il puro racconto del terrore.
Alla prossima!

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Flavia Imperi
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Re: Dolcetto o scherzetto

Messaggio#11 » lunedì 6 novembre 2017, 15:15

Rituali post apocalittici su elementi pop e segnaletica stradale. Direi che il fattore originalità c’è!
Tuttavia forse come hanno detto anche altri, la scena rischia di scivolare dall’horror e finire nel paradossale – splatter a tratti comico in stile „Armata delle Tenebre“.
Ho trovato un po‘ poco scorrevole la narrazione, che in alcuni punti risulta quasi torbida. Mi è parso un po‘ strano che la ragazza si pianti un chiodo nel palmo della mano senza nessuna reazione reazioni. Rimane asettico: trattiene il dolore? Non sente niente? Sanguina? Rimane impassibile?
Del racconto ho apprezzato maggiormente l’ambientazione, dosata in piccoli particolari sparsi lungo la narrazione, che fanno mano a mano realizzare tempo (futuro) e luogo (la galleria).
Siamo storie di storie

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antico
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Re: Dolcetto o scherzetto

Messaggio#12 » venerdì 10 novembre 2017, 14:18

Ho faticato parecchio a entrare nel racconto, tutta la parte introduttiva mi è risultata fredda e distaccata, sostanzialmente non mi hai fatto entrare in empatia con la tua protagonista e il risultato è stata questa "partenza ritardata". Detto questo, una volta arrivati alla prova e al sacrificio, il racconto ha ormai ingranato e la lettura si fa scorrevole e intrigante. Di nuovo, sul finale e sul ritorno ad Anja, si risente quel distacco, quindi il consiglio è solo uno: lavora meglio sul presentarla al lettore. Infine, il tema è preso bene e il contesto intrigante, anche se servirebbe qualche semina in più per dare maggiori indizi su questa società post apocalittica. In definitiva, un pollice verso l'alto grazie soprattutto alla resa "sul lungo periodo" (paradossale, considerata la brevità del racconto), ma con pochi e mirati accorgimenti potresti migliorlo (il racconto) tantissimo.

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Polly Russell
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Re: Dolcetto o scherzetto

Messaggio#13 » mercoledì 15 novembre 2017, 14:56

Ooook, intanto grazie mille, poi se avete tempo e voglia qualche delucidazione.
Polly

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Polly Russell
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Re: Dolcetto o scherzetto

Messaggio#14 » mercoledì 15 novembre 2017, 15:00

Airali ha scritto:Mi sembrava strano che nessun altro avesse pensato alle messe nere per il racconto! Oltre ai refusi dovuti sicuramente alla fretta, non trovo nulla di cui lamentarmi. È molto ben costruito, le descrizioni molto curate e funzionali, raccapricciante quella del sacrificio della giovane. Anche io ho notato questa distanza emotiva del narratore, ma secondo me è un punto ancora piú a favore: chi racconta la scena non prova la benchè minima pietà per questi adepti, e pur non dicendolo, sembra che implicitamente li condanni. Come a dire "ve la siete cercata". Bellissima l'idea che sia il culto di Jack 'O Lantern! Una curiosità: ti sei ispirata a qualcosa che conosci, notizie lette sull'argomento per esempio, o questo culto è di tua invenzione? In entrambi i casi, sei stata fenomenale! Hai fatto miracoli in 7000 battute!

Airali, grazie.
Allora no, non sono messe sataniche. È la religione ufficiale del mondo post apocalittico che ho pensato. Basata si quattro manifesti di un halloween party e un pupazzo di strega, rinvenuti all'interno di una galleria autostradale. Quindi Anja non prova pietà, è la norma, da quelle parti. ;)
Per il resto, certo, Jack è proprio Jack O'Lantern è il distacco è voluto, scrivo quasi sempre così. Racconto immagini, poi il lettore, se vuole, empatizza. :)
Polly

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Polly Russell
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Re: Dolcetto o scherzetto

Messaggio#15 » mercoledì 15 novembre 2017, 15:02

marco.roncaccia ha scritto:Ciao Polly,
il tuo racconto è super convincente, soprattutto nella descrizione delle atmosfere e degli strani riti che vengono compiuti fino a che la folla non ulula “dolcetto o scherzetto”. A quel punto tutto mi si trasforma in parodia. I posteri che celebrano un rito rifacendosi ai resti rinvenuti di un Halloween Party del preistorico 2017 mi risultano comici e non riesco più a stare nello spirito horror del racconto. Probabilmente sono io, ma forse questa scena poteva essere reso meno rischiosa di un effetto paradossale non chiedermi come … ma sono sicuro il racconto ne guadagnerebbe. Comunque una buona prova (come al solito), ottimo il finale, pessimo il titolo.

Mannaggia, Marco! Il grottesco era proprio quello che volevo ottenere. Ma si vede che non è proprio il mio campo. :(
Polly

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