Gruppo LE GUIN: Lista racconti ammessi e classifiche

Lunedì 16 ottobre dalle 21.00 all'una.
Tema: LA PORTA.
Partecipanti in gara: 18
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antico
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Gruppo LE GUIN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#1 » martedì 17 ottobre 2017, 2:11

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BENVENUTI ALLA SCHIAVO CAMPO EDITION, L'UNDICESIMA DELLA QUINTA ERA DI MINUTI CONTATI!

Questo è il gruppo LE GUIN della SCHIAVO CAMPO EDITION con PIERO SCHIAVO CAMPO nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo LE GUIN dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo ASIMOV.

Questo è un gruppo da NOVE racconti e per l'occasione saranno i primi QUATTRO racconti ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da PIERO SCHIAVO CAMPO. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo per eccesso, regola che, saltuariamente (come in questo caso) posso decidere di infrangere allo scopo di permettere una migliore fruizione dell'edizione per i concorrenti.


Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti Rank d'Era (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo A, il quarto nel gruppo B e così via), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo X, quarto a postare gruppo Y e così via). Considerata la presenza di due racconti con MALUS ho inoltre fatto in modo che finissero in due diversi gruppi.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo LE GUIN:

Fiamma e argilla, di Raffaele Marra, ore 00.16, 4868 caratteri
Ecobonus 4.0, di Fernando Nappo, ore 01.01, 4716 caratteri MALUS 4 PUNTI
Il candidato, di Mario Pacchiarotti, ore 00.25, 4997 caratteri
Cagliostro, di Dand Elion, ore 00.22, 4939 caratteri
Un tesoro, di Viviana Tenga, ore 00.04, 4833 caratteri
Falsa via d’uscita, di Alexandra Fischer, ore 21.42, 2412 caratteri
Finché amore non vi riunisca, di Daniel Travis, ore 23.12, 4960 caratteri
Fuori, di Salvatore Stefanelli, ore 00.50, 4705 caratteri
La porta, di Laura Silvestri, ore 00.56, 4481 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 26 OTTOBRE per commentare i racconti del gruppo ASIMOV. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 27 OTTOBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i NOVE racconti del ASIMOV e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete DICIASSETTE (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo ASIMOV.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA SCHIAVO CAMPO EDITION A TUTTI!



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Flavia Imperi
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Re: Gruppo LE GUIN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#2 » martedì 17 ottobre 2017, 16:11

Ok, per sbaglio ho commentato il gruppo sbagliato, adesso ho cancellato la classifica che avevo fatto e ora mi rimbocco le maniche per commentare il giusto gruppo. Sorry! ^^;
Siamo storie di storie

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Adry666
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Re: Gruppo LE GUIN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#3 » sabato 21 ottobre 2017, 10:16

Ciao a tutti,

bellissimi racconti, difficile fare la classifica, non ho avuto dubbi solo per la prima classificata.
La mia classifica per il gruppo:

1. La porta, di Laura Silvestri, ore 00.56, 4481 caratteri
2. Falsa via d’uscita, di Alexandra Fischer, ore 21.42, 2412 caratteri
3. Ecobonus 4.0, di Fernando Nappo, ore 01.01, 4716 caratteri MALUS 4 PUNTI
4. Il candidato, di Mario Pacchiarotti, ore 00.25, 4997 caratteri
5. Un tesoro, di Viviana Tenga, ore 00.04, 4833 caratteri
6. Fuori, di Salvatore Stefanelli, ore 00.50, 4705 caratteri
7. Fiamma e argilla, di Raffaele Marra, ore 00.16, 4868 caratteri
8. Cagliostro, di Dand Elion, ore 00.22, 4939 caratteri
9. Finché amore non vi riunisca, di Daniel Travis, ore 23.12, 4960 caratteri

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Fiamma e argilla, di Raffaele Marra

Ciao Raffaele,
il tema è centrato, la porta c’è.
Racconti in modo delicato una vicenda squallida, riesci a far sentire l’odore di terra e l’umido delle case. La storia non è molto originale, e in generale non mi piace il ruolo della donna prostituta e il prete che cade in tentazione, lo trovo troppo scontato.
Per tutto il resto mi sembra sia tutto perfetto come al solito.
(a parte la frase ambigua, già segnalata, che non ho capito bene nemmeno io come inquadrarla.)
Ciao
Adriano

Ecobonus 4.0, di Fernando Nappo
Ciao Fernando.
tema centrato, porta e teleporta!
Fantastico racconto, mi sono molto divertito a leggerlo. Scritto bene, buon ritmo. Come ha scritto qualcuno mi ha ricordato il caro compianto Asimov, notevole. E’ altrettanto vero che se avessi “cablato” nella porta le tre leggi della robotica, forse l’avrebbe fatto entrare, ma non è detto, ci sono parecchie variabili da considerare. In parte mi ha fatto pensare all’attuale dibattito sui gradi di libertà da lasciare alle IA che guideranno le auto al nostro posto, paura!! ))
Bravo!
Ciao
Adriano

Il candidato, di Mario Pacchiarotti
Ciao Mario,
il tema è centrato, di porte ce ne sono anche troppe )
Il tuo racconto è terrificante, horror per chi sta cercando lavoro e deve affrontare la prova dei colloqui. C’è anche qualcosa di fantozziana memoria: “Venghi avanti merdaccia!”. Chiaramente il tuo è una storia paradossale, ma tuttavia è difficile credere al fatto dell’entrare senza aspettare una risposta. Forse la potevi più mettere su un test di logica (tre porte ognuna con un certo simbolo, ecc).
Nel complesso buona prova
Ciao
Adriano

Cagliostro, di Dand Elion

Ciao Dand,
tema centrato.
Racconto scritto con maestria che subito dipinge bene il protagonista. Il finale mi ha un po’sorpreso, mi aspettavo una chiosa comica o giallo-horror. Non sono amante del genere, ma sinceramente non ho capito bene chi ha fatto cosa: è stato il gatto posseduto? Boh, scusami ma è sicuramente colpa mia.
Una nota tecnica: la muffa non si rimuove dalle pareti con la carta vetrata, poi dovresti rifare la verniciatura da capo e spargeresti la muffa sul resto della parete. DI solito, a parte i prodotti specifici, si usa acqua e ammoniaca su un panno bianco per rimuovere le spore senza danneggiare troppo la tinta.
A presto
Adriano

Un tesoro, di Viviana Tenga

Ciao Viviana,
tema centrato.
Bello il tema affrontato con una storia di ricordi di bambini.
Qualcosa da limare e tagliare per rendere più agevole la lettura c’è, ad esempio nella frase: “Con il senno di poi, individuare la porta doveva essere stata questione di pochi secondi, ma ero comunque eccitata per il fatto di essere stata io, Sara la Quattrocchi, a trovarla.” Leverei il senno di poi, troppo abusato. Il soprannome Quattrocchi lo scriverei in minuscolo, a meno che non sia un cognome.
Trovo giusto nella narrazione che tu non abbia “violato” la casa, lasciando i ricordi in sospeso tra desiderio e sogno.
Nel complesso buona prova
Ciao
Adriano

Falsa via d’uscita, di Alexandra Fischer

Ciao Alexandra,
tema centrato!
Racconto ben scritto, gran ritmo, bella storia con sorpresa finale. Originale nei suoi personaggi; non avevo mai letto di alieni rane che si mangiano gli uomini, notevole!
Sei riuscita a farmi calare completamente nell’ambiente a farmi sorridere più volte.
Ci sono alcune imperfezioni che corrette farebbero diventare perfetto il tutto, ad esempio:
“La porta sa come difendersi dai tentativi di aprirla.” Avrei messo: “La porta sa come difendersi dai tentativi di apertura.”
Nel complesso ottima prova, complimenti! Sei sicuramente da podio!
Ciao
Adriano

Finché amore non vi riunisca, di Daniel Travis

Ciao Daniel,
tema centrato, la porta sull’inconoscibile c’è.
Il tuo racconto è scritto bene, a parte qualche balbettio che ti hanno già segnalato; io aggiungo: “Squarciare il velo. Aprire un condotto. Trovare...” Cambierei condotto con un sinonimo, mi dà troppo di termine idraulico ))
Tutto molto bene, anche il dialogo difficile con Caronte, fino alla chiosa finale:
“…Caronte sembra sbigottito: “Avresti l'eternità. La troveresti, prima o poi.”
“Non l'ho avuta per trent'anni, e non intendo sprecare altro tempo. Neanche una frazione d'infinito.”
“Io... Immagino di poterti disegnare una mappa, o... Chiamartela, appena arrivi...”
“Fantastico! Grazie! Allora, quando posso morire?”…”
Non mi è piaciuta affatto. Io avrei chiuso con una richiesta più forte: farmi uccidere per raggiungere subito la compianta moglie. Se chiedi devi offrire qualcosa, e cosa non meglio se la sua vita in anticipo?

Ciao
Adriano

Fuori, di Salvatore Stefanelli,

Ciao Salvatore,
il tema è centrato bene.
La storia parte con un po’ di difficoltà di lettura a causa di frasi un po’ troppo complesse. Occhio al ritmo: vanno bene le frasi “minimal” ma attenzione a non esagerare, se spezzetti troppo crei troppe interruzioni, tutto balbetta.
Nella frase: “i cani in fondo alla strada si sono svegliati anche loro e abbaiano impazziti.”, secondo me “anche loro” è superfluo e appesantisce, costringe a rileggere l’intero periodo.
Nel complesso il racconto è interessante e originale, trasmette bene le sensazioni del protagonista.
Il finale è bello e aperto alla speranza di “nuove porte”.
Ciao
Adriano

La porta, di Laura Silvestri

Ciao Laura,
tema centrato senza dubbio.
Wow!! Che dire? Mi sono commosso, difficile commentare un racconto con una forza emotiva tale. Prendo fiato, Ci provo.
Sono stanco, ho spinto con lei, poi mi sono immedesimato nel nascituro, ho sentito la claustrofobia, la speranza, la paura. Ho visto la luce accecante, ho sentito la “sua” voce.
Non so forse in qualche parte il racconto sarebbe stato da tagliare, e forse i pensieri del neonato li avrei tralasciati, troppo da adulti: “…Aiuto. Chi siete, perché mi fate questo?...”
Comunque il mio commento è “wow!”. Hai vinto tu per KO tecnico, punto.
Bravissima Laura!
Ciao
Adriano

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Flavia Imperi
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Re: Gruppo LE GUIN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#4 » sabato 21 ottobre 2017, 11:05

Cavoli, difficilissima questa classifica, la qualità dei racconti è davvero alta. Avrei messo al massimo tre primi, tre secondi e tre terzi, nessuno fuori podio, ma dovendo scegliere ho seguito le sensazioni, la capacità di emozionare, la completezza del racconto, la presenza di errori importanti e il gusto personale. Complimenti a tutti, la mia medaglia virtuale la ricevete dal primo all’ultimo.

Classifica

1) La porta, di Laura Silvestri
2) Fiamma e argilla, di Raffaele Marra
3) Ecobonus 4.0, di Fernando Nappo
4) Fuori, di Salvatore Stefanelli
5) Un tesoro, di Viviana Tenga
6) Il candidato, di Mario Pacchiarotti
7) Cagliostro, di Dand Elion
8) Finché amore non vi riunisca, di Daniel Travis
9) Falsa via d’uscita, di Alexandra Fischer


Commenti

Fiamma e argilla, di Raffaele Marra
Ecco, dopo una bella gaffe da assenza troppo prolungata, ho scoperto che è questo il gruppo che devo commentare, ma ti dirò, in realtà ne sono felice perché questo tuo racconto mi è piaciuto moltissimo. La protagonista mi ricorda un po' la "Bocca di rosa" della canzone, personaggio splendido, e tutto il racconto mi è sembrato un omaggio ben fatto alla bellezza femminile, concentrata in un personaggio fragile eppure potente, che riesce a far sgretolare remore e convinzioni (e magari, in qualche modo simbolico, montagne?). Che dire, incipit forte, narrazione poetica e incisiva, finale perfetto. E quella porta verde come fulcro vitale della narrazione. L'unica nota stonata, per me, è quella frase ambigua: "«Conosco tante cose di te, e forse so anche di cosa hai bisogno…», disse uno dei due…", ma potrebbe anche essere una piacevole infrazione alle regole, in fondo. L'importante è conoscerle le regole, poi ci si può giocare, mi disse una volta un grande scrittore. Comunque, devo ancora leggere tutti i racconti, ma penso che il tuo finirà sul mio podio.

Ecobonus 4.0, di Fernando Nappo
Trovo questo tuo racconto nel totale ben scritto, divertente e, come accennato, paradossale. L'unica pecca della storia potrebbe essere la verosimiglianza; possibile che queste porte intelligenti facciano queste storie soltanto a lui? Se invece le fanno anche ad altre persone, in teoria non dovrebbero già essere state rottamate a calci da folle inferocite? D'altronde il bello delle storie, e della fantascienza nello specifico, spesso è proprioquello di far ragionare sulle assurdità della civiltà attuale proiettandole in un futuro bizzarro. In poche migliaia di caratteri sei stato capace di tracciare una distopia della sostenibilità energetica, sotto forma di una parodia del rapporto fra uomo e domotica niente male. Non ho trovato grandi problemi nel racconto, che sviluppa il tema in modo comico e unico.

Il candidato, di Mario Pacchiarotti

Ciao Mario, pensavo proprio in questi giorni a come l'odierno mercato del lavoro sia (purtroppo) fonte di grande ispirazione per racconti horror e simili, ma con questa storia hai affrontato il tema in modo piuttosto originale. Tutta la narrazione mi ha provocato ansia e non ho potuto fare a meno di compatire il povero protagonista, che deve passare per una prova assurda ancora prima di iniziare il colloquio. Un po' strano però che per vincere la prova si debba essere maleducati e entrare in un ufficio senza ricevere risposta, in effetti questo particolare è l'unico che ha stonato un po'... anche negli ambienti più competitivi, un minimo di parvenza per quanto riguarda l'etichetta viene anzi tenuto in grande considerazione, pur anche se solo di facciata. L'idea comunque è buona, il tema c'è, e la prosa è buona.

Cagliostro, di Dand Elion
Ciao Dand Elion!Mi pare di cogliere una certa citazione di Dylan Dog, se non sbaglio!
Il tuo racconto è suggestivo e poco scontato, ho seguito con curiosità gli indizi disseminati nella storia: la strana macchia all'inizio, la lama di luce, infine la visione delle porte e il disegno sulle pareti, che mi fanno pensare, nonostante la morte "fisica" del protagonista, che la sua anima sia in giro fra i mondi in compagnia del suo gatto. A una prima lettura il finale non mi era piaciuto molto, pensando che fosse tutta una sua allucinazione, tuttavia il disegno sulla parete rimane un mistero non trasurabile, e ne fa se non altro un finale aperto.
Qualche appunto stilistico:
- ti consiglio di andare a capo quando c'è un'ellisse importante, come quella del viaggio, e fra le porte e la scena del cadavere, dato che che facilitano la lettura.
- ho apprezzato molto la quotidianità della vita del protagonista, dipinta in pochi gesti rappresentativi vividi e ben narrati.
- non ho capito questa frase: "un portantino col pallino esoterico dell’arte", non mi è chiaro il ruolo del termine "esoterico" in questo frangente.
Buon contest!

Un tesoro, di Viviana Tenga
Ciao Viviana,
il tuo è un tenero racconto sull'amicizia, di quelli che fanno sorridere di nostalgia e scaldano il cuore. Bello non vedere la solita violenza gratuita per una volta! La casa abbandonata è un tema affascinante ed è bello che alla fine non siano entrati, lasciando quel mistero intatto invece di rimanere delusi di fronte a una casa vuota e polverosa. Un appunto stilistico: la narrazione, a mio gusto, risulta a tratti poco fluida, potresti provare a usare meno avverbi e aggettivi e a riformulare alcune frasi in modo che suonino più naturali per alleggerire la prosa. La porta c'è, e forse non ha tanto un ruolo di per sè, ma in quanto porta chiusa permette al bambino di imbastire la storia delle caramelle magiche, quindi direi che il tema è rispettato.
Buon contest!

Falsa via d’uscita, di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra,
La tua è una storia con ribaltamento molto carina, un classico della fantascienza. Il tuo stile particolare costella sempre di parole ricercate la narrazione ma senza appesantirla. La porta in questo caso è la via di fuga da un allevamento di umani, e purtroppo per la protagonista la fuga non va a finire dove pensava. Ho qualche appunto stilistico da farti, eccoli di seguito:
- Nella prima parte del racconto il punto di vista è della donna, a cui però non hai dato nome. Quando siamo nel punto di vista di un personaggio funziona meglio se ci riferiamo a lui con il suo nome, altrimenti sembra che sia un punto di vista esterno. Se io racconto qualcosa dal mio punto di vista, non chiamo me stessa "la donna", chiamo me stessa col mio nome. Solo mantenendo il punto di vista della donna coerente le "bende argentee", che in realtà immagino siano una sorta di catena, non risultano un inganno al lettore.
- Le foglie possono diventare micidiali come le stelle dei ninja e la lucertola nasconde nella sua bocca zanne da squalo – come fa la protagonista a saperlo? Sono morti altri? Ha assistito a un altro tentativo di fuga? Qui qualche particolare in più non guastava, altrimenti è infodump.
- L’ultima frase, a mio avviso, era più efficace se la facevi dire agli alieni.
Buon contest!

Finché amore non vi riunisca, di Daniel Travis
Ciao Daniel, è un piacere leggere la tua storia!
Trovo la trama originale e piena di possibilità. La porta nel tuo racconto è quella fra il mondo dei vivi e quello dei morti e l'idea del finale mi è piaciuta, pur se il tono del dialogo toglie un po' di pathos. Per quanto riguarda la prosa, in effetti, si vede che il racconto avrebbe avuto bisogno di una bella rilettura a mente lucida, comunque l'importante è sempre mettersi in gioco, quindi niente sassaiola.
Alcuni appunti e suggerimenti:
- Limita l'uso dei puntini di sospensione (per es. qui "per arrivare fin qui..." non servono; invece dove si interrompe un discorso sì);
- Evita gli stacchi troppo bruschi, prova a rendere più fluida la narrazione
(es. "Trovare... La verità, suppongo, è che non c'è urgenza più grande dell'amore" meglio: "Trovare... la verità, suppongo. E' che non c'è urgenza più grande dell'amore" oppure "Trovare... lei. La verità, suppongo, è che non c'è urgenza più grande dell'amore")
- Ho trovato un po' assurdo che Edith, appena morta, volesse offrire un tè a Caronte. Non era per nulla traumatizzata?
- Mooolto bella questa frase:
"Da bambino soffrivo di terrori notturni: avevano la sua stessa voce"
Infine un dubbio scemo sulla trama, ma te lo devo chiedere: se il mago è invecchiato di 50 anni in trenta, adesso ne avrà una cinquantina dimostrandone 70? Perché mica si sarà innamorato da neonato, no?

Fuori, di Salvatore Stefanelli
Ciao Salvatore, ho letto con gusto la tua storia. Forse le prime frasi sono un po' meno "sciolte", ma è come se poi ti sei riscaldato e la descrizione del terremoto l'ho trovata davvero bella, a tratti potente (stupenda la frase: "Il grosso tavolo del salone piega una gamba è fa l’inchino d’addio"). Sei riuscito a raccontare un'esperienza terribile come quella della propria casa che ti crolla addosso, mettendoci un personaggio forte come un hikikomori, che dalla casa non esce mai, creando così un interessante contrapposizione, mentre la porta gioca un ruolo centrale e da temuta nemica foriera dell'odiato mondo esterno, diventa salvatrice del protagonista. Un po' meno efficace l'ultimissima frase, e anche imprecisa: dovrebbe uscire "dalla" prossima casa, non "nella", ma nel complesso ottima storia.

La porta, di Laura Silvestri
Ciao Laura, nonostante ho intuito subito la natura del protagonista, ho comunque gustato ogni parola di questo racconto poetico. Usare la seconda persona è sempre un po' un azzardo, eppure in questo caso particolare non avresti potuto fare altrimenti. Hai fatto un uso eccellente del punto di vista, narrando la storia dal punto di vista del piccolo eroe, regalando il dono della parola a chi in quel momento non ce l'ha, e più tardi ha già dimenticato. E se non è questo il ruolo dello scrittore, colmare con la fantasia i vuoti della memoria umana, qual è?
Unico appunto: "sagome d'alberi" può essere una figura un po' fuorviante, mentre ho trovato ottime come scelte il tamburo e l'acqua.
Siamo storie di storie

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Eugene Fitzherbert
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Re: Gruppo LE GUIN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#5 » mercoledì 25 ottobre 2017, 16:55

Classifica:

1. Cagliostro
2. Finché Amore non vi riunisca
3. La porta
4. Un tesoro
5. Il candidato
6. Ecobonus 4.0
7. Fiamma e argilla
8. Fuori
9. Falsa via d'uscita

Cagliostro di Dand Elion
Ciao, Dand!
Bel racconto davvero.
Mi è piaciuta la descrizione della vita di Daniele, piena di soldi e soddisfazioni lavorative, rassicurata dalla presenza di oggetti costosi racchiusi in una casa grande e... allo stesso tempo vuota, quasi di carta pesta, un'illusione di felicità che riflette la sua muta disperazione. Il gatto, poi, che resta sempre e solo un nome e un paio di occhi, è perfetto per incarnare il vero anarchico della casa, quello che deciderà le sorti di Daniele.
Il finale esoterico e pentacoloso (la Crusca mi amerà per questo!) descrive la vendetta perfetta di un felino addestrato alle arti magiche che non ama essere abbandonato in casa. Mi chiedo che fine abbia fatto Cagliostro? Che sia un trovatello in cerca della prossima vittima?

Finché amore non vi riunisca di Daniel Travis
Ah che bel racconto, Daniel! Interessante l'interpretazione del tema, la porta tra il mondo dei vivi e dei morti ma ancor più bello il finale ribaltato.
La figura di Caronte è ben tratteggiata, con tanto di noia di chi le ha viste e sentite tutte... tranne una!
Certo, si vede che è scritto veloce, ci sono dei typo sparsi qua e là, ma è il bello di minuti contati, d'altronde. Sottoscrivo le poche critiche che ti sono state mosse sopra, e condivido la debolezza della frase e della fase finale: sicuramente è una storia che merita di essere raccontata e ancor di più ingrandita e allungata.

Complimenti!

La porta di Laura Silvestri
Ciao, Laura.
Bel racconto, indubbiamente, anche per me che ho un cattivissimo rapporto con tutto ciò che è maternità. Sono arrivato fino alla fine e non me ne sono pentito affatto.
Lo stile, l'approccio in seconda persona e le metafore non fanno altro che aumentare l'immersività nella prima Quest che una persona è chiamato ad affrontare: venire al mondo. Effettivamente, con questa interpretazione, il tuo racconto è pura epica...

In realtà, il vero pregio sta nel fatto che sei riuscita a dare un tono poetico e idilliaco alla nascita, che è uno dei momenti più violenti e terribili che un essere umano (un essere vivente, in realtà), deve affrontare. Non è solo abbandonare l'antro materno e vedere la luce, ma imparare a respirare nell'arco di pochissimi secondi, affrontare tutto il peso della forza di gravità senza ammortizzatori 'sociali' come l'amnios, perdere per sempre la connessione fisica con la genitrice e imparare a mangiare... Insomma, un bel quadretto!

Complimenti, davvero

Un tesoro di Viviana Tenga
Ciao, Viviana!
Prima volta, credo, che leggo qualcosa di tuo ed è stata una piacevole e bella sorpresa.
La storia è tenue come i ricordi di quando eravamo piccoli, tutti color confetto, virati oro e argento. Onestamente, la porta è lasciata in disparte, e serve solo a creare il momento in cui Michele 'realizza' la magia delle caramelle e va bene così. Altrettanto interessante è il McGuffin della casa abbandonata: ottimo!
Purtroppo, ravvedo le stesse piccole imperfezioni nella narrazione, ma niente di particolare. Ci ho sentito echi del King de Il Corpo e di It, che in questo periodo ci sta veramente tutto.

Brava, soprattutto per l'interpretazione del tema.

Il candidato di Mauro Pacchiarotti
Ciao, Mario!
Un bel racconto davvero, nel suo essere un incubo surreale da cui tutti siamo passati, in un modo o nell'altro.
Non ho da obiettare niente di niente, dallo stile alla cadenza, anche se forse averi lasciato lo stesso spazio alle prove a cui viene sottoposto il candidato e avrei calcato la mano nel finale per farlo ancora più cavalcante. Ma questo sono io che cerco di riscrivere il tuo racconto e non è questo né il luogo né il tempo.

Bravo, sul serio!

Fiamma e argilla di Raffaele Marra
Ciao, Raffaele!
È sempre bello leggere un tuo racconto e te lo ripeto ogni volta, mi sa...
Questo, poi, è molto morbido, condito con metafore e perifrasi per descrivere in maniera pudica il fatto che Fiamma amasse l'amore più di ogni cosa. Il riferimento a Boccadirosa è già stato ampiamente citato da Flavia e si legge ancor di più nella 'rosa' incastrata nella porta. Il finale tragico è tipico in queste storie di amanti e amori tossici, e appare di più come un castigo divino, di quello stesso dio che non osava guardare...

Forse c'è un po' troppo head hopping: prima narratore onnisciente, poi Don Giovanni con quell'ultima frase, incognita e per finire il narratore onnisciente again. Quella frase non riesco a togliermela dalla testa: non perché voglio sapere chi ha parlato, ma perché stona, un po' rovina la tensione del momento, per altro magistralmente orchestrata. Un'idea sarebbe stata quella di farla pronunciare contemporaneamente sia a fiamma che a DG, creando quel antitesi di intenti che sarebbe sfociata nella valanga e nella fine di Fiamma. Ma sto delirando, forse in preda allo stesso bollore che spingeve gli abitanti a tornare sempre verso la casa sulla collina!

Bravo come sempre, complimenti!

Ecobonus 4.0 di Fernando Nappo
Ciao, Fernando!
Un bel racconto dal sapore asimoviano, dove l'uomo è alle prese con una tecnologia testarda e chiusa nella logica immarcescibile dei suoi circuiti.
Mi è piaciuto il linguaggio in alcuni momenti vintage (servomeccanismo?) ma molto d'effetto.
Non ho molte critiche da muoverti, anche perché stilisticamente sei una roccia e nella fantascienza ti muovi con una facilità che ha del soprannaturale.
Complimenti.

Fuori di Salvatore Stefanelli
Ciao, Salvatore!
Un racconto molto angosciante, non c'è dubbio, con una interpretazione del tema decisamente personale.
L'evento cataclismatico è reso bene dal montare dell'angoscia del protagonista, anche se, come è già stato detto, alcuni passaggi sono ridondanti e alcune volte telefonati. Il riferimento ai libri l'ho trovato unpo' fuori luogo, ma immagino che serva a dare l'idea di una mente che 'gira a vuoto' in preda al panico. Forse avrei calcato la mano sull'aspetto doloroso di un terremoto, ma come sempre, questo tipo di consigli sono solo una ingerenza nel racconto di un altro e non vado oltre.
Sicuramente il finale che fa tornare tutto nella prospettiva del protagonista Angelillo è interessante.
Complimenti!

Falsa via d'uscita di Alexandra Fischer
Ciao, Alexandra!
È sempre un piacere leggerti.
Questa tua è una storia di fantascienza con ribaltamento di prospettiva, dove gli umani sono oggetti di studio e ingredienti e gli insetti senzienti sono gli studiosi.
Sicuramente la scelta di ridurre al minimo il numero di caratteri usati ha reso la narrazione molto tagliente e qualche volta spezzettata.
Sicuramente è una buona prova, che merita di essere allungata e arricchita di tanti altri particolari che si nascono nel labirinto in cui è intrappolata la donna.

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Ace
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Re: Gruppo LE GUIN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#6 » giovedì 26 ottobre 2017, 15:15

Questa è la seconda volta che partecipo a un’Edition e rispetto all’edizione precedente ho trovato difficile stilare una classifica. Dico sul serio. Mi pare che il livello sia davvero altissimo e in special modo ho faticato ad aggiudicare le prime tre posizioni. Alla fine ho deciso di pancia e il risultato è quello che segue. In ogni caso faccio i complimenti a tutti i partecipanti per le opere presentate, e in bocca al lupo.


1. La Porta di Laura Silvestri
2. Il Candidato di Mario Pacchiarotti
3. Falsa Via di Uscita di Alexandra Fischer
4. Ecobonus 4.0 di Fernando Nappo
5. Finché Amore non vi Riunisca di Daniel Travis
6. Cagliostro di Dandelion.
7. Fiamma e argilla di Raffaele Marra
8. Fuori di Salvatore Stefanelli
9. Un Tesoro di Vivana Tenga


1. La Porta di Laura Silvestri
Molto ben scritto, ottime capacità descrittive, bella ambientazione e atmosfera. Il lettore si muove cauto scorrendo il racconto, mentre per il personaggio, l’ignoto e il destino, sono dietro la porta. Seguono il labirinto e la furia degli elementi, sembra il viaggio di un guerriero, un’odissea, ma il finale spiazza e ribalta tutto: il guerriero è la donna che dona la vita. Finale inaspettato, racconto stupendo. Brava.

2. Il Candidato di Mario Pacchiarotti
Fantastico, meraviglioso, perfetto. Un racconto che mi è piaciuto moltissimo e che indaga ingigantendo una realtà diffusa, quella dei test insiti nella sempre più odiosa liturgia delle selezioni ai colloqui di lavoro. Mi sono davvero divertito a leggerlo e il finale è assolutamente buono e all’altezza. Bravissimo.

3. Falsa Via di Uscita di Alexandra Fischer
Buone capacità descrittive, bellissima l’immagine del lumacone robot e tante altre piccole intuizioni felici quali la maniglia a forma di lucertola dalle zanne di squalo. Mi è piaciuto molto anche il ribaltamento tra uomini e batraci ruttanti, lol, idea molto carina. Il brodo di umano mi pare un’ idea interessante, se hanno distrutto l’ecosistema di Zyrkland si meritano la pentola come la gallina vecchia. Ottima prova!

4. Ecobonus 4.0 di Fernando Nappo.
Mi è piaciuto molto, ingegnoso e sagace. La rivincita dell’intelligenza artificiale chiamata a mettere in crisi l’uomo stesso che l’ha generata prima e fortemente voluta al suo servizio poi. Racconto divertente e che fa pensare. Come quella volta che sono rimasto chiuso in macchina con l’allarme che andava a tutta birra e i comandi che non volevano saperne di funzionare. Bravo, ottima prova.

5. Finché Amore non vi Riunisca di Daniel Travis
Disciplina, studio e ricerca. La fatica e poi affacciarsi sullo sconosciuto. Ottime capacità descrittive, buono l’impianto: Caronte te lo ritrovi che ti scava dentro, ti guarda negli occhi. La fredda glacialità del suo rifiuto e poi il suo sconcerto di fronte a un’inedita richiesta. Originale e ben congegnato, buona la prova.

6. Cagliostro di Dandelion.
Ottima l’ambientazione, scritto molto bene, con gusto e proprietà, un linguaggio giusto, appropriato, coerente. L’immagine inaspettata della porta che si staglia fin quasi al soffitto, è suggestiva e molto potente. Buono l’impianto, ben congegnato e altrettanto realizzato. Mi sono un po’ perso nel finale, non ho ben compreso cosa sia accaduto al gatto e per mano di chi o cosa sia morto, cosa che ritengo imputabile al poco tempo a disposizione e all’impossibilità per ogni autrice/autore di far sedimentare e portare a maturazione il tutto: con i minuti contati non è possibile far fronte a queste necessità e io stesso non riesco a mettere a punto tutte le piccole incongruenze espositive che si celano in un racconto “cotto e mangiato” in un così breve lasso di tempo. Ma al netto di ciò, mi pare una buona prova.

7. Fiamma e argilla di Raffaele Marra
Le vicende della vita che si incontrano e si scontrano con il sacro e il profano, entrambi vinti dalla furia degli elementi. Una porta dal quale spiraglio lascia intravedere il lato oscuro dell’uomo. Non ho ben capito se il Sacerdote si presenta per consumare o per ravvedere, la seconda ipotesi giustificherebbe la frana, forse inviata dall’Altissimo a punizione dei peccati. Ma al netto di ciò, mi è parsa una buona prova.

8. Fuori di Salvatore Stefanelli
Una storia interessante, dove il limite diviene salvezza. Dove le comodità di una casa rifugio diventano invalicabili e solo la furia degli elementi riesce a scardinare il sodalizio tra l’uomo e le sue consuetudini. Mi è piaciuto e l’ho apprezzato, anche perché la condizione del personaggio – che decide di staccarsi dal mondo e dalle sue frenesie e dai suoi pericoli, è molto più comune di quanto si pensi. Per me una buona prova.

9. Un Tesoro di Vivana Tenga
Le scoperte dell’infanzia, dove tutto è avventura, il fascino della casa abbandonata. Chi di noi non è mai entrato in una casa abbandonata, chi di noi non ha vissuto le sensazioni che può regalare quel genere di esperienza? Poi il patto e la salvaguardia dell’amicizia a tutti i costi. Mi ha fatto ripensare a quando ero bambino. Poi crescendo dagli amici ci si allontana, ma non tutto è perduto e ritrovarsi può diventare una magia, se non si cede troppo all’amarcord. Un racconto piacevole.

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Andrea Partiti
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Re: Gruppo LE GUIN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#7 » giovedì 26 ottobre 2017, 15:58

Ah, classifica difficile questa! A parte il racconto di Raffaele che mi è piaciuto una spanna di più, i tre successivi hanno fatto le capriole mentre li osservavo da sopra e da sotto in cerca di una ragione per premiare uno o punire l'altro.
In ogni caso mi sento in colpa perché c'erano tanti racconti che meritavano e mi hanno convinto.


Fiamma e argilla, di Raffaele Marra
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Ecobonus 4.0, di Fernando Nappo
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Il candidato, di Mario Pacchiarotti
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Cagliostro, di Dand Elion
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Un tesoro, di Viviana Tenga
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Falsa via d’uscita, di Alexandra Fischer
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Finché amore non vi riunisca, di Daniel Travis
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Fuori, di Salvatore Stefanelli
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La porta, di Laura Silvestri
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1. Fiamma e argilla, di Raffaele Marra
2. Il candidato, di Mario Pacchiarotti
3. Ecobonus 4.0, di Fernando Nappo
4. Un tesoro, di Viviana Tenga
5. Cagliostro, di Dand Elion
6. Falsa via d’uscita, di Alexandra Fischer
7. Finché amore non vi riunisca, di Daniel Travis
8. La porta, di Laura Silvestri
9. Fuori, di Salvatore Stefanelli

Charlesdexter
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Re: Gruppo LE GUIN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#8 » giovedì 26 ottobre 2017, 16:39

Classifica

1 Fiamma e argilla
2 La porta
3 Un tesoro
4 Finché amore non vi riunisca
5 Fuori
6 Ecobonus 4.0
7 Il candidato
8 Cagliostro
9 Falsa via d’uscita

Fiamma e argilla

Devo ammettere che già dall’inizio la storia di questa Fiamma che vive ai margini della città mi ha incuriosito, tuttavia non basta la storia di una prostituta e un po’ di blasfemia per fare una bella storia, serve una vicenda e una complessità che tu sei riuscito a inserire bene nel racconto. Il finale non è scontato, la sospensione del giudizio nel finale riesce a rendere il tutto più lieve. Complimenti.

Attenzione alla grafia:
“…E”, dopo i puntini sospensivi va sempre inserito uno spazio: “… E”.


La porta

DI questo racconto mi ha colpito l’epicità
Utilizzando uno stile ben cadenzato riesci a creare un bel climax. Dalla trepidazione per l’evento, fino al momento doloroso del passaggio, incerto e doloroso come ogni novità. Riesci a evocare belle sensazioni legate alla maternità e devo dire che fino all’ultimo non sono riuscito a capire a cosa ti stessi riferendo, parlando della nascita, davvero una buona cosa.

Un tesoro

Bella storia di amicizia, dal sapore malinconico, mi piace che la porta sia solo accennata, come un monito, invece il vero succo della storia e della magia risiede in un’azione concreta, tra l’altro scorretta ma che grazie alla sua buona intenzione sopravvive al tempo e riesce a tenere legati negli anni i cinque amici protagonisti della vicenda. Sei riuscita a inserire bene la morale senza risultare moraleggiante.


Finché morte non vi riunisca

Mi è piaciuto questo tuo novello Faust che cerca in questo caso di raggiungere la propria amata. Riesci bene a rendere l’ascesi del protagonista, l’anelito verso la propria amata che si traduce in zelo.
 “cercare scambiare”, aggiungere una preposizione: “cercare di scambiare”
“ognu”, refuso, “ogni”.
----


Fuori

Affronti un tema delicato come quello della sociofobia in modo garbato, anche il messaggio che lanci è un bello stimolo a uscire fuori dalle paure. Del tuo racconto. Con un lavoro di limatura per rendere il tutto organico può venir fuori un ottimo lavoro.
Attenzione:
“potesse confortarmi”, andrebbe corretto in “possa confortarmi”, stai parlando al presente.
“Aspetti” va corretto in “aspetta”.
“Una gamba è”, è un refuso da correggere in, “una gamba e”.

Ecobonus 4.0

La vicenda è davvero divertente, questa porta pedante che non lascia entrare il suo utente e si attacca a ogni pretesto pur di non farlo entrare. Mi è piaciuto. Il fatto che poi non sia solo la porta ma l’intero sistema tecnologico a rendere la vita impossibile all’uomo lascia un bel punto di domanda, tuttavia senza cadere in impegnative disquisizioni filosofiche che stonerebbero con l’andazzo del racconto. Bene.

Il candidato

Mi piacciono nel tuo racconto il tono ironico e la beffa finale del protagonista che dopo essersi lambiccato il cervello si accorge di essere sottoposto a un test. L’idea è davvero carina e il modo in cui l’hai sviluppata mi ha anche divertito. Anche l’atmosfera claustrofobica di questa porta che apre su un’altra porta riesce a impressionare piacevolmente.


Cagliostro

Mi piace questo gatto che alla fine è davvero un novello demonio, capace di causare la morte per vendicarsi del suo padrone, in questo caso l’idea è simpatica e mi è piaciuta.
Forse c’è un po’ troppa attesa, il gatto che dà il nome all’intera vicenda si rende artefice un po’ “ex machina” dell’intera vicenda finale.
“li” da correggere in “lì”
“La sua casa enorme per un single”: dopo “la sua casa” va inserita una virgola.

Attenzione alla punteggiatura degli incisi: inserisci i trattini medi “—” invece dei brevi e separali dal testo con uno spazio — così.


Falsa via d’uscita

Bella l’idea di questa umanità che altro non è che cibo per lucertoloni capricciosi, un po’ come i topi per i gatti.
Le immagini che sono interessanti, mi piace anche il ritmo della vicenda, se devo muoverti un appunto non c’è molta connessione tra la vicenda iniziale e l’esito finale, lavorandoci su può venir fuori qualcosa di buono.

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lordmax
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Re: Gruppo LE GUIN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#9 » giovedì 26 ottobre 2017, 18:29

Sta diventando sempre più difficile stilare delle classifiche che non siano espressioni di un pari merito completo

Classifica
Fiamma e argilla, di Raffaele Marra
Fuori, di Salvatore Stefanelli
Finché amore non vi riunisca, di Daniel Travis
Il candidato, di Mario Pacchiarotti
Un tesoro, di Viviana Tenga 
Ecobonus 4.0 di Fernando Nappo
La porta, di Laura Silvestri 
Cagliostro, di Dand Elion
Falsa via d’uscita, di Alexandra Fischer



Fiamma e argilla di raffaele.marra
Racconto molto delicato e leggero per una storia che di delicato e leggero non ha nulla.
Bella l'immagine della rosa alla porta che ricorda la bocca di rosa nostrana e la lanterna rossa cinese, sempre di rosso si parla e sempre di disponibilità almeno in parte forzata si tratta.
L'idea della prostituta del paese, tutti lo sanno ma tacciono, anche evidentemente le mogli di chi approfitta dell'occasione è molto tipico della provincia italiana e l'ambientazione lo rende perfettamente.
I tempi della narrazione sono corretti e coerenti e la velocità del racconto non muta neppure durante la frana, una bella prova di tecnica.
Ovviamente il tema della porta è centrato in pieno sia all'inizio sia nel dettaglio finale.
Mi è piaciuta molto la dicotomia fra Fiamma e Don Giovanni. La fiamma della perdizione eterna e l'araldo della salvezza che si incontrano/scontrano nel momento finale della loro esistenza come l'ultima battaglia fra le schiere celesti e infernali. Il non sapere come sia finito, se mai è finito è un tocco in più che aumenta il gusto del racconto.2
Mi è piaciuta la frase "«Conosco tante cose di te, e forse so anche di cosa hai bisogno…», disse uno dei due…" perché rende bene l'elemento di parità fra i due. Non mi è invece piaciuto il 'disse uno dei due' trovo che faccia perdere tensione, mordente. Obbliga il lettore a saltare dalla prima persona multipla all'osservatore onniscente. Io proverei a toglierlo del tutto e lasciare che sia il lettore a scegliere chi dice e chi non dice.
In conclusione ottimo lavoro davvero.


Fuori, di Salvatore Stefanelli
Gran bella interpretazione del tema. La porta come limite del proprio mondo e valico pauroso.
Presenti una situazione estrema e terribile che in troppi hanno sperimentato in questi ultimi anni e lo fai con leggerezza e rispetto, cosa ben rara, i miei complimenti.
Ci sono alcune frasi che scricchiolano, periodi e refusi da rivedere ma nulla che non si possa aggiustare facilmente nel laboratorio.
Direi che il tuo racconto, con le correzioni del caso merita la vetrina.
Un unico appunto, la velocità del racconto aumenta sempre più fino quasi alla fine quando poi sembra perdersi leggermente. Avrei mantenuto un ritmo più concitato fino alla frase finale che riportando la pace e la crescita del protagonista chiude la storia.


Finché amore non vi riunisca di Daniel Travis
Bellissima idea. Inutile dire che il tema è centrato in pieno.
L'idea di evocare non un demone o la morte ma lo psicopompo per i propri scopi è stata ottima, rende il finale molto incisivo e perfetto nella sua logica.
Ti hanno già segnalato i problemi di refusi quindi non mi dilungo.
I dialoghi sono un po' altalenanti quindi un passaggio nel laboratorio non posso che consigliarlo per dare il giusto valore a un racconto che merita davvero di finire in vetrina.


Il candidato di Mario Pacchiarotti
Ho riso molto, riso acido e isterico ma ho riso.
Sono passato per centinaia di colloqui e quasi tutti erano organizzati per mettere in trappola più che per capire quindi dire che il tuo non è un racconto di fantascienza ma di horror quotidiano. Dovresti scrivere a King per proporgli qualche buona idea visto le ultime pessime da lui avute.
I tempi sono eccellenti, la tensione e l'ansia salgono di pari passo.
Solo al secondo gruppo di porte si capisce che non ha speranze e si resta in attesa di capire come verrà eliminato.
Bella l'idea del ritorno al punto di partenza che forma quell'inquietudine che colpisce le persone scoprendo di lavorare tanto per essere sempre ributtate allo stesso punto di prima, sembra una metafora della nostra professione di scrittori.
Nel complesso direi che è una ottima prova.


Un tesoro di Viviana Tenga
Un bel racconto di magia, avventura e crescita. Bello nella sua formulazione e nella struttura temporale. Misurato e pacato nei toni rendi bene l'atmosfera magica che con il tempo di sfalda. Ricorda alcuni momenti di Stand By Me e dei Goonies. La chiosa finale che svela finalmente l'arcano e lo porta a una dimensione normale eppure non meno magica è molto centrata con lo stile del racconto.
La porta, usata apparentemente in modo marginale introduce il tema del passaggio che è una porta in se stesso quindi dire tema più che centrato.
Mi restano solo alcuni appunti sulla forma narrativa, molti aggettivi, avverbi e frasi in generale troppo complesse per un racconto d'infanzia e di ricordi. Potevano andare bene se si fosse trattato di una biografia o del racconto a terzi fatto dalla protagonista ma fatto come una sorta di reveriè, di rimembranza personale è un po' troppo aulico.


Ecobonus 4.0 di Fernando Nappo
Però, un perfetto esempio di fantascienza italiana molto centrata sugli aspetti sociali e filosofici più che su quelli meccanici e tecnologici.
L'idea della porta che decide autonomamente se aprirsi o meno sembra un perfetto esempio del dibattito in corso sulla gestione delle IA per le auto a guida automatica quindi perfetto.
I tempi sono molto precisi e meticolosi in alcuni punti invece i dialoghi mi hanno lasciato dubbioso.
Il povero proprietario che combatte contro la sua stessa casa non si arrabbia, non alza la voce, non tenta di aggirare il problema (anche se questo potrebbe essere dovuto alla mancanza di spazio per scriverlo), mi sembra troppo remissivo con i suoi device quando invece si capisce che è una persona intraprendente e preparata tanto da essere riuscito a ottenere classe di bonus elevata e poi averla ancora migliorata risolvendo un problema personale.
Mi sarebbe piacuto sentirlo sbraitare o almeno lamentarsi con il taxista.
Detto ciò ottima prova.


La porta, di Laura Silvestri
Che sfida, brava. Ottima scelta e naturalmente tema centrato in pieno.
Hai reso in modo molto poetico un evento epico, mi ha ricordato alcuni passaggi dell'epopea di Gilgamesh, anche se ovviamente con stile diverso.
Il protagonista è ben delineato e la scelta della seconda persona è perfetta per il tipo di racconto.
Qui viene però anche il problema. Scegliendo la seconda persona il racconto diventa molto difficile da gestire e perde di mordente subito dopo la presentazione del protagonista. Il twist finale ripaga completamente il lettore per lo sforzo di arrivare alla fine ma ammetto che ha metà non ero affatto preso dalla storia.
Dovresti provare a creare un crescendo di sensazioni e emozioni che possano tenere agganciato il lettore anche nella parte centrale del racconto.
Detto questo è veramente un bel racconto.


Cagliostro di DandElion
Vai di Bonelliana memoria se non erro. Un racconto quotidiano che sfocia nell'horror esoterico causato dalla solitudine e incapacità di affrontare la propria condizione reale. Leggo una certa critica sociale nel tuo racconto che spero non sia solo una mia fantasia.
Mi piace molto l'inizio, il protagonista è tratteggiato benissimo, non perdi tempo nel presentare altri personaggi se non per quello che servono. Il viaggio è dettagliato e al tempo stesso sufficientemente spartano da non far perdere tempo e sopratuto sprecare caratteri.
La parte finale mi lascia perplesso. Ci sono troppe domande senza risposta, troppi eventi senza motivo. La sorte del protagonista è palese dal momento in cui vede la luce, poteva essere un finale comico o tragico, hai scelto quello tragico e approvo la scelta però avrei preferito avere delle risposte, anche solo abbozzate di una parte delle domande.
Il finale può restare aperto e indefinito e lo hai fatto bene introducendo il barelliere esoterista che potrebbe essere il vero protagonista della serie di racconti di cui questo è solo il primo.
Le domande interne al racconto invece devono avere una risposta altrimenti io lettore non posso godermi appieno la successione degli eventi e mi blocco su domande quali 'perché è entrato in casa anche se c'era luce?' 'Perché la porta si apre con fatica quando all'uscita non ha dato problemi?' 'Perché non ha chiamato la cat sitter per avere informazioni?' 'Perché non si è spaventato per la porta magica?' Tutte domande che mi bloccano nella lettura e non mi permettono di andare oltre con la leggerezza che hai dimostrato nella prima parte del racconto.
Detto questo il racconto è ben fatto e con tempi narrativi perfetti, e ovviamente il tema è centrato in pieno.


FALSA VIA D’USCITA di Alexandra Fischer
Racconto carino che strappa un sorriso per il ribaltamento e il contrappasso a cui sono destinati gli umani.
Noto però un paio di problemi nella narrazione. Alcune parti cascano come dall'alto, senza motivazione, non siamo all'infodump ma il rischio è quello. Ad esempio le foglie taglienti e la lucertola dentuta, come fa lei a saperlo? Le bende argentee, che immagino siano delle medicazioni visto quanto dice il robot, sono un buon tentativo di aggiustare la cosa ma troppo poco ancora. Sarebbe stato meglio far vedere la scena di lei che si scontra con la porta e poi, cambio di paragrafo/capitolo, lei che torna cocciutamente alla porta.
Anche la parte dei lucertoloni fornisce informazioni senza specificare da dove arrivano. Gli umani hanno devastato il pianeta, quando? Come? Perché? Come sono stati sconfitti? Come hanno fatto a devastare il pianeta e poi essere sconfitti? Ovviamente non devi rispondere a tutto altrimenti diventa un trattato di storia galattica però almeno una risposta me la sarei aspettata, magari in un pezzo di dialogo casuale fra i lucertoloni. Altra domanda, perché solo al tavolo e osservano l'umana? Non hanno di meglio da fare o è il loro lavoro?
L'ultima frase, anche lei, sarebbe stata più interessante se interna al dialogo fra lucertoloni.
Nel complesso una buona prova con il tema, a mio parere, centrato senza problemi, giusto qualche aggiustamento qui e là.

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marco.roncaccia
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Re: Gruppo LE GUIN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 26 ottobre 2017, 18:42

Car* tutt*,
ecco la mia classifica e relativi commenti.
I racconti sono tutti molto ben scritti e tutti inerenti il tema. Dovendomi dare un criterio ho deciso di penalizzare quelli che non rispondono alla mia idea di come dovrebbe essere un racconto o che utilizzano forme che a me non vanno particolarmente a genio (narratore onnisciente, sorpresa finale,connessioni logiche labili).

1. Fuori di Salvatore Stefanelli
2. FALSA VIA D’USCITA di Alexandra Fischer
3. Cagliostro di Dand Elion
4. Il candidato - Mario Pacchiarotti
5. Un tesoro di Viviana Tenga
6. Finché amore non vi riunisca di Daniele Travis
7. Ecobonus 4.0 - Fernando Nappo
8. Fiamma e argilla di Raffaele Marra
9. La porta di Laura Silvestri.


Fuori di Salvatore Stefanelli

Ciao Salvatore,
complimenti! Veramente un ottimo racconto. Noir e malato come pochi. Il tema è trattato in maniera egregia, la porta si trasforma da simbolo del disagio mentale del protagonista a oggetto della salvezza della sua vita e, in ultima analisi, in fonte di speranza per il superamento della condizione di disagio. Il terremoto è reso bene … sembra di vedere il monitor ballare mentre lo si legge. Nessun finale a sorpresa e una storia scirtta in modo semplice, sembra quasi che chiedi di scusarti per questo ma, per me sono le migliori caratteristiche che un racconto può avere.

FALSA VIA D’USCITA di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra,
sei riuscita nell’incredibile impresa di zippare un racconto che forse necessitava il doppio in poco più della metà dei caratteri a disposizione. Brava.
Il racconto funziona molto bene e il lettore, dagli accenni che fai riesce a intuire gradualmente gli episodi che sono fuori dall’arco narrativo.
Questo ti riesce abbastanza bene fino a
“L’inquinamento causato dagli esseri umani invasori ha distrutto l’ecosistema di Zyrkand.”
Alla penultima frase noi veniamo a sapere che il pianeta Zyrkand è stato invaso dagli umani, che gli umani hanno evidentemente avuto la peggio, ma che questo ha distrutto l’ecosistema, costringendo (forse) gli abitanti del pianeta, a cambiare dieta.
Ecco, forse qui chiedi un po’ troppo al lettore. Per il resto, invece, per me è tutto ok.

Il candidato - Mario Pacchiarotti
Ciao Mario,
molto divertente, ben scritto e in sovrabbondanza di “item” rispetto al tema. L’unico punto debole l’ho trovato nella descrizione della ultima stanza (sinista, in fondo a sinistra, destra, hai bisogno di tutte queste indicazioni?) e nel fatto che a decidere sulla selezione sia la segretaria. Poco verosimile. Piccolezze, perché la prova complessivamente mi sembra buona

Cagliostro di Dand Elion
Ciao Dand Elion,
il tuo racconto mi è piaciuto. Azzeccata la voce e il personaggio. Per quanto riguarda il tema, di porte ne hai messe fino a 80. La storia si lascia leggere dall’inizio alla fine ed è abbastanza scorrevole. Un limite però mi sembra il fatto che si dilunghi troppo in scene non essenziali quali quella della preparazione per il viaggio (a proposito 2 minuti mi sembrano un po’ pochini) e il viaggio d’affari stesso.
Mi sembra una storia da 3000 caratteri massimo e sono sicuro che snellire gioverebbe al ritmo. In ogni caso una buona prova

Un tesoro di Viviana Tenga
Ciao Viviana,
questo racconto mi sembra un po’ al disotto della tua abituale produzione. Nonostante sia scritto bene e sia del tutto adeguato al tema. Il punto debole, a mio avviso, è proprio nella scena delle caramelle. Non riesco a credere a un gruppo di bambini che rinuncia alla sua spedizione esplorativa, in cambio di caramelle, seppur presunte magiche, soprattutto dopo aver appreso che c’è una finestra sul retro aperta E quindi questa casa abbandonata mi è risultata alla lettura come la famosa pistola di Cechov … quando non spara.
Ciononostante l’idea è buona e il finale anche.

Ecobonus 4.0 - Fernando Nappo
Ciao Fernando,
racconto sbarazzino il tuo, tutto giocato su un sistema fondamentalista del risparmio energitico. L’idea è molto carina ma, a mio avviso, potevi giocarci di più e meglio. Il racconto soffre un po’ di logica. Se la società che descrivi ha queste regole (cioè la priorità del risparmio energetico) non si capisce perché il tuo protagonista si sorprenda. Se invece è un qualcosa che si è affermato da poco all’insaputa del povero internato (o chiuso fuori nella prima parte) allora dovresti segnalarlo.

Finché amore non vi riunisca di Daniele Travis
Ciao Daniele,
il tuo racconto, a parte qualche trascuratezza del testo che ti è stata segnalata, si lascia leggere. Le cose che narri le narri bene, però (c’è sempre un però) alla fine (ma solo alla fine, perché alla fine ci si arriva piacevolmente) esce fuori un punto di debolezza della trama. L’osservazione di Caronte è del tutto giustificata. Se si ha di fronte l’eternità armare tutto quel casino con studi e ricerca per anticipare i tempi non ha molto senso. Nemmeno che il protagonista chieda a Caronte quando possa morire, ha molto senso, essendo il suicidio una delle possibilità concesse alla condizione umana senza l’intervento di esseri soprannaturali. Insomma animi delle scene narrate molto bene, ma la logica interna al racconto mi sembra un po’ debole.

Fiamma e argilla di Raffaele Marra
Ciao Raffaele,
sbaglio o ultimamente ti piace cimentarti con un narratore onnisciente? Per carità la tua è una scelta che rispetto, però mi domando il perché di una modalità così “vintage” di raccontare le storie. Non mi convince, soprattutto perché rende la storia distante e sei costretto a produrti in esercizi di poetica per riavvicinare il lettore. In questo caso il richiamo a “bocca di rosa” di De André sorge spontaneo e questo non apporta niente di buono al tuo racconto. Non è una citazione diretta, non sembra un omaggio. Detto questo, trovo l’idea molto buona e, sono sicuro, un narratore diverso potrebbe farla brillare di più.

La porta di Laura Silvestri.
Ciao Laura,
stavolta mi tocca fare la voce fuori dal coro.
Il racconto è sicuramente ben scritto, inerente al tema ed emerge chiaramente la qualità della penna che lo ha prodotto.
Però per me è difficile valutarlo positivamente a causa della idiosincrasia che ho per questo genere di racconti. Quando leggo mi piace entrare in contatto con il personaggio (e solo in seconda battuta con l’autore). Qui invece è l’autore preponderante e questo gioco a nascondino, per cui si persegue uno spiazzamento del lettore fino al finale in cui tutto diventa chiaro, logora la mia attenzione e il mio interesse. Questo genere di racconti, molto in voga qui su Minuti Contati, non mi annovera decisamente tra i suoi fan. A rileggerti!

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giancarmine trotta
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Re: Gruppo LE GUIN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 26 ottobre 2017, 20:00

Ciao a tutti, di seguito classifica e commenti.
I primi due posti li ho assegnati a due racconti molto diversi ma entrambi meravigliosi. La porta di Laura Silvestri è tra i pezzi più belli che ho letto in questo anno di MC. Fiamma e Argilla è un racconto bellissimo che narra uno spaccato socio-culturale lontano, eppure sempre attuale. Tutti sono sufficienti e quindi ci sono tanti pari merito, ma una classifica va fatta.

1) La porta, di Laura Silvestri
2) Fiamma e argilla, di Raffaele Marra
3) Un tesoro, di Viviana Tenga
4) Ecobonus 4.0, di Fernando Nappo
5) Il candidato, di Mario Pacchiarotti
6) Cagliostro, di Dand Elion
7) Finché amore non vi riunisca, di Daniel Travis
8) Falsa via d’uscita, di Alexandra Fischer
9) Fuori, di Salvatore Stefanelli

Commenti:

Fiamma e argilla
Beh, che dire, leggevo e non immaginavo, ma è come se stessi guardando le scene, come in un film.
Un film drammatico per le genti che vivono sull'argilla, su un terreno modellato (violentato?) dall'uomo e dalla natura. In quel contesto contadino un prete va contro la storia. E' vero, è un finale aperto, ma da qualsiasi lato si voglia vedere l'azione di Don Giovanni, essa resta comunque antistorica, almeno fino agli anni della civiltà contadina.
Un prete da una puttana.
Un prete con una puttana.
Oggi forse non sarebbe più definita così. Per fortuna ci sono molti preti che aiutano le prostitute e pochi che godono delle loro prestazioni.
Considerando il finale aperto, uno di quei finali che farebbe la fortuna dei talk show pomeridiani con tanto di colpevolisti e innocentisti, la frase senza padre «Conosco tante cose di te, e forse so anche di cosa hai bisogno…» ha un suo fondamento. Mi spiego: non avrebbe avuto senso se alla fine avessimo scoperto il vero motivo della presenza di Don Giovanni a casa di Fiamma. Ma non ci sono indizi in questo senso. E' il lettore che decide cosa ci faceva il prete da lei.
E' il lettore che determina il padre di quella frase.
Complimenti Raffaele e alla prossima,
G.
---------------------------------------------
Ecobonus 4.0
Ciao Fernando,
la porta protagonista attiva è una trovata pazzesca. Ovvio che qualche perplessità ci sia riguardo il battibecco domotico-umano, nel senso che le sue difficoltà dovevano essere le stesse di molti altri suoi concittadini. Magari potevi aggiungere un qualcosa che facesse pensare a lui come prototipo di un esperimento che solo successivamente avrebbe coinvolto i popoli su larga scala.
Il racconto si legge bene e strappa un sorriso amaro. Racconti la croce e la delizia dell'attuale rivoluzione industriale.
Alla prossima,
G.
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Il candidato
Ciao Mario,
lo stile Pacchiarotti è ben evidente anche in questo racconto. Mi riferisco all'ironia, al finale non scontato e spesso poco fortunato per il protagonista. Mi sarebbe piaciuto qualche indizio in più all'inizio della storia riguardo ai motti che il protagonista ricorda ad un certo punto, in modo che anche il lettore potesse ragionare, insieme ad Antonio, sulle porte da aprire. Al netto di questo piccolo appunto per me è una buona storia, certamente riuscita.
Alla prossima,
G.
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Cagliostro
Ciao Dand,
ti dico subito che ho riletto il finale due volte perché mi ero perso e mi è dispiaciuto bloccare la lettura di un racconto gustoso, scritto con tecnica.
Ti hanno già scritto che è preferibile andare a capo da una scena all'altra e non aggiungo altro; ti hanno detto che è un bel racconto e lo confermo in pieno. Ciò che colpisce è la maestria di una scrittrice che, sapendo ben gestire i caratteri a disposizione, allunga e accorcia descrizioni, indizi e virgolettato dei protagonisti. Ripeto: il finale aperto o comunque non ben definito, sopratutto di Cagliostro, non mi appaga (forse è colpa mia se ho tralasciato qualche dettaglio...); tutto il resto sì e ti dico brava.
Curiosità: e la catsitter?
Alla prossima,
G.
---------------------------------------------
Un tesoro
Ciao Viviana, ben ritrovata.
Ci presenti un racconto con le emozioni del "Libro Cuore" e che mi ha fatto pensare a "L'amica geniale" di Elena Ferrante: la Lila del tuo racconto è Michele, che finge di aver scoperto il tesoro rinunciando ai soldi ricevuti dal nonno.
La storia è bella, stop.
Si potrebbe disquisire sul fatto che Michele abbia avuto un atteggiamento troppo da grande e che magari sia rimasto zitto per anni e anni; ma i bimbi maturi ci sono e quindi per me non è una forzatura.
Quindi, per me, è un buon racconto!
Alla prossima,
G.
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Falsa via d'uscita
Ciao Alexandra,
le storie con ribaltamento dell'umana osservazione mi strappano spesso un sorriso. Anche tu ci sei riuscita.
Detto questo sarò sincero dicendoti che il genere che hai raccontato non mi fa impazzire e quindi se non sarai tra i primi posti (ho letto pochi racconti ancora!) è solo per un mero gusto personale; ho un solo appunto da segnalarti: con lo spazio a disposizione forse mi sarebbe piaciuta una caratterizzazione più marcata degli alieni. Alieni magari stronzi, cattivi, egoisti: Un po' come siamo noi umani con gli altri animali...
Alla prossima,
G.
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Finché amore non vi riunisca
Ciao Daniel,
la declinazione del tema è suggestiva e originale. Faccio mie le note che ti hanno già evidenziato Flavia e Adry e aggiungo qualcosa che anche tu hai anticipato: qualcosa andava limato, secondo me anche nei dialoghi che, rispetto alla trama, trovo leggermente sproporzonati.
L'idea della porta tra la vita e la morte è ottima e pensandoci non era facile gestirla in così poco tempo.
Una buona prova, certamente migliorabile negli aspetti che ti abbiamo evidenziato, ma che non lascia indifferenti.
Ciao,
G.
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Fuori
Ciao Salvatore,
ho avuto l'impressione che la storia sia stata raccontata con rispetto nei confronti del terremoto, come una sorta di incubo a lieto fine. La porta è presente e riveste un ruolo di primo piano, quindi tema centrato.
In alcuni passaggi avrei preferito qualche interruzione o l'inserimento di virgole, per avere la possibilità di metabolizzare l'angoscia e la paura del protagonista.
Un racconto lineare, che non graffia, ma che si fa leggere bene.
Alla prossima,
G.
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La porta
Signore e Signori, giù il cappello!
Un racconto appassionante, da gustare rigo per rigo. La porta è LA PORTA della vita, e proprio la semplicità del tema risalta con lo stile maestoso che hai usato. Una descrizione degna dei migliori kolossal anni '60, con un impiego straordinario di metafore e aggettivi, di pause e periodi emozionanti.
Se il lettore accetta il pensiero del nascituro - e io lo accetto! - il racconto è fortissimo, è la versione epica di un libro di medicina sul parto: quest'ultimo spiega i battiti, le contrazioni, la posizione naturale e podalica, gli interventi d'urgenza; il tuo ci racconta l'emozione del bimbo, le emozioni che racconterebbe se avesse la possibilità di esprimersi a parole invece di piangere di freddo.
Per me hai colto nel segno. Brava!
Alla prossima,
G.
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antico
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Re: Gruppo LE GUIN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#12 » mercoledì 1 novembre 2017, 21:17

Scusandomi per il ritardo, ecco a voi la mia classifica. Devo fare i complimenti a tutti, un gruppo dalla qualità dei racconti molto alta. Domani arriverà anche la news con la classifica finale del gruppo e i finalisti!

1) Il candidato, di Mario Pacchiarotti
Mi è piaciuto e mi ha divertito parecchio, una prova senza evidenti difetti. Il tema è preso in pieno, il ritmo ben bilanciato, i personaggi ben tratteggiati, vivi. Tra l'altro credo che tu ti sia divertito anche parecchio a scriverlo, si nota alla grande. Non ho molto da aggiungere, per me è un pollice su.
2) Fiamma e argilla, di Raffaele Marra
Molto buono davvero. La frase oggetto di discussione: mi è piaciuta in quanto osi e sperimenti, pur all'interno di un tipo di narrazione classica. In quel punto, tra l'altro, cominci ad allontanare la voce narrante dai protagonisti, è funzionale al lasciare un dubbio che, sostanzialmente, è alla base della motivazione stessa per cui hai deciso di narrare proprio questa storia: sacro o profano? Carne o spirito? Lo promuovo con un pollice su.
3) Fuori, di Salvatore Stefanelli
Questo racconto è un gioiellino allo stato, ancora, grezzo. La partenza è lenta e occhio a quel notte... notte che infastidisce. A seguire snellirei un pelo, ma senza esagerare, da lì in poi parti in quarta e la chiusa è ottima anche se ho come la sensazione che si potrebbe sistemarla in modo più efficace. Il tema è presente e lo declini ottimamente. Per me un pollice quasi su.
4) Un tesoro, di Viviana Tenga
Un buon racconto, l'ho letto con piacere. Ha ragione nel Flavia nel suggerirti di usare meno avverbi e aggettivi e di provare a rendere ancora più semplici i passaggi. E concordo con Max quando afferma che il disvelamento finale è funzionale al tono generale. Il tema c'è tutto. Non proprio un pollice su, ma quasi. Un racconto che ti rappresenta molto bene.
5) Finché amore non vi riunisca, di Daniel Travis
Ottima idea che per rendere al meglio ha bisogno di una revisione tesa, a mio avviso, a rendere il racconto più omogeneo al suo interno. Parti serio, poi ci presenti un Caronte che sembra uscito da Pratchett. Bellissimo, ma a questo punto serve che anche il protagonista si moduli maggiormente, non troppo, in quella direzione. Anche il rimando a Edith che offre un tè durante il trapasso, stupendo, è altro esempio di quanto sottolineato sopra. Per me un pollice tendente verso l'alto, ma gli manca davvero poco per essere a prova di bomba.
6) Ecobonus 4.0, di Fernando Nappo
Più che Asimov, mi hai ricordato l'ouverture di Ubik con il suo protagonista che non riesce a uscire di casa perché gli mancano i dieci centesimi per fare aprire la porta ;)
Detto questo, racconto godibilissimo che cade un pelo solo sulle, già da molti sottolineate, questioni logistiche (si va dal fatto che per tali quisquilie non può essere l'unico ad aver avuto problemi simili a quello del diverso consumo energetico per gestire un teletrasporto). Fantastica, invece, l'idea di questa società così rigidamente strutturata sulla problematica energetica. Ti sottolineo, infine, una cosetta che non mi è sembrata funzionale al racconto: crei due situazioni parrallele e simili, ma in tal modo non chiudi e il racconto risulta, pur bello e riuscito, diviso in due in un modo che, a mio avviso, lo depotenzia. Cercherei qualche soluzione alternativa a livello proprio di strategia interna. Pollice tendente verso l'alto, per me.
7) Cagliostro, di Dand Elion
Il racconto mi è piaciuto... fino al finale. O meglio: mi è piaciuto anche il finale, ma lo trovo non in linea con quanto lo precede. Vado controcorrente rispetto a Marco e dico che qui servivano caratteri in più: sei stata talmente precisa e intrigante nella tua narrazione che un finale così affrettato mi ha colpito negativamente. Eugene sostiene che sia una vendetta del gatto, ma a questo punto mi servivano più elementi e, lo ribadisco, una conclusione in linea con la qualità del resto del racconto. Per me un pollice che tende verso l'alto, anche se un pelo timidamente.
8) La porta, di Laura Silvestri
Parto dal tuo ultimo commento e ti dico che hai fatto benissimo a postarlo perché, come vedi, hai toccato il cuore di molti. Purtroppo non sono tra quelli e mi accodo tra la minoranza insieme ad Andrea e Marco, facciamo gli asinelli :)
C'è subito una frase che mi porta lontano... "Lo senti in ogni pollice di pelle, in ogni libbra di carne. In ogni goccia di sangue." Ecco, qui a tutto penso tranne che a quanto, invero, sta succedendo perché citi pelle, carne e sangue come fossero del protagonista. Sai a cosa ho pensato? A un avvicinamento alla morte. Detto questo, ho trovato tutto quanto segue decisamente lungo e il motivo è semplice: non mi hai portato a empatizzare da subito con la situazione. A volte, tra l'altro, ho avuto la sensazione di un girar su se stessi. Il tema c'è tutto, quello è sicuro. Mea culpa sicuramente, ma a questo giro mi fermo a un pollice ni, ma è chiaro, lo ribadisco, che faccio parte della minoranza! ;)

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