[M] Push the button game!
Inviato: martedì 14 aprile 2015, 0:18
Mi ricordo che una volta abitavo nel pianeta Push, un gazebo infinito dove le forti radiazioni solari venivano filtrate da architetture metalliche fluorescenti. Era un posto lounge e un po’ vintage, nato per la smania di certi nostalgiconi dei tempi andati sul Pianeta Terra. Loro, i burocrati, gli amministratori, si facevano chiamare Yuppies: sorridevano sempre col loro bicchiere in mano e volevano che quel posto diventasse un pianeta da bere!
Noi plebani sgobbavamo tutto il giorno in faccende quotidiane e nei nostri umili contratti a chiamata. E per ogni cosa da comprare e per ogni servizio da richiedere andavamo in sala giochi, ci facevano una partita e compravamo il servizio. Avevano inventato il modo per farti amare le tasse, gli acquisti e gli f24: farti pagare con l’adrenalina a mille nel sangue a colpi di arcade e joystick.
Poi un giorno, tra una partita a Tetris e un’altra con quell’idraulico con salopette e baffetti, accadde l’irreparabile: un sabotaggio o un virus e i coin-up erano impazziti. Niente acquisti, nessuna transazione, neanche un tramezzino al bar. I cabinati non davano più segni di vita: solo un triste, interminale insert coin su sfondo nero. Inutile inserire gettoni!
Era un attacco cibernetico!!!
In breve fu il panico generale: non c’era più nulla da comprare (il denaro non esisteva, avevamo solo i gettoni!). Il governo dei portaborse illuminati lanciava messaggi di terrore a reti unificate, tra sgomento e crisi in vista, recessione, ecc… E puntava l’indice contro i signori della guerra: i produttori indipendenti delle home console, nerd sanguinari e solitari!
Ma perché tutto ciò? Nato dalla primavera dello spritz, il partito dei portaborse illuminati (così si facevano chiamare, in segno di protesta contro i vecchi potentati finanziari) era un movimento arancione che in breve tempo aveva rivoluzionato il nostro modo di vivere. Con un’unica utopia: eliminare il denaro! E c’erano riusciti: al posto del contante, solo gettoni e totale tracciabilità delle transazioni!
Quello che successe fu un botta e risposta tra governo e nerd della guerra, che avevano già annusato il profumo del ritorno alle vecchie e dimenticate imposte locali! La risposta dei portaborse fu un black-out totale: fu interrotta ovunque l’energia elettrica! E la controrisposta fu immediata: pannelli solari, pale eoliche, addirittura mulini a vento riconvertiti in alcune lande. L’autoproduzione di energia elettrica fece virare le sorti dello scontro a favore degli oscuri nerd delle consolle.
E fu lì che agii di persona. A colpi di slogans ammiccanti scesi in campo e lanciai la grande proposta: un governo di maggioranza, tutti dentro e nessuno fuori. I portaborse fecero di me il portatore del nuovo, il rottamatore, la luce fuori dal tunnel. I nerd parlavano di me come l’uomo della riappacificazione.
Vinsi le elezioni e scrisse su twitter: ecco #lavoltabuona , bentornati al caro e sempre nuovo #consociativismo. Fu un trionfo virtuale. Il resto, è storia attuale!
Leonardo Marconi
Noi plebani sgobbavamo tutto il giorno in faccende quotidiane e nei nostri umili contratti a chiamata. E per ogni cosa da comprare e per ogni servizio da richiedere andavamo in sala giochi, ci facevano una partita e compravamo il servizio. Avevano inventato il modo per farti amare le tasse, gli acquisti e gli f24: farti pagare con l’adrenalina a mille nel sangue a colpi di arcade e joystick.
Poi un giorno, tra una partita a Tetris e un’altra con quell’idraulico con salopette e baffetti, accadde l’irreparabile: un sabotaggio o un virus e i coin-up erano impazziti. Niente acquisti, nessuna transazione, neanche un tramezzino al bar. I cabinati non davano più segni di vita: solo un triste, interminale insert coin su sfondo nero. Inutile inserire gettoni!
Era un attacco cibernetico!!!
In breve fu il panico generale: non c’era più nulla da comprare (il denaro non esisteva, avevamo solo i gettoni!). Il governo dei portaborse illuminati lanciava messaggi di terrore a reti unificate, tra sgomento e crisi in vista, recessione, ecc… E puntava l’indice contro i signori della guerra: i produttori indipendenti delle home console, nerd sanguinari e solitari!
Ma perché tutto ciò? Nato dalla primavera dello spritz, il partito dei portaborse illuminati (così si facevano chiamare, in segno di protesta contro i vecchi potentati finanziari) era un movimento arancione che in breve tempo aveva rivoluzionato il nostro modo di vivere. Con un’unica utopia: eliminare il denaro! E c’erano riusciti: al posto del contante, solo gettoni e totale tracciabilità delle transazioni!
Quello che successe fu un botta e risposta tra governo e nerd della guerra, che avevano già annusato il profumo del ritorno alle vecchie e dimenticate imposte locali! La risposta dei portaborse fu un black-out totale: fu interrotta ovunque l’energia elettrica! E la controrisposta fu immediata: pannelli solari, pale eoliche, addirittura mulini a vento riconvertiti in alcune lande. L’autoproduzione di energia elettrica fece virare le sorti dello scontro a favore degli oscuri nerd delle consolle.
E fu lì che agii di persona. A colpi di slogans ammiccanti scesi in campo e lanciai la grande proposta: un governo di maggioranza, tutti dentro e nessuno fuori. I portaborse fecero di me il portatore del nuovo, il rottamatore, la luce fuori dal tunnel. I nerd parlavano di me come l’uomo della riappacificazione.
Vinsi le elezioni e scrisse su twitter: ecco #lavoltabuona , bentornati al caro e sempre nuovo #consociativismo. Fu un trionfo virtuale. Il resto, è storia attuale!
Leonardo Marconi