[M] Il coniglietto bianco
Inviato: martedì 14 aprile 2015, 0:51
Il coniglietto bianco
di Fernando Nappo
Albertino strappò la zampa posteriore del coniglietto robot, poi lo accese. Il robot non provò neppure a esibirsi in una delle tante evoluzioni per cui era programmato, emise un sonoro cicalio e si spense.
Forse pentito di quello che aveva fatto, forse indispettito per la reazione del giocattolo, Albertino scoppiò a piangere.
Trascinando il robot per un orecchio andò in salotto e l’infilò sotto il naso del padre.
- Non va pù - disse, tirando su col naso.
- Oh, per la miseria! - Andrea raccolse il giocattolo guasto dalle mani del figlio. - Anna, Alberto ha rotto anche l’ultimo coniglietto che gli abbiamo regalato.
Anna entrò in salotto, prese in braccio il figlioletto e lo strinse a sé.
- Piccolo mio, non piangere. Vedrai che papà te l’aggiusta - disse. Lanciò uno sguardo al marito. - Vero che il papà l’aggiusta?
Andrea si rigirò il coniglietto fra le mani. - Guarda come l’ha ridotto. Mi sa che stavolta...
Albertino ricominciò a piangere.
- Su, su, cuore di mamma - disse Anna accarezzandolo e sbaciucchiandolo.
- Dobbiamo trovare una soluzione - disse Andrea. - Non possiamo continuare a comperare coniglietti, ma mi si spezza il cuore a vederlo piangere così.
- Anche a me - disse Anna. - Povero piccolo. Ma che possiamo fare?
Tra un pianto e un singhiozzo, Albertino indicava il giocattolo. - Voio coniglio, voio.
Andrea accarezò la moglie. - Devo trovare una soluzione - disse. Prese la giacca e uscì.
Anna guardava divertita il figlio intento a tirare la coda al nuovo coniglietto.
- E’ incredibile come si muove questo. Li fanno sempre più reali - disse al marito. - Dev’essere costato un patrimonio.
Andrea cinse la moglie e la baciò sul collo. - Non ci crederai, ma è costato pochissimo.
- Dove l’hai preso?
- Dai Grandazzi, su in collina.
Anna si sciolse dall’abbraccio del marito e gli si parò di fronte. -Vuoi dire che hai preso un coniglio vero?
Andrea le rispose con un sorriso.
- Ma ti rendi conto? Sai bene come tuo figlio tratta i giocattoli. Tempo un paio di giorni e quel coniglio...
- Ho pensato anche a questo - disse Andrea. - Fra tre giorni è domenica. E allora... Fricassea!
Anna si mise le mani sui fianchi e diede uno sguardo al piccolo Albertino, ora intento a tirare le orecchie all’animale.
- E passata questa domenica?
- Torno dai Grandazzi e ne prendo un altro. Così, tra l’altro, la spesa per i giocattoli nuovi si riduce praticamente a zero.
Anna sorrise al marito e gli gettò le braccia al collo. - Lo sai? Quando vuoi sei un vero genio!
di Fernando Nappo
Albertino strappò la zampa posteriore del coniglietto robot, poi lo accese. Il robot non provò neppure a esibirsi in una delle tante evoluzioni per cui era programmato, emise un sonoro cicalio e si spense.
Forse pentito di quello che aveva fatto, forse indispettito per la reazione del giocattolo, Albertino scoppiò a piangere.
Trascinando il robot per un orecchio andò in salotto e l’infilò sotto il naso del padre.
- Non va pù - disse, tirando su col naso.
- Oh, per la miseria! - Andrea raccolse il giocattolo guasto dalle mani del figlio. - Anna, Alberto ha rotto anche l’ultimo coniglietto che gli abbiamo regalato.
Anna entrò in salotto, prese in braccio il figlioletto e lo strinse a sé.
- Piccolo mio, non piangere. Vedrai che papà te l’aggiusta - disse. Lanciò uno sguardo al marito. - Vero che il papà l’aggiusta?
Andrea si rigirò il coniglietto fra le mani. - Guarda come l’ha ridotto. Mi sa che stavolta...
Albertino ricominciò a piangere.
- Su, su, cuore di mamma - disse Anna accarezzandolo e sbaciucchiandolo.
- Dobbiamo trovare una soluzione - disse Andrea. - Non possiamo continuare a comperare coniglietti, ma mi si spezza il cuore a vederlo piangere così.
- Anche a me - disse Anna. - Povero piccolo. Ma che possiamo fare?
Tra un pianto e un singhiozzo, Albertino indicava il giocattolo. - Voio coniglio, voio.
Andrea accarezò la moglie. - Devo trovare una soluzione - disse. Prese la giacca e uscì.
Anna guardava divertita il figlio intento a tirare la coda al nuovo coniglietto.
- E’ incredibile come si muove questo. Li fanno sempre più reali - disse al marito. - Dev’essere costato un patrimonio.
Andrea cinse la moglie e la baciò sul collo. - Non ci crederai, ma è costato pochissimo.
- Dove l’hai preso?
- Dai Grandazzi, su in collina.
Anna si sciolse dall’abbraccio del marito e gli si parò di fronte. -Vuoi dire che hai preso un coniglio vero?
Andrea le rispose con un sorriso.
- Ma ti rendi conto? Sai bene come tuo figlio tratta i giocattoli. Tempo un paio di giorni e quel coniglio...
- Ho pensato anche a questo - disse Andrea. - Fra tre giorni è domenica. E allora... Fricassea!
Anna si mise le mani sui fianchi e diede uno sguardo al piccolo Albertino, ora intento a tirare le orecchie all’animale.
- E passata questa domenica?
- Torno dai Grandazzi e ne prendo un altro. Così, tra l’altro, la spesa per i giocattoli nuovi si riduce praticamente a zero.
Anna sorrise al marito e gli gettò le braccia al collo. - Lo sai? Quando vuoi sei un vero genio!