CORIOLANO: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

UNEDì 13 APRILE ALLE ORE 21:00 TORNA MINUTI CONTATI!!! Siamo orgogliosi di comunicarvi il nome della guest star: DARIO TONANI. Cancellate appuntamenti, mandate i bambini a letto presto, datevi malati, ma non perdete l'edizione di lunedì 13 aprile. Dario Tonani leggerà e commenterà i 10 racconti migliori. Questa è la 66ª Edizione di tutti i tempi di Minuti Contati, e la 1ª della 4ª Era.
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antico
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CORIOLANO: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#1 » martedì 14 aprile 2015, 4:28

Coriolano
 
Questo è il gruppo CORIOLANO della Tonani Edition. I primi TRE racconti di questo raggruppamento avranno diritto alla pubblicazione immediata sul sito ed entreranno fra i finalisti che verranno valutati direttamente da Dario Tonani. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verrano a loro volta ammessi alla vetrina del sito.
 
Ricordo che la composizione dei gruppi ha seguito il seguente criterio: i quattro racconti ammessi con malus (tre particolarmenti pesanti a causa di uno sforo abnorme di caratteri) sono stati posizionati uno per gruppo in ordine di consegna da MECHARDIONICA a BASTIAN. Gli altri racconti sono stati assegnati a giro sempre seguendo l'ordine di consegna una volta tolti i quattro con Malus.
 
E ora vediamo i racconti ammessi a CORIOLANO:
 
- Potere, di Carolina Pelosi, 00.22, 5038 caratteri
Avrei dovuto eliminare questo racconto, ma ho deciso di ammetterlo con un malus pesantissimo che di fatto lo esclude dai giochi per i primi tre posti, ma che gli permette di partecipare allo scambio di commenti e classifiche. Spero però che la prossima volta l'autrice stia più attenta, è raro che la mia indulgenza si assesti sullo standard dato per scontato... MALUS DI 33 PUNTI
- OFFLINE, di Andrea Viscusi, 23.12, 2994 caratteri
- Sono qui, di F.F.F, 23.26, 2978 caratteri
- La primavera dentro, di Willy, 23.37, 2455 caratteri
- Impresa epica, di Manuel Piredda, 23.55, 2951 caratteri
- L’ora di libertà, di Linda De Santi, 00.08, 2978 caratteri
- Primavera, di Raffaele Marra, 00.24, 2995 caratteri
- Interferenze, di Adriano Muzzi, 00.39, 2964
- Scarpette di cristallo, di Angelo Frascella, 00.44, 2978
- Sordo Cieco Muto, di Alessandro Duino, 00.54, 1663
Il racconto di Duino è stato spedito via mail alle 00.54 in seguito a problemi dell'autore nel postare e in seguito inserito con l'orario della mail.
 
10 racconti dunque, avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 23 aprile per commentarli tutti e postare le vostre classifiche, vi avverto che sarò fiscale e non accetterò classifiche postate anche solo alle 00.00 (del resto avete solo 9 racconti a testa da commentare e un bel po’ di giorni per organizzarvi). Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale del raggruppamento.
 
Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti.
– 10 punti malus per chi commenta la metà dei racconti + 1
– 20 punti malus per chi non commenta i racconti o arriva a commentarne meno della metà + 1
Ha valore questo CONTATORE per il conteggio dei caratteri.
 
Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati, se noterò qualche sgarro procederò all’eliminazione. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli tread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata qui.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.
 
Detto questo: BUONA EDIZIONE A TUTTI!



STEFANIA FIORIN
Messaggi: 31

Messaggio#2 » mercoledì 15 aprile 2015, 12:31

LA MIA CLASSIFICA, DAL PRIMO ALL'ULTIMO POSTO :
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1)
IMPRESA EPICA
E' sempre bella l' ambientazione fantastica: elfi, drago, spada,
Mi diverte anziché impaurirmi, il drago un po' strabico che alla fine del racconto non capisco se muore. Viene centrato dalla spada conficcata al centro della fronte, vero? e allora perché mostra un sorriso divertito? Non è morto per guasto alla spada! 
Il mercante, com'è giusto che sia: se la ride.
Qualche imprecisione dovuta senz’altro alla fretta ;-)

2)
LA PRIMAVERA DENTRO
Eh, sì, questo racconto mi ha trasmesso emozione, succede sempre quando trovo i sentimenti oltre le parole.
E’ una storia triste simile a tante altre che mi è capitato di leggere ( frequenti anche nella vita, purtroppo ) ma nella sua angoscia regala al lettore la leggerezza, i colori e i profumi della primavera, stagione della rinascita.
Scrittura scorrevole, piacevole.

3)
PRIMAVERA
Mi piace molto l'incipit, una bella apertura ricca di dettagli che incuriosiscono.
Il " sistema" guasto viene applicato di frequente in questo genere di scrittura e stuzzica, appunto.
Racconto tecnologico ma con delicate sfumature e volo di rondini che non guastano, sviluppato con scioltezza e capacità.

4)
SCARPETTE DI CRTISTALLO:
Racconto fantasioso, simpatico.
l’ Idea Mondo del Futuro promette bene. Mi auguro non venga in mente a nessuno di mettere in commercio simili scarpette senza un buon collaudo. Il subdolo suggeritore cocleare potrebbe divenire un must, lo trovo trandy, i ruscodroid non li inviterei a cena; certo, tutto un altro mondo!
Segnalo: si voltò, si accorse, si vide, si accarezzò, si bloccò.
Mi è stato necessario leggere più volte il racconto per entrare nella storia.

5)
L’ORA DI LIBERTA’
Bella l'idea dell'ora di libertà, poter uscire dalle case/prigione non ha prezzo per i protagonisti di questo racconto. Mi è piaciuto anche il baratto : uova, ormai introvabili, in cambio di una rivista porno ( il sesso paga sempre :-) ) , segnalo un piccolo dettaglio : " gallina vecchia fa buon brodo ma non fa più uova " ;-)

6)
INTERFERENZE
" Artefatto sul suolo lunare " mi piace molto.
Gli astronauti li trovo collaudati; stento a immaginarne uno che stia "fermo con il braccio rigido a indicare"
Il racconto è scorrevole, equilibrato, pacato, stimola curiosità nel lettore.
Trovo un po' scontata la "fine" della Terra-palla-di-fuoco.
Segnalo la ripetizione di avverbi ravvicinati: immediatamente, istintivamente, simultaneamente.

7)
POTERE
Trovo bello il messaggio sulla vita più forte della morte, tenero l'amore che emerge e lega i componenti del nucleo familiare, in particolare la figlia al padre.
Un racconto ben strutturato che cattura e tiene fino alla fine nonostante qualche imprecisione nello sviluppo.
Peccato sia una nascita, che di solito porta buone cose, a far guastare il talismano.
Scrittura sciolta, dialogo scorrevole

8)
OFFLINE
La traccia è centrata, senza dubbio, lo sviluppo del racconto è sciolto, pulito, ma nell'insieme non mi cattura.
" Houston, abbiamo un problema" affermazione inflazionata, la sto leggendo di frequente nei racconti, questo incipit non m'incanta più, ha perso la magia.
Il sistema... il guasto al sistema pare che capiti sempre ai poveri esploratori lunari, sarà così, apparecchiature sofisticate a volte più sensibili e facile alle rotture, certo, ma...

9)
SORDO CIECO MUTO
Buona l'idea, traccia centrata.
Trovo lo sviluppo del racconto poco scorrevole, a tratti confuso, ho dovuto soffermami più volte su alcuni punti per capirli.
Mi è arrivata la debole descrizione di una tragedia che avrebbe potuto essere descritta in modo più coinvolgente, lo stesso personaggio " concausa" , cosa fa? Si scusa e si definisce " unica e ultima persona normale sul pianeta "... mi vien da dire: meglio tardi che mai ;-)
" a fatica raggiunse la carrozzina e corse al laboratorio", pare che il protagonista sia diversamente abile ma a che scopo metterlo in carrozzina, qual è la ragione della scelta? E se aveva pochi capelli, come fa a strapparsi poi delle intere ciocche di capelli?

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angelo.frascella
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Messaggio#3 » mercoledì 15 aprile 2015, 23:09

Ciao a tutti.

Ecco la mia classifica:

1) La primavera dentro di Willy
Racconto, coinvolgente e ben scritto. Il tema, apparentemente, si potrebbe definire “facile”, in quanto gioca su un dolore universale, ma proprio per questo credo sarebbe molto facile sbagliarlo eccedendo la misura o deviando sul melenso o sul melodrammatico. Invece, qui, la scena è affrontata con grande delicatezza e il finale è davvero poetico. Ottimo racconto.

2) Impresa epica, di Manuel Piredda
Racconto di ambientazione fantasy che usa gli stilemi del genere (l’eroe, la spada magica, il drago, lo stile pomposo) per parodiarlo. Ne viene fuori una scena umoristica molto efficace e divertente, in cui la spada magica è un oggetto truffaldino, l’eroe è un’incapace e il pericoloso drago è un pigrone divertito che si fa beffe del cavaliere. Ben scritto e spassoso. Complimenti

3) L’ora di libertà, di Linda De Santi
Mi è piaciuta questa scena post-apocalittica, in cui l’apocalisse non è stata dovuta alle classiche cause (bombe atomiche, asteroidi o disastro ecologico), ma a un tipo di armi fuori controllo. Mi è piaciuto anche la scelta di affrontare il tema dal punto di vista della quotidianità di due persone che cercano di sopravvivere tramite piccole cose. Forse, rispetto al tema, il senso è un po’ invertito (il guasto non provoca panico, ma sollievo e il piano B consiste nello sfruttare questo guasto). Bello anche il dettaglio delle riviste porno come oggetto di baratto (anche se con Internet, non so quanto sarebbe facile, trovarle fra le macerie al giorno d’oggi… ma qui sto facendo il pignolo). Un po’ di Infodump, nel dialogo fra i due, per spiegare la situazione attuale, ma tutto sommato perdonabile. Un’annotazione sulla punteggiatura dei dialoghi: di solito si usa il trattino lungo e non il “meno”. Soprattutto, il trattino non va in chiusura, quando si va a capo e ci vogliono gli spazi prima e dopo. In ogni caso racconto molto buono.

4) OFFLINE di Andrea Viscusi
Il racconto è simpatico e ben scritto, per quanto abbastanza semplice e lineare nello svolgimento (e il disastro finale si intuisce dall’inizio). Il problema è che la soluzione suggerita dalla NASA non mi pare così intelligente (e il fatto di non poter riaccendere i sistemi non ha giustificazione se non arrivare a quel finale… Quale ente spaziale manderebbe nello spazio una nave in cui, per esempio, la radio ha l’interruttore di off, ma non di on). Insomma, il racconto è minato di base nella logica. (Un po’ come se degli alieni per cui l’acqua è tossica, volessero invadere la Terra, vero Andrea? :P)

5) Primavera, di Raffaele Marra
Racconto distopico, basato su un’idea forse un po’ semplificata (che sembra un po’ il compimento del fantomatico Nuovo Ordine Mondiale) e molto giocata su uno stile sofisticato. Il risultato non è male, se non fosse che non mi è chiaro il finale della storia. Gli Immuni cercano di rimettere in funzione il sistema, ma da quello che si dicono sembrerebbe quasi che stiano annullando gli effetti di controllo sulla gente (“Che ne sarà di noi?” “Compiremo il nostro destino…” ecc. fa pensare che si stiano sacrificando). Poi però dicono che tutto sta tornando alla normalità. E allora non si capisce perché la gente si stia ribellando contro di loro. Insomma, racconto carino ma un po’ da chiarire il finale.

6) Sono qui di FFF (Stefania Fiorin)
Non mi ha convinto del tutto questo racconto, sebbene rimanga un buon racconto, per diverse ragioni: per prima cosa, mi sembra che ci sia una mancanza di armonia stilistica, in quanto la voce della narratrice non è sempre ben udibile, ma si alterna a pezzi che parrebbero scritti quasi in terza persona, senza partecipazione della narratrice. Il finale, poi, mi sembra abbastanza appiccicato, senza una connessione col resto della storia (Immagino a causa della necessità di tagliare per rientrare nello spazio). Aggiungo che il tema non mi sembra del tutto rispettato, perché manca il piano B. Tutto sommato, però, sono difetti che si possono ridurre, limando un po’ il testo. In sostanza un racconto carino anche se perfettibile.

7) Interferenze – di Adriano Muzzi
Buona l’idea di partenza di creare un’ucronia sulla prima missione lunare, ma il racconto soffre di diversi difetti. Per prima cosa, secondo me, manca il coinvolgimento emotivo in ciò che si sta leggendo, credo per la scelta di usare un punto di vista onnisciente, invece di sposare quello di uno dei protagonisti. Inoltre l’evento della nascita della montagna e della successiva esplosione della Terra rimane un po’ fine a se stesso. Immagino si sia svegliato qualcosa sepolto nella Luna, ma cosa? Forse sarebbe stato più interessante partire dall’esplosione della Terra e vedere la reazione dei tre astronauti e il loro piano B (a proposito, dov’è il piano B?).
Segnale che a un certo punto hai scritto “Aldrin e Buzz” invece di Armostrong e Buzz (di certo un lapsus fra i cognomi dei due astronauti). Non mi piace l’espressione “tute da palombaro” per indicare l’impaccio delle tute spaziali, che di per sé si sa che siano ingombranti e fastidiose.

8) Potere, Carolina Pelosi
È difficile giudicare, con lo stesso peso degli altri, un racconto molto più lungo e quindi più ricco. L’impressione è, però, che questo sia anche troppo ricco di dettagli e digressioni (per esempio nel dialogo col padre) che rallentano un po’ il ritmo. La storia, complessivamente, non è male (anche se si capisce dove vada a parare). Forse non rispetta al cento per cento il tema (il piano B è solo accennato e non influisce sullo svolgimento). Tra l’altro l’incipit confonde un po’ (forse, per rendere la scansione temporale degli eventi, sarebbe stato meglio usare il passato a partire dal secondo paragrafo). In sintesi un racconto carino, che potrebbe migliorare con qualche taglio e qualche piccolo accorgimento stilistico.


9) Sordo Cieco Muto (Alessandro Duino)
Il racconto risulta piuttosto ermetico. Chi è il protagonista? Cosa si è guastato? Quali effetti ha sul mondo? Perché il protagonista dice di essere stato l’unica persona al mondo? Perché sta diventando sordo, cieco e muto?
Forse per effetto del tempo e dei caratteri limitati tutto è rimasto nella tastiera, ma ne risulta un lavoro incompiuto di cui è difficile afferrare il senso. Ti segnalo un paio di imperfezioni: una è “un po” senza apostrofo e l’altra la frase “Tomas alzò gli occhi dal libro che teneva volò sul pavimento”: probabilmente in fase di taglio si è perso un pezzo e non si capisce se sia Tomas o il libro a cadere sul pavimento


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antico
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Messaggio#4 » giovedì 16 aprile 2015, 9:19

ATTENZIONE:
(Genero questo messagio e copio in tutti i gruppi perché si è verificato un caso in MECHARDIONICA)
 
Quest'edizione ha una guest star arrivata dal mondo della fantascienza MA NON HO MAI DETTO O SPECIFICATO che un metro di giudizio per giudicare i racconti fosse quello che appartenessero o no al genere. MINUTI CONTATI si pone come contest aperto a tutti i generi e pertanto NON CONSIDERO VALIDE le classifiche che utilizzino tale discriminazione per classificare i racconti.

andrea.viscusi
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Messaggio#5 » sabato 18 aprile 2015, 12:08

commenti in ordine sparso (riportati anche nei singoli topic) e classifica sotto



sono qui - stefania fiorin

a mio avviso ci sono un paio di stonature in questo racconto. una è nella forma, e può essere un aspetto superficiale ma secondo me confonde: i personaggi hanno nomi italiani ma descrivi una scena che sa molto di film americano: l'uragano che scoperchia la casa, la "candela di halloween". per carità, niente vieta che siano cose che si presentano anche qui (anche se trombe d'aria così devastanti mi sembrano estremamente rare da noi, ma posso sbagliarmi), ma mi sembra attingere a un'immaginario da film catastrofico USA. il secondo punto è che il tema e giusto citato, ma non mi sembra affatto centrale: l'uragano è il vero punto d'inizio della vicenda, e il guasto all'impianto elettrico è giusto accennato e del tutto irrilevante, nel contesto. ciò premesso, devo anche aggiungere che non ho capito il finale. c'è questo dramma iniziale, ma poi, le ultime righe a cosa riferiscono? "vent'anni dopo"? mi sembra che la vicenda non si completi, che manchi un vero collegamento a chiusura della situazione presentata all'inizio.


potere - carolina pelosi


mi sembra che la parte di storia che racconti in questo breve pezzo sia la meno interessante tra quelle che potresti dire! voglio dire: la protagonista ha un talisamano che le permette di comunicare con il padre defunto? come l'ha acquisito, lo hanno sempre avuto in famiglia, perché lo usano? è una cosa così eccezionale ma la fai passare come per scontata, tant'è che il "guasto" è la cosa meno assurda, visto che riporta le cose alla normalità invece di sconvolgerle. inoltre c'è anche un problema col guasto stesso: se davvero il problema è l'arrivo di una nuova vita, com'è che la nonna (che le ha insegnato le formule) non gliene ha mai parlato? sarà capitato anche a lei quando ha avuto figli. e ancora: come fa il talismano a "decidere" il momento in cui la nuova vita interrompe il collegamento con l'aldilà? nel senso, la ragazza parla col padre a pochi giorni dalla nascita... in quel momento il figlio non era considerato una vita a sé? non voglio entrare in discorsi etici sul momento in cui inizia la vita durante la gestazione, però mi sembra un po' semplicistico che questo oggetto inanimato (per quanto magico) si disattivi al momento preciso della nascita. dal punto di vista narrativo, il racconto a mio avviso è penalizzato proprio dal fatto di far passare per normale qualcosa che di per sé richiederebbe una backstory molto più ampia. tutta la sezione intermedia in cui cerca di far ripartire il talismano (le erbe ecc) secondo me è sprecata, avrei sfruttato lo spazio in modo diverso. peraltro non c'è vera tensione, perché sembra che il parlare con il padre morto sia poco più di un capriccio da parte sua, non ci sono questioni in sospeso (almeno a quanto ne sappiamo leggendo) di cui avrebbero dovuto parlare, e la ragazza non sembra apprezzare davvero il dono eccezionale di poter parlare col genitore morto.

interferenze - adriano muzzi

incipit identico al mio, evidentemente il "guasto" ci ha fatto pensare alla stessa situazione. nel tuo caso però credo che ci sia qualcosa che non va. intanto, attribuisci la frase a una situazione precedente a quella in cui è stata davvero pronunciata, e questo confonde le idee. è come se tu facessi dire "eppur si muove" da archimede, per dire. inoltre, onestamente non mi piace il modo in cui hai impostato il racconto. hai semplicemente alterato la storia raccontando un evento storico che non si è verificato. certo si può giocare con la storia, ma mi risulta difficile dare credibilità a un racconto impostato in questo modo. non si può nemmeno parlare di ucronia, perché è un singolo episodio e così... definitivo, visto che la terra viene distrutta. per fare un esempio, in transformers 3 (mi scuso per la citazione di questa boiata) fanno vedere che quando gli astronauti passano sul lato oscuro della luna scoprono qualcosa, e questo ci potrebbe anche stare, perché non contraddice quello che storicamente già conosciamo. tu però cambi completamente il corso degli eventi, in un modo che non si può classificare come "storia alternativa" (perché introduci elementi al di fuori di qualunque contesto conosciuto) e questo insieme alla citazione iniziale secondo me crea solo confusione, è una pasticciatura del tutto evitabile. bastava ambientare il tutto anche due mesi nel futuro e avresti risolto tutti i problemi, non vedo perché fosse necessario metterci Armstrong e Aldrin. a parte questo, mi sembra comunque che il racconto in sé non abbia particolare forza, gli astronauti (che sia l'Apollo 11 o qualunque altra missione passata o futura non fa differenza) scoprono un artefatto, l'artefatto distrugge tutto. fine. non sappiamo nulla e non capiamo nulla. quindi si passa dallo stordimento iniziale al finale improvviso e senza spiegazioni, che lascia una sensazione di incompiutezza.


la primavera dentro - willy


bel racconto, ci ho visto diversi punti in comune con il mio "bella dentro" che sta ancora combattendo nel contest best! mi è piaciuto perché sei riuscito a creare una situazione intesa senza usare artifici particolari. il guasto c'è, ma inaspettatamente non porta a una soluzione della vicenda, non sappiamo cosa succederà, ma è bello proprio così, con quell'ultima domanda in sospeso: tornerai? ma se anche non fosse, sarebbe un male? molto commovente e scritto in modo da trascinare da subito nelle emozioni del protagonista. ottima prova.

l'ora di libertà - linda de santi

breve scorcio post-apocalittico che soffre di un paio di difetti. prima di tutto: se loro non possono uscire di casa perché partirebbe un allarme e verrebbero attaccati, come fanno a sapere che c'è un guasto all'allarme stesso? mi è piaciuto il fatto che si diano tanta pena solo per accaparrarsi qualche uova e variare la dieta, dà una buona idea della situazione in cui vivono, anche questo però mi sembra vagamente contraddittorio: se non possono uscire di casa come fanno ad avere contatti con il tizio delle uova? aspettavano che si presentasse un guasto all'allarme che mai c'era stato prima e non sapevano se potesse verificarsi? altro problema è l'esposizione un po' grossolana nell'ultima parte. il dialogo "ma perché c'è stata la guerra" è artificioso, sembra il finale del pianeta delle scimmie "perché, oh perché l'avete fatto??", non mi pare affatto credibile che questi due che convivono da anni si mettano casualmente a fare un discorso del genere. secondo me avresti potuto benissimo saltare queste due righe di dialogo, il contesto era già chiaro.


impresa epica - manuel piredda


uno sketch più che un racconto, parodia del fantasy epico di cui ormai ci hanno fatto venire la nausea. si può dire che funzioni bene, anche se hai stiracchiato parecchio il concetto di "guasto", che non credo sia il termine adatto in questo caso, siamo più dalle parti della truffa. forse sarebbe stato più in tema se il problema non fosse derivato dal mercante furbo, ma da qualche imprudenza del cavaliere, che già sembra parecchio "poser". nel complesso quindi buono ma a mio avviso non perfettamente centrato.

primavera - raffaele marra

racconto distopico che si basa su un'idea non proprio originale, la casta di potenti che controlla attraverso qualche strumento tecnologico il resto della popolazione. la prima parte è molto evocativa (forse un po' lunga, con così poco spazio avrei ridotto il numero degli esempi di "disomologazione"), le successive invece mi sembra che siano un po' affrettate e confuse. forse per problemi di spazio, non si capisce bene chi siano i tecnici che riavviano il sistema: presumibilmente sono membri degli immuni (altrimenti come potrebbero conoscere il sistema), però gli lavorano contro perché cambiano il sistema in modo che gli omologati gli si rivolgano contro. allora sono delle talpe? e perché lo fanno? avrebbe meritato dedicare qualche riga in più a questi tre il cui ruolo è fondamentale. infine, mi sembra un po' paradossale che la liberazione dall'omologazione sia in sostanza un'altra omologazione: il sistema viene riavviato e il popolo si ribella, ma lo sta facendo per presa di coscienza o perché viene spinto a farlo? chi ci guadagna in tutto questo? insomma mi sembra che la vicenda non sia realmente conclusa, manca qualche dettaglio in più per poterla considerare una storia finita.

sordo cieco muto - alessandro duino

uhm, mi sembra tutto piuttosto confuso e nebuloso. non è chiaro chi sia il protagonista, cosa succeda, perché lui sia in grado di controllare e arginare il problema, che cosa provochi l'estinzione (o la mutazione? non ho ben capito) dell'umanità, perché lui ne è la causa... credo che tu non sia riusicto a far emergere dal testo quello che avevi in mente. tutto quello che se ne ricava è: catastrofe mondiale, unico sopravvissuto, muore anche lui. non si può definire una storia completa, anche considerando che di "ultimi uomini sulla terra" se ne sono visti a secchiate. ci sono anche diverse imprecisioni del testo e alcune contraddizioni ("si mise le mani nei pochi capelli che aveva" / "si strappò ciocche di capelli").


scarpette di cristallo - angelo frascella


buon racconto subdolamente cyberpunk (i temi di fondo sono quelli, anche se non ci si aspetterebbe che le scarpette di cristallo possano essere un accessorio cyber e/o punk!). c'è solo un po' di confusione nella parte centrale, non so se hai dovuto tagliare qualcosa per rientrare nei limiti di lunghezza ma non mi riesce seguire bene il filo dei dialoghi: avviene questo attacco hacker e rimangono tutte nude, ma non capisco bene cosa materialmente succeda, chi indossa "qualcosa" di stoffa, le reazioni all'interno del bar... poi si torna a capire meglio quando la protagonista esce e le arrivano gli ultimi aggiornamenti, e qui il racconto si fa davvero geniale, mostrando come la soluzione del problema non sia rimediare all'attacco ma manipolare l'attenzione del "consumatore". pertanto rimane un racconto molto buono, che forse richiederebbe qualche aggiustamento verso la metà per non creare confusione.


1 - la primavera dentro - willy
2 - scarpette di cristallo - angelo frascella
3 - primavera - raffaele marra
4 - l'ora di libertà - linda de santi
5 - impresa epica - manuel piredda
6 - potere - carolina pelosi
7 - sono qui - stefania fiorin
8 - interferenze - adriano muzzi
9 - sordo cieco muto - alessandro duino

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invernomuto
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Messaggio#6 » sabato 18 aprile 2015, 16:34

Ecco la mia classifica.

1 - Scarpette di cristallo di Angelo Frascella
Racconto molto completo che svolge alla lettera il tema, comprensivo di allarme e piano B, elementi che molti altri -me compreso- hanno ignorato per focalizzarsi sul tema più generale.
Sebbene abbia lo spirito di un racconto leggero e godibile, gli elementi futuribili sono ben inseriti nel contesto e abbastanza credibili.
Ottimo tocco anche il linguaggio da pubblicitario navigato di Chris Rups.
Molto godibile e immediato, complimenti.

2 - La primavera dentro di Willy
Racconto molto evocativo e senza dubbio uno dei più “sentimentali” del nostro gruppo.
Particolarmente d’impatto la presa di coscienza del narratore, che abbandona rapidamente il panico dimostrando invece una visione quasi poetica nel ben orchestrato finale.
In generale, tutti i sentimenti che hai voluto comunicare nel racconto giungono a destinazione e colpiscono duro, merito di un ottimo uso delle parole.
Complimenti.

3 - OFFLINE di Andrea Viscusi
Vedo molto “L’uomo di Marte” in questa comunicazione base-spazio in situazione d’emergenza, un po’ per l’atteggiamento quasi informale di Gregor, un po’ per l’occhio di riguardo del narratore per l’attrezzatura di bordo.
Da nerd fortissimo ti devo fare un appunto, l’orbita eliostazionaria non esiste, forse intendevi dire geostazionaria (ovvero fissa rispetto a un punto sulla superficie terrestre) ma in tal caso le telecomunicazioni impiegerebbero molto meno di un minuto a raggiungere il buon Gregor.
In alternativa, ipotizzando che tu intendessi un’orbita fissa rispetto a un punto della superficie solare parliamo di una velocità media di 210km/s sulla superficie che si moltiplicano con la distanza, per comunicare con Houston in un minuto (30s di invio e 30s di ricezione) la distanza dal sole sarebbe tale che Gregor dovrebbe star andando a velocità veramente impensabili.
Credo che la tua intenzione fosse invece quella di fargli fare un’orbita relativa alla terra, soprattutto in virtù del fatto che la capsula, alla deriva, riatterra qui, di conseguenza era ancora all’interno del nostro “pozzo gravitazionale”.
Terminata la piccola dispensa da ossessionato di fisica, il tuo racconto mi è piaciuto, hai saputo rendere bene la situazione di un astronauta solitario e non hai ceduto alla tentazione del finale positivo.
Con piccole modifiche avrebbe potuto impressionarmi molto di più, è comunque una bella prova.

4 - Potere di Carolina Pelosi
Trovo nel tuo racconto, fortemente incentrato sugli scambi di battute che svolgono la funzione di delineare i personaggi, dei paralleli con uno dei miei racconti preferiti, “Colline come elefanti bianchi”, di Hemingway, inutile dire che mi è piaciuta molto la tua capacità di costruire dialoghi realistici e funzionanti che riescono a mettere il lettore nella posizione di osservatore puro sino all’arrivo degli interventi (fortunatamente sporadici) del narratore.
C’è una bella sensibilità dietro la tua storia e il legame tra magia e sentimenti è sempre un buon mezzo narrativo per inserire un elemento soprannaturale che non stoni eccessivamente da un contesto realistico.
Mi è piaciuto, ma con ogni rilettura non posso fare a meno di pensare che, con poche modifiche, avresti potuto far completamente a meno del narratore, riuscendo nell’ardua impresa di costruire una storia funzionante con i soli dialoghi.

5 - Primavera di Raffaele Marra
Racconto ispirato e dal messaggio incisivo, con un tema di rinascita suggerito anche dal registro utilizzato.
Il guasto come evento positivo non è un’idea unica, ma la tua primavera anti-plutocratica mi ha convinto completamente.
Ottimo stile narrativo che rende il racconto quasi poetico senza bisogno di dilungarsi troppo in descrizioni.

6 - Sono qui di Stefania Fiorin
Mi piace molto il tuo modo di descrivere una piccola apocalisse locale, sei riuscita a comunicare bene la sensazione di oppressione e paura di una bambina catturata in qualcosa di spaventoso, separata dai suoi punti di riferimento.
Anche io, nel finale, ho avuto qualche perplessità per il repentino cambio di scena, ma il parallelo tra le situazioni negative e gli affetti che, come angeli custodi, si spera giungano in aiuto è diventato più chiaro con la rilettura.
Unico appunto, mi è piaciuto molto il registro quasi epico utilizzato all’inizio per descrivere l’arrivo del ciclone e il cambio di stile narrativo tra l’altisonante narratore e la bambina spaventata a volte stride un pochino.
Un bel racconto molto “sensoriale” e sentimentale.

7 - L'ora di libertà di Linda de Santi
Da fan del genere post apocalittico ho analizzato con particolare interesse il tuo racconto.
Mi è piaciuto in particolar modo il tema del baratto e il tuo modo naturale di affrontare lo scambio, in particolar modo la rivalutazione di un oggetto così poco accettabile per noi pre-apocalittici come delle riviste pornografiche.
Ho trovato qualche difficoltà, invece, a soppesare l’importanza di questo guasto dalle reazioni dei due protagonisti.
Da una parte mi sembrano troppo informati e troppo poco eccitati per pensare che si tratti di un evento unico o estremamente raro, mentre gli scambi di battute sul finale mi fanno immaginare una presenza particolarmente oppressiva.
Scorrevole e facile da leggere.

8 - Interferenze di Adriano Muzzi
Ti avviso che anche tu, come Andrea, dovrai vedertela con il mio lato pedante.
La prima cosa che ho notato è l’immediatezza dei botta e risposta tra astronauti e terra, c’è sempre un gap di tre secondi tra invio e ricezione e avrebbe giocato a favore della tensione far notare quegli istanti di silenzio tanto pesanti in un momento di panico.
La seconda cosa è che nel vedere qualcosa orbitare la luna, Neil e Buzz avrebbero immediatamente pensato al buon Collins che gli girava attorno nel modulo di comando e chiesto se si trattava della sua orbita regolare, in generale la completa assenza di Collins in tutte le fasi dell’avvenimento mi ha un po’ lasciato perplesso, è vero che si sarebbe potuto trovare in silenzio radio nel lato oscuro del satellite, però trovo strano che i due compagni non gli dedichino nemmeno un pensiero.
Messa da parte la puntiglioseria, il racconto funziona bene ma trovo che, probabilmente a causa del limite di caratteri abbastanza tiranno, manchi di enfasi.
L’immagine della terra in fiamme è molto potente, ma sarebbe stata ancora più potente se avessimo avuto modo di vedere, anche solo per un breve stacco, lo stato d’animo degli uomini che dallo spazio vedono la loro “culla” in fiamme.
Ti invito anche io ad espanderlo, ha un grande potenziale impossibile da rilasciare in uno spazio così limitato.

9 - Sordo cieco muto di Alessandro Duino
È un bel gap temporale lo stratagemma narrativo dietro questo racconto.
Uno stratagemma che a me piace parecchio e che riesce a dare grandi soddisfazioni se utilizzato nel modo corretto.
Purtroppo nel caso del tuo racconto non riesco a sentire i trent’anni trascorsi dal personaggio tra un paragrafo e l’altro, non leggo nelle sue parole il pathos e la disperazione di chi per trenta lunghi anni è rimasto solo con i suoi fantasmi.
Altro stratagemma interessante ma non sfruttato a pieno è quello della carrozzina, sarebbe stato bello spendere qualche carattere in più per farci vedere lo sforzo mentale e fisico del protagonista proteso verso la carrozzina e la sua corsa al cardiopalma verso il laboratorio, invece resta tutto limitato a un paio di parole.
Buone idee, limitate forse dalla fretta e dal conteggio caratteri.

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Linda De Santi
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Messaggio#7 » domenica 19 aprile 2015, 18:33

Ciao e complimenti a tutti per i racconti.

Ecco la mia classifica e i miei commenti:

1. La primavera dentro di Willy
Ciao Willy, ho trovato il tuo racconto davvero ben scritto e coinvolgente. Mi ha trasmesso in pieno le emozioni del protagonista, la nostalgia per la sua amata, il dolore di averla vicina a sé ma al tempo stesso in un luogo in cui non la può raggiungere.
Oltre a centrare molto bene la traccia, è ricco di belle immagini e ha un finale davvero molto poetico e commovente. Racconto ottimo, complimenti.

2. Scarpette di cristallo di Angelo Frascella
Racconto originale e ben scritto: mi ha fatto ridere e sorridere (i ruscodroid sono fantastici!), la narrazione è accattivante e la lettura godibilissima.
Ho una particolare propensione per i temi trattati (il marketing invasivo, la tecnologia retinica) e mi piace molto il modo in cui li ha sviluppati, Angelo.
Ho trovato spassosi gli slogan con cui lo psicomarketing persuade le sue clienti/vittime (scrivere slogan richiede un’abilità a sé, anche quando sono inseriti in un racconto).
Complimenti!

3. OFFLINE di Andrea Viscusi
Bel racconto, scritto con uno stile chiaro e controllato.
Che il pilota è destinato a finire male si capisce nel momento in cui la NASA gli dice che non potrà riaccendere i sistemi dopo averli spenti, il che rende scontato il finale. Forse è un effetto voluto, ma la NASA di questo racconto sembra gestita da persone fredde, distaccate e aggiungerei neanche troppo preparate.
Dimostri comunque molta familiarità con il tema che tratti e in generale ho trovato il racconto interessante e con più pregi che difetti. Ciao!

4.Primavera di Raffaele Marra
Un’idea distopica classica, evocativa e con uno stile curato.
Mi è piaciuto molto l’incipit, ricco di immagini e dettagli vividi (il caos si preannuncia sempre attraverso piccoli ma cruciali segnali!).
Avrei voluto sapere qualcosa in più sui tre personaggi che apportano le modifiche al sistema: decidono di sabotare il sistema perché sono passati dalla parte degli Omologati, sperano che le due fazioni si distruggano l’una con l’altra o si sacrificano per puro altruismo?
In ogni caso, un racconto piacevole e ben scritto.


5. Potere di Carolina Pelosi
Ciao Carolina, bel racconto, mi piace questa tua scelta d’inserire l’elemento magico in una vicenda familiare e l’idea del guasto che interrompe le connessioni con il padre defunto quando sopraggiunge una nuova vita.
Mi sono piaciuti soprattutto i dialoghi, che suonano molto naturali. Personalmente avrei reso meno lungo il dialogo iniziale e tagliato la parte relativa alla spiegazione delle erbe, che oltretutto ai fini della storia è inutile (inoltre Bea e Luna sono entrambe in grado di usare la magia, mi suona strano che Luna chieda spiegazioni sulle erbe come se non ne avesse mai sentito parlare).
L’ho trovato comunque un buon racconto, molto piacevole e scorrevole.

6. Impresa epica di Manuel Piredda
Racconto molto divertente, con un’ambientazione fantasy evocativa, descrizioni ben fatte e tempi umoristici azzecati.
Sono ben caratterizzati il protagonista dai modi di fare donchisciotteschi e il drago che lo lascia fare quasi per pietà (sembra saperla lunga sui cavalieri incompetenti!).
Un paio di periodi sono un po’ troppo lunghi, ma nel complesso il racconto è scritto bene e risulta molto godibile.

7. Sono qui di Stefania Fiorin
Racconto scorrevole che invoglia la lettura. Mi piace l’immagine della protagonista che pensa a sua madre al di là del muro; vicinissima a ciò che è più importante per lei ma impossibilitata a raggiungerlo a causa di un ostacolo (apparentemente) invalicabile.
Inizialmente il cambio di scena finale mi è sembrato un po’ immotivato, ma, come suggerisce anche il titolo, il racconto parla soprattutto di presenze/assenze, dunque alla fine la conclusione risulta coerente con l’insieme.

8. Interferenze di Adriano Muzzi
E’ una scelta coraggiosa quella di raccontare la distruzione della Terra in così pochi caratteri. La storia mi è piaciuta, anche se, devo dire, finisce proprio sul più bello. Cosa fanno i protagonisti quando vedono il loro pianeta in fiamme, nell’improvviso silenzio sopravvenuto dopo che l’interferenza scompare?
Sono d’accordo anch’io sul fatto che il racconto renderebbe meglio espanso.
Ho apprezzato molto lo stile, chiaro e scorrevole, e mi è piaciuto molto il fatto che l’uscita dell’artefatto sia raccontata dagli astronauti: effetto suspense riuscito.
Altri dialoghi, invece, mi sono suonati più finti, come quando Armostrong dice: “mi sento osservato”. Beh, c’è una sonda sconosciuta che scatta foto, ti sentirai ben più che osservato, no?
Racconto interessante e di facile lettura.

9.Sordo cieco muto di Alessandro Duino
La traccia è stata sicuramente centrata, ma in generale il racconto (pur con l’attenuante del limite di caratteri) sembra un po’ affrettato.
Alcune immagini mi risultano oscure (il protagonista è un disabile? Prima di raggiungere la carrozzina dov’era? E come fa a “correre” in laboratorio se è su una carrozzina?), così come alcune frasi (è il libro o il protagonista che vola sul pavimento?).
Emerge comunque chiaramente quello che sta accadendo, anche se la sensazione che ho provato è stata quella di veder passare un enorme carrello di torte bellissime senza poterne assaggiare neanche una. Avrei voluto leggere qualche considerazione del protagonista in più: forse i caratteri rimasti a disposizione potevano servire a dare un’idea più coinvolgente della tragedia accaduta.

 
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willy
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Messaggio#8 » martedì 21 aprile 2015, 12:11

Rubo un paio di righe per dire che mi sono molto divertita a partecipare, sono una a cui piace molto scrivere, soprattutto in situazioni come questa, in cui il poco tempo a disposizione e la traccia data all'ultimo minuto mettono in moto l'adrenalina. Piacere di conoscervi.
Questa la mia classifica:

1) Impresa epica - Manuel Piredda
C'è molta abilità nel descrivere in questo racconto, e tanta fantasia, complimenti Manuel! La storia scorre via veloce, avvince e verso la fine porta anche qualche cenno d'ironia che non guasta. Però ho sentito la mancanza del piano B, ho forse non ho ben compreso del tutto.
Rimane un ottimo lavoro, bravo!

2) PRIMAVERA - Raffaele Marra
Un chiaro esempio di come si possa far sembrare reale quello che reale non è. Molto belle le descrizioni del sistema "in tilt" tipo: il vino rosso sull'antipasto di pesce. Sono i dettagli che ti fanno avvicinare al testo con convinzione, seguendo con fiducia tutto quello che chi scrive decide di raccontare. Bel pezzo, complimenti.

3) L'ora di libertà - Linda De Santi
L'ansia si sente tutta, la desolazione anche, quella che ti porta a farti domande del tipo: ma perché ancora guerra? È un pochino sfruttato però, questo tipo di ambientazione "dopo il disastro"; è facile scivolare nei luoghi comuni, ma te la sei cavata bene e il testo scorre senza intoppi e anche il finale lascia intatta l'atmosfera da sopravvissuti. Un buon lavoro.

4) SCARPETTE DI CRISTALLO - Angelo Frascella
Storia simpatica e ben costruita, si entra facilmente nella testa della protagonista, nel suo disagio procurato dal consumismo (noto che anche in futuro non riusciremo a liberarcene). Bello il dialogo tra amiche che getta una luce concreta sull'intero scenario. Geniale l'idea del guasto, immagino che descrivere questa scena per un uomo sia stato molto divertente, una specie di sogno che si trasforma in realtà.

5) Offline - Andrea Viscusi
Scritto senz'altro bene questo racconto, con molti termini tecnici che fanno pensare a una persona preparata o molto amante del genere fantascientifico.
La cosa che colpisce è la mancanza di feeling con la base e, se voluta è ben resa. In missioni di questo tipo è essenziale avere un collegamento ineccepibile con il comando, per la sicurezza nello spazio; quindi pare poco credibile il comportamento dei tecnici di terra. A meno che, appunto, non faccia parte della storia.

6) Sono qui - Stefania Fiorin
Racconto che tiene col fiato sospeso, buono il ritmo.
Nella prima parte c'è un uso eccessivo di aggettivi che "condisce" troppo le scene già molto movimentate.
Il padre che si sveglia di botto e spara una frase così articolata mi è sembrato poco credibile, ma nel complesso è una storia che si legge volentieri.
Nel finale compare una figura che viene chiamata "amore" e non so bene come collocare: la madre? Un uomo? Comunque godibile, brava.

7) Potere- Carolina Pelosi
La tua storia Carolina è molto d'effetto, trascina fino alla fine senza sforzo, e questo è già un pregio. La cosa che si guasta non è meccanica, ci può stare, e il panico si avverte, diventa palpabile, quando la figlia intuisce di aver perso ogni contatto con l'amato padre. Ho visto un piccolo refuso per il poco tempo che abbiamo avuto per postare. Complimenti, bel racconto!

8) INTERFERENZE - Adriano Muzzi
La storia va via scorrevole e anche i dialoghi sono buoni. Che mi lascia un attimo perplessa è il susseguirsi degli eventi. Non mi sono immedesimata a sufficienza per "credere" che possa uscire un enorme struttura meccanica dalla roccia (ammetto che i caratteri in gioco sono veramente pochi per delineare uno scenario di questo tipo). Racconto godibile ma che sa di "già visto".

9) SORDO CIECO MUTO -Alessandro Duino
Provo a dirti le mie impressioni: è come se questo racconto fosse rimasto in bozza, come se i minuti a disposizione non fossero bastati per sistemare le imperfezioni che contiene. Peccato perché la storia aveva del potenziale e il guasto è descritto bene. Non sono chiare alcune dinamiche, il limite di caratteri e di tempo non hanno certo aiutato o forse l'idea non era ancora ben centrata.







Alessandro Duino
Messaggi: 18

Messaggio#9 » mercoledì 22 aprile 2015, 12:10

E' stato un piacere partecipare per la prima volta a minuti contati e fare la vostra conoscenza.Qui di seguito classifica e commenti.

1) interferenze di adriano muzzi
Che dire Adriano..Mi sei proprio piaciuto.Questa è fantascienza.Bella l’idea di sviluppare il racconto su di un fatto realmente accaduto.Lo sbarco sulla luna con i suoi veri protagonisti.Non mi è piaciuto molto il finale,dove metti in risalto la traccia del racconto”il guasto”in questo caso della radio.Sarebbe stato più efficace se il “guasto”fosse dentro il racconto.

2) scarpette di cristallo di angelo frascella
Ciao Angelo.La fantascienza mi piace fin da piccolo e ho sempre apprezzato chi riesce a scriverne anche con leggerezza.Il tuo racconto è stato un bel salto nel futuro,evoca un mondo forse non tanto distante da noi nel tempo.Mentre leggevo potevo vedere una megalopoli sfavillante e rumorosa e la frivolezza dell’essere all’ultima moda.

3) offline di andrea viscusi
Ciao Andrea.La traccia l’hai centrata in pieno e il racconto procede spedito verso il drammatico finale.Non sei riuscito a trasmettere però l’ansia e la paura dell’astronauta in quella situazione da dentro o fuori.Dopotutto si stava giocando la vita a una roulette 3.0!.Per il finale mi aspettavo una soluzione più accattivante.Qualcosa che imprimesse un marchio al racconto

4)primavera di raffaele marra
Ciao Raffaele.Bel racconto,basato su una forma di controllo di pochi tecnocrati sul resto della popolazione.Alcuni particolari rimangono però in sospeso ed è un peccato.Chi sono i tre che ripristinano il sistema?perchè lo fanno?e qual’è il nesso tra il ripristino e la rabbiosa ribellione?Tre interrogativi che avrebbero meritato una risposta, che io non sono riuscito a cogliere.

5) l’ora di libertà di linda desanti
Ciao Linda.Il genere post apocalittico ha sempre il suo fascino e tu riesci a trasmettere la desolazione e lo smarrimento dei protagonisti in maniera più che buona.Mi sembra un po leggerino il pretesto dello scambio.Rischiare la vita per delle uova,aspettare l’unico guasto dell’allarme per aggiungere le uova alla propria alimentazione.Sarebbe stato più verosimile se tu avessi accennato ad una sorta di baratto continuativo tra i protagonisti

6) sono qui di stefania fiorin
Ciao Stefania.Non mi ha convinto il tuo racconto.E’ scritto bene, solo che secondo me è fuori tema.Il guasto mi è sembrato limitato alla rottura di un apparecchio elettrico e non ad una vera e propria situazione.Il finale mi è sembrato un po criptico e poco legato al resto della storia.

7) la primavera dentro di willi
Bel racconto.Piacevole e scritto bene.Sinceramente la storia in se non mi ha colpito molto,sopratutto il finale con la respirazione bocca a bocca,per trasmetterle l’aria della primavera.Lui che respira ampie boccate di aria primaverile,la macchina che si guasta proprio in quel preciso istante e lui che decide di dargli un ultimo saluto fuori dall’ordinario.Mi è sembrato un po raffazzonato.

8) potere di carolina pelosi
Ciao Carolina.Il racconto è davvero bello,i dialoghi sono azzeccati e valorizzano il testo senza rallentarlo.L’unica nota stonata secondo me è la fine.Se l’idea della vita che vince sulla morte è carina.Il potere del talismano passa quasi in secondo piano,e parliamo di uno strumento straordinario.Se è un manufatto antico deve avere già “visto”innumerevoli nascite e morti,altrimenti diventa un oggetto usa e getta.

9) impresa epica di manuel piredda
Ciao Manuel.Non ho capito se il tuo racconto è volutamente divertente o se è un caso.Il racconto scivola via veloce ma anche senza un vero crescendo.Nella prima parte,io avrei aggiunto qualche pausa in più,per non dover prendere la rincorsa nel leggerlo e fare confusione.Anche il drago,creatura epica che io adoro,non trasmette quella forza che una bestia grande come un castello,dovrebbe trasmettere


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Adry666
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Messaggio#10 » mercoledì 22 aprile 2015, 17:53

E’ stato un onore per me partecipare per la prima volta a minuti contati. Di seguito la mia classifica e i relativi commenti:

1 - Potere, di Carolina Pelosi, 00.22, 5038 caratteri

Ciao Carolina,
una doverosa premessa: è difficile giudicare un racconto che è chiaramente “diverso” da tutti gli altri a causa della sua lunghezza quasi doppia.
Complimenti per il racconto: scritto bene e fluido. Anche se non rientra nelle mie corde (quando leggo “talismani” di solito cambio libro) ho trovato l’idea della continuità di vita interessante; mi ha ricordato un evento simile che mi è accaduto alla nascita del mio secondo figlio: il giorno prima della sua nascita era venuto a mandare mio suocero. Devo dire che anche io, con mia moglie, avevamo pensato a una sorta si passaggio di testimone, una continuità delle “cose” della vita. Certo forse è solo una speranza ma noi “umani” ne abbiamo un gran bisogno. Grazie!

2- Sordo Cieco Muto, di Alessandro Duino, 00.54, 1663
Ciao Alessandro,
complimenti per il racconto. La storia mi ha preso, bello l’incipit: “Un piccolo sole si accese all’improvviso. La sua luce pulsò diversi secondi, prima di stabilizzarsi.”
A tratti ermetico, mi ha lasciato dei dubbi, ma in positivo, come quando davanti a un’opera “futurista” si percepiscono solo alcuni tratti che tuttavia bastano a dare la sensazione di velocità, di movimento. Bella la scelta del protagonista con la carrozzina: il momento della “corsa” la vedrei bene come scena in un film.
Spero che tu riesca a svilupparlo senza limiti di caratteri.

3- Primavera, di Raffaele Marra, 00.24, 2995 caratteri

Ciao Raffaele,
bel racconto che scorre molto, molto bene.
Buono stile, gran ritmo, narrativa alternata a poesia. Per alcuni passaggi mi ha ricordato il primo Matrix, che mi era piaciuto parecchio!
Un gran finale! Non so se interpretare la tua “coscienza universale” come un’accezione positiva o un’ennesima modalità di omologazione. Chissà, ai posteri l’ardua sentenza… ))

4- Impresa epica, di Manuel Piredda, 23.55, 2951 caratteri

Ciao Manuel,
dopo aver letto l’incipit ho avuto un sussulto, il fantasy è un genere che non riesco ad apprezzare; invece, per fortuna, l’ironia ha prevalso sul “gotico”, e mi sono divertito molto.
Osservazioni: “E lo teneva stretto e alto, l’impugnatura stretta nel guanto d’armatura, lo sguardo di sfida rivolto all’enorme dragone nero di fronte a lui,” sarebbe stato meglio tagliare uno dei due stretto/stretta, troppo ravvicinati.
Invece mi è piaciuta assai: “…uno degli occhi, grande come il rosone di una cattedrale…”
Fantastico finale. Bravo!




5 - Scarpette di cristallo, di Angelo Frascella, 00.44, 2978


Ciao Angelo,
complimenti per il racconto piuttosto fuori dagli schemi, ironico quanto basta.
Alcune osservazioni:
“Ella si accorse che anche le proprie scarpe…” Mi sembra poco felice la scelta del nome della protagonista: “Ella”; ogni volta che lo usi, si è indecisi se si tratti di un nome di persona o del pronome femminile. Anche il termine “craccandoci” mi suona più adatto alla lingua orale e non scritta.
Nel dialogo tra le due amiche non ho subito capito chi indossava “qualcosa di stoffa”, c’è un po’ di confusione.



6- L’ora di libertà, di Linda De Santi, 00.08, 2978 caratteri
Ciao Linda,
il tuo racconto mi ha intristito e quindi, secondo me, vuol dire che ha funzionato bene: un posto del genere è il classico luogo spazio / temporale dove nessuno mai si augurerebbe di vivere.
Il racconto scorre bene. Non ci sono grosse sorprese però. Per un attimo mi ero immaginato che il ritorno dell’allarme causasse la rottura delle uova, ma io sono cattivo dentro )
Buon lavoro stile “day after”



7- La primavera dentro, di Willy, 23.37, 2455 caratteri
Ciao Willy,
il tuo racconto mi ha emozionato fino agli occhi lucidi. Mi ha lasciato una sensazione forte di tristezza, forse per dei trascorsi personali. Ben scritto, preciso. Difficile da giudicare perché quando ci sono forti emozioni si sovrappongono a tutto il resto, una specie di sole accecante su un paesaggio a malapena visibile. Lo dovrò un po’ digerire, metabolizzare.
Complimenti per il coraggio e la lucidità.

8 Sono qui, di F.F.F, 23.26, 2978 caratteri

Ciao Stefania,
Personalmente preferisco una scrittura più semplice, meno barocca e, specialmente nei racconti brevi prediligo le frasi corte e semplici. L’incipit ad esempio non mi colpisce per la troppa pesantezza. Non ho capito bene il legame tra il tema (il guasto) e il tuo racconto, l’interruzione della corrente sembrerebbe solo marginale e messa un po’ lì in modo collaterale.
Il finale mi ha lasciato un po’ sorpreso e ho dovuto rileggere tutto per comprendere il collegamento con il resto del tuo racconto.
Osservazioni: certi frasi sembrano un po’ troppo frammentate rompendo il ritmo, ad es: “Un guasto al contatore, ha fatto fiamme.” Non so, l’avrei scritta diversamente.

9. OFFLINE, di Andrea Viscusi, 23.12, 2994 caratteri

Ciao Andrea,
quando ho letto la prima frase sono quasi svenuto! ) Ho pensato: Cavolo mi ha copiato! Poi subito dopo: no, forse l’ho copiato io in un momento di sonnambulismo (non ne ho mai sofferto ma si sa a certe ore si fanno cose poco lucide). Poi ho continuato e mi sono calmato. E’ ovvio che anche a te la parola “guasto” ti ha fatto subito pensare alla missione Apollo. Anzi la mia curiosità di vedere come avevi sviluppato un racconto con lo stesso (incipit) mi ha costretto a leggere tutto in maniera anaerobica.
Osservazioni: “dovrai terminare uno alla volta i sistemi di bordo”, terminare suona un po’ strano, un po’ troppo “terminator”, ma qui non ci sono robot cattivi.
Anche il consiglio di spegnere tutto suona un po’ forzato, o comunque denota una mancanza di buon senso da parte del centro di controllo (un po’ da dilettanti). E poco credibile.

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raffaele.marra
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Messaggio#11 » mercoledì 22 aprile 2015, 23:37

Ecco la mia classifica. Complimenti a tutti.

1° - La primavera dentro – Willy

Hai scelto un tema che, di solito, può portare verso patetiche ed inutili rassegne di buoni sentimenti da vicenda strappalacrime oppure verso qualcosa di memorabile. Nel tuo caso trovo che l’equilibrio dato al testo e il buon dosaggio di toni poetici ma non scontati né ridondanti siano sufficienti a garantire un buon successo a questo racconto che ha il pregio di stupire con un finale tanto “normale” da apparire, appunto, sorprendente.

 

2° - Sono qui - F.F.F.

Questo è un racconto che lascia decisamente il segno. Ciò che rimane, in particolare, è il senso di panico vissuto dalla protagonista ed espresso con un tono che trovo agghiacciante nella sua spontaneità e nel sapore vagamente (e saggiamente) infantile. In altre parole, il testo è capace di coinvolgere il lettore nel terrore della protagonista andando a pescare nelle paure recondite che ognuno ha, nonostante si illuda di averle allontanate con la razionalità e la maturità.

 

3° - Scarpette di cristallo - Angelo Frascella

Come al solito fai della semplicità (almeno apparente) e dell’ironia le tue armi migliori. Questa volta, sono al servizio di un racconto che è una critica intelligente della realtà in cui viviamo e, oltre a far sorridere, fa pensare. L’equilibrio e la coerenza stilistica impreziosiscono il testo rendendolo godibile e invogliano la lettura fino al finale.

 

4° - Potere - Carolina Pelosi

Decisamente un buon racconto, sostenuto da dialoghi molto ben riusciti e da una logica che, per quanto abbia dell’irrazionale, risulta coerente e credibile fino alla fine. Manca un po’ di partecipazione emotiva, ma la cosa non stona. Il vero protagonista della storia è il dialogo, non solo inteso come cifra stilistica, ma soprattutto come tema fondamentale e frutto del “potere” di cui parli.

 

5° - Interferenze - Adriano Muzzi

Riconosco delle suggestioni provenienti dai classici della letteratura e della cinematografia di fantascienza. La “sentinella” sulla Luna, che capisce il livello di evoluzione dell’essere umano e ricorre automaticamente al riparo è un’idea di A. Clarke, splendidamente rappresentata da S. Kubrick. Di chiara impronta Clarkiana/Kubrickiana è il parallelepipedo di metallo che appare agli astronauti, mentre nel dialogo tra questi e la base risento alcune battute tratte da “Incontri ravvicinati del terzo tipo”. Tutto ciò non è affatto un difetto, a mio parere, ma si tratta di colte citazioni dei capisaldi del genere. L’originalità del testo, direi, è affidata alla presenza di due protagonisti assolutamente reali e appartenenti alla nostra memoria non cinematografica, questa volta, ma storica. E la cosa più affascinante, alla fine, risulta l’interrogativo (ancora una volta dal gusto meravigliosamente Clarke/Kubrick) che ci lascia il finale catastrofico: se ciò che narri è la vera storia, come sembra tu voglia intendere, allora che ne è stato del genere umano? E, soprattutto, chi siamo allora noi?

 

6° - Impresa epica - Manuel Piredda

Racconto divertente, evocativo e saggiamente parodistico. Lo stile è ben sostenuto, quasi ovunque costruito ad arte e perfettamente funzionale alla storia narrata e al tono iperbolico che sottolinea l’ironia di base. Proprio questa bella caratteristica, nei (pochi) punti in cui lo stile cede un tantino alla necessità di raccontare o alla fretta, evidenzia qualche piccolo difetto nel testo che, comunque, rimane davvero ben scritto.

 

7° - Offline  - Andrea Viscusi

L’idea è buona, io apprezzo molto i racconti con finale a sorpresa e la tua scelta, amaramente ironica, sembra appropriata. Tuttavia lo stile asciutto, a mio parere, non permette la giusta partecipazione emotiva da parte del lettore e lascia l’impressione di una vicenda che si smaltisce in maniera piuttosto frettolosa. Mi piace, invece, il tentativo di dare spessore (pseudo-) scientifico allo stile, con la ricerca di qualche particolare tecnico, qua e là, che non suona affatto banale. Però, proprio per questo tuo tentativo da apprezzare, mi chiedevo se sia poi credibile che un guasto in un’orbita eliostazionaria (“elio” e non “geo”) causi una caduta sulla superficie terrestre (Yemen).

 

8° - L'ora di libertà - Linda de Santi

Si tratta di un bel racconto, caratterizzato da uno stile asciutto e da dialoghi credibili e funzionali alla trama. In altre parole, si lascia leggere fino in fondo con leggerezza e con curiosità. Devo dire però che non trovo molto originale il tema trattato; o per lo meno, in un tema stra-utilizzato, sarebbe stato gradito qualche bell’elemento di novità che qui stento a individuare. Ben centrato il tema del mese; in questo caso il “guasto” è davvero fondamentale nella vicenda.

 

9° - Sordo cieco muto - Alessandro Duino

Mi sono chiesto più volte se la sensazione di “confusione” che traspare dal tuo racconto fosse dovuta ad una mia incapacità di entrare nella storia o ad una oggettiva impenetrabilità del testo. Mi resta il dubbio, così come resta la sensazione di un racconto che ha un bel potenziale, sia a livello di stile che a livello di contenuti. Secondo me, la brevità non ha giovato al contenuto lasciando alcuni particolari, che stuzzicano la curiosità e risultano praticamente indispensabili, nascosti nel “non detto”.

 

carolina.pelosi
Messaggi: 72

Messaggio#12 » giovedì 23 aprile 2015, 12:29

Ecco la mia classifica, è stato un piacere leggervi e ricevere i vostri commenti:

1 - LA PRIMAVERA DENTRO - WILLY
Ciao Willy,
questo racconto è davvero forte. Davvero. Trovo incredibile il parallelismo tra un personaggio quasi senza vita e la primavera fuori, è una delle contrapposizioni che preferisci, in generale, e tu hai saputo sfruttarla molto bene. Mi piace tanto anche il titolo, azzeccatissimo. Non posso aggiungere niente di più rispetto a quello che la tua storia mi ha trasmesso: un brivido freddo, che rimane.
Bravo, bravo.

2 - SONO QUI - STEFANIA FIORIN
Ciao Stefania.
Mi piace l'immagine che hai scelto di raccontare: un ciclone che agli occhi di una bambina sembra la fine del mondo, la fine di tutto. Una lettura piacevole e scorrevole, mi ha tenuta incollata allo schermo soprattutto perché sono riuscita a calarmi nei panni della bambina. Belle le descrizioni e bella la figura della madre e la frase che le dice aldilà del muro.
L'unica cosa che mi ha lasciato la gola un pochino secca è la fine, non so, vorrei sapere che le succede adesso e vorrei sapere chi è questo amore che deve andare a prenderla, è quello che mi resta dopo aver letto le ultime due righe.
Comunque sia, brava!

3 - PRIMAVERA - RAFFAELE MARRA
Ciao Raffaele.
Mi è piaciuto il tuo racconto! L'incipit è molto bello, l'occhiata distratta su vari personaggi fila, incalza e arricchisce. Ho apprezzato i dialoghi e mi è piaciuto tanto, tantissimo un pezzo della seconda parte, «Che ne sarà di noi?», chiese la ragazza. «Saremo come le rondini», rispose Bob spingendo lo sguardo al di là dei vetri, verso un cielo chiaro che imparava un’ennesima primavera, «compiremo il nostro destino seguendo una coscienza universale.»
Hai fatto un buon lavoro!

4 - L’ORA DI LIBERTA’ - LINDA DE SANTI
Ciao Linda.
Trovo la forma di questo racconto molto piacevole, mi piace la tua scrittura. Bella l'ambientazione e bella la volontà dei personaggi disposti a tutto pur di mettere qualcosa sotto i denti. Divertente il contenuto del pacchetto, m'aspettavo una pepita d'oro e invece... ;)
Ho apprezzato il fatto che tu abbia usato il guasto come qualcosa di positivo per loro due, qualcosa che desse tregua.
Un buon lavoro, brava!

5 - SCARPETTE DI CRISTALLO - ANGELO FRASCELLA
Ciao Angelo,
il tuo racconto mi ha fatto sorridere. L'ho trovato davvero spiritoso (che in fondo di spiritoso non c'è niente, dal momento che passa il messaggio superficiale del conformismo odierno) e leggero. Mi è piaciuto, forse io avrei spiegato un pochino di più l'ambiente in cui vive (tapis roulant, schermi etc), ma suppongo sia gusto personale.
Bravo, bel lavoro!

6 - INTERFERENZE - ADRIANO MUZZI
Ciao Adriano.
Ho trovato davvero carina l'idea di inserirci personaggi realmente esistiti e coinvolti in quest'ambito. Il racconto fila, la suspense tiene, cercavo di leggere in fretta per scoprire che diavolo stava succedendo! Credo che tu abbia fatto un buon lavoro.
ps. Probabilmente in questo punto "Aldrin e Buzz non fecero in tempo a rispondere" avresti voluto scrivere Armstrong al posto di uno dei due nomi ;)

7 - IMPRESA EPICA - MANUEL PIREDDA
Ciao Manuel,
non mi piacciono le storie fantasy e, quasi sempre, cambio pagina... stavolta però ho fatto bene a non cambiarla. Il tuo racconto mi ha fatto ritornare a quando, da piccola, mi cimentavo in racconti del genere e mi ha dato freschezza. Belle le descrizioni e le similitudini e geniale la frase finale ;)
Alla prossima!

8 - OFFLINE - ANDREA VISCUSI
Ciao Andrea.
Se devo dirla tutta, anche io ho trovato un pochino scontata la frase iniziale, non so, avresti potuto giocarci su, magari. Però ho apprezzato l'elemento della "superficialità", i tipi che preferiscono fargli spegnere tutto "per risparmiare energia" (che tanto non userà) invece di preoccuparsi di farlo rientrare il prima possibile io la incasso come una metafora di questo tempo, dell'umanità che abbiamo davanti ogni giorno. Ho apprezzato anche il finale drammatico, sarà che non sono una da lieto fine. :)

9 - SORDO CIECO MUTO - ALESSANDRO DUINO
Ciao Alessandro.
Ok, mi ha un pochino confusa questa storia. Non ho ben capito la vicenda né il personaggio, probabilmente avresti dovuto servirti di più spazio per gestire il racconto, per sviluppare una trama più chiara e anche un certo carattere del personaggio.
Non so, non mi ha convinta troppo. Un peccato perché l'idea sembra molto carina.
Mi è piaciuta però la situazione finale, quasi apocalittica, dove lui si distrugge poco alla volta.

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antico
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Messaggio#13 » giovedì 23 aprile 2015, 12:44

E bravi autori della Coriolano, avete consegnato tutti la classifica con commenti. Non vi resta che attendere il miei commenti con tanto di classifica...

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raffaele.marra
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Messaggio#14 » giovedì 23 aprile 2015, 20:20

A cose fatte, mi permetto di lanciare un esperimento per quest'anno: commentare con la musica il racconto che più mi ha suscitato emozioni. Questo è il mio commento a "La primavera dentro" di Willy. Complimenti a lui e buon ascolto a tutti.

https://soundcloud.com/marraraf/spring-inside

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antico
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Messaggio#15 » venerdì 24 aprile 2015, 16:35

CLASSIFICA DELL'ANTICO
 
Non ho avuto dubbi sulle prime due posizioni con Willy che merita il primo posto con il suo racconto davvero toccante e Frascella che se l'è giocata fino all'ultimo con una realizzazione davvero mirabile di un'idea geniale. Al terzo posto metto una delle "sforatrici" (già debitamente penalizzata in classifica per la questione caratteri), Pelosi, autrice anch'ella di un racconto delicato in cui riesce ad affrontare con eguale attenzione e rispetto il tema della vita e della morte. Quarto posto per F.F.F. con un racconto sul difficile percorso della vita e sull'importanza degli affetti. Quinto Piredda con un lavoro che, fosse stato più rifinito, poteva anche contendersi qualche posizione più elevata. Sesto Viscusi, penalizzato da alcuni problemi logici interni al racconto e da un protagonista inizialmente ben caratterizzato che si fa via via assente. Settimo Marra con un ottimo spunto in cui però ho sentito la mancanza di motivazioni nelle azioni topiche di chi dà il via alla rivolta. Ottavo Muzzi per un'idea che avrebbe potuto essere, a mio avviso, molto di più. Nona De Santi con una storia futuristica in cui però dovrebbe essere dato magiore spazio ai protagonisti e decimo Duino con quello che, più che un racconto, ritengo essere un buon soggetto ancora da sviluppare.
 
Pubblicherò la classifica finale del raggruppamento fra domani, sabato 25 aprile, e domenica comunicando i selezionati per Tonani e gli eventuali ammessi direttamente al sito. Nella giornata di lunedì aprirò (lo trovate già indicizzato sul forum) il LABORATORIO DI SCRITTURA in cui potrete ripostare i racconti non ammessi al sito in una versione rivista in seguito ai commenti ricevuti in corso di edizione. Tali racconti verranno da me rivalutati. Dovrete considerarmi come il vostro committente e se sarete in grado di soddisfare il mio palato sarete premiati con la pubblicazione. Il regolamento del Laboratorio sarà caricato dentro il Laboratorio stesso entro lunedì. Comunico inoltre che, data la grande partecipazione, stiamo valutando di modificare la distribuzione dei punti validi per il RANK della Quarta Era in modo da premiare più autori.
 
1) La primavera dentro, di Willy
Un racconto molto delicato, commovente e rispettoso della morte e degli individui. In effetti non ho molto da dire, non mi sento di fare appunti, mi sembra tutto ben bilanciato, ponderato, equilibrato. Il tema è rispettato a più livelli, dal guasto della persona a quello della macchina. Anche il titolo è perfetto. Un pollice su senza riserve.
2) Scarpette di cristallo, di Angelo Frascella
Un racconto che mi ha divertito molto, ben narrato, molto ben organizzato, fresco dall'inizio alla fine. Il tema c'è, eccome se c'è e il piano B è geniale nella sua semplicità. Mi sembra un ottimo esordio nella Quarta Era per il Campione in carica. Pollice su.
3) Potere, di Carolina Pelosi
Un racconto molto delicato, ben condotto. Peccato solo che sia funzionale per un numero di battute superiore a quelle richieste, ma per quello ti ho già adeguatamente punita, quindi il mio giudizio non ne risentirà. Ottimo l'utilizzo del guasto, molto buona la gestione dei protagonisti, anche se mi sarebbe piaciuto un maggiore approfondimento di Luna in ottica indagine circa la veridicità di quanto vede Bea. Mi spiego, le dà ragione tanto per o ci crede realmente anche lei, questo non esce bene dal narrato. In ogni caso, un'ottima prova e il pollice va su, anche se con quella piccola zavorra che ti ho sottolineato. Passa dal Laboratorio con il racconto editato, magari finisce che lo carico sul sito.
4) Sono qui, di F.F.F
Occhio al messaggio, a livello metaforico la tua storia potrebbe essere anche intesa come una fuga nello scantinato dal turbinio della vita in attesa di qualcuno che venga a salvarci, in pratica la teoria dello struzzo. Che è poi la sensazione che mi ha trasmesso il finale con questa protagonista che, segnata da quell'esperienza, chiude gli occhi quando viene toccata dai problemi della vita e aspetta. Diverso sarebbe stato se tu avessi concentrato anche il finale sul rapporto con la madre e lei, ormai anziana, ormai alla fine, chiudesse gli occhi e attendendo il momento, rimembrasse quell'antico evento e, con il sorriso sulle labbra, si aspettasse di rivederla.
Belle le immagini che evochi, molto forte quella del muro a dividere. Ho notato qualche problema in più nell'uso dei dialoghi, sempre annunciati, ma prima di inoltrarmi oltre attendo di rileggerti per capire se è una tua cifra stilistica o qualcosa su cui lavorare. Un pollice timidamente innalzato verso l'alto, ci vediamo al lab (che annuncerò a breve).
5) Impresa epica, di Manuel Piredda
Racconto molto divertente e scritto con discreto brio, non fosse per diverse ripetizioni che, sparse qua e la, infastidiscono e rallentano la lettura. In ogni caso, l'immagine rimane e forte. Il cavaliere e il drago vengono dipinti con chiarezza nei loro caratteri e il risultato finale, al netto delle ripetizioni, è molto buono. T'aspetto nel lab, il lavoro sul tuo racconto potrebbe essere molto breve. Pollice su con riserva.
6) OFFLINE, di Andrea Viscusi
Parti con un pollice che sarebbe potuto essere giù causa la frase iniziale, ma dimostri subito di utilizzarla nel modo corretto, come tormentone conosciuto, e la contestualizzi correttamente. Apprezzato. Prosegui con la descrizione del problema, la ricerca della soluzione, la messa in atto e il disastro finale. Tutto molto controllato e ben gestito. Ho storto un pelo gli angoli della bocca quando da Houston hanno affermato che lo spegnimento di tutto il sistema sarebbe stato praticamente definitivo causa mancanza di energia per fare ripartire il tutto. Intendiamoci, ci sta, ma a quel punto mi sarei aspettato una maggiore ironia di fondo tipo Gregor che chiede "Ma non rischio di meno a rischiare di rientrare?" o qualcosa di simile con la Base che, dopo eoni, risponde tenendo la linea, rigida. Forse il problema vero sta nell'abbandono del protagonista, all'inizio cerchi di dargli una personalità e caratterizzarlo ed è quello che ho apprezzato, poi lo lasci a se stesso e passivo nell'agire in risposta alle direttive scordandoti di mantenerlo vivo agli occhi del lettore. Insomma, hai dato spettacolo nell'Arena, il racconto che hai schierato è solido, ma privo di quella verve che gli possa garantire al cento per cento la sopravvivenza. Osserverò con interesse l'evolversi della pugna. Il mio giudizio è un pollice ni leggermente angolato verso l'alto.
7) Primavera, di Raffaele Marra
Racconto dall'indubbia importanza, ma che mi lascia perplesso sulle motivazioni dei personaggi. Si suppone che gli scienziati abbiano scelto questa linea di azione, ma non ci mostri i motivi, il perché. Buona partenza, poi s'incarta un pò e viene al pettine con un finale molto "popolare", quasi un cliché: il popolo che fa la rivoluzione. Tutto bene, ma, ripeto, mi mancano le connessioni. Un pollice che vorrebbe tanto essere su, ma che allo stato attuale devo tenere a freno.
8) Interferenze, di Adriano Muzzi
Racconto ben narrato con molti rimandi alla fantascienza classica che però mi solleva un dubbio: perché? Perché una razza aliena si dovrebbe prendere la briga di trasformare la Luna in una novella Morte Nera e far scoppiare la Terra una volta che due sfigati su un bidone volante arrivino a toccarla? Non era meglio farla scoppiare subito appena individuata la minaccia. O ancora, volendo portare la storia versdo altri lidi (ma occhio che ti si apre un romanzo di fantascienza, attendo i diritti)... Non era preferibile procedere per gradi e instaurare anche solo un gioco del terrore con questa luna che reagisce a ogni sortita degli uomini sparando un colpo verso la Terra, ma non definitivo, bensì in forma di avvertimento? E allora ecco spiegato il perché siamo ancora fermi, con gli astronauti nello spazio a quarant'anni fa, ogni volta che la Luna "sente" organismi viventi arrivare dalla Terra, PUM! Allo stato attuale si legge bene, la mano ce l'hai e si vede, ma non ha una colonna vertebrale o quella che ha appare troppo debole e poco approfondita. Un pollice ni che però potrebbe diventare decisamente su dopo attenta e mirata rielaborazione. Ti attendo al mio Laboratorio, lavoriamoci lì.
9) L’ora di libertà, di Linda de Santi
"Oh Gian, ma perché c’è stata la guerra?"... Pessima domanda. In pratica stai dicendo al lettore di sedersi comodo che è l'infodump time... Com'è possibile che uno dei due protagonisti possa fare una domanda del genere? A meno che non sia un bambino, a quel punto cambia (non del tutto) tutto. E questo ci porta all'altro problema, ancora più strutturale: dai qualche sporadica informazione su Gian, ma il narratore rimane praticamente sconosciuto tanto che si potrebbe desumere essere 1) una ragazza, b) un bambino, c) un altro uomo. Insomma, tutto troppo indeterminato. Per il resto, narrazione lineare, pulita, piacevole. Secondo me qui c'è da fare un buon lavoro al Lab, ti aspetto...
10) Sordo Cieco Muto, di Alessandro Duino
Racconto che allo stato attuale mi sembra in fase di bozza. Diciamo una sorta di soggetto ancora da sviluppare. Abbiamo questo tipo in carrozzella che controlla questi container con gas che possono portare, se liberati, alla cecità, alla sordità e alla mutezza. Puntualmente accade un problema e trent'anni dopo questo tizio, ultimo rimasto sulla faccia della Terra a non avere problemi, decide di scrivere una lettera d'addio prima di suicidarsi. Domanda: chi mai potrà anche solo vederla questa lettera? Occhio che non sto sostenendo che non debba scriverla, ma semmai che sarebbe molto più interessante strutturare il racconto in toto sui motivi che spingono quest'uomo a scrivere in un tempo in cui nessuno potrà leggerlo. Ecco, lì vedo un racconto plausibile con un senso mentre in questa forma attuale mi arriva solo un insieme d'idee non ben tenute insieme. Un pollice giù per il momento, ma se passi dal MIO laboratorio ci possiamo lavorare.

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willy
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Messaggio#16 » martedì 28 aprile 2015, 16:32

Con imperdonabile ritardo vorrei ringraziare Raffaele Marra per la melodia composta ispirata al mio racconto "La primavera dentro".
L'ho ascoltata con particolare piacere, anche perché non mi aspettavo un omaggio di questo tipo.
Sono anche contenta che aver letto il racconto abbia suscitato emozioni, grazie ancora :) Vilma

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