Palazzina 8, secondo piano.

Per partecipare alla Sfida basta aver voglia di mettersi in gioco.
Le fasi di gioco sono quattro:
1) Il primo novembre sveleremo il tema deciso da Franco Forte. I partecipanti dovranno scrivere un racconto e postarlo sul forum.
2) Gli autori si leggeranno e classificheranno i racconti che gli saranno assegnati.
3) Gli SPONSOR leggeranno e commenteranno i racconti semifinalisti (i migliori X di ogni girone) e sceglieranno i finalisti.
4) Franco Forte assegnerà la vittoria.
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Francesco Capozzi
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Palazzina 8, secondo piano.

Messaggio#1 » domenica 19 novembre 2017, 0:11

Palazzina 8, secondo piano.


Maledetto traffico. Guarda te se alle 8 di lunedì mattina deve esserci tutto sto casino.
Mi trovo a circa metà di ‘viale alberato’, un vialone dritto, senza altre strade che lo intersecano, che esce dalla città e porta direttamente all'ingresso del nuovissimo ospedale ‘Sacro Cuore’.
Sono Mario Rossi, pensionato ottantenne, e siccome il mio medico si è trasferito con lo studio in questo nuovo ospedale, devo andare da lui per farmi fare la ricetta dell’aulin.
Macchine davanti, dietro e ai lati, l’unica corsia che scorre è quella dedicata alle ambulanze e quasi quasi invidio le persone li sopra. Il mio socio di briscola Giovanni, ogni venerdì deve fare fisioterapia; così finge di stare male, chiama l’ambulanza e si fa portare in ospedale, “almeno risparmio il biglietto di andata” dice lui.
Finalmente qualcosa si muove, e lentamente riesco ad arrivare al parcheggio, ovviamente pieno, e ad incastrare la macchina in un buco tra due macchinoni parcheggiati male.
E mo dove devo andare?
In lontananza vedo una guardia che sta fumando, decido di chiedere a lui.
«Buongiorno, mi scusi dovrei andar..»
«Sono in pausa, parli con i colleghi alla guardiola.» e detto ciò si gira e si allontana.
In pausa? Alle 8.30 del mattino?
Di fronte a me si stende un giardino con vialetti, fontane e persino una vasca con dei pesci rossi, dall'altro lato vedo quello che sembra l’ingresso principale. Attraverso il cortile e arrivo davanti all’edificio: le porte si aprono e la prima impressione è tutt'altra fuorché di trovarmi in ospedale.
Scale mobili che si incrociano in ogni direzione, ascensori di vetro trasparente che si muovono in verticale ed orizzontale, uomini in camice bianco su strani cosi con due ruote che si muovono (ne ha preso uno mio nipote a Natale, lo chiama overbort) e nemmeno un cartello con una indicazione.
Una guardia mi passa accanto su un monopattino, ci provo..
«Scusi per andare in…»
«Sono impegnato, chieda al totem» e rimango lì, in mezzo al vociare di persone e scale mobili.
I totem? Mi guardo in giro alla ricerca di costruzioni indiane, ma non ne trovo, quindi mi sa che i totem sono quelle colonnine con su attaccate delle piccole televisioni; Guarda te se alla mia età devo mettermi a parlare con un compiutér. Se ne libera uno, così mi avvicino.
E ora??
«Ehm.. buongiorno, vorrei chiedere dov….»
«Salve e benvenuto all’ospedale sacro cuore!
Sono Cip, “computer intelligentemente programmato”, intelligenza artificiale a sua disposizione. Di cosa ha bisogno?»
«Cerco il dottor Schia..»
«Se cerca un luogo dica “Indicami” seguito dal nome del posto che cerca, ad esempio: “indicami l’ambulatorio 5”»
«No, io sto cercando il dottor Schiat…»
«Se cerca un paziente ricoverato in uno dei nostri reparti e dica “Dove trovo”, seguito dal nome della persona. Ad esempio: “dove trovo Mario Rossi?”»
Mario Rossi? Come cavolo conosce il mio nome questa macchinetta?
«Sono io Mario Rossi! Cosa vuole?! Comunque.. cerco il dottor Schiattatella!»
«Comando non riconosciuto, pronunciare comando corretto»
«Mi stai facendo innervosire!!»
«Soffre di demenza senile? in questo caso si rivolga a uno dei nostri operatori, saprà senz’altro come aiutarla!»
«Ma che demenza senile! cerco il mio dottore! Dove trovo il dottor Schiattatella?»
«Il dottor Schiattatella si trova in palazzina 8, secondo piano, stanza 205. »
«E dove cavolo si trova la… ah no: indicami la palazzina 8!, stanza 205.»
«Per la palazzina 8 deve uscire dalla porta alle sue spalle, procedere in direzione nord-ovest per 700 metri e voltarsi di 90° verso destra. Entri nel palazzo che si trova di fronte, prenda il sesto ascensore partendo da sinistra, vada al secondo piano, uscendo dall'ascensore vada a destra, terzo corridoio a sinistra. La ringrazio per aver usato Cip, le auguro una buona permanenza»
Lo schermo si spense, e con una mano a toccare i gioielli di famiglia, andai dove indicato.
Grazie alla bussola sul mio bastone non ho fatto fatica a trovare il nord-ovest, e piano piano sono arrivato alla destinazione.
Le porte a vetri si aprono e inizio a contare gli ascensori, prendo il sesto ascensore da destra , salgo al secondo piano e mi ritrovo in un androne completamente spoglio. Maledetta memoria! Era destra o sinistra?
Un giovanotto vestito di verde mi passa accanto, ma fortunatamente riesco a intercettarlo.
«Scusa giovane, sapresti dirmi dove trovo schiattatella?»
Mi guarda con aria sospetta e dopo un paio di secondi mi rispose con tono accusatorio
«Scusi ma lei chi è?»
«Io? Nessuno, nessuno.. sono un paziente di Schia...»
«Oh signor Nessuno! La aspettavamo, è un piacere conoscerla! Prego vada da quella parte, terzo corridoio a destra, poi bussi!»
Finalmente qualcuno che mi tratta come si deve! Seguendo le indicazioni del giovane giro a sinistra, terzo corridoio a destra.
Finalmente sono arrivato, spingo la porta verde e mi trovo in una stanza tutta bianca con una porta e un lettino, allora busso.
«Aspettate fuori, ora arriviamo!»
Urca che velocità! Anche se però una sedia potevano metterla.. dopo tutto questo camminare le gambe mi fanno male, ma il lettino è un valido sostituto per sedersi, e poi questa notte per colpa della prostata non ho chiuso occhio, non credo che Schiattatella si offenda se mi sdraio un secondo, e un secondo è stato il tempo necessario affinché mi addormentassi e sinceramente non so per quanto dormii, ma mi svegliai in tempo.
Due persone stanno parlando vicino a me, ma sono ancora in dormiveglia e non mi danno peso.
«Che operazione deve fare questo?»
«Abbassa la voce, questo è Bruno Nessuno, il suocero del primario Besozzi!, e comunque dobbiamo asportargli entrambi i testicoli.»
«Povero Besozzi, dopo oggi avrà due suocere..»
E mentre mi dispiaccio per questo Bruno, sento il mio lettino muoversi: è il ragazzo di prima, che mettendomi una mano sulla spalla mi rincuora.
«Forza signor Bruno, veda che andrà tutto bene!»
Una orrendo brivido mi percorre a schiena
«Bruno? Io mi chiamo Mario!»
Il lettino interrompe bruscamente la sua corsa.
«Mario? Lei non è Bruno Nessuno, il suocero del primario Besozzi?»
«No, mi chiamo Mario Rossi e nessuno toccherà i miei gioielli!»
«Cosa diavolo ci fa qua lei? Se ne vada immediatamente!»
Mi presero di peso e mi buttarono fuori dalla stanza, ammetto che i modi non sono stati dei migliori, ma meglio cosi che perdere i miei amichetti del piano di sotto.
Prendo l’ascensore e torno al piano terra. Ma certo! sesto ascensore a sinistra, non a destra! Stupido vecchio che sono.. torno all'ingresso, prendo il sesto ascensore a sinistra e salgo al secondo piano.
Quando si aprono le porte dell’ascensore, si apre anche un mondo davanti a me. Un sacco di vecchietti che giocano a carte o lavorano a maglia, li vicino vedo anche una campo di bocce. L’atmosfera è allegra e tutti mi sorridono, sembrano felici.
Vado a destra, prendo terzo corridoio a sinistra e davanti a me spunta una targhetta dorata che indica la fine del mio viaggio: “Dr.Eugenio SCHIATTATELLA” .
Soave visione.
Busso ed entro, dopo pochi istanti Schiattatella scrive il magico foglietto rosa e posso finalmente tornare a casa.
Arrivo davanti all’ascensore stringendo la ricetta come un trofeo, la guardo e mi si ferma il cuore.
In alto, scritto a matita, c’è scritto: “recarsi in palazzina 2, stanza 303 per ritirare l’esenzione.”
Non resisto più e scoppio a piangere, a quel punto i vecchietti che fino a prima giocavano a carte mi si avvicinano per consolarmi, c’è chi mi offre una tartina, chi mi versa un bianchino, e poi, tra tutte quelle mani, una che mi offre un aulin.
Le lacrime ora sono di gioia: prendo la confezione, la apro e ne butto giù una con un sorso di bianco.
Non voglio andare più via da qua, il mio viaggio è finito, da ora sono anche io uno dei vecchietti allegri della palazzina 8, secondo piano, sesto ascensore da sinistra.

O era destra?



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SalvatoreStefanelli
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Re: Palazzina 8, secondo piano.

Messaggio#2 » domenica 19 novembre 2017, 11:56

La storia è carina, con le note simpatiche del vecchietto e dei suoi problemi esistenziali. Si legge bene e fila via liscia sino alla fine, che apprezzo. Non credo di aver visto refusi, obiettivamente non ho nulla da aggiungere alla trama e nemmeno suggerimenti da dare ai dialoghi o altro. Temo, solo, non mi abbia lasciato molto più che un sorriso. Prova superata, anche solo per sufficienza. Sbaglio o non vi è alcun riferimento all'Odissea?

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wladimiro.borchi
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Re: Palazzina 8, secondo piano.

Messaggio#3 » domenica 19 novembre 2017, 17:22

È il racconto che mi ha entusiasmato meno fra quelli del girone. Ho trovato la trama un po' troppo improbabile e, involontariamente, surreale, con un finale un po' banale. Ritengo ci siano anche delle cose da rivedere in punteggiatura e nel tempo dei verbi, che in dei momenti passano dal presente al passato, immotivatamente. Soprattutto all'inizio il testo è pieno di ripetizioni involontarie che ne interrompono il ritmo.

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Francesco Capozzi
Messaggi: 26

Re: Palazzina 8, secondo piano.

Messaggio#4 » lunedì 20 novembre 2017, 23:43

Scemo che sono io!!
devo fare una piccola premessa.. il racconto che avrei dovuto postare non era questo, ma una edizione più elaborata e studiata.
purtroppo ho voluto aspettare l'ultimo giorno per pubblicare, sono andato a lavoro senza PC e l'unica cosa che avevo era una bozza del racconto su una chiavetta... ho provato a lavorarci su cercando di migliorarlo il più possibile, ma è andata come è andata...

Grazie Salvatore, alla fine puntavo a quello, una risata e nulla più... il riferimento è presente invece.

Wladimiro, trama e ambientazione sono volutamente "improbabili" e "surreali", però purtroppo non sono riuscito a rendere il tutto come avrei voluto. Per i tempi verbali invece ti do pienamente ragione, però la premessa di sopra spero mi faccia perdonare almeno un pochino!!

Grazie a entrambi

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Sonia Lippi
Messaggi: 137

Re: Palazzina 8, secondo piano.

Messaggio#5 » mercoledì 22 novembre 2017, 13:36

Storia carina, mi ha fatto sorridere.
sicuramente avresti potuto svilupparla meglio, ma ho letto la tua premessa quindi ho capito perchè in qualche punto sembra monca...
niente altro da dire.... se passi il turno però sviluppala meglio, la storia!

buona giornata

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Vastatio
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Re: Palazzina 8, secondo piano.

Messaggio#6 » giovedì 23 novembre 2017, 21:43

Ciao,

ok, è una bozza di un racconto che scivola nel surreale. Con queste premesse è difficile da valutare. Non posso prendere sul serio i tuoi totem, nessuno utilizzerebbe in una casa per anziani un sistema che ti obblighi a mandare amemoria le indicazioni, è lì per far sorridere e lo fa.
Tutto il racconto viaggia sul questo livello e ha un po' l'alone del "il ragazzo può fare di più". E' divertente da leggere, ma finisce lì. Senza lasciare più di tanto il segno.

diego.ducoli
Messaggi: 265

Re: Palazzina 8, secondo piano.

Messaggio#7 » martedì 28 novembre 2017, 18:02

Ciao Fra
Amo molto il surreale, ma il tuo racconto deve essere rivisto un po', per renderlo più fluido.
La parte sull'asportazione dei testicoli non mi è piaciuta, sembra una scenetta da "Le comiche" attento al eventuale passaggio tra surreale e demenziale.
Il finale lo trovo azzeccato, con un po' di lavoro ne ricaveresti un racconto gradevole.

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