EcoBot

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Eugene Fitzherbert
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Messaggio#1 » martedì 21 novembre 2017, 0:59

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Di Eugene Fitzherbert

Affondai il dito in una pozza di sangue e poi la annusai. Per questo mi chiamavano Alan Il Segugio.
«Capo, ricordati che se non ti lecchi le dita, godi solo a metà!» Era Scott, il tecnico della scientifica, che mi prendeva per il culo.
Per la quarta volta nelle ultime tre settimane vedevamo la stessa cosa: Omaus, uomo molto ricco, ucciso, squartato e sparso per la stanza. Nessun segno di infrazione, nessun segno di lotta. Telecamere e domotica staccata. Anche in questo caso, c’era uno di quegli EcoBot, androidi domestici interamente riciclabili e riciclati. Sapevamo che le analisi sarebbero state negative: il codice all’interno del cervello di quelle creature sottostava a quanto imposto dal Governo per la gestione delle Intelligenze Artificiali.
Il sangue nella stanza aveva un odore diverso, artificiale. Sembrava quasi antigelo, o forse Freon.
«Scott, il freon si usa ancora?»
«Perché me lo chiedi?»
«Sento odore di freon.»
«Analizzo i campioni per vedere se ce n’è un po’. Non posso darti i risultati prima di stasera, però.»

Scott mi confermò la presenza di AlloFreon in mezzo al sangue di Omaus. «Questa sostanza
è usata come refrigerante per gli Ecobot.»
«Ancora questi Ecobot. Domani andrò fare un’altra visita ai loro uffici.»
«Il professor Carander sarà felicissimo.»
«Non sopporto quell’hippie ipertecnologico!»
Scott rise. «Un’altra cosa. Il Droide di Omaus aveva il cervello fottuto. Forse Omaus ci ha smanettato e il codice è diventato un pastrocchio pieno di spazzatura.»
«Cioè?»
«Linee di informazioni senza senso e comandi che non vogliono dire nulla. Controlli su temperatura interna ed esterna che non dovrebbero neanche esserci.»
Registrai queste informazioni come una sorta di memoria di fondo.

Incontrai Carender in caffetteria. «Il fatto che ci siano gli Ecobot, non vuol dire che io sia implicato, non trova?»
«Il maggiordroide di Omaus era stato manomesso. Il suo mainframe è un ammasso di parole senza senso. Cosa può esser successo?»
Carender stava stendendo il suo riso su tutta la superficie del piatto. «Non ne ho idea, Ispettore. Perché dovrei? »
«Cosa sa dell’AlloFreon?»
«Lo usiamo per i nostri EcoBot. È costoso e brucia.» Sollevò la manica del suo maglione e mi mostrò una medicazione. «Ecco cosa può succedere.»
Mi avvicinai. L’odore dell’AlloFreon mi arrivò al naso. «Mi spiace.»
Sorrise, mentre continuava a spandere il suo riso.
«Cosa sta facendo?»
«Così si raffredda più facilmente… Tornando a noi, Ispettore, l’AlloFreon è usato per il miglior impatto ambientale. Per il bene di Gaia, ovviamente.»
«Gaia?»
«La nostra Terra.»

Scott mi aveva scritto una cosa interessante: aveva trovato tracce di AlloFreon e tessuto sintetico sotto ile unghie della vittima. Il maggiordroide era intatto. Quindi Omaus aveva avuto un incontro con un altro droide? Sicuramente non era stato ucciso da un robot, viste le tre leggi e tutte le solite menate.
«Scott, cosa sai di Gaia?»
«La spogliarellista?»
«No, il nome della Terra.»
«Mi ricordo che era citata dagli attivisti del Riscaldamento Globale.»
«Riscaldamento Globale!» un Click nel cervello. «Fai una ricerca nel codice spazzatura: trova Terra, Riscaldamento Globale o… Gaia.»
«Faccio subito, Segugio.»
I riferimenti a temperature interne ed esterne e la storia del Riscaldamento Globale mi avevano fatto pensare che forse le cose potevano essere collegate. Ma gli omicidi?
Scott mi richiamò pochi secondi dopo. «Capo: ti dico due parole. Direttiva Gaia.»

Il mattino dopo andai da Carender. Entrai direttamente nel suo ufficio e lo trovai seduto alla scrivania che si stava rimedicando la gamba.
«Ispettore, ha perso tutte le buone maniere in una sola notte.»
«Cosa sa della Direttiva Gaia?»
«Niente.»
L’odore di AlloFreon era fortissimo in questa stanza. «Non era una cosa che discuteva nella sua Università, Professore, per cui fu allontanato dal consiglio?»
Silenzio.
«Non è lei il teorico dell-» Mi squillò il cellulare.
Era Scott. «Capo, c’è un altro omicidio. Riccone, massacrato e sparso per la stanza. AlloFreon in giro, tanto. E il Droide inservibile.»
«Ok, vedo di arrivare il prima possibile.»
L’odore di AlloFreon era ovunque, ormai. Guardai a terra e vidi un rivolo di un liquido blu scorrere da sotto il tavolo, verso di me. «AlloFreon…»
E allora tutto mi arrivò. La Direttiva Gaia, il piano per mitigare la temperatura della Terra: eliminare la fonte persistente di calore, la razza umana, e sostituirla con droidi dalla una temperatura corporea di 26 gradi. «Venga con me, Carender.» Lo afferrai per il braccio. In tutta risposta, Carender mi scagliò dall’atra parte della stanza. Cosa mi aspettavo da un EcoBot che sanguinava AlloFreon? «Ispettore, lei è bravo, ma io lo sono di più. Il codice immerso nel mainframe degli Ecobot è finalmente pronto.» Lanciò un app sul suo telefono, mentre io sfoderavo la mia pistola d’ordinanza.
Colpii Carender,, l’EcoBot che aveva dato inizio a tutto questo.

E ora siamo in quattromila umani, mentre là fuori c’è qualcuno che ci bracca, solo perché non abbiamo il sangue abbastanza freddo…



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antico
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Re: EcoBot

Messaggio#2 » martedì 21 novembre 2017, 1:08

Ed ecco anche il vincitore del circuito de LO SCRITTORE DELL'ESTATE 2017: Eugene! Tutto ok con i parametri, divertiti in questa Andrea Carlo Cappi Edition!

alexandra.fischer
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Re: EcoBot

Messaggio#3 » martedì 21 novembre 2017, 18:48

ECOBOT di Eugene Fitzherbert Storia originalissima, che mischia SF e Giallo. C’è l’ispettore con relativo Segugio (aiutante) e ci sono i delitti tecnologici (ricconi squartati). La nota di mistero è data dalla scena iniziale: umano inservibile e maggiordroide distrutto. Il fatto che l’assassino sia il professore ecologista Carander rintracciato per via del Freon (il liquido che refrigera i droidi) che sperimenta per raffreddare Gaia (la Terra) è un particolare affascinante alla Agatha Christie come la sorpresa finale: il professore ha avuto il sangue freddo di trasformarsi in un robot. Buono l’uso dei particolari che smascherano poco a poco l’assassino ( il passato di attivista nel ramo dell’ecologia di Calender, l’incontro in caffetteria, quello finale nell’ufficio): ho notato però un dettaglio da aggiustare, in caffetteria Calender mostra all’ispettore una ferita al braccio, ma in ufficio si rimedica la gamba. Agghiacciante il finale (agli esseri umani servirà parecchio sangue freddo per sopravvivere in un mondo di droidi dal sangue gelido).

Attenzione:
al nome della sostanza: Freon o Allfreon?
al refuso ile unghie per: le unghie.
Un app per un’app.
Atra parte per altra parte.
E una virgola di troppo nella frase: Colpii Calender, ,l’Ecobot che aveva dato inizio a tutto questo.

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Eugene Fitzherbert
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Re: EcoBot

Messaggio#4 » martedì 21 novembre 2017, 19:08

Ciao, Alexandra
Grazie per il commento e spero che tu ti sia divertita a leggere la storia!

Allora, la sostanza che il Segugio (che è il soprannome nell'ispettore, nonché voce narrante) sente a naso è l'AlloFreon, solo che la prima volta non ne conosce l'esistenza e la confonde con il freon.
Il professore è ferito al braccio, ma è medicato. La seconda ferita (quella alla gamba) è conseguente all'ultimo omicidio che ha commesso, quello per cui Scott chiama il segugio sul finale.

I refusi sono colpa mia, ma ho messo in piedi la storia e l'ho corretta davvero di fretta, tanto che sono arrivato proprio in extremis. Mi spiace che ti abbiano rovinato la lettura...

alexandra.fischer
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Re: EcoBot

Messaggio#5 » martedì 21 novembre 2017, 20:08

Ciao Eugene, la lettura è stata piacevole. La storia è ottima (qualche refuso può capitare). Ogni eventuale confusione con i personaggi è colpa mia (associazione mentale Segugio- Bogart- Ispettore in fase di commento e anche con i nomi dei materiali alieni). Farò meglio...a furia di leggerti e rileggerti le prossime volte.

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roberto.masini
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Re: EcoBot

Messaggio#6 » venerdì 24 novembre 2017, 18:12

Eccezionale idea: risolvere il riscaldamento globale eliminando gli umani a vantaggio degli androidi. Mi è piaciuto molto questo racconto con ambientazione fantascientifica ma in realtà un giallo classico con morti e investigatori. Tralasciando i refusi, eredità del tempo tiranno, ripeto è una storia che mi ha affascinato. La scoperta del movente poi, oltre alla completa aderenza al tema del contest, con la sua originalità, rispetto a un tema ecologico attualissimo, ne costituisce l'acme invidiabile, almeno da parte mia!

Gualtiero Bianchi
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Re: EcoBot

Messaggio#7 » venerdì 24 novembre 2017, 23:09

Gran bel racconto, che in maniera sintetica ma efficace imbastisce una trama da giallo-cyberpunk in grado di coniugare egregiamente tema della prova e tematiche ambientali molto attuali. Da rifinire secondo me la parte sui codici senza senso per renderla più "tecnica" (e quindi più godibile anche a chi un po' mastica di queste cose), per il resto ribadisco la qualità della prova, è stato un piacere arrivare in fondo, scoprire tutto e finire pure catapultato nel post-apocalisse.

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Linda De Santi
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Re: EcoBot

Messaggio#8 » domenica 26 novembre 2017, 18:16

Ciao Eugene! Ti faccio i complimenti per essere riuscito a scrivere un racconto tra giallo e fantascienza così ben congeniato in sole 4 ore.
Affascinante l’idea di combattere il surriscaldamento della Terra eliminando la razza umana, il “problema” all’origine di tutti i problemi del pianeta. Ho poco da dirti, secondo me hai sviluppato una bella storia, che ha come unico difetto il fatto di concludersi nel giro di 5000 caratteri: inutile dirti che mi piacerebbe leggere una versione più estesa di questo racconto (anche se già così com'è rende molto bene). Ottimo lavoro!

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raffaele.marra
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Re: EcoBot

Messaggio#9 » mercoledì 29 novembre 2017, 23:27

Questo racconto lo prendo come prova tangibile del vantaggio che abbiamo nel poter scrivere racconti da 5000 anziché 3000 caratteri. A lungo, in passato, mi sono chiesto se fosse possibile scrivere un racconto “giallo” che funzionasse, ma i 3000, probabilmente, non lo permettevano. Tu ora sei riuscito a crearne uno in 5000 (impiegati quasi per intero, ovviamente) e la cosa mi ha fatto molto piacere. C’è il delitto, anzi i delitti, c’è il mistero, ci sono gli indizi, le supposizioni, il detective con tanto di assistente, e c’è la sorpresa finale. Tutto funziona, segno di una grande e sapiente progettualità che ha gestito la creazione del racconto. E poi c’è questa ambientazione fantastica molto molto interessante, con una declinazione del tema del mese decisamente originale (per me, finora, la più originale di tutte). Ovviamente lo stile è essenziale, ma con 5000 caratteri non possiamo certo pretendere un giallo con tanto di introspezione psicologica.
Insomma, credo che il tuo racconto sia davvero ottimo. Complimenti.

diego.ducoli
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Re: EcoBot

Messaggio#10 » giovedì 30 novembre 2017, 21:56

Ciao Eugene,

Il tuo racconto mi ha fatto balzare in mente il film "io robot" come atmosfere e tipologia di storia.
Nonostante il numero di caratteri esiguo hai tratteggiato bene la storia che si legge con piacere anche se è un po' un classicone.
Ci sono un paio di refusi di poco conto che ti hanno già segnalato.
Tirando le somme resta un buon racconto.

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antico
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Re: EcoBot

Messaggio#11 » martedì 5 dicembre 2017, 18:36

No contest: pollice su. Hai sfruttato i 5000 caratteri nel modo migliore possibile mettendo in scena una trama completa e articolata, anche divertente in alcuni spunti. Molto bene. In più il tema è perfettamente integrato nel racconto, molto di più che in tanti altri casi di questa edizione in cui, troppo spesso, era utilizzato come semplice mezzo. Bravissimo e complimenti.

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