Nisud

Il Live si terrà sabato 9 dicembre presso il Cinema Lanteri di Pisa
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alex.coman
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Nisud

Messaggio#1 » sabato 9 dicembre 2017, 15:41

A Nisud c'è la sedia.
Un poggia-chiappe verde sbiadito, unico arredamento nel mezzo di una stanza dalle pareti rosse; nessuna finestra, dal centro del soffitto un cono di luce di un faretto comandato a distanza.

***

Le mani gli tremano. Eppure ha pagato per questo. Dopo un lungo istante riesce a stringere le dita intorno alla maniglia: apre la porta. Entra, chiude la porta.
Si avvicina al centro: sopra la sedia c'è un interruttore a distanza. Le prende tra le mani, si gira verso la porta.
Si siede.
Basterà spegnere la luce, un semplice tocco sull'aggeggio tra le dita.
Sfiora l'interruttore con il pollice. Inizia a sudare. Cerca di avere un respiro controllato. Non ci riesce, affanna, alla fine sospira. Sono pronto, si convince. Sono pronto, sono pronto. Un altro sospiro. Sono pronto. Sonoprontosonoprontosonopronto.
Preme l'interruttore.
Buio.

***

Claudia osserva la porta dal bancone. «Dici che ce la fa?»
Roberto avvicina il foglio con i dati personali al viso. «Il ragazzo appena entrato?»
La ragazza si limita a un mormorio come conferma.
«Be', a noi non importa, giusto?» ribatte il collega. «Basta che paghino e che firmino la liberatoria.»
«Sembra tanto giovane.»
Roberto punta l'indice sul foglio. «Ventidue anni, per la precisione.»
Claudia sospira, ancora con gli occhi puntati sulla porta. «Ricordami perché ho accettato questo lavoro.»
«Perché Nisud vive di questo.» Con un cenno indica la stanza. «È grazie a quella sedia se Nisud si regge in piedi.»
«Quindi la mia unica colpa è quella di essere nata qui.»
Questa volta è Roberto a sospirare. «Senti, è stato il ragazzo a scegliere di sedersi sulla sedia, non tu.» Si avvicina alla ragazza. «Non è né il primo e non sarà l'ultimo a volerlo. Non puoi impedirlo.»
Con il viso fissato sulla porta, Claudia annuisce.
«Pensa alla tua famiglia, okay?» continua il ragazzo. «A tutti quelli che conosci. A Nusid.»
La ragazza distoglie lo sguardo. «Tu ci entreresti, là dentro?»
«Sedermi sulla sedia? Vuoi scherzare?» Roberto spilla la copia della ricevuta e il foglio con i dati personali. Sistema tutto in un cassetto dietro il bancone. «Ho visto troppa gente che non ha sopportato la sedia.»
«Però vorresti conoscere come realizzare i tuoi desideri.»
«Ma non nutrirò la sedia con le mie paure.» Si gira verso la ragazza. «Sono veramente in pochi quelli che riescono ad affrontare i proprio incubi.» Sospira. «E io non sono tra questi.»

***

Accende la luce. Sta tremando. Sudando. Dalle labbra gli scappa una s prolungata e balbettata. Vuole andare via. Vuole solo andare via.
Si alza dalla sedia, l'interruttore gli cade dalle mani. Non si piega per rimetterlo a posto. A piccoli passi si avvicina alla porta. Vorrebbe fare più in fretta, ma non ci riesce. Cristo, quelle immagini! Nella sua testa si susseguono ancora.
Arriva alla porta, la apre. I due ragazzi al bancone hanno la bocca semiaperta. La ragazza alla fine dice qualcosa, forse rivolta a lui, forse al suo collega. Non lo sa e non gli importa. Le immagini... Vuole solo andare via.

***

Claudia va incontro al ragazzo di ventidue anni. Lo prende per un braccio, fradicio di sudore e tremante, e lo accompagna all'uscita. «Mi dispiace.» gli sussurra, ma il ragazzo non da segni di aver sentito. Fuori dalla struttura ci sono varie automediche. Claudia lo fa salire su una di queste e poi da l'okay all'autista. Un altro che probabilmente starà in ospedale per un po' di tempo. Sospira e torna dentro.
Quando Roberto la vede, grida: «Il prossimo!»



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antico
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Re: Nisud

Messaggio#2 » sabato 9 dicembre 2017, 16:51

Ciao Alex! Tutto ok con i parametri, buona Pisa Live Edition!

PS: puoi modificare il racconto fino alla chiusura (ore 18.00). Ovviamente, in quel caso, procederò a ricontrollare orario di consegna e caratteri!

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Linda De Santi
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Re: Nisud

Messaggio#3 » lunedì 11 dicembre 2017, 21:48

Ciao Alex!
Idea semplice ma funzionale allo sviluppo del tema. Buona la narrazione, chiara e scorrevole, e i dialoghi.
L’unico problema è che già poco dopo le prime righe si capisce quali saranno gli sviluppi della storia: che il ragazzo sarebbe uscito male dalla stanza della sedia si intuisce subito.
Un’altra cosa che mi sembra strana è che, se davvero la città di Nisud vive di questa particolare “attrazione”, lavorarci dovrebbe essere comunque qualcosa di importante (se non altro perché la fonte principale di lavoro è quella e in molti vorranno essere assunti lì), mentre sia Claudia che Roberto sembrano capitati lì per caso.
Nel complesso è un buon racconto, ma forse un’ulteriore rilettura ti avrebbe aiutato a fare qualche piccolo aggiustamento che gli avrebbe giovato.
Alla prossima! :)

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Andrea Partiti
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Re: Nisud

Messaggio#4 » martedì 12 dicembre 2017, 21:47

Bello, mi piace come scrivi, sei molto asciutto e vai al cuore della scena, senza girarci attorno.
Si vede dove vai a parare con la storia, ma va bene così. Apri con la sedia presentandola come la protagonista e fai muovere tutti attorno nel mostrare come funziona, è il simbolo del paese e del male che i suoi abitanti sono disposti ad accettare per mantenere il loro benessere.
L'unica pecca sono i due personaggi/narratori dagli occhi di cui guardi la sedia e soprattutto la giudichi. Forse anziché usare due personaggi titubanti puoi provare a usare un personaggio indurito da quel lavoro e qualcuno di nuovo, da usare come "companion" per parlare della sedia e delle attività del paese al lettore. Così, con due personaggi che già sanno tutto del paese, i dialoghi sembrano poco naturali, sanno entrambi qual è il ruolo della sedia a Nisun, sanno che sono clienti paganti, sanno quali effetti ha e non starebbero a ripeterselo o spiegarlo.
(T'è sfuggito un Nusid al posto di Nisud ^^ ma quello te lo abbuono!)

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giancarmine trotta
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Re: Nisud

Messaggio#5 » sabato 16 dicembre 2017, 10:49

Ciao Alex,
mi ritrovo molto nei commenti precedenti, in particolare con quello di Andrea.
Bella scrittura asciutta. Colpisci il lettore con dritto e rovescio alle prime righe: benissimo.
La storia è semplice, il tema c'è. E' migliorabile nella parte dei due protagonisti titubanti: anch'io penso che un bel protagonista incallito e stanco che insegna "il mestiere" ad un giovane immaturo avrebbe portato beneficio alla storia. Hai sfruttato poco i caratteri a disposizione ma non te ne faccio una colpa perché hai impostato il racconto in modo da colpire il lettore con frasi corte ad effetto e in questo senso lo scritto funziona.
Alla prossima,
G.

Raffaella
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Re: Nisud

Messaggio#6 » sabato 16 dicembre 2017, 22:32

L'inizio cattura e scorre bene fino al dialogo delle ragazze al bancone. Non si capisce se la città è una specie di "centro commerciale" o ludico, tutto organizzato attorno a quella attrazione come un Luna Park o se questa sia una delle tante sale gioco redditizie. Non si chiarisce bene il rapporto tra le ragazze e l'attrazione della sala. Scelgono di lavorare li? Sono obbligate? In ogni caso un buon ritmo.

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raffaele.palumbo
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Re: Nisud

Messaggio#7 » lunedì 18 dicembre 2017, 16:49

La scrittura è a tratti disattenta (per esempio: perché chiamare “interruttore a distanza” un semplice telecomando?). I dialoghi sono davvero poco credibili, e spesso servono come spiegoni per il lettore. La storia è volutamente oscura (quali esperienze si vivono sulla sedia?, cosa sono queste “immagini”?), ma un lettore come me vorrebbe uno sviluppo più completo, con un finale che riveli qualcosa e non lasci nel buio ciò che davvero accade e che è il nucleo dell’idea. Inoltre la città è completamente assente: sappiamo solo che a Nisud c’è una sedia (che da sola terrebbe in piedi l’economia della città), e francamente mi pare davvero poco per dichiarare in tema questo racconto.

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