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I regali di Altrodove

Inviato: martedì 19 dicembre 2017, 0:58
da Kuranes
Presto! Presto! Prima dell’alba! Sega incolla taglia, strappa avvita cuci e ammira! Non è spaventosa l’attesa dei vivi? Non è meraviglioso il silenzio dei morti? Ma noi non giudichiamo, no, non giudichiamo: sotto la coltre bianca di Yule, noi abbiamo del lavoro da fare. È la notte dei bambini, è la notte dei regali, è la notte dei miracoli e dei nuovi terrori. E sotto la coltre bianca di Yule, noi abbiamo del lavoro da fare.

Presto! Presto! Prima dell’alba! Incidi mordi incolla, martella spezza assembla e ammira! Siamo tanti e dedicati, verdi e riposati; siamo mani ossute e forti indifferenti al freddo, sono fabbriche di ghiaccio tra gli scheletri d’abete. Su nastri blu di acciaio che scorrono a rilento, plasmiamo la materia nelle forme di Altrodove.

Presto! Presto! Prima dell’alba! Buca succhia sputa, tira spingi unisci e ammira! Ricordi che eravamo tutti zucchero e risate? Ricordi quando i sogni erano azzurri e luminosi? Ma i tempi son cambiati e i sogni – ahinoi – con loro. Ma bando alle tristezze, siam verdi e riposati, un anno è già passato, andiamo a lavorar.

Nonna dice che un tempo era diverso. Ogni giorno aveva un numero e dal numero capivi se era quel giorno – non erano le stelle, a metterti in guardia. Lo dicono certe storie, alcune proprio strane, in cui la gente andava a dormire spontaneamente e al risveglio era addirittura felice – felice perché avrebbe ricevuto i regali. Come se i regali fossero un’altra cosa. Come se non venissero da Altrodove.

Presto! Presto! Prima dell’alba! Vixen Comet Cupid, Dasher Prancer Dancer Blitzen! Molte luci ancora accese sotto il cielo blu di Yule, ma il freddo apre la strada a una promessa antica, di occhi che si chiudono e tepore nel buio. Alcune luci ora si spengono, e sui nastri già compaiono: sogni amorfi e informi di cui fare meraviglie.

Presto! Presto! Prima dell’alba! Rudolph Dasher Dancer, Prancer Vixen Cupid Donner! Strilliamola, strilliamola, l’antica liturgia, che i nastri sono lenti e la notte è troppo corta. Son sogni di bambini, di specchi e di ambizioni – intasano lo spazio, milioni fra milioni. Strilliamola! Strilliamola! L’antica liturgia! Strilliamo a più non posso le preghiere di Altrodove, cantiamo fra le urla e la magia si compirà.

Presto! Presto! Prima dell’alba! Rudolph Prancer Vixen, Cupid Donner Dasher Comet! Muoviamo mani e corpi fra i nastri di metallo, uniamo tutti i sogni in nuove geometrie. Che sia carne, acciaio o sangue, che sia plastica o cobalto, che sia uomo donna o bestia, che sia nuovo oppure vecchio: che urli o parli o pianga, che preghi oppure muoia, sotto dita ossute e forti nasceranno bei regali.

Nonna dice che abbiamo un buon Guardacieli, e penso che abbia ragione, perché non ci fa mai stare svegli per più di cinque giorni. O forse abbiamo solo fortuna. L’anno scorso abbiamo sentito le urla già dopo il secondo giorno – si era addormentato Peter. So che non dovrei, ma sono stato contento. Se non si addormentasse qualcuno ogni anno, come faremmo a essere sicuri di aver superato la notte giusta?

Presto! Presto! Prima dell’alba! I nastri non si fermano, ora vanno a consegnar! Né sacco, ormai, né slitta, che i tempi son cambiati. Ora è il tempo di Altrodove, e tutto va da sé. Le macchine proseguono e portano i regali: tra il ghiaccio e tra gli abeti, sottoterra, nella testa; dalle bocche aperte e fredde, dai camini, altroché.

Presto! Presto! Prima dell’alba! I nastri non si fermano, ora vanno a consegnar! E quell’uomo? Quella barba? Le risate e il bel costume? Divorate da Altrodove, qui ci siamo solo noi. Son su un trono alto e bello, le vestigia del passato; là ci osservano silenti, e sorridono, altroché.

Presto! Presto! Prima dell’alba! I nastri non si fermano, ora vanno a consegnar! I suoi occhi scuri osservano dall’alto del bel trono, dal fondo delle orbite di scheletro ghignante. I suoi vestiti sono brandelli ma conservano il colore, e se i ricordi a volte intrudono li scacciamo col sudore. Non siamo fatti più di zucchero o di miele o di risate, siamo i figli di una notte senza tempo né pietà. Siamo mani ossute e forti a impastare carne e sangue. Sono urla, orrori e pianti: i regali di Altrodove.

Re: I regali di Altrodove

Inviato: martedì 19 dicembre 2017, 1:05
da antico
Ciao Luca! Quanto tempo!!! Tutto ok con i parametri, buona Natale a LA CORTE Edition!

Re: I regali di Altrodove

Inviato: martedì 19 dicembre 2017, 10:55
da SalvatoreStefanelli
Che bella filastrocca dell'orrore. Questa storia mi è proprio piaciuta, sia nella trama che nella sua trasposizione scritta. <vi ho trovato un eccellente ritmo, uno svolgersi cambiando di volta in volta piccoli particolare che rendevano il quadro sempre più completo e affascinante. Forse, solo un po' stancante la ripetizione dei nomi, più di quella delle frasi. Direi la migliore prova in questa sezione de La Corte Edition. Bravo Luca.

Re: I regali di Altrodove

Inviato: martedì 19 dicembre 2017, 18:46
da alexandra.fischer
I REGALI DI ALTRODOVE di Kuranes La storia natalizia si svolge la notte della vigilia, ma non è il natale stucchevole degli spot televisivi, no, qui si respira l’atmosfera lovecraftiana di Yuletide (l’orrore che fa capolino nella solennità della festa e degli addobbi…gli elfi addetti ai regali lavorano a una catena di montaggio e Babbo Natale è uno scheletro ghignante). Ottima la scrittura, ricorda le filastrocche che appaiono nei fumetti di Dylan Dog.

Re: I regali di Altrodove

Inviato: domenica 24 dicembre 2017, 12:05
da viviana.tenga
Ciao,
C'è qualcosa di quasi ipnotico nel tuo racconto, nel ritmo frenetico e nelle filastrocche che metti in scena. L'orrore non si coglie subito (per lo meno, io non l'ho colto subito), ma quando arriva arriva bene. Avrei forse apprezzato qualcosina in più nel punto di vista umano. Quello che c'è basta a inquadrare l'ambientazione, ma secondo me un paio di dettagli in più avrebbero potuto dare ancora più spessore (e, perché no, orrore) al racconto.

Re: I regali di Altrodove

Inviato: mercoledì 27 dicembre 2017, 22:14
da Fernando Nappo
Ciao Kuranes,
il tuo racconto mi ha ben predisposto alla lettura a partire dal titolo, che promette... stranezze. E le mantiene pure. Il ritmo cantilennate, le ripetizioni, danno al tuo racconto un incedere quasi da filsatrocca, che, personalmente, trovo ipnotizzante, che invita a proseguire nella lettura. Indovinata, a mio avviso, la svolta horror, che pian piano si svela agli occhi del lettore che ormai dovrebbe già aver capito che gli questi elfi sono un po' insoliti. Perfettamente in tema, direi.

Re: I regali di Altrodove

Inviato: mercoledì 27 dicembre 2017, 22:35
da raffaele.marra
Un racconto che presenta una forma straordinariamente curata, originale e perfettamente funzionale al narrato. La forma di

filastrocca rende il tutto molto più avvolgente e impressionante di quanto potesse fare la stessa trama narrata con altri

toni. In altre parole, si tratta di un caso in cui la forma e lo stile possiedono più contenuto di quanto ne presenti la

trama. La sensazione che si ha, nel leggerlo, è di completo controllo da parte dell'autore, che nell'immaginario del lettore

diventa una sorta di "creatore", onnipotente e onnisciente, capace di coinvolgere tutti tramite una canzoncina quasi

infantile eppure capace di raggelare e lasciare il segno. Davvero complimenti.

Re: I regali di Altrodove

Inviato: giovedì 28 dicembre 2017, 10:57
da giuseppe.gangemi
Ciao Kuranes,
hai scritto un bel racconto. Me lo immagino trasposto in stop-motion sul modello di Nightmare before christmas di Tim Burton. È sicuramente un racconto dalle tinte dark ma adatto anche ai più piccoli. Siamo appunto vicini alle opere di Tim Burton secondo me.
Sicuramente il punto di forza sta nella divisione ritmata del racconto che da proprio il senso e il ritmo della catena di montaggio. Qualcosa che rimanda anche ai 7 nani della Disney.
Tema rispettato.
Bravo

Re: I regali di Altrodove

Inviato: giovedì 28 dicembre 2017, 16:26
da giancarmine trotta
Ciao Kuranes,
il tuo racconto-filastrocca è indubbiamente originale. Considerato che siamo a Natale e si parla di regali, il tema è perfettamente centrato. La struttura funziona ed è difficile dare suggerimenti; l'unica cosa che ho notato è stata la ripetitività di alcune parti: lo so, è una filastrocca e i ritornelli ci stanno. Ma cantata è una cosa, letta come un racconto lascia altre sensazioni. Non so se è stata la mancanza di tempo a farti propendere per la ripetizione di alcune parti (ci stà) oppure è una scelta specifica; su questo vorrei saperne di più. In generale è un testo accattivante, ben strutturato, che prende il lettore. C'è musicalità nelle parole e le rime attraggono, fanno sorridere, lasciando in secondo piano i contenuti, che invece hanno un sapore molto più amaro.
Alla prossima,
G.

Re: I regali di Altrodove

Inviato: domenica 7 gennaio 2018, 13:59
da antico
Non mi ha convinto totalmente. Parto con il dubbio maggiore: i due inserti del nipote sono gratuiti, messi per creare contesto. Diverso sarebbe stato se non fosse stata la filastrocca a inglobare gli inserti, ma se tramite essi tu ci avessi raccontato una storia. Insomma, percepisco artificio nel montaggio e questo, per me, non va bene. E proprio a questa problematica si lega poi quella della ripetizione che mi è sembrata eccessiva. Per me un testo ancora da revisionare per portarlo a rendere al meglio. Pollice ni tendente al positivo la mia valutazione.

Re: I regali di Altrodove

Inviato: domenica 7 gennaio 2018, 15:49
da Kuranes
Eh, avete ragione in effetti, a rileggerlo la ripetizione è forzata e stucchevole. Gli interludi sono un peccato di sfiducia verso la comprensibilità del testo, nella revisione (http://www.minuticontati.com/forum/viewtopic.php?f=97&t=2553) sono spariti:P