Puma

[DandElion]

Don.. Solenne e grave, il rintocco della campana..

La caccia è aperta!
Il cuore in gola, Gioele corre per le scale a chiocciola del campanile.. La pietra amplifica il suono dei suoi passi -pesanti- nonostante tutto il suo sforzo per poggiarli leggeri.
Le sue scarpe, da pochi soldi, non aiutano. Il Trullo non perdona.
Stanotte è importante per tutti e lui lo sa: la sua squadriglia deve recuperare punti, se perderà, il suo capo- ancora una volta- se la prenderà con lui.
È “Bradipo!” lui, e tutti giù a ridere.. “Scarto umano” lo chiamano: “facci vedere come mangi le foglie!” per compiacerli, umiliato, finge di morderle, per non essere picchiato. “Facci vedere come balli”, lo deridono.. Le loro parole tagliano.. Ma farò vedere loro.. Sì, sì.. Stasera dimostrerò loro di essere degno, di essere un “Puma”.

Don.. Din..! È un quarto d’ora che Gioele cerca ovunque.. Pietra dopo pietra, asse dopo asse..
L’indizio parla chiaro: “Se troverai il tuo totem, a quel punto tutto sarà permesso.”..

Impolverato e stanco si poggia le mani sulle orecchie all’assordante rombo della campana.
Ondeggia sul pavimento di legno della stanza più alta, cade bocconi, le mani nella polvere.
La sinistra- ferita- sanguina, la destra tasta qualcosa dalla forma familiare.
“Un picchetto qui?!”.
La sua attenzione è sull’oggetto, ma un’ombra la distoglie: sinuosa biscia, una figura avvolta come in un mantello cerca di sfuggire verso le scale.
È un istante.
Gioele in tutta la sua mole prova a rincorrerlo: con troppo slancio balza goffo e gli pesta il mantello, scivolandogli addosso.
Mugghiare soffocato di disappunto: ancora frastornato Gioele recupera un poco di udito.
Quale dei capi sarà il custode del totem?
La figura, al chiarore della luna, si rivela: un brivido scuote Gioele. Tizzoni di brace i suoi occhi, lunghe dita affusolate, pallore di morte. “Cazzo che trucco figo! Non riesco a riconoscerlo!”.

Il piede di Gioele è ancora incastrato nel tessuto e ricade sulla figura che storce la bocca. “Anche i denti sembrano veri!”
“L’indizio!!’Ndo sta il mio totem?! Ti ho preso! Ti ho preso!”.
L’alito fetido del tizio lo riporta un attimo alla realtà:
“Amico quanto puzzi! Dimmelo!! ‘Ndo sta er Totem mio!! Dai che ‘o sai che noi Puma a ‘sto campo stamo na’a merda”
Il capo alza un sopracciglio e Gioele, incalza rabbuiato “Allora?”
Don..Din! “Forza che manca ‘n quarto d’ora!!!!!! Lo devo trova’, ‘o capisci? DEVO! Devo convince er caposquadriglia mio che nun so’ ‘no scarto!”



..

E poi è stato tutto come in Matrix, che figata! Quello ha gridato forte che l’avete sentito pure voi! Pure se stavo 214 gradini più in arto, che so’ ‘na cifra! M’è sartato addosso! “Ma che è matto questo?” me so’ detto e co’ ‘na mano ho cercato de fermallo.. Ma quello ‘a mano ma‘ha morsa, ha cominciato a lecca’ er sangue.. Amico, che schifo che m’ha fatto! Ma te pare che con tutta que’a porvere me stava a leccà ‘na mano? Ma che te fumi, me so’ detto? E je l’ho detto pure!! M’ha mozzicato sto fijo de ‘na brava donna! E nniente, c’avevo in mano sto paletto, ma che cazzarola ne posso sapè che trovo un burino co’ ‘na coperta addosso che se fa e canne sur punto più arto der campanile? Sto zoro.. Io stavo la’ a cerca’ de capi’, c’ho messo un po’, ho pensato che fosse ‘n vampiro, ‘o volevo impalettà cor picchetto, ma me faceva brutto.. Je volevo menà due a due finchè non diventaveno dispare: carci, pugni, ma oh, alla fine m’ha strillato “A fratè che cazzo vuoi? Steccamo?? Offro io!” M’ha passato un giro.. e ce ‘o sai che d’è? Che dopo un par de tiri me s’è sciorta ‘a lingua.
Je l’ho detto quello che ho subbìto! Che m’umiliano come ‘na bestia, che m’hanno sparmato a nutella ‘n faccia. Me sporcano i vestiti de mmerda. Me rubbano ‘e cose e me fanno sempre lavà ‘e gavette loro. Mortacci loro che merde..
Je l’ho detto che vorrei piagne ma me vergogno.. che nun so’n bradipo io.. Io so’ solo ‘n po’ gnorante, e che però m’hanno insegnato che nun devo rischià de fa’ male co ‘e parole alla gente.. Nun so’ tornato solo ar campo, non ce volevo tornà, ma er tizio- che n’era un capo mica- ma detto “daje partimoje de capoccia a 'sti stronzi! E sta roba che m’ha dato- da paura!!-non m’ha fatto senti’ a fatica.. Non m’ha fatto sentì gnente.. Era notte fonna e nessuno m’ha cercato, tanto de me a loro non je ne fregava ‘n cazzo. L’ho sentiti dormì sereni, er ronzio dei sogni loro- pure se io nun ero tornato- e m’è salita ‘na robba dentro che nun poi capì. Ho fatto ‘na carneficina, cor tipo che me dava ‘na mano e come ridevamo! Li a’mo presi nel sonno sti bastardi, gli ho aperto er core come ‘n vero puma.. L’ho crepati de pugni.
“Io so’ ‘n puma, bradipo ce sarai te.” Stava a sorge er sole, er tizio m’ha detto: “ciao” ed è scappato de corsa, chissà ‘ndo annava.
Io però c’avevo da finì ‘n servizietto.
Ho sfonnato la zip da’a tenda e cor picchetto ho impalettato er capo mio, perché in questa storia er vampiro ce stava, ma nun era er tizio co’ ‘a robba bona, ma quello che j’affidi i fiji e te li rovina.

[antico]

Ciao Dand! Tutto ok con i parametri! Buona Ignoranza Eroica Edition!

Ps: ti ricordo che potrai ancora modificare il racconto fino all'una senza incorrere in penalità e fino all'una e 33 prendendoti la penalità per il tempo!

[gianpiero.negri]

Onestamente ho fatto un po' fatica a seguire il filo del racconto, ma probabilmente perchè è infarcito di gustosi intermezzi in romanesco e di trovate onomatopeiche che ne scandiscono bene il ritmo. Complessivamente è godibile,dando più importanza alla sonorità che alla trama, e mi dà molto di cyberpunk all'amatriciana.

[eleonora.rossetti]

Ciao Dand ;)
Il racconto in sé mi è piaciuto, ammetto che ho fatto fatica a seguire tutta la parte in dialetto. Ci stava, eh, nella narrazione, è un limite mio (ovvio) di comprensione. Avrei magari usato il corsivo per far vedere lo stacco dalla terza alla prima persona, ma è un parere personale.
Tema ovviamente rispettato, mi è anche piaciuta l'idea del vampiro (se lo è davvero) fattone, mi ha ricordato un protagonista di un vecchio racconto di MC che feci ai tempi.
A rileggerci! ;)

[invernomuto]

Ciao DandElion, mi pare sia la prima volta che ci "incrociamo" su Minuti Contati, per cui piacere di fare la tua conoscenza!

A costo di fare lo smerigliatore di palle (che è un lavoro di tutto rispetto, le sfere una volta lucide sono meravigliose) non ho potuto fare a meno di notare che non scherzi mica con la storia dei due puntini in firma - tra l'altro hai una costanza ammirabile nel metterne solo e puntualmente due!

Per quanto riguarda il racconto, l'ignoranza è incarnata sicuramente da Er Bradipo e dall'uso creativo e riuscito del romanaccio, mentre per quanto riguarda l'assenza di esclusione di colpi è rappresentata dall'inferocita parte "di menare" finale, in cui però incappi un po' nel problema del molto "tell" e poco "show", dandoci una vivida descrizione solo della palettata di frassino al caposquadra.

Il racconto in se è gradevole, una bella storia di rivalsa condita da un'amicizia soprannaturale molto "urbana" con un Nosferatu atipico, non ho però gradito molto la suddivisione in due parti molto netta, con un inizio narrato in terza persona e poi un flusso di coscienza da paura alla Joyce. Pur con tutte le difficoltà a seguire il testo, avrei preferito che l'intero racconto fosse stato narrato da Gioele sin dall'inizio proprio con questa formula.

A rileggerci!

[Eugene Fitzherbert]

Ciao, Dand!

Non è un racconto ignorante, ma uno 'Gnurant di brutto! Un maledetto campeggio insanguinato, o forse un campo scuola (che già quelli normali sono terrificanti).
L'interpretazione del tema è centrata, e non solo nella parte in romanesco che è decisamente ignorante. L'ignoranza becera e prevaricatrice sta anche prima, nei comportamenti dei ragazzi che torturano il protagonista, che ricorda tanto Palla di Lardo di Full Metal Jacket, E anche lì, non è che è finita tanto bene...

L'unica cosa che mi chiedo: a chi sta raccontando la sua storia il nostro amico Bradipo? Se riesci a infilarci in mezzo al 'flusso di coscienza' anche il riferimento al suo interlocutore, riusciamo anche a capire che fine abbia fatto il protagonista (se sta parlando con l'appuntato, sappiamo che l'hanno preso gli sbirri, se sta parlando da solo, sappiamo che sta fuori di testa, e anche la figura del vampiro assumo un altro sapore. Insomma cose così).

Per il resto, complimenti!

[Peter7413]

Ho fatto un po' di fatica ad allinearmi al racconto forse anche per la prima parte un pelo confusa in cui il pdv mi sembra poco definito. Il tuo protagonista mi è rimasto lontano e non sono riuscito a empatizzarci. Non una delle tue migliori prove, a mio giudizio. Credo che la necessità di fare gli ignoranti ci abbia portato a "ignorare" (e parlo anche per il sottoscritto) che prima di tutto viene la storia e il come è raccontata, strutturata. Qui mi sembra ci sia un finale a effetto che però non viene "montato" il giusto e pertanto rimane quasi come un colpo a salve. Prossimo mese ci rincontreremo, questa volta con meno ignoranza :)

[DavidG]

Ciao
scusa la franchezza ma ho trovato il tuo racconto molto difficile sia da leggere che da comprendere.
La punteggiatura in piú di un'occasione mi ha costretto a interrompere la lettura e ho dovuto rileggerlo due volte per capire cosa succedeva.
Credo che dovresti semplificare un po' e mettere un po' piú di ordine.

Un saluto!

[Federico Martello]

Ciao Dandelion, vado controcorrente e dice che invece ho trovato il testo davvero di mio gusto, e davvero ben fatto. La cosa che maggiormente ho apprezzato è stata il suo ribaltare la mia aspettativa ogni singola volta che me ne facevo una, sin dall'inizio, all'incontro col "vampiro", al ritorno al campo. Il ritmo è molto buono e la parte in dialetto arriva al momento giusto e strappa una risata in più e più punti, sono insomma davvero positivo. Non che sia tutto perfetto però: la storia è bella, i personaggi anche e lo stile secondo me funziona, ma mi pare anche che manchi il tema, non riesco sinceramente a vedere un "senza esclusione di colpi" da nessuna parte ed è l'unica pecca, comunque non da poco, che ti trovo. Nel complesso, ottima prova davvero