Come ti chiami - di Gianpiero Negri

Lunedì 22 si scriverà la storia.
Minuti Contati ha il piacere di ospitare il "movimento letterario" di cui, presto, tutti sentiranno parlare. Partecipate numerosi e ricordate: un giorno potrete dire che voi c'eravate!
Avatar utente
antico
Messaggi: 7171

Come ti chiami - di Gianpiero Negri

Messaggio#1 » lunedì 22 gennaio 2018, 23:54

NOTA DELL'ANTICO: Racconto inviato via mail alle ore 22.26 a causa di problematiche con la registrazione dell'utente. Gli ho creato un account, domani ne prenderà possesso.

Come ti chiami
di Gianpiero Negri

Avevo già pensato e riflettuto fin troppo. Almeno, prima che l'idea finale mi rimbalzasse nella mente e la vedessi in tutta la sua chiara, fulgida ovvietà.
Andiamo però per gradi: tutto è iniziato quel giorno in cui era già troppo tardi per fare qualunque cosa, tranne, a quanto pare, conoscere lei.
E, in fondo, era stata una questione di centimetri, ma no, non quei centimetri di cui un maschio in genere si vanta tanto, scambiando profondità di vedute e durezza di propositi per attributi più concreti e meno vincenti. No, no.
I centimetri erano quelli che separavano me da quella nuvola di capelli biondi che, per fortuna o per biblica maledizione, non erano abbastanza per evitarci un secco urto sotto la pensilina di un tram ritardatario.
"Cazzo!", fece lei, con una voce chiara, in fondo allegra, divertita. Ed io fui subito perso.
"Ti sei fatta male?", azzardai, mentre mi massaggiavo una spalla, con metà della faccia in preda al disappunto e l'altra metà già inebetita dalla, finalmente-che-dio-sia-lodato, azzurrità di uno sguardo nuovo e antico, come un gusto di gelato insolito in un cono per dinosauri.
"Lascia stare", tagliò corto lei,"Che ore sono?"
"Un quarto alle sette", risposi, dopo un rapido sguardo al mio cellulare. Io non portavo orologi da anni, l'ultimo lo avevo rotto spaccando uno specchio. Non anticipiamo le cose, però. Il tempo ha un suo ordine circolarmente ordinato.
"Io detesto due cose di questa storia", mormorò lei, stizzita, "La prima è quando uno dice 'un quarto alle sette' invece di dire che sono le sette meno un quarto"
"E l'altra?"
"Anche stasera sono in ritardo!", rispose, con una fretta quasi isterica.
"In ritardo?", chiesi io, ma era evidentemente una domanda stupida, visto che lei si intabarró nella lunga sciarpa bordeaux e cominciò a sgambettare, in quei suoi jeans a zampa di elefante, facendomi cenno con la mano di seguirla. Una figura esile ed elegante immersa in quella sottile nebbia serale. Mollai tutto e le andai dietro.
"Puoi non credermi", cominciò a raccontarmi, continuando a camminare svelta,"ma quell'urto con te ha provocato un guaio enorme"
"Ne sono sicuro", farfugliai tra me e me.
"Dico sul serio", disse lei, "ho perso l'attimo ormai"
"Di che diavolo stai parlando?", chiesi io, incuriosito.
"Che ne sai tu", fece lei, con una adorabile espressione saccente. Poi si piantò, di colpo.
Di fronte a noi c'era un muro molto alto, che non ricordavo in quella parte della nostra famosa città. Era talmente alto che non se ne vedeva la sommità, e si perdeva in mezzo a dei cumuli di nubi morbide e biancastre.
"Oltre questo muro c'è la risposta alla prossima domanda che stai per farmi", disse lei, sospirando, "A volerla dire tutta, oltre questo muro c'è la risposta ad ogni possibile domanda, ma non mi aspetto di certo che un testone come te possa capirlo"
Io lì per lì restai interdetto, perchè una domanda ce l'avevo davvero. Ne feci un'altra, però, in fondo volevo rendermi interessante.
"È un sogno?"
Lei mi fissò con uno sguardo attento, indagatore, e poi fece una cosa che quel cumulo di biondezza e azzurrità non avrebbe lasciato mai presagire.
Mi sorrise, ed era triste.
"Neanche stavolta è successo", sussurrò. Ed io stavo per parlarle ancora, quando improvvisamente mi svegliai. Provai la delusione di un bimbo che scopre che nulla era vero, che nessun magico giocattolo volante gli era stato regalato per Natale, invece di quelle stupide scarpe o di quella inutilizzata pianola scordata. Mi alzai e, ciabattando, mi immersi nel mio solito rituale del caffè. Avrei avuto di lì a poco lezione di matematica, porca troia, e di quella merda di spazi funzionali non avevo capito una emerita. E però un peso strano al polso mi costrinse ad abbassare lo sguardo. E, non ci crederete, avevo il mio vecchio orologio. Impossibile. Ero stupefatto. Mi precipitai in bagno, e osservai sgomento lo specchio. Non c'era quella crepa, turpe vestigia del giorno in cui avevo rotto specchio e orologio con un pugno. Per quale motivo poi?
Non lo ricordavo più. Avevo solo il mio orologio al polso, ed una semplice scelta da fare.
D'un tratto capii. Era solo questione di porre la domanda giusta. E così respirai a fondo, chiusi gli occhi, e colpii di nuovo lo specchio. Sentii un dolore e poi il sangue lungo il polso. Ero sollevato: tutto era tornato al suo posto. L'orologio rotto segnava un quarto alle sette, di nuovo, ma stavolta io avevo la domanda giusta. E solo qualche altri anno da attendere, ma chi se ne fregava. Avrei aspettato, nessuna tempesta o mare calmo col potere di distogliermi. E gli anni sarebbero passati, le ferite a divenire cicatrici, e gli specchi rotti sotto i colpi del tempo avrebbero ripreso la loro forma migliore. Ed io avevo, finalmente, una preziosa domanda giusta.
Come ti chiami, le avrei chiesto stavolta. Come ti chiami.



Rick
Messaggi: 25

Re: Come ti chiami - di Gianpiero Negri

Messaggio#2 » martedì 23 gennaio 2018, 10:33

Molto interessante! È uno di quei racconti che vivono del finale e questo racchiude sia i pro che i contro: la prosa non mi ha affascinato e l'unica spinta che mi ha portato a proseguire la lettura è stata il "dove andrà a parare?". Per mia fortuna, tu e il protagonista siete andati a parare in un bel luogo, fatto di sensazioni nostalgiche e anche pieno di determinazione.

andrea.carbone
Messaggi: 36

Re: Come ti chiami - di Gianpiero Negri

Messaggio#3 » mercoledì 24 gennaio 2018, 15:32

La partenza mi ha fatto storcere il naso, perchè la storia dell'incontro era troppo inverosimile, poi mi sono ricreduto con la conferma che si trattava di un sogno, e sul finale ho capito che è anche qualcosa di più. Ammetto di aver dovuto rileggere per capire, probabilmente ci sono diversi modi di interpetare la storia e quello che ho percepito io è che quello non era un sogno qualsiasi, ma una preveggenza sul futuro, una sorta di viaggio temporale interiore, che preparerà l'uomo all'incontro della sua vita, quello vero e non immaginato.
Insomma, molto affascinante e ben scritto.

Avatar utente
Marco Della Verde
Messaggi: 13

Re: Come ti chiami - di Gianpiero Negri

Messaggio#4 » domenica 28 gennaio 2018, 12:14

Ciao e grazie perl'opportunità di commentare il tuo racconto.
A mio avviso il racconto scorre bene, scritto in maniera corretta e con un largo uso dei dialoghi, cosa che a me piace. Mi piace anche che si basi su un mistero, lavorando quindi sulla curiosità del lettore. Se ci vedo qualche carenza (forse per me le descrizioni usano poco i sensi) credo la si possa imputare ai limiti di tempo e spazio imposti dalle regole.
Quello che però mi lascia perplesso è l'attinenza al tema, non tanto l'ignoranza (che potremmo considerare un tema opzionale) ma il "Senza esclusione di colpi". Immagino che la tua idea fosse quella di interpretare il tema in maniera originale, ma almeno per adesso non riesco a vedere la connessione. Purtroppo questo penalizza il mio giudizio nell'ambito del contest, anche se considero il racconto buono e godibile, spingendomi a metterlo in fondo alla classifica anche se abbia trovato alcuni aspetti meglio curati rispetto ad altri racconti in gara.

Avatar utente
diego.martelli
Messaggi: 133

Re: Come ti chiami - di Gianpiero Negri

Messaggio#5 » lunedì 29 gennaio 2018, 12:03

L'unico problema che ho trovato è relativo all'atmosfera onirica e romantica che pervade tutto il testo; c'è qualche tentativo, a livello di registro lessicale, di sterzare "verso l'ignoranza", ma mi appare insufficiente per riportare nei binari del tema e dello stile proposti il tuo racconto. E' un peccato perché il ritmo, l'intreccio e i dialoghi mi sono piaciuti molto, il racconto "funziona" che è una bellezza.

Avatar utente
Simone Cassia
Messaggi: 153

Re: Come ti chiami - di Gianpiero Negri

Messaggio#6 » lunedì 29 gennaio 2018, 23:15

Ciao Giampiero,
sei capitato nell’edizione ignorante di Minuti Contati come prima partecipazione, vedi che fortuna… ma ora passiamo al commento!
L’idea alla base del racconto non è affatto male, bello il senso di circolarità anche se un po’ si intuisce arrivati a metà, per quanto riguarda l’attinenza al tema e lo spirito ignorante ammetto che mi sfuggono e spero che saprai darmi delucidazioni in merito. Sullo stile devo dire che non l’ho trovato particolarmente coinvolgenti, talvolta appesantito da passaggi astrusi.

Avatar utente
gianpiero.negri
Messaggi: 12

Re: Come ti chiami - di Gianpiero Negri

Messaggio#7 » mercoledì 31 gennaio 2018, 11:48

Marco Della Verde ha scritto:Ciao e grazie perl'opportunità di commentare il tuo racconto.
A mio avviso il racconto scorre bene, scritto in maniera corretta e con un largo uso dei dialoghi, cosa che a me piace. Mi piace anche che si basi su un mistero, lavorando quindi sulla curiosità del lettore. Se ci vedo qualche carenza (forse per me le descrizioni usano poco i sensi) credo la si possa imputare ai limiti di tempo e spazio imposti dalle regole.
Quello che però mi lascia perplesso è l'attinenza al tema, non tanto l'ignoranza (che potremmo considerare un tema opzionale) ma il "Senza esclusione di colpi". Immagino che la tua idea fosse quella di interpretare il tema in maniera originale, ma almeno per adesso non riesco a vedere la connessione. Purtroppo questo penalizza il mio giudizio nell'ambito del contest, anche se considero il racconto buono e godibile, spingendomi a metterlo in fondo alla classifica anche se abbia trovato alcuni aspetti meglio curati rispetto ad altri racconti in gara.



Ciao Marco e grazie per il tuo commento: sì, ho interpretato in effetti sia l'ignoranza che "i colpi senza esclusione" in senso lato.
Per me l'ignoranza è evocata dall'essere ignaro, da parte del protagonista, della reale trama della vita e delle sue dimensioni. I colpi per me quelli che il tempo assesta, e che vengono replicati dal colpo che il protagonista sferra allo specchio per ristabilire un ordine del tempo e dello spazio che gli permetta di raggiungere ciò che desidera. Una tenzone impari, vinta al limite, tra un soggetto fisico (il protagonista) e un ente metafisico (lo spazio tempo degli eventi potenzialmente avversi).

Avatar utente
gianpiero.negri
Messaggi: 12

Re: Come ti chiami - di Gianpiero Negri

Messaggio#8 » mercoledì 31 gennaio 2018, 11:49

Simone Cassia ha scritto:Ciao Giampiero,
sei capitato nell’edizione ignorante di Minuti Contati come prima partecipazione, vedi che fortuna… ma ora passiamo al commento!
L’idea alla base del racconto non è affatto male, bello il senso di circolarità anche se un po’ si intuisce arrivati a metà, per quanto riguarda l’attinenza al tema e lo spirito ignorante ammetto che mi sfuggono e spero che saprai darmi delucidazioni in merito. Sullo stile devo dire che non l’ho trovato particolarmente coinvolgenti, talvolta appesantito da passaggi astrusi.



Ciao Simone, grazie per il commento. Riprendo la risposta già data a Fabio:

Per me l'ignoranza è evocata dall'essere ignaro, da parte del protagonista, della reale trama della vita e delle sue dimensioni. I colpi per me quelli che il tempo assesta, e che vengono replicati dal colpo che il protagonista sferra allo specchio per ristabilire un ordine del tempo e dello spazio che gli permetta di raggiungere ciò che desidera. Una tenzone impari, vinta al limite, tra un soggetto fisico (il protagonista) e un ente metafisico (lo spazio tempo degli eventi potenzialmente avversi).

Saluti!

Avatar utente
Simone Cassia
Messaggi: 153

Re: Come ti chiami - di Gianpiero Negri

Messaggio#9 » giovedì 1 febbraio 2018, 0:27

gianpiero.negri ha scritto:Ciao Simone, grazie per il commento. Riprendo la risposta già data a Fabio:

Per me l'ignoranza è evocata dall'essere ignaro, da parte del protagonista, della reale trama della vita e delle sue dimensioni. I colpi per me quelli che il tempo assesta, e che vengono replicati dal colpo che il protagonista sferra allo specchio per ristabilire un ordine del tempo e dello spazio che gli permetta di raggiungere ciò che desidera. Una tenzone impari, vinta al limite, tra un soggetto fisico (il protagonista) e un ente metafisico (lo spazio tempo degli eventi potenzialmente avversi).

Saluti!


Ciao Giampiero, ti ringrazio per i chiarimenti. L'attinenza al tema è molto sottile, ma con questa chiave di lettura ci sta e, anzi, è una declinazione piuttosto originale del "senza esclusione di colpi". Per quanto riguarda lo stile del racconto, a parer mio, non riesce a centrare lo spirito dell'edizione che, a differenza delle altre, dava delle indicazioni piuttosto precise.
Non so se hai avuto modo di seguire il gruppo facebook o le news qui sul sito, ma sono stati dati un certo numero di esempi per farci intuire cosa significasse scrivere di "ignoranza eroica" e per quanto il tuo personaggio sia ignorante (nel senso che ignora), il racconto finisce per mancare il bersaglio, pertanto dovrò, purtroppo, penalizzarti al momento di stilare la classifica.

Avatar utente
jimjams
Messaggi: 677

Re: Come ti chiami - di Gianpiero Negri

Messaggio#10 » giovedì 1 febbraio 2018, 21:36

Sogno? Viaggio nel tempo? Entrambi? Non l'ho capito e non mi importa, in fondo. La storia è graziosa, c'è qualche granello di sabbia qui e lì che non dovrebbe essere difficile togliere. Si fa leggere. Non è una sorpresona quella che ci attende alla fine, ma credo non volesse neanche esserlo. Il tema c'è, con lo specchio che, gira che ti rigira, chissà quanti ne avrà presi di colpi. Senza contare quelli che si saranno scambiati i protagonisti. Mi manca però, al di là di una certa ironia e di uno stile divertente della narrazione, quell'ignoranza che, credo, il gruppo a cui ci dovevamo ispirare con i racconti chiedeva. Insomma in definitiva il racconto non mi dispiace affatto, non so come se la caverà rispetto agli altri, vediamo quanto sono stati ignoranti ed eroici loro...

Avatar utente
DandElion
Messaggi: 661

Re: Come ti chiami - di Gianpiero Negri

Messaggio#11 » giovedì 1 febbraio 2018, 22:54

Bello, ben scritto, interessante il colpo di scena, ma.. Cosa c'entra con il tema? Nel senso, mi sfugge dove sia il "senza esclusione di colpi", e senza il tuo spieghino sull'ignoranza e il salto di piano in piano mi sfuggiva proprio il senso del tutto..
In ogni caso il tuo lessico è godibile, la storia si dipana in maniera piacevole.. Lo trovo bello e prezioso, ma totalmente fuori contesto.
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

Torna a “111° EDIZIONE - Speciale "IGNORANZA EROICA EDITION"”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti