La madre - Diego Martelli

Lunedì 22 si scriverà la storia.
Minuti Contati ha il piacere di ospitare il "movimento letterario" di cui, presto, tutti sentiranno parlare. Partecipate numerosi e ricordate: un giorno potrete dire che voi c'eravate!
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diego.martelli
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La madre - Diego Martelli

Messaggio#1 » martedì 23 gennaio 2018, 0:32

La madre

La porta saltò via dai cardini stridendo come una cassa da morto scoperchiata, surclassando per un istante le grida dei mercanti di schiavi e portando con sé sul pavimento il più coraggioso di loro, che non si rialzò.
"DOV'E' LA DONNA?" gracchiai sotto l'elmo, regalando le nocche del guanto ferrato a Grugno Sghembo per sottolineare la perentorietà della mia richiesta. Per un lungo momento, silenzio, respiri trattenuti, scambi di sguardi incerti. Si sentiva la mia scure gocciolare con urgenza la migliore delle minacce.
"...noi non sapevamo, Vostra Signoria... se avessimo saputo che... che quella c'aveva un amico... un parente...." si giustificò Quello Untuoso: magro, pallido, le mani tenute ben in vista. Grugno prese i convenevoli come un permesso per frignare. Gli allungai, distrattamente, un calcio nelle palle, e si accasciò nel totale disinteresse dei suoi compari.
"E' al magafffino." sbottò sibilando lo Sporco dal fondo della sala, daga e bottiglia rotta ad arte nelle grinfie callose, gli unti baffi indignati. "Un ffacco di rogne per pochi foldi, lo dicevo, io! La prendono ora, che i Demoni fe la portino!" Sputò per terra, più per abitudine che per teatro: poi le labbra si incresparono a rivelare un incubo di vuoti e pieni, come una scacchiera. "E portano via anche a te, mi fa! Al nord una buona lama la pagano feffanta ducati..."
Fuggii nel corridoio e accolsi con blasfemia il quadrello che mi si era infilato nel braccio armato. Vidi lo sbirro doganale gettare la balestra ed estrarre la spada, seguito da due brutti gendarmi. "Dài, stronzo, dimmi che in realtà sei mancino!" disse allegro, un attimo prima che la scure lasciasse la mia mano per solcare l'aria ed il suo sorriso. Le grida di tutti i presenti si mischiarono all'infrangersi della finestra a me più vicina.
Rotolai nella melma scatenando il fuggi fuggi dei maiali. Barcollando abbattei il recinto del porcile. Il magazzino era proprio davanti al molo. Corsi, mentre alle mie spalle la canea dei trafficanti trovava coraggio nel numero. Passi di corsa, insulti, grugniti striduli e scocciati, altri e più sfortunati quadrelli.
Il portone non resistette un secondo alla spalla buona. Dentro, salami appesi, letame, odore di cavallo, d'urina e di paura. Una squallida lanterna, ad illuminare file di catene, e due occhi furenti.
"...CE NE HAI MESSO AD ARRIVARE!" sbottò l'incatenata tirandosi in piedi, sferragliando con aria di rimprovero.
"MUOVITI!" risposi, lanciandole le chiavi. Piroettai grottescamente, mettendo mano al quadrello che ancora mi decorava il braccio. Me ne liberai insieme a un fiume di oscenità.
"Ma insomma!" protestò quella, correndo subito dentro al buio d'uno stallo. Sul portone erano arrivati i miei inseguitori. Sguainai la spada... e la passai nella mano sinistra. Fecero una smorfia disgustata, poi li ebbi addosso.
Grugno, poi uno sbirro, poi Untuoso. Una cosa rapida, cattiva. Gocciolavo sangue e sudore, tutto mio.
Restavano Sporco e un altro sbirro. Si allargarono a mettermi in mezzo. Sporco aveva gettato il coccio, e trovato uno scudo. "Pfah!" cominciò, gongolante. "Te l'ho detto che finiva cofì, eh? Molla la spada. Mica vorrai fare l'eroe per... chi? La tua puttana? ...tua madre?" e ridacchiò, sgradevole, di nuovo mostrando il suo sorriso a domino.
"Sono io mia madre!" dissi con distacco, cercando di tenerli d'occhio tutti e due.
"...Eh?" domandò, aggrottando le sopracciglia, e poi trasalendo per l'improvviso bagliore alle mie spalle. Il doganiere aveva cacciato un improvviso, alto grido, e vampe di fuoco gli erano fuoriuscite da tutti gli orifizi. Non aspettai che Sporco rimettesse a fuoco: mi levai l'elmo e glielo lanciai in faccia. Lui lo deviò con lo scudo, ed accolse con le viscere due spanne abbondanti del mio ferro. Una lunga treccia di capelli grigi, finalmente liberi, si srotolò sulle mie spalle. Mi raddrizzai dolorante.
La donna rimise a posto la bacchetta. "...lo so, lo so. Me l'avevi detto. Oh, certo che me l'avevi detto. L'uomo sbagliato, l'idea sbagliata. Come sempre! Devi sempre avere ragione, tu!" disse stizzita, evitando di avvicinarsi a me, frugando un morto con dita agili.
La scrutai con un misto di orgoglio e di disgusto. "Jiessicah..." cominciai, con tono di ammonizione.
Ella mi guizzò davanti, fronteggiandomi, velenosa. "...ma potrò fare delle scelte, o no? E' la mia vita, o no? Tu e papà... con questo nome! ...e con la scuola di magia... e i consigli, e la campagna con gli orchi..."
Cercai i suoi occhi. Marroni, torbidi, come i miei. Si zittì subito. Sorrisi con sufficienza, mentre il suo cipiglio si addomesticava alla vista delle rughe e delle cicatrici che conosceva fin dalla culla. "...Jiessicah..." ripetei, più zuccherina.
Sostenne lo sguardo ancora un secondo, poi lo abbassò sulla mia spalla. Strinse le labbra. Sospirò. "...va bene, va bene. Andiamo a casa..." Una pausa, carica di aspettativa reciproca. Un altro suo sospiro, esausto e sollevato insieme.
"...grazie, mamma."



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antico
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Re: La madre - Diego Martelli

Messaggio#2 » martedì 23 gennaio 2018, 0:34

Ciao Diego e benvenuto a Minuti Contati! Se non sbaglio è la tua prima volta qui, vero? Tutto ok con i parametri, buona IGNORANZA EROICA EDITION!

Ps: ti ricordo che potrai ancora modificare il racconto fino all'una senza incorrere in penalità e fino all'una e 33 prendendoti la penalità per il tempo!

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diego.martelli
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Re: La madre - Diego Martelli

Messaggio#3 » martedì 23 gennaio 2018, 6:24

Prima volta, sì! :)

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gianpiero.negri
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Re: La madre - Diego Martelli

Messaggio#4 » mercoledì 24 gennaio 2018, 20:03

I riferimenti alla mamma e agli orchi mi hanno lasciato un sapore misto di Tolkien (specialmente delle scene a Barad Dur delle battaglie tra uruk hai ed orchi) e di Futurama. È ben strutturato, violento al punto giusto, la magia forse la avrei sfruttata di più, per bilanciare la parte più epica-cazzottara.

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invernomuto
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Re: La madre - Diego Martelli

Messaggio#5 » lunedì 29 gennaio 2018, 13:37

"Martelli, Martelli, perché sei tu Martelli? [...] Un attrezzo da demolizione con un altro nome non avrebbe forse lo stesso impatto?"
Non ho saputo resistere, a 'sto giro abbiamo un Martello e un Martelli e entrambi avete un nome troppo adatto al tema, piacere di conoscerti!

Passando al racconto, devo ammettere che sono rimasto molto colpito: hai una prosa efficace e d'impatto, che scorre bene anche grazie all'inventiva di alcuni periodi ("regalando le nocche", "un incubo di vuoti e pieni") e alla buona capacità di dare personalità ai dialoghi.
L'ignoranza c'è tutta così come c'è senza dubbio lo scontro tout-court senza esclusione di colpi, mentre ho trovato un po' carente il twist finale - che mi ha lasciato con più domande che risposte.
Se la risposta "Sono io mia madre" mi ha ricordato in un terribile flashback l'intervista in inglese di Mastella che rispondeva "I am my wife!", non sono comunque stato in grado di cogliere il nocciolo del paradosso che hai voltuo rappresentare e di conseguenza il twist credo si sia un po' perso.

In ogni caso, resta una delle mie prove preferite di quest'edizione, per cui complimenti.
P.S. - momento sfasciamaroni: la d eufonica è caduta in pesante disuso e gli editor più navigati ti riservano un trattamento da appestato se la usi.
In casi come "l'aria ed il suo sorriso" e "ed accolse" puoi semplicemente eliminarla.
P.P.S. bonus points per il corretto utilizzo del termine quadrello.

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eleonora.rossetti
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Re: La madre - Diego Martelli

Messaggio#6 » lunedì 29 gennaio 2018, 20:19

Ciao Diego ;)
qui è ignoranza a pacchi, sberle che manco Bud e Hill, ben descritte. Mi è piaciuta la padronanza del linguaggio con cui hai saputo illustrare bene le azioni, la concitazione, gli sganassoni.
Mi ha sorpreso scoprire che ci fosse una donna sotto l'elmo, il modus cogitandi un poco sboccato della prima persona mi aveva illuso che fosse un maschio. Mi è però sfuggito il "sono io mia madre", che intendevi esattamente?
Tema centrato senza ombra di dubbio.
E' il primo racconto che leggo di te e l'ho trovato veramente accattivante. Bene così ;)
Uccidi scrivendo.

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diego.martelli
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Re: La madre - Diego Martelli

Messaggio#7 » lunedì 29 gennaio 2018, 21:03

Ciao Invernomuto, ciao Eleonora, ciao Giampiero! ^^
Innanzitutto grazie per le recensioni. :)

"Sono io mia madre!", nel mio intento, voleva essere semplicemente una uscita sborona della Madre, troppo impegnata nello scontro per trovare qualcosa di meglio da dire, tanto che pure lo Sporco rimane perplesso da quelle parole. In effetti "funziona" poco, e mi aveva perplesso già quella sera, ma non ho davvero trovato come sistemarlo con qualcosa di migliore e alla fine decisi di lasciarlo com'era. ^^;
Ero tentato da "Sono io sua madre!", ma dava via il colpo di scena troppo presto, e avevo già deciso di dare il primo, serio indizio sull'identità del guerriero salvatore solo con le trecce grigie. Con il senno di poi mi sono reso conto che mi sono un po' troppo innamorato di quella soluzione, e che potevo metterla in dubbio per cercare qualcosa di meglio...

@Invernomuto: grazie per le note sulla d eufonica! Lo ignoravo completamente, è per dettagli come questo che amo il confronto! :)

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Eugene Fitzherbert
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Re: La madre - Diego Martelli

Messaggio#8 » martedì 30 gennaio 2018, 8:45

Ciao, Diego,
Il tuo racconto è stato davvero una bella sorpresa. Un fantasy sporco e sudato, di quelli appunto ignoranti, con una bella scena e un'ottima padronanza e sicurezza nel raccontarla.
Io mi sono divertito e questo, da lettore, è il risultato migliore. Certo, ci sono cose migliorabili,, ma parliamo sempre di qualcosa scritto in 4 ore, al volo di NOTTE, quindi non lo considerare come una critica ma come un dato di fatto.
Mi è piaciuto particolarmente come hai gestito i nomi degli orchi con tanto di difetto di pronuncia.
Insomma, a parte la spacconata venuta male (Io sono mia madre!), è stato un bel giro sulle giostre.
Grazie!

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DavidG
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Re: La madre - Diego Martelli

Messaggio#9 » giovedì 1 febbraio 2018, 1:44

Ciao ,bel racconto! Peccato che sia il titolo che la rivelazione a metà sciupino ( del tutto :/ ) la sorpresa finale. L’ignoranza è molto eroica, se devo trovare un difetto direi che a volte trovo che alcune frasi siano piú complesse del necessario e impaccino un po’ la lettura.
Fine delle pecche :)
Mi son divertito.
Ultima modifica di DavidG il giovedì 1 febbraio 2018, 22:42, modificato 1 volta in totale.

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Peter7413
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Re: La madre - Diego Martelli

Messaggio#10 » giovedì 1 febbraio 2018, 18:27

Hai una prosa fantastica, ma occhio che nel finale commetti degli errori, almeno a mio parere, strategici importanti. Quel "sono io mia madre" non si può vedere e la prima cosa che ho pensato è stata che tu avessi sbagliato a scrivere. In pratica mi è passato un più classico "sono io sua madre" che è andato a fare proprio ciò che non volevi: rivelare da subito il finale. E poi... Se lei è una maga... Perché non usa subito la magia mentre invece la figlia, appena liberata, lo fa? Ok, magari è una famiglia eterogenea è lei è la guerriera, la figlia la maga, il padre il vampiro e via dicendo, ma allora andrebbe seminato nel testo. Come anche dovrebbe essere seminato meglio il come la ragazza s'è fatta abbindolare, cosa che andrebbe a chiarire meglio la situazione (ho letto che per Eugene gli schiavisti sono orchi, per dire... Troppo indeterminato). Quindi: una partenza grandiosa, ma poi delle scelte infelici non mi hanno permesso di godere del racconto fino in fondo.

Federico Martello
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Re: La madre - Diego Martelli

Messaggio#11 » giovedì 1 febbraio 2018, 20:16

Ciao Diego, qui mi tocchi nei miei punti deboli, una scena d'azione Magistralmente raccontata, ancor più che la storia, ancor più che l'ironia della e delle situazioni, ancor più dei personaggi sono rimasto molto soddisfatto dalle descrizioni degli scontri, e a riguardo sono parecchio pignolo ed esigente quindi consideralo pure il mio miglior complimento possibile. Detto questo, poco da dire su tutto il resto, una storia eccellente che scorre bene e intrattiene il giusto, nella quale inoltre non riesco a trovare pecche di sorta, a mio parere (concordo che quel "sono io mia madre" sia un po debole e fraintendibile, rovinando il finale, ma nulla di grave davvero per il quale non premiare questo eccellente lavoro), complimenti ancora

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