Finalissima La Sfida a SRDN

Per partecipare alla Sfida basta aver voglia di mettersi in gioco.
Le fasi di gioco sono quattro:
1) Il due gennaio sveleremo il tema deciso da Andrea Atzori. I partecipanti dovranno scrivere un racconto e postarlo sul forum.
2) Gli autori si leggeranno e classificheranno i racconti che gli saranno assegnati.
3) Gli SPONSOR leggeranno e commenteranno i racconti semifinalisti (i migliori X di ogni girone) e sceglieranno i finalisti.
4) Andrea Atzori assegnerà la vittoria.
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Finalissima La Sfida a SRDN

Messaggio#1 » sabato 14 aprile 2018, 17:23

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Chi vincerà tra Wladimiro Borchi e Francesco Nucera?



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Re: Finalissima La Sfida a SRDN

Messaggio#2 » mercoledì 18 aprile 2018, 12:20

Commenti e verdetto di Andrea Atzori:


Ludus in Fabula: capisco perché sia arrivato in finale. È un racconto riuscito, che raccoglie pienamente la sfida lanciata dal tema. Quest’ultima invitava non troppo velatamente alla tragedia, ma riuscire nell’intento senza risultare stucchevoli non era facile. Il racconto colpisce al diaframma nel finale in un disvelamento repentino del retroscena, con tanto di capovolgimento prospettico sull’identità del traditore. I buoni racconti sono in grado di farlo, e quelli che ci riescono a me piacciono particolarmente.
Certo, lo stile è perfezionabile. La penna è dotata ma non è professionale. A volte c’è della sovra-aggettivazione, la scrittura è troppo lirica e la sintassi torbida e a tratti pesante. Queste pecche risaltano particolarmente nel tentativo di ricreare un registro “aulico” degno del contesto storico, con un risultato a tratti farraginoso. Insomma, è un racconto che avrebbe bisogno di un buon editing per essere pubblicato. Ed è un autore che ha bisogno di lavorare sodo sul suo stile. Ma la materia letteraria c’è; c’è il racconto in quanto unità a se stante; c’è la brutalità di Roma antica con i suoi paradossi di civiltà; c’è una trama fitta sviluppata in passaggi precisi e in poco spazio e c’è un protagonista, il padre, che è l’archetipo di ogni padre. Il pollice è retto.


Scapoli VS Ammogliati: l’autore ha voluto sì accettare la sfida, rifuggendone però i toni che il tema più immediatamente suggeriva. Una scelta coraggiosa, fatta da una penna matura. Lo stile è limpido, conciso, la prosa incalzante. È uno stile professionale che potrebbe scrivere di qualsiasi cosa e farlo bene. La scelta del tono umoristico non deve altresì trarre in inganno. Una tale spontaneità con un pizzico di ironia, messa a servizio di altra narrativa, potrebbe creare dei degni “gotici rurali”, per citare un titolo tra tanti. È un racconto che troverebbe tranquillamente spazio in un’antologia e dietro cui un editor scorgerebbe un autore pronto. Ma. Il ma riguarda soltanto la specificità di questa sfida, la forma racconto in sé e il confronto con il risultato ottenuto dall’avversario. Questa è una penna migliore, che non ha scritto il miglior racconto. La valutazione è figlia della sensibilità e dell’idea che il revisore medesimo ha del tema, quindi pecca in parzialità; ma non potrebbe essere altrimenti. Mi dico che se gli episodi scanzonati e irreali fossero stati un po’ tenuti a bada, e se le scene d’azione in campo fossero state meno lunghe e un po’ più chiare, forse anche qui si sarebbe potuta smuovere quella tacca in più di emotività per riuscire a gareggiare con la tragica sorte del tribuno della plebe. La missione dell’autore – quella di divertire per posizione presa – alla fine ne ha tradito la stessa leggerezza. Ma stiamo proprio argomentando sull’elio.

Nel fare i complimenti a entrambi, non rimane che un verdetto aleatorio, ma che ormai è abbastanza chiaro. Vince Ludus in Fabula, perché mi ha emozionato di più. Alla fine è questo che deve fare la letteratura. Il come ci arrivi è spesso mistero.

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