Gruppo Massimo Spiga

Per partecipare alla Sfida basta aver voglia di mettersi in gioco.
Le fasi di gioco sono quattro:
1) Il due gennaio sveleremo il tema deciso da Andrea Atzori. I partecipanti dovranno scrivere un racconto e postarlo sul forum.
2) Gli autori si leggeranno e classificheranno i racconti che gli saranno assegnati.
3) Gli SPONSOR leggeranno e commenteranno i racconti semifinalisti (i migliori X di ogni girone) e sceglieranno i finalisti.
4) Andrea Atzori assegnerà la vittoria.
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Spartaco
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Gruppo Massimo Spiga

Messaggio#1 » lunedì 19 marzo 2018, 0:26

Immagine

Questo è il gruppo Massimo Spiga de LA SFIDA A SRDN con Massimo Spiga come giudice.

Gli autori del gruppo Massimo Spiga dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo Livio Gambarini.

I racconti di questo gruppo verranno commentati dagli autori del gruppo Livio Gambarini.

I 2 migliori racconti di questo raggruppamento accederanno alle semifinali e saranno valutati da Massimo Spiga che deciderà quale dovrà finire al vaglio di Andrea Atzori.

Al girone verrà assegnato un lettore esterno che stilerà una classifica che si sommerà a quelle degli altri.

I gruppi sono stati formati seguendo l'ora di consegna.

Vediamo i racconti ammessi:

Non è più bello?, di Salvatore Stefanelli, 8993 caratteri, consegnato l' 13/03 alle 13:50.
LUDUS IN FABULA, di Wladimiro Borchi, 13640 caratteri, consegnato il 15/03 alle 16:24.
Ci vuole fegato, di Francesco Capozzi, 9434 caratteri, consegnato il 18/03 alle 19:23.
La camicia, di Roberto Masini, 5852 caratteri, consegnato il 18/11 alle 21:51.
La meglio stagione, di Giovanni Gianni Del Giudice, 14261 caratteri, consegnato il 18/03 alle 23:36.


Avete tempo fino alle 23.59 di venerdì 30 marzo per commentare i racconti del gruppo Livio Gamberini.
Chi non postasse anche solo un commento verrà squalificato.
Chi non postasse la classifica verrà squalificato
Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Vi avverto che saremo fiscali e non accetteremo classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all'ultimo, ma in quel caso gradiamo essere avvertiti, sapete come trovare i moderatori. Vi ricordiamo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo.

I racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a SPARTACO.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo Livio Gambarini.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA SFIDA A TUTTI!



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Milena
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Re: Gruppo Massimo Spiga

Messaggio#2 » martedì 20 marzo 2018, 14:32

Buon pomeriggio! Inserisco qui i commenti in ordine di lettura dei rispettivi racconti. A seguire la classifica, come sempre difficilissima anche perché alcuni si distanziano davvero di pochissimo...

Ludus in Fabula - Wladimiro Borchi

Complimenti, Wladimiro (tra l'altro, piacere di conoscerti).
Questo è un racconto che ho veramente apprezzato. È un racconto «vero». Il tema della Sfida ci sta molto in questa storia, purtroppo è una realtà con cui abbiamo a che fare tutti, non solo i nostri Caio Sestio e Numerio Negidio; tutti quanti, ancora al giorno d’oggi, quando i poteri forti hanno la malizia, i mezzi e la capacità (e la cattiveria) di far girare tutto secondo quello che vogliono loro, indipendentemente dal danno che questo può arrecare alle altre persone. All’inizio, con Numerio che continuava a esaltare le capacità oratorie di Caio, temevo quasi che si scoprisse – spolier! - che Caio fosse il «cattivo», invece ne viene fuori un personaggio estremamente umano, un padre in cui ci si può riconoscere, che ama il proprio figlio e che è disposto a qualsiasi cosa pur di salvarlo, che mette da parte tutto, compreso se stesso, per il suo bene.
Dal punto di vista del racconto in sé, devo dire che è scritto bene; qualche refuso ma niente di eclatante, il ritmo è incalzante, quindi non ci sono parti noiose che uno salta volentieri a piè pari perché la storia non procede, anzi, ogni paragrafo è al punto giusto e funzionale alla trama.
Il finale, inutile dirlo, lascia con l’amaro in bocca, una conclusione agrodolce che porta sollievo da una parte ma rabbia dall’altra. Un buon lavoro!

Non sarebbe più bello? - Salvatore Stefanelli

Ciao Salvatore, piacere di conoscerti.
Allora, come prima cosa ti darei un piccolo consiglio: toglierei la frase introduttiva «Non si può vincere contro la camorra ma non smetterò mai di lottare». Questo concetto è implicito nel racconto; inoltre nei primi paragrafi non viene nominata la città, rimane tutto molto generico e per i primi istanti non si capisce esattamente quale sia l’ambientazione, cosa sia il fulcro della storia. E secondo me questo è un bene. Ci permette di capire poco a poco dove siamo, come su un palcoscenico buio che viene illuminato piano, permettendoci di cogliere qualche dettaglio per volta; questo a mio avviso aiuta l’immedesimazione, anche perché, come dicevo, il concetto traspare comunque dal comportamento del protagonista e non è necessario rimarcarlo in maniera palese. Però questa è ovviamente una mia impressione che si può condividere come no, sia dall’autore che dagli altri commentatori, quindi non prendiamola per oro colato.
Il racconto è godibile, crudo ovviamente, questo sì; si parla tra l’altro di avvenimenti che purtroppo sono all’ordine del giorno e questo rende la lettura ancora più impressionante. La storia è scritta abbastanza bene, forse in certi punti un po’ troppo parlata e poco mostrata; non dappertutto, ma alcuni brani secondo me sarebbero stati da sviluppare meglio, allungandolo leggermente (e di solito io sono per i tagli drastici) per dar loro un più ampio respiro, togliere un po’ di "tell" e mettere un po’ di "show" in più. Esempio: quando scrivi «Ho telefonato ad Anna a casa, lei dice...» ecc., forse far vedere questo dialogo sarebbe stato meglio, avrebbe dato un tocco di "show" in più che non guasta mai.
Comunque sia, un racconto interessante che ho letto volentieri.

Ci vuole fegato - Francesco Capozzi

Ciao Francesco, piacere di conoscerti.
La storia, devo dire, non mi ha ahimè convinta del tutto; il problema più che altro, a mio avviso, è la scarsa possibilità di immedesimazione. Il racconto ha come protagonista un uomo distrutto: la moglie è un’alcolizzata, il figlio un mezzo delinquente che ora si trova anche in fin di vita. Il lettore dovrebbe immedesimarsi e soffrire insieme a lui, invece non trovo il modo di emozionarmi, di affezionarmi a Mario. Inoltre, la voce che questi sente nella testa: chi (o cosa) è? Perché non la sente da tempo? Qual è il suo scopo, cosa la spinge a parlargli così? Perché si tramanda dal padre al figlio e perché essa si manifesta a quest’ultimo solo tre anni dopo il suicidio del genitore? Troppe domande rimangono senza risposta, troppe cose sono solamente abbozzate per potersi immergere appieno nella storia. Storia che, a mio avviso, risistemata meglio potrebbe essere molto valida.
Attenzione anche alla forma: ci sono diversi errori nella gestione dei tempi verbali (es «La fioca luce del monitor illuminava la stanza proiettando ombre strane su tutto ciò che mi cironda», «Questa notte io e Marta siamo stati svegliati da […] Io e Marta ci alzammo»). Sono convinta che sistemando qualcosa qua e là ne uscirà un racconto molto interessante.


La camicia - Roberto Masini

Ciao Roberto, piacere di conoscerti.
La storia è interessante, anche se devo ammettere che a una prima lettura non avevo capito granché. Fortunatamente hai inserito alla fine quella sorta di spiegazione in corsivo, riguardante Deianira ed Eracle. Sono andata su San Wikipedia e, dopo aver scoperto il mito (che finora non conoscevo, quindi per questo ti ringrazio) ho compreso finalmente il senso del racconto. Il problema è che, se non avessi fatto questa piccola ricerca, non avrei potuto godere appieno della storia. Chi non conosca la leggenda originale, infatti, si perde molti passaggi (ammetto però che mi sono persa qualche passaggio anche dopo la sessione San Wikipedia, ma questo è un altro discorso! ;-) )
Primo momento un po’ criptico: come fa la regina a conoscere la fanciulla? Le chiede «cosa ci fai qui?», ciò significa che la conosce, ma non sa che ella sia la figlia del re; sa però che era una vecchia fiamma del marito. Non che non ci si possa arrivare con un po’ di immaginazione, ma sarebbe stato meglio lasciare un po’ di background in più. Stesso discorso per l’ampolla. Quale tentativo di stupro? Di chi stiamo parlando? Come funziona, esattamente, questo «sangue scuro»? Anche qui, ci si può arrivare un po’ per logica un po’ in base a quello che avviene dopo, ma lasci molte cose sottintese e chi, come me, non conosce il mito alla base della storia, resta disorientato. Ci sono altri punti simili ma credo di aver reso l’idea.
Un passaggio invece in cui secondo me dici troppo quando sarebbe bastato molto meno (lo so, sono incontentabile!) è il sogno del messo. Non mi sembra fondamentale per la trama e distoglie un po’ da quello che è il corso degli eventi.
Detto questo, comunque una bella storia che ho letto volentieri.


La meglio stagione - Giovanni Gianni del Giudice

Ciao Giovanni, piacere di conoscerti.
Bene, questo racconto mi è piaciuto. Molto crudo, devastante per certi versi. Calza a pennello con il tema del contest. All’inizio - non proprio nel primo paragrafo, quello è ben triste… intendo nel passaggio in cui i giocatori parlano tra loro, battibeccando sulla partita e sul fatto che la morte del loro compagno di squadra Carlone sia ben più importante di una partita di calcio, pensavo quasi si trattasse di una black comedy, di quelle un po’ disturbanti ma che giocano sullo humor nero (impressione forse data semplicemente dalla «toscanità» dell’atmosfera, non so). Invece con il proseguire del racconto mi sono resa conto che, black o non black, di comedy qui c’è ben poco, anzi.
Nonostante la brutalità della storia ho comunque letto molto volentieri il racconto, dal punto di vista formale a mio avviso ben scritto; amo i dialoghi, io stessa ne metto sempre una marea – forse fin troppi, e tu ne hai usati molti, tutti secondo me molto ben gestiti e con le giuste tempistiche. Lo show batte alla grande il tell, almeno secondo me, altro punto a tuo favore. Insomma, una bella prova che ho molto apprezzato.

Classifica:
1) Ludus in Fabula
2) La meglio stagione
3) Non è più bello?
4) La camicia
5) Ci vuole fegato

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Eugene Fitzherbert
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Re: Gruppo Massimo Spiga

Messaggio#3 » mercoledì 21 marzo 2018, 19:49

E come sempre arriva il doloroso momento di stilare la classifica. In premessa, ribadisco quello che già ho detto in alcuni commenti sparsi: il livello è veramente ma veramente alto e mi sono divertito a leggere tutti i lavori che hanno prodotto le penne di questi autori.
Però.
Però, il contest ci impone di mettere tutti in scala e allora: ecco la classifica (sofferta, davvero tanto!)

1. Ludus in Fabula
2. Non sarebbe più bello?
3. La meglio Stagione
4. Ci vuole fegato
5. La camicia

Non sarebbe più bello?
Ciao, Salvatore,
è il primo racconto di questa edizione che leggo e devo dire che il livello è (come immaginavo) altissimo.
Una storia cruda e crudele, di un'attualità indescrivibile e che mi ha fatto tornare a quindici anni fa, quando per quelle strade di Napoli ho passeggiato con l'Imperatrice. Mi ricordo che a Piazza Dante c'era pure un Macdonald.
A parte le rimembranze, il racconto è bello e duro, come una storia del genere deve essere. Ti confesso che io ricordo i racconti di Beppe Lanzetta, che descrivevano quella Napoli fatta di mammecoraggio e tossicodipendenti, e questa tua prospettiva ribaltata, vedere la Napoli violenta dagli occhi delle forze dell'ordine ha rimesso in asse la bilancia. Ed è bella l'interpretazione del tema: non si può vincere (ed è tutto da vedere), ma si DEVE COMBATTERE, perché 'c'è sempre un domani migliore', per citare la sigla di Conan il ragazzo del futuro.
Bravo davvero, Salvato'! Complimenti.

Ludus in fabula
Ciao, Wladimiro,
Hai scritto una bella storia di amore paterno e debiti di gioco, immersa in una cornice politica di tutto rispetto, a sua volta calata in una realtà storica ricercata e ben ricostruita.
Non ho davvero niente da obiettare se non un piccolissimo refuso (un soggetto diviso dal verbo a opera di una virgola di troppo) e magari, la microsottigliezza di riferirsi al bordello con il nome di LUPANARE, ma sti cazzi, va benissimo anche come sta.

Il finale è in linea con i bonus e comunque per niente forzato, ma arriva dopo tutte le premesse. Ho pensato che magari il buon oratore aveva deciso di passare dalla parola parlata a quella scritta, spingendo il buon (mica tanto) numerio a leggere i suoi discorsi al posto suo. E invece, è arrivato il colpo di scena, ben orchestrato che racconta del tradimento.

Proposta: dovresti fare una traduzione in latino del discorso e propinarla agli studenti del Classico, così almeno si divertono un po'... :D

Ci vuole fagato
Ciao, Francesco.
Credo che questa sia la prima volta che leggo qualcosa di tuo, mi pare.
Ho letto la tua storia e la prima domanda che è venuta in mente è stata: Ma come? C'è Mario Merola come protagonista e non ha cantato neanche una volta?

A parte gli scherzi, il tuo racconto si legge bene, è scurrile senza essere volgare e ha uno stile abbastanza personale.
Se devo essere sincero, ci sono alcune sbavature che qualche volta mi hanno fatto storcere il naso. Per esempio il fatto (purtroppo importante) che il trauma non è un'indicazione al trapianto di fegato. Ma come mi è già capitato di specificare, questo è il mio lavoro che parla al posto mio. Tralascio, perché è inutile citarle, le altre libertà mediche che ti sei preso: non fanno del male a nessuno e passano inosservate.
Poi alcune volte i verbi passano dal presente della narrazione alla prima persona al passato e questo può essere fuorviante.
La provenienza della voce non è ben spiegata e quindi resta in sospeso anche il motivo per cui sia migrata dal padre al figlio come una pessima malattia genetica.
Un suicidio raccontato in prima persona è sempre disturbante, perché la prima cosa che mi viene in mente è: CHI DIAVOLO HA SCRITTO QUESTA STORIA? Ma poi m i dico: perché no? E accetto anche questo particolare!
Sul lato tecnico: qualche refuso qua e là, ma niente di preoccupante.

Una buona prova tutto sommato, che ha bisogno di alcuni piccoli aggiustamenti per raggiungere la sua forma completa. Complimenti!

La camicia
Ciao, Marco.
Credo che questo racconto è la prima cosa tua che leggo. O sbaglio? Va beh, tanto non cambia niente... :D

Hai scelto di reinterpretare il mito di Eracle e Deianira, solo che hai lasciato l'ambientazione mitica, per così dire, spostandola in una cornice fantasy medievale. È una scelta coraggiosa, perché adesso il tuo mito se la deve vedere con il mito greco...
Il racconto soffre di alcuni passaggi un po' frettolosi, che sono ben comprensibili per chi conosce il mito originale, ma restano un po' criptici per chi ne è a digiuno (tutta la storia intorno al sangue del centauro Nesso è un po' oscura nella tua versione). Poi il punto focale, il motivo per cui la Regina (Deianira) decida di far fuori il marito fedifrago (o presunto tale), è basato su un sogno più o meno rivelatore, che riaccende i sospetti.
Il personaggio del Re, che dovrebbe essere tormentato (probabilmente combattuto tra l'amore per la regina e l'attrazione carnale per la fanciulla, e che per questo vaga per le stanze del castello), è appena abbozzato, purtroppo.

La frase in corsivo in calce al racconto, che è una sorta di chiave di lettura, purtroppo non aggiunge niente ma anzi, rende tutto più criptico.

Credo che questo tuo lavoro, encomiabile per il tema trattato e per la conoscenza della mitologia greca, meriti un'ulteriore pulizia, necessaria per fargli raggiungere quell'identità propria che agogna, perché lo stile c'è, la voglia di raccontare anche e la capacità di farlo pure.
Buona prova lo stesso e ti faccio i miei complimenti.

PS Faceto:
50 AMPLESSI in una notte! Da una parte complimenti, dall'altra: durerà al massimo 2 minuti... :D

La meglio stagione
Ciao, Giovanni,
la tua storia è estremamente disturbante. L'atmosfera greve, politicamente violenta, umanamente insostenibile racconta i drammi di questi calciatori della domenica, presi di mira dalla Casa del Fascio e destinati a perdere tutto, il campionato, la faccia, la vita. Alcuni passaggi sono tremendi, ineluttabili, da far tremare le mani dalla rabbia.

Ci sono alcune imperfezioni tecniche (alcune ripetizioni, talvolta messe soprattutto per cercare pathos e ostinazione nei dialoghi), alcune virgole che non ci sono. Un'altra cosa da ravvisare (ma non è un vero difetto) è che la molteplicità dei personaggi - la protagonista è una INTERA squadra di calcio - tende a rendere complicato la gestione e la narrazione dell'affresco storico. Il problema non sei tu che ti perdi, ANZI, sei stato bravissimo a tenere tutto sotto controllo e a misurare ogni stacco: il vero problema è che per la lunghezza obbligata del racconto, tutto diventa troppo fugace per fare veramente amicizia con i vari terzini, mediani e centrocampisti. Ad averci qualche pagina in più (e ti prego, non lasciare perdere questa storia) diventa un racconto molto struggente e ben articolato, ancora migliore di quello che già è.
Bravo!

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Sonia Lippi
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Re: Gruppo Massimo Spiga

Messaggio#4 » mercoledì 28 marzo 2018, 12:13

Come ogni Contest ho fatto fatica a stilare la classifica.
Ci sono alcuni racconti che mi hanno preso a livello emozionale e altri a livello mentale, fosse per me farei passare tutti.

qui i miei commenti in ordine sparso e poi la classifica.

Non sarebbe più bello?
Ciao Salvatore.
Bello e crudo il tuo racconto.
Reale ,troppo reale purtroppo per le persone che conoscono quella realtà.
Mi è piaciuto molto, ci sono 2 refusi ma non mi ricordo bene dove.
La scelta del dialogo interiore del carabiniere che racconta la realtà mi piace,anche se in alcuni punti mi è sembrato un pochino pesante.
Avrei messo qualche dialogo in più per variare.
Comunque un ottima prova

Ludus in fabula

Ciao Wladimiro.
Ti dico solo una cosa... mi hai fatto piangere.
L' emozione che mi hai trasmesso è stata grande.
Per quando riguarda lo stile nulla da dire.
Un appunto solo, avrei speso più parole e più giustificazioni durante il discorso del padre al creditore.
Un grande oratore sa che più parla e più ha la vittoria in tasca.
Comunque non avrebbe vinto visto l imbroglio ma l avrei voluto più focoso nel suo discorso.
Davvero un bellissimo racconto.
Complimenti

La meglio stagione

Ciao Giovanni
Credo che sia la prima volta che leggo qualcosa di tuo.
La storia è bella ..e poi per me che sono originaria di Follonica leggere una storia di Piombino è sempre un.piacere.
In alcuni punti ripeti però le stesse frasi... e usi tante parole per raccontare una storia bella che però perde di ritmo.
Ho fatto un po fatica a ricordare tutti i nomi... secondo me troppi personaggi in così poche righe.
Se lo revisioni e gli dai un ritmo è un bel racconto.
A rileggerci
Sonia
Ci vuole fegato

Ciao Francesco.
Crudo il tuo racconto e angosciante.
Nel complesso mi è piaciuto, anche se sono rimasta con alcune domande.
Non capisco perché uccidendosi il padre avrebbe risolto il problema... era ovvio che avrebbero usato il suo fegato per salvare il figlio comunque...
Non capisco chi è la voce che ha in testa il padre che poi sente anche il figlio.
Ci sono alcuno refusi sparsi qui e la.
Nel complesso un bel racconto.
Sonia

La Camicia

Ciao Roberto ..felice di rileggerti.
L ambientazione del tuo racconto mi piace un sacco e tra l altro anche in questo racconto traspare la tua grande cultura .
Hai sempre delle belle idee ma secondo me usi troppe parole .
Certe volte dovresti essere più diretto ...usare più dialoghi.
In questo racconto dai troppo per scontato che il lettore conosca la storia mentre in altri passaggi dettagli anche troppo.
La storia mi ha coinvolto e mi è sinceramente piaciuta.
Quindi bella prova .
Ps:50 amplessi? La vedo dura ..sia per l uomo che per la donna .... ehehe


Classifica :
1) Ludus in fabula
2)non sarebbe più bello
3) la camicia
4) ci vuole fegato
5) la meglio stagione

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ceranu
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Re: Gruppo Massimo Spiga

Messaggio#5 » venerdì 30 marzo 2018, 18:37

Ciao a tutti. Volevo farvi i complimenti, ho letto i racconti con piacere. Sembra una banalità, ma non lo è. Partecipo ai contest da anni e spesso incappo in racconti a dir poco ostici. Invece questa volta li ho apprezzati tutti, al punto da essere in seria difficoltà nella scelta dell'ultimo perché la ritengo un'onta immeritata. Chiedo scusa a Roberto perché il suo racconto è comunque gradevole, ma forse è quello che avrebbe bisogno di una dimensione diversa.

Classifica:

1) Non sarebbe più bello? Di Salvatore Stefanelli
2) Ludus in fabula, di Wladimiro Borchi
3) La meglio stagione, di Giovanni Gianni Del Giudice
4) Ci vuole fegato, di Francesco Capozzi
5) La Camicia, di Roberto Masini






Non sarebbe più bello? Di Salvatore Stefanelli

Ciao Salvatore, bella prova. 
Il racconto è crudo e reale al punto giusto, il protagonista mi piace e la camorra, purtroppo, non passa mai d'attualità. Però non è tutto rose e fiori. Ho trovato un po' confuso lo scontro, o meglio, c'è un particolare da padre che non ho digerito. Lui affronta i due "dimenticandosi" del figlio. Va bene per un action movie americano, ma il tono fino a quel punto non era quello. Intervalla l'azione a lui che cerca con lo sguardo il figlio, che ci pensa e si preoccupa. È una prima persona, devi farmi sentire l'angoscia del padre! Fa nulla che perdiamo la scena in cui gli punta la pistola, fammi vedere l'azione di un padre.
Nel complesso è un ottimo racconto che si gioca tranquillamente le prime due posizioni della classifica. 
Ciao e alla prossima.

Ludus in fabula, di Wladimiro Borchi

Buonasera Wladimiro, bel racconto. 
Devo ammettere che continui a dimostrarti un'ottima penna e per questo c'è ancora più gusto nel batterti. 
Il racconto fila bene,la caratterizzazione dei personaggi è ottima e non scade mai nell'infodump. Ricostruzione storica, a mio avviso, perfetta. Forse potevi osare un po' di più in originalità, ma questo racconto piace anche così. 
L'unico neo è nell'ultimo paragrafo, non è mai cosa gradita quando si salta così lontano solo per spiegare cos'è successo. un epilogo che sa di spiegazione. Io chiuderei su Caio Sestio, consapevole del tradimento che si gode l'abbraccio del figlio. Magari metti lì Numerio che si scusa per il tradimento, che chiede perdono al suo mentore con in dosso già i "gradi" di Tribuno della plebe.

Nel complesso è un ottimo racconto.

Ci vuole fegato, di Francesco Capozzi

Ciao Francesco, mannaggia a te. Hai una bella idea e me la sviluppi in maniera improvvisata… 
Partiamo dalle indecisioni stilistiche che, quando il livello della competizione si alza, possono fare la differenza. E poi c'è quella voce misteriosa. All'inizio ho pensato si trattasse di una IA, poi ho dirottato verso un demone e alla fine ho deciso che non mi interessava scoprire cosa fosse. Non mi interessava capirlo perché c'è un problema di fondo, hai infranto una delle leggi sacre della scrittura: hai fatto sentire inadeguato il lettore. Mai fare una cosa del genere, fai il contrario, fammi sentire un genio mentre leggo e diventerai il mio autore preferito, ma se alla fine della lettura mi sento stupido ti odierò per l'eternità!!!
Insomma, l'idea è molto bella, Mario Merola meritava il podio già solo per il nome, ma il demone/IA meritano l'espulsione dal contest. Fai attenzione ai tempi verbali e cerca di controllare meglio la persona che usi. 
Nel complesso è un racconto che necessita di una revisione massiccia. 
Ciao.

La meglio stagione, di Giovanni Gianni Del Giudice

Ciao Giovanni, benvenuto da queste parti. 
Bel racconto. Ho apprezzato molto la scelta di unire politica e calcio in un racconto dal sapore latino. Un racconto simile può esistere solo in Italia, Spagna e Argentina e la cosa mi piace un sacco. Adoro leggere le nostre storie e tu ce ne hai regalata una cruda ma molto interessante. Oltre a questo, ho apprezzato l'uso dei dialoghi e la sapienza con cui hai dispensato show dall'inizio alla fine. Bravo. Buna anche la caratterizzazione di alcuni personaggi e l'intrigo. 
Veniamo ai difetti del racconto. Ho faticato parecchi a orientarmi a livello temporale. Fino alla fine ero convinto di trovarmi a inizi anni '70. Sicuramente è colpa mia, ma potresti inserire qualche elemento in più per aiutarmi. Come ti hanno già fatto notare gli altri c'è qualche ripetizione di troppo. 
Lo so che io non dovrei dirlo, ma effettivamente i personaggi sono troppi e in un giallo questo è un male. Non mi permetti di seguire bene la storia e mi dai lo 0% di possibilità di capire prima della fine chi sia l'assassino o il traditore. Qualche personaggio in meno ti avrebbe dato la possibilità di preparare meglio la rivelazione finale.
Nel complesso è un racconto che si fa leggere volentieri, con una sistemata sono certo che verrà fuori un ottimo lavoro. 

P.S. complimenti per l'avatar, la scelta della Fletcher, iettatrice di prima categoria, si sposa alla perfezione con il racconto ;)

La Camicia, di Roberto Masini

Buonasera Roberto "Marco" Masini. 
Il racconto è valido, ma ho dei dubbi sullo stile usato. Rimane troppo fedele allo stile antico, avrei preferito se tu avesi osato di più. Non pretendo la rivisitazione in stile americano della guerra di Troia, però un tocco di modernità non avrebbe guastato. Un po' più di Show ci sarebbe stato bene. 
Ormai ho capito che questo è il tuo stile e lo apprezzo, ma ti "Sfido" per le prossime edizioni a provare qualcosa di nuovo. Qualche dialogo in più e credo che la tua narrazione farebbe un gran balzo in avanti. È chiaro che potrei aver detto una cazzata, io sono il primo a dire che ogni autore deve cercare la "sua voce", ma ci sono dei compromessi a cui dobbiamo scendere per compiacere anche il lettore becero come me :D 
Come già detto da altri si intuisce che il racconto è stato scritto di fretta, in alcuni punti sembra di leggere un riassunto ciò nonostante il racconto è incalzante. 
Nel complesso è una lettura piacevole. 
Ciao e alla prossima.

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DavidG
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Re: Gruppo Massimo Spiga

Messaggio#6 » venerdì 30 marzo 2018, 19:19

Ciao a tutti, ecco i miei commenti e relativa classifica

Ludus in Fabula
Ciao wladi.
Io invece ho diversi appunti da fare al racconto, mi perdonerai la franchezza.
Secondo me i dialoghi spesso non sono spontanei, insomma nessuno parla davvero in quel modo, né nella Roma antica né adesso.
C’è un eccessiva aggettivazione e usi molto gli avverbi in -ente che tendono a rallentare il ritmo.

NON SAREBBE PIÙ BELLO?
Ciao Salvatore,
piacere di conoscerti.
Trovo che il racconto sia lungo il doppio, non la metá, del necessario.
La prima metà è tutta raccontata, mai vissuta. Potrebbe essere l’articolo di un giornale. Dalla seconda metá in poi cominciano i dialoghi e l’azione vera e propria. Io sinceramente taglierei molto.

Ci vuole Fegato

Ciao Francesco benvenuto.
Nonostante ci siano cosette che non mi tornano in qua e lá devo dire che la prima metà del racconto
l’ho trovata intrigante e godibile, peró la seconda parte lascia troppi dubbi: chi parla? Perché?
Perchè il padre si uccide? Insomma l’idea era buona e il pezzo meriterebbe di essere un po’ rivisto.
Una segnalazione, credo che invece di :
“Anzi, sono ancora più sorpreso che mi hai richiamato indietro”
sia meglio
“Anzi, sono ancora più sorpreso che tu mi abbia richiamato indietro”

La meglio stagione

Ciao Gianni,
a me il tuo racconto è piaciuto molto, sarà perché è tutto show e niente tell o perché son toscano e non ho avuto difficoltá con nessuno dei termini che usi ( non credo che la cosa valga per tutti peró!)
Devo dire che forse si fa un po’fatica a stare dietro a tutti i personaggi che ci presenti, credo che il tuo sia l’unico caso in cui con piú caratteri il pezzo guadagnerebbe molto.

La camicia

Ciao Roberto,
piacere di conoscerti.
Devo dire che in vari punti ho fatto fatica a seguire. La mia impressione è che manchino dei pezzi a volte, si passa da una scena a un’altra troppo in fretta, e anche i dialoghi sono troppo frettolosi.
Credo che tu abbia bisogno di un po’ piú di spazio e di calma per elaborare al meglio questo pezzo.



Classifica

-La meglio stagione
-Ludus in Fabula
-NON SAREBBE PIÙ BELLO?
-Ci vuole Fegato
-La camicia

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Spartaco
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Re: Gruppo Massimo Spiga

Messaggio#7 » sabato 31 marzo 2018, 0:02

Ecco a voi la i commenti e la classifica del vostro "Lettore Anonimo". Devo dire che questo mese è andato controcorrente rispetto alle classifiche dei concorrenti. Questo dimostra quanto sia importante farsi leggere da più persone possibili evitando di creare un gruppo autoreferenziale.
band alle ciance, ecco cosa dice:

Classifica:
1) La meglio stagione
È sicuramente un buon racconto. La mia estrema ignoranza calcistica non mi ha limitato fortemente nella comprensione e questo è un grande più. La storia è interessanti i dialoghi non troppo banali. Mi sfugge ancora il motivo per cui far saltar loro il campionato: non mi pare che fosse stato dato l’ordine dagli avversari e quindi mi sfugge, ma tutto sommato visto come è strutturato il racconto passa in secondo piano rispetto all’effetto degli omicidi e quindi è una mancanza che non mi manca poi così tanto.


2) Ci vuole fegato
Il tuo racconto non mi è dispiaciuto. Ho avuto un po’ la sensazione che fosse la metà finale di una storia, ma lì il limite è stato probabilmente il numero di caratteri. Il punto di forza è il personaggio principale ben delineato (per quanto possibile in 2 pagine e mezzo) e con cui è facile immedesimarsi. Il racconto è più carente nella struttura dei sui rapporti coi familiari che sembrano un po’stereotipati. Io renderei anche più chiaro chi è la “voce” e se ha fatto apposta o meno a farlo suicidare così da passare al corpo del figlio, perché lui è chiaramente in grado di manipolare il papà, ma non ne capisco le intenzioni.

3) La camicia
È una buona rivisitazione del mito, io, che ho un fratello ossessionato di mitologia greca lo ho riconosciuto in fretta e non ho avuto un grande effetto sorpresa sul finale. Il mito stesso non mi ha mai fatta impazzire, la tua versione, che ci dà il punto di vista di Deianira mi soddisfa di più, ma tuttora non mi fa impazzire: l’ho sempre considerata una donna debole, la tua versione giustifica il suo atto, ma non la rende in alcun modo più forte. Lo stile di esposizione non mi dispiace, scrivi bene e ho trovato meno refusi di battitura nel tuo che negli altri. Tutto sommato è un buon lavoro, sono io che sono un po’ sofistica coi personaggi femminili.


4) NON SAREBBE PIÙ BELLO?
Il tuo racconto ha un punto di forza prevaricante sul resto ed è l’assoluto rispetto che il lettore prova nei confronti del protagonista. Non se ne può evidentemente fare a meno. C’è da dire però che il contesto ti ha aiutato nel renderlo un eroe e che a me non sono mai piaciuti i personaggi perfetti (questione di gusti): non mi sono mai riuscita a immedesimare. Il più grosso difetto della storia, secondo me, al pari del quinto racconto è l’eccesso di melo-drammaticità, accentuato da un linguaggio troppo ricercato, soprattutto visto che stai scrivendo i pensieri di un uomo e in pochi pensano “odo voci impazienti”, rendendo il personaggio ancora più irraggiungibile, oltre che dal punto morale anche da quello intellettuale.

5) LUDUS IN FABULA
Ai miei occhi il problema del tuo racconto è l’eccessiva melo-drammaticità del tutto. Tutto sembra una tragedia e tutto è raccontato nel modo più complesso possibile: “Mentre il sole del meriggio iniziava a percorrere la volta celeste in direzione della crosta terrestre”, non potevi semplicemente dire che era il tramonto? Sembri fare a gara col lettore a chi perde prima il filo: se tu a scrivere o io a leggere. In aggiunta a questa difficoltà stilistica hai scelto personaggi lontani secoli da noi, uno di questi perfetto in tutto e che per di più vede tutto nero. Il clima di tragedia e tristezza che tu hai riservato a tutto il racconto andava relegato alla scena del taglio della lingua, che a me è piaciuto molto.

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Re: Gruppo Massimo Spiga

Messaggio#8 » sabato 31 marzo 2018, 0:27

Ecco a voi la classifica finale con i bonus assegnati:

1) Ludus in Fabula - Wladimiro Borchi = (12 - 6 entrambi i bonus) 6 punti
2) Non sarebbe più bello? - Salvatore Stefanelli = (15 - 4 solo bonus padre) 11 punti
3) La meglio stagione - Giovanni Gianni del Giudice = (15 - 2 solo bonus sacrificio) 13 punti
4) Ci vuole fegato - Francesco Capozzi = (23 - 6 entrambi i bonus) 17 punti
5) La camicia - Roberto Masini = (25 - 6 entrambi i bonus) 19 punti

Accedono alla semifinale e verranno giudicati da Massimo Spiga: Wladimiro Borchi con Ludus in Fabula e Salvatore Stefanelli con Non sarebbe più bello?.
Wladimiro e Salvatore avranno tempo fino a martedì 03 aprile alle 23:59 per revisionare il racconto da sottoporre allo SPONSOR.

Complimenti a tutti!

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