Era la morte

La Sesta Era si apre nel segno di Federico Guerri! Appuntamento per lunedì 19 marzo dalle 21.00 all'una!
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SalvatoreStefanelli
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Era la morte

Messaggio#1 » lunedì 19 marzo 2018, 22:55

Era la morte

Eri bellissima, nonostante tutto.
Il trucco sfacciato di chi, alla tua giovane età, amava la vita senza remore o rimorsi, senza limiti. I capelli sciolti, neri come il buio profondo della mia anima in pena. Neri come gli occhi e il tubetto sexy che stavo osservando.
Ma, in quel paradiso dei sensi perduti, c'era qualcosa che stonava e non ero io. Non questa volta. Non era la rabbia con cui te ne eri andata via sbattendo la porta. Non erano le parole «Sono maggiorenne, ormai, non puoi più darmi ordini… ho la mia vita da vivere!». Non era il mio senso d'impotenza di fronte al destino.
Era tutto quel rosso. Sull'asfalto e intorno a te: il rosso del tuo sangue. Quello del rossetto sfrangiato sulle labbra, come di un bacio rubato con forza e portato via. Il rosso di quel nastro intorno al tuo collo. Era la morte, che ti aveva presa lasciando un corpo che sembrava ancora così vivo. Forse, erano le mie lacrime.
Sapevo che presto mi avrebbero tolto il caso, adesso ero troppo coinvolto e a nulla sarebbe valso che ci stavo lavorando su da alcune settimane. L'Assassino dal Nastro Rosso aveva ucciso la sua quarta vittima e quella eri tu, mia figlia.

Oggi, l'hanno preso. Il mio collega Belsito l'ha colto in fragrante, mentre tentava di strangolare un'altra ragazza. Sfruttando la mia indagine, il commissario Andretti aveva stretto il cerchio su tre sospettati e Belsito ne stava seguendo uno, quello giusto. Ora l'Assassino dal Nastro Rosso è in ospedale, ferito a una spalla e ammanettato al letto, con una guardia fuori la porta. Andretti mi assicurato che le prove sono talmente schiaccianti da collegarlo a tutti gli altri omicidi e che la condanna non potrà che essere esemplare, ancor di più, ha detto, visto il clamore che la stampa e l'opinione pubblica hanno scatenato.
Una condanna esemplare… per chi? Chi imparerà dal suo arresto? Chi troverà soddisfazione tra i parenti delle vittime da una tale condanna? Temo che nulla basterà a lenire pene e mancanze. Non le mie.

Il letto è avvolto nella penombra della stanza. Dalla finestra una debole luna riflette i suoi bagliori sulle manette. Dal corridoio proviene il russare della guardia di turno, scopriranno che è stato drogato quando sarà troppo tardi.
Osservo la mia vittima, il mio carnefice. Dorme. Il suo volto non fa trasparire la calcolata ferocia con cui ha ucciso. Dicono che dietro un serial killer ci sia un passato di vittima e di soprusi, io vedo solo la bestia che ha ucciso mia figlia.
Agisco rapido. Quando si accorge di me non può più gridare, il fazzoletto in gola glielo impedisce. Prova a divincolarsi ma ho gioco facile su di lui e la sua spalla ferita. Il nastro rosso gira intorno al collo e si stringe quasi avesse una volontà sua. È come se le mie mani non ci fossero e al loro posto si fondessero quelle delle quattro vittime in una sola. Stringo e ghigno, mentre i suoi occhi, dapprima colmi di terrore, si chetano e accettano la morte in arrivo. Forse era davvero una vittima. Forse ha solo perso la speranza di provare altro piacere uccidendo.
Lascio l'ospedale e torno a vivere.



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SalvatoreStefanelli
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Re: Era la morte

Messaggio#2 » lunedì 19 marzo 2018, 22:57

In questo periodo pare che mi manchino idee nuove. Mi scuso per aver utilizzato una storia simile a quella scritta poche edition fa. Buon Minuti contati a tutti.

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antico
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Re: Era la morte

Messaggio#3 » lunedì 19 marzo 2018, 23:19

Ciao Salvatore! Una storia può anche essere simile, ma varierà sempre il modo di raccontarla, quindi non farti problemi! Tutto ok con i parametri, buona Guerri Edition!

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SalvatoreStefanelli
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Re: Era la morte

Messaggio#4 » martedì 20 marzo 2018, 8:11

Grazie, Antico.
Ho già notato alcune cosette che si potrebbero cambiare, un "ha" mancante a poco più di metà racconto. Staremo a vedere cosa ne pensano gli altri.

alexandra.fischer
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Re: Era la morte

Messaggio#5 » martedì 20 marzo 2018, 20:20

ERA LA MORTE di Salvatore Stefanelli Il rosso pervade il tuo racconto: il nastro rosso intorno al collo della figlia del protagonista, quello del rossetto che portava per darsi arie da grande, quello del sangue. La ragazza è la vittima dell’Assassino del Nastro Rosso e il padre poliziotto decide di vendicare la figlia e le altre tre vittime strangolandolo con un nastro rosso. Credibile la ricostruzione dell’ambiente poliziesco e molto ben congegnata la chiusura finale del cerchio.

Attenzione a: scopriranno che è stato drogato (riscriverei: che è stata drogata, visto che è la guardia di turno).
Fuori la porta: riscriverei fuori dalla porta.

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angelo.frascella
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Re: Era la morte

Messaggio#6 » martedì 20 marzo 2018, 23:14

Ciao, Salvatore.

Buon lavoro il tuo, per quanto non originale (anche rispetto alla tua produzione recente) l'ho trovato ben scritto (anzi direi impreziosito dallo stile). Se vogliamo trovare un difetto, il nastro rosso del tema è un po' forzato (il killer poteva uccidere con una corda, una sciarpa o qualunque altra cosa e il racconto avrebbe funzionato ugualmente).

A rileggerci,
Angelo

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SalvatoreStefanelli
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Re: Era la morte

Messaggio#7 » mercoledì 21 marzo 2018, 17:40

Grazie Alexandra, del bel commento e, se avrò modo, correggerò quanto mi hai fatto notare.
Angelo, sì, in effetti, come anche dicevo, è un po' simile a quanto avevo già scritto per un'altra edition. Purtroppo, non mi sono venute altre idee. In merito al nastro rosso, hai ancora una volta ragione, nel senso che non l'ho messo lì forzatamente, per stare in tema, ma una qualunque altra cosa tra quelle da te dette poteva andare altrettanto bene. Se anche passassi il turno, non credo che potrei modificare molto, visto anche il regolamento, quindi... staremo a vedere.

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DandElion
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Re: Era la morte

Messaggio#8 » giovedì 22 marzo 2018, 23:21

Bel racconto, apprezzo la franchezza di aver dichiarato il "remake". C'è molto rosso nel tuo racconto, e quindi un po' il rosso del nastro perde forza, mi associo a chi ti ha detto che il nastro rosso poteva essere qualsiasi cosa, ma perchè non anche se stesso? in fondo i serial killer so' matti quindi in un racconto più lungo avresti anche potuto declinare il perchè della scelta.
Mi piace, lo vedo però un po' soffocato dai pochi caratteri.. penserei a riscriverlo più lungo.
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

Daniel Travis
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Re: Era la morte

Messaggio#9 » domenica 25 marzo 2018, 10:00

Ciao e complimenti.
Pezzo classico, che avrei visto bene come parte di un episodio di Death Parade, per dire.
Il tema, come già notato, è inserito solo nella sua componente più letterale. Non è raro in questa edizione: il nastro rosso ha sì molti significati simbolici, ma non è facile drammatizzarli bene nei limiti di tempo e spazio di Minuti Contati.
La forma in certi passaggi mi risulta troppo pesante: i capelli neri come il buio profondo della mia anima in pena, ad esempio. Per quanto noir o hard boiled un pezzo sia, a meno che l'autore non stia scrivendo una parodia o un racconto grottesco in qualche altro senso, non richiede espressioni del genere; è un po' come iniziare un drammatico o un horror con Era una notte buia e tempestosa.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

Canadria
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Re: Era la morte

Messaggio#10 » domenica 25 marzo 2018, 16:45

Ciao!
Il tuo è il settimo racconto del gruppo che leggo, e noto che la morte è stato un argomento ricorrente. Ma bando alle statistiche, la scena del corpo senza vita che sembra ancora in vita è molto toccante e “tutto quel rosso” intorno risulta effettivamente ben visibile anche al lettore. C’è una parte che, a mio parere, stona ed è questa:
Una condanna esemplare… per chi? Chi imparerà dal suo arresto? Chi troverà soddisfazione tra i parenti delle vittime da una tale condanna? Temo che nulla basterà a lenire pene e mancanze. Non le mie.

Non mi sembra estratta da un racconto ma da un saggio breve e cercherei di rivederla.
In generale penso che il racconto potrebbe assumere maggior forza se raccontato dall’esterno, in terza persona. Potresti dilungarti sulle descrizioni, rafforzando le immagini che hai disegnato, e dalle immagini far trasparire pensieri ed intenzioni del protagonista.

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SalvatoreStefanelli
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Re: Era la morte

Messaggio#11 » domenica 25 marzo 2018, 17:04

Canadria, è un mio vizio scrivere in prima persona, forse perché ritengo che dia maggiore carica emozionale in quanto scritto. Penserò al tuo suggerimento e anche alla frase che non ti ha soddisfatto. Grazie del commento.

Ciao Daniel. Tutto vero quanto dici. Quello che posso dirti è che certe pesantezze a me piacciono, proprio perché quello di cui ho scritto non può essere "vissuto" in modo leggero. Però, capisco che possa non piacere ad altri. Grazie del commento.

Rick
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Re: Era la morte

Messaggio#12 » martedì 27 marzo 2018, 10:20

Il nastro rosso qui dà la morte e toglie vita, tinto già di rosso e poi ancora di più dopo che il sangue gli scorre addosso. È scritto in prima persona, quindi dovremmo in teoria seguire i ragionamenti e i pensieri del protagonista, illuso di tornare a vivere davvero dopo essersi vendicato. Chissà cosa ne sarà di lui dopo quel gesto, sono curioso. Il tema è interessante, però la forma non mi ha appassionato e fatto entrare in empatia con ciò che è accaduto. Però c’è una bella descrizione iniziale della sofferta visione di un padre che si vede strappata via la figlia, e poi la definitiva condanna a morte dell’Assassino, ucciso da un genitore diventato ormai un automa, descritta in modo freddo e distaccato quanto lo è il protagonista. Complimenti!

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SalvatoreStefanelli
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Re: Era la morte

Messaggio#13 » martedì 27 marzo 2018, 14:48

Quando mancano ancora 4 valutazioni il mio racconto si trova a metà classifica e questo è già un buon risultato, vuol dire che qualcosa di buono c'è. Grazie a tutti, per tutto.

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diego.martelli
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Re: Era la morte

Messaggio#14 » mercoledì 28 marzo 2018, 6:16

Era la morte, di Salvatore Stefanelli, ore 22.55, 3065 caratteri

La vicenda scorre liscia, chiara, ordinata e ben definita.
Mi è apparso strano il taglio quasi onirico, cerebrale, dei primi paragrafi, con le fantasie e le motivazioni del protagonista, seguito dai paragrafi "d'azione", in cui il protagonista compie invece, per lo più, azioni: ci trovo una differenza di ritmo e di atmosfera che non sono stato in grado di apprezzare. Qua e là c'è qualche refuso o dettaglio tecnico che credo migliorabile (" Andretti mi assicurato", "scopriranno che è stato drogato" che non concorda con il genere e che è staccato dalla frase precedente solo da una virgola).

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Gimmi
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Re: Era la morte

Messaggio#15 » mercoledì 28 marzo 2018, 7:56

Ciao Salvatore!

È il tuo turno per farmi odiare xD

Subito, a brucia pelo: "in quel paradiso dei sensi perduti"? Non è una frase un tantino scenica e inutile? Perché perduti?
Poi magari ha un senso che non ho colto, vuoi le sei di mattina, vuoi la lettura da smartphone sul treno, però volevo prenderlo come esempio per dire che...

Secondo me c'è la struttura narrativa, in senso stretto, ma nell'esecuzione bisogna migliorare. Manca di stile (un tuo stile) e far vedere di più le cose e non dirle. Non so se mi spiego.
Per esempio, lui è arrabbiato, perché ce lo dice, ma non lo vediamo arrabbiato. Pare quasi un sogno in cui lui è davanti al corpo di lei e... boh. Sta lì.

La vendetta su l'assassino di un proprio caro è una robba che ciao proprio, chi non l'ha mai vista almeno trenta volte? Proprio per questo dovrebbe essere cambiato qualcosa nello stile. "Ti racconto la solita storia, ma in un altro modo. Altrimenti non si venderebbero più libri ^^

Non ho capito perché c'è il sangue della figlia se è stata strangolata. Trotura presumo, ma non c'è nulla che me lo indichi.

A grandi linee ho finito!
Ciao :)

P.S: l'assassino del nastro rosso è probabilmente il mio protagonista xD

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SalvatoreStefanelli
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Re: Era la morte

Messaggio#16 » mercoledì 28 marzo 2018, 14:17

sgargaminuto non vedo motivi per odiarti. Detto questo, dove hai letto che lui è arrabbiato? Io non lo dico, anche se si può evincerlo dal suo modo di vedere quello che ha intorno o sentire il suo dolore. Può essere che "paradiso dei sensi perduti" sia eccessivo, per me si lega alla morte di lei e alla vita di lui che ha perso qualcuno (scusa ma non riesco a spiegarlo diversamente da così: è una sensazione di vuoto). Sul fatto che ho scritto di un tema trattato mille volte, lo avevo già detto io nel primo commento, avendolo fatto io stesso in un precedente racconto. Sarà che non ho conoscenza degli stili degli altri, sarà che non cerco di rifarmi a nessuno e che quanto scrivo è il mio modo di sentire le scene trattate, mi sbaglierò, ma ritengo che sia questo il mio stile (forse pecco di presunzione? tutto può essere). Sul fatto del sangue ti do ragione, avrei dovuto dire che lo strangolamento era solo una parte dell'omicidio e c'era anche altro (credo che non avessi molte battute per farlo e non ci ho pensato a modificare il resto per mettercelo).
Il tuo assassino ha smesso di uccidere ;)

---

Diego, davvero ci trovi una così marcata differenza di ritmo? Non credevo. Anche rileggendolo più volte non sono riuscita a vederla, deve essere un mio difetto. Sulla differenza di atmosfera concordo di più, ma anche qui penso che doveva esserci. Il problema nasce, forse, dalla brevità del racconto. Mi spiace. Il primo refuso che mi segnali lo avevo già notato (infatti lo avevo anche scritto tra i commenti più sopra). In merito al secondo, non ho ben capito quello che volevi farmi notare. Quello che ti posso dire è che al posto della virgola avrei potuto usare un punto e virgola o, meglio, i due punti; per il resto mi sembra che vada bene così.

Grazie a entrambi dei commenti.

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