Dimenticando

La Sesta Era si apre nel segno di Federico Guerri! Appuntamento per lunedì 19 marzo dalle 21.00 all'una!
Zebratigrata
Messaggi: 308

Dimenticando

Messaggio#1 » martedì 20 marzo 2018, 0:22

Geordain aveva la fronte spiaccicata contro il vetro freddo e osservava con invidia il minibot per la barometria che passeggiava sul nastro rosso.
Staccò la faccia dalla teca e ne osservò la superficie. Aveva unto tutto, un disastro.
Si allontanò oscillando nel cianghettìo della tunica di alluminio. Migliaia di triangolini metallici e migliaia di piccoli anelli proteggevano il suo corpo dalla vista altrui, seguendone le forme.
Rientrò nella stanza con una ciotola di terracotta piena d’acqua e sapone. Ne versò un po’ sul vetro, sfregò, poi la tirò via con una bacchetta lunga e sottile. Riportò tutto nello sgabuzzino del museo e tornò al suo posto di guardia, un cubo di pietra nell’angolo della stanza. A quell'ora era non c’era mai un’anima, perciò aveva con sé il padlet con i testi di archeologia per mettersi avanti con lo studio. Si immerse nella lettura.
“Ancora stronzate sui secoli verdi?"
Geordain alzò la testa con riluttanza ma salutò con un sorriso Bartis, che aveva appena varcato la soglia.
“Ho davanti quel coso tutto il giorno. Come si fa a non essere curiosi?"
“Di che? È presto detto: i coglioni hanno smesso di usare materiali durevoli e hanno fatto marcire tutto nell’età del Bio. Morale: non sappiamo un cazzo di loro e abbiamo dovuto ricominciare tutto da capo. E nonostante questo sono riusciti a distruggere il pianeta, ché ormai era troppo tardi, e sono rimasti solo terra e metallo. Ed eccoci qua. L’unica forma di vita al mondo. Bel lavoro!”
“So che preferisci le armi alla cultura. E come guardia armata fai la tua porca figura, bisogna ammettere!"
Bartis si sistemò le grosse piastre della divisa con orgoglio.
"Ma insomma 'sto coso? È una foglia? Quelle nella sala di sotto sono più grandi.”
“Non è una foglia, imbecille!" Rise Geordain, abbracciando Bartis.
“Allora cos’è?”
Geordain si guardò attorno con circospezione e prese la teca tra le mani.
“Ma che fai?” sussurrò Bartis, senza più traccia di spavalderia.
“Hanno staccato gli allarmi ieri per sistemare l'impianto, ho sentito il gran Brac che urlava al pidafono perché il reparto di controllo non gli ha assegnato altri Armati."
Nel frattempo Geordain aveva fatto scorrere piano il coperchio di vetro, per poi sollevarlo.
“Pesa!” disse, appoggiandolo a terra. Lanciò ancora un’occhiata nell’altra stanza, poi prese la striscia rossa. Con un’espressione meravigliata la fece scorrere sulle labbra di Bartis, che spalancò gli occhi.
“Non è come le foglie, non scricchiola. Sembra una carezza. È… Com’è?"
“Gli antichi avevano una parola: ‘morbido’“ disse piano Geordain. “In certi frammenti dicono che anche le foglie, da vive, erano così. E questo è fatto di foglie, non si sa come. Ci facevano i vestiti.”
Bartis guardò verso il basso. Geordain capì al volo; rimise la teca al suo posto mentre i passi si avvicinavano, poi tirò in fretta Bartis davanti alla finestra e nascose la paura, e l’emozione, in un bacio intenso. Qualcuno entrò nella stanza accanto, si bloccò un istante e si allontanò subito dopo cianghettando.
Geordain ne approfittò per toccare la dura piastra dorsale di Bartis ammiccando.
"A stasera, allora.”
”A stasera.”



Avatar utente
antico
Messaggi: 7167

Re: Dimenticando

Messaggio#2 » martedì 20 marzo 2018, 0:27

Ciao Sara! Tutto ok con caratteri e tempo, divertiti in questa Guerri Edition!

Avatar utente
patty.barale
Messaggi: 349
Contatta:

Re: Dimenticando

Messaggio#3 » martedì 20 marzo 2018, 16:21

Ciao Sara,
Come premetto sempre, il mio giudizio su un racconto di fantascienza purtroppo è inficiato dalla mia totale ignoranza sul genere e soprattutto dal mio non amore per lo stesso.
Del tuo racconto, comunque, mi è piaciuta molto l’idea di usare il nastro come elemento di unione tra due mondi temporalmente lontani, anche se, a mio parere, il tema è centrato a metà, perché nella storia il fatto che il nastro sia di colore rosso non ha alcun rilievo.
La tua scrittura è molto ricercata e molto attenta al lessico, anche se non sono convinta che cianghettio sia corretto (io l’ho letto come “ciangottio” e in questo caso mi piace il tipo di suono che hai voluto associare alla tunica del personaggio)
Poi, sempre per via della mia ignoranza: il minibot per la barometria che passeggia sul nastro rosso ha la funzione di controllare il microambiente nella teca, vero?
Alla prossima

Avatar utente
SalvatoreStefanelli
Messaggi: 351

Re: Dimenticando

Messaggio#4 » giovedì 22 marzo 2018, 9:53

Mi trovo un po' in linea con il commento di Patty. Il tema non è molto centrato e la storia, almeno per me, non è così facile da leggere, non la trovo così chiara, pur capendo che non è facile in un racconto breve come questo dare l'esatta idea di quanto si va a dire. Il senso della storia, l'umanità scomparsa che ha distrutto il pianeta senza lasciare una testimonianza di se capibile, mi sembra una buona idea. Il senso del proibito e della curiosità è ben delineato. Non ho capito come sono gli esseri che vivono adesso, non lo dici, parli solo di come sono vestiti, e questo non aiuto a immedesimarsi.

Avatar utente
SalvatoreStefanelli
Messaggi: 351

Re: Dimenticando

Messaggio#5 » giovedì 22 marzo 2018, 9:53

Mi trovo un po' in linea con il commento di Patty. Il tema non è molto centrato e la storia, almeno per me, non è così facile da leggere, non la trovo così chiara, pur capendo che non è facile in un racconto breve come questo dare l'esatta idea di quanto si va a dire. Il senso della storia, l'umanità scomparsa che ha distrutto il pianeta senza lasciare una testimonianza di se capibile, mi sembra una buona idea. Il senso del proibito e della curiosità è ben delineato. Non ho capito come sono gli esseri che vivono adesso, non lo dici, parli solo di come sono vestiti, e questo non aiuto a immedesimarsi.

Carolina P.
Messaggi: 28

Re: Dimenticando

Messaggio#6 » giovedì 22 marzo 2018, 16:51

Ciao Sara.
Il tuo racconto è molto particolare, hai scelto un'ambientazione futuristica a quanto pare e il lessico naturalmente non poteva essere da meno. Questo in effetti si scontra con l'ignoranza di chi non conosce bene questo genere letterario, io in primis non ne sono molto esperta. Ma devo apprezzare la capacità di aver ricreato una scena ben dettagliata, quasi tangibile, perché ci fai vedere tutto, ogni movimento, ogni espressione. Tuttavia, non mi sento in grado di giudicare altro, perché rischierei di farmi condizionare da quello che ho scritto sopra e non essere obiettiva.
In ogni caso, mi sembra che tu abbia fatto un buon lavoro :)

Avatar utente
willy
Messaggi: 190

Re: Dimenticando

Messaggio#7 » giovedì 22 marzo 2018, 17:09

Ciao Sara,
Racconto interessante con un’ambientazione molto particolare che avrebbe avuto bisogno di più spazio per rendere al meglio. Mi è comunque piaciuto per come è stato gestito e per la suspance che si è creata intorno alla teca che contiene il nastro. Simpatica anche la chiusura, un comportamento che si mantiene inalterato nei secoli.
Buona prova, alla prossima!

Avatar utente
Andrea Partiti
Messaggi: 1038
Contatta:

Re: Dimenticando

Messaggio#8 » venerdì 23 marzo 2018, 12:38

Bello il nastro rosso come reliquia del mondo deperibile.
E' a suo modo una distopia quella che descrivi, dove si passa dai manufatti in pietra quasi eterni, al metallo, ai materiali economici che si degradano in pochi decenni fino alla tendenza moderna dell'estrema riciclabilità e biodegradabilità. E' una direzione buona per come la viviamo, perché riduce l'impatto sul pianeta, ma non avevo mai riflettuto sul fatto che lascerà molte meno testimonianze archeologiche dirette dell'epoca che sta iniziando. Unita all'informazione che sta diventando sempre meno fisica e sempre più elettronica, diventerebbe molto facile avere davvero un periodo buio e misterioso nella storia, in caso di una qualche catastrofe che facesse perdere i sistemi informatici moderni.
Gli abiti metallici e i neologismi funzionano bene per rendere vagamente più alieno questo futuro, anche se il primo, devo confessare, spiazza molto.

Luca Occhionorelli
Messaggi: 32

Re: Dimenticando

Messaggio#9 » sabato 24 marzo 2018, 17:22

Ciao Sara, premetto che mi piace molto la fantascienza ma la storia secondo me è un po' piatta. Molto bella l'idea del nastro come reperto antico. Mi è venuto in mente il film Waterworld, dove un navigante fa sentire a Kevin Costner la consistenza della carta, in un mondo completamente sommerso dagli oceani dove gli oggetti per noi di uso comune, sono diventati molto rari. Niente da dire sulla scrittura, l'unica cosa che non ho capito è come sono gli esseri della tua storia, ma visto i pochi caratteri disponibili è un dettaglio irrilevante.

Avatar utente
Linda De Santi
Messaggi: 497

Re: Dimenticando

Messaggio#10 » sabato 24 marzo 2018, 18:34

Ciao Sara! Il racconto mi è piaciuto, come sempre la tua scrittura si distingue per la precisione del lessico e l’attenzione minuziosa ai dettagli. Anche l’argomento che hai scelto è interessante: mostri con forza la deperibilità del biologico, che sembra una cosa naturale e scontata, ma che in caso di "annientamento totale" non lascerebbe alcuna traccia di sé.
Faccio un po’ di fatica a mettere a fuoco i personaggi, non mi è chiaro se sono biologici o no: la loro caratterizzazione fisica e il fatto che ci siano state un’epoca del Bio e la distruzione del pianeta mi fa pensare che siano esseri metallici, ma allora non mi spiego come fa Geordain a impiastricciare la teca di vetro (significa che produce sudore e sebo, elementi più tipici degli individui biologici).
Forse manca qualche dettaglio chiarificatore su questa nuova specie che abita il pianeta, ma in sé il racconto è ben scritto e mi è piaciuto. Alla prossima!

alexandra.fischer
Messaggi: 2862

Re: Dimenticando

Messaggio#11 » domenica 1 aprile 2018, 18:48

Bel racconto di SF, ambientato nel Mondo che Verrà: un po’ triste, visto che sono scomparsi tutti i materiali Bio (una delle poche eccezioni è il nastro rosso conservato in una teca e custodito dal protagonista Geordain) e la gente gira vestita di ferraglia in un mondo fatto di terra senza più vegetazione. Mi piace il gesto di Geordain verso Bartis, è un inno all’amore (gli sfiora le labbra con il nastro prima di baciarlo) e un modo di condividere con lui la sua grande passione per l’archeologia: Periodo i Secoli Verdi, con pochissimo materiale di studio a disposizione, ahinoi. Storia che quindi vale anche di monito per il mondo attuale. Complimenti vivissimi.

Zebratigrata
Messaggi: 308

Re: Dimenticando

Messaggio#12 » giovedì 5 aprile 2018, 19:43

Ciao a tutti e grazie come sempre per i commenti!

Mi sembra che l'idea di base che avevo in mente sia passata ad alcuni di voi, anche se come al solito sono un po' piùù criptica di quanto dovrei.
"Cianghettìo" è una parola che ho inventato, uno dei tanti elementi per dare l'idea di un futuro così diverso che ci sono persino suoni a cui noi ancora non abbiamo dato un nome. In questo caso mi affidavo comunque all'aspetto onomatopeico per far immaginare al lettore che suono potrebbe fare una tunica di metallo.
Anche dei personaggi ho cercato di dare meno dettagli possibile per farvi immaginare una razza così lontana dalla nostra che può essere a metà tra umano, alieno, rettile, robot. Di proposito ho cercato di evitare di dichiararne il sesso, perché chissà, magari questi esseri sfuggono al nostro schema rigidamente binario grazie a una svolta imprevista del processo evolutivo. Ho notato però che diverse persone hanno automaticamente associato un genere in base al comportamento, questo è molto interessante.
Al problema della scarsa immedesimazione legata all'utilizzo di personaggi così sfuggenti e alieni non avevo pensato, è un ottimo spunto di riflessione e di miglioramento.

Il tema in effetti è flebile, sono d'accordo: una volta che mi è venuta l'idea del natro come reliquia di un mondo sparito dimenticato mi sono in effetti concentrata su altro.

E sicuramente guarderò "Waterworld", mi sono incuriosita parecchio!

Grazie ancora a tutti!

Avatar utente
Il Calmo
Messaggi: 182

Re: Dimenticando

Messaggio#13 » venerdì 6 aprile 2018, 19:33

È un film pessimo non lo guardare...fu un flop atroce!!!

Torna a “113° EDIZIONE - Guerri Edition - La PRIMA della SESTA ERA”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti