Pagina 1 di 1

La lunghezza del mondo

Inviato: martedì 20 marzo 2018, 1:30
da Canadria
Era mezzogiorno e il sole bruciava l’aria e l’aria bruciava la pelle. Mathaei si fermò al centro della strada e guardò il cielo e degli uccelli volare verso sud.
Guardò gli alberi con le prugne appese e sospirò e respirò vapore d’asfalto e nuvole calde.
Tirò fuori dalla tasca un nastro rosso. Era un rosso acceso che spiccava tra l’asfalto liquefatto e i vapori lenti di quell’estate torrida. Si chinò in avanti sino a toccare terra con le mani proprio al centro della strada, si leccò un dito, stirò il nastro rosso sull’asfalto e lo appiccicò al suolo molle come un francobollo su di una cartolina. Poi si tirò su, in piedi, ritto un’altra volta. Sospirò e respirò e si mise in marcia.
Mathaei sapeva che il mondo è tondo e quindi che, se avesse camminato sempre dritto, non avrebbe mai perso la via. Così seguì la strada sempre dritto avanti a sé, procedendo verso Nord, perché il Sud l’aveva già conosciuto avendoci abitato per dodici anni.
Era snello e molto alto e aveva calibrato che ogni suo passo misurava quasi cento centimetri. Così considerò che ogni diecimila passi avrebbe percorso dieci chilometri e che dieci volte diecimila passi erano cento chilometri e si mise in testa in questo modo di misurare la circonferenza del mondo.
Pensando così, perse il conto e dovette ricominciare. Considerò che sarebbe risultata dunque una misura approssimativa e s’arrovellò per cercare un metodo di correzione dell’errore iniziale. Ragionando così sulla costanza del passo e sulla velocità del pensiero, si ricordò che era partito senza un soldo e si chiese come avrebbe fatto per nutrirsi. Si rispose che d’estate la terra è prodiga di frutti e allora lo preoccupò la siccità. Si consolò convincendosi che nessuno gli avrebbe negato un bicchier d’acqua dato lo scopo conoscitivo del suo viaggio, e così pensando percorse almeno mille passi.
Non aveva neppure tenuto conto del vestiario: aveva dei calzoncini, dei sandali e una maglia di cotone. Come avrebbe fatto se avesse piovuto? S’avvicinava la sera che si prometteva umida e ventilata. Avrebbe dovuto portare un maglione e un ombrello. Ma ormai era partito e aveva già contato qualche migliaio di passi. Mentre contava, però, si chiese fino a quanto avrebbe saputo contare. Poteva arrivare fino a novecentonovantanovemiliardi-novecentonovantanovemilioni-novecentonovantanovemila-novecentonovantanove. Ma quale sarebbe stato il numero successivo? Come lo avrebbe chiamato? Avrebbe potuto chiamarlo Mathaei e così la circonferenza terrestre sarebbe stata per sempre misurata in Mathaei!
Così pensava, il cielo imbruniva, e a Mathaei ogni strada sembrava familiare e ogni casa gli sembrava casa sua, e si stupiva di come il mondo fosse così diverso e così simile, e finalmente capiva perché gli adulti osservavano spesso che “in fondo, tutto il mondo è paese”.
Dopo qualche ora di cammino aveva percorso migliaia di passi e già sentiva nostalgia di casa. Addirittura gli parve di sentire la voce di sua nonna che da una finestra sulla via gridava “Mathaei, aunni ha statu? Va veni ca si mancia!” e proprio mentre ragionava sulla precisione dei suoni della memoria, si stupì parecchio di ritrovarsi tra i piedi il nastro rosso che aveva appiccicato al suolo per segnare il proprio punto di partenza.
Era partito e tanto presto era tornato che poteva persino cenare a casa.
“Nonna – le disse al rientro – la terra misura quattromilaquattrocentoquarantatré passi” e mentre lo diceva era soddisfatto ma in fondo dispiaciuto che il mondo non misurasse neppure un Mathaei.

Re: La lunghezza del mondo

Inviato: martedì 20 marzo 2018, 1:39
da antico
Ciao Claudia e bentornata! Purtroppo avrai un po' di malus che ti comprometteranno la parte dedicata alla gara, ma avrai comunque la possibilità di commentare ed essere commentata! E da quello che so, Guerri va a leggersi tutti i racconti, anche i non finalisti... Buona Guerri Edition!

Re: La lunghezza del mondo

Inviato: mercoledì 21 marzo 2018, 14:20
da ChiaradiLuna
Ciao Canadria!
Vediamo di commentare il tuo racconto.
Tema: Il nastro rosso non è proprio l'elemento principale della tua storia ma l'hai comunqe utilizzato in maniera intelligente.
Stile di scrittura: Hai un modo fluido e ricercato di scrivere e anche questa volta non ti smentisci. Brava!
Chiarezza dei contenuti: è un racconto a dir poco tenero e mi piace come hai usato la "misura Mathaei" per chiudere il racconto. Il racconto è piacevole, leggero e ben strutturato, non ho critiche da muoverti.
La mia unica perplessità riguarda l'età del protagonista: leggendo l'ho sempre immaginato come un bambino, ma un bambino con una falcata da un metro mi sembra un po' troppo cresciuto ^^'
Idea generale: un bimbo/ragazzo che vuole misurare la circonferenza del mondo. Niente male!
In bocca al lupo!

Re: La lunghezza del mondo

Inviato: mercoledì 21 marzo 2018, 15:26
da Canadria
Ciao, Chiara! Grazie per il tuo commento e per le belle parole che hai speso.
Io ho immaginato Mathaei come un dodicenne un po' più alto dei suoi coetanei che sovrastima la lunghezza del suo passo perché abituato ad essere conosciuto come uno dalle "ampie falcate". L'età speravo potesse intuirsi da questa frase:

"Così seguì la strada sempre dritto avanti a sé, procedendo verso Nord, perché il Sud l’aveva già conosciuto avendoci abitato per dodici anni."

ma probabilmente avrei dovuto essere più esplicita.

Per quanto riguarda il nastro rosso, ho voluto immaginarlo come il punto di partenza (e poi d'arrivo): un particolare piccolo nel racconto ma fondamentale nel progetto del protagonista.

Ciao e grazie ancora!

Re: La lunghezza del mondo

Inviato: mercoledì 21 marzo 2018, 17:05
da viviana.tenga
Ciao,
Stile molto pulito e gradevole, il racconto si legge molto volentieri.
Mi sembra chiaro che il protagonista sia un ragazzo con qualche tipo di ritardo mentale (e che forse ha anche sempre vissuto in un ambiente parecchio chiuso e limitato), ma non mi è chiara l’età precisa (i dodici anni in cui ha abitato al Sud sono la sua età? Non sono un po’ pochi per un passo di un metro? In generale, mi sa che questa storia dei cento centimetri crea più confusione che altro, dal momento che in ogni caso le distanze vengono poi misurate in passi e non in metri).
Carina l’idea di misurare il mondo in ‘Mathaei’.
Nel complesso, giudizio assolutamente positivo sul racconto.

Re: La lunghezza del mondo

Inviato: giovedì 22 marzo 2018, 16:42
da Il Calmo
Ti devo confessare che ad una prima lettura non mi aveva convinto, non ero forse entrato nel mondo che stavi descrivendo, che è la fantasia di questo bambino e quindi non lo avevo capito.
Poi ho provato a rileggerlo con più calma e ne è uscito un racconto molto dolce e poetico con un finale appunto a sorpresa, che ci riporta alla realtà delle cose, abbandonando il surreale che ci aveva cullato fino a quel momento.
Il tema è rispettato e la scrittura è molto ricercata e curata, cosa che in questo particolare contesto è molto appropriata.
Ho trovato forse la parte centrale un pochino più faticosa ma nel complesso credo che sia un buon racconto, senza dubbio con una idea originale e ben sviluppata, perciò il mio giudizio non può che essere positivo.

Re: La lunghezza del mondo

Inviato: venerdì 23 marzo 2018, 19:36
da Eugene Fitzherbert
Ciao, Canadria
la tua storia è una bella fiaba che ci riporta a quando eravamo bambini e stavamo fuori d'estate a compiere le nostre imprese eroiche, i nostri viaggi fantastici, senza renderci conto che stavamo sempre nello stesso cortile, con gli stessi alberi di pino e gli stessi amici di sempre. E forse, nella tua storia, è descritto il senso dell'infanzia, del divertimento e del sogno a occhi aperti.
A me è piaciuto, non posso negarlo, e non posso che darne un giudizio positivo.
Complimenti!

Re: La lunghezza del mondo

Inviato: sabato 24 marzo 2018, 12:28
da Sybilla Levanti
Canadria, ho trovato il tuo testo molto gradevole e la storia simpatica. Scritta bene (è la prima volta che ti leggo e non conosco ancora il tuo stile...mi rifarò) e con un ritmo che ti coinvolge.

Il tema l'hai centrato, sebbene resti un po' "dietro le quinte" rispetto al resto della storia ma va bene, c'è e si capisce.

Io mi ero immaginato Mathaei come un adolescente più che come un ragazzino di dodici anni ma ci sta, mi deve aver sviato l'altezza.

Mi è piaciuta particolarmente l'idea del misurare il mondo, semplice ma originale.

Re: La lunghezza del mondo

Inviato: sabato 24 marzo 2018, 23:57
da Filippo De Bellis
Mi è piaciuto tanto. E’ pervaso da una leggerezza del narrare, nonostante si avverta che il protagonista non è un personaggio leggero. Riesce a far sorridere, nonostante la serietà della missione del protagonista. Lo stile forse parte un po’ troppo paratattico e gonfio (ma solo per i miei gusti). Poi innesta la marcia giusta e diventa godibile. E così umano l’uomo che parte per la missione della sua vita, che è missione speculativa, e dimentica delle cose più pratiche. Così bello il fatto che riesca a fare il giro e nemmeno se ne accorga. Leggera la voce della nonna, leggera la sera in cui il protagonista ritorna. Ci sta bene anche il surrealismo, non stona. Complimenti davvero!

Re: La lunghezza del mondo

Inviato: domenica 25 marzo 2018, 11:18
da Roberto Masini
La leggerezza della tua narrazione, legata allo stile fiabesco, rende questo racconto particolarmente gradevole. Fa ricordare di quanto epiche fossero ritenute dai bambini le loro imprese quotidiane nello spazio chiuso e limitato di un cortile o per le vie cittadine, alla conquista del mondo, misurato a grandi passi! Mi è piaciuto molto.

Re: La lunghezza del mondo

Inviato: giovedì 29 marzo 2018, 19:57
da giuseppe.gangemi
Ciao Canadria,

la storia mi è piaciuta molto, peccato per il limite caratteri superato. Il testo si poteva asciugare qua e là.
L'intera storia è molto bella. Mi ricorda qualcosa ma non so cosa. Forse Astrid Lindgren o qualcosa vecchio stile.
Bello il finale e mi dispiace che il nostro sistema metrico non utilizzi l'unità di misura ideata dal tuo protagonista,
Buona prova e tema rispettato.

Re: La lunghezza del mondo

Inviato: martedì 3 aprile 2018, 17:00
da Lorenzo Diddi
Ciao Canadria!
A contest concluso, non solo ho letto volentieri il tuo racconto, ma ho sentito il piacere di commentarlo. Davvero bello, mi è piaciuto moltissimo. Si tratta di un genere di scrittura che, personalmente, mi è molto vicino come gusto e interesse. Ho trovato, nel tuo racconto, molte immagini e molti colori. Davvero gradevole. Ancora i miei complimenti!
Un saluto.